Omnibus - anno I - n. 25 - 18 settembre 1937

1 EB~'i...f' EOVEST ] N GIOVANOTTO che fa molto parlare di sé in questo momento sulla e Costa > è Cor• nelius Vanderbilt jr., della fa. mosa casata dei Vanderbilt di Nuova York. Egli è autore di alcuni articoli che apparentemente mirano a mettere in ridicolo la colonia di Hollywood, illustrandone i costumi e le maniere, anzi le cattive maniere, se paragonate alle maniere impeccabili dell'alta società nuovaiorchese. Comelius Vanderbilt conosce benissimo i due mondi, che egli mette a confronto. Apparentemente dunque la satira è rivolta contro i costumi di Hollywood, ma in realtà a fare le spese del paragone è la mondanità schizzinosa di Park Avenue, della Fifth Avenue e di Newport. Abbiamo nominato i luoghi santi del gran mondo americano; essi corrispondono anche a tre sfumature sociali. La $0Cietà di Park Avenue è la più democratica e quindi la più accomodante delle tre; tiene alle sué oriiini locali, ed è disposta a mettersi d'accordo coi tempi; non manca una leggera nota pescecanesca e cocottesca in questa società, che è quella che vediamo cosl spesso rappresentata in certi film luccicanti e confortevoli, fabbricati a HollY'vood. La Fifth Avenue rappresenta già un mondo oiù rigido e distante; non arriva fino a rinnegare le glorie e le memorie nazionali, ma è in guerra aperta coi tempi. La Fifth Avenue disprezza naturalmente il cinematografo, e HollY""'-'oodsi vendica ignorandola, o qua.si, nei suoi film. Newport va ancora più in là; la società di Newport non solo rinnega la democrazia, ma intimamente rinnega anche l' America; sono fierissimi delle loro origini coloniali, ignorano la Dichiarazione di indipendenza, parlano non dcli' America ma della Nuova lnli?'hilterra come al tempo degli Stuart, e guardano ai pari e alle paresse inglesi come a un supremo modello di vita e di distinzione. Eppure, di fronte a Hollywood e all'ideale di vit..'\e di educazione ch'essa rappresent..1., le sfumature scompaiono e il fronte unico dell'aristocrazia americana si ricompone. Si dice che l'America è una grande democrazia, ma la democrazia vera è nel :vfiddle West e sul Pacifico; i vecchi stati dell'Est ne sono lontani quasi quanto noi. t ciò che ha fatto ripetere al giovane Vanderbilt una vecchia frase che ha avuto subito un nuovo successo fonnidabile: e L'Est è l'Est e l'Ovest è l'Ove,t, ed essi non si incontreranno mai>. Sulla stessa concezione dell'importanza sociale di un individuo, Holly• wood e New York differiscono sensibilmente. A New York come a Hollywood il simbolo dell'importanza sociale è il denaro, ma a New York una persona è importante per la sua rie• chezza, a Hollywood per il suo potere di produrre ricchezza. B. O. è la sigla araldica degli holliwoodiani, che vuol dire Box Office, e cioè quanto rende una stella, un regista, un direttore di produzione. La sigla aralaica dei nuovaiorchesi è invece I. T. che vuol dire bicorne T ax, e cioè quanto pagano di tassa sul reddito. Quanto più B. O. può vantare un hollywoodiano tanto più sicura e forte è la sua posizione nella società; a New York non si comincia a contare qualcosa se non al disopra di una certa cifra di I. T., e questo sia dentro che fuori della Fifth A'venue. 11 che vale quanto dire che a Hollywood, come del resto in tutto il West, è la personalità in se stessa che conta, ed è per questo che molti lo considerano la vera America; a New York è invece la dignità patrimoniale, ed è per ciò che molti la con.siderano ancora un prolungamento dell'Europa. In nessun punto l'Est e il West differi.sccmo tanto come in quello della conversazione. Gli abitand di Los Angeles, di San Francisco, P. ancor pÌù quelli di HollY""'-'ood,sono loquacissimi; essi ne fanno una questione d'onore e cli educazione. Non riuscirç a intrattenere l'ospite o non ricambiare la ospitalità con una media almeno ai mezza dozzina di banellette all'ora è indecoroso e poco chic. Anche qui gli americani del West mostrano di badare alla sostanza più che alla fonna : se ci si riunisce, è per stare allegri e non per crepare di noia. Questa teoria della conversazione e del trattenimento scandalizza gli aristocratici dell'Atlantico. Se, entrando in un salotto di Newport, voi dite alla padrona di casa più di : e come vi sta bene quest'abito > o di e che bella gente avete stasera >; se, insomma, dopo la frase di prammatica, non vi arrestate per almeno dieci secondi prima di pronunciare un'altra battuta convenzionale, correte il rischio di sentirvi dire : e Ma che avete? Siete stato nel \Vest1 che parlate tanto? >. E la vostra reputazione è rovinata per sempre. A HollY""'-'ood,se