IL SOFM DELLE 1'1USE PROVINCIA m ONAVENTURA TECC11f è lo scrittore d'una particolare borghesia provinci."ilc e agricola: piccoli poS5idcnti che \ ivono fra città e campagna, genie chiusa nei propri interessi fino all'csaspcr,uionc Le fami~lic provinciali di Tecchi mostrano personaggi stiuosi, che ritro\ano la loro uia.l sempre, nell'egoismo come nell'amore. Tt":cchi si è trovato a scri\·cre rom.rn:r.i seguendo una sua attitudine più di diarista <"hc di narratore. Lo prova I.'\ seconda 1 kttura di Il nomt' sulla ~abbia, un ,olu1nc di prose che Trcvcs ora pubblica in second.:i cdi2.ionc. Sono bozzetti e pai;çinc di tacc-uino: fecero prcH·dtrc un novclliac ; mentre oggi a rikggcrlc, dopo che Teechi ha fauc le sue prove in rom.1nzi e novelle, quasi dànno la pro,·a del con• trario. Si ri1rova, proprio in que~lo: pagine, il )Cgno dti suoi limiti di scri1torc. ~1elanconia, malumore dettero il color.. a quei brevi capi1oli. V'è, nel Nome suita 1abbia, una raccoha di brevi pro.1,e, inti• 1ola1a e Ricerche >, che ha un piglio dichiaratamente autobiografico. T<"'cchiin un ceno modo si confrssa: < Pomeriggio h1minoSQ e quasi dolce, non ostante la tramontana. ~[a ip k>no chiuso dentro la mia angoscia cauiva e cion ,oglio M:ntire niente per dispetto>. Come se fossero appunti per~onali, per ca)O capitati in tipografia Quando un autore •i conressa, o lo fa in letterf' e in cane private, oppure seguendo un'immagine di ~. U conressioni si 01dinano come ol(ni altro scritto d'artt> seguendo un estro fanusti<:o; quasi solo attra, eno tale ci.tro, possono uova re una fonna. In molti capitoletti di e Ricerche >, Tccchi annota e basta . tutto al più, rompe b. confes~ione accorata con piccoli bozzcni. un·a1tra pane. per esempio, del volume, quella in1itolata Rifui;io >, ~ tutta una colbna di bou.ctti e di aneddoti campagnoli. Come il capitolo e ~far Baltico> ha luoghi decisamente da gio11...tle. Dopo :.ono venuti le no, elle e i lunghi racconti. t venuto anche un ro11,.u1Lo: J Villatau,i. In que.ste opl.'re è l·,identr il 'Suo sfor.to di scrittore. Quella po,·ertà d'estro che si dice,a, lo costringe più che a s1orie di personaggi a cronarhe ddll loro psicologia. t di questi giorni I,, ristampa di Amalia che già appane nel ,olume Tre sto,ii d·am,,r~. Tecchi ha riprc-w e rh·cduto questo racconto, quasi per definire meglio un penonaggio chC' f1.1 i 1uoi è ~nu dubbio il più , iHilCC. Anu.lia è una ragazza di pro,inc-ia che vive strf'lla f1a gente misera e catci\J.. La su.1. è la storia mesta d'un .. ragana drstinatd a ro;"• ,tare ;,:itella; anche ~e h... poi e~pt'rienze che le zitelle sempre non hanno, lo è di• remmo quasi per la povt"rtà della su,1.sorte C.:'è: in Amalia una diffusa melanconia che spe~so precipita in malumore. \malia la diremmo, sia pure con tutta la distre1ionc che occorre quando si avanzano si111ili.if• ferm.,zioni, un perM>naggio au10Uografico. ~on autobiografia limitata in figurc che la fantasia vagheggia ; ma .illl0hiograf1,l in q,· .nto v'è implicita la confr·.,.,ionc dd1 autore. La parentela fra Amalia e il suo autore poteva essere simile .1 qudla fra