Omnibus - anno I - n. 27 - 2 ottobre 1937

L' ( AS PALMAS Avenue è una strada assai stretta, con due fila di altissime palme phanix lungo ciascun marciapiede, sui cui margini vengono a finire i praticelli tosati e le aiuole dei giardinetti che isolano i cottages che la fiancheggiano. Di giorno, col sole, Las Palmas Avenue, con la sua alberata di palme dalle foglie di un verde lucente, con i suoi praticelli laccati, con le sue casette di legno o di mattoni coperte di buganviglie fiorite, sembra uno di quei plastici del villaggio delle bambole, che si vedono nelle vetrine dei giocattoli dei grandi magazzini all'epoca delle feste, ma di notte, col chiarore incerto delle rade lampade sospese fra i ventagli spessi delle fronde1 fa un certo effetto camminare sotto l'oscura e sempre frusciante galleria delle sue palme. Sally procedeva spedita e il picchiare dei suoi tacchi risuonava sull'asfalto. Buti provò un sentimento strano, che era un confuso piacere di vederla così elegante e spigliata nel camminare e una certa preoccupazione, un qualcosa che stava fra la gelosia e la noia di poter scoprire Sally bugiarda. Questi sentimenti non erano molto distinti in Buti, ma egli sentiva vagamente che qualcosa di strano stava per accadere; non che avesse qualche preciso sospetto, o dubitasse della serietà della ragana, ma tuttavia sarebbe stato assai più lieto se Sally non ii fosse trovata in quel luogo. Dopo un centinaio di passi ella si arrestò, si volse un istante, poi lasciò la strada e per un viottolo che biancheggiava attraverso un praticello raggiunse un piccolo cottage., che sorgeva a •ma ventina di metri dal marciapiede, e la cui forma si confondeva contro il cielo buio con q11ella capricciosa e molto più vasta di un ciuffo di alberi. Per qualche istante Buti, che si teneva dietro ad una palma, non la scorse più, però udì benissimo il rumore dei suoi passi sopra un pavimento di legno. Sulla facciata della villetta non appariva il riquadro di nessuna finestra illuminata, ma dopo un minuto una porta a vetri si stagliò nel buio, al pianterreno. Buti distinse una specie di portichetto, poi intravvide la figura di Sally dinanzi alla porta. La porta si aprì, la ragazza entrò, e pochi momenti dopo la luce si spense di nuovo, per riaccendersi quasi subito, ma stavolta al piano superiore. Evidentemente Sally era salita di sopra, e quella era la ca.sa in cui abitava, senza più dubbio alcuno. Buti restò perplesso per qualche attimo, con gli occhi volti verso quella finestra. Ma perché aveva tnent.ito? Per quale motivo aveva detto di abitare in Hudson Street? Buti non tentò di trovar risposta a tali domande. Una ardente curiosità si era impadronita di lui, ed egli si inoltrò lungo il viottolo, dopo aver cercato invano il nome del proprietario del cottage. sulla cassetta per le lettere, collocata in cima ad un pilastrino di legno infisso sull'orlo del marciapiede, all'imbocco del viottolo. Non c'era nessun nome, e questo era segno che si trattava di una abitazione d'affitto. li viottolo era formato da grosse pietre colorate e liscie, disposte a mosaico, fra gli interstizi delle quali cresceva l'erba. Con le sue scarpe dalle suole di gomma, egli non produceva alcun rumore, sicché poté avvicinarsi al cottage. senza timore, gli sguardi fissi al balcone illuminato del piano di sopra, attento se nessuna figura vi comparisse. Con molta cautela sall i due gradini del portico e si accostò alla porta, tentandola con una mano. La porta era chiusa, ma non era a vetri come aveva creduto dalla strada. Negli specchi superiori dei battenti era tesa una di quelle comuni reticelle metalliche che vengono adoperate in tutta la California per impedire il passaggio degli inSt:tti. Era una fragile barriera, ma forse dietro alla reticella c'çra una di quelle sottili griglie d'acciai9 che resistono alle pinze più taglienti. Buti fece questa riflessione, benché non avesse la più lontana idea di commettere uno scasso per introdursi ndla casa. Egli era arrivato fin là spinto da iJna curiosità impulsiva, ma senza scopo prefisso. Sullo stipite, a destra, lucci• cava il pulsante d'ottone del campanello. Per un istante egli provò il desiderio di premerlo. Ma poi? Sarebbe stato insensato. Che cosa avrebbe detto? Con quale pretesto avrebbe potuto giustificarsi? Sally aveva mentito, è vero, ma