(CONTINVAZ. DAL NUMERO PRECEDENTE) ABBANDONIAMO per un momento la nostra via~~iatricc sulla soglia della C'ittà promes- . sa, in quell'albergo della via ~1 Rivoli, in cui abitò pochi giorni in attesa di trasferirsi nel modesto ap- ~artam.cnt~ al quarto piano nel quartiere d1 Chchy: nonostante le sue ricchezze, le riso~e che momentaneamente le. rc~ta".an?, ~opo I~ fuga e le sovvc11z1on1d1stnbutte agh e,uli di Marsiglia e Lione, erano scarse, e destinate ad assottigliarsi ancora e rapidamente. Abbandoniamola nell'attesa che l'intervento del Mignet 1 per il quale rcca\il una lettera del suo recente amico -~ngmtin Thierry, le procuri quanto am1os:1mente ambisce, cioè un incontro col mar~hese di Laf..tyette, dcpu- !ato tut.tor~ influente; sorvqliamo sulle 1mprcs.s1oni certamente vivaci -che dovettero procurarle i primi contatti con I,~ grande città sconosciuta, e diamo piuttosto uno sguardo a questa città comideriamo i suoi modi di accoglie~ i forestieri, cerchiamo di stabilire come era pos!-ibilc di rcndcl')C)a amica, e i mt>1~1 . che adoperò la principessa di Bclg1010so per riuscirvi. Alla conquista di Parigi li libcra(i,;,mo faceva, sia pure fra evidenti contrasti, lè sue prime prove sul continente, mentre nelle arti il romdnticismo era in fiore, con tutti i suoi adepti vivi e vegeti, e ancor vivo e vegeto era il visconte di Chatcaubriand, mentre Victor Hugo, De :Musset, incominciavano ad edere in auge. Inoltrc 1 ansiose di avvicinare chi più si illustrasse ncll' uno e ncll' altro campo, le più note dame rinnovavano le migliori J.bitudini del Settecento, e nelle loro case chiamavJ.no quella. parte della società che da wla in quel tempo rappre:.cntava la Francia.; il desiderio di emulazione favoriva la formaLionc e lo sviluppo di questf' accolte intellettuali nel miglior .senso della parola. I salotti politicoletterari erano ancora una volta l'esprcs)ione .superlativa di una mondanità di gu,ti <.' sentimenti elev,ui. Politica, lt-ttcratura, intelligente mondanità: chi arrivasse in quegli anni a Parigi con l'intcnLione di non pcrdeni tra l.l folla, ma all'opposto di comunque emergere, era perciò necessario che l-i .sceglies.se uno di questi cam\?i d'azione in cui far le sue prove. Giungendo a Parigi, la pnnc1µessa di Uelgioimo non poteva decentemente a.spirare a faNi avanti, senza apparire pre~untuosa 1 che nel c,unpo dell,l po• litica. Era pur vero che a Roma, a Firenze, a Napoli non le erano manca.ti n<:ppur(' i successi mondani, ma erano :stati successi che rigu.udavano troppo direttamente la sua gioventù e bellezza, e l'interesse che suscitava il suo matrimonio infelice. 1 Servì di certo alla principessa che il generale Lafayette, preso immediatamente da una grande simpatia per lei. a cui forse non erano estranei i tardi bagliori di un attaccamento senile, le facesse da in~roduttOfCj e le servì anche giungere alla capitale con lo scopo preciso di ottenere la libertà dei pri- ~ionieri di Ancona. Tante CO!ie .servirono a renderla famosa : le opinioni politiche e certi casi della sua vita. DiccvanO"'perfino che si cucinasse le uova da ~, in una soffitta. Intanto si allontan:iva dalla politica; I., sci..:onda spedizione di S,woia, or~anizz.ata stavolta dal Mazzini, era fallita egualmente a tre anni di distanza dalla prima; e Lafayettc era morto. Si preannuncia di già il momento in cui la Belgioioso farà le sue maggiori prove nel campo mondano vero e propt io; e non è che fino ad ora essa fo\se .cima,;ta estranea alla vita mondan.1 della città; anzi aveva frequentato persino i circoli di Corte. Tuttavia fu allor:.. che le preoccupa,tioni mond.rnc sembrarono prendere il sopravvento sulle