~· - ,, .. I r •·. :1,.·.: (f ,, ~w,,;cffif .. ~ ~~~-""--"""---~l~:~ .«~ '.0. w -~mr;w;~-,-~~-, (CONTINlJAZ. DAI. NUMERO PRECEDENTE) OTTO gli occhi benevoli del1'Austria, che crede che questo lavoro segreto sia diretto soltanto contro la Russia, egli fonda in Galizia varie scuole di guerra, dove vengono allenati ed educati centinaia di futuri istruttcri dell'esercito nazionale. L'organizzazione s'allarga anche alle colonie polacche d'oltt"c confine e d'oltre Oceano, e gli emigrati d'America inviano tutto l'oro da essi raccolto. Contemporaneamente Pilsudski manda esploratori a studiare il terreno della Polonia rusu, cd agenti che preparino agli cvCJlti la popolazione intellettuale e gli operai della grandi città. Gli ostacoli politici cd economici incontrati da questa azione sono enormi, e Pilsudski deve lottare contro i partiti conservatori che s'oppongono al• l'opera sua, cosl come contro l'ala sini• stra del suo partito, che l'accusa di tradi. mento degli ideali sociali. Ma il suo csem• pio è contagioso, cd uno dei suoi fidi, Sosnkowski, fonda a Leopoli un'c Unione di Lotta Attiva•, che mette presto agli ordini del capo. L'organizzazione cresce e matura, e adagio adagio non forma più dei semplici istruttori, ma dei veri e pro• pri ufficiali e sottufficiali. Dapprima le scuole di guerra parvero un giuoco ridicolo, e taluno accusò Pilsud• ski di perdere il tempo a divertirsi con dei , soldatini di piombo• ... Senza temere il ridicolo, Pilsudski si sprofonda in questi anni netto studio teorico dell'arte della guerraj legge Clausewitz e medita i prin• cipi del com8ndo, studia organica e lo• ginica, tattica e strategia, s'occupa di sto• ria militare antica e moderna, specialmente degl'insegnamenti delle gue«e rusto•giapponcse, italo-rurca e balcaniche. Ed è proprio la crisi balcanica che matura definitivamente nella sua mente l'idea che il conflitto mondiale è imminente, e il SC:f'-~n che bisogna affrettare i tempi della preparazione. L'organizzazione dei quadri procede rapida e investe sempre ccr• chi più vasti nella popolazione: e la sua febbre è tale che, seppure per compiti politici divcni, gli altri partiti lo seguono e lo imitano su questa via. Nel 1910 egli ottiene di lavorare meno segretamente, e la sua organizzazione riceve una sanzione ufficiale sotto forma d'una e Federazione di Società per il Tiro a Segno•· Ormai egli conta su uomini capaci delle funzioni più modeste e di quelle più alte del comando, pieni d'amor patrio e votati a lui fino alla morte. Egli trionfa quando anche i partiti russi riconoscono l'imp,:>rtanza dell'opera sua, e costituiscono scgretamen• te insieme con gli altri partiti polacchi, sotto specie d'una commissione suprema che sorvegli l'esercito in formazione, un e Comitato Provvisorio dell'Unione dei Partiti per l'Indipendenza•· Nello stesso anno (1912) egli ha pronti i suoi piani di mobilitazione, cd attende, con fidente impazienza, il corso degli avvenimenti. I primi combattimenti Il 6 agosto 1914 Giuseppe Pilsudski, senza prendere ordini da nessuno, scon• fina colla sua compagnia, detta e di quadri • perché composta quasi soltanto da ufficiali e sottufficiali, nrl territorio della Polonia russa, e il suo esempio vien seguito da un nugolo di volontari, che raggiungono in pochi giorni la forza di sei battaglioni. Gli Austriaci accettano il fatto compiuto, lo lasciano all'avanguardia, e gli assegnano come obiettivo la direttrice di Kielcc, a cento miglia a nord di Cra• covia. Male equipaggiati, sforniti d'artiglieria