Omnibus - anno I - n. 30 - 23 ottobre 1937

QUESTO VIAGGIO è stato per me il più comodo ch'io abbia mai fatto attraverso il Continente Americano. I treni erano adesso ad aria costante, ed erano molto più veloci d'una volta. Non avevo quindi l'impressione di compiere uno sforzo immenso, per raggiungere il West. Chilometri di prateria fluivano dolcemente sotto le nostre ruote. Non guardavo molto il paesaggio: avevo alcune cose da fare, e il viaggio non mi era nuovo. Pure, fui ancora una volta sorpreso dall'evidente povertà e miseria di tanti di questi Stati. ln confronto, la Quinta Strada e il Lakeside di Chicago sembrano di un altro mondo; appartengono all'America della leggenda, la terra della ricchezza smi- ~uraca. Ma dove sono i segni della ricchezza, lungo questo tronco ferroviario? Quali ricchi travestiti ci sono qui, in queste diroccate cabine di legno che passan per case, in _queste vie! in quc: ste strade non pavimentate, m questi mucchi di vecchi bit.ioni di latta e di scheletri arrugginiti d'automobili? Ci sono villaggi interi che si comprereb• bero con cinquanta dollari, compresa la fannacia e il resto. Questa gente, che ai passaggi a livello guarda dalle vecchie Ford con invidia malinconica, lo sa che ha ereditato la terra? Quc• <.ta, di sicuro, è ancora terra di pionieri. Un inglese può credere che la \ ita dei pionieri cominci. app~na fuo: ri di Ne\"' York, tanto I suoi aspetu :iembrano provvisori. Questa gente re• sisterà per un anno, e forse l'anno prossimo se ne andrà in Califqrnia o nella Florida, o magari in città. Denaro ne ha versato, come cateratte del Niagara, nelle grandi città, per costruire le loro torri. Ma se c'è tanto danaro in queste terre intenncdic, mille e cinquecento miglia però sono abita~o d:cdJ~r~~! 1 i"1est scheletri di cit- <à di minatori, che non potevano avere più di dicci anni di vita, costruite_ molto meglio di tante fra queste piccole città e villaggi rurali. Che tutti pen• sino di non rimanerci? Sono tutti accampati? Si tratta di veri contadini, o di nomadi che non \anno più cosa fare? Non so rispondere a que:ite domande; !lono uno straniero che guarda dal finestrino di un treno rapido. Forse qui si tratta d'una combinazione particolanncnte adatta al gusto americano, come le salsiccie e certi pa- ,;ticci di grano saraceno. E: un contrasto incredibile e penoso : da una parte viali immensi e torri di acciaio; dall'altra sentieri fangosi e misere capanne di legno; ciò può apparire a molti Americani divertente e pittorr- ,co. Può sembrare, insomma, una prova di più che l'Americano è il più fortunato dei çittadini. 1n una rivista popolare, che ho tro• vat<J in uno di questi treni, M.try R,>- bcrts Rinehart, ha dichiarato con bat• tagliera enfasi che il cittadino americano ha di gran lunga più comodit;; di tutti gli altri cittadini di tutto il mondo, pa~sati e presenti. Spero du· sia così, perché ne hanno veramente bi,;ogno. ~1a, come straniero che p;Hsn. a cinquanta miglia all'ora, non capi• sco come riescano ad c,;trarrc tante ~olide comodità, superiori anche ai ,og'ni degli Inglc:ii, dei Frnncc:,i, degli Oiandc$i e degli Svedesi, da quelle capanne di legno, da quelle strade ~con• OC'-~, da quei brutti ruggino,i villaggi gelati d'inverno, polverosi e accecanti d'c:,tate, fangosi al principio della primavera, minacciati dall'arsura, dalle alluvioni e dai venti che portano vie intere fattorie. ~on so come possano fare a star così bene, quando la maggior parte di e<;.,;jproprio non ne ha l'aria. Qualche magia farà c;ì che quel che a mc sembra un mucchio di vecchi bidoni e di carcasse arrugginite di automobili, appaia, ad altri, con1e un giardino di cottage inglcsc? Tutti gli scrittori lntelligenti che scrivono di queste regioni, con un verismo a!)