state zitto per più di due minuti a un ricevimento, siete preso per un imbecille o per un malato di fegato. Circa l'etichetta dei pranzi, la tolleranza e il buon senso di Hollywood fanno sorridere di sufficiente sprezzo le grandi dame della Fifth Avenue. A Hollywood gli inviti a pranzo sono generalmente fatti per le 7. :\ila nessuno si azzarda a presentarsi prima delle 7.301 e alle 8.30 c'è ancora della gente che arriva. Nel frattempo si servono i cocktails; se ne servono di tutti i colori, di tutte le miscele e di tutte le grandezze; a11e volte fra cocktails, mandorle abbrustolite, patatine fritte, olive farcite etc., gli invitati dimenticano il pranzo, e, a una cert'ora, cominciano ad andarsene senza aver mangiato. Comunque non ci si mette a tavola prima delle 10, e si fa finta di mangiare, perché gl.i aperitivi e gli stuzzicanti hanno finito per to~liere l'appetito. ' Nella Fifth Avenue il limite di tolleranza è di un quarto d'ora. Se voi arrivate venti minuti dopo, trovate tutti a tavola e dovete raggiungere il vostro posto sotto il fuoco fenno e spietato degli occhialetti puntati su di voi. In Park Avenuc si arriva fino a mezz'ora di tolleranza; ma a Newport non si ammettono ritardi superiori ai cinque minuti. Vanderbilt ricorda ancora lo sguardo terribile d.i sua zia, una sera che egli arrivò con un quarto d'ora Jdi ritardo ad un pranzo offerto da lei in una grande villa di Newport. e Sei in anticipo, m:o caro>, essa gli disse con un sorri.so tagliente, e è ancora presto per il caffè », e poi quando riuscì a prenderlo da parte : e Hollywood ti sta guastando, tu non te ne accorgi, ma è spaventoso: scambiare le mia casa per quella di Greta Garbo! >. Un altro punto in cui il contra.no fra Hollywood e New York è radicale è quello dell'etichetta di fidanzamento. 11 dissidio è latente fin nel vocabolo: engaged significa, nella buona società di =','"ewYork, fidanzati nel senso stretto della parola. A Hollywood il significato di questa parola è molto più elastico. Persino due persone che aspettano per unirsi che )'uno dei due, o tutti e due, divorzino dal coniuge attuale, sono già considerati engaied nella società hollvwoodiana. Innuiscono naturalmente ·1e ragioni pubblicitarie. Gli agenti di pubblicità sono sempre a caccia di argomenti, e ciò spiega come tutta' la gamma di rapporti che vanno dal semplice flirt ~I concubinaggio, rientra sotto la misericordiosa denominazione di e fidanzamento>. Nel gran mondo di New York o di Newport quando si parla di unioni scandalose si dice infatti : Hollywood engaged e ci~ fidanzati d'Hollywood. A un ricevimento, a un pranzo, in Fifth Avenue, non troverete mai due fidanzati messi a sedere accanto l'uno all'altro; '6arebbe terribilmente sconveniente. E il giovane Vanderbilt ricorda come a sua madre venissero i ca• pelli bianchi quando bisognava fissare i posti a tavola. La signorina Tizia non può stare vicina al signor Caio, perché si dice che stanno per fidanzarsi, e così avanti all'infinito. A Hollywood i fidanzati, dovunque essi si trovano, in strada, a teatro, a un ricevimento, stanno sempre ben stretti l'uno all'altro, con le mani in mano e gli occhi negli occhi. Sono ordini pubblicitari, voi direte. Certamente, ma è anche questione di buon senso e di preveggenza. Le unioni anche le più sacre durano da quelle parti così poco che non si vuol perdere tempo in lunghe formalità. Si racconta di una celebre stella richiesta in moglie dal rampollo di una grande famiglia dell'Est. La ragazza credeva che le cose si sarebbero fatte in quattro e quattr'otto. Invece presero per le lunghe; richiesta ufficiale, scambio di anelli, approcci, primo bacio formale, secondo bacio ufficiale, terzo bacio ~ficioso; e, in pubblico, mai soli e un'infinità di precauzioni. E a un certo punto la bella .si stancò: e A quest'ora,, disse al nobiJe fidarizato, e mi sarei spo-.ata e divorziata tre volte >, e lo piantò. E quando il padre di lui lo seppe disse : e Lo sapevo; questo matrimonio fra la Fifth Avenue e Hollywood era impossibile>. A. D. • ..... TON CONTENTI di raccontare, at- ..... traverso il cinema, le gesta criminali dei gangstus e la loro vita intima, i loro amori, divertimenti e scandali, i produttori americani si son messi in testa, a quanto pare, di ristabilire una equivoca tradir.ione nella storia del delitto d'oltre oceano, e voglion persuaderci che, anche trent'anni o quarant'anni fa, esi• stevano, negli S1a1i liberi dell'Unione, organi:r.u:r.ioni potenti di 1antst'1J, e che i procedimenti, i meni e gli scopi non eran poi tanto diversi da quelli più raffinati d'oggigiorno. Rimane, è vero, il dubbio se