Omnibus - anno I - n. 30 - 23 ottobre 1937

li~ti hanno impiantata la loro campa• ir;na !1Ulla lottJ. contro il Senato, roccafort~ del conscrvatori,.mo radicale, accusandolo di ostruzionhmo contro le riforme sociali (il che è vero), e adesso 1 r.tdicali P°'!IOno sbandierare la e vittori,1 del Senato contro i \uoi a\'vcnari •· I comuni,ti si t.0no riempiti I~ bocc..\ con la Francia e la Patria franCl'SC,e i r.1dicalì a protestare che di Francia e di Patria franCC(C essi potevan p.ulare con molto ma'tgior diritto, e 1d accu(arc i bohcevichi id' ,\C• cordo :n ciò con il Partito ',OCÌalcdi La Rocque: è l'unica idea ~hiara di que- ,to discu-.so capo-popolo) che voler la rivoluiion~ comunista significa preparar la rovina della Francia. ~!cntre la propaganda della S.F.1.0. ha un non so che di J>C"ante e di monotono, e sembr,1 quasi l'c~ecuzione d1 un compito burocratico (ah, quella malirtconica e vuota ,\loison du Trat·ail . .iperta dalla C.G.T.!',• i comunisti, im·ece, hanno imparato l'arte da 11o- ~ca l' fatto .tllcgri prodigi. LONDRA. UNA OATTUR! DIFFIOILE Avevano_ trov.no uno slogan d' un ct.·rto effetto : « Il rontunbmo per una Francia lib(ra. forte e felice!>, e l'hjnno ripetuto, stampato e cantato in tutti i toni, ~(a i radicali hanno voluto mettere i puntt sugli ,. La Francia libera? ~1a non ')i,uno 'itali noi, rJ.dicali, a regabrc alla Fr.rncia il e rc- ~1me più libero che c,ista al mondo?». La Francia forte? ~lJ. non era e<.\a t.1le nel 19q e non lo è ancora,, qu.mdo ha re,i'itito all'aggressione per vincere poi la più terribile ~ucrra della ~toria? La Francia felice? ~la non ,iamo c;tati noi a dari<-, e pazientemente t' prudentcmemc >, quella felicità e quella pro~pcrità che, e in tempi n~n .rncora lontani >, le hanno valso l'1n- \"idia di tutti gli altri popoli? Tuttada que~te frasi del manifesto ~ei radica.li 'IOno appunto frasi, mentre I comunisti , ::::.. m fanno la loro propaganda con qu.ilc~a l/~· islltij ~- n. ffirt~IT.\~li\i-:l~ che a,somi~lia a dei fatti. Hanno dif- . .· ' Ji ' i.!,1,1~1.:ì ,!,~l,,:;. ) fu'ìO un ricco fascicolo di fo1omont.1~gi che l'intitola Commimisme au t=~· :.r>~~;,~'.':::rro·~~~ ~/!~d~ 11:!IJrfi 711'1B ~ 11 n,11 IJ]IUI rno■IClO di campagne in fiore, trionfa il riv.> rlÌ = _ ~ li'J - R1M(~ L ~ D U ,nlendente di una bella creatura felice. Oatania, ottobre. r., tutta la pubblicazione è così. sfilata @aw -.'_3)it.:..l't,tc, di suggcsti,·e e liete immagini della Patria francese, cominciando da Giovan- 0(t'gi torn, 1ndo a ca\.1, per vi::i Cm~ na d' A~o noi:i .manca l'appello a_, la• berto~ e quindi per via Etnea. ~n pa~- ,·oraton cattoltc1), attr;wcr<.o la nevo- '- sato dietro una siepe fitta di per<-one caz.ione d~lle ~lor.e nazio~1ali (ci «>no che sta\·ano a guardare, dal marcia• perfino R1chclieu, C~rte'ilo e .Pascal), piede, i funerali di An~clo ~[usco. I! delle bellezze naturali, delle ricchezze corteo s'iniziava con una lunga fila d1 del suolo, d~lle conquiste della tecnica corone. nelle cui f~lie il primo ,·ento e del lavoro, per giungere, dopo la d'autunno metteva Ùn rumore di piogM>!ita polemica con~ro ~az1smo e fa. gcrella. Tutti Jegg~\";rno a ,·oce alt.1 i )Cumo, alla esaltazmne del « Grande nomi dei dona ton, che wolazzavano Partito del Popolo di Francia> : mani in oro ~ui na'Jtri neri. Poi veniva la ,tese fratemamen~e, militanti comu~i• baraJ portat.l a spalla e circondata da!