<,olut..amentc deprimente, non :,,arebbero che bugiardi? E questa gente fuggè verso la cmta. viaggiando di luogo in luogo $U carrozzoni costruiti alla meglio, perché !li ribella a tante corno• dità? .E: vero che non è qui tutta l'America, ma ¾! .,j va a nord e a sud, con questa ferrovia, non si trova niente di molto diverso. Dovunque l'aspetto di un paese dove non è \tato ,,,cso abbastanza danaro. Durante il viai;gio mi misi ad os- "ervare le pc~onc. Alle stazioni più grandi, si vedevano due tipi diversi e contrastanti: uno, era l'uomo d'ufficio, il giovane pre~ nella rete degli affari, qua$i sempre pallido, con gli occhiali, annoiato, diventato aspro per la concorrenza, occupato a $trillare, occupato alle notizie di borc;a, alle spiritoc;aggini, tirannico, avido di percentuali; e l'altro, l'uomo che lavora all'aperto, il portabagagli, il sorvegliante di 'itrada ferrata, e così via. Gente che .,cmbra rnperiore a quelli che fanno lo ,te.s~ lavoro in Europa, giovanottoni in tuta blu che <.i comportano come persone libere, che fanno il loro la• \'Oro, ma '-Cnza aITrcttar..,i, con l'aria di chi non gliene importa un quattrino, e probabilmente in migliori condizioni economiche degli impiegati. Comodità o no, non pare che le cose vadano male, a questi opcr:\i. Lì associano alle più roraggiose e trionfanti imprese americane, ai colossali lavori d'ingegneria civile, alle grandiose CO· struzioni che sembrano essere le fondamenta di una nuova civiltà. In que• sto inconscio ur.to fra acciaio e pietra, v'è una grandezza impressionante. Il saggio europeo capisce di trovarsi alla presenza di un fatto troppo granae e nuovo, perché egli possa afferrarlo. Sogghignare vuol dire diminuirsi. Probabilmente siamo rimasti delusi del1' America, perché guardiamo in una direzione sbagliata, per quanto ri. guarda le sue mire. Cerchiamo arti e filo,ofie, quando dovremmo rivolgerci alle nuove costruzioni, ai nuovi ponti o allt" nuove strade, e vorremmo molti grandi uomini alla maniera antic.'\ - artisti e filosofi e letterati - quando dovremmo guardare alle migliaia di nuovi uomini comuni che mescolano il cemento e ribadiscono i chiodi. Questi lavoratori, il cui lavoro si svolge per la maggior parte all'aria aperta, non si sono sbiaditi e pietrificati com'è accaduto per molti Ameri. cani sedentari. Ho notato che il direttore della vcttura-ri.storant1,, aveva un viso di Pellerossa sbiancato. Questa specie di viso l'ho veduta spesso negli Americani di mezza età. Ci deve esse-re qualche cosa r:el clima, che scolpisce in serie questi lineamenti, che muta il rotondo viso mongolico dei nativi nella lunga fronte ossuta dei Pellerossa. Questo direttore aveva un'aria inquieta, insipida, senza ombra di spirito, con una ricca vita animale, fortemente dissimile dai suoi camerieri, che avevano un aspetto compiaciuto, vitale, felicemente a posto coi loro istin• ti. Non c'è dubbio che i negri fossero stati scelti per questo lavoro, mentre l'uomo bianco era un esemplare solito della sua specie. Inoltre, il bianco aveva una certa responsabilità - sembrava che portasse la metà del peso del mondo sulle spalle - e i negri ne avc,·ar10 ben poca, o niente addirittura. )'la anche dopo aver cercate tutte le giustificazioni, era difficile non sen• tire che ~di schiavi, alla fine dei conti, a\'cvano vinto. Essi avevano conser• vato qualche co<.a.di ricco e di vitale che nel giovane padrone bianco era stata stancat:i, inaridita, estirpata. Le donne nella vettura.ristorante mi irrita\'ano; mi hanno sempre irritalo e forse mi irriteranno sempre. li risenti• mento non è c,wallcresco e non è nenimeno troppo ragionevole, forse; ma non posso sopprimerlo. Queste donne americane che vedo nei treni, mi irritano perché sono sempre troppo pre• parate: perfino a colazione sembrano pronte per un ricevimento, o forse immaginano di e5:c-erea un ricevimento. ~(a se almeno una volta, per