O ■ NIBUS vorcvole su d,. sso. Tenuto presente che il testo er stato redatto proprio mentre Bubnov era commis~ario per l'educazione, la cosa non poteva sorprendere. Senonché Bubnov, pochi giorni prima che si !liapessc di quel suo giudizio, aveva pc&duto il posto ed era .!itato dichiarato nemico del popolo. Che fare? La scomunica che aveva colpito Bubnov, si cstendcv~ al libro che era piaciuto a Bubnov? Bisognava provvedere a fame scrivere un altro? Allora Stalin si è dato alla storia : ha letto il Ùbro, ne ha soppe~to ogni pa• rola, ha fatto sopprimere qu~lche pas~ sospetto e alla fine. ha dato 11 su~ pfacet. Poi ha scritto una lettera d1 ringraziamento al prof. C~estak?v· ~a Russia ha finalmente un libro d1 stona. Insulto alla Repubblica 1J L CONSIGLIO dei _mi1~istri~ ~ran: ! eia o, per dir meglio, 1 C~ms1ghd~1 MITOLOOI.1. DODERlUr 2, LA TOLETTA DEL OENTAORO (di,, d1 Bartoli) ministri che si succedono m Francia hanno, senza dubbio, parecchio da fare per le gravi questioni politiche e. finanziarie che sono sempre all'ordine del giom~ della vita pubblica francese, ma non si lasciano assorbire da esse e, contrariamente al vecchio detto che il pretore non si curi delle cose minime, trovano il tempo e il modo di_occuparsi anche di questioni di pochissimo conto, ritenendo, probabilmente, che I~ sort_c della democrazia e della repubblica dt· penda non meno dalle cose minime che dalle massime. Nel novembre scorso, il Consiglio dt·i ministri di Francia, che era, come l'attuale, presieduto dal signor Chautemps! aveva molto da fare per cercare d1 conciliare le richieste di aumenti di stipendi dei pub~lici impieg~ti con le necessità o, meglio, con le ristrettezze ~cl bilancio. E un giorno, mentre era riunito per esaminare ancora una volta questo eterno problema della quadratura del cerchio, il ministro della Giustizia credette opportuno produrre un rirono, che era stato presrnt~to al ~uo dica!ltcro da un gendarme d1 stanza a Lilla. me portò e dcpo~ la barca ..opra una di quelle pericolose testuggini; furono costretti a riprendere il mare sulla prirr.a ondata che li raggiunse. Andò meglio alla seconda prova, tra5.cinarono la scialuppa fuori dal gioco delle acque e presero subito la s'trada del villaggio di Ballyvaughan, vi5ibile da quel punto: lì, nel caso, si sarebbero fatti dare da mangiare, al ritorno. Da Ballyvaughan al lato sud di Black Hcad non c·er:\ che mci.z'ora:-Appena si affacciarono sul mare (erano le 9, ma ci '-Ì vedeva appena) la grossa petroliera gcm1anica appatvc ai loro increduli occhi. Era immobile, aveva gettato le ancore vicino alla riva, ma per il mare in burrasca era costretta ad aiutarsi con la manovra del timone e dei motori. Rjfccero la strada col cuore in gola. 11 Dun Àengus era salpato. Si scorgeva all'altc.z?.a del Capo, lo stava doppiando. Spinsero di furia la scialuppa nel• l'acqua e bordeggiarono il muraglione. La petroliera e il « tender » si erano intanto riconosciuti; alle ro,20 si scam• biarono confusi segnali, poi s'allenta• narono d'intesa dalla costa, in cerca di una zona ove abbordarsi senza gros!tO pericolo. t\lle undici si trovarono affiancati, a pochi metri di mare impe• tuosamente mosso. Coi legionari tutti premuti sul lato interno, il Duri Actt· gt:.J s'inclinò verso la nave, dall'alto della quale alcuni ufficiali dai berretti g~illonati d'oro imorecavano qualco~a d'incomprensibile. Forse ordinavano di riprendere lentamente