Flaubert e Emma Bovary; ma Enun.i cr., hgura fantastica, dove Flaubc:rt e~.!Sp(' .u ,1, la sua sincerità. Tccchi invee(' si luuita a prc~tarc al suo pcrson,1ggio S('ntimcnti e umori suoi. \malia ha intorno• a sé una chi11~a e tetr.1 pro\incia, contenta della propria Hr('IC('Zz.l.Tecchi di tale pro, incia ci dà il I i tratto crudamtntc: senza ironia. senu commozione, cht' sarebbe al p,ui dclrironia un°.:ntitudine capace •di sottmtenderc nrl ritratto un giudizio. Tenhi è un rilrattiSl.l molto preciso, ma di quelli che paiono, quando sono davanti al loro scrittoio, vol- ~ere a ogni mome-1110l'occh:o al modello p<'r non farsene sfuggire niente. E il motJf"IIO vi('Re riprodotto con tulla la fedeltà rhr si vuol.e ; ma, ahimè, resta cstnno, '(elido; da non parere ,..-ro. La hra,..ur.a di Tccchi è soprattutto nella notazione psicoloc:tica: perciò i suoi racronti hanno molto del documento umano. ~la lo ,i osservi come scrittort". Lo sforzo rhe egli ha compiuto per arrivarr da.I diario al racconto, è evidente specie nel lt-,sico. Tanti no,..ellieri "ogliono il credito di chi li legge se non altro perché mo• ,1rano di "agheggiare fantasticament(" certi personaggi e certe situazioni ; comunque non siamo che a metà strada; un giudi- .tio preciso non potrà essere dato che qu,1,ndo, preci1,:Atasiquella fant:altia, il narratore mostri di eut'rt anche uno Jerit• tare. La prosa di Tccchi diariita è piana, semplice, liebbenl' qua e là opaca e monotona; al contrario, poi, quomdo ~i volgi- al racconto, par qua<,j C'hc di$pcri rirca la efficacia dclle parole. Fa di tutt<> per ricncare le parole più c~pr('niv(': rd è il momento in cui itr.i.fà Parole o troppo familiari, o troppo bonarie, o troppo inttnsr: di quelle che in uri vol·une stanno brnc _,.. u~ate urta ogni cento pagine. Vien" qua,i il .sospetto che si tr.ttti d·un c,t rattere regionale; r ,cr,.um·nte il ,uo è un italia,10 di provincia. Tecchi ci dà veram<·nte la ~toria d'una certa pro, incia: una pto, incia un po' 1011• t,rna oggi da noi: conii•natrin• 1· ferma udla dift-1a di alcuni inu-re,si, turb.ll.t ap· pf•na da ri~entimenti dei qu.ili non ,i rom• prrndono bene le cause. Si l/Jtt.1 di '{e11y' •li ,.1.riahik umort; che vivr in at1n.1. non ,i ,a di che, come i prota~oni~ti di « I .2ras• i , una dc•lle Tre 110,i~. Cnto Oc:tnin.irratort: va a prendere i Jt1oi motivi doH" mc~io crede. ma sem~rc o St''1:ucndol',ltt! 1udinc della sua fan1,ma, oppure, tome è 11 fd5(J di Tecchi, •néndo il gmto di vri"·err la crvuaca delle cose cllf' gli wno ,ilinc Ar. B. OIOSEPPE UNGARETTI NEL X:ATTO GROSSO I USEPPE UNGARETTI, tornato dal Br.asile, è d1 p~:,aggio a Roma. Il poeta è sceso all'Albcr- ~\i~] go d'Inghilterra che, fra le locande romane, ha il pregio di un 11lustn: passato. Pio IX c1 venne a render visita a un re di Portogallo, e \_;nl,(arctti comp1ac1uto ritrova qui I segni dell'Impero d, don Pedro. Arrno dal Brasile , ci dìce, dopo aver insegnato lettere italiane per sette mesi. :'\on ero nuovo dell'America latina: nd 1936 partl!cipai al con~rcsso dd Ptt1 C'lub a Oucnos Aires. Ora msei!no all'\,;mvcrsità di San Paolo: 