c;HÌ colla certezza di capottare nel fango, all'atterraggio. Ma, come vede, sono ancora vivo e quel giorno si è combattuto con una rabbia scatenata. « Ora però basta coi racconti di guerra». « Allora mi parli del volo a vela; perché l'appassiona tanto? ». « La vela dà le massime gioie. Vedo purtroppo che se ne hanno idee molto vaghe. l?. un'arte e una scienza. Immagini di essere trascinato da un velivolo a motore a mille metri, e abbandonato. Allora lassù, in quel silenzio e in quella pace assoluta, ti metti alla ricerca delle correnti ascensionali e tra~vcrsali per la quota e il movimento. Perdi quota? Ecco un bel campo di frumento che ti sosterrà e ti porterà in alto perché concentra i raggi del sole e scalda l'aria che sale. Così la pietra, le città e quei meravigliosi cumuli temporaleschi, che alzerebbero una casa. « All'ultimo concorso di Asiago sono rima5to in aria cinque ore come niente. IL VOLOSILENZIOSO « La Germania ha moltissime scuole di volo a vela; hanno studiato le zone e compilate carte complete delle correnti, cosi che si permettono di tracciare rotte di cinquecento chilometri e percorrerle in fonnazioni di dieci veleggiatori. Si accampano nelle località stabili~e e le .quote d1iscrizionc servono per 1 premi. « In Italia, c'è Cattaneo; non ha mai mollato. Non so quanti apparecchi ha costruito dal Goliarda in poi. Speriamo che si faccia presto il sondaggio preciso dell'atmosfera, e poi vedrà che voli. Non c'è scuola migliore di questa, si diventa uominiuccelli con una sensibilità finissima. E poi, basta provare, che si resta subito presi : è troppo bello, non si può immaginare. Propongo una prova obbligatoria nelle scuole. Gli aviatori dell'esercito dovrebbero avere tutti il brevetto D. « Dalla Germania è venuta una donna, la capitana Anna Reistch, e ci ha fatto vedere l'acrobazia. Ho subito provato e mi sono riuscite tutte le figure, compreso il tonneau lento. In picchiata si raggiungono i trecento e con l'ultimo di Cattaneo i quattrocentotrenta. « Spero di poter dedicare molta parte della rnia attività alla vela. In Italia è stata subito compresa la sua grande importanza. Vi sono alcune scuole attrc?.zate dove si impara vcr:-imente. Pr("~to aumenteranno. Ma qudlo che più i111porta1 è fare in modo che i ragazzi si appassionino e facciano da )é gli apparecchi. Si giunge cosi alla perfezione >. CARLO BRIZZOLARA UN EBREO inglese (mi pare dicessero ch'era pittore) assisteva, per la prima ,olta, e con grande curiosità, a una cerimonia in San Pietro. Era piccolo di statura; c ficcato tra la folla non vedeva niente. Ma aveva avuto la prccau:r:ione di noleg• giare una seggiola, e ci montò in piedi. La gente dietro cominciò a protestare che scendesse. E gridavano: « Già, già, già >. In inglese, < ebreo > (jew) suona come il nostro tiù. L'ebreo sgattaiolò giù dalla seg• gioia, impauritissimo. Credeva che quelli gridassero: < Ebreo, ebreo, ebreo >. Eppoi raccontava, tutto meravigliato, ai suoi amici: e Non ho mai potuto capire come avessero fatto ad accorgersene subito>. AL RITORNO di Gastone Ooumergue dal suo viaggio in Ruuia, durante la guerra: < Si può contare sui russi? > gli domandò il signor Ribot, presidente del Consiglio. e Sl >, rispose Doume.rgue, e si può contar su di e.ui per far qualcosa, ma non si sa e.sanamente quale >. T ALLEYRAND, un giorno, passeggiava avanti e indietro sulla terrazza del ClubJ d,s Feuillants insieme con Narbonne. Questi, a un certo punto, si mise a recitare alcuni suoi versi. Passb qualcuno sbadigliando. e Attenzione, Narbonne>, consigliò Talle)'ra.nd: e voi parlate sempre troppo forte>. DURANTE una relazione di Titulescu a Ginevra., Vittorio Scialoja si era addormentato. Il suo vicino, accortosi di ciò, lo toccb sul braccio chiedendogli ama• bilmente: e Eccellenza, soffrite il sonno? >. E Sci:iloja, che si era svegliato: « No >, rispose. « Siete voi che soffrite d'insonnia>. IL PRESIDENTE Roosc..,elt h:i perso re• centemente qualche giorno per mettere in ordine le proprie finanze. Il 1uo stipendio annuo, come Presidente degli Stati Uniti, è di un milione e muzo di lire circa. Ma oltre ai proventi che gli accorda lo Stato, il Prclidente ha molte rendite priv::itc. Rendite di capitali ch'egli h;l affidato a Un cugino. Qualche tempo fa, il cugino inviò al Presidente una lettera in cui chiedeva in quale rm1.niera una certa cif1a di liquido dovesse cucr investita. e Ciò riguarda voi direttamente>, rispo~ Roosevelt. Il cugino dtl Presidente allora acquistò un pacco di titoli di Stato e rispose: e Ora, c1b riguarda voi direttamente >. ~ N CASA, tutti si affannavano a fare la grande pulizia di primavera; mia madre mi disse di andar da solo dal parrucchlere, il signor Boume. E mi fece questa raccomandazione : « Fa attenzione che te li tagli molto corti dietro, e con la frangia diritta>. Mi avviai, camminando con passo solenne e pensando che presto sarei stato grande. Probabilmente il signor Boume si sa~ rebbe mostrato molto sorpreso. Senza dubbio, si sarebbe inquietato e mi avrebbe chiesto: « C'è un malato al Priorato?>; in questo caso io avrei as• sunto un'aria disinvolta per rispondere : « Ah 1 no, grazie! > e avrei sorriso con condiscendenza. Consapevole della mia importanza, penetrai nella bottega del parrucchiere. Il signor Boumc era solo. Rimasi deluso. Sarebbe stato piacevole· incontrare qualche cliente, che non avrebbe potuto fare a meno di impressionarsi della mia attitudine. Il signor Bourne era seduto con un giornale illustrato spiegato sulle ginocchia. Sollevò bru- ~amentc la testa, e vidi che le sue $0pracciglia erano aggrottate. « Ebbene, giovanotto, che cosa vuoi?:. grugni. Una vampata di calore m.i salì alle guance e mi sentii improvvisamente felice di essere il solo cliente nella bottega. « Buongiorno 1 signor Rourn<' >, dis~i vivamente. « Sono venuto a fanni tagliare i capelli. Molto corti dietro e la frangia diritta, per favore>. Egli mi aiutò ad arrampicarmi su un alto sgàbcllo e drappeggiò con cura un asciugamani pulito sulle mie spalle. Gettai occhiate curiose attorno: provavo il desiderio di frugare dappertutto e di toccare tutti gli oggetti ch'erano in vetrina. Che gioia stappare tutte le bottiglie, e respirare il profumo dei liquidi multicolori! Uno specchio imponente era appeso al muro, davanti a me. Così avrei potuto osservare i gesti del barbiere. Era un uomo piccolo, bruno 1 vivace e abile; aveva un grembiule bianco legato alla cintura, e certi capelli foschi, grossi come corde, luccicanti di brillantina, che non sembravano naturali. Le sue mani s'agitavano in movimenti precisi, clic, clic. lo giocavo ad un gioco segreto : le mie dita si muovevano sotto l'asciugamani, ogni volta che le ciocche dei capelli tagliati cadevano a terra. Poi diventai un re macstoso 1 vestito di un abito di porpora. Il signor Bour• ne, Gran Sacerdote, officiava. Celebrammo assieme un rito mistico; io mi accingevo a lasciare questo mondo di peccatori per una vita facile. Ogni volta che venivano tagliati, i miei rieLEZIONI DI OINNABTIOA RITKIOA ALLE GIOVANI PA.SOIBTE cioli 1 simili a code d'cnncllino, coprivano il mio abito regale. Era il simbolo del sacrificio, un sìmbolo grandioso per quanto un po' triste. Poi la porta si spalancò, interrompendo il mio sogno, e il signor Braddle, l'albergatore, entrò. Non indossava la giacca. Le maniche della sua camicia erano arrotolate al disopra dei gomiti e il colletto aperto lasciava vedere la sua nuca spessa e un « V > di pelle punteggiata di peli color pan di spezie. Era quasi calvo ed aveva in cima al cranio lunghe ciocche di capelli accuratamente allineati, ma che non riuscivano a coprire la sua calvizie. Notai l'aspetto disordinato del suo viso rosso che sembrava