L vanti al lume a petrolio, il più vccd1io ebbe un'idc;i: « Se facessi11JOuna supplica al Re >. Alla fine si convinse che bisogna invece fare i conti con gli avvocati, cominciò a pensare alla città vicina, ai tribunali, a quella vita che egli aveva sfiorato una volta quando era stato soldato. « Mi pareva di capire ogni cosa, qu:v lo ero in città ; ma poi mi sono rit v•· to pecora fra le pecore. ~oi certe cose non le comprendiamo >, disse. Non so come sia andata a finire la storia; ma come tutte le altre, con una C"ondanna, certo. L'associazione, che poi non era se non un gruppo di pastori in lotta con un altro, non dello stc~o paese, non dello stesso vernacolo, cose che. come al tempo dei tempi, basta.vane .1 costituire la qualità di straniero, non si sarà mai convinta della sua colpevolezza, certa di essere preda degli avvocati, e di un'infinità di convenzioni che essa, come in tutte le altre occasioni simili, avrà cercato di placare con doni, agnelli, formaggi, denaro, inutilmente. Come sempre, molti di loro avranno veduto la città per la prima volta, sicuri di essere imbrogliati a o~ni passo e per ogni soldo; come sempre, questa vicenda non rappresentava altro che un'occasione, una delle poche occ.!sioni, tra cui si possono annoverare il matrimonio, le malattie. la morte, in cui bisognava spendere denaro, indossare vestiti nuovi, una specie di festa e di vacanza in cui il denaro vola fuori dal nascondiglio e non si conta più, come succede nelle feste. Intorno al lume a petrolio, quel gruppo di pastori parlava delle vicende di quel .... furto di bestiame come si parla di una malattia, in cui tutto it potere è nel destino, e non nella volontà umana. Il mio ospite mi disse che1 dalla guerra in poi, i pastori avevano adottato l'uso delle lampadine elettriche tascabili, ciò che facilitava di molto le loro operazioni notturne. Le lampadine elettriche e le si~arette. Erano le novità che i pastori avevano portato dalla guerra. E il ricordo d'un mondo appena intravisto, all'apparenza facile, popolato di donne straordinarie come apparizioni; mentre la loro vita è piena della sembianza delle bcstie1 il vecchio nudo viso delle pecore, in cui essi finiscono a scorgere una sembianza umana, accanto a cui dormono, e in cui per la prima volta riconoscono l'altro sesso. Quelli che pensano alie donne, lontane, nelle case di pietra e che partoriscono figli, vivono in una castità animata da grandiose fantasie, e con una specie di culto fallico proprio dell'infanzia, pieno di terrori grandiosi, in cui si concentra il loro !COSO dell'occulto e dell'ignoto. ~ Le capre avrebbero insegnato ,tl?li uomini la potatura, quando l'uomo osservò che i getti tagliati dai denti delle capre rispuntavano e si moltiplicavano. La capra sarebbe l'autrice delb macchia, e per questo tutto il bacino del Mediterraneo è popolato quasi esclusivamente di macchie, e di macchie è popolata tutta la poesia pastorale greca. Ma le capre avrebbero rasato int('ri continenti passando come un pettine e divorando tutto sulla loro strada. Avrebbero rasato l'altopiano dcli' Anatolia e l'Asia intera. A questo concetto, almcno1 ubbidisce la tassa che ha colpito tutti gli armenti caprini da noi. 11rl 1918 11pp11rirrl f011 1,m1 11r1lc' tipo,er'!.ftt" rinno,wln in o,,:,,i p11rti- (o/11rr r (011 1111 ,·011tr111do pùì riao, 11,(ift' r vario, // primo 111111uro lrl IJU{)f.1,0mno uuirl, Huuolrtli 5 trnttflio r f011tur,Ì, uri/e s11r16 p,1,(Ù1r, /ototf'1fr, r11ao11ti, rlrlicoli ,/,,/ pi,', ,1/to intrrrsu r /,, prim,, punf,d,1 ii UNGENERALEscon1PARE DAPARIGI (; 11111krJi,,/ ,,.p;,,,,.,.,oJ,.J,1.