11 gon:mo brasiliano chiama moltissimi studiosi e sc1enz1au europei nelle sue univcnutà; ma gh italiani, che sono in dicci nel solo ateneo paulistano, :supcr.tno di gran iunga per num1..ro lt: altre m1ss1on1 straniere. Gh alhcvi brasih,m1 si mostrano d1ligcntiss.1m1 e molto attt!ntl alle nostre cose. Tutti m llrai.1le conoscono l'ualiano: gh ualiani comprendono 11portoghese, e co:,ì ognuno parla la propria lingua. Il mio corso d1 letteratura llaliana ~ s1ato s.cguito .lttentamente. I io fano mohc !atoni sul Petrarca. Dopo avere sommariamente parlato, m alcune lezioni, delle origini e della poei;ia predantesca, ho svolto un ,·ero e proprio co~o su quel poeta. Durante il miQ SO~l{iomo in Orasile m1 sono dato tutto all'insegnamento. Non ho scruto un verso. Oltre a prcpa• ranni alle lezioni univers1tar1e, ho ,·oluto dcdicanm interamente a certi studi sull..1 poesia del Petrarca. 1 ntendo fare una stona, e insieme una revisione, della critica petrarcht:&ca dal '400 a oggi. l,;n la,·oro sorprendente. 11 ~O\erno brasiliano, d'altra parte, fa d1 tutto per a,·cre nel paese scienzi,1.11e stud10:si 11ah,1n1. Il profo:sS{)r Azz,, per esempio, st.t compiendo :,tud1 important1s:,1m1sull'agricoltura del paese. C'n altro italiano, <.:h1amatodal governo bna&iliuno, è il profc&!K>rSil"c::.tri, col quale ho compiuto 11 viaggio d1 rltùrno. Il professor S1l\'l'Stri è uno scienziato di fama mon<li,1le. Allie,o del g:r.mdc Gra:,- si, direttore della se uola di P<JrtH:i, ha compiuto imponanti~i.1mi studi che ~io- ,.-cranno molto all'agricoltura brasiliana. 11 profo.~,r Silnstr1 è un uomo M!mpliu:. I b vi!-t::outosempre all'aria apuu; ha l'a- -;,pctto d1 un çontadino. Pu ntr<n are una moisca para.S.!>lladi un'altra rnosca molto noc1u .1.11·.1.gricoltura,ha compiuto per Jun1Cl11 ,mn1 riurchc ndl° . .\frica e ncll' \ 4 maH:a. Ora, un !lato dal go,cmo brasiliano, ,:ompic studi nel paei;e per sakas.,rt1ardart: le rnlture del cJffc <folle in:,1dic p.1.ra,s11.1.nc I lo, i:,t(1 1I profc<,sor S1IH:Stn, all'opera, conip1cni i suoi cspenmcnu sotto ti sole c')l..cnrc dd tmp1co. Durante 11naj:!~io d1 1111 ritorno, dopo aver costeggiato parte del Brasile meridionale, ,1bbiamo fatto scalo a Pernambuco. Scesi a terra, il profcs. sore ha avuto modo di mostram1i quel• lo che sono I termitai. Si tratta di grandi coni di uno strano colore: sembrano d'un legno mit;teriosam.:nte pl<1stico. Alti fino a tre metri, nessuno dal di ft10ri può 1nimagtnare quale attività ferva dentro. Il prof('&Sor S1h·c:;1ri ne ha sfondato con disinvoltura più d'uno, e abbiamo visto m*liaia di termiti operaie e dt tcrmlll :sold.iti pre:sc da un impron1so pànico. Le term1u, quando sono còhe dallo spa,ento, s1 riuniscono intorno ~Ila regina, che è un vcm,e cento ,·oltc più kro&so di loro, bi,mcastra, turgida. È una madre m0:s1ruosa che fa continuamente figli. fi. gli, fi~li. f:: la padrona assoluta: vi,·c frn segni dt grande nspcno, su d1 un trono che ha da,anti a se una piazza. Come il profc:ssor Sihc:,tri l'afferra, le larve continuano a u&cirlc dal ,entrc. C.ldono nd fonnicaio 111 rovin.i, e subito H:diamotutte