questo non era un buon motivo per presentarsi a quell'ora dinanzi a lei per contestarle la sua menzogna. Del resto, con quale diritto avrebbe potuto farlo? Sally non aveva preso nessun impegno con lui, eppure la tentazione era forte. Come era invitante quel lucido bottone che sporgeva da una ro~tta in rilievo sullo stipite! Forse, suonare era un gesto insensato, che poteva renderlo ridicolo; Sally non aveva nessun obbligo verso di lui; era libera di andare dove più le piaceva, glielo avrebbe ripetuto con dispetto; perché andare a curiosare, seguirla come un agente, sospettarla? Sally era libera di entrare dove più le u,,, Ua'auomobU• na nohata dal BllllH\ I t.uuan illDgOla 1tnda ..." piaceva, senza render conto a nessuno, neanche a Buti, che, del resto non era nulla per lei. Così dirà di certo, pensava Buti. Ma la tentazione di spingere quel bottone era guidata da una pre)??tente curiosità, e da un certo desiderio di por fine ai suoi angosciosi dubbi. Buti alzò la mano, tese il dito, lo accostò al fulsante, ne sentì il' freddo contatto su polpastrello, che gli guizzò per il braccio come un brivido, come una lieve scossa elettrica. Stava per premere, 1uando un rombo ~e• uno sprazzo di uce lo distolsero. Un'automobile era svoltata dal Sunset e avanzava lungo la strada, illuminandola tutta. I fari apparvero tra il colonnato delle palme, poi Buti avvertì il mutamento di regime del motore, cui era stata diminuita l'accelerazione. La macchlna si profilò nettamente passalldo sotto ad una lampada e venne ad arrestarsi con un breve stridore di freni dinanzi al viottolo, mentre i suoi fari si spegnevano. Con un balzo, dopo un attimo d'incertezza, Buti raggiunse la balaustrata che cingeva il portichetto, la scavalcò e cercò di raggiungere l'angolo della casa, ma poi cambiò direzione, piegando a sinistra, verso una macchia più oscura che sorgeva a qualche metro dalla facciata, e ch'era un grosso cespuglio di lauro selvatico, fra le fronde del quale egli si rifugiò, rannicchiandosi con un ginocchio a terra. Da quel posto egli poteva vedere sulla strada, ma nel buio non riusciva a scorgere se la macchina si era fermata lungo il marciapiede di destra o su quell'altro. Una persona ne discese, chiuse lo sportello, indugiò un poco forse per assicurarlo con la chiave, poi si volse e prese per il viottolo, speditamente, a gran passi. Man mano che avanzava, Buti poteva distinguerla sempre meno, perché l'oscurità sul prato era più folta che sui margini della via, e questa non era illuminata abbastanza per profilare in controluce la figura che se ne allontanava. Tuttavia, quando la persona fu a pochi passi di distanza dal cottage., il giornalista poté stabilire che il notturno visitatore era un uomo. ri~al /e\f,~~t~~tf:e e~:l ~~~:~gece 1 ;:;: mente notato, poiché ad un tratto anche la luce dell'ingresso si accese. Lo sconosciuto affrettò il passo, salì i due gradini, e per un solo istante, mentre valicava la soglia dell'uscio che nel frattempo era stato aperto, Buti poté scorgerlo, ma non troppo bene, attraverso il fogliame del cespuglio. L'uomo era molto alto, vestito di grigio. Buti non poté intravvedere altro, ma riconobbe la voce di Sally che salutava, e quella dell'uomo che le rispondeva. Anche la voce dell'uomo non era nuova per il giornalista, egli l'aveva sicuramente sentita altre volte : ma dove? lntanto la luce nel vestibolo si era spenta ancora. li giovine attese un poco, poi uscì dal suo nascondiglio. Sally e l'uomo dovevano essere saliti al piano d: sopra dove, sul terrazzino soprastante ~ rn~!!~~. d'ingresso, brillava sempre Buti era in grande perplessità, e si tormentava in un inutile sforzo di ricordarsi a chi apparteneva la voce dello sconosciuto. Che cosa era t1ndato a fare a quell'ora in casa 1di SaTTy?Essa aveva parlato di una vecchia signora, ma non aveva menzionato alcun uomo. Vi.site a mezzanotte non ne fa nessuno, dunque quell'uomo abitava nel cottage., e Sally doveva aver doppiamente mentito, a meno che non si trattasse di un medico. Ma Buti scrollò il capo. Egli conosceva due o tre medici, ma nessurio di essi aveva la voce di quell'uomo, che era sicuro di aver già udita, anche se era incapace di ricordarsi a chi apparteneva. E poi, tra l'arrivo di Sally e quello dell'uomo non era trascorso più d'un quarto d'ora. Pure ammettendo