-1urMlr f.fillu) Il "S«olo nluitr.-to" ~ in vrodiu in tuttr lr tdic:olt ~ c:rntt:t.imi 50. ANNOII . N. l . l OElll!AIO1983-IVI • Il MNIBUS POLITIOAE LETTERARIA I I · 11 SETTIMANALDEI ATTUALITÀ 111 l=•=•=c•=rL=•A=•=A=To=1=N="=·'=' PA G IN=I •= ABBONAMENTI Una storia fantastica è legata a qut!sto provvedimento. Poiché il regimé'- delle piogge dipende dalla densità della vegetazione arborea, in molti luoghi d'Italia 1 e nello stesso Lazio, v'è stata in pochi secoli una variazione profonda nella frequenza delle piogge, per vi.i della distruzione dei boschi. Il disboscamento ha provocato frane, movimenti del terreno non più legato dal nerbo delle radici. Scheletri di paesi abbandonati in cima ai poggi pelati si vedono in tutta l'Italia meridionale. Non so invece se l'autore di tutto questo non sìa stato l'uomo, il disboscamento intrapreso dai municipi poco scrupolosi dopo l'Unità, e quello dei privati venuti in possesso dei boschi demaniali quando furono bruciati i municipi e, quello che più importava, i registri della proprietà fondiaria. Di fatto, il pastoie non conosce nessuno dei benefici della vita civile, appunto perché è impossibile da organizzare civilmente. Dei grandi fatti non conoscono che la guerra, e questa parla al loro C'.Jore come un mito profondo della difesa umana. Nella solitudine in cui si trovano, e povtrtà, senza rapporti col mondo1 pcno:ano di possedere alcune ricchezze inestimabili e fondamentali: il latte, la lana per vestirsi1 la carne per nutrirsi. Poveri, si sentono detentori di una ricchezza fondamentale. C'è ancora qualcosa che essi invidiano all'industria dell'uomo: il vino i e ancora un altro elemento : il pane. Ne parlano, vi pensano intorno alla caldaia nera da cui tirano coi cucchiai di legno i tocchi di pane1 dal siero rinfor.tato d'erbe come la menta, tra i grumi bianchi del latte. Sanno che l'uomo è povero, bisognoso di tutto, che deve comperare tutto. Oome nel tempo dei tempi, attribuiscono un valore unico a un dono della loro mandra. La loro natura, consolidata da secoli di tradizione, è impos~ibile da risolvere nella civiltà urbana. Non sono agricoltori, non possono diventare mercanti. Sono irrimediabilmente antichi. Ho passato tutta la mia infanzia in un paese di pastori. Li ho veduti partire soldati, accompagnati dai paremi fino al treno, al suono delle zampogne. I!~ ltalìa e0>loale1anno L. 42,Hmeun L. aa EattlOI an110L, 70, umutre L. 36 OONI NUMERO UNA LIRA Mano1erlnl, dhegni • fotogrde, anche n 1101p1ubblloati, non 1I n1tit11l1cno, I Li ho veduti tornare dalla guerra, e Il rimettersi con gli animali, ricordando quctlo che avevano veduto come un sogno in cui si capiscono molte cose '" Dlrt.dont: Roma . Via del Sudarlo, 28 Telefo110 N, 581.636 .laul!.lnlltrulone: W.ìlano• Plant. Ca•lo Erba, 6 TelefonoN, 24,808 Pobblidtt: L, 3, TO Milano,Vie Parigi,66, Rnedn f Soc. A.ooa. tdltrlce .. OMXIBDS... MJl&H , e che poi il risveglio cancella. Li ho •,, veduti scendere nei paesi del piano, gridando 1 chiamando e saltando come se fossero sempre tra le loro forre· e i loro rovi, e mi sono ricordato delle past.ore di Francia, sedute su una sedia pieghevole, col cappello a larghe tese in testa e il giornale. Ma non ho mai veduto un pastore emigT;ue, mai un pastore cambiare lavoro. CORRADO ALVARO I Dli MORDO LA SOHIAVITÙSEGRETAIN U.8.A. l ':':.