H01':a:A.!WZO POLIZIESUO RIASSUNTO DELLE PRIME PUNTATE L'is~euor, Paoli,. detta. Bonapar1,, della Poli(ia Giudiciaria di Bordeaux, è inviato in trn paeu della linu Biarrit,:,-Hendaye, ove in pochi iiorni sono Jtati rin11enuti, su dililrsi treni, tre uomini, w.icidi o assauinati, in condi(ioni d,l tutto straordinarie. Arriuando al paese trova a riceverlo solo il capoJtoz.ione, Clark, poichJ le autoritd di polh,ia si sono assentate per un serviào urgente a Biarrit(. Il Ur,:,ocadav,re, in attesa dell'inchirsta, l ancora deposto in uno stan. àno della stat;Ìone. Àccompainandolo alla trattoria del Panier-Fleur'i, Clark informa l'ispettore sui due primi casi. Dopo la tfna ritornano, col medico del pu", alla stationc ed esaminano il cada.vere. MEZZOGIORNO anche il brigadiere era partito in bicicletta. Quando giunsero alla stazione, l'agente stava ancora passeggiando sotto la tettoia, e li informò che il brigadiere aveva comunicato che sarebbe ritornato solo a tarda notte e che non perdessero tempo ad attenderlo. Perciò erano entrati subito nell'ufficio e avevano esaminato il cadavere. 11 dottore aveva parlato a lungo dei referti delle altre autopsie ed aveva e.sposto la sua tesi; Clark gli aveva consegnato alcuni oggetti che teneva chiusi nel cassetto. Quando, partito il dottore e salito a dormire il capostazione, Paoli rimase finalmente solo, tirò le tendine ai vetri della porta, si tolse il colletto, allentò la cinghia dei calzoni, e, sdraiato sulla poltrona, attese che tutto, attorno a lui, riprendesse l'aspetto ed il ritmo normale di ogni notte. • Ma ciò richiese molto tempo. Quegli avvenimenti straordinari avevano :roppo turbato la vita abituale. I guardalinea e gli operai parlarono e passeggiarono a lungo sotto la tettoia e nel magazzino. Per oltre un quarto d'ora, senza interruzione, si udì battere il telegrafo. Il passaggio di un treno provocò un breve scompiglio. Poi si udì la pioggia battere con violenza sulla tet- ·toi.:i. Per pochi istanti, però. Las,;ù, nella camera del capostazione, quella pallina aveva cominciato le sue corse. Ma, col passar del tcmpc, Paoli cominciava ad avvertire l'affievolirsi di quei moti inconsueti. La presenza di quel morto, che era la vera causa di tutto il turbamento, andava perdendo, a poco a poco, il suo.carattere d'eccezione, come se esso si trovasse, là, al ~uo posto naturale. Il dottore aveva detto che, la sera, .-.iera soliti giuocare a carte in quell'ufficio. Ma, a quell'ora, :1nche nelle altre sere, la partita doveva esscrl' terminata e i giuocatori ritornati alle proprie case. Paoli immaginava i quattro uomini attorno a quello stesso lungo tavolo, nel breve cerchio della luce. Ciò doveva accadere quando il capostazione era di turno la notte e non poteva salire al Pariier. Si scostavano le « pratiche », anche il quadretto era messo da part'c, qualcuno andava a prendere la quarta sedia nell'altra stanza, e la partita cominciava. Quale era il posto di Hans? Chi era, in realtà, quell'uomo? Di lui sapeva ancora troppo poco per J>Oterlo far entrare nella vicenda. Mcntr'cgli così ragionava si accorse che ogni rumore era cessato. Allora si alzò, entrò nello stanzino e si sedette ;ircanto al morto. Per dare aria al locale avevano la1,ciato aperto il finestrino .-.ulla piazzetta e la luce fioca dell'unico fanale, entrando di fuori, permetteva di vedere solo i contorni degli oggetti. M:: egli, quando era entrato con Clark e il <lottare, aveva già notato ciò che lo poteva interessare. Non aveva più bisogno di vedere. Della vita normale di quel paeM! e di quegli uomini, Paoli s'era fatto, ormai, un'idea sufficiente, almeno per il momento. Bisognava, ora1 collocare in quell'ambiente, al giusto pesto, anche quc-1 corpo; scoprire, cioè, quei rapporti, tra esso, le cose e gli uomini del luogo, che potevano - e dovevano, poiché nulla accade per