- ,te che fanno pacificamente la maglia, le autori ti; dietro la bara, a capo ch1rontadini che ballano nei ~rati... no, mJrcia\"ano gli ultimi autori di P. impo,,ib1lc çhe tutto ciò non fac- commedie dialettali, che le due ali di eia impressione sulle anime semplici. persone, ferme sul marciapiede, rico- ::"{essunaltro partito in Francia cono- nosccvano a stento, perché nessuno di \Ce megli_o b tecnica della prol?agan- questi c;crittori, all'infuori di Ru,so d,11 specialmente quella che s1 vale Giusti h:'l un nome molto popolare. d~lle, immagini. Vi c;ono fi!~ comuni- Seg~i,·a 1.1 folla, con una banda in \ti di_ un certo ,,aJor_e art1'it1Co, c_ome capo e un'altra in coda ... Senza. dubIA rne est d 11ous d1 Jcì'\n Reno1r, e hio un bel corteo. Poche cose nescoLe temps dts urius~ ma nella mag• no 'bene in Sicilia come quelle impron• gior parte e~i non rappresentano che tate al lutto. essendo qui di antica data il più gro!IS(,i.anosfruttamento del sen- il culto della morte. t; n'aria nobiltimentalismo delle ma.MC. La loro ~i• mente funebre avvolge e regola la no- \Ìonr pubblica è ,·ietata, ma nelle nu- stra vita 5ociale: spes~o i muri si t,\pni?ni privat~ e nell'int_erno delle fab- pezzano di annunci m~rtu~ri, taluni _dei bnche questi ~lm rag,1I1ungono ~empr~ quali riman~ono app1ccat1 per me,1 1 e I<? \Copo per 11qual~ ~n.o. ~tali fatu! ancora nel 37 annunciano il .dece,~o c1~ di esasperare gh spmt1. In uno s1 di una signora a,·\·enuto nel gennaio comincia, per e~mpio, col vedere una del 1 3 6; la fine delle ,tagioni, s~cie coffitta miserabile con una povera don: dell'e:,tatc è celebrata in canzoni mona mezzo morta di farne, alla quale I notone e' lamentose come trenodie; cuoi bambini chiedono inutilmente un fino a qualche tempo addietro in tutta po' di _panej il quadro ~cguente p~c- l'Isola, e ora solo nei pa~<-i, !1 ves~ir,~ lCnta, mvece,. una Juc;~uosa.auto~ob1le con eleganzì'\, anche nei g1om1 caldi, <-1 dalla qu.ile discende un bimbo 1mpcl- ottene\'a col vestirsi di nero. licci~to e capriccio~, con in ~ano dei ~la il corteo, che accompagnava dolci che getta rabb10,amente 1~ terrn, ~fusco, a\'cva, nel suo impeccabile impe_dcndo perfino a un cane ~1 man- stile siciliano, una sua nota partico- ~nrh. Il c~mmento del film ~piega che lare: ,pe,'iO le facce addolorate si av- ,1 tratta d1 fotografie, le quali non pos- viva\'ano di un sorriso, e pareva che ,0110 CMer pre~e che dal ~·ero. Sec~n~~ un raggio sperduto di sole andas~e colJacque~ Bardo~x,. quC)tl e_ consnnih pendo sbadatamente le pcr5one. Quefilm costano. dai s~1cen~o ,1gh_ottocento sto particolare non offende ~lusco. mii~ franchi. meta dc.1 quali sono pa- Di tanto in tanto, nel dolore di aver ~au dalla ~•·ntrale d1 ~(?sca. Il. par- perduto quest'attore, s'intrometteva, t1to comum,:a, al quale t mezzi _non cosa molto naturale, un ricordo di lui; mancano, ,:1rcbbe del resto propnet,1rio anche d1 \'ari cinematografi parigini, quali il ~larivaux e il Panthéon. Xci cuore dell'Esposizione, fra il Troc-adcro e la Torre EifTcl, ~i erge, non privo d'importanza, il pì1~ig!ione del: l'U.R.S.S., dove i comunisti france~, po'-sono andare .s. far le loro devozioni davanti al simulacro di Stalin, e che è anch'esso niente altro che un enorme manifc~to di