Omnibus - anno II - n.5 - 29 gennaio 1938

- .... giapponesi Vladivostok, la nostra flotta rimane tagliata in due: un pezzo in Europa, un pezzo nell'Estremo Oriente. Tagliati i rifornimenti dal mare. La transiberiana, che collega il fronte europeo e il fronte asiatico, sovr-accarica di traffico e bombardata dagli aeropl ioi giapponesi. Che si fa? Soffochiamo. Ma ecco la rotta :1rtica: la rotta artica ci fa respirare. La costa siberiana è inattaccabile. Otto, npve mesi dell'anno è chiusa dai ghiacci. Negli altri tre, quattro mesi - da luglio a otto• bre - possiamo mandare le nostre navi da Murmansk allo stretto di Bering, cioè dal mare di Darents al Pacifico. Rotta estremamente avventurosa, tra banchi di ghiaccio che si muovono, si aprono, tu• multuano, si rinchiudono all'improvviso. Nessuno può avventurarsi su quella rotta per disturbare i nostri movimenti. Il porto di Murmansk non è mai gelato: riscaldamento naturale continuo con la Corrente del Golfo. Per andare da Leningrado a Murmansk abbiamo costruito una linea di navigazione interna: canale Baltico-mar Bianco. Lungo tutta la costa siberiana, campi di aviazione e stazioni radiotelegrafiche; nell'isola di Dickson, il grande 0 centro " radiotelegrafico per l'Artide. Tutto previsto, tutto organizzato•· L'inge~ere sorrise ampiamente, soddisfatto dell'organizz.azione. Cli chiesi: • Ma siete poi sicuri che al momento buono tutta questa roba funzionerà?•. Allora intervenne la signora: e Mio marito•• disse, « è ingegnere: crede nei numeri •. L'ingegnere non si soffermò a difendere la sua fede nei numeri, ma cosi prosegui: • Una rete di stazioni meteorologiche tiene d'occhio il tempo, che lassù è pazzo PRIMA BASE DI VIVERI SULLA ROTTA POLARE e rabbioso; una rete di stazioni radio trasmette informazioni e ordini; aerei scoprono i passaggi tra i banchi di ghiaccio; rompighiaccio aprono la strada ai convogli di navi. Così funziona la rotta artica. I nostri aeroplani artici hanno volato da Mosca alla California, da Mosca a Nikolaevsk sul fiume Amur. Possono andare da Mosca a Tokio, passando sul polo. Sport? Neanche per sogno. Prove di funzionamento della rotta artica•· ®UANDO, giorni fa, ho letto nei gioma1i che i tre rompighiaccio sovietici Sadko, Malyghù1 e Sedo,,,, partiti da Arcangelo per lo stretto di Bering e, attanagliati come nocciole nello schiaccianoci dai ghiacci della banchiglia polare, da più d'un mese alla deriva, erano stati riforniti da aeroplani volanti nel primo rinascere della luce dopo la gran notte artica, m'è venuto a mente un ingegnere russo che conobbi l'estate scorsa in Bulgaria. Viveva in una selvaggia campagna, ospite non so più di chi: una casetta bianca e rossa a cui si giungeva per un ruinoso sentiero. La casetta; quei contadini bulgari, austeri, massicci, testa a palla, che han l'aria di soldati in licenza e sembrano sempre sul punto di piantare campo e zappa per correre alla frontiera a formare co,,du,gi; e porcelli e galline che pacatamente passeggiavano intorno alla casetta bianca rossa e barbaresca. Aho era, e cinquantenne, e d'una trasparente magrezza; ma su quella magrezza dominava una grossa testa mongolica. Se non cm quel corpo di vetro filato, un cosacco di quelli che fanno le vertiginose acrobazie sui cavalli lanciati a fulminante galoppo. Con lui era la moglie: una signora di grande distinzione. Bionda, alta, forse quarant'anni, forse qualcuno di più: ancora bellissima, benché il volto recasse qualche segno ch'era stata una belle.zza battagliera. Due occhi impressionanti: grigiazzurri, freddi, aggressivi, che- parevano prenderti per le spalle e tenerti inchiodato Il davanti