Omnibus - anno II - n.4 - 22 gennaio 1938

Parigi, genna.io. r j II~: C:0S' l,: il finalismo? •. •. f:. la dottrina che spieJ.!a le \ I • co,t..· in rapporto al fine per '..:..J 11 qu.tle 1;0110 state create ,.. < Errore ! "Finali'smo" è il nwno c-011 cui l.1 banca privata intt:r- , ic.·rn·udi;\ politic,i dc-Ila Francia, e re- ~ut1 l.t ,u,t rott.1 comt• il timone regola la rott,1 dl'lla nave ,., e J l.1 legami di parc·ntela quc:ito w- ~1.111tivocon l'aggettivo fi,wJis, che dekrrnin.1 ciò cht..·"·iene in ultimo e app.trtiem~ alla fine? ,._ « Nt..·,suno: nel suo significato frJn1 nc 1 politico e bancario, ''finalismo" non indica ,1ffatto ciò che :ita per finire. ma quello invrre che dà sei:tno di ,-olt:r continuare, e provien(• direttanh·nte dd Finaly, che è il nome del1\·x-diretton: della Banqur de Paris et J,.s Pays-Bas ,._ A <1uc:itopunto. intcrrogantl' e interrogato rinuncilno a proseguire il loro dialogo, perché :ii sono accorti che 11uando :o.itratta di politica france~ e dt.•isuoi rappor;i col Capitale. anrhr il , ocabol.1rio è bouleversl. Migliaia e migliai,t di ,urni ra, ndk notti nude di SOb'llidella terra giovinetta, penn<Lcchi alti,;simi di fuoco ,,divano da una stretta lingu.t di terr,1, che la g<'ografia ha chiamato di poi promC\ntorio di Apseron, e sinistramente :o.ispecchiavano nelle onde di quell'immenso lago salato, che a noi è noto rol nome di Mar Caspio. ln q>OChediverse e in diverso modo, quei geysers di fuoco colpirono la mcntt• dei grandi 4omini che transitarono ÒJ quelle parti. ~'lolti secoli prima di Cn~to, il profrta Zaratustra, tra>ver:-.andole fertili pianure dell'Iran in compagnia dei suoi discepoli cd essendosi affacciato al Ca- ..,pio, ,j fermò a contemplare il portentow 'P''ttacolo, e i suoi occhi dilatati dallo :-.tupore riconobbero in quelle torce immense la faccia di AhuraMazd.1, dio del fuoco. Centinaia di anni dopo il profeta /.;,ratustra. Ale:-:-.andro di Macedonia ,i trovò a tran,;itarr per il promontorio di :-\p..eron. ed e~scndosi collocato di ,ghembo davanti alle fontane di fuoco, perché la testa lui la portava di tre <1uarti :-.ulle spalle, previde in quelle fiamme la fine immatura e tragica del ,uo destino. Infine1 e centinaia di omni dopo il p.usaggio di Alessandro, Pompeo ~a- ~no ebbe occasione di traversare a sua volta l'ardente promontorio, ma là do- , e Zaratustra aveva veduto la faccia di un dio e l'allievo di Aristotele quella della morte, lui, pur aguzzando gli octhi, non vide nulla, e se ne tornò indietro circondato d,dle sue legioni di ferro, pieno di vuoto e di oscurità. Orazio Finaly Oi"crsamente dal profeta Zaratu:-.tra, da~ fatale Alexandros e da Pompeo .\.lagno, non ci risulta che il banchiere Finaly abbia riconosciuto nelle fontane infocate di Apseron né la faccia di un dio, né una previsione di morte, né l'immagine ineffabile del vuoto; ma ,appiamo per conver'iO che da quelle fontane ormai dome e convenite in una secca foresta di derricks, le sue mani adunche hanno C)tratto e continuano a estrarre fiorini in quantità, p(_'fchéla Banque de Paris el des PaysBas di cui egli, fino a tre mesi fa, era direttore, è una maglia della immcn- '-d rctt' petroliera ,tesa sul mondo dall'olandese Dctcrding 1 e rapprcM:nta in ~rembo alla capitale della Francia gli interessi e l.1volontà della Royal Dutch. Benché Finaly non vanti le illustri .1\ccndenu· di un Wcndcl o di un MalJet <' bcnthé il ..u. o nC'lme, a rigor di t1:~inc, non po,~a figurare nel libro <l'oro dei Duecento. la sua autorità nella politica francese è anche superiore ,1 quelle riunite di tutti i reggenti della 1\Jnca di Francia, e fino a tre mesi .1ddittro i passi dei vari presidenti del Comiglio che si alternavano al governo <·rano scrupolosamente regolati da que: ,to inquietante finanziere che, prima d1 diventare l'arbitro della politica francese, praticava l'usura nel ghetto di Bucarest. Nel 1924 Edoardo Hcrriot porta <1gli onori del potere il primo governo cartcllista, ed essendo riw.cito,. con una .1hilità e un brio che non c1 stancheremo mai di ammirare, a tra,cinare la Francia in men di due anni all'orlo del fallimento, Poincaré è chiamato nel 1 q26 a raddriz-zare la situazione. Il fiero lorenese sale ·wl palco dello Stato in battichiappe e calzoni a righe, l' dopo aver raddrizzato con manifesto ,fon:o le spallucce del franco e raffor- ✓.Jtc le sue gambette, si togli~ arbi~rariamcntc la bombetta per ringraziare 1I Capitale che applaude riC?no~cntc? mentre tutti sanno che quegli applausi non vanno a lui, ianatore apparente, ma a Finaly, sanatore effettivo che lo ha w..,tcnuto dalle quinte. Nel 1929 Poincaré accentua la tcn• d,·nza a destra e, poiché tendel\7.a a dc!itra e paralisi della ,;peculazione vanno di concerto, Finaly, per il quale la speculazione è l'ideale supremo, toglie il suo appoggio a Poincaré, che con tutta la sua faccia di mongolo a,cciuto e il suo soprannome di Poin- , ari-la-guerre, deve andare a riposarsi nella sua tenutclla di Sampigny. Aff,ffista e spl'n1l,1tore, il capolavoro di Finaly non è né un affare né una ,peculazione, ma un uomo: Camille Chautemps. Occorre aggiungere che, rnammifcri in ,lpparcnta e {Da loghik(l, taluni uomini ,ono in effetto pure spctulazioui? Gran protettore della rn!l.ssoneria, l'ocC'hio semitico di Finaly ~eppe di- :-.cerncre ir:1. i « figli della vedov:i ,. quello che dav.1 maggiore affidamento di a\tuzia e di agilità, e di Camillo Chaute-mp!i fece il suo figlio spirituale, lo ispirò, lo consigliò, lo condusse a quella. fama di finezza attica e di detentore della ~aggczza antica, di con• ciliatore e di ,copritore delle soluzioni medie, che il e Principe Sublime del Real Segreto ,. gode attu.1lmente ndla troupe di Palauo Borbone. I due ostacoli più massicci - diciamo « massicci ,. nel senso letterale - ch<--.i opponevano all,t marcia di Chautemps erano i due Edoardi : Herriot e Daladier; celebre il primo per i suoi ripetuti fiaschi politici e confinato ormai col fra.e e la pipa alla presidenza della Camera 1 onde difficilmente la demagogia in vestaglia e ciabatte riuscirà a tirarlo giù e riportarlo nell'attività parlamentare: « giovane turco,. il secondo e detto petrarchescamcnte il • toro di Vakhiusa ,., che dopo la parte di carnefice fatta la sera del 6 febbraio J9'.l4, si è andato gradatamente riabilitando e oggi in<.;arna le speranze dei conservatori e dei patriotti. Ed è un modello di grazia il modo c-oncui Chautemps riuscì a pa!isare fra la mortale inimicizia che divide i due Edoardi, è mirabile l'ai.sance con cui il protetto di Finaly e protettore a sua volta di Stawisky scavalcò il cadavere del procuratore Prince, si aprì un varco fr,1 i fratelli massoni, li superò, arrivò farfalleggiando al poterc 1 apri le bracci.i a bilanciere, si rizzò in punta di piede come il ).