propaganda, svolto tu parecchie migliaia di metri quadrati di muraglie. La vecchia democrazia demoma'-'iOnica e 'JOCialistoide, che detiene 11potere, è dunque co~ì sicura di ,é? Si capi\Ce che ha tutto da guadagnare dalla confusione genera!e. per cui radicali socialisti e comunisti u11 po' vanno .1' braccetto e si. rub~n,o pezzi di programm~, salvo ~1 a hogare e cercar di fan1 la forca v1ccndevolmcnte. Le elezioni del 10 ottobre hann~ dato r;1gionc ai radical~1 e tutto ,~ oggi politicamente f~rmo, ciò che è I ideale del conservatontmo. :\fa qualcosa dovrà pur finire per muov~rsi. Quan~o 11 problema sociale c;copp1~rà sul seno 'tOtto le formule da manifesto elettorale, che cosa ,uccederà? Quale de_lle due parole : e rivoluzione > e e: reazione>, acquisterà un senso concreto an• che in Francia, quel '-CmO che h_an~? nel vente~imo ~colo e che non e p1u il medesimo a cui son rima\ti i dcmocrntic; vC"rio finti del Front populairr con la loro paura del Fa,ci~mo? cm una battuta, era un ~..1.lto,cr,l un g-esto della mano. E il riso era inevitabile. ~la subito tornqva più doloroso il pensiero che quella battuta, quel 3o.1lto,quel &esto non avrebbero d'ora in poi ricevuto altra vita ~ non da una memoria sempre meno chiara e certa. Ho ,entito, dietro di me. un vecchio, ben noto per il suo ~nno pencolante, insultare con molta eloquenza un giovane che lo aveva urtato col gomito, poi raccontare a voce alta un cpi~dio di :\[u~co e riderne fortemente, poi scoppiare a piangere e, :1.gitando la testa, mandare le lacrime sullf: mJni e le facce dei vicini. Il pensiero che attorno c'era una ragione in meno per ridere e stare allegri e il ricordo vivacissimo di quel r~ e allegria, erano i due sentimenti fra cui ~lu~o, come fra pioggia e «>- le, !iCompariva per sempre. . . Finit.1 la cerimonia, tutta la vita d1 Musco parve spargersi dovunque. Sulla bocca di ogni catane~ risuonavano, col tono di chi riferiKe e imita, pa• role di ~(usco; alcuni, i più arditi, abbozza.vano con tutta 13 persona scene culminanti di ~usco. E siccome i catanesi anziani somigliano molto, nella figura, all'attore scompal"'iO, il simulacro di costui parve, la sera, moltiplica~i diverse volte per miJle, circondando e impressionando il forestiero che fo5c;c capitato in questa singolare rifrazione tra il mondo dei morti e quello dei vivi. Anche negli autobus, che salivano pcnO\.amente veno i paC5i dell'Etna, ,i parlava di ~fosco e riappariva, nel: le fugaci imitazioni, la sua figuri'\. S1 raccontavano molti episodi, taluni dei quali inediti. ~ci primi tempi del suo successo, egli soleva beneficare largamente ~li amici rimasti poveri. U~ ~iomo, mvitò a pranzo un gruppo d1 due famiglie. I commensali trovarono la tavola imbandita con piatti capo. volti. Rovesciatili dietro invito dell'ospite, trovarono cia.scuno due f~li da mille. « Ecco il pranzo! > dtssc ~(u~o. e: Signori, buon giorno! >. E .,comp.1rve come d'Annunzio .,I Vittoriale. Parlava bcni~\Ìmo il siciliano, a :.tento l'italiano; le altre lingue le ignorava completamente. A Parigi, preso dalla disperazione di non capir nulla e di non essere inteso da nessuno, cominciò a fermare i pa"anti con in- :iulti dialettali pronunciati con tanta grazia e un così bel sorriso che i passanti ri\pondevano: e: ,\1 erci! ». Solo uno, 'Cntitosi chiamare con quei nomi poco onorevoli, rispose con una be_- stemmia siciliana e alzando le mam. Musco gli fermò i pugni con un abbraccio. e Te cercavo! > gli gridò amorosamente. t. difficile che Catania dia alla luce un altro attore dello stampo di ~·lusco. 