la navigazione, forse volevano far retrocedere gli uO• mini dal parapetto. All'improvviso una onda sollevò il e tender», tutto piega• to sul fianco e coi legionari male aggrappati sul ponte in pendenza, e lo gettò contro la murata della petroliera. Due uomini ebbero le gambe fratturatc nel cozzo, altri restarono accidcn-. tati nelle cabine. • Poi i due vapori furono saldati l'uno all'altro con tutti i mezzi più spicciativi. Scalette a corda vennero gettate dalla petroliera, e chi le agguantò per primo, per primo fu sopra : ognuno, impegnato quel combattimento per espugnare la murata, dimenticò il freddo. Magari aiutò una zuppa calda ch'era tenuta ad aspettare. Quei tedeschi avevano pensato a tutto: una fila di gavette lucenti pre~ un cuoco pulitamente ve~tito di bianco e un cumulo di maglioni turchini da rr.arinaio. Non importava sapere o ignorare la loro lingua. J 1 trasbordo fu lungo. Solo alle tre del pomeriggio il Dun Aer1gus si sgan• eia va e riprendeva adagio la rotta della baia di Galway, lanciando il saluto dell;l sua fioca sirena. La petroliera puntò sulle isole Aran e sfiorandole piegava la prua verso il meridione. Con ~iò la Brigata Irlandese ripeteva il pas. 'IO degli esuli avi, consegnati alla storia col nome di Wild Guse, ovvero e oche selvatiche >. GILBERTO ALTICHIERI ANNOII - N, 6. 29 GENNAIO1938-XVI MNIBU SETTIMANALDEI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERAfilA 11 1 1==1 ESCE IL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI Italia eOolonleiannoL. 4.3, se.me,traL. 22 1 11 ·1 ,:,,.,. , mo L. 70, "m"'" L. 36 OGII JfOMEllO OJJ LIRJ ~•:~:c~:ttu!!tf,g!~n' ~~iocr, ~~~ I Dlrt11001: 1 1· Roma • Via del Sodarlo, 28 1 T1lefonoN, 1561.e36 Jmmlalnruloa.1: J{llaoo - Piaua Carlo Erba, 6 I TolofoooN, 24.808 hbbUdtA: Por milllgotro di alt.tua, b oolonnai I L. 3, Rlulgml ali' B/&.:'9Jj :.uJ~~'is~:•R:~d~ 0 ~a t-Honoré I &oc. A.noo.Ed.ftrtc, " Ol!DiliUS" • JfUa.no I &L-------',. LAFIERDAELLE VANITI Libri scolastici ~ TALIN, ora, ~i è dato agli studi ~ storici : questo almeno assicura una rivi.sta inglese, di solito bene informata. Chiuso nel suo silenzioso ufficio nel Krcmlino, egli ha esaminato personalmente la nuova t: Storia russa per le scuole», pesandone ogni frase e ogni parola, allo scopo di accertare che non vi fosse la minima « deviazione » troto:'ki<1:tica. In RussiaJ quando un « traditore » viene liquidato, tutte le sue opere sono sottoposte al più severo esame ed il risultato di questo esame è quasi sempre che le dette opere vengono giudicate « non corrette ideologicamente> o « fuori della linea> ecc. i per cui ...anosubito ritirate dalla circolazione e distrutte. J n questi ultimi tempi, le liquidazioni sono state tante che c'è da stupirsi se i russi hanno ancora qualche cosa da lrg~ere. Ora, molti dei bolscevichi, che sono stati «liquidati:. da Stalin, avevano scritto libri di storia. Mano mano che essi venivano liquidati, i loro libri venivano distrutti. Alla fine si era giunti 31 punto che nrm c'era un libro * cui la gioventù sovietica potesse impararela storia del proprio paese. Allora fu istituita una commissione, con a capo il pro1. Chestakov, alla. quale fu affidato appunto l'incarico di scrivere un testo di storia per le scuok perfettamente confonne alla ideologia bolscevica. La commissione ha fatto del suo meglio per adempiere in modo degno l'incarico. E, prima di tutto, mentre, fino a ieri, si faceva di