questo non sia fatto per esaltare la polizia americana, la quale riesce sempre, almeno nei film, a ristabilire l'ordine e pu· nirc i colpevoli. Ma tanto amore, curiosità e altenr.ione nel deicrivere ambienti e tipi di banditi, mostrano un interesse che non è proprio moralistico. Sulla questione della moralità del cinema americano, molto si diKute, e noi non abbiamo voglia d'inter• venire: son cose che riguardano quel paese, o meglio, riguardano gli incassi dei magnati di Hollywood, Senonché, ci piacerebbe chiuder gli occhi magari suU'imrnoralità, purché ci manda.u.ero opere divertenti, sincere e nuove. Invece questo accade ogni gioino di meno. Nel Sitillo Jeg,do, si racconta un epilO<lio della lotta intrapreu dal Presidente McKinley, verso il 1901, contro i banditi. L'ambiente è preu'a poco quello di Lad1 Lou e di Spauald,ria: uomini in tu• bino e pantaloni stretti .sulle gambe, donne con grandi e.appelli piumati e gonne amplissime. La vicenda si svolge in una specie di varietà, con sale annesse di gioco e ballo: quindi, girls con le calze, e cantanti con la paglietta, i baffi e il bastoncino. I ganisters, che oscuramente complot• tano in quest'ambiente festoso, sembrano tutti travestiti: perdono l'esprcuione feroce, hanno gesti da balletto, e quando impugnano la rivoltella, non fanno paura a nessuno, Invece, .s'apprende subito all'inizio del film che la banda è forte e organizua.ta: a.ualta le banche, vuota le ca,sdorti e fa strage di polixiotti. Per rimediare, il Presidente McKinley, non si CApisce il perché, incarica un ufficiale della marina, con patto ~greto, di scovare i caporioni della banda. Il giovane parte e, senza de1tar sospetti, riesce a farsi accogliere come socio 1an1ster nelle file dell'associazione. Siccome è un bel ragauo, innamora la so• re.Ila del capo, fa ingelosire un bandito allegro e violento; finché, il giorno nabi• lito, segue i compagni e li aiuta neU'impresa di assaltare una banca, non dimenticando però di avvertire prima la polizia. JOAlf BLONDELL CFlrst :Natfo11a)) Al momento del !urto, la polizia circonda la banca e cattura i gan,stlrJ: il capo rimane ucciso. li falso bandito e il suo compagno rivale, dopo processo, sono condannati alla forca. In carcere il giovanotto è tranquillo: sa che il Presidente McKinley, al momento opportuno, si muoverà per salvarlo. Ma, improvvisamente, gli giunge la notizia che il Presidente è stato a.ssassinato: addio tranquillità. Era l'unica persona a parte del segreto. Come potrà ora dimostrare la propria identità e innocenza? Per fortuna c'è Teodoro Roosevelt, succeuore di McKinlcy, e lontano parente dell'attuale Presidente degli Stati Uniti, in onore del quale si capisce che il film è stato girato. Benché da principio non di• mostri d'aver molto fiuto, dopo vari contrattempi, che fanno trepidare lo spettatore, si convince della verità. Chi l'ha persuaso è la fanciulla innamorata del falso bandito, Il giovane, liberato dal carcere, sposa la ragaz:za. C'è da sperare che più tardi rientri al suo posto nella marina, e non si lasci più persuadere, da nessun Presidente degli Stati Uniti, ad assumere incarichi cosi pericolosi. L'ex ufficiale di marina, poliziotto e falso bandito, è Robcrt Taylor. Questo giova• notto fa sospirare troppe fanciulle, perché noi osiamo dirne tutto il male che merita. t stucchevole e manierato come un Apollo neo-cla.ssico. I suoi ricciolini sul collo, i suoi occhi languidi e bclliuimi, le sue spalle robuste, non ci persuaderanno mai ch'egli abbia virtù di attore. Accanto, re• cita MacLagen, e le cose vanno in modo diveno. Quest'attore ha una figura che si presta benissimo a parti difterenti. Può recitare nelle parti di cinico e vecchio bandito, oppure in quelle di povera spia, istu• pidita dall'alcool e dai rimon:i, o anche in quella di eroico soldato coloniale, e cosi via: il suo volto muta a volta a volta secondo le diverse espressioni. Barbara Stanwick in questo film non fa invece bella figura. Dapprima la sua parte sembrava di donna furba e spericolata: più tardi invece appare una romantica e delicata vergine: ma sempre la sua figura è ambigua, La povera Barbara Stanwid: purtroppo invecchia, dimagrisce e prende ogni volta un'aria innaturale e insieme comune. Ci dispiace: anni fa prediligevamo in lei una delle più intelligenti attrici d'America. Oggi, invece, che, come si è già visto nella Can,:one del fiume, la 1i obbliga a cantare e ballare, e non sa fare né l'una cosa né l'altra, appare un po' ridicola e stonata, e sembra abbia dimenticato tutte le sue qualità di attrice. MARIO PANNUNZIO

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