cambiare, avessero un'aria semplice e mode. sta! Perché essere sempre così aggressivamente femminili, giorno e notte? Perché non riposarsi, lasciar perdere? Qualche ruga, una guancia lavata e pallida, una bocca senza rossetto, vestiti comodi : in<.0mma un aspetto e insignificante> come sarebbe il ben• venuto, specialmente al momento del sugo d'arancia, di prima mattina. Per lo meno agli occhi d'un viaggiatore inglese, forse nostalgico dei tipi del .suo paese. Le belle giovani donne sembre• rebbero belle e giovani anche se si mostrassero per la maggior parte del giorno come Dio le ha fatte, e se anche questo non fosse, non sarebbe una gran perdita, per una ma,ttina o due. Non è mica necessario esser sempre belle; perfino le stelle dei film si prendono le vacanze. Quanto alle donne di mezza età e di età avanzata, cosa ci stanno a fare nei vagoni-ristorante alle n6ve del mattino, così apparecchiate che i loro visi sono, .sotto il .sole chiaro, delle maschere fastidiose? Certo lo fanno per piacerci, per tenersi su; ma non ci piacciono. Ne~uno ha piacere di vedere quelle maschere. col sole della mattina. E c'è un tipo di donna ame• ricana, piuttosto anzia~a, che .mi. sembra terrificante. Ha I capelh bianco cotone elaboratamente ondulati; tutto quel che c'era di onesto nel suo viso è stato cancellato, tranne qua e là, dove la cipria si accumula come la neve in un crepaccio montano. La bocca è piccola, arcigna e incongrua: mente ~carlatta. Di solito porta strani occhiali. A un primo sguardo, pare una spiccato esemplare della madre americana, forse intellettuale, e ardente di amore per il prossimo, ma anche dolce custode del focolare. Dopo una altra occhiata o due comincia a sembrare stupida, intollerante, inflessibile e qualche volt.\ addirittura crudele: fossilizzata nel fatto di esser donna, un tiranno coi capelli bianchi, pronta a cacciarvi di casa se aveste una mente più liber=ilc della su.t e se aveste il coraggio di provarlo. Ci sono davvero molte donne così; o forse il loro dispernto sforLO per sembrare tremen• damentc meglio di quel che sono, riduce molte gentili e incantevoli donne d'età ad accusarsi falsamente? La \"italità, il coraggio e l'intraprendenza della donna americana sono famosi, e non c'è bisogno che ne parli io. Ma come sono costrette ad esasperarle queste qualità! Esser donna è un brutto affare in molti posti; esserlo in Amr•ica è certo un inferno. Non c'i: ripo~o. Non ci si può dimenticare per un secondo. Sempre in trincea. Non si smette la corsa, finché la Morte non suona il campanello. Stavo pensando questo, nel treno, ma avevo osservato più la letteratura che la _vita. Avevo! infatti, letto in alcune riviste popolan quegli strani annunzi combinati con una <·nta sfumatura letteraria. La quantità di que'-li avvisi era la letteratura che mi aveva rivelato parec• chio sulle donne americane. La maggior parte dei miei amici ridevano di questi modelli di avvisi, come se non avessero niente da fare con la vera America. Ma non può essere cosl. Gli uomini e le donne di quelle inserzioni d'affari, de\'OOOavere un'eccellente CO· noscenia della mentalità del pubblico. Altrimenti non si spenderebbero gros• se somme per delle- semplici esercita. zioni fatte a casaccio. t. una sapienza severamente controllata dai risultati. Questi annunzi nc!le riviste popolari dicono molto di più delle novelle e degli articoli. Leggendoli, s'impara che il tipo corrente della donna americana CAMPAGNA DEL JUNN:E80TA, DOPO UN PA88A0GI0 DI CAVALLETTE è un essere di solito emul.ttore, libero della maggior parte del faticoso lavo• ro della donna europea solo per poter condurre una vita sempre più attiva. La dol'lna americana deve continuamente gareggiare. Quando è giovane, deve sembrare più carina delle altre ragazze che sono con lei, altrimenti i gio,·anotti l'ignoreranno