e di mitragliatrici, armati solo di vecchi fucili, privi di cucine da campo e di servizi, pagati con assegni d.i fame (tutti destinano due terzi del soldo alla cassa comune), i volontari di Pilsudski raggiungono con una mirabile marcia la meta fissata, dove vien stabilito il loro quartier generale. Per fa~i riconoscere capo, Pilsudski sceglie come sede il più bell'edificio della città, e mobilita !'arti• gianato e le donne del luogo affinché for. niscano ai suoi soldati un equipaggiamento .migliore. In quei giorni, dall'altra parte della frontiera, il Granduca Nicola Nicolaievic rivolge ai sudditi russi di Polonia un appello di guerra contro il gcr• manesimo, con lusinghe d'autonomia: e il manifesto ~ accolto con simpatia dai na• zionaldemocra1ici. Gli Austriaci affrettano i tempi, e decidono di costituire una piccola armata volontaria polacca intorno al nucleo fondato da PiJsudski, che deve sottostare agli ordini d'un apposito Co. mitato Nazionale Supremo con sede a Cracovia. I moderati di Galizia confidano nella promessa di una monarchia triali. stica: e Pilsudski deve subire il primo colpo allorquando gli Austriaci nominano mvecc di lui, al posto di comandante delle Legioni, un 1;1:cner11.dle'origine polacca, che pretende dai Legionari il giu• ramento di fedeltà. Nell'autunn0 del '14 il fronte austriaco cede sotto i colpi d'ariete delle masse russe, 1 reparti di Pilsudski, ajit:i:1:regati alla seconda divisione, ottenJ(ono l'onorevole e rischiosa missione di coprire il ri~ piegamento. Alla controffensiva d'ottobre, i Legionari sono sempre in prima linea, e si spingono fino all'estremo saliente di Deblin, diretto contro Varsavia, dove rie. scono a sostenere il fuoco di sbarramento dell'artiglieria nemica. Ma gli Austriaci devono ripiegare di nuovo, e il reparto di Pilsudsl<l è forse l'unico che riesce a non disorganizzarsi nella disastrosa ritirata. La direttrice di marcia è la Boemia, ma Pilsudski vuole che i suoi soldati ab• biano il senso di combattere per il suolo nativo. Cosl, disobbedisce, e passando nel vuoto lasciato dalle due annate nemiche, guada la Vistola, ferma la cavalleria coprendere l'opera di Pilsudsl<l. Ormai la nazione, anche se i suoi figli combattono per una bandiera straniera, pub contare su un piccolo e completo eser'tito, dove son rappresentate tutte le armi e tutte le specialità, tutte le classi e tutte le forze migliori. Ed ecco una grande e tremenda sorpresa; quest'esercito, già cosl glorioso, minaccia di deporre le armi. Anche questa volta Pilsudski si dimostra un veggente: egli sa che la Russia è minacciata all'interno e che non sarà mai in grado dj recuperare i territori perduti. Ormai i veri nemici dell'indipendenza sono per lui gli Austriaci e i Tedeschi, che non credono d'aver più bisogno del san• più contagioso per i due eserciti stanchi che per il popolo polacco, che attendeva da trent'anni quel momento come l'alba della libertà nazionale. I Tcdeachj s'illudono più di tutti, rinunziano ai contingenti polacchi, attribuendo un puro valore platonico alla precedente dichiara• zione d'indipendenza. Pilsudsk.i è felice di ricominciare daccapo: egli sa 4i potere ottenere il riconoscimento prima dal nuo• vo regime russo, e poi anche dagli Alleati. Ormai egli ha cambiato avversari, cd or~ dina ai suoi soldati di disobbedire ai comandi, di deporre le .rmi e di lasciarsi rinchiudere nei campi di concentramento come prigionieri di guerra. I Tedeschi griVARSAVIA19191 IBOONTRODEL 1U11ESOULLO PWHJDBD