I I L VELENO della pubblicità è un veleno sottile che non perdona. t. come quelle droghe che bevono certi adoratori di feticci della Polinesia; usate a piccole dosi esse por• tar.o pian piano i selvaggi a un grado cli esaltazione frenetica cd esilararne. L:1 pubblicità cinematografica produce ~u per giù gli stessi effetti: un sorriso oggi, una gamba dom:rni, un aneddoto rnrrunovcntc o piccante dopodomani e così di seguito, per settimane, per mesi, per .inni. Non tutti resistono a un mar• trllarncnto così regolare e ~pictato. Arriva il momento in cui la diffidenza, la d1gnllà, l'amor proprio crollano e la , 1ttima entra nello stato di grazia per adorare- il feticcio. Per adorarlo con tutte le regole non c'è di meglio che i,criver(,i in uno dei diccitnila clubs che coprono l'immenso territorio dcll'Un1onc: il club ~ ~1arlcnc Dictrich », il club e Carole Lombard >, il club« Shirlcy T'cmple >, il club « ~lickcy Mou- "·= ,., t.•cc. Le forme di f.rnatismo e di i~tl'ri'imO che caratterizzano la rivalità fra le -.ocietà ,;;:portivc diventano uno ..chcr1.o p.tragonate a quelle dei e tifo- ,i > dl'ib celluloide. Abbiamo ,ott'occhio il rCl>OContodi un,t seduta ddl'c C5C'Cutivo> del club e Joan Crawford >, tenuta a New York una \'Cntin.1 di ~iorni addietro nella platea dd teatro Lexington. Erano con- \'Clluti centoventi dclcg.ati, in rappre- ,cntanz., di circa centocinquantamila ,,doratori della iitdla, la quale aveva meiiso all'c,tremo il ncrvoiiismo dell'as- ~crnblca con un telegramma giunto all'ultimo momento che annunciava la ,u.1 personale p.-irtccipazionc alla seduta. L'ango~ia dei e crawfordiani > cn:ii<,_cvaman mano che il magico momt·nto dell'arrivo dtll'.lClorata si appro,;;:sima\'a, E d'un tratto, senza farsi ,,nnunciarc, es.<.a ..tpparve. Silenzimarncnte, con quel ~uo sorri!IO scomolato ,1ppcso :'.I.Ilachio~tra dei denti, con quell'indicibile ,orriso che ha brillato su lutti gli ,chcrmi del mondo, essa scivolò nel corridoio della platea e prese po- ,to modest.amcn.tc in una delle ultime file:. Fu il iicgnale del pandemonio. Sedie, t,1voli e alcuni delegati furono tra• volti dall'a~...cmblea fanatizzata. Miss Dommer, fondatrice della società, riuscì comunque, facendo scudo del suo corpo, a trarre in salvo la diva e a scortar1.i fino all'altare )ituato sul muro di fondo. Dietro un tavolo, su una specie di rostro cr,1 l'altare: una grande bandit·ra con \u M:ritto a lettere d'oro il nome della diva, fotoP"rafic di lei, in tutte ,e pose e di tutti i calibri, e l'abito che I., steli:'.!.indossav,1 ncll'Amanle. Un profondo ,ilcnzio 1.iabbattè iiull'asscmhh.·.t. non appena Joan Crawford prese posto dietro il tavolo. Un silenzio così a.-.soluto che si iiarcbbc potuto udire lo ,b..tttcre delle lunghissime ciglia, le fa. mose ciglia .-1 raggiera della Crawford. Es..._,indo,~.1va un leggero abito scuro, eia -..er.,.un mantello quadrato di volpe .,rgcntat,t e portava una borchia d'oro nell:'.1J:.l?..Zcraro-.ç,.1.stra. S,,rà ,t.,ta l'rmozionc del momento o J.1 gioia di o;corgcrc )Ui volti di tanta ~('nte l't",prc'isione della devozione più ,t)l!Oluta. certo è che Joan Crawford recitò, ,;;e CO!,Ì si può dire, in quell'occa- ~ionc, un.1 delle più belle scene della ,ua carriera. Con gli occhi a terra, e c·on \'OCC appena percettibile, essa pronun.-iò poche parole, ma sufficienti per m1cnc:rirC"fino alle lagrimc gli astanti. )loi le togli.imo dall'organo ufficiale del dub, 11 Craw/Qrd News, che le ha ri• port,tte in neretto e con titolo .<.ututt; l.t p,t'{ina : « lo ... io l>Onocosì commos ,., ... che ... che non posso dir nulla. ~ di$piacc ... ma debbo andarmene>, e con c1ue~1cparole la vi,ione dileguò. Dopo un paio di minuti l'a~mble;.t cadeva in trance : i delegati urlavano, piange- , ,11n,. ,i da\;rno pugni nello '>tomaco, ,1 hutta\ ~1110 reciprocamente i cappelli in aria: e: Di\'ina, glorio'>a... lo potrei ,tnche 111orireora ... > e altre ,imili effu,ioni. Qu..tndo fìnalmcntc· fu ri'>1,1bilitauna (t'rt.1 c«ilm.i ,i dette inizio ai lavori. Il p111110 ..t p<1rli\lCfu I,idor Frccman il qu.1k· do\'cttc <1uc~toprivilegio al fatto d1 po~'>cdcre uno dei più pn:zio-,i auto- ~rafi dell'adorata: e~ lii era mfatti degnat,\ di incidere il .