altre. t forse una reazione alle ansie del passato, la quale segna anche un suo ;;wvicinamcnto a valori umani più tranquilli; le arti in genere, mu1,,ica e letteratura .sopr~1uuuo. Sono gli anni del s.1lotto all'ombra della chif'sa della Maddalena, che accolse Li,ti, Bellini, Chopin, I kìn<', Balzac, St<'ndhal, Dc =vlussct 1 Ca\'our. Giobcr• ti, Marniani, Tommaseo. i vecchi e i nuovi amici. Un ,;alotto artistico-letterario, che ebbe la sua voga e che consolidò la conquista di Parigi da parte della Belgioioso. Che gli<'ne derivas• scro ostilità e invidie, anche persecuzioni e calunnie da parte di rivali ge• Jo,;e non è da meravigliare, e aiuta anzi a capire qu:into fosse profonda e completa la conquista oper,lt:l; a que- -;to riguardo, un inn<'gabile amore per il singolare e l'eccentrico che la Bclgioio.SOnutrì. aiutarono, offrirono appij!li :ti denigra ton f · ii <.:ekbre la descrizione dw r < • ullif'r. fece ddl'appart ,. J,,·li.;:n,10<,o in -Ruc d'Anjou, da lui definito una «serie di c:atafokhi >, non di C('rto con l'intenzione di giovarle. Ecco il salotto: c. As- ,,/4- . e-,-. ~~ri - ,. 1fti LA BELGIOIOSO ESULE A l'ARIGI sai vasto e quadrato, <weva i muri tappezzati in un velluto bruno, quasi nero, seminato di stelle d'argento. I mobili erano ricoperti della stessa stoffa, e alla wra, quando :,i entrava, si poteva credersi in una cappella ardente, unto l'aspeuo generale ti pr~ntava lugubre >. Ecco la camera da letto, sempre a dare retta at descrittore troppo intc1c~MtO: « Interamente coper:a di stoffa di seta bianca : il letto era ornato d'argento opaco: la pendola sul caminc:-tto, i candelabri e ogni altro ornamento erano d'argento: una camera bianca che pareva il tempio di una vergine>. Quest'ultima frase vuole contenere anche una insinuazione canzonatoria. Risentì dei tempi persino nel suo progressivo riavvicinamento alla religione, che allora 'li compieva per il tramite di sacerdoti modernisti, di idee larghe 1 spesso sconfessati dalla Chie,;a di Roma, ma in tal ca.so quasi :sémpre pronti a rinnegare le proprie eresie e a rientrare nel seno della Madre. Anche la Belgioio!")oebbe il suo Lamcnnais, e fu l'abate Cocur; i rapporti di lei con questo s;.1cerdote e predicatore insigne, app•1iono tanto più interessanti che preludono alla terza fase della conquista di Parigi da parte dcli.i Bclgioio'lo, la fase in cui fece le sue prove nd campo della letteratura. FoNc l'amicizia con l'abate Coeur e la sua ,ls.sistenza spirituale non furono estranee all'opera a cui la principc5sa si dedicò, e che doveva pubblicare nel 184'l col titolo EJiai sur la formatiori du dogme catholique. 11 genere stesM) di quest'opera, così lontano da una mentalità femminile, e l'erudizione, che ne formò le basi, rivelano dei suggerimenti che dovettero venirle dall'c$tcrno. ~la da questa considerazione all'.1ltra1 che andò sulle bocche dei detrattori, che la scrittrice non vi aves..~ né .utr 116 parte, che cioè l'oocra fo~sc addirittura del Cocur, c'è abbastanza differcnz.i.. Fu il suo debutto nelle lettere, sebbene ave\se già scritto articoli per i ~iornali sulle condizioni politiche in Italia, e si m<'ritò, fra gli altri, un giudizio dal tono chiaramente favorevole di S.1inte-Bcuvc. lntanto 1 nel dicembre del 1838 le era nata una figlia, a cui dette il nome di MMia. La m:itcrnit:1, una nuova stancheua della vita condotta fino allora 1 il risveglio spiritu:'\le e rcligio.so conducono dunque Cristina di Belgioioso verso questo terLO aspetto della 'iUa attività insuncabile, che è forse il più nobile di tutti. Lo scandalo De Musset A t.,c<'rC dei rapporti delle spie au- :,triachc, le qu,,li si affannavano a dipingcrl,1 