OOLNUNZIOAPOSTOLIOOAOH.lLLER.A'rl'l sacca sulle due rive, e raggiunge, a rischio di cadere in trappola con tutti i suoi, la diletta città di Cracovia. Ma i Russi hanno invaso tutta la Gali• zia e stanno per espugnare Cracovia. Pilsudski combatte sulle montagne e sui fianchi, e conquista l'importante borgo di Nowy Sacz. Il pericolo è passato, ed approfitta della pausa per riorganizzare i propri reparti. Egli è stato autorizzato a costituire quella che sarà la Prima Brigata. Altre due si costituiranno presto, con altri comandi e spesso con altri fini politici, in altre zone. Ma Pilsudski s'ammala, e Sosnkowski dà il battesimo del fuoco alla brigata, battendosi valorosamente a Tarnow contro la fanteria scelta siberiana. L'alto encomio austriaco ha l'effetto di far mandare la Prima Brigata nelle retrovie, dove viene riarn,ata in modo degno dt"lla sua forza. Ormai Pilsudski ha qualche mezzo logistico e tecnico, e soprattutto un nugolo di mitr-agliatrici, nonché qualche batteria da campagna. Egli ora prevede il successo della prossima offensiva generale degli Imperi Centrali contro l'immenso fronte russo, che occupa tutto il territorio polacco, e taglia l'Europa Orientale dal Baltico al Mar Nero. Egli si prepara al• l'evento, oltre che da militare, da rivo)u. zionario e politico, inviando un fascio d'agenti ed emissari in Polonia ad in• citare la popolazione polacca perché operi contro l'occupatore, e sappia agire anche contro i futuri invasori. Questi agenti fonderanno sotto le sue direttive e metteran• no ai suoi ordini la famosa P.\V.O .. (Organizzazione Militare Polacca), a carattere cospirativo e segreto, che coprirà in brc• ve tempo come una rete tuui i territori abitati da Polacchi, per prepararli al mo• mento in cui sarà necessario battersi senza padroni. Il crollo russo A pnhlavera del '15 i Tedeschi rompono il fronte presso Gorlice, e spazzano via l'esercito russo dalla pianura polaccn fino ad oltre Varsavìa. Gli Austriaci operano sul fianco, e con essi Pilsudski, che d'e• state ripassa la Vistola, marcia su Lublino, protegge l'annata sul fianco, ed ottiene un nuovo solenne encomio a campagna finita. Malgrado l'occupazione di Varsavia, l'evoluzione politica della popolazione po• lacca va lenta, ma nmi cominciano a com• gue polacco per cementare la propria vittoria. Vincendo le apparenze, con oppor• tunismo geniale, Pilsudski comprende che vale forse la pena di guadagnarsi un po' di simpatia e di gratitudine anche da parte detl'lntesa. Ma come sempre, opera per gracti, ed ordina segretamente di non arruolare nessun soldato nuovo nelle Legioni. Egli deve lottare col Comitato Su• premo, ma ottiene vittoria, e incanala i nuovi afflussi di forze verso il torrente sotterraneo della rivoluzi<me nazionale, in• quadrandole nella P.W.O., che in un an• no può contare su ventimila congiurati, prepanti militarmente. Egli plasma per il futuro anche i Legionari, e dopo una serie di brillanti scontri, al principio del '16 riesce ad abolire ogni controllo austriaco nell'interno dei reparti. Ormai tutta la Prima Brigata è votata alla vitto• ria o alla morte con lui, e i suoi princi. psli avversari restano lo Stato Maggiore del Comitato Supremo e l'austrofilo gene• raie 1-Iallcr, comandante della Seconda Brigata. Dopo che i Legionari hanno collaborato ad arrestare la controffensiva di Brussilov, scrivendo una bella pagina nel fatto d'armi di Kostiuchnowka, essi sono col• piti come da un fulmine dallo. notizia che il loro amato capo rinunzia al CO• mando dell'invitta Prima