a lei, e lei con quello sguardo ti faceva la radioscopia. Così mi sono sempre figurato le spie insigni, quelle che vivono splendida, tUibinosa vita, rubanò i grandi segreti di Stato, e tra l'ammirazione delle folle finiscono con la faccia contro un muro e sei palle nella schiena, o granduchesse. Io quel giorno non custodivo segreti di Stato, perciò guardavo la magnifica donnl'!.senza preoccupazione. Ella era giunta due giorni innanzi dalla Grecia: il piro:icafo sul quale viagl(iava aveva fatto scalo a Istanbul, ma le guardie turche non le avevano consentito di sbarcare. Passaporto sovietico: non si sbarca. Molto si doleva la signora di quella severità delle guardie della giovanissima Turchia, le quali rimanevano insensibili anche al fascino del bocsdsc, che pur tanta parte ha avuto nella storia della vecchia Turchia. Lei preferiva i tUichi del bacsdsc. ln quel tempo ella era stata lungamente a Istanbul, che allora non era Istanbul ma Costantinopoli: felice tempo. E rimpiangeva quel tempc,, che e~a ~nche il tempo eroico della sua prima g1ov1ne-zza. , A voi russi, la veneranda Costantinopoli fa sempre gola •, dissi io. • Ora non più•, rispose l'ing'!gnere. « O, se mai, molto meno d'una volta. L'avvenire della Russia, sapete dov'è? È nell'Artide. Noi stiamo facendo nell'Artide quello che gli inglesi della Compagnia delle Indie hanno fatto nelle Indie: costruiamo l'impero sovietico.-. • Sui ghiacci?.-. e Sui ghiacci. Se non ci fossero i ghiacci, ci sarebbero gli inglesi •· e Allora ha r-agione Stefansson •. L'ingegnere non conosceva Stefansson; la signora neanche. Presentai: Vilhjalmur Stefansson detto il dominatore dei ghiacci: vissuto molti anni da eschimese tra gli eschimesi, trecentomjla chilometri quadrati di terra e mare scoperti da lui tra il 1913 e il 1918 nell'oceano Artico, a ovest e a nordest dell'isola del Principe Patrick, dal ma.re di Beaufort fino a nord ICI del bacino di Mackenzie e lungo la costa Voltò alcune pagine dell'atlante, spiegò dell'isola Victoria. Egli afferma che un un'altra carta: caita della Sovdskaya giorno si farà nell'Artide grande alleva- Aziya. Riconobbi la Siberia, finora rinomento di bestiame: sterminate mandrc rli mata soltanto come refrigerante per teovibos o buoi polari e di caribù pascole- ste calde. L'ingegnere fece scorrere sulla ranno nell'Artide. E anche allevamento carta la punta d'una matita: di oche. Così era una volta; poi gli eschi- « Questo è il fiume Ob, questo è Novy mesi fecero estenninio. Port, sull'estuario del fiume. Il grano della •Può essere•, disse l'ingegnere; •ma regione dell'Ob, il carbone e l'acciaio di quel che è certo è questo: che per ora i Kuznetsk, il cotone dell'Asia centrale sòvieti non pensano ad allevare buoi e possono essere trasportati per il fiume oche sui ghiacci polari•· fin nell'interno della Russia. Questo è il Si alzò, da uno scaffale tolse un atlante, Yenisei, e questo il suo porto costiero: apri: lgarka, sulla tundra sempre gelata: porto « Guardate qui: Btringoo p,oliv, ossia del legname siberiano. E questo è Tiksi, stretto di Bering: di qui, passando per la sulla Lena: porto d'avviamento dei cacalotta artica, si va nel Pacifico. Dalla co- richi che provengono dallo stretto di Be• sta della Siberia all'Estremo Oriente e ring alla regione di Yakutiya fino al lago ll'E O 'd e· e· Baikal. Abbiamo il carbone anche ala s!remo cct ~nte: tappone, .ma e \'So0 parallelo: miniere dello Spitzbergen. ~se:;;a~~ 0 ~/~~:~:: ~~~:r:l,tc:n~t~::~r;-•~ce le ha d~tc in locazione la Norvegia. sotto il tiro dei cannoni tedeschi o in- !ut~o pr~d1spo~to, tu_tto calcol_ato. l\·la glesi O giapponesi. Dobbiamo "going east 10 d1mei:1ucavo 11 meglio: la stazione mcd Il' » d' I' • 1 .' teorolog1ca permanente al polo•· an are a _est ' co~e icono g I mg est. « Quella del professor Schmidt? •. 