le temuti 1entarc 11 loro salvataggio. ;\1a appena la regina non e più presente, :,1 avverte che al pànu,:o :,t'guc lo sfaccio d1 tutta la collctti,·11à. 11tcnn11aio ha cessato di csisten.:. (!uc:stc tcrm111 sono op~·ro&e m maniera pauros.i. Coi.trui.,cono le loro città con legno ndotto 111 polt1gha dai loro denti, e nessuna pianta si saha quando esse l'assaltano. B 8ra::.1lc dà l'impressione d1 un paese dove· l'.uomo si sente piccolo di fronte alla grande natura. La Horn domma, e nella flora si na:,condono miliardi di inscm incredihilmentc operosi. n paesag• gio mene spa,cnto. La vegeta~ione si Jccavalla. Ba.,ta un piu1co- di terra su d1 un masso perché :sopra , i nai.ca e. \-I crt• !!>Cqauako:,a. I lo v1sw un nlbcro, al mal• tino alto e \'crde, ridotto la :,era come uno scheletro d.1ll'ac,:.altod1 c.:ertefonniche. l.-0 assali,ano a ::.quadn.· org,rn1zzatc per la di:,truz1one. Taglia,·ano le fo1,1hem m1• nuscoli 1ri.ingolctu che, 1s:-;a11sulle t>ic• cole schiere, 5embra\'ano "clc. Tutto 1I tronco ne pullula\.l In certi momenti, per fare: pili prt.':,to, quei frammenti di foglie \'Cninno fatti c;J.dcrc In b.-s:,o, al4 tre fortl'ilichc attcnd1.:\'Jn<, per mcco,i,:licrlc e trilsportarle al nido. Quelle fo~lic scn iv.ino poi, non per ciho, ma solo pcr conc1111ea ccrt1 funghi d1 cui le formiche .,j nutrono. Il Br.i~ilc (; un pac<,c nr,L{inc ancora, e qui 1>ta tutt,1 la :sua importanza. Alle porte di San Paoltl t: la gr.mdi.' forc"ta dc..ve n1,n si può apnrc un &ent1no :,cnza che IJ \'c~ctMIOlli.: lo C(>prn. '\ella forci.ta, dopo un.i ~r.mde plC•~J.:"13ap, paiono ragnJtdl.° enormi. TeSM1ti.; da J.{randt r:lJ;nÌ, '.'1pkndono dopo là fHOJ.{J.t:l.t come lanllc dalle acque. Se nc vc<le la tr.tma: appaiono distese su di noi come mostru!\Si ricami. Hanno una lucentezza metallica. • Ho visitato solo in parte questo grande paese: i dintorni di San Paolo a cavallo, il resto risalendo 11Paranà fino ai confini dell'Argentina e del Paraguay. Un viaggio fluviale che ci porta incontro a una natura che. non ha ancora trovato la sua fonna. Pare che Dio si d1\'crta a in\cntarc una nuo,a terra. 11J>aranà è un tiumc largo sette chilometri; s1 naviga passando da un companimcnto all'altro. Dovunque, isole: fra un'isola e l'altra, grandi piazze d'acqua. A Sete Qucdas, il fiume cade imprO\'\'Ìsamente per una cascata di cin• quc chilometra: è una gr.1nde parete di !l;Chiuma che finisce in fondo a una stret 4 tissima ,alle, e, da fiume grandis:s1mo, si trasforma m torrente profondo e Mmstro. Sulle rive, si ,edono ogni tanto Indi che vi,·ono taglian<lo legname per venderlo a1 piro::.cafi di pa:,Sal(giu. In una delle tante soste del piroscafo. scorsi a terra uno strano cespuglio. Erano foglie mer.1,igliosamen • l1ev1. :\li av,1cina1 per meglio ,·edere quella pianta dal colore così delicato, ma ecco che una nube dì farfalle mi copri. 11 ce:,pugho vivente era scomparso. Il Oras1lc è un pac:,c don l'uomo si 1tnte piccolo. Le ciu). :spe:,so m~trano lo splendore d'un barocco latino che ha 1 qui i suoi esempi pili folli. A Uahia ho "is.to le piazze più stra,·agami del mondo. Pia;,ze l'una dopo l'ttltr.l, piene d, chiese e di palazzi che Helano una , era e propri., rehgione per la fantasia. In una di queste piazze, grandi,:,1ma e limitata da d11.:cine d1 chiese, hd , 1sto I.i donna più bella dc.