11 comico, ,pomaneo e vivace in questa zonn. dell3 Sicilia, va prendendo altre vie, dietro le indicazioni del tragico Verga. Lo sguardo, che i giovani catanesi {i pochi rim:uti a coltivare simili cose) gettano sul loro ambiente, è più critico e ironico. Meno spontaneità e più intelligenza sono le nuove dosi di questo comico. La vita siciliana come materia d'arte, guardata da così alto, rischia di diventare sbiadita e invisibile, ma può anche acquistare pregio. Mi hanno raccontat? che la sera in cui si diede per la prima' volta a Cat.1.nia una commedia di ~lartoglio, che veniva d:1.i successi di Roma e di Milano, la via che conduce al teatro rigurgitava di folla elegante. Martoglio, amatissimo dai suoi ~pncittadini, e festeggi,do come un trion: fatore già prima dello spettacolo, s1 recava a teatro in frac. :\<fa taluni scrittori catanesi di oggi. allora ragazzacci, nascostisi in un luogo di decenza prossimo al teatro, si mie.ero 3 gridare a voce alta il nome di Martoglio, facendolo seguire da rumori e da fic;chi. Questa singolare disapprovazione era incomprensibile in una ,crata come quella e in una ter~a _tut~a d! amici. Quali erano le rag1om d1 tal~ rumori? :\<iartoglio ignorava che quei ragatti si esercitavano nel puro e semplice gusto di rompere le uova nel paniere e disturbare quello che non andava disturbato. e Il nuovo comico era nato>, direbbe il De Sanctis. Cordialmente ' VITALIANO BRANCATI W. CESARINT SFORZA CURA DI BELLEZZA DELLA REOIN.l VITTORIA IL I\EONO"UNITO" SOTTO questo titolo (Tht e Un1ttd > Kin1dom;, Kingslcy Martin, diriettore della nota rivista laburista Tlt.e }\t1.1, .Statnman and iVot1on, pubblica nell'uhimo fascicolo di Fo,.,,,,. Affairs un lungo articolo, in cui ,tudia in qual modo il popolo inglese abbia reagito alla . politica ,csteu. del suo Govcrno, di questi ultimi anni, e partic~larmen~e in qual modo vi abbia rng:110 11 labunsmo. Egli dichiara, fin dal principio, ehe s.i propone di trovare la chia\'e di quella apparente unità del popolo inglc1c, che è ua1a notaia da unii stranieri chr si sono recati in lnghiherra net periodo fra l'in• coronazione e b Con(uen:r.a impniale. e L'acredine dei panici e l'an1a~oni1mo delle elusi che, in Gran Bretagna, 1n confronto con gli ahri pusi, sono sempre te• nui sono nati anche meno e\lidcnu del soli~o>, E la chiave, secondo lui, è la minaccia del Fasciamo e del :s'azionai-Socialismo sul Con1inente. e Quc110 polrebbt-, a prima vina, sembn.rc urano, cd è, di fatto, sorprendente, pf'rchl è accadu~o souo un CO\itmo che non è stato omle alle Potente Fasciste, ma, al contrario, ha dimourato una stupdaccnle compiacenza per la loro aRgrenione Jn qu'"sto articolo>, cosi il 1ig K1ngdcy ~hrtin chiude il suo preambolo, • io dimostrcrb bre\emente comc questa anomalia sia avvenuta >. CONCETTOINOLESEDELL'AOORESSIONE QUAXTE t0no le propositioni, che il sig Kingùcy Martin enuncia in quc• no preambolo, ahrett.an1i tono i punti in cui dissentiamo da ~ui. ~h riconosciamo che il diuenso è circoscntto all'apprenamcnto o, meglio, alla delinitione dei singoli (atti, mentre, probabihnen1e, pc~ quando riguarda il ncuo cau.ale fra cui non 1iamo, fonc, molto lontani da lui Scgnamo i punu di diucnso 1) King1ley ~lartin parla dcli'« aggrec;sione » delle Potente Fa5eiue. E chi ne sa• rcbbe nata la vittima? L'Inghilterra, In altri termini, Hiiler riprininb il ser• ,·izio milita.re in Germania; e l'tnghiltcrra pretende che (u aggredita. Poi la Germania rioccup6 la Rcnania, tierra tede.ca da millenni, an?.i cuore del germanc,imo ;_ e l'Inghilterra preicndc che fu . aggred1t~. L'Italia conquiatb un paese africano, ab1· talo da un popolo di n.tu inferiore, e si :p,~~•:~oa~e~:~:::;aibi:~~\'::t:ht:nl~~~:;i~~ terra 1i auunse tante volte; e l'Inghilterra pretende che fu aggriedita. Ques1a concezione politica, sie pure si pub chiamarla cod, .omiglia straordinariamente a quella deU'impcrialismo bntannico del 1tcolo scono. Allon, se la Francia avanu,·a in Africa, ringhilterra 1i 1ie:n1i,a e aggredita>; se la .Ruuia .a\an~,·a nell'Asia centrale, l'lngh1l~erra si scnuva e aggredita >. Quando, poi, la German_ia o$Ò battere l'industria inglese wi m~rcau mon• diali, l'Inshiltura si .entì e •a,redita > e dcciK di punire l'aggressore; e qucl. eh.e segui è noto. ;\'on è urano che, o~g1, 1I laburi1mo inglt-se giunga a condividere quello modo di pensare - o pìutto1to di sen1ire - che ru proprio di un imperialismo grandioro e senta 1erupoli, che si pretende sia da tempo spento nei cuori britannici? In sostanta, la cosi detta e aggreuionc > da pane delle Poten:r.eFasciste sarebbe com,istita in questo: che l'Italia e la Germania si son permesse di diven1arc più forti. ti crescere di esse è uato un·o_f. fesa pu l'Ing:hiherra. ~fa questo. non è p1ù un conutto politico. t un'ist,cna 2) Kingsley ~iartin ritiene che il Go\Cr• no conset\·atore inglese dimonrb della ccompiaccnta > alle Potenze Fuciste. Di fronte alla Germania, la e compiacenu > del Governo inglese consistette in questo: che esso non credeuc di scatena!'e una guerra mondiale quando le truppe tedesche rintrarono in Renania, terra teduca, di cui neppure il trana10 di Versaillcs aveva negato l'appartenen:r.a alla Germania. Di fronte all'Italia la e compiacenza > del Go,·emo britan~ico si sarebbe manifestata. in occasione dell'imprua etiopica. E qui, e\·identcmentc, King:sley ~C.rtin ra dell'umorismo. 3) Kingsley ~iartin parla di e minaccia > del Fascismo, del Nazional-Socialismo sul Continente: minaccia, s'intende, ::.ll'lmpero inglne. Questo punto non è che una diven.a Cormula.:ioncdel primo; o, per dir megho, della steua abcrra:r.ione. A nostro avviso non vi è s1110che il naturale au• mcnta~e 'le forze di due popoli giovani. L'imperi::.hsmoinglese vide sempre ncl pro• gredire altrui uoa minaccia per lt. Il laburismo è della ueua opinione. Ne pren• diamo atto. Questo significa, non che la minaccia et.ista, ma che si vuol far credere che esi11a. -4) Infine, Kingsley trova sorprendent~ che l'Inghilterra si sia strttta e fu1a d1 fronte alla e minaccia > continent~le proprio ,otto un Go\emo che non so~o non era ostile ma anti s1 mostrò compiacente all'aggres;ione delle Potenze F~scist~. E ritiene che al fatto occorra sp1egauone. A dire il vero, la spicga,ionc è superflua 1e ,i ammette il punto di viua che l'Inghilterra è nemica di chiunque d!\·en~ troppo Cor1c,o meglio, di chiunque d1\·cnu più Corte di quel che eua ritenga tollen.