11pas~agg10 '?ol~re d~ Nord-Est è _lapor~ • Bene. Conoscete il professor Schmidt? oceanica . s~v1et1ca; il mar~ Art1c~ è il Ah, sentito nominare ... Bene. Lui è il mare sovietico. Tutto orga01zzato, già.•· d II Cl I · h Si passò la mano sulla grossa testa c~po e a avseumorput, u1 a orgamongolica, sfollò le mosche che vi face- ::~~~o•. tutto questo. Aspettate un movano gaio brulichlo, poi spiegò l'organizzazione per l'impero dei ghiacci. Si alzò, frugò in un mucchio di vecchie La Clmmoe Upr0t1lenie Sevtrttovo Mor- carte, tornò con un vecchio giornale in skovo Puti, 0 Gl0t1sewnorput, cUia il man• mano. Nel giornale c'era la 1esta del tenimento della rotta artica, governa il professor Otto Schmidt: quattro teste più territorio siberiano a nord del frzo parai- piccole le facevano corona: i quattro della lelo: djeci milioni di chilometri quadrati stazione meteorologica del polo. Lesse, di territorio. Dispone dj quarantamila tradusse. lavoratori, uomini e donne; di quattro Dal 21 maggio la stazione va lentamente basi rompighiaccio che provvedono a te- in deriva con la banchìglia. Una grande nere aperta la rotta di Nord-Est; di cento tenda nera: ivi stanno i quattro uomini. e più aeroplani per i voli artici. Ha 11:ià Intorno, piccole tende sparse: le tende dei speso più di un miliardo di dollari. viveri. Viveri per un anno. Muri dì ghiac- « Se i tedeschi•, seguitò a spiegare l'in- cio difendono le tende dalla rapina delle gegnerc, « ci bloccano Leningrado e i :«:%:~~= ~e~•:::!i~a'!~i~~~ola~:r;:i;~ =~d~!i ore alle loro osservazioni e ricerche: deviazione magnetica, elettricità dell'atmosfera, gravitazione, saggi dell'acqua.e del fondo dell'oceano glaciale. Mangiano minestre di piselli o d'orzo o di barbabietole, cotolette di carne tritata o pesce o maiale, tè con marmellata o caffè o cacao. Il r-adiotelegrafista fa la cucina. Slitte sono sempre pronte per fuggire lontano se il ghiaccio si rompe. • Da ragazza•, disse a un tratto la. signora, la quale stava coi gomiti sulla ta• vola, e le mani aperte a calice, e dentro le mani quella sua faccia d'angelo ribelle,. che pareva la sfinge, e da ragazza fui con mio padre in via.ggio in Siberia. Tundra Tazovskaya: terre dei samoiedi. Ricordo questo: che quando uno di loro muore, pongono il cadavere sulla neve, e sul cadavere gli sci, gli sci del morto. E il morto resta lì, nel gran deserto di neve, e i vivi se ne vanno per i fatti loro. Questo è molto bello ... •· Ma l'ingegnere, che evidentemente non amava la geografia sentimentale, interruppe: • La via marittima del Gran Nord è anche la via dell'America. Dalla costa americana del Pacifico, costeggiando il Canadh e I'Alasca, le navi coi rifornimenti americani arriveranno per lo stretto di Bering in Siberia. Chi potrll tagliarci i rifornimenti americani?,. • Ma, e la " legge di neutralità " americana?• osservai. e Le leggi, come si fanno, cosl si disfanno. E poi, con gli americani basta pagare•· Non trovando Il per li serie obiezioni da fare a quel suo e con gli americo.ni basta pagare,, domandai: • Poiché la rotta artica è aperta soltanto per tre, quattro mesi l'anno, nei restanti mesi dell'anno, che farete?•· Rispose la signora. Disse: • Fucileremo quelli che hanno tutto previsto, tutto calcolato, tutto organi.zzato per far fun~ionare la rotta artica,. 8El MEMBRI DELLA SPEDIZIONE BYRD SOUOIANO UNA FOOA OATTURATA VITTORIO G. ROSSI

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