caso, - spiegare e giustificare la sua presenza cd il suo arrivo, terzo di quella triste serie. Perché quel signore, che indossava .,biti acquistati certamente a Parigi - Gta11ds Magasi,is « Au Prùitemps >, - era venuto a morire su quel treno e si trovava, disteso su quel carretto, in qUf•lla stazione? Non era del paese né,vi era mai stato visto prima; e l'esser stato rinvenuto, < omc ~li altri due, su di un treno che da Parigi si spinge sino a Madrid, po• tcva far ritenere privo d'intere5:>e perder tempo per <:piegare il perché di quella fennata. I freni del vagone ,JVrtbbero potuto guastarsi in cento al· tre località e il cadavere essere deposto in tutt'altro luogo. Ciò non avrebbe mutato la natura del delitto o del suicidio. Questo aveva scritto, nelle sue n.:lazioni sugli altri due casi, il giudice istruttore, che, d'accordo con l'ispettore di Pari~i, aveva disposto che le indagini e l'mchicsta si .-.volgessero a 11 ... AU, quttro 11 n1gli1 noDli r1bbloa1m111\e .. ," Biarritz, a Baiona, a Dax, seguendo a ritroso il percorso dei treni. li paese e la stazione erano indicati solo di sfuggita, all'inizio dei documen~ ti : « Oggi ... io, giudice istruttore ... nella stazione di ... >. « No, la prego di ascoltarmi, signor giudice. Ammettjamo pure che la mia sia una idea preconcetta. Non vi pare, però, che tre casi di suicidio o di delitto, avvenuti nella stessa settimana, e nei quali i cadaveri sono scoperti e finiscono nello stesso luogo, sia una coincidenza talmente eccezionale da convincervi di primo acchito, non solo della stretta correlazione dei diversi fatti, ma anche dell'importanza essenziale del luogo di arrivo? :,. S'era alzato in piedi e parlava, camminando per lo stanzino, come se, al posto del morto1 fosse seduto il giudice istruttore. « No, vi dico. Bisogna cominciare di qui, da questo paese, forse da questa stessa casa. Dopo andremo anche a Parigi, se sarà necessario. Ma vedrete che ritorncr<.:mo nuovamente qui dentro>. Guardò fuori e gli parve di udire il rumore lontano di una motocicletta. Chiuse i vetri perché cominciava a sentir freddo, poi riprese a parlare. « E adesso, se volete conoscerla, vi - dirò anche la mia opinione. Quello lì, non è un suicida e, sotto un certo aspetto, neppure un assassinato. « Stupito, eh? Ma lasciatemi continuare. « Avete notato la pettorina di Aanclla che porta sotto la maglia? Bene. Uno che acquista gli abiti fatti, che si lega al collo quello straccio di lana, che porta tre fazzoletti, uno per tasca, non è capace di darsi una pugnalata; e così ben diretta. « E neppure l'intenzione di un simile gesto è ammissibile per quest'uomo, tanto preoccupato dei propri bronchi da non ritenere sufficienti un pesante soprabito, un vestito di lana cd una maglia; in marzo >. Un treno passò con grande fracasso sotto la tettoia e si allontanò fischiando. « Abbandoniamo l'ipotesi del suicidio alla quale voi pure non potete crcdcre1 almeno in questo caso. E poiché voi dite di non aver ancora esaminato questo cadavere, parliamo pure degli altri due; anche se io non ho potuto vederli. La mia affermazione non cambia: non sono suicidi e neppure sono morti nel modo da voi indicato. « Tre colpi che paiono fatti al tiro a segno. Non un mmimctro più a destra o a sinistra del punto giusto per spaccare il cervello o aprire il cuore. Mai visto roba simile. E qui, tre, uno dopo l'altro. « Per gli alt.ri potrei anche sbagliarmi, li avete sottcrrnti prima del mio arrivo; ma, questo, vi assicuro, non è morto pugnalato:,. Tacque per alcuni minuti. Fuori. il vento faceva oscillare la lampada del fanale, cd ora, anche quella poca luce, ~olo a momenti, entrava nella stanza. Si acco~tò alla finestra per vedere se si fosse anche rimesso a piovere. D'improvvlSO, contro i vetri, apparve l'ombra di un uomo. Paoli rimase immobile a guardarlo. L'uomo si accostò con cautela