Brigata. Il pre• testo alla rinunzia è quello che gl'Jmperi Centrali non hanno ancora preso posizio• ne dinanzi al problema polacco, e sem• bra dapprima che gli effetti di questo gesto vadano oltre le intenzioni di Pil. sudski. Infatti, sorto la pressione di Ludendorf, cupido di nuovo materiale u. mano da gettare nella grande fornace, i due Imperatori pubblicano il 5 novembre un manifesto che proclama l'elevazione a regno di gran parte della Polonia occupata. Pilsudski temporeggia, e cerca di ritar• dare la leva, ma fortunatamente la Sto• ria s'incarica di tagliare per lui questo tremendo nodo gordiano. Siamo al marzo del '17, ed ecco prorompere, come un'cruz.ione vulcanica, la rivoluzione russa. Nel crollo dello zarismo tutti vedono prossima la disfatta del1' Jntesa, ma Pilsudski sa che la partita non è ancora chiusa. Con l'inizio della guerra sottomarina, si profila all'orizzonte l'mtervcnto americano: inoltre egli sente che !~esempio rivoluzionario russo sarà dano al tradimento, ma si limitano a imprigionare Pilsudski nella fortezza di Mag• deburgo, dove dovrà vivere più d'un anno in solitudine qua.si completa, all'oscuro di cib che sta avvenendo nel mondo, con la sola consolazione d'esser trattato cogli onori dovuti al suo grado. Infatti, benché il legame del comando sia rotto, egli è ancora moralmente alla testa d'un eser• cito, e la sua riserva d'uomini spunta al• l'improvviso, come dì sottoterra: sono i militi della. P.\\i.O .. Ed ecco che sotto la pressione eroica del popolo e dell'esercito italiano crolla la monarchia austro.ungarica. Nelle zone ex austriache prende il potere il Comitato Supremo, ma in quelle occupate dall'armata sconfitta s'impongono gli uomini rimasti fedeli al generale prigioniero. Nel territorio tenuto dai Tedeschi e go• vemato dal generale Von Beselcr, che risiede a Varsavia, s'inizia automaticamente la mobilitazione della P.\V.O .. Ma le trup• pc tedesche non sono ancora crollate, e s'annunzia un conflitto fra le due forze in cor,trasto. Il principe Max del Daden, ultimo Cancelliere prussiano, decide di liberare Pilsudski, che giunge in treno a Varsavia in compagnia di Sosnkowski. Alla stazione vien ricevuto dal Consiglio di Reggenza, che non sa che pesci pigliare. In alcune parti della Galizia, il po• tere è in mano delle sinistre radicali; Leopoli è minacciata diigli Ucraini, che illusi d'ottenere l'indipendenza dalla rivoluzione russa, rivendicano i territori occupati dalle minoranze rutenc; a Varsavia il conflitto fra Reggenza, P.\V.O. e Governatore.si acuisce sempre di più. Pilsudski chiama a consiglio notturno tutti i capipartito, e sente di essere l'unico capace di domi• narc la situazione, e di tenere in pugno il potere. Le truppe tedesche gli mandano degli emissari per trattare il loro ritorno in patria sem.a ceder le anni. Pilsudski e la P.\V.O. regolano mirabilmente l'evacuazione, e quasi senza spargimento di sangue occupano e presidiano gli edifici pubblici e le vie di comunicazione. Basta questa operazione a dare a Pilsudski in mano il timone del nuovo Stato, e il 14 no• Vembre egli viene riconosciuto temporaneamente dittatore. Nondimeno egli accetta il potere come rappresentanfè delle sinistre moderate, ed agisce cosi per arginare l'ondata della ri- ~ ~ .. t o l ,_;,. voluzione sociale che tane di già contro i parapetti della repubblica. Pilsudski rin• tuzza agevolmente gli attacchi di Dmow• sk.i, che dopo la caduta dello zarismo ave• va trasformato il suo partito in un Com.i• tato Nazionale con sede a Parigi, e a'accinge al compito di .:onsolidare la na• zione entro i giusti confini. La sua mis• sione di capo delle forze armate è com• plicata e terribile, perché il paese non ha un,1. sola frontiera sicura. Minate dalla propaganda sovvers.iva, durante l'evacua• zione delle zone periferiche, i Tedesclù avevan lasciato via aperta ai Bolscevichi. Pilsudski comincia col trasformare le Legioni e la P.