-tlamia vita. Era una grJndc no1te lunare: dia ,·cni\'a avanti superba, alta, libero il corpo giov;inc sotto le grandi ,c. st1. \ie:,li che ras.:.omi1,Clia"a11lo0ntanamente alle cr;noline del Scttectnto. Tornerò presto in Br.isilc. La cultura italiana , i ha un gr.mdc a, venire. Gli it.than1 co:struisconu il paese pezzo per pcz✓,0, A Campinas, ho conoscnllO un sarto puJ:tlicsc che ha don,no alla cmà un ospc<l.1lcmodcrnii.simf>. Si tratta d\m uomo modesto: oltre a fare il sarto, dirige con sagw,::zza l'i:,utuw &anitario. ()<:correrebbe, tutt.w1a, che Rii s.camb1 fra l' I tali.i e il Brasile fo:si.t'ro pili inten:,i. Occorre nnpnrtan I libri: i1w1tan.· laureati brasi• liani 111 1t.1li,\; mandare laureati no-.tri in Br.ts.1lc: :,pcc,c quelli ddll· fJ.colù aj,:raric e liUCntifichc. li Brasile l: un grande campo spcriment.ile per &tudi tropicali. Dovunque, ~i ,·edono &e.l!IH<lei nostro lavoro. h c;t.i.to per mc una c,mtmua sorpresa. Tante \'olte mi suno udito dire: "Italiano? Lucchese?'' "J.ucche~c", ho rispo~to: ''un luct:h:sc nato in Egitto, che gir., il mondo continu,1mente". Sp(•S~o, fatu I conti, m1 sono sentito dire che mi tro,·avo di fronte a un parente : • , • ~ &-J~®m~rnu w~~ IP~rn®~ ~ I ,,,, I,.,,, ,·. 1; _.·. ,·. .. @G:'-:U;'\O dei grandi morali:.t1 ha lc1.!ato il suo nome a un tip~ o carat• tere umano da lui pcl pruno enu• cleato e dipinto m tutta la sua com• pmtc~za ideale: Platone, al tipo del giusto; Ari:,totclc, al tipo del magnanimo, e via dicendo. lo che mi :,forzo d1 marciare dietro le loro orme, come una tanaruga che si sforza d1 seguire il ,olo dell'aquila, è da un peuo che il dt:sidcrio mi rode dt legare 11 mio nome alla enudea~ionc e rappresentazione d1 un 1ipo sfuggito sinora all'o:,ser\'aztonc dei grandi moralisti. :\la quale? TrO\ .irne uno inedito credete che sia facile? E già, dopo ,ane ricerche, :,tavo per darmi , mto e ripetere il lamento di Cherido di Sarno che sci secoli prima di Cristo si dole\'a che Omero non avcs:,c lasciato più nulla da dire ai poeti ,enoti dopo da lui, quando un giorno un'illuminazione subitanea mi sfolgorò nella mente: Il 1Jegr1ffo! Al Begriffo ancora non ci ha pensato nessuno! A quello, alla cnucieaz1one dd tipo ideale del Begriffo tu legherai il 1uo nome, che , inà quanto nHanno i Btgrifji, cioè sempre . • li Begriffo? Che roba è questa? Se lo s.1pcste, do, e :se ne andrebbe la mia discm erta (per parlare in tcnnini , ichiani)? Leggetemi e :,aprete A. E, innanzi tutto, C()mim:i.imo dall'uo- \'O. \'i sarà noto d1 sicuro, che il lilosofo Giorgio Guglaelrno l·\:derico I Jcgd o, come dicc,a Terenzio .:\la1man1 che amava itahamaare I nomi dei filosofi tran:,- alprni (d1cc,.i.: il Delle Carte, il Can✓.10, e , 1a di que:,to pas:,o), Eghdlo, facc,·a della natura e della storia, del mondo tnsomma, 11proces:so d1 rcaliuaziont: di una Ragione 11nmancn,'"· che, in principio inconscia e cieca, :,aie