e cercò di vedere dentro allo stanzino j era troppo buio perché potesse scorgere l'ispettore. Poi, con una mano, tentò di aprire la finestra ; sotto la pressione i vetri tremarono un poco. Ritentò un'altra volta, invano. Rimase ancora un istante e poi si allontanò. Paoli lo vide attraversare la piazzetta e, quando passò nella luce del fanale, fu ben certo che era Hans, il fattore del Mont-Rouge. Cosa era venuto a cercare là dentro? L'ispettore attese alcuni minuti, poi chiuse le imposte ed accese la luce. Ad Hans avrebbe pensato più tardi; adesso bisognava scoprire che cosa poteva averlo attirato. Il morto non aveva valige e, negli abiti, avevano trovato solamente una copia• dell'/rltransigeant, accuratamente piegata, tre fazzoletti, ed una piccola fotografia di donna, su cui era stampato, con un timbro di gomma, un indirizzo appena leggibile: Boul. Saint-Michel. Paoli per due volte visitò minutamente gli abiti, le scarpe, il cappello; ispezionò anche la stanza. Ma non trovò nulla. Hans, dunque, aveva tentato quella rischiosa avventura per prendere una di quelle tre èosc: il giornale, i fazzoletti, la fotografia. Oppure qualcos'altro che s'era perduto sul treno o nel trasporto. Poiché si accorse che a quel modo non sarebbe venuto a capo di nulla1 l'ispettore interruppe le ricerche. Del resto Hans poteva essere venuto sin là spinto solo dalla curiosità. e E: poco probabile, ma potrebbe es• sere anche così. Comunque, bisogna procedere con ordine >. Per procedere con ordine si doveva cominciare dal viaggio della vittima. Da dove era pa.rtito? Da Parigi? « Il biglietto! >. Tra gli o~getti rinvenuti non c'era, e nessuno gliene aveva parlato. Eppure ci doveva essere. Con tanti controlli, specialmente in quell'ultimo tratto vicino alla frontiera, non era possibile viaggiare senza bi• glietto. Tanto meno, poi, se fosse venuto da lontano. La necessità di chiarire quel primo punto della vicenda gli parve tanto urgente, che decise di salire dal capo- ~tazione a domandargli che cosa egli sapeva in proposito. Chiuse con cura la porta dell'ufficio, si mi.se in tasca la chiave, e, attraversato il magazzino, salì la scala che conduceva all'allog_g'iodi Clark. In cima alla rampa trovò un corridoio buio. ma, sapendo che la camera da letto era situata sopra l'ufficio, glj fu facile trovarne la porta. Hu,s•\ prima lcggcnr.entc, poi più forte c ., rarcrrhie riprese. Nou ricevendo ri.-.po!;l.1. ~irò l:t maniglia cd entrò. Cc:rcò J. tastoni l'!ntcrruttore cd accese la luce. Clark non era nella ~tanza; il letto non era stato neppure toccato. La sveglia segnava le due, e poiché il gatto aveva cominciato il suo gioeo indisturbato poco prima di mezzanotte, Clark doveva essere uscito da oltre due ore. Forse non era neppure salito in camera quando aveva lasciato Paoli nell'ufficio. La stanza era arredata come egli aveva immaginato: un letto matrimoniale, un cassettone, un piccolo tavolo. In un angolo, ad un attaccapanni erano appesi degli abiti e un impermeabile di tela cerata nera. La canna di un fucile. da caccia usciva fuori da quei panni e s'infilava in un berretto rosso nuovo fiammante. Ai vetri delle due finestre, di fronte al letto, erano inchiodate tendine di madras, a grandi rose, evidentemente ritagliate da una vecchia tenda, come usava trent'anni prima, all'epoca del matrimonio di Clark. E della moglie v'era, alla parete, un ingrandimento fotografico ricavato dalla piccola fotografia dell'ufficio; e sul cassettone un gruppo delle due bambine. C'era anche una lettera aperta: « ...qui la neve è ritornata .... per l'estate dovrai prov• vedere a far ripulire la stanza delle ragazze; avrebbero bisogno di un po' di riposo. Simone è dimagrita in q1:1est? inverno. Quel lavoro e soprattutto 11 disagio dei lunghi tragitti in métro ... Yivienne è costretta a rientrare molto tardi la sera ... i