che Sally avesse trovato la vecchia signora in preda ad una crisi, e che nel cottage ci fosse il telefono, altra cosa che Sally aveva escluso, era poco verosimile che un medico fosse giunto in cosi breve tempc, ~Ivo la coincidenza che a quell ora egli fosse stato ancora alzato e che dimorasse vicinissimo. Un sentimento che fino ad allora Buti non aveva mai provato venne ad aggiungersi agli altri che l'agitavano, facendogli considerare da un nuovo punto di vista la condotta della fanciulla, sebbene egli non avesse nessun elemento per gilldicarla una leggera civettina che si fosse divertita a prenderlo in giro. Ma la gelosia cangX\ le apparenze e i fatti, e intorbida. la visione della realtà, sovrapponendole le sua fantastiche deformazioni. In altre condizioni di spirito, Buti se ne sarebbe andato, riservandosi di rimandare ali' indomani ogni spiegazione, quando si sarebbe di nuovo incontrato con Sally, ma in preda ai morsi della gelosia egli non sapeva staccarsi da quel luogo. Dopo aver atteso un po' s1 mosse per vedere se altre finestre fossero illuminate sugli" altri lati del cottage, e per accertarsi se esso possedeva una rimessa. Infatti, se l'uomo che era arrivato poco prima abitava nel cottage, era strano che avesse lasciato l'automobile sulla strada. Allontanandosi dalla casa, Buti raggiunse il limite del giardino segnato da una siepe alta pochi piedi, lungo la quale correva un vialetto inghiaiato che da un lato spariva in direzione della strada, e dall'altro si immergeva nella macchia di alberi che sorgeva sul fianco destro del cottage, estendendosi anche sul rovescio di esso. Sotto gli alberi, Buti trovò, come aveva supposto, una piccola costruzione con una larga porta metallica chiusa, che non poteva essere altro che la rimessa. L'uomo dunque non abitava nel cottage.. ~a questa constatazione aumentava il mistero della sua presenza, a quell'ora, nel cottage. Arrivando, egli non aveva suonato il campanello. Sally era discesa ad aprirgli l'uscio, appena aveva udito l'automobile fermarsi sulla strada, e ciò non poteva significare altro che ella lo aspettava. Ma per quale motivo? A mezzanotte non si attendono visite di amici. Poteva però darsi che l'uomo fosse venuto a prendere qualcuno che aveva \'assato la serata nel cottage., una mogie o una so• rella, per esempio. Jn tal caso essi non si sarebbero trattenuti a lungo. Mentre faceva queste riflessioni il giornalista girò intorno alla casa, le cui finestre sui tre lati apparivano completamente buie, confermando la sua ultima idea che tutto si riducesse ad una cosa molto innocente, ed egli si accinse ad attendere che l'uomo lasciasse il cottage. in compagnia di una terza persona, cosa che non avrebbe tardato a prodursi, se la sua supposi• zione era esatta. Raggiunto nuovamente il suo posto di osservazione al riparo del cespuglio, Buti guardò l'ora al quadrante luminoso del suo orologio da polso. Erano le ventiquattro e venti. Ur, quarto d'ora più tardi nessun mutamento s'era verificato. La finestra del primo piano seguitava a rimanere illuminata, unica fra tutte. Di tanto in tanto un'ombra l'attraversava, come se qualcuno c;1mminasse avanti e indietro al di là della tenda. L'ombra era alta e sottile, e Buti ne dedusse che fosse ~uclla dell'uomo entrato poco prima. Egli tendeva l'orecchio, ma nessun suono di voci giungeva fino a lui. E anche questo era un particolare strano. Jn piena estate, a Hollywood, non c'è necessità di tenere delle finestre chiuse, tanto meno quelle di un salotto o di una stanza di soggiorno, se non si vuole soffocare dal caldo. Neanche la supposizione che in quella stanza ci fosse una vecchia ammalata poteva essere plausibile. Gli ammalati non si tengono al chiuso e soprattutto non si passeggia avanti e indietro per la loro stanza. Buti osservò l'ora un'altra volta, impazientito. Poi, piano piano, si accostò al portichetto, senza nessuna intenzione, ma quando notò che non ci voleva molto per arrampicarsi fino al ~~~;:,z:o s;f/ì;~t~t:e~teÌ ef~~t~~:~ft~er:~~ carichi di una tensione che occorreva sfogare in qualche modo. Alzò un braccio, cercò un appiglio, trovò da posare la punta di un piede, e con pochi passaggi le sue mani si abbrancarono solidamente alla balaustrata della terrazza, sulla quale si issò, rimanendo poi a cavalcioni, in ascolto. li balcone era a tre