attra,cr:,o la natura e la storia a ::.empre più , i, a coscienza d1 sé, fino a c.:hcgiunge alla più perfetta e compmta autoco:sc1enza preci:samente nella tilo:,ofia dd prcf,uo Giorgio Guglielmo Fcd,·rico Eghcllo. Dunque, lfcgcl o Eghello, a \'Ostra scelta, a questo :,uo Dio immanente che giungc,a nella :,ua testa a coscienza di sé, dava d1 solito nome di Rag,onc, ma lo chiama,a :spcho anche Idea o Concetto {m lmgua t1...desca: Begriff). Accadde òra che, formatasi l'un1tà d'ilaha nel 1!>60, la rinnO\·ata L0 ninrs1tà di :'-:llpoli fo:,st: 11n .tl>ada filosofi hcgchani ,:he cominciarono a iniziare ..:li :studenti ai m1:,teri della Rugione o Idea o Concetto (Btgriff) che crea il mondo. ;-.;aturnlmenlc, qu.i.nJ,1 ndle \':tcanz1..·di Pa:squa o Xa~ tale o d1 fine d'anno gh :.tudenti torna- , ano nei loro paeselli calabri o pui,;licsi o ba~ih:,chi , ,·1 porta,ano l'eco di questi sublimi hlosofi.:m1. Di qua grandi dispute con la setta, allora anch'essa assai diAusa, ma già volgente al tr,nnonto, dei g1obét1iarii. • L'Ente crea l'csis1cntc; l'e::.istentc ritorna al. l'ente! Krid,1,,mo qucst1. 11 IJe>:riff esce fuori di ::.é nl'lla natura, ntorna a sé odio sp1r110! 1uon,nano ..:li altri. E, odium p/11/osoplwrum pt:ssimum, accadc\'a speho che, esauriti gli arg:omenti sillogis11c1, le due fazioni ncorrc:s:.cro all'ar1;0• mento b.lculino, con prc\'aknza nr Jd1' Ente or del Bt,grij]. I partigrnm del quale essendo più g10,an1, a,evano più spe:,so il <l1:soprn 111 quc.::,ti filosofici tornei. Onde dl\·enncro m bre,c il tcrron.; dei ·proprietari di caffè delle Puj.!hc e della Calabria, che, al \'Cdcrh an1cmar:s1, grida,ano ai ~arLOm: Chttulilt, ('1 sta11"0 t,, 11nmo 'e Bt·gr,fft! . :--:.1.cquc o,1 11termine di IJer::riffo per tnd1care i fedeli e I fanatici del dio Btgrijf. Bei tctnpi quelli m cui la filoi,.ofia era ..:encrntncc di tifo! .\/ais OIÌ so11t lt:s nngH d'mtt,mr Volete .una prova che Id filo:,ofia è morta nella prc:scntc fa!-te storica? ~on c1 :,i rompe pili· l.1 tc:sta per questo o quei" filoi.ofo ! Le fodi n\e :,;ono quelle e quelle :soltanto pu cui <.;1 ,1t•nc a botte con chi la pc.:nsa di\'cr:,amcnte. Al nome lllJ:riflo corrispose un tipo d'uomo d1 cui nessuno ancora ha fono l.1 morfologia idl·alc. Il Utgriflo era l'uomo che , i, e,,1 nell,1 1>1;rsuasioned1 cs::ocre l'autocosc1cn~a di Dio, d1 un Dio 11nmuncntc, Ragione del mondo. L 11 uomo che , Ì\'e in qucsla per:,ua:.ionc non può e, 1dentcmente comportarsi come un uomo c1u,1lunquc, come mc e come voi. Cna mac!ità c gra\ltJ 1cratiGt tra ditfusa in tulla la :,ua persona. Egh trat1av,1 :se-bll':sbo come 1I vaso di puri:.:snno a\aba,.tro in coi ardcv.i la luce della Ragione, t:S!.t>nzadel mondo. I nccdc, a lento e g:ra, e; non ri• dern, tutt'al più sorridc,a; ll<ln u:nd:na, non si arrabbia\'a; parla,a rado e solenne, ep1graiìco. I .a barba, conferendo gra, ità alla pt'r:sona, st: l,t l.1scia,·a \'Cnire ~1i1 ampia e proh:s::.a I suoi abiti an·v,1no Jd sacer<lot.1le: colori scuri; cappello a ci4 hndro; rtdwgote (o come s1 d1Ct:Y,ta "\apoli: rafè a doit porh'). Attorno a lui turhma,a 11 confuso c.