completamente. Nei miei quaranta anni, non sono mai stato a un ricevimento pubblico, nel quale tutti i giovanotti si assiepassero attorno a una ragazza, lasciando la sorella meno appariscente malinconicamente sola. Secondo quegli annunzi, tali cose posson sempre accadere in America dove i maschi giovani hanno una strnna uniformità di gusti, e una ragazza deve o abbagliare o rimanere ignorata. Deve accalappiare il suo uomo. Poi, quando lo ha accalappiato, deve saperlo tenere; e se non è molto prudente - in varie maniere orribilmente intime - non riesce a tenerlo. Basta un giorno o due di rilassamento... e addio. E se non va via, e si sposano, allora ci possono essere i bambini e con essi un'intera legione di nuovi e terribili pericoli. La ~amma deve sapere, ci deve pensare la Mamma, la Mamma non d..vc essere distratta, neppure un attimo. E anche se i bambini vengono su bene, può azzardarsi a prendersela comodamente? No, no. Deve servire proprio il cibo che ci vuole, deve circondarsi di quella specie precisa di fre. qucntatori, andare in quei dati posti, leggere quei dati libri, giocare d'astuzia con la cucina, la civetteria, e la cultura; coltivare il suo corpo, coltivare il suo peso; coltivare il suo fascino, coltivare la personalità, coltivare la mente. Anche se occasionalmente potete sdraiarvi in una comodissima poltrona o sui materassi extra-lusso, con gli acidi e gli alcaloidi che funzionano alla perfezione, anche così rimane una vita ben dura. A meno di non essere il Presidente, nessun uomo ci starebbe a sopportarla per quattro anni. Ma la donna americana, pare, non può indietreggiare. Deve andare, andare - e si vede la mèta brillare nei suoi occhi, - ma esattamente dove vada, il resto del mondo non lo sa. E se qualche volta hanno l'aria annoiata, se sono intolleranti e dure coi loro uomini fiacchi, non c'è da biasimarle. No, davveroJ se gli annunzi delle riviste sono sinceri. J. B. PRIESTLEY (T radw{ione di C. A.) ~T:_t:_..,;;;.r'~ L..,_'-,;:' -- ~ ,a • .-1!!; -<- ~ ..___-<-.:'..:~ NEW YORK • QUARTIERI POPOLARI UNA VOLTA Ruskin stava parlando al• legramente con un amico; all'improv• viso l'amico si ferma e dice: e Parliamo seriamente: sta venendo da questa parte un pano >, T E?l.·(O>, disse po<:hi giorni or sqno un inglese, a Parigi, ~i,:olge~d~si ~ un francese, e che i comunisti am~c1 dea nostri uomini politici socialisti portino alla ro- \ ina la vostra barcollante struttura finan• ziaria >. e Non c't pericolo >, rispose il francese. e Il cuore della Francia è sempre un poco a sinistra, ma il portafoglio è bene a destra>. QUELL'ATTO di autorità suscitò l'in- ~:g;:it?z~o~a;i~ d 5 ccl~!~~c:~:~:~ ?r~~:' cese sotto la voce e 1\utorità >. Nella nuova edizione del medesimo dirionario l'esempio si legge riveduto come segue_: . e Qu~n•~uo di autorità. s'imponeva >. Le nvute e 1 giornali francesi se. ne preoccupano. Che cosa sta succedendo in Francia? NON ABBIATE timore>, disse il ladro alla giovane vedova. e Non cerco voi, ma il vostro danaro>. eh: ~~i =i~~t~::ce \~tt~u g:~ l:r::~:~ VOLTAIRE passeggiava con un amico, quando s'incontrarono in un corte~ che portava il Santo Viatico. Il filosofo s1 tolse il cappello. L'amico gli domandò . se si fosse riconciliato con Dio. e Ci saluuamo •• rispose Voltaire, e ma non ci conosciamo>. UN ILLUSTRE professore di medicina credeva nella sua arte come un ~atematico alla geometria. A\•cndo ordinato molti rimedi a un celebre letterato, che li prese regolarmente senza mai guarire, il nostro Esculapio gli disse abbracciandolo: e:Siete degno d'essere malato >. IL SIGNOR dc Brancas, il tipo del Distratto di La Bruyère, era innamoratis• simo della donna che aveva sposato la mattina. Dopo le noue, prese un bagno e si mise a letto. Il suo cameriere gli disse: :u~;1~o:'\;~gn 1 :re~o~t~! ::g:~~;t:. a letto Egli riSI)OSC: e L'avevo