{ercu.rio di Giambologna, e1 aguzz.a.ndo gli occhietLi attaccati al naso, avanzando il mento a barchetta, annunciò: « Me voilà!,._ Nel 1936, la simpatia di Finaly s'irradia sui partiti di 5inistra, e per effetto di essa irradiazione il Fronte popolare: sale al potere con trombette e tamburelli. Ma questa volta Finaly supera la mi- !iura, e il Comiglio d'amministrazione della Banque de Paris el des Pays-Ba.s, stimando che la simpatia di Finaly per i pugni alzati 1 per l'alimentazione dei marxisti spagnoli e per gli esperimenti ~victisti di Jouhaux prende proportioni allarmanti per la salute e la tranquillità del Capitale, lo invita a sua volta a prendere un po' di riposo. Ciò avveniva circa tre mesi fa. E?. dunque la fine di Finaly? No. Uomini come Finaly non finiscono nemmeno con la morte1 e la Francia continuerà per il suo danno, non diciamo a udire parlare di lui1 perché Finaly appartiene alla spcci~ d~gl'invisibili e dei muti, ma a subire 11nefasto potere di questo uomo che per quanto si chiami Orazio, ha la mente ;,1 tutt'.1ltro rivolta che a satireggiare. Louis -Louis Un altro che vive in margin~ dei 200 è il nominato Lazard, banchiere « privato,. del governo; il quale tratta all'estero, e per conto de_lgove~no, tu~~ ti quei prestiti e quegli affari che il governo non vuole trattare da sé. Basta ~mmare le percentuali che simili operazioni procurano in poco tempo, p{'r convincersi che, dal Nuovo Testamento in qua, il fratello di Marta e di ~(aria ha perduto ogni diritto alla nmtr., compassione. Altro banchiere privato e rnl·mbro dei 200, è Louis-Louis Orcyfus. Perché due volte Louis? Con quel senso toccante della tradi- .i:ionc che distingue le famiglie ebraiche, Orcyf u~ fa precedere il proprio nome da quello del padre suo e fondatore della dinastia 1 e poiché anche il padre si chiamava I.oui.:-.,così il figlio firma Louis-Louis. Unico intermediario fra i mulini francesi e i produttori granari dell'estero, Louis-Louis porta in testa la corona del re del grano. In margine allt: ~ue .Htività serie e ,edditizie, Louis-Louis esercita una co1,tosa e dilt·ttante!ica attività di uomo politico. uno dei giornali più letti di Parig1. Louis-Loui:, or;1 è felice. Il grande -.ogno ddla :iua vita si è avverato. ~cl ,anto giorno del :-.abato, mentre dietro le , etra te della veranda un merlo scn.ta gioia salta di ramo in ramo ..,ugli ,1lbcri ridotti .i :-.cheletri neri, uno ,ciamc di fantolini coi capelli lanosi circonda la poltrona del nonno ,euua- \{enario, gli carezzano il cranio con k inanin<' brune e oleose. Ma non tutti i ~bati è fc!it.1.Per ral{ioni sulle quali è ffteglio sorvol.1re. Loui~-Loui, compie di tanto in tanto un soggiorno di cura alla Malmaison, la tclebre dinic,1 nella c1ualc i più bei nomi della politica francese. i Klotz, i Viviani, i De:-.chancl, hanno aspet.tato invano che il lume della mente ritornasse; e, in mezzo alla veranda, la poltrona di Louis-Louis rimane vuota . "Capriccio d'amore" lnt,mto~ e mentre per merito di Louì~-Loui~ l' hitransigeant giaceva a 1crra in fin di vita, una pia mano si chinò e lo raccolse. Questa mano era quella di Albcrt Bég-uin, re della cartJ e dello .wcchcro, e grazie al quale il prnzo dello zucchero in Francia è dicci volle superiore a quello che