- bile ; e qucSlo, indipendentemente d~l colore politico, sia del suo Go"crno, sia del prcsunlo avversario. L'Inghilterra fu nemica della Francia dell'oncien ,i11mt, della Francia rivoluz.ionaria 1 dPl)a Francia di Napoleone e della Tena Repubblica lino a Delca.ué; e il torto della Francia era solo quiello di esser forte. E quando, dopo una guerra combauu1a fianco a fianco, sembrb che la Francia neuc per u,circ troppo ~rt~lo~Jl•G::::c di~ ~i~7:~~:~• ~::i~?.ht:r~: Germania Cosse, oggi, democratica o SO• cialina, se eua aveue ricuperato le sue fone sono uno Stresemann, ant.iché sotto Hitler, l'Inghilterra sarebbe verso di eua non meno diffidente cd ostile di quanto le è oggi; e lo ste..uo1i dica dell'halia. SETTEA11111DI STORIADELLABURISMO F ATIE queue riserve, si può anche leggere con interesse l'articolo che è, in fondo, una breve noria di sette anni di errori del laburismo. Nel 1931, il Giappone invade la 11an• ciuria Per la prima volta, il Lobour Po,ty ,i trova di fronte al pericolo anua· le che la sua politica di pace in sostegno della Lega possa significare una guerra. Che fa il Partito, Vota una risolu1.ione in fa. \·ore della e ,icurcua colletti\·a "'• in as• giunta ad ena, una risoluzione a fu·ore dello ,ciopero generale . con1ro tutte le gurrre. Come le due nsoluz1oni stessero insieme, comprenda chi può. . . ~cl 1933, di fronte al trionfo d•. Hitler, il \ecchio aw·niamento del lab.un1.mo d1 rc1;sten:r.aalla guerra cede defìnni"·ament'" il pa,ro al po1tul.110della c. sicurrtza collcuiva •· Nel 193~, il laburismo si 1chirra.. \·iolentcmentt contro l'Italia e contro I 1mprc~~ etiopica; e la mana del Parut~ non ha pm dubbi ed è pronta a correre 11 ri.chio dcli• guerra con1ro il. Fascismo >. ;\'cl 19:36 il labummo .'~ oppone. ,na n• chit'sla dci grandi cred1u per gli arma• menti e nel 1937 ii astiene dal. \Oto' e es· .o ritiene che 10!0 per questa \·1a poua dimostrare che detena la politica del Co- , crno >. la t~~;:dein_ oc~:c:~~: d~:~ag,fcuyer~a;?;i:gn~ e1auamcnte lo ne,~ che per I' .\biuinia. Il Governo con,"'r\ •tore inglf!se e è risoluto ad e,'ltare un conflino con l'Italia ed è pronto .a 1ubirc qualsiasi umi.hnione pur di non 1mpe~naru in un• d1~pura sena con i dittatori • ; esso ri1iene d1 poter s~l- ,·are la posizione mediterranea dell'l1_1gh1ltcrra di fronte alla nuo,·a potenta imperiale dell'Italia e alla creK"entc forza na- "'ale tedesca per mcno di trattati\·c c_on le duc dittature e con Franco. e Il Fore11.n 0/fitt fece un calcolo simile. P.er la. Cina e per l'Africa i e in cn1ramb1 1 cas! ebbe torto. t fuori dubbio che cosi nell Estre• mo Oriente, come nel ~{editerranco l'Impero in1tlcse è indebolito. C°'I 11.e crcat~ oit;i una strana c irreale 11tuu:1one.. Gh intereni de!la clauc dirigente tono 1Jffa1 1amente in conf!iuo col suo normale pa1rio1t1$mo,che eua non rugi~e alla no• titia della cattu1 ,1 da parte del Genenlc Franco di una na,e mercantile ins;lese carica di derr:ue alimentari t mentre l'Oppo1i1ione laburi\ta mostra un 1ntereuc che ,arebbe del tutto degno del partito con• ,ct\·atore pu i cannoni pesanti, che si d1cc dominino Gibilterra, o per I• baM"per sottomarini, che i ted.uchi $tarebbero Co• struendo nelle Canarie >. PCK•iamodi1pcn•arci dal citar«- il resto. L'autore soprattutto vuole 1p1Pttare per• cM il laburismo da p•cilista sia dh·en• tato bellicoso. ;-.;onoccorre. t una costante ironi• dclla storia che i partili, i quali dicono di \olere la pace, liniicano col fare la guerra. ~i.a qui v'è di pi~. Il laburismo è soprattutto 1nslcse. t.:n ant1mpe• nalitmo inglese non sarebbe Cone, una con1,adictio 1n ad11cto? E in rostanta, l'importan:r.a di questo ar• ticolo è nel fatto che uso è una spc~1c di confc,sione del laburi,mo; confeu,one, si noti, fino a un ccrto p~nto, .in~on1ape,·ole. Per la prima ,·oh.