\OS dc.:gli n1.:nt1 del mondo: c,1tli lo j.,'\i:trda,a si11e 1ra tt studio, dall'alto della sua autocos,icnza, sapendo che m tutto ciò che a1.:c.1dn a era l'idea che :si fatc,a str.t<la, ern il Conct:lt0 che a, anza\·a, era il Begriff chl• :,i auua,·a. l ,a co:-.c1enza <l1 csserc sacerdote del Btgr,jf, sacerdote e elio insieme, lo csalta\·a quakhe , olta fuori e sopra d1 sé. Rac• conuno che una notte uno di cott::.t1 Begriffi, 11 professor Donato Jaja, passegi;ciando con uno dei suoi discepoli e parlando del Btgrtff, si esaltò al punto che cominciò a grid,1re: li Begrilf (; tutto! li Brgr1JJ (; beltà, bontà, veri1à ! Fuon del IJtgrtfJ niente i:! (.'hi ~ono io .:hc parlo? L'n'ornhr.1, un fi.1to di voce, un nicnlt ! (Ptmsa. Cu11 t:uct' treuuwtc:) Io b0no un fc:st;o! >. Tale fu 11 Begrilfo nel suo tempo d'oro. Sacerdote di una religione lai~. Egli gu;trdavn al prete cattolico con benevola indulgente ::.uperiorità come a un collega di mmor grado; il prete parlava ai sensi e all'immaginazione, egli alla ragione tutta sp1e~ata; 11 prete adorava un dio trascendentale, egli il dio immanente; il prelt" era prete sohanto, egh era prete e dio in• sieme, sacerdote di se stesso. Era, in fon• do, parente del' frammassone. E, molti, infatti, finirono in loggia. :\"ella mia g10- "inczz3 ne ho conosciuti parecchi: uno, fra gli altri, che fini i suoi gion1i sotto il tram. \'e lo figurate ,·oi un Dio con:,cio di sé che fini:.ce sotto le ruo1c di un tram! E ancor oggi, n pensarci, una certa tener<raa 1111 prende per quei vecchi JJegriffi della mia gio,entù, già fuori tempo allora, cand1d1 e nd1coli, ohesti t: puerili, il cui .1lto cilmdro fuùri 1noda attirava i gerbon. (torsoli) degli scugnizzi come la cabmita attr.1e la limatura di ferro. O~gi il Beg,ij]o si è evoluto e adattato ai tempi. Incede ancor oggi grave e pensoso, maestoso "-'solenne, parco di parc..le e più ancor di sorrisi, tabernacolo vivt:nte di un Kumc immanente, ma al Nume di cut parla è 11pruno a non credere. Dic.; di crederci, lo proclama, lo h.mdisce, grida di sentirselo in seno. il di" Hn111.ancnte che a:;cende ecc. ecc., che su1wra ecc. ecc., che trascende ccc. ecc. ecc., n-1:1 in cuoi suo pensa come :\!fieri dice d1l pt·nsasst.- papa Leone X: "Oh quanto bt ne ci fa quest'ampia fa,·ola di Cristo! ,, ,\,,:I Btgriff! È ridicolo, ma, - a diffcr.-i ,:,:a del , 1..•cchio IJegriffo che lo era e nt•n !>Opeva di c:,:scrlo, - lo sa, e ci specula M>pr.t, ben ~,1pendo che a chi fa ridere l'umanità perdona ,·olenticri più di una m, Ulhella. E, soprattutto, dal culto del B, [lr Jf, cosa maudita pci ,cechi 13,griffì, sa L1•·,1r vanta~~d pratici. Sta sempre d'anxJo cor. chi comanda, non perché com:rn,IJ, ohibò, ma perché, se COfl'\Pnda, è scp:1i.,rhe è ur. momento del processo di reali%:1azionedel Begrijf, o Spirito; o Storia (con l'S ma1u• scolo) che dir si ,·oglia. Il Btgriffo imbroglione è ben di,·erso dal Begriffo · candido e sincero, e pur ne deriva log1eamcntc, per la stessa necessità per cui dalla giovinetta in fiore esce fuon la vecchia sdentata e cadente. · Si comincia col sentirsi Dio, in buon:- fede, poi, - alla