dimenticata >. SIGNORE>, disse a Chuubini un giovine ch'era riuseito a farsi ammettere alla scuola di canto del Conserv:uorio, e vi ringra2.io d'avermi fatto ammettere, e vi prego di farmi avere una voce di basso, che è la mia più gran passione >. UNO dei migliori amici di R ... gli diceva: e: La tua amante è bellissima, ma non mi pare che abbia molto spirìto Come puoi passare tutto il giorno ad ascoltarla? >. e lo non l'ascolto affatto, la guar• do parlare >. M ILORD Chesterfi.cld, celebre per la fi.ncna del suo spirito, ser~ 6no all'ultimo momento il suo tono leggero e scherzoso. Qualche giorno prima della sua morte, usci in carroz.:t.a per una passeg~iata. Un amico gli dis.se al ritorno: e Milord,, siete andato a prendere aria? >. e: No >, egli rispose, e sono andato a fare la prova ,~nerale del mio funerale>. UN FABBRO, incaricato di fare la ~inghiera d'una scala per un pulp,!o, pensò di mettere come pomo della nn• ghiera un:i testa di lupo. Gli fu doman• dato per quale ragione: e Per impedire >, disse, e che gli asini ~;ilgano sul pulpito>. I L GRAN Delfino, padre di Luigi XIV persuase un giorno l'abate Nollet a rendere omaggio a un'alta personalità, la cui protezione poteva CJsergli utile. L'illu• stre fisico fece una visita al grosso fun. rionario e gli presentò le sue opere. Il protettore disse freddamente: e Non lc-ggo questa specie di libri >. e Sisnore >, rispose l'abate, e mi ~rmettele di lasciarli nella vostra anticamera? Vi sarà !oue qualcuno che, a.spettando l'onore di parlarvi, li leggerà. con piacere >. S I DIC.EVA spesso davanti a Martainvillc questa ma!5ima conosciuta: e: Chi paga i propri debiti si arricchisce >. e Sì, si >, rispose Martainville, e è una voce che fanno correre i creditori>. L'L\{PERATORE Augus10 andava vo• lonticri a mangiare in ca.sa di tutti quelli che lo invitavano. Un cittadino lo pregò un giorno d'andare a cena da lui, e gli offrl un pasto mediocre, imbandito modestamente. Bisognò che il padrone del mondo si accontentasse di quel che dava la cucina. Andandosene, si congedò dal suo o_spite dicendo~li_: e Non credevo che fos* simo tanto am1c1 >. SI RAPPRESENTAVA a Londra una commedia di Shaw e, cosa piuttosto rara per questo autore, quella sera il pubblico applaudiva con commovente unanimità. Soltanto uno sp('ltatore, dal loggione, fischiava. A un certo punto, Shaw si af. Cacciò alla ribalta e, chiesto il silentio, in• 1crpcllò così l'ostinato e solitario oppositore: e Avete perfettamente ragione, signore. An• ch'io sono del vostro parere. Ma che \'O· lcte farci, siamo noi due soli contro tutta questa folla >. THE WOMAN'S ALMANAC di Nuova York pubblica il peso e l'altezza di diciotto tra gli artisti più celebri di Hollywood. Ecco i dati di ciascuno: Joan Cu.wford: alteua I metro e 62, peso 60 chili; Greta Garbo: altezza m. 1,67, peso ~6 chili; Claudettc Colbcrt: altezza metri 1 ,65, peso 4 7 ; Norma Shearcr: altezza m. 1165, puo 53; Marlenc Dietrich: a). tena m. 1,65, peso 54; Irene Ounnc: altena m. 1,62, peso 52; Myriam Hopkins: altezza m. 1 ,51:, peso 45 ; Cinger Rogers: altezza m. 1 ,65, peso 5, ; Kay Francis: altezza m. 1.65, peso 50; Barbara Stanwyck · altezza m. 1.651 peso 54; Myrna Lo-,,: al• teua m. 1,67, peso 50; Vìrginia Bruce: altezza m. 1,67, peso 6o; Loretta Youns-· altezza m. 1 ,6o, peso 50: Dolores del Rio: altcua m. 1 ,65, peso 54 ; Caterina Hepburn: altezta m. 1,70, peso 50; ~farion Da,.,ies: altena m. 1,58, peso 50; Carole Lombard: altezza m. 1 157, peso 51. Ed ecco, infine, la defunta Jean Harlow con m. 1,58 di altezza e 50 chili. Ma l'editore sente il dovere di 'aggiungere in calce a.Ilo specchietto contenente i dati da noi riportati questa avvertenta: e La stabilità del peso non è garantita. Quella relativa all'altezza dipende dai rcgi~ti >.

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