solito cominciare la storia russa dal primo zar - Rjurik il rosso del IX secolo - il nuovo libro b fa cominciare, invece, <lai primo regno georgiano di tremila anni fa; del che St~lin, che, come è noto, è georgiano, pare sia stato molto soddisfatto. Inoltre ai primi tremila anni di storia russa, il nuovo testo non dedica che 99 pagine; e ne dedica, invece, 1 1 7 agli ultimi venti anni. Infine la parte, spesso assai importante, che, nella prima fase della rivoluzione, ebbero alcuni dei capi bolscevichi, ora liquidati, resta, nel nuovo libro, nell'ombra più discreta o, per dir meglio, è semplicemente soppressa. Tutto, insomma, concorre a fa. re del testo del prof. Chestakov un capolavoro di tatto e di discrezione, oltre che di obiettività storica Ma, ad un tratto, mentre IO,si o,a ..... minava, è risultato un fatto gravissimo: il commissario per l'educazione Bubnov aveva espresso un giudizio fa. BERLil!O - OOSTUI<I DI OA&!!EVALE Il gendarme prote<stava assai encrgicamcnt<' contro un hen noto industriale locale, che lo aveva insultato, e domandava di csscrr tutelato dal Governo. Risultava dal ricor,;o che il suddetto gendarme era sul tram, quando vi era salito l'industriale con la moglie. I nuovi venuti si erano messi a sedere, ma ben presto lui - l'industriale - aveva cominciato a dar segni di irrequietezza e, dopo avere arricciato il naso una o due volte, aveva detto, abba.stan7.a ad alta voce, alla moglie : « Allontaniamoci, ma chérie ; qui c'è un curioso profumo>. Il gendarme si era ritenuto offeso da questa osservazione e aveva presentato ricorso per via ~crnrchica al ministro della Giustizia; nel qual ricorso, fra l'altro, scriveva: « Quello che il signore intendeva dire era che i gendarmi non si lavano mai i piedi. }~ considero questo come un insulto alla Repubblica!». A. G. l-:TI EL NUMERO della settimana scorsa, ~ dedicammo questa rubrica. alla ~us• sia. Avevamo appena terrmnato I ar1icolo, ed ceco che una nuova ricca 1~cssc di notizie di quello S\'Cnturato paese e1 capitava sott'occhio: notizie, come al solito, orribili e nello stesso tempo grottesche, atroci e speuo umoristiche, di quel par_iieolare umorismo freddo e crudele, che I tedeschi chiamano Garienhumou,: umorismo da impiccati. Da dove cominceremo questa rapida rassegna? Forse la cosa migliore è di p~occ• ~r1c~o~:so~::u.cà 0 ;~:~: a~c:c~~~i ::,a;c~ paradiso sovietico. GUARIGIONI 'ii) ARLAMMO, nel numero prcce~cnt~, l.S'" delle elezioni russe. Eravamo m ri• tardo sugli avvenimenti. Al momento ~nit~u::~v~va::~e~toel~;j:;~ :iiicrr~:~i{:.11c Siamo ancora piU in ritardo oggi, ma non possiamo fare a meno di ~or?are sol_o ~er un istante sulle de1te clez1oni per riferire un aneddoto che pub, da solo, dare una idea dell'entu1iasm,., con cui il popolo russo accorse alle urne. Tutti andarono a votare. Vecchi, malati, storpi si trascinarono come poterono o si ~:~e:ir~:~i~a~~~u~i v~nt;::~t g!ar~~~:~d~:~ loro mali. Una vecchia, subito dopo aver votato, si mise a gridare al miracolo: e Avevo un terribile mal di capo, cd è passato. Come mi sento mtglio ora che ho votato per il camerata Stalin! >. . In quello stesso giorno anche i camerati Jcnukidzy, U. P. Larin, Karakhan, Orakhc: lashvili, ccc., guarivano definitivamente d1 ogni mal di capo, anri, di ogni male, gra• r.ic alle cure di Jczhov, Le guarigioni sono poi continuate. I DELATORI (c;J ONO continuati i processi, e so- C:J 00 continuate le esecuzioni