<.uonome ,ulla c,1,,a dell'orologio d'oro di quest'uomo ,·nt.·11onak. A que.<.to punto furono pn·,,•nt;1tc \·.1ric celebrità: un <..C'rto \\'ilkim che ,t\C\"a fatto <L piedi il \iag- ~io da una cittadina del Tennes.M.:e a I follywood pn \Cdcre la stella; la \ inritri,·e d1 un concorl!O bandito da un i.:r,rnd<: quotidiano di Chicago per il 111igliormotto da dedicarsi alla CrawJord, e una rag.1z7.,a che ;t\'rva , i,to nicntt:rnt:no la diva mentre girava nello studio, cinque anni prima. Dopo di che Isidor Frceman cominciò a fare un commovente e minuz.ioso resoconto di come la diva aveva trascorl!O la giornata. Ma le interruzioni e le correz.ioni da parte dell'uditorio costrinsero spesso l'oratore a rettificare la rela.::ionc. Alla fine l'orazione fu accolta da applausi di stima, e d:l alcuni mormorii di dissenso. Né la cosa deve mN.lVigliarc. Frceman conosceva solo indirettamente e per sentito dire la cronaca della giornata di Jo:-m Crawford 1 mentre molti congressisti si erano recati la mattina di buon'ora davanti all'albergo Waldorf dove essa alloggiava e ne avevano atteso l'uscita. Poi a una reverenziale distan1.a l'avevano seguita nei suoi giri attraverso la città. Erano quindi in grado e in diritto di rettificare le incsattcnc del signor Frecman. Un autografo, anche se inciso su un orologio, non autorizza :'.I falsific:'.lrc la storia. Una delle date più memorabili nella vita del club fu il giorno in cui la o Ogni anno nei numeri di autunno la rivista lancia una sottoscrizione per l'acquisto di un regalo di Natale alla e nostra adorata Joan >. Nessuno, parlando della diva, dice Joan Crawford. e Cara Joan » si può udire o più semplicemente e Joan >, solo con una breve trepida pausa prima di pronunciare il nome dell'idolo. CRIMINOLOGIA D A QUA DO i G.·Mtn hanno cominciato a rendere la vita dura ai gang1ters, molti di essi hanno emigrato dagli Stati dell'c~t, i più i[lfestati dalla malavita e quindi i più sorvegliati, a quelli del Pacifico e non sono pochi quelli che hanno finito per trovare lavoro :'.I Hollywood spccialrr;iente come comparse e generici. Gli studi hanno chiuso un occhio anche in considerazione del fatto che questi delinquenti disoccupati portavano nei film una nota di colore abbastanza vivace e realistica che compensava il rischio di ospitare gente così poco desiderabile. Ma da qualche tempo le cose si sono guastate. La nostalgia della violenza e della polvere da sparo è tornata ad albergare in quegli indomiti cuori e le intimidazioni, i riOABOLE LOKBARD IN ON ABITO DA SERA DI SET.A DJ.lCA80J.TJ. Cra,dord inviò alla presidentessa Miss Dommer una rr.acchina stereotipa per la pubblicazione del Crawford News. La rivista esce ogni due mesi e conta colbboratori perfino a Londra e nella '.'J'uova Zelanda. Un saggio di « crawfordiana » ci è fornito dall'articolo cli una collaboratrice della California, Donna Flanders, apparso nell'ultimo numero della rivista ; in C!ISO ,;i trovano c:,prcssioni come queste: « No, non si può dire che voi abbiate vissuto fino a che non l'avete viiita in persona ... Joan, la grande, la famosa Crav~-rford,si fermò sotto la pioggia e mi parlò per più di dicci minuti. Sia bcncdetia ... Ec-cola in tutta la sua gloria e io credo rcalm<'ntr dw c1.~,t'iia una 1.upcr-donna ». catti, gli assassini misteriosi non si contano più. I fattacci più recenti sono la uccisione di certi Al Bruncnnan e Hymc ~,filler, trovatì morti, il primo nel salottino di una bisca e il secondo ,ul ciglio di una strada presso Hollywood. Erano due comparse e tutti credono che ,;;i:'.lnostati dei rivali in e commercio .. a regolare loro il conto. Finora a Hollywood i gang1ters ~i invcn1avano per far paura agli altri 1 e il fatto che ~iano comparsi quelli veri comincia a turbare i sonni della città. Una delle fig,;rc più autorevoli nel campo della criminologia americana ha prc~ il trtno per I lollywood, convocatovi dai pnzi grossi della