<,l~ EL 1867 la Legislazione Federale americana aboliva la schiavitù; ma in alcuni Stati dd Sud l'incuria degli agenti federali c.he non vogliono seccature, e alcune leggi particolari, che si possono interpretare in vari modi, permettono direttamente o indirettamente una schiavitù segreta che va a tutto vantaggio dei grandi datori di bvu:o i quali si procurano così mano d'opera a prc:r.:r.ibassissimi. Subito dopo l'aboliz.ione ufficiale della schiavitù, alcuni Stati del Sud promulgarono a varie riprese delle leggi speciali contro il vagabondaggio: in realtà si mirava al ristabilimento della schiavitù, per• ché bisogna pensare che in molti luoghi la polizia locale non ha uno stipendio fisso, ma dipende dalla buona volontà e dalla generosità dei sindaci o dei più ricchi personaggi del paese. t dunque molto naturale che la polizia abbia interesse a veder aumentare cospicuari.ente la ricchezza di questi personaggi. e Quakhe tempo fa>, dice A. Stedel. nel Common Senu di New York, e fui arrestato a Greenville, Miuouri, assieme ad altri i;t-iovani. •Ero vestito poveramente ma correttamente e pulito; avevo in tasca circa due dollari e un biglietto ferroviario per Mcmphis, nel Tennessee. Era impossibile prendermi per un vagabondo: gli altri giovani erano nelle mie stesse condizioni. Ma la poli:r.iaci lacerò addosso gli abi:i e cosi avemmo l'aspetto cencioso. e Fummo portati davanti al giudice lo· cale, accusati di vagabondaggio e non ci fu permesso di dire una parola in nostra difesa. Il giudice ci .multò di cinque dol· lari ognuno j)iù le spese. Siccome non avevamo quella somma, su di noi, si presentò un tale offrendo di prestarcela: ma per pagar:: il " debito" dovevamo lavorare in una piantagione di cotone, lontana dieci o dodici miglia. e Qualche tempo dopo sapemmo che la multa più le spese faceva la rispettabile somma di 20 dollari per ognuno di noi. A questo si dovette aggiungere due dollari per il viaggio alla piantagione, due dollari e cinquanta di provvigione a quello che aveva prestato il danaro, e 3 dollari e cinquanta per coperte da letto: un totale di 28 dollari, Il salario era di cinquanta centesimi di dollaro, dei quali 30 venivano trattenuti per vitto e alloggio, cosl che soltanto 20 centesimi andavano in pagamento del debito. < Eravamo alloggiati in capanne sudicie e sconhcsse, il cibo era di1gustoso e insuf. fidente. Nella piantagione, durante il lavoro, stavamo tuHi as~ieme. bianchi e ncl{ri, senza distintione di colore. I negri potevano es.sere battuti anche senza giustificazione; i biMchi venivano battuti quando il sorvegliante decideva che mancavanc, di buona voglia o di rispetto. In pratica il trattamento era uguale per tutti. e E questa è mia esperienza personale c1le pos,o sempre documentare >. Secondo il New Tork fluald, un ue npio recente si è avuto a Joncsborow, Arkar,sas: un fun-z.ionario della polizia arrcaò ,f"dici opf"rai; e il m:1gistrnto, che era s:.10 complice, li condannò a ventiquattro dollari di multa ognuno. Per pagarli furono portati a lavorare ntlla piantagione di co• tonc dello stesso funzionario. La Federazione Americana del La,•oro è al corrente di questo traffico, sa che esìste anche nella Florida, ma non fa nulla per ostacolarlo. L'ooinione pubblica se .... =-li. schia e il Comitato Jnvcstigativo del Senato non c'è da aspettarsi che faccia qualche cosa per la semplice ragione che non ha voce in capitolo. E cosi qucsia piaga della schiavitù segreta continua a fare le sue disgraziate vittime. VALLONIE FIAMMINGHI if~. c·~rr:1v1 rapporti fra val)oni e fiam- ~ mmgh1 non datano da oggi ; e fu solo durante la guerra che apparentemente si placarono. Durante l'invasione tedesca del Belgio, quando Bruxelles era sotto il tC'ntrollo del generale Von Bining, un fiammingo, certo Bornu, organiz:r.