con esasperante monotonia. E, tutt'a un tratto, un colpo di scena: un articolo del giornalista Kolroff contro i delatori e contro il roetodo, che si è seguito fino ad oggi, di dar corso a denunzie incontrollate. Kolzoff ha descritto i delatori come e ruffiani, che tentano di allontanare l'attenzione (delle autorità) dai loro veri scopi e dai. loro delitti, facendola convergere su falsi delitti altrui>. E li ha divisi in tre e.ate• gorie. Alla prima apparterrebbero coloro che lanciano e frecce di carta >, ossia spcdiKO· no dozzine di lettere anonime alle autorità denunziando i loro compagni di lavoro. Alla seconda i e carricriui >, che non hanno vera capacità o abilità o desiderio di lavorare, ma tentano di coprire queste loro deficienze mostrando di vigilare sugli altri e e faccn• dosi co1l una reputazione>. li lavoro non li i~terc.s~a affatto. e: Essi hanno solo bisogno di far rumore intorno a se stessi e intorno alla lotta che ostentano di condurre contro i sabotatori e di terroriuare tutti allo scopo di impedire che 1i lavori >. In- :~~~~~ :~ng~~:~t:r~c1e~::r;rc~=en~:ci:o1: non meno dannoso e pericoloso >. Costui è e: un camerata codardo >, e un burocrata, abietto nemico del partito e dei Sòvieti. Egli tenta di salvare se stcuo e il suo bcneuere personale ad ogni cono, anche a costo di calunniare onesti lavoratori>. Noi non faremo al e famoso > giornali.sta Kolzoff il torto di supporre che egli abbia mai perduto il suo pre:r.ioso tempo a leggere Tacito o Seneca. Se li avesse let~i, le sue clauifichc dei delatori sarebbero più ingegnose e le sue descrizioni più pittore- ,che. li gruppo di delatori, per esempio, che Tacito descrive, è infinitamente più vario e più vero della banale catalogazione che fa il pubbliei1ta bQlscevico. Tutti i caratteri umani, tutte le condizioni sociali vi sono rappresentate. Accanto a una folla ~i personaggi oscuri, schiavi, liberu, soldati, maestri di scuola, si trovano uomini di antica nobiltà: un Dolabella, uno Scanto e anche - ironia dei nomi ! - un Catone (Ann. IV, 68). Vi sono i delatori di bassa condizione - commentava Boiuicr - che hanno cominciato con l'esercitare gli impieghi più abietti e che, giunti alla ricche~a e. alla potenza, conservano qualche traccia della loro origine, come quel Vatinio, che Tacito t ·ua uno dei mouri della corte di Nerone (Ann. XV. 34): costui si era introdotto nelle case dei grandi facendo il buffone, e fini col far piangere coloro che aveva fatto ridere. E vi sono i delatori eleganti, che si piccano di belle maniere e che domandano con grazia la morte del prossimo: un giorno ne apparve uno davanti at Senato, vestito all'ultima moda, che, col sorri50 sulle labbra, chiCJe la morte del padre (Ann. I V, :.>8).Vi sono i delatori ti• midi, vergognosi di se steni, come Silio Italico, per esempio, che, in gioventù, accusb qualcuno, forse per paura, e per tutto il resto della vita si sfon:b di far dimenticare questa sua colpa (Plinio • Epi1t., lii, 7, 3). Vi sono, invece, i delatori sfrontati, cinici, che .si compiacciono di sfidare l'opinione pubblica, che .si vantano delle loro gesta e ne traggono gloria. Qualcuno, un giorno, parlava davanti a Mczio Caro di uno sventurato che Me1io aveva fatto mct• tcre a mortt:, e profittava dell'o<:casione per lanciare ancora qualche insulto alla sua memoria. Mcz.io protcstb: e Non toccate i miei morti > (Plinio, Epist., 1, $, 3). I miei morti 1 Quale