\V.O. in un piccolo esercito regolare, e l'organizzazione dell'armata procede con rapidità fulminea. I volon• tari s'addestrano con le anni lasciate da• gli avversari, e al principio del '19, con una leva di sei classi, il generalissimo pub contare su centomila uomini. Rydz.Smi• gly rettifica il confine orientale, approfittando della guerra civile fra Bianchi e Rossi in Russia; Bclina conduce un reparto volante di cavalleggeri fin dentro Vilna, e regge fino all'arrivo del grosso, comandato da Rydz.Smigly. Iwaszkie• wicz libera Leopoli, che però viene mi• nacciata da un nuovo attacco ucraino: ma ecco rientrare la Seconda Brigata di Hallcr, che aveva seguito Dmowski sul fronte francesej contro il volere di tutti, Pilsudski la impiega in Galizia, e ricon• quista la regione perduta. La guerra contro I Bolscevichi Risolti i problemi del presente, Pilsudski si prepara a quelli dell'avvenire, cd a tale scopo aiuta i piccoli Stati baltici ad acquistare la libertà cd appoggia il movimento controrivoluzionario di Denikin. Egli aspira ad una grande Polonia, e ad un'Ucraina Stato vassallo e cuscinetto contro la marca russa. Ma i Bolscevichi riescono a stroncare la controrivoluzione, cd alla fine del '19 Trotski annunzia una spedizione punitiva contro la Polonia, che aprirà al bolscevismo le porte dcll'Occi• dente, facendo insorgere la Germania sconfitta e le forze della rivolta sociale. Pilsudski affretta i tempi, e in breve può contare su oltre mezzo milione di uomini sotto le armi. Consapevole delle virtù strategiche della sorpresa, egli vuol prc• venire il nemico, e decide di colpirlo in Ucraina, aiutando Petliura. Il generalissimo sovietico, il giovanissimo ex ufficiale %arista Tucaccvsk.i, decide d'attaccare a sua volta, scegliendo il fronte biancorusao, con base a Smolcnsk. L'armata di cavalleria dell'ex sergente furiere Budienny ha il compito di aggirare con le sue orde cosacche l'armata nemica del Sud. 11 colpo di Budienny riesce, e tutto il fronte cede sotto il crollo di quel settore. A Nord cadono Minsk e Vilna, e Tu• caccvski marcia come un nuovo Napo• Icone contro Varsavia sguarnita. Con SU· perba presunzione egli annunzia in un proclama alle truppe che e il destino della rivoluzione mondiale è deciso: la strada che passa sul corpo dello Stato polacco porta au·· ,r-enilio del mondo•. Gli spinti più sicuri dubitano alla notizia della catastrofe, e il corpo diploma• tico abbandona in fretta e furia la capitale: solo il decano e il rappresentante italiano hanno l'ardire di restare al loro posto: il decano era il Nunzio Apostolico AchiUc Ratti, oggi S. S. Pio XI. Le avanguardie nemiche giungono sull'altra sponda della Vistola, e il generale \Veygand, capo della missione militare francese, suggerisce a Pilsudski la ritirata su un'ulteriore linea di resistenza. Ma Pilsudski chiede cd ascolta solo qualche consiglio tecnico e pratico; e prepara il suo piano. Il 6 ago. sto, anniversario del suo primo fatto di guerra, la marcia su Kielce, ordina la controffensiva, e pochi giornì dopo guida personalmente un arditissimo contrattacco sui fianchi. La geniale