dovrebbe e~re, pu" lasciando un abbondant<' lx-ndicio rii produttori. EKBLEKI DEL ORJ.XDE OJ.lElJTE Dl PRJ.HOU ~~:-:or.:~;;s;:-.,.,o"'.::°-··- . y su - ~- •. ..._J ... -- " :o.. "' :-;~. Il /Hi1,~~~= ~~.t~'~ìp (JJ ' . .....,__ --..... p Dl8TINT1VO ANTJPJ.RLJ.llElfTJ.RE Le notti in Riviera sono belle; nessuna mai quanto quella bellissima del 1936, allorché un corteo di elettori con fiaccole e musica in testa, venne ad annunciare al re del grano, affacciato a una finestra del Winter Palace, che era '-tato eletto deoutato di Mentone. A quella bellissima, seguì la più brutta delle notti. L'indomani !ii scoprì che ognuno dei diecimila elettori di Louis-Louis Drcyfus aveva avuto in premio cento franchi, e l'elezione fu annullata. Ora si ~a che moltiplicando cento per diecimila, si arriva a un totale di un milione. Ma che cos'è un milione per Louis-Louis? Nonostante la sua intelligenza poco sviluppata, Louis-Louis capì che, per riuscire vittoriosi alle clezioni1 non basta comprare gli' elettori, ma bisogna comprare anche la Camera. A questo fine il tenace Louis-Louis acquistò l'lnlransigeant, e ottenne in poco tempo questo doppio risultato, di farsi elegge: re non più deputato ma senatore d1 Mentone, e di portare al fallimento Béguin, il cui nome '.)ignifica« capriccio d'amore,., è proprietario per metà di un gruppo di giornali che fanno capo a Paris-Soir, e che comprendono: Paris-Soir, lntraruigearlt, Paris-Midi, Pour Vous e A. ate h. Béguin non :i'intcressa di giornalismo: il suo fine è quello solo c;lifar stampare 1 cinque ("'iornali sulla carta delle sue cartiere. L'altro proprietario dei cinque giornali è Jcan Prouvost, assiduo lettore di Jules Vernc, e che la sua passione per !'.tutore di tante mirabili fantasie ha determinato a comprare Paris-Soir, per trasfonnarlo in giornale d'avventure. Cionondimeno, Prouvost non dimentica di essere proprietario dei lanifici di Roubaix e di Lilla e produttore della Laine du Pingouin~ epperò ai cinque citati giornali ha voluto aggiungerne un -,esto: Morie-Claire, giornale per signore, nel quale, in ogni stagione e con ogni temperatura, si consiglia alle signore di vestirsi di lana, di lana, di lana. ALBERTTO SAVINIO !r :'I QUEL PERIODO della mia viX t,1 abitavo a New York, vicino al grande cimitero del Bronx. Ne" \ ork, come tutti sanno, è una grandl· çittà : la mia padrona di casa mi diceva con orgoglio che il rumore del tr~ffico si ode per un raggio di q•1i11dici chilometri intorno .ti n·ntro della città. lo, ad ogni modo1 gira, o in autobus e· in tram per vcdere tutto, sedevo a mezzogiorno ,ullc panchine dei parchi assolati, mi ~pingcvo fino al porto a vedere correre ~ull'acqua i 111oto~c.1fbiianchi della poli1ia. Ern una belli:-.Sima csto1tc, opprimente di luce e di caldo; gli americani giravano !iudati con la paglietta ~ulla nuca c- il vc~cito bianco che non consl•rva le pieghe del sarto. Un bel giorno, un amico mi consigliò di andare a visitare il Federai Bu~lding di Manhattan. Ottautadue oiani di cemento annato, venti ascen- ,ori, scalone d'onore di marmo, asta per la bandiera lunga cento metri. Convinto 1 presi la metropolitana e ,cesi alla stazione davanti alla porta principale del palazzo. La grande torre si alzava sulla strada, grigia cd utualc: soltanto la cima brillava d'oro ,. <li vetri. Visitai tutto. I pollai, l'albcrgo 1 le botteghe, i