motto! Krilenko potrebbe farlo suo. Ma ci sarà qualcuno che dirà altrettanto di Krilenko, qualcuno che conterà Kri\cnko fra i suoi morti. PURGA E OONTROPURGA ~ ORNIAMO al «famoso> giornalista U Kol:r.off. Costui, dunque, nell'anno di grazia 1938 - ventunesimo della ri- \'Oluzione bolscevica - ha scoputo che in Ruuia sono molti delatori e che costoro sono gente abietta. Delatore egli stesso, ha denunziato i delatori. Queste cose non si fanno per spontanea iniziativa in Russia. Che significava, che cosa preludeva l'arti• colo del giornalista Kolzoff? Lo si è visto subito. Pochi giorni dopo, si è riunito il Comitato centrale del Partito comunista e ha ordinato: 1) che cessino le espulsioni dal partito senza previa investigazione ; ~) che vengano riesaminati entro quindici giorni i casi di diccine di migliaia di persone che sono sta1e espulse, e che gli innocenti siano riammt-ui nel partito; 3) che siano puniti i delatori. . Il decreto ha insistito sul fauo che negli ultimi meti vi è stato un enorme numero di espulsioni e ha citato i ca,.i di intere famiglie rimosse senu akuna ìnvestigazio• ne, da dirigenti ambiziosi e ~pportunisti. _Ha ricordato, per esempio, che m un 10!0 giorno, ncll'At.erbaigian sono state espulse 351 persone. Si è aperta, cos}, una seconda fue della caccia all'uomo sovietica: coloro che fu. rono i cacciatori saranno, ora, la selvaggina; gli accusatori saranno gli accusali, i persecutori saranno perseguitati, saranno abbandonati alle frc e alla vendetta delle loro vittime. Nessun tiranno ha mai immaginato un gioco più crudele e grottesco. t, vano tentare di rpiegarsi cib che non pub euere ,piegato. E:. vano voler prestare una logica alla follla. Ncuuno ha prestato fede ai processi e alle condanne contro le vittime di ieri. Neuuno presterà fede ai processi e alle condanne di domani e alla persecuzione dei delatori, che ora viene annunziata. La repubblica socialista and~bbe in rovina se i delatori venissero sterminati sul scrio. Ne verranno messi a morte alcuni, e se ne troveranno altri: ecco tutto. E:. possibile che Stalin abbia bisogno di mostrarsi severo contro i delatori per sviare l'opinione pubblica, per tergersi, agli occhi di ehi gli presterà fede, del s.an~e che ha versato fino a oggi. t un.a vecchia commedia. La conosciamo. Anche Tiberio, qualche volta, puniva i delatori: per dimostrare che cui non agivano per sua ispira• zione. Ma quando, un giorno, si parlb di diminuire il prezzo con cui si pagavano i loro ,ervigi, egli insorse, con una vivacità e una franchezz.a che non gli erano abituali, e rispose che, se cib si fosse btto, la repubblica sarebbe andata in rovina (Tac., Ann. IV, 30). Quale parola! Niente è nuovo sotto il sole, e soprat• tutto non è nuova la ferocia di un dèspota. Disse Tacito di Tiberio: e: po1tremo in JU• J~,o simul oc deduora prorupit, postquam, remolo pudo,e et metu, Juo tantum inienio uteba1ur > (in ultimo proruppe in sc:elleratez:r.e e indegnità, dopo che. rimouo ogni timore, si abbandonb ai suoi istinti naturali). E forse in un sol punto la diagnosi dello storico antico non colpisce nel segno: cd è là dove dice che Tiberio, ,_moto metu, inficrl. Dal punto di vista psicologico, è ve. ro il contrario. E:. proprio di chi ha paura tentare di far paura. e proprio di chi è terroriuato tentare di terrorizzare. "Jn bruto sanguinario, in Russia, ha ra<...:olto l'eredità degli zar, ma ha dissimulato per lunghi