comunità. Si traua di L. \,f. Rubcm, capo della polizia dello Stato dcli' Illinois. Egli fa parte di un'infinità di accadcm: di polizia e, fra le altre, dell'«Associazione Internazionale per l'identificazione dei criminali > e dcli'« Associazione internazionale dei Capi di Polizia >. Rubens, dopo essersi consultato con i pezzi grossi delle varie ditte di I lollywood, ha -.ottoposto :'.I.Ilaloro approvazione un progetto per l'identificazione delle migliaia di comparse che piovono a Hollywood da tutte le parti del mondo, attraverso le impronte digitali. L'eliminazione dcgl'indcsidcrabili, secondo Rubcns, ~arà automatica. Quelli che hanno dei conti da regolare con la giusti1.ia non vorranno certo buttaNi da sé nella trappola. Ma la cos.a non è semplice. Appcn:l avuto sentore del progetto l'« Unione Americana per le libertà civili > ha cominciato a strillare come un'aquila ferita. « Siamo dunque alle impronte digitali>, hanno gridato, nei comizi indetti appositamente, i tribuni della società. e Si comincerà con la colonia di Hollywood e si finirà per prendere l'impronta di tutti i cittadini degli Stati Uniti. Questo progetto è il primo passo verso lo Stato totalitario». E così per paura dello Stato totalitario Hollywood molto probabilmente dovrà tener.:i i ..uoi criminali. "ESTASI" li l::Vl YORK vuol vedere Estasi e i censori di New York non vo~liono farglido vedere. Estasi è uno dei più belli e lunghi ,c..'\ndali della cinematografi:'.!., che di c.candali ne ha avuti parecchi, ma tutti presto dimenticati e sepolti. Da più di cinque anni Esta.Ji fa parlare di sé e il ,uo regista Machaty e la sua 'stella Hcdy Kicsler, vivono ancor oggi di rendita su questo ~candalo. Ora i ncwyorkesi vogliono anch'c~i vedere il film, tanto più che financo la censura degli Stati più puritani, fin:mco la censura di Boston ha dato il nullaosta. In verità una prima copia del film si cercò d'introdurla negli Stati Uniti. quattro anni fa, nel 1934, ma essa fu bruciat:1. in seguito al parere di un giurì federale. Fu allora che un distributore di film corse in Cecoslovacchia, si fece dare un'altra copia del film e tornato in America lo sottopose al giudi• zio di un'altra commissione di ccmura. la quale approvò con la sola riserva di una scena, che è poi la scena capit..tlt" del film, quella in cui l'ingegnere possiede la ragazza. 11 distributore si rifiutò di tagliare quella sequenza e infatti anch(' senza il taglio il film è l!tato ammc1:;1:;oc,ome si è detto, nella mag- ~ioranza degli Stati dell'Unione. i-led) KiC'(.lcr è diventata una delle celebrità del momento e la ~lctro l'ha scritturata. ~fa il bello è che non avendo il corn~gio di lanciarla con un nome legato a uno scandalo così gro'iso, la grande dina ha trovato b maniC'ra di salvare capra e cavoli. Hcdy Kiesler non si chiamerà ormai che Hedi La ~1arr. ~1a perché il pubblico sappia che .<.1 tratta della 5tell..-.del famigerato Estasi la. formula pubbliciuria di lancio del1.t nuova diva sarà: « L'estatica I ledi La .Marr ». A. D. TE ( NVOVI F.ILJII ) il~ ~®J.W~~ DI BIBJB!ABD l!'I IOVACCHINO FORZANO ha una lDJ immaginazione procdlosa, infaticabile, rcbbrìcitantc; una di quelle immaginuioni che, quando tutto va bene, por• tano abbastanza vicino a Victor Hugo, e magari a Sue; molto lpt!sso, invece, a Zt., vaco e Ponson du Terrail. Appartiene, Forzano, a quella schiera numerosa di scrittori che vivono sotto l'insegna della Storia; del passato hanno l'estatica aspetp razione, ch'è dei profeti nei riguardi clell'avvcnire. Per loro, la Storia ~ un grande teatro, un'immensa scenografia, dO\'Cgli attori recitano la parte dì eroi, sia nel bene che nel male; eroi smisura11, fascinosi, battaglieri. E la storia di un popolo, con le sue vicende di guerre e di mutt1-menti pr-ofondi, non si pres1t1c- he a macchinose fantHie dì delitti, stragi, incesti, sbornie sanguinarie, amori scellerati, sacrifici purissimi e mal ricompenst1-ti. Fin dalltl sua nascita, il cint!matografo s'! avvalso senza economia di quegli scrit- . tori e delle loro facili rettoriche. Forse meglio del