manovra scom• piglia le forze russe, che in una settimana si trasformano in un immenso gregge fug. gente. Un tentativo di ripresa viene mi• rabilmcnte soffocato quindici giorni dopo, quando Pilsudski, imitando il colpo di Hindenburg e Ludendorf ai Laghi Ma• suri, spinge i nemici nel trabocchetto sen• za scampo delle paludi del Polesie. Ormai ai Bolscevichi non era rimasta che Vilna, ma ritirandosi, la cedettero ai Lituani, che, col beneplacito della Lega delle Nn• zioni, l'eressero a cnpitale del loro Stato. Pilsudski ordinò al generale Zeligowski di e farsi un nuovo d'Annunzio•, e se ne impadronì con un colpo di mano. A otto• bre del '2.0 concluse un armistizio coi Russi, confermato un anno dopo dalla pace di Riga, che sanzionava la conquista polacca degli ambiti confini orientali. La marcia su Varsavia L'eredità. dell'occupazione e delle invasioni sofferte in sei annate di guerra, le differenze sociali e politiche delle zone riunite dopo un secolo e mezzo di scis• sionc, la rivalità dei partiti e l'immaturità civica della popolazione, son tutte ragioni che condannavano la Polonia libera a na• scere come uno Stato debole, incerto e diviso. 11 centro agrario e i nazional•de• mocratici d'esucma destra s'alleano contro Pilsudski, e si giovano della costituzione democratica per sottomettere il capo dello Stato agli arbitri del Parlamento. Ma Pilsudsk.i non accetta la candidatura, e suggerisce alla coalizione delle sirustrc e dei Legionari d'eleggere il suo amico Narutowicz, che viene ucciso pochi gior• ni dopo da un fanatico del partito di Dmowsk.i. Cuesti, in unione col capo de• gli agrari Witos, ottiene la vittoria alle seconde elezioni, cd allora Pilsudski ab• bandana il suo posto di capo delle forze armate. In un discorso di congedo dagli amici, pronunziato all'H6tel Bristol, egli pronunzia infuocate parole di disprezzo e di sdegno, e si ritira a Sulcjowek, vicino a Varsavia, in una villa di legno co• struita dai suoi soldati in una pineta sab• biosa, e poiché ha rinunziato alla sua vi• stosa pensione, si dedica al giornalismo ed alla letteratura per vivere, scrivendo fra l'altro il bellissimo libro di memorie su L'anno z9w, e il saggio spiritoso e p:ofondo su La psicologia del prigio• mero. Durante tre anni egli vive da Cincinnato, mentre le lotte delle passioni e dei partiti sgretolano l'opera sua e umiliano la nazione risorta. La prima vittima della situazione è la creatura prediletta di colui che nel frattempo è stato nominato primo Maresciallo di Polonia, vale a dire l'esercito, e un bel giorno un gruppo di Legionari venuto a visitare il vecchio leone in riposo dichiara d'esser venuto a portargli non degli auguri, ma una volontà sostenuta da baionette. Gli avvenimenti precipitano, e il nuovo presidente, che è quel \Vojciechowski che tant'anni prima aveva collaborato col ::\1arcsciallo nell'impresa del Robotnik, risolve malamente un'ennesima crisi parlamentare. Il Maresciallo rompe gl'indugi, e il 12. maggio 192.4 raccoglie a Sulcjowek un pugno d •amici devoti e qualche reparto d,j soldati fedeli. Con una marcia rapidissima rag• giunge Varsavia, e si ferma sul margine del grande ponte Poniatowski, che conduce nel cuore della città. Il presidente della Repubblica gli viene incontro per convincerlo a deporre le anni. 11 dialogo fra i due vecchi amici è drammatico: Pilsudski non solo rifiuta, ma esige la cessione immediata e incondizionata del potere. \Vojcicchowski, turbato e pian• gente, si ritira, e le forz.e del regime s'accingono alla