campi da tennis e le pi:icine sulle ter· azze, il giardino pensile del cinquantesimo piano1 costruito ,ull'asfalto, wme un presepio, con le wlle d'erba verde appo~i;tiatc sul cemento duro. Sull'aiola principale, un giro di tulip,rni ro:-.siscriveva in chiare lettere il nome dell'architetto co- '\truttore. C'era, poi. oltre a tutto 1 un'innovazione bellissima e. bisogna dirlo, molto utile per gli abitanti della grande torre. Consisteva in un mal{azzino sottcrr,rneo, fornitissimo di tutto ciò che serve alla vita di ogni giorno. Seicento piccoli a!)Ccnsorimet• tevano in comunicazione quel pulito ,ottcrranco con i ~cicento .appartamenti e,;isten1i nd grattacielo; gl'inquilini non avevano che d.1 premere un bottone di colore diverso a ,;;cconda della merce desiderata p<'r avere a domicilio un whiskJ• e !ooda, un giornale o una carota .in un ~cchetto di cellofan, da masticare nc·i momenti d'ozio. Nel ~otterraneo si accendevano lumicini gialli1 verdi 1 rossi1 bianchi e dei grossi negri in càmice bianco, svelti e industriosi come buoni angeli. servivano l'inquilino. N,1tur.-1lnwnt<·. non ,i potc·v,1 aver tutto, in quella maniera, ma un cartello, Jffi~so all'albo degli avvisi presso la porta gr.tndc, diceva che la direzione della ca~a ~tava studiando la maniera di migliorare il ,;ervizio per il pro,;simo autunno. l uoltre, ogni camera era munita d1 un altoparlante collegato con l'ufficio del Dircuorc Amministrauvo, che aveva diritto al grado di colonnello e vestiva, come i portieri, i bojs degli ascensori e gli uomini di fatica del caseggiato, una bella divisa blu-elettrico. Fui fortunato e potei anch'io ascoltare la voce del direttore che annun. tiava un piccolo aumento dell'affitto, dovuto alla ncces:-.ità di una nuova, completa pulizia delle molte migliaia di finestre e,htenti ud grattacielo. Pu, - lroppo, subito dopo il chiaro annum io :-.idiffme nell'aria un ron1.ìo ba~o: er.,- 110 gh i11quilini che simult.rneamtntl' ronuncntav.mo l'aumt to im!>revi,to. Allora, dall'ahoparlantc, ,quillò u11;1 tromba e ,;j rifece ,ilcnzio. Non è da credere, però, rht· il din·t· torc <1mmini:itrativo,il colonnello \\'. S Brinkcn, fosse il dèspota .,ssoluto del luogo. An:ti, il gratt,lCiclo era retto co11 principi dc·mocratici: c'era un parla~ mento composto daglì inquilini anzia111 l'ICtti per sufTra;do univcrlkllC t' un comitato tecnico a cui il parlamt'nto ~ffidava il potere t::-.ecutivo. Gli inquilini degli ultimi piani formavano, generalmente, l'oppo:,izione l. rove.!>riavano i comitati tecnici per un ritardo sul M:rviziodel whisA.y J domicilio o per un pavimento mal lavato. li giorno della mia , isi1a .i.Ilo ~t~.1.n~ l'dificio1 an.ti, era giorno d1 cns1. S1 era trovato un muro imbrattato dal disegno di un ometto impiccato e dalla scritta « Morte a \V. S. Brinken , . Così, apprendendo ttme queste c..o~e. il mio ~opr,1luogo continuava, :,,0tto l:t tutela. di un giovanotto vc:,tito con la bella divisa turchina di cui ho già parlato. E, arrivato a quello che la guid.1 dis:,,ces~crc l'ultimo piano dell'edificio, mi fermai a guardjà{C, 11 pa~orar~,i: Anzi, per rc:-.tarc un po M))o, hcenz1.al e ringr.1ziai il giovanotto che, gentilmente, m'indicò l'a\ccnsorl' per tornare sulla ~trada e se ne andò, contrnto di aver compiuto il ~uo dovere. Il sole: era già al tramonto e i vetn <li tuua la città. sotto di me, scintillavano di colore rossa~tro. Allora ricordai le grandi vetratt· che avevo visto luccicare ,uJl;1 punt.t dd grattdcielo quando ero u:icito dal buio della ferrovia sotterranea. E lì, a quel piano . ~randi vetrate non cc n'erano. forse. ,oprit la mi.i te~t.a, c:-.istt'Vi.ul n. altro pianC'Iove l.1guid,t, per qualche 1gnotJ ragione1 avt.