ò una amministruione autonoma fiamminga sotto il controllo tedesco, non solo, ma :entò di organinarc una leg:onc fiamminga che avrebbe do\•uto combattere al fi3nco dei tedeschi, considerati e fratelli di razza e di cultura >. Più tardi, questo Borms fu ,:on• dannato a morte dallo Stato belga, ma il partito fiammingo cosiddetto e attivista > tanto si agitò c.he il Borms fu amnistiato e liberato. Le divergenze fra fiamminghi e valloni si sono talmente accese, in questi ultimi anni, da riperc:uotcrsi perfino nelle ammi, nistrazioni pubblic:hc. A Druxclles, quando la direzione delle Caue di Risparmio o dei Lavori Pubblici vuole assumere un tecnico, deve cerc3re di non vio!are il e principio della parità > fra il numero di impiegati fiamminghi e quello di impiegati valloni. Tutti i membri del Parlamento comprendono e parlano il francese, ma i fiamminghi si rifiutano di comprenderlo e di ·parJ3rlo. Allor3 si è adottato, per le se• dute plenarie della Camera, il sistema di traduzione per telefono, in uso a Ginevra. Quando un deputato parla francese, il suo discorso viene tradotto contemporaneamente al telefono in olandese: i suoi colleghi fiamminghi hanno ricorso a questo sistema di cuffie telefoniche per apprendere per questa via traversa quello che dice l'oratore. Se è un deputato fiammingo che par• la, sono i valloni che si servono delle cuffie. Anche l'esercito non è sfuggito alla scissione. A Bruxelles non ci sono che reggimenti fiamminghi; ma siccome necessitano souuffieiali per comandare questi uomini e vi. difettano i fiamminghi, si obbligano i g:'aduati bruuellcsi, che parlano francese, a comandare in fiammingo. t stata creata una Commissione mista, che esaminerà tutte le controversie provocate dalla nuova legge sulle lingue. I suoi lavori minacciano di durare lunghi mesi. Fino ad ora, la Commissione s'è dovuta OC· euparc delle lagnanze fiamminghe. Un avvocato di Louvain, B. Edgard van Desse), si adopera a crearle del lavoro, sommergendola letteralmente di petizioni. e, lo steuo avvocato che difende un certo Florimondo Grommens, che si era vantato di far sparire tuttc le iscrizioni e Proibito spu• tare:. dai. tram di Gand, E c'era riuscito, benché ora sia stato imprigionato, per a,•er imbrattato iscrizioni francesi nella pubb,ica ,tr.'\rla. PREMESSA ffiELL'ACCJNGERCI a riassumere brcl)J vemcntc le uhimc vicende della lotta religiosa in Germania, crediamo op• portuno premettere che intendiamo astenerei rigorosamente dal manifestare opinioni o dal pronunziare giudizi. Questa lotta eo,iit1.1isce una questione interna di un altro Stato, nel sens1o più rigoroso della parola. Essa attiene alla vita morale e politica di un popolo amico. Ciò basta 'per imporci un riserbo rigoroso. Anche ammesso - per pura ipotcii - che il nazional-socìalismo avesse commesso degli eccessi, non spetterebbe a noi rilevarli o giudicarli. D'altro canto, nella lotta è intervenuto il Santo Padre con due encicliche: l'una del mano: Mit brennender Sotte, l'allra dtlla fine di settembre: Jnzrauescentibus malis. Anche ammesso - ed è superfluo av- ,·ertirc che questo diciamo per pura ipotesi - che la Chiesa a\'essc commesso errori o a\'euc assunto at•cggiamcnti non rispondenti ai tempi, come potremmo, noi, cattolici, osare di criticare o ccnsu,·are? Questa premessa dovrebbe bastare. Comunque, poiché la prudenu non è mai troppa quando si tratta di questioni cos1 ardenti, aggiungiamo: 1) che se, nel riferire i fatti, incorreremo in qualche inesattezza la colpa non sarà nostra, ma delle fonti di çui ci serviamo; e avvertiamo cho non è (acile trovare, in questa materia, fonti che diano sufficienti garanzie di imparzialità e di serenità; 