difesa. La battaglia, accanita e sanguinosa, dura due giorni, ma i le gionari accorrono da ogni parte del paese a dar man forte al vecchio Capo, che entra nella capitale, da trionfatore. Pochi giorni dopo il Maresciallo, burbero e baffuto, nella sua vecchia divisa di CO• mandante della Prima Brigata, si presenta al Parlamento, e pronunzia un'orazione che è una vera e propria paternale, interrotta ogni tanto da qualche colpo di scu• <liscio: e lo non accetto nessuna discus• sione sui fatti di maggio. Io mi sono deciso a tanto solo perché ciò m'cr11.dettato dalla coscienza, e non vedo ragione di darvi degli schiarimenti ... Ora io voglio fare ancora una prova, e vedere se in Po• Ionia è possibile governare senza bastone ... Ma ricordatevi che sarò spietato coi ladri e coi profittator~ .. •· Il Maresciallo infatti acccttb soltanto la carica di Capo delle forze armate, e suggeri la candidatura a Presidente d'una persona che fosse al di sopra dei conflitti dei partiti, additandola nella figura del suo vecchio amico il pro• fessor Moscick.i. li Parlamento obbedl, e a grande maggioranza, legalizzò de jure e de facto il rivolgimento di maggio. Il Gran Maresciallo Ormai, fino alla morte, che avverrà otto anni dopo il colpo cti Stato, Pilsudski è destinato ad esercitare una dittatura ele• vata e distante, più morale che pntica, che mira non tanto a comandare gli UO· mini quanto a formarli. Questo cx rivo. luzionario, divenuto generalissimo, non ambisce né alla carica di capo di Stato né a quella di capo di governo, e si accon• tenta di aspirare al modello antico e ideale del e Padre della Patria•· La cronaca di questo periodo lasda alla storia futura quattro o cinque date importanti: prima fra tutte quelle della riforma della Costi• tuzionc, che attribuisce più efficaci po• teri al Presidente della Repubblica. Tra gli altri eventi degni di nota, citeremo la creazione del Blocco Governativo, formato da vecchi Legionari e da fedclì pilsudskisti, che sostengono il regime, suscitano dal loro seno un manipolo di nuovi dirigenti, ristorano le finam,,e e promuovono opere pubbliche, alimen• tando il processo civile e sociale della nazione. JI Maresciallo sa e vede tutto, ma lavora principalmente a consolidare l'esercito e a risolvere i problemi di politica estera, Il suo compito si esaurisce quando ha preparato il paese ad ogni evenienza dalla parte d'Oriente, e quando gli ha garan• tito dieci anni di pace sul confine occi. dentale. Prima che la morte lo ghermisca, egli è entrato nella leggenda, e il popolo lo ama e lo venera come nessuno fra gli eroi della sua storia. Il Maresciallo si mostra in pubblico solo due volte al• l'anno, alla parata dell'esercito e al raduno dei Legionari, ma è onnipresente nel cuore di tutti. I lati curimii cd esterni rendono ancora più popolare la sua figura: l'aspetto di gigante curvo e canuto, dalle folte ciglia e dai baffi cadenti, l'uniforme con• sunta, talora rattoppata, di comandante delle Legioni, le maniere brusche e il linguaggio truculento, i passatempi preferiti, che sono il gioco degli scacchi e i solitari con le carte, lo trasformano nella fantasia di ciascuno in una specie di nonno gagliardo e bonario, quasi in un capoc• eia che ama tenernmente, ma che sa anche guidare e punire i suoi familiari. Ed è con questa aureola di plltrinrcn che in un brutto e piovoso giorno del maggio '35 eftli è entrato, intero e solenne, nella storia di Polonin e d'Europa. (fi11t) REN,\TO POLI
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