teatro, il cmema poteva rappresentare intrecci turbinosi, personaggi enom1i, sullo sfondo di epoche tragiche ed eloquenti. Una letteratura vastissima era pronttl a mettersi al servizio del cinema; e la storit1-fu investigata e scoperta in ogni suo momento più clt1-moroso.Per tanti anni abbiamo veduto agitarsi sullo schermo le folle di ogni et~, e se una volta, col film muto, i personaggi rivelavano i loro sentimenti enfatiu con gesti alti e rotondi, oggi il film sonoro ha aggiunto le grandi voci aggressive, lo strepito sciocco delle turbe, l'urto delle spade. il gorgoglio del vino versato dai boccali. Un tempert1-mentocome Forzano sembrava tagli1ttOapposta per il cinema. Pochi C:Omelui, in Italia, sono capaci di apprestare uno scenario dove almeno trenta persont1-ggiprincipali si diment1-no convulsi, gli occhi fuori dalla testa, e alp meno trecento personaggi secondari gridano, uccidono, s'ubriacano e si dànno grandi manale sul ventre. Senza contare che Forzt1-no, come· forse nessuno, ha un'abilità mostruosa nel costringere lo spettatore a prender sul serio le sue fantasie, e a fargli credere che i suoi protagonisti siwo mOS,sidt1-passiom vere. Dei resto, in fondo a quel suo smanioso impegno di far spettt1-colot1-dogni costo, c'! in Forzano une serietà che merita rispcttG. 1 suoi intrecci, nelle mam di gente piil abile e spregiudicattl, potrebbero anche dar qualche risultato non indegno. Purtroppo, quando non gli acct1-dedi concretue da sé le proprie immaginazioni, ne affida l'impn:sa a chi, meno di lui, è adatto a mitigarne le incoerenze e a precisarne in qualche modo i caratteri. Nel Conte di Brichard, 11 direttore di scena Ronnard, invano adoperandosi a seguir le tracce dell'opera teatrale, non ha tenttltO di render plausibile e chiartl la vicendtl: l'ha fatta anzi più intricata, goffa, e se è possibile, strepitosa. S'apprende, dunque, che il Conte di Bréchud è un signorotto di ct1-mpagna,che vive austeramente nd suo castello circondato di camerieri, notai e cani aiani. Quando, ad un tratto, scoppia la rivoluzione francese; e il signorotto è costretto dalla plebt1-glia scatenata a Rrender moglie: non soltanto, ma a sceglierla tra le ragazze del popolo. Vedit1-moper qualche minuto il Contt" passeggiare su e giù con lo scudiscio in mano, davanti ai rivoluzionari che lo costringono al pt1-ssoangoscioso. S'aspetta, da un momento all'altro, che il Conte si getti suì sanculotti e ne faccia una strage ~~~~~as~u~::~;· 1i";:i:j~~::~~~=a~:::: tratto di nozze, come il Duca d'Atene firmò la sua caccit1-ta.nel quadro di Stefano Ussi. La ragione sta nel fatto che un'idetl straordinaria l'ht1-illuminato: sposerà, sì, ma prenderà insieme le sue vendette. E cioè chiederà in 111oglicla propria cameriera, figlia di un suo antico vivandiere, ora capo dei rivoluzionari. e tramerà un complicato pasticcio che porterà alla ghigliottina il suocero sanculotto, la moglie cameriera e tante altre persone. :v!a non basta. Si crederebbe che l'ideatore del tranello avesse almeno meditato le cose in modo da salvarsi. Al contrario, anche il signorotto finisce in galera, ed è sul punto di rimetterci la tesu., sè non ce la rimettesse invece Robespierre, negli ut1imi cento mclrÌ di pellicola. Come mai il Conte di Bréchard appaia tanto soddisfatto del suo povero 1ranello, non si capisce. Ma non è la sofa cosa incomprensibile m questo film. Forzano e Bonnard non sono gente da impressionarsi per questo: a loro basta che i personaggi, alla luce notturna delle torce, si muo\"ano frenetici come in un ballo negro, dal principio alla fine. E i nostri attori dimostrano di saperlo fare, t! di possedere anche fiato inesauribile nei polmoni capacì, e d1 portare con sicurezza parrucche, bastoni, berretti frigi e calzoni alla sa,u-culott~. In fin dei conti, 11 film non c'! sembrato dav\'ero più brutto di tanti altri del genere, e con maggior cura e minor foga sarebbe potuto riuscire un discreto spettacolo popop lare, destinato a un pubblico facile e numeroso. MARIO PANNUNZIO
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