prezzi ... >. Sopra al letto una stampa colorata della Sacra Famiglia con un ramo di ulivo infilato nella cornice. Appeso alla porta uno specchio con su dipinto un ramo di mimosa, Rovistando nei cassetti vennero fuori piccole cose, ricordi, biancheria usata, un pacco di lettere, una cartella intestata P. L. M., comunicazioni della Direzione Generale - Ufficio personale, una vecchia lettera del SouJ-Sécrétaire d'Etat. Dieci, venti, trent'anni, dei quali rimanevano solo alcuni fogli di carta. Tutta una vita già sin dall'inizio immutabilmente prevista : ogni quattro anni lo « scatto > di stipendio, ogni dieci la promozione, e già l'ultimo documento preannunciava prossima la pensione. E, su tutto, un velo di polvere; leggera nei cassetti, più densa e aderente sui mobili. Tan1i treni erano passati sotto quelle finestre. La partenza della moglie era documentata da vecchi conti del PanierFleuri per « pensione completa al si• gnor capostazione >. Era un uomo ordinato, Clark; per nove anni, ogni mese, aveva messo da parte e cor\seivato il conto della trattoria. Ma 1?li ultimi erano fatti su altra 'carta, intestata: « Adriana Perrier - Drogheria e color.iali 3 1 scritti a macchina, con cifre ben incolonnate cd indicazioni precise: e per venti pasti consumati in casa >, e per fornitura di pasti alla stazione >. Dove s'era cacciato quel diavolo d'uomo? Paoli1 seduto sulla sponda del letto, già da <1ualchc tempo stava lottando contro la tentaziOne di distendersi su quelle coltri e addormentarsi. li sonno avrebbe certamente finito per vincere la sua resistenza. I piedi, chiusi da tante ore nelle scarpe, gli dolevano, e ~li pareva che tutto il sangue fosse andato a finire laggiù, tanto forte era il pulsare delle vene. li cuore, poi, s'era proprio addormentato. Sapeva bcnissim'o che, di sotto al cassettone, il gatto stava seguendo attentamente ogni suo movimento, e quella sorveglianza era l'unica cosa che ancora lo aiutava a tenere gli occhi aperti. Due volte tentò di tirare su i piedi, adagio adagio, senza far rumore; ma tutte e due le volte di sotto al mobile erano apparsi i due occhi verdi luminosi. Allora tese la mano, premette l'interruttore che pendeva alla testiera del letto e, al buio, si distese. Oh, il sonno! Clark? Hans? Il morto... « Anche se fossi io il sospettato autore del delitto non mi alzerei di qui >. Nella casa di Aiaccio c'era una stampa che rappresentava l'Imperatore sul letto di morte; così come era lui adesso. Bonaparte. Quindici ore a ca• vallo e poi la battaglia. Ma lui aveva bisogno di dormire. La mamma, quando era bimbo1 per una festa l'aveva vestito da Napoleone, con le decorazioni ed il cappello. Si addormentò sorridendo come un bambino. .!\.Ilequattro la svci?lia suonò rabbio- ~amentc e, subito dopo, il passaggio di un treno fece tremare i vetri e le pareti e lo svegliò completamente. « Le quattro e cinque>. Scese dal letto e ;iprì una finestra. Era ancora tutto buio. Attorno alle lampade la nebbia filava veloce; sotto la tettoia i carretti portab,,gagli cominciavano a far la spola dal magazzino ai binari, ma seni.a fretta. Richiuse la finestra, accomodò le coperte, diede un ultimo sguardo alla stanza cd uscì. Nel magazzino due uomini facevano scaldare del caffè su un piccolo fornello: lo riconobbero e gliene offrirono. Ceste di ortaggi ingombravano il corridoio i le pareti del deposito, sino alla vòlta, erano nascoste da mucchi di cas. sette, tutt~ eguali. « Fragile>, e Uova fresche>, «Fattoria del A·lont-Rougc », v'era scritto a stampatello. Bevuto il caffè, i due uomini avevano ripreso il loro lavoro. Ponevano le cass<'tte su di un carretto, dicci alla volta. e le portavano fuori per caricarle sul vagone. Perciò il colloquio avviato <la Paoli era continuamente interrotto. 3 - (,v11ti111w) CARl.,O MARENGO
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