L' ( ffi®WJ&ìIDJ~® DG A CANNA nera e lucente fu I la prima cosa che Buti vide. Poi egli udl una voce ordi- ~ nargli seccamente di rimanere immobile, e il tono di quella voce era così deciso, talmente perentorio, che istintivamente il giovane alzò le mani, restando immobile e curvo in avanti, col viso che sfiorava il vetro, finché il balcone non venne aperto. e Entrate! > ordinò l'uomo dalla pistola, traendosi indietro di un passo, ma senza perdere di mira il giornalista. Buti si raddrizzò, sollevando il volto verso colui che lo minacciava. Una esclamazione di stupore gli sfuggì dalle labbra, mentre l'altro, che lo aveva a sua volta riconosciuto, mormorò sorpreso: < Ah, questa! ... Che fate qui? ... ». < ~r Gusman! ... Oh!. .. Buonasera, .Mr Gu5man!. .. » )illabò Buti 1 ancòra ~combussolato, col respiro mozzo. Ma un istante gli bastò per racquistare il suo spirito. Egli sorrise, aggiungendo : e: :\fottete via quell'affare nero. Come \cdete, io non sono un gangster ... >. -~entre parlava, egli volse gli sguardi intorno ocr la stanza. La poltrona e~a ~uota. Ma poco più in là, ritta in p1ed1,.tenendo un terrier a pelo raso in braccio, .Sally stava immobile, come pietrificata dalla meraviglia, pallidissima. Lo sguardo di Buti non si fennò sulla fanciulla che per un attimo. Egli voleva vedere l'altro, ma Nataniele Todd era scomparso. e: Che fate qui? ... > replicò Gusman, durame~ abbassando tuttavia la pi- ~tola. I suoi occhi grigi, penetranti. fis- ..avano il giovane senza alcuna amabilità. Ilutj sollevò una mano in direzione di Sally. Era unicamente per essa che si trovava lì, ma per qual ragione doveva confessarlo a Gusman? Egli mutò il ge5to indicativo della sua mano in un moto vago, e, sostenendo lo ~guardo dell'investigatore, rispose piuttosto ironicamente : e: Sono due giorni che vi cerco dovunque... Ho da restituirvi il vostro plaid, che avete scordato nella mia automobile ... •· Le labbra s<Jttili di Gusman si strin- '\Cro, mentre le sue sopracciglia s1 incrociavano, aumentando la dur~ del suo sguardo. e: I.a prevenzione <li infrangere un vetro mi ha trattenuto un minuto fa dallo spararvi addosso, come avrei potuto fare ... "· « Giusto! ::> lo interrup~ il giovane, beffardamente. « Ma ora che mi avete riconosciuto come un innocuo cittadino non potreste più .... >. e: Si può sempre, sapendo fare! > osservò 1 altro, troncando a mezzo la frase del giovane, e con un tono che non era affatto piacevole. e: Volete spiegarmi cosa facevate là fuori? :t. < Se ci tenete, continuavo una mia piccola inchiesta :t, rispose Buti, per nulla intimidito dall'atte~giamento del famoso poliziotto. e: E I ar~omento di C:,Sa non vi giungerà nuovo, dal momento che voi stesso me ne avete dato il motivoi mancandomi di parola. Volete saperne altro? >. Gusm:m si volse a chiudere i vetri, poi indicò al giovane la poltrona di velluto, sedendosi a sua volta sopra una sedia a dondolo. « F. la signorina?> chiese Buti. « Non vorrà restare in piedi, spero? >. E per la \CConda volta il suo sguardo si posò ~ulla fanciulla, più a lungo, stavolta, e sorridente. Egli si sentiva pizzicare da una stuzzicante animosità verso quelle due persone che si erano beffate di lui, e poiché intuiva dall'immobile pallore di Sally e dalla ispida ruvidezza di Gusman che la sua presenza in quella ca- ~a rappresentava per essi qualche ca.sa che somigliava ad un grosso fastidio, voleva approfittarne per vendicarsi in qualche modo. • Senza rispondere, la fanciulla gli voltò le spaJle e uscì dalla stanza. Gusman aveva intanto intascato la sua voluminosa pistola, e con i gomiti sui braccioli e le mani in croce sono al mento si dondolava lentamente sulla sedia, senz.a staccare i suoi occhi da Buti. li silenzio si prolungava, ostilmente. ll giovane ammirò l'abito che il famoso investigatore indossava, di una fini~sima flanella grigio argentea, di taglio perfetto, e mentalmente Io confrontò al suo modesto completo color foglia secca, comocrato fatto, già un poco frusto, sentendosi invadere da un senso di mferiorità, contro il quale reagì. Togliendosi dalla tasca un taccuino e la matita, come se si accingesse a raccogliere un'intervista, disse: e: Sono tutt'orecchi, Mr Gusman! >. L'altro lo guardò, stupito; poi l'ombra di un sorriso accentuò le fitte rughe intorno ai suoi occhi, che rimasero gelidi. e: Ammetto di non essermi comportato correttamente con voii ma non potevo fare :1.ltrimenti, e comprendo anche il vostro risentimento, Vi domando scusa >. e: E poi? > chiese Buti. e: E poi? ... So che è difficile persuadere un giornalista che certe faccende reclamano la discrezione più assoluta, e convincerlo che l'esistenza di una persona in pericolo rappresenta un interesse maggiore della curiosità dei lettori di un giornale, ma spero ... >. " ...dopo &Hr aoo.so H fiammifero, li gaardò Ultonio... 11 e: Non sperate nulla! Un di!,COrsetto del genere sarebbe stato efficace l'al• tro giorno, quando ci siamo incontrati in treno, ma ora è inutile, Mr Gusman! :t. e: Neanche se ve ne pregassi io? > domandò Sally che era rientrata silenziosamente, senza che Buti se ne accorgesse. li giovane si girò sulla poltrona, arrossendo, poi si alzò in piedi. e: Spiacentissimo, miss Marshall ! • egli rispose a denti stretti, col tono più risoluto che poté u-avare. e: Tutta colpa del mio maledetto carattere, che non può tollerare d'esser messo nel sacco! :t soggiunse poi, scanzonatamente. e: E ho purtroppo la viva impressione che da parecchio tempo ormai non si faceva altro che insaccarmi come un salame ... •· e: Ma il signor Gusman ... >. e: Non lui soltanto, miss Marshall! Ma anche voi, e qualcun altro ancora! Tutti i miei comolimenti, perbacco! > egli esclamò con una certa insolenza. A sua volta Sally era arrossita. Ella tentò un sorriso, cercando di rispondere a Buti col medesimo tono, ma egli l'arrestò con un gesto. e: Giusto, giusto! Ma è perfettamente inutile che stiamo a scambiarci delle battute spiritose. Piutt.osto domanderei il permesso di togliere il disturbo: ho qualchecosa di più importante da fare. Debbo passare per la stessa via? ... • egli si informò, indicando il balcone. e: Temo di no, giovanotto! • replicò Gusman balzando in piedi agilmente. e: Almeno che non ci mettiamo d'accordo. i\{a mi sembrate troppo irragionevole :., continuò l'investigatore ponendosi dinanzi al balcone, mentre 1a sua destra scompariva nella tasca della giacca. e: Cisi.' ... • esclamò Buti, misurando con un'occhiata la distanza che lo separava dall'uscio. Ma tra lui e l'uscio si frapponeva Sally, e l'espressione del voltò della ragazza manifestava chiaramente la volontà di opporsi al suo passaggio. Era un ostacolo ch'egli avrebbe vinto facilmente, senza Gusman alle spalle, ma in quelle condizioni il giovane comprese che non avrebbe potuto fare altro che una brutta figura. « Sedete ancora un istante, e ascoltatemi ,, disse Gusman, rimanendo al suo posto1 sempre con la mano affondata nella tasca. e: Noi abbiamo assol~tamente bisogno della vostra discrezione ... :t. « Noi? ... Voi, e chi altri, dopo di voi?> chiese Buti, fingendo una meraviglia che non sentiva. Gusman scam• biò uno sguardo con Sally, avanti di proseguire : e: Io e miss )..iarshall ... >. e: Soltanto?>. « lnsomma, ascoltate!> si impazientì Gusman. e: Io, personalmente, ho interesse che nessun giornalista metta il naso nei miei affari, e dal momento che voi siete un giornalista, sono disposto a qualunque cosa per fatvi tacere>. « La collisione d'interessi non potrebbe essere più evidente! > ossctvò Buti con amenità. e: Ma supponiamo che io non intenda tacere: che cosa accadrà?>. e: )..ii date la vostra parola che non aprirete bocca?>. « Su quale argomento? ,. e: Sulla mia presenza in questa casa, e sul resto ... >. #« La questione è connessa con l'affare Clark? •· « Neppure per idea!