•va tra~cur,110 di formi arrivare. Dcci~o il veder tutto e ~nza pcn- ,;arci due volte, apni una porticinJ laccata di bianco e ~lii, col cuort in tumulto, una ~cak•tt:l ,t chiocciola. Mi trovai .:1llora in uno )trJni~-.imo luogo. Era una grande Manza <1uadrat~t uua veranda copert.,1 1 tutta a vetri lu~idiS3imi, pareti e soffitto. Vi era diffusa la bella luce rossa del i-olc tra montante attraverw la cortina di polvere sollevata dal vento del mare: il rumore della città :,i spegneva contro i vetri isolanti. Nel mez.z.od<-lla stJ.nza. su di un piedistallo di marmo nero, c'era una statua. Aveva il braccio de- :itro teso all'orizzonte, la fronte alta, il piede sinistro posato in avanti e una mano sul cuore. Del r<:sto 1 vesti\'a abiti borghesi e aveva il cappello in tC!ota. Girai circo ..p. ctto intorno al piedcstallo e, in lettere d'oro, vi lcS!oil nome che avevo già notato sull'aiola del cinquantesimo piano: G. M-artiner. Allora, di colpo e con molto ~p.:1c,nto, mi resi conto che stavo dinanzi ::ti cadavcre 1 imbahamato e ridipinto. del costruttore del federai Building. ~i tol~i rispettosamente il rappello davanti a qurl po"c-ro cadavere. lnt,mto. un.i ,·cntin,1 d1 ,p,11ut1 individui ,i na Litt,t intorno .i ml'.. Era no ve!otiti di un ~rcmbiulonc grigio e portavano in te~ta dei lunghi hcrrttti a cono. :-.imilia qudli che un tempo :o.i usavano nelle ,cuolt per riconosn·re gli scolari ~,ogliati. Delle :icritte infamanti erano stampate a grdndi lettere nere w quegli strani copricapi. Ecco un ometto gr:.l.SSOe congestionato. per esempio1 che si curva sotto l'acc-u- ,a: « A. \\'illiams ha 1,putato dallo\ '.)U<t fine:-.tra~ul campo da tennis del ~igno1 Ficlds. Cond~nnato ,l quindici giorni di carcere nella Stan.t.i del Progre"'w ,.. Un giovanotto mo~tr:1 con di1,involtura il !ouo capo d"Jccu,a: • R. Westheim, convinto di ubri..1chc2.1.amoleMa. Condannato a due mesi di carcere nella Stanza del Progre:-.so,.. Quelli, dunque, con gli occhi ~piritati e la faccia ro~sa dal tramonto, erano gli inquilini riotto~i della nuova casa di New York. La cosa m'intcres'\ava e cominciai .t fare delle domande. Ma tl11ti i prigio• nieri mi guardarono tosto e fecero dei gesti da indemoniati 1 senza però pronunciare una sola parob. Soltanto il ..,ignor \Villiams ,i mostrò gentil<' con mc, e, alla fine, scrisse le ~eKuenti parole su di un pezzo di carta: « Non po,,iamo parlare. Qu;1ndo ,;iamo div<'- nuti inquilini di quc.!.ta ca"'a abbiamo giur;Ho sulla Bibbia e ~ull.1 bandicr,t am,•ricana di rispettarne le leggi Per favore, andatevene». Ormai era buio e cominciavo .i. M!n• tirmi a disagio fra quegli uomini ,ilen1imi e incappucciati e ti cadavc·rl' simbolico dell'architetto Martiner. Al- ✓.ai di nuovo lo sguardo al suo dito tew e ammonitore e vidi che indicava, lontano, la fiaccola rossa della statua d('lla Libertà che si acccnd-~va sul mare, per la prima volta nella serata, proprio in quel momento. MARCO CESARINI

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