2) che se qualche opinione ci accadrà di manifestare, sarà opinione non nostra, ma delle fonti di cui ci serviamo. Tutte queste riserve varranoo anche a giustificare il tono pillttosto incolore dcll'csl,)Osizionc. IL DOCUMENTO PAPALE ~ COMJNCIA~fO da un documento l!J panicolarmente solenne: l' enciclica papale del settembre seor10. In essa, il Sommo Pontefice esortava l'episcopato di tutto il mondo ad a\•er fede in Dio e ad e interporre sempre presso Dio la Vergine Maria >; ricordava che e fra le varie suppliche, con le quali ci rivolgiamo alla Vergine Madre di Dio, il Santo Rosario, senza dubbio, occupa una posizione speciale e distinta>; e faceva, quindi, un lungo e particolareggiato elogio del Rosario. Perahro,. il documento papale conteneva anche alcuni accenni alla questione s.ocialc e ai regimi politici dei nostri tempi: e Da una parte >, s.i leggeva nel detto tes10, c. si vedono cittadini intenti in una lotta atroce perché gli uni sono forniti di immense ricchezze e gli ahri, invece, devono guadagnare il pane per sé e i loro cari con il duro lavoro quotidiano. Anzi, in alcune regioni, come lutti sanno, il male è arrivalo a tal punto che si è voluto distruggere persino il diritto privato di proprietà per met• tcre in comune ogni cosa. D'altra parie, poi, non mancano uomini chf' dichiarano di onor.;.rc \ ed csait.U(' soprattutto I.a po~ ten:r.a dello Stato e vanno dicendo che bisogna assicurare con ogni mcz.zo l'ordine SO• c:ale e rinforzare l'autorità, e pretendono che cosl si possano totalmente respingere le esecrabili teorie comuniste; ma però d·- spre1.zano i lumi della sapienza evangelica, ccc. >. L'ultima parte di ouesto testo fu intes.a come una condanna delle ideologie e della pratica dello S,;i.10 totali1ario nazista. Qualche giornale tedesco obiettò: 1) che lo Stato moderno, spceiahncnte lo S1a10 totalitario, non riconosce alla Chiesa la potestà di giudicarlo o condannarlo; 2) che la Chiesa in Germania aveva più ,·ohe offerto la sua collaborazione, per la lotta contro il bolscevismo, a quello stcuo Staio nazional-socialista di cui or2. condanna le basi etiche e gli ideali (su queste offerte di collaborazione vedi gli articoli di Robcrt d'Harcourt nella R,11ue drs deux mondu). Comunque, sembra certo che il documento papale non contribui a placare gli animi, né a far migliorare la posizione della Chiesa in Germania. LA PASTORALE D; M VESCOVO DI BERLINO fi>} IU' recentemente, un nuovo docul,S" mento cattolico ha visto la luce: la lettera pastorale del vescovo di Berlino, Monsignor von Prcysing, contro la po: litica rclig:osa del regime nazional-socialista. Mai un documento cosi energico e cosi bellicoso - rilevava il Bulletin quotidien (n. 276) - era apparso nella Germania hitleriana. . e Il cattolico professante>, affermava, fra. l'altro, Monsignor von Prcysing, e è sotto• posto in Germania a uno stato d'eccezione; egli deve sopportare per la sua fede sarCll$mi e disprezzo, oppressione e mancanza di libertà, senza potere difendersi i,, Tutta la lettera era sullo stesso tono. li prelato affcnnava che la situazione della Chiesa cattolica si è aggravata dopo la pubblicn• zìonc dell'enciclica papale del marzo scorso (Mit brennender Sorze); che e il Sommo Pon1eficc è costretto a sopportare che una ondata di sospetti e di ingiurie si riversi su Lui >; che e 1:i. men1alità ostile al cristianesimo domina sempre più l'opinione pubblit-' > ; che < è una controverità il dire, romc fa il regime, che la Chiesa possa spiegare la sua attività liberamente e senza restrizioni finché resti sul terreno religioso e finché non si immischi