>. Buti si volse verso Sally, contemplandola un lungo istante, interrogativamente. Ma l'atteggiamento della ragazza rimase immutabile. Essa si sorvegliava, e sostenne lo s~uardo del giovane senza rivelare alcun turbamento, come se si trovasse davanti ad un estraneo che vede:va per la prima volta, e non all'uomo al quale aveva donato le sue labbra neppure un'ora prima. Buù sentì frig'tersi le mani dalla voglia di prenderla a schiaffi, ma ci contenne. Sorrise, e si girò di nuovo verso Gusman. « Tante grazie, ma non se ne fa nulla di nulla! Buona notte! ... >. noL~ip~i~~:~~ rkompar.sa nella ma- « Siete poco ra~ionevole, ma almeno cercate di non fare altre sciocchezze; mi dispiacerebbe dovervi fare del male, ma state attento: non esiterei un secondo! Su le mani, e fermo! > gli ingiunse duramente. Buti, un po' interdetto, fu costretto ad obbedire. li tono di Gusman non era quello d'uno che scherza. Avvicinandosi a lui, l'investigatore lo frugò, impossessandosi delle chiavi dell'automobile che il giovane aveva in tasca. e: Dove avete lasciata la vostra macchina? Andrò a prenderla, se non preferite che qualcuno ve la rubi>. e: Meglio che la rubino! >. e: Come vi pare ... E ora, camminate davanti a me ... Volete accendere, miss Marshall? >. « Insomma, cosa volete fare? Sequestrarmi? :» chiese Buti, invece di mudversi. e Ospitarvi, soltanto! > corresse sarcasticamente Gusman. e: Arrischiate parecchio!>. e: Oh, nulla, tranne il piccolo disturbo che ci darete con la vostra compagnia, che de} resto è assai piacevole ...> continuò Gusman sullo stesso tono. « E ciò vi insegnerà a nor\ mischiarvi troppo nelle faccende altrui! •· « La stessa cosa me l'ha detta ieri il sqgente O'Connor, quello che conduce l'inchièsta sul caso Todd >, rispose Buti, con intenzione. L'altro non gli badò, ma disse : e: Volete muovervi?>. Cinque minuti dopo il giornalista venne fatto entrare in un piccolo bugigattolo, ricavato sotto il vano della scala. Sally vi aveva trascinato una potrona, un piccolo tavolino con un portacenere e infine gli aveva recato una boccia d'acqua e un bicchiere. Poi Gusman aveva chiuso l'uscio, a chiave, e i due erano risaliti di sopra, senza pronunciare altre parole. Il luogo era buio e sentiva di naftalina. Buti si sedette.e attese. Era ancora incredulo. Forse Gusman tentava solo di intimidirlo per strappargli la promessa di tacere; ma poco dopo, quando lo udì scendere accompagnato da Sally, e uscire, dopo aver augurato la buona notte alla ragazza, egli si convinse che l'investigatore non aveva scherzato. Sally indugiò qualche mi. nuto prima di tornare di sopra, e Buti ~però fino all'ultimo che essa gli dicesse qualche cosa, ora che era rimasta sola. Speranza inutile. Egli lasciò passare un po' di tempo. Il cottage ora era immerso nel silenzio. Dopo aver acceso un fiammifero, si guardò intorno. La porticina era solida, liscia, senza m::miglia. Provò a spingerla, senza riuscire a spostarla di un millimetro. Forse con una vigorosa spallata avrebbe ceduto, ma non osò: di sopra dovevano essere ancora svegliati. Tornò a sedersi e incominciò a riflettere, fumando. Nataniele Todd era vivo. Chi era dunque il morto di Lemoyne Street, e chi lo ave.va ucciso? Ce\tO qualcuno che aveva voluto farsi pa.ssare per Natanielc Todd. li morto era senza dubbio colui che uno degli inquilini aveva incontrato sulle scale verso le sette e mezzo, e che evidentemente era entrato in camera di Todd. Buti non poteva ingannarsi. L'uomo che egli aveva veduto poc'anzi seduto sulla poltrona di sopra era il Nataniele Todd che aveva conosciuto: dunque il morto non poteva essere che l'altro Nataniele Todd, e il suo assassino era stato Nataniele Todd. Ma quale dei due era Aaron Grainger? Il morto, o il vivò? Buti non aveva elementi per rispondere a codesta domanda, tuttavia egli era convinto che il vivo fosse Aaron Grainger. Fra gli oggetti rinvenuti n.clle tasche del morto, c'era un temperino munito di nettorecchi e di stuzzicadenti. Il giorn'alista lo aveva esaminato, notando che lo stuzzicadenti appariva consumato. Ora euli non aveva mai veduto Nataniele Todd adoperarlo, come in genere fanno sempre le persone che