metri circa dal luogo ove egli si trovava, ma delle voci di coloro che discorrevano nella stanza non sii arrivava altro che un confuso e indistinto brusìo, interrotto da lunghe pause di silenzio. L'ombra passava e ripassava dietro alla tenda di incerato, che. nella maggior parte delle abita• zioni californiane sostituisce le imposte di legno. Buti masticò una imprecazione. La scalata era inutile, da! momento chi non gli riusciva di udire nulla, ma egli non rinunciò al suo scopo, tanto più che alla sua curiosità di udire ora s'era aggiunta anche quella di vedere chi fossero le persone che stavano in compagnia di Sally. Adagio adagio p0$Ò i piedi sul pavimento della terrazza, e rasentando la facciata si avvicinò al balcone. Come aveva sperato, la tenda non copriva interamente i due battenti a vetri del balcone, ma lungo uno dei montanti del telaio essa era un po' arricciata, in modo che si poteva vedere attraverso lo spiraglio nell'interno. L'angolo d'osservazione era però minimo, ed esso non scopriva che una visuale ristrettissima. Buti scorse una por.1:ione del pavimento coperto di moquette azzurro cupo, il fianco di un mobiletto laccato appoggiato alla pareti, e di sbieco lo schienale e una parte del bracciolo di una ampia poi• trona di. velluto granata, sulla quale stava seduto un uomo, di cui egli non poteva distinguere che un po' del dorso, una spalla e un braccio fino al gomito. Evidentemente l'uomo, eh' era vestito di marrone, sedeva un po' di traverso, curvo in avanti, sorreggendosi forse il capo col palmo della mano di un braccio puntato sul ginocchio, mentre con l'altro braccio, quello che Buti vedeva, si appoggiava al bracciolo della poltrona. In quel momento nella stanza nessuno parlava. Il giornalista avvicinò l'occhio più che poté al vetro, ma in quello stesso istante il silenzio che regnava nella stanza venne rotto dai ringhi improvvisi di un cagnolino, i quali subito si mutarono in un abbaiare furioso. e Ronny, zitto!> udì Buti esclamare la voce di Sally; e contemporaneamente, in quella fraz.ione di secondo durante la quale il suo occhio rimase attaccato al vetro, avanti che l'istinto non lo facesse scostare, egli scorse interamente la persona seduta sulla poltrona, che s'era un poco mossa dalla sua posizione. e Cristo! » egli mormorò, mentre si sentiva accapponare la pelle; poi vincendo l'impulso della paura schiacciò d~ nuovo l'occhio contro il vetro. e Cristo! » ripeté, soffocando dalla sorpresa. Ma non c'era dubbio. La persona seduta sulla poltrona ora volgeva il capo in direzione della finestra, e non c'era possibilità di illusione : quella fronte stretta, quegli occhietti castani, quei baffi, quella barbetta pepe e sale, quel modo di tenere il capo lievemente piegato... e Nataniele Todd ! Natanielc Todd !... » balbettò Buti, sgomentato, mentre un freddo sudore lo faceva rabbrividire. Egli chiuse gli occhi, li riapri, guardò ancora attraverso il sottile spiraglio nella stanza. Non era una visione. Nataniele Todd era sempre lì, seduto sulla poltrona, e ora apriva la bocca, diceva qualche cosa, con una espressione di sorpresa sul suo volto. Parlava, si muoveva, ndn era dunque un fantasma, non era una figura di cera, un cadavere imbalsamato, ma un uomo vivo, Nataniele Todd, lui medesimo, quello stesso identico ometto che la sera prima egli aveva veduto, già freddo, immerso in una pozza di sangue sul pavimento della camera in Lemoyne Street, e a pochi passi da lui c'era Sally che continuava a ripetere ad un cagnolino: «Zitto, Ronny !.. Quieto, Ronny! ... Cuccia, Ronny! ... >. Inchiodato dallo stupore, col cuore in gola, assordito dal tumulto del suo sangue, Buti non staccava l'occhio quasi c1,'orbitato dal vetro, da quello spi• raglio attraverso il quale scorgeva una 1 cosa impossibile, incredibile. Ma ad un tratto il sottile spiraglio si allargò di colpo, un'onda di luce colpì il viso del giovane. Abbaç:liato, egli fece per ritrarsi. Ma al d1 là del vetro, nello spazio che un istante avanti era occultato dalla tenda, ora campeggiava la figura di una penona, e questa persona tC: neva una grossa nera pistola puntata contro di lui. 8 - (continua). TITO A. SPAGNOL I a t t e burro .P -- J ,,,,,,_-..-_;: J-~ zucchero l'allmento plù ,rradlto plù nntrlente p I Ìl 111 a n o

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