di politica >. Oopo di che, il vescovo ind:cava vari esempi dt'lla e mancanza di libertà, che pesa sulla Chiesa >. Dodici tipografie, incaricate di riprodurre l'enciclica papale del marzo scono, erano state espropriate dallo Stato senza indenni1à. Nei vescovadi di MUnster, di Padcrborn, di Treviri e di Limburg, le associazioni giovanili cattoliche erano state sciolte e le autorità, per far questo, si erano valse di un dc<:reto del ~fareseiallo Hindcnburg per la difesa dello S1ato dal comunismo. Lo Stato, inoltre, a\•cva vie1ato numerose riviste cattoliche, nonché' la diffusione delle lcltcre pastorali col mezzo solito dei bollettini e delle pub• blieazioni ecclesiastiche. Le autorità avevano confiscato, in una tipografia di Berlino, 60 mila esemplari dell'enciclica pon• tificia contro il comunismo. e Qualunque difesa conlro la propaganda hitleriana scatenata, che sfrutta nel modo ben noto i processi per costumi immorali intentati a religiosi, è resa impossibile>. In camb:o, Monsignor von Prcysing rile- \ lWa che vct !j:Onoautor=n:1te pubblicazioni, il cui contenuto immorale non potrebbe essere conteiitato. e I chioschi per giornali sono pieni di immagini, di caricature, di manifesti, di iscrizioni, il cui scopo è di fare sparire dall'anima popolare e wµrattutto dell'anima della gioventù qualunque itima e qualunque ri1pcuo per il cristianesimo. li cristianesimo viene rappresentate. <.,.-:::::eun elemento di dis3regazione ncffoc~,nismo ,,.. desco; la storia della Chiesa come una serie dj delitti; l'azione dei Papi come uno sforzo incessante per impedire l'unione c l'ascensione della nazione tcdc&ea >. ~fa, concludeva Monsignor von Preysing, il vero cristiano e non darà mai il suo assenso a una dittatura sulle coacienu:. La forza e la brutalità, queuo è vero, hanno ottenuto facili trionfi nella lotta contro il cristianesimo, ma l'unità t!cl poe. polo tedesco sarebbe mortalmcMe minac:- eiata se quella parte della popolazione che ha sentimenti cristiani venisse privata dcOa libertà di coscien:r.a e di fede. I vescovi saluteranno con gioia l'ora delta pace, ma non già d'una pace a qualunque costo >. Queua lettera pastorale fu letta domenica, ~ dicembre, in tulle le chiese cattoliche della Germania. Essa era 1tat;;; rimessa ai curati la nouc fra il sabato e la domenica, per meµo di corrieri speciali, La spedizione era stata fatta con un lusso di precauzioni senza precedenti. Solo i ve• scovi e i loro diretti rapprcsenuinti erano stati informati anticipatamente dc! contenuto del documento. JI 81dletin quotidi,n, da cui re.aviamo queue notizie, deduceva dal testo e daJ tono del documento che la Chies.a è risoluta alla resistenza e che la lotta fra cattoliccsjmo e hitlerismo, lungi dal pl~ea.rsi, debba necessariamente diven1arc semprr più gra,•c e più dura. COIISTATAIIOlil fn\ I CHE si doleva Monsignor von Prcyl!J 1ing? Del fatto che le pa1torali non possano più essere diffuse per m«• zo dei bollettini e delle pubblica.z.ioni ecclesiastiche. Del fatto che siano stati se• qucstrati 60 mila c,emplari dcli' enciclica papale contro il comunismo. Del fatto ehr alcune tipografie, nelle quali si era su.