portano in tasca oggetti simili. No, il morto non era Nataniele Todd e neppure Aaron Grainger, ma un altro che aveva voluto, per chi s:i quale motivo, farsi credere uno dei due. Questo era chiaro, ma il resto? Buti si sforzava di mantenersi oggettivo. Sally lo aveva giuocato in un modo ammirevole, bisognava convenirne, anche se la cosa gli bruciava. Il loro primo incontro, da Giovacchino, non era stato casuale. Fra tutti gli in• quilini della casa di Lemoyne Street 1 lui era stato il prescelto per servire da paraventc. Venendo a trovare lui, la ragazza poteva comunicare col vecchio, senza che nessuno potesse so.spettarla di recarsi in quella casa con lo scopo di vedere il vecchio. Così si arrivava a spiegare la presenza dell'ombrellino in camera di Todd, e anche tutto il rimanente della faccenda. E lui s'era fatto abbindolare come un pivello, innamorandosi ciecamente, senza accorgersi di nulla. « Oh, Joe, l'amore per mc è una cosa seria ... >. Gli pare\•a ancora di udirla sospirare queste parole, ed egli, cretino, che se le era bevute come un ghiozzo! Basta, non doveva pensarci, altrimenti ... Ma che bella figura ci aveva fatto! Corpo d'un cane, e ora essa era senza dubbio di sopra in camera sua, a ridersela e lui era c?i~ in un .sottoscala, t;om~ un ragazzino m castigo, a respirare quell'odoraccio di naftalina, e ci sarebbe rimasto finché fosse comodato a loro! ... Loro! ... C'era di mezzo un morto, dunq.u.ç. Caf.t:ace. doveva essere losco ~- sai. Chi sa cosa c'era sotto, chi sa eh.i era quel vecchio, e chi sa chi era lei : ma Gusman? Che parte aveva il famoso investigatore in questo affare del diavolo? E se non fosse Gusman? Joc Buti si strinse la fronte fra le mani. Dopo le varie sorprese di quella notte, e~li .si trovava in una disposizione d animo incline ad accettare qualunaue cosa. Dal momento che aveva dovuto convincersi con i suoi occhi che un morto non era morto, che la persona nella quale aveva più fiducia al mondo, Sally, era soltanto un:1 piccola astuta commediante, chi gli impediva di credere che la persona nella quale egli aveva creduto di riconoscere il celebre detectiuc di New York, non fosse invece un fior di gaglioffo che gli rassomigliava fisicamente? Un fatto era certo': che Gusman, se era lui, teneva sfacciatamente mano ad un omicida, sempre che ad uccidere Puomo in Lemoyne Street fosse stato Nataniele Todd. e che non aveva esitato neppure dinanzi ad un sequestro di persona. e: E non c'è che dire! :t concluse Buti tra sé, rivedendo con l'imma~inazione la nera canna della pistola puntata contro il suo petto. e: L1:1ria, alme:no l''lria di uno pronto ad andare ancora più in là, ce l'aveva tutta! >. CAPITOLO VI MA QUESTA constatazione non era di natura tale da agire sull'animo del giovane come un lenitivo. Egli fu indotto subito a chiedersi se la tracotanza dimostrata da Gusman fosse stata almeno pari alla spavalderia con la quale l'aveva fronteggiata. Se invece di scherzare, si fosse opposto recisamente alla volontà dell'altro, se non avesse dimostrato tanto rispetto dinanzi a quella maledetta pistola - ma come fare? era la prima volta che gli capitava di veder• sene spianata una contro - forse le cose sarebbero finite altrimrnti, certamente meglio per lui. Tutto ciò non mut~va però la situazione. Egli si scosse, si alzò in piedi, e nel buio andò a sbattere col capo contro lo spigolo di uno dei gradini. e: Peste! • bestemmiò sottovoce, e un impeto di collera lo invase di colpo. :\-ta trattenne la voglia di mettersi a gridare che gli era venuta, e, acceso un altro fiammifero, esaminò di nuovo l'uscio. Era solido, e si apriva verso l'esterno. Poi esplorò il bugigattolo, cercando qualche cosa, ma non trovò nulla che gli potesse servire, tranne un rotolo di tappeti, dai quali si sprigionava quell'accorante odore di naftalina che lo soffocava. 9 - (co11ti11ua). TITO A. SPAGNOL I b zucchero l'alimento più aradlto più nutriente p I à 8 a D o
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