anni la sua natura forse per pudore, forse per prudcn1.a: non temeva e non aveva ragione di uccidere. Persino Trotski. il suo nemico mortale, lascib andar via ; e se ne sarà poi pentito infinite volte. Ma, come ha cominciato ad aver paura, si è abbandonato ai suoi istinti ; e ora uccide per non essere ucciso, itcnnina per non e•- serc abbattuto. APPLAUSI A ORONOMETRO f1 L NUOVO Parlamento sovietico si è U r!unito e ha f~tto le 1olit~ dimostra• zion1 di e cntus1aJmo organizzato >, come si dice nella fraseologia bolKevica, Ha acclamato e- applaudito Stalin per 1 ~ minuti e meno. Ha acclama10 e applaudito Nadeida Krupskaia, la vedova di Lenin, per men.o minulo. Lenin morl in tempo. Forse, se foue viuu10 ancora, sarebbe s1ato condannato da un pcz7o, come traditore della rivoluzione. Poi il PMlamento ha fatto le nuove nomine. Kalinin è s1ato rieletto Presidente di tutta l'Unione, con undici Vice-Pre1identi. uno per ciascuna delle Repubbliche, fra i quali il veterano Pe1rov1ki, per l'Ucraina. Particolare degno di nota: Kalinin e l,e. trovski sono i soli supersiiti dei sette personaggi che furono in passato presidenti dell'Unione. LA SORTE DI KRILENKO lD) 01 SONO cominciati i discorsi. LS"' Si è discu,so del Giappone, della Francia, di I..itvinov. E si è discusw di K rilcnko, l'accusatore pubblico, l'implacabile persecutore di migliaia di sventurati. t. stato il camerata Bagirov, membro autorevole del nuovo Praesidium, ad attaccarlo. E lo ha accusato non già di essere tr<"ppo tepido nel perseguitare j rei, né di a,erc perseguitato innocenti; non di difetto, né di ceceno di zelo nell'adempimento delle sue orribili funzioni; lo ha accusato di bf"n altro: di fare dell'alpini• smo e di giocare a sc:i.cchi. Fra gli applau• si entusiastici di tutta l'aHemble.1, Bagirov drammaticamente ha domandato: « Che cosa rappresenta Krilenko, l'alpinismo o la giustizia? ... Egli è senza dubbio un cattivo commissario >. Cib significa che la potenza di Krilenko è finita Cib significa che i suoi giorni sono contati. Lo abbiamo dttto: fra non molto qualcuno conterà Krilenko fra i suoi morti. PER ANDARE A MORIRE f.Y,1 A I..A NOTIZIA sui metodi soviellJ.l tici che supera tutte in drammati- .cità e in orrore è quella, giunta qualche giorno fa da Stoccolma, del passaggio di là dell'ex-ministro so,•ietico a Oslo Jacubovic. Costui era ministro dei Sbvitti in Nor• vcgia quando vi risiedeva Trotski; e, naturalmente, è stato accusato di avere cospirato con lui. Alcune settimane fa, come aliti inviati rus!i all'estero, fu richiamato a Mosca. Egli rifiutb di obbedire e si dimise. Immediatamente ricevette da Mosca la notizia che i suoi due figli c:rano stati arre- .stati, trattcnuli come ostaggi, e sarebbero uati messi a morte se egli non fo~c tor· nato in Ruuia. Dopo una terribile lolla interiore, Jakubovic decise di tornare per tentare di salvare i figli. Lui e la moglie, lunedl 17, partivano dalla Norvegia. Mcrco• ledi 19, si presentavano alla Lcgaz.ione russa a Stoccolma. Furono ,•isti in giro per la città insieme con la signora Kollontai. Da Stoccolma dovevano partire in aeroplano per Hclsingfors e da Helsingfors a,•n::bbero proieguito in treno per Leningrado e per Moica. A quest'ora saranno giunti alla mèta. Sapremo, fra non molto, che Jnkubovic S.'\• rà nato mcuo a morte. E poi, chi sa?, saranno meui a morte i figli. RICCIARDETI'O
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