&,11 ~1alu.mo britannico si guarda nc:llo specchio._E 11 vetro gli rinvia l'immagine di colui, che esso crede\a (o,sc il 1uo nemico naturale, e che non è se non il suo siniuro fratello man:iore l'impcri.,,lismo britannico E L'IMPEROT WHAT OF THE E~1Pl.RE?, si.chic• de, alla fine, l'autore. E rispondc che e proprio ì ,·ac1llament1. dd Governo britannico e la situnione dupc, ::;::"'~a~:c:I;~ f.~~;:~~ ~~nno deterMa ;ulle questioni che coneernc,·ano la di(c,a, l'Impero 1i è dimostrato altrett.a~- to unito quanto lo è lo nesso e Regno Um• to ». La Xuo,a Zelanda, con un Go,·crno laburista ha attaccato con \ecmcnu la politica dd Go\·erno ingle1c, reo - a, suo aVVao - di ner tradito la Lega L Au• uralia soaventata dalle conseguenze che ha av~lo il fatto che al Giappone fu \aKia1a inano libera ìn Oriente, ha discusso i piani per lo l\'Ìiuppo di una notta australiana. Il Sud Africa, turbato dal 10r- ~ere di un Impero italiano nell'_Africa, Orientale ha di6C'uUOcol Governo 1ng~esie: lo ,viluppo di una linea aerea transafncana e la costruzione di una base na"ale a Siinonstown. e Cosi la politica. britannica >, conclude l'autort, e di non ,·olere ut1• !il.ure la Lega per prevenire la guerr-a o per couruirc un sutcma che ~tcue p~- \'enirla in avvenire, ha avuto 11 sorpren• dcn1e risultato di sc.accare la Gran Bretagna dai suoi alleali P?tenziali e di .inde• bolire la sua posinone, m modo che I Do· m11u'ons di fronte al pericolo di do,·er combatt0crc una guerra da soli, . wno CO· urt-ui a far 1accre le loro do~hanze e a unirsi non già in difesa della Lega o della p::.ce, ma dell'lmpcro brit~nnico ». Oiocntiamo in due punti 1) non lo scar.o amott dd GoHrno inglese per la ~ga ha allontan.ato ~all'~nghilterra i 1uo1 alleau naturali e I ha 1n• debolita, ma proprio l'errore opposto: e eioè l'eccesso di amore ; 2) l'Inghilterra si p~pon~va non di scr: ,·ire la Lega, ma da JCf'·irscne, non d1 porre le sue fonc in difesa della Lega, ma di porTc te (or:r.edella Lega o, meglio, dei membri della Lega, a d1(csa dell'lmpe• ro. Questa spcran:r.a è staia deluu, E qu~- sta è stata 1utta la tragedia della storia inglese di questi ultimi anni Fatte quesle rucn,e, ricono,ciamo che la eonclusione· di Kmg1lcv 1tartm è corretta: è il pericolo che tiene unito l'Impero. OMNIBUS I •••o 1'. •· so. ,s OTI"OBRE 1n1.xv OMNIBUS 111 SETTIMANALEDI ATTUALITÀ POLITICAE LETTERARIA ESCE n. u.BATO lN l'l-18 PA0na ABBONAMENTI Italia e O.loitl•1 ano L. t5, M'IDUlr'9 L. ~3 r.uro1 AHO L. 70, klDdtrt L. 3e OIIWI W'D■EaO VW& J.1I1 ?lhu01orh.1l1 4111g11i• rotornfie, 111cbe 1e nou pobbllcatl, 11011 Il null11l1001.o. DtrealM.e: Roma - Via 411 8114ario.28 Tal,rono N, 681.6S~ A2alai1truttae: llllno • P11111Carlo Erba, 6 Telefono N, 24,808 loc. .A.noa. Hltr1iee "OllIIBVI" • llllluo 'Il

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