lessato. Un baffo, che ricordava l'orlo sfrangiato di una vecchia stuoia, sorpassava il suo labbro superiore. Gli occhi a fior di pelle gli uscivano dall'orbita, due occhi azzurri, umidi. Sulla sua fisionomia si leggeva lo stupore ed il tcrro• re. Il signor Bourne l'accolse con gravità molto dignitosa, masticando frasi agghindate di convenienza. e Buongiorno, signor Braddle, sono stato veramente addolorato di apprendere la perdita crudele che avete subìto :.. Il signor Braddle scoppiò in singhiozzi. « Grazie, grazie >, ripeté inghiottendo lacrime. Poi si soffiò vigorosamente il naso, mettendosi a sedere su una panca, senza smettere di piangere. Un uomo vecchio come lui non avrebbe dovuto piangere, non era corretto, mentre il signor Bourne riprendeva il suo clic, clic. La vista di quel signore in lacrime mi era odiosa. Mi resi conto che non dovevo guardarlo e, umiliante per l4i, voltai vivamente la testa. « Buono, buono >, intervenne severo il signor Bournc, e non puoi restare tranquillo?>. In quell'istante 1 il signor Braddle . cessò di gemere e si mise a parlare, ed io 1 ascoltandolo, assistei alla morte della signora Braddle. 11 signor Braddlc si era risvegliato con un sussulto. Era buio come se si fosse trovato in un pozzo. Seduto sul suo letto, con gli occhi semiaperti e la voce pesante di sonno, aveva domandato: « Che cosa c'è 1 Rosa? Dimmi, che co~a c'è?>. Gli aveva risposto soltanto un ansimare convulso. Curvo su sua moglie, le aveva toccato la fronte. Una fronte ghiaccia e Rosa, come se avesse risposto a quel contatto, aveva detto lentamente : « Sono qui, Joc! >. Allora il signor Braddle era saltato giù dal letto e ave,•a acceso una candela. Ben presto la fiamma della candela aveva cessato di abbagliargli gli occhi ed egli aveva veduto Rosa, quasi seduta sul letto, con la testa fuori del guanciale, circondtta da una criniera di capelli grigi. Aveva il viso congestionato e le mascelle erano così serrate cHe la bocca si vedeva appena. Poi un accesso di tosse l'aveva scossa violcntemente 1 come un'esplosione. Un piccolo filo di sangue era colato dalla sua bocca, lungo il memo, per arrestarsi al collo, chiuso dalla camicia da notte. Istupidito, il signor Braddle aveva guardato, paralizzato dal terrore. Doveva fare qualche cosa in ogni modo, sì, doveva fare qualche cosa. Aveva sbottonato il collo della camicia con dita incerte. Il filo cli sangue si era ingrossato e gli aveva bagnato le mani. n:sognava chiamare Eddie, ma .svegliarla non era stato un affare semplice. Alla fine, ella era scesa rapidamente, poi era rimasta a bocca aperta sulla soglia della camera, davanti a Rosa. Quella povera Eddic aveva un'aria molto comica, per non dire di più; sì:, comica, con la vecchia giacca di lana sulla camicia da notte! t'.. stra• no come si possano notare simili cose in momenti così gravi! Rosa era molto malata, ma non sarebbe morta. Il signor Braddle aveva avuto spesso occasione di vedere dei morti, perché il suo albergo serviva da ufficio al Coroner della Contea. E d'altra parte aveva visto sua madre accuratamente distesa nella sua bara. Era morta dormendo. Una bella morte. Sarebbe stato idiota inquietarsi tanto; certamente Rosa si sarcboc presa gioco di lui, più tardi. Eddie si era affaccendata nella camera, era andata a cercare del cognac al bar, poi aveva riscosso Joc che si era addormentato ancora e lo aveva spedito dal dottore. Aveva riempito di acqua calda alcune bottiglie e le aveva messe sotto i piedi ghiacciati di Rosa. Aveva fatto una quantità di cose in un baleno; le une utili, le altre, stupide. Il signor Braddlc aveva accolto il dottore con un sentimento m1sto di ansietà e di contentezza. Entro pochi minuti Rosa sarebbe stata benissimo. Il dottore aveva gettato su di lei una occhiata, poi aveva scosso gravemente la testa. Questa attitudine aveva impressionato iJ signor Braddle. li dotto• re doveva sbagliarsi, senza dubbio si sbagliava. Rosa sì sarebbe rimessa, sì, e presto si sarebbe sentita meglio. Questo lo aveva riconfortato. Ma ecco che Rosa aveva ricominciato a tossire, con il corpo piegato in due. Passata la tosse, era rabbrividita, mentre il mento le si era coperto di un grumo di sangue. Il signor Braddlc non aveva saputo trattenere le lagrimc, e Rosa aveva gettato su di lui uno sguardo stupito e pieno Ui spavento. « Passerà, mia cara >, avev~ detto con voce strozzata, stringenck, molto forte, fra le sue, le povere m.i11i fredde di lei. « Non ti lascerò nndare >. Che cosa avrebbe potu,o fare per sollevarla? Ali' improvvi-.o, il signor Braddle si era reso co111(1che non avrebbe potuto far nulla per lei, che nessuno poteva far qualche cosa. Aveva agitato le braccia, come per protestare contro questa morte inesorabile che si era arrampicata lentamente verso la sua vittima. Ave-va lottato strenuamente. Rosa non aveva cessato di guardarlo, gettando su di lui uno sguardo d'implorazione 1 fino a.I momento in cui il suo corpo si era di nuovo piegato in due, in uno sforzo che voleva evitare l'accesso <li tosse. Sforzo futile! Il signor Braddle si era l.1gnato. Avrebbe dovuto dormir solo per l'avvenire; oh, se almeno Rosa non fosse morta! Che senso avrebbe avuto la sua vita senza di lei? Il signor Braddle si era messo a pregare furiosamente, incespicando sulle parole, cercando quelle che potevano con maggiore successo indurre Dio a mutare la Sua decisione. Rosa aveva parlato lentamente e aveva chiesto: « Che cos'è?>. Non aveva potuto rispondcrle1 ma ella aveva compreso e aveva detto semplicemente: « Abbracciami, ]oc> ed aveva sorriso. La sua bocca. non si era più richiusa. Le era mancata 11 forza di mantenere serrate le labbra. Il sangue era uscito più rapido, sempre più rapido. Il signor Braddle l'aveva baciata in fronte, aveva cessato di pregare, supplicando soltanto lei di vivere. Ma Rosa, squassata da un ultimo accesso convulso di tosse, si era raddrizzata prima di ricadere all'indietro. Ancora stordito, mi sollevai e guardai attorno a mc. Il signor Braddle se ne era andato. M'accorsi d'esser seduto in terra e sentii il freddo delle mattonelle penetrarmi nella carne, attraverso i calzoncini. li signor Bourne, inginocchiato alla mia destra, aveva una bacinella d'acqua profumata ed una spugna. Tamponava la mia fronte con dolcezza. « Ti senti meglio ora, salamino? Ti capita spesso di render la colazione, sen7,a avvertire? >. « Mi sento meglio, grazie >, risp~si; « dov'è il signor Braddle? >. Il signor Boumc, diventato amabile, m'informò: e Se ne è andato quando tu hai perso i sensi. E. rimasto molto emozionato, sì, molto commosso. Il tuo svenimento l'ha sconvolto cd ha detto che era un segno di simpatia da parte tua. Ma infine, dimmi, perché ti sci sentito male?>. « La vista del sangue >, risposi ficramcnte1 e sperai che questa volta comprendesse che ero un ragazzo sensibile ed importante. JOHN HAMSON (trad. di Lea Schiau1). l Al martedì e al venerdì ricordatevi di acquistare (J}ntolcto il più scintillante e moderno bisettimanale umoristico. Ogni numero costa 40 centesimi e assicura quaranta ore di vita gioconda. rfJntolcto è il rimedio infallibile contro ogni forma di malinconia e di decadimento : è infatti provato che la gaiezza del Berwldo ringwvanisce. Se Rockefel"ler avesseconosciutol'italiano, avrebbe trovato nel Berwldo quello che100 dottori nonpoterono dargli: il segreto per campare vent'anni di più. E allora avremmo visto neUe riviste americane : ROCK.EFELLER DOPO LA CURA DEL BERTOLDO Vokte fugare i pensieri? Vokte campare di più? Acquistate, leggete, meditate, diffondete rfJntolcto bi.settimanale che diverte tutti, dai letterati agli analfabeti. 40 centesimi 400 risate
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==