~- pata l'enciclica papale contro il naz.ionalsocialismo, siano 1tatc colpite. In una parola, si doleva della impouibiliti, in cui la Chiesa è messa, di far propaganda. Poi, Monsignor von Prcysing si doleva dei '3.r• casmi e del dispre:r.zo, che il cattolico deve sopportare per la sua fede. Queua è prc~ sionc morale. In una parola, il regime nazional-socialista, nella sua lotta contro le due confcuioni, adopera due mc:r.z.i: pri'n..u, fa propaganda contro le Chiese; secondo, rende impossibile alle Chiese di far QZ"OPa• ga_nda. Tutto ciò può esser grave, ma t assai meno di quello che le Chiue hanno fatto più volte subire ai loro avvcr1ari, nella storia. Ora, una rdigione, che sia viva e vitale, che sia in pieno slancio ascensionale, trionfa di ben altri ostacoli, che non aia.no lo scherno dei non ere-denti e il divieto di far propaganda. Invece, a quanto pare, le co1e, in Cermania, procedono in modo diverso. Le Chiese - così la cattolica, come la prole• stante - non solo non trionfano, ma sono in pericolo di morte. Muoiono, an:r.i, un p..,~o ogni giorno. Migliaia e migliaia di fedeii le abbandonano. Il don. Barth, l'eminente profMsorc di teologia, faceva un (o. sco quadm dell'avvenire della Chjesa protestante: e Un bel giorno la Chic1a sarà diventata uf\ gruppo insignificante. Un Verein per Vt:Cthi e sognatori ai margini della vita. Qualche cosa di cosl debole, che non si vorrà neanche incorrere ncUa im• popolarità di una soppressione brutale Qualche cosa che morrà da sé, di mortt naturale, alla prossima generazione >. Qucs10 quadro, a quanto pare, non è meno vero per la eonfessio,1e cattolica di quant('J lo sìa per la protc1ta1•te. Oli P.ROOR.ll!M1\RELIOIOBO (jiJ IO' non toglie che da parte di e.le- ~ menti avanzati del naz.ional-socialismo si preeoniui una politica religiosa più rapida e violenta. Sensazionale, in questo senso, è stato J'artieolo apparso sullo ScJiu,a,ter Korps, or~ano delle S. S., subito dopo la pasloralc di Monsignor von Preysing, e riprodotto il g difembre da tutti i quotidiani del Rcich. In esso si propugnava il M."gucntc programma: 1) li Terzo Rcich proclama una religioM di Stato obbligatoria per tutti i ciuadini senza cece:r.ionc. Questa nuo"a religione ha per base e la rivelazione di Dio nella n•• tura, i destini, la vita e la morte dc-i popoli>. 2) Accanto a ques1a religione di Stato, k Chiese potranno sussisccrc, a tholo di iuituzioni puramente private, ma a ,ondiUone che nel loro insegnamento si sottorncttano alle dottrine fondamentali della rdi1iooc di Stato. 3) Lo Stato rifiuta qualunque collaborazione allf'. Chiese e sopprime le sovvcnlioni regolari c.hc finora ha ad esse pagate. 4) Lo Stato confisca i beni ecclesiastici, perché e queste proprietà sono nate dall'opera comune di tutti i cittadi, ,:, in un'epoca in cui Stato e Chiesa costit1.1ivano ancora una unità>. .s) L'im,egnamento religioso nelle Kuolc è messo al servizio della religione di Stato cd è impartito da maC"Slrii quali abbiano denunz.iato i legami che li univano all'una delle due confessioni cris1ianc. A titolo ec.- eezionalc, un insegnamento religioso Spt'• ci.aie potrà essere impartito agli scobri eh" continueranno ad appartenere al cr'stianf'.• simo, ma da e insegnan1i tecnici c;,cluiauici >, e non da inscgnan1i pagati dallo Stato. Non è possibile ptcvcdere se J;, \om. vmtinucrà nel senso che l'articolo dello Scltwarur Korps indica. Comunque sembra ua11a I r la diagnosi o la interpretazione che il Bulletin quotidien, per primo, diede della lotta religiosa in Germania: e cioè che, fra lo Staio nazional-socialiua e le con(e$$ioni cristiane, non sarà mai possibile un'intcaa pe.r la semplice ragione che il nuional-socialismo è - esso stesso, - una religione, l e, come tale, deve fatalmente esclude"' qualsiasi altra religione. . P.S. Questo articolo è stato scritto i''"tm• che Sua Santità Pio Xl, rispondenJo agh auguri del Sacro Collegio, formulauc la nota solenne prolc5ta contro la situuiont dr-i t:\t10\ici in Germania. •
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