lunga, sentirsi Dio essendo possibile solo a patto di mancare del t·utto del senso del ridicolo, - si fini. sce fatalmente col far la parte di Dio per appropriarsi le offerte che l'ingenuo fedde mdtc sull'altart .. f:: la storia di tutte le rèlil,(ion1 immanenti in tutti i tempi e in tutti i luoghi, ieri, come oggi, come domani. Perciò il tipo del Btgrijfo è un tipo uni,er:,ale, e l'evoluzione che ne ho nar rata è un proce:s,o eterno su cui corrono in t('mpo le evoluzioni che se ne sono verificate o se ne , erificheranno nella storia ADRIANO TILCHER (HIAHDINE J M '~~·~La L[ 16 e~~hì:a~U{~' :o/'Q~:tt~;~l:, ('i racconti p10\inciali popolati di perso na.13:griudi, che nas.condono e un g,an cuo te >.• \ pagina 20 1, si lcg13:c: e Quella st ra a letto i \'d'.c:hi, coine tanti anni prima qu.indo l'amore brucia,a le carni sode, • 'iOnO stretti forte ; ma solo pn piangei imicme >. Per dare risalto alla sua prc~ ('ampa~nol.i, l'autrice scri,•c: e tossone · {l;i;randt toh1·). « scr..nna >, scodellante,,,. ,luntc.i.tì >, t; ciancic.i.rli >, « nicchia,a >, l ('hiama i suoi perwnaggi con questi lldtm · Pl'pp.1, Stdl.iai.a, Ri'thetto, Pcppinell.l, lif'I ~.1.10,Peppett;1. Ca~abianca, il bifol,:o di8.1.rtell.1. Crog1, lo, Checco di Pouoforl,. Tbmmclla, Cipolla, ~fammanco, Grdmc1e1,a \la1ilcna, O.mielia, eccetera. Co:n'è (.,,cii, c.1pire, i quattordici racconti contengon, awmarie, campane che annunciano il N.. tale, ricli da preSl·pio rami di ulivo. :n:- die, incantesimi di malinconia>, e queh, f.Jha liturgi.i. camp.1..,nola che p1ocedc fo11.adi pant nero, di bestemmie bcnd,d· e di camoni al tramonto. rincah:ò y, mu10.1,a il mucchietto di farina in1orno ..•· pa,t.i .. e con la mano a coltello ,,j inci• il $Cgno della croce. > (pag. 129) . E A C,RASSI: Il cuort sul pi,dt ,L • fonu, L. 6:, L'autore di questo ro m.anzo ha un p,11ticol;.1rfe' .1,tro per i titor :.t ~iudica1 r dalla nota delle opere p11bbli tate, in cui si scopre un,, raccolta di no \1•lle intitolata e .\maro al seltz>. I p,·r,u na~~i di qunto rom,1,nzo parlano un di ,,·nenti<.Simo li11g 11H'fctio: e A\.'Ctf' un aç punt.i.menlo indifTuibile? > (pag. 89::; e muO\'OIIOcon sicurezza del tutto modc1n:. .interruppe ~fa1y. ~\•itando il tappo dc:: ,crbatoio cd immcr'1"1'ndo,i il mhur:uorc le ritra,M· a~ciut10 > pag 89). L'autore ami imct in· qu;\ e là vocaboli ¾:ientifici eh, rallr11;rano la <tua prosa: e: . andare p1·r Lo,thi di fac:t'l:ios, 1cnder~i in ozi <:-liot, 1;, · prr le chine apriche ... • ; e ... come lo .1,t mola della f.1me prima che si uamuti 11 iperdoridriJ. ... > (pag 57). R ~1: 1 ~ctt~l.~~!~tT~~co~-~=rs~i \~~~\ 1 :~ ,ioni ~omalt e dannunziane-. e Vidi il ,ar guc ,crmiglio e puro come quella pani .. · come l,1 fiamma lussuriosa dell'amore S('O'. t.llltt" ,. (pa((. 25) Tuuo il volume è in f.lrtito di luoghi comuni sonori (e ferr11 1.1.~li('ntl' comf' la , olon1à M>mala>, • ~uc• c-hiando \a ,oluttà >. int1amcu . .11i da qual ehi· con,idr1ai.iont leggermente profond:- COl'llf'qur,ta: e ,\more è contrasto e unione di 5cntimenti > (P•"'t· 97).
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