come una c. ~tessalina > attribuendole per amante questo e quello con estrema facilità, e in ogni ca~o, con con1moventc concordanza di giudizio, tutti i successivi segretari di lei, a inC'ominci~rc da un capitano Bcltram<', che 1 1 accompagnò nel primo viaggio in Italia, e da Pietro Bolognini, che la ,e'(uì a Marsiglia e a Parigi, anche molti apprczzamrnti d<'lle pcr- ,one del ,uo mondo che la conobbero .sc·nza averci dimestichezza, sono pieni di ambiguità, inclinano verso le insinuazioni più o meno velate e talvolta ra~giungono la maldicenza. Quale fede ~ "' :%.l~ :i-§~ ef' -~ ' Da qu<.",to momrnto, ;anche l'import~mza che Parigi ebbe nrlla 'iU.:1formatione è d..1con-.idC'rar,siconchiu...,a. Questo non \'UOI~ignificarc .,erò che la vita di Cristina di Bclgioio'iO ave...,,c già dato il meglio di quanto dette; vuol significar<' '°lt<mto chl' il 1x·riodo avventuroso della su,, vita era terminato. t per que:;to che a un certo momento ogni biografia fa 'iO!-t.l,ristagna; quando riprende il cammino, non i.: di sovente che una ripetizione, uno Manco procedere, anrhe se ricco di vicende per chi osservi d,1ll'estcrno. Addio a Parigi Cristina di Belgioioso, in quel P,lrigi 1842, non aveva che trentaquattro anni, e molte altre impre~ !1.1Spcttavano al \'arco, alcune per provare .:mcora una volta la sua rcsi~tcnz:1 alle av\·crsità <' alle sciagure, certe altre per provare il suo ingegno, l:1 fedeltà alle idee antiche, la capacità di seguirle nuovamente al primo loro richiamo. La politica la sedusse ancora, le pc-nni~ ancor:l di dar prova della sua fiducia nella patria italiana, e di offrire la sua opera, appena ve ne fu bi'iOgno; l'organizzazione e la direzione degli ospedali nel 149 i1l Roma assediata, SMébbe titolo d'onore L.ugamente sufficiente non soltanto per una donna. La vita mondana l'ebbe ancora a protagonista, anch<' nei suoi tardi anni, quando il :,uo corpo era di:-.fatto e stanco al punto « che le penonc chr camminavano dietro di lei non ne .seore-cvano la testa>; mentre- La sua attività h·tteraria era proseguita nel Sa_~tio sul Vico, nei Ricordi d'.:silio, nella Storia d, Casa Savoia, negli articoli e- racconti della Rellut dcs Dtux .\,/o,ides; aura. vcNO le pagine della sua Gaç,4,ettaI taliana e della rivista Ausonio. Anche lo scandalo doveva colpirla di nuovo, allorché fu 'iCOpcrto ncJb· villa di LoCJtC, cl.dia poli1:ia au')triaca, il cadavere del segretario Stelzi morto qu,t!- chc nicsc prima. Le ~upposizioni che si fcct'fo al riguardo invogliano tuttora alle considcn:l1.ioni più contr.iManti, bcnchC il :M:alv<'ui, ultimo biografo della principe!'>sa, abbia off<'rto un' interpretazione della viconda che può UEOKGE BAND (dileguo di Alfredo Dt M111m) è prudente prestare a tali chiacchiere? Sta di fatto che nell'estate del 1842 la Belgioioso, reduce dalla Lombardia, abitava in una villa a Versailles invece che a Parigi: era un'estate eccezionalmente calda, le sue condizioni di salute richiedevano inoltre molte cure, un frequente riposo, una tranquillità <l'animo. Ed ecco che le saltò in mente d'invitare De M usset a passare qualche tempo alla villa. Il poeta venne, riponendo forse molte speram:c in una intimità che non aveva mai gustato. Viccve!"l>a, la padrona di casa pare lo tra,;cura~e; stava poco bene, s'è detto. Ci è stata tramandata anche l'eco di una spiegazione burrascosa che i due dovettero avere, né è csclu\O che abbia influito su un esito spiacevole. la, !'.{closiadel De Musset ver-.o il Mignct, altro intimo della principessa. Dc .Mus- \Ct la'iCiò Versailles e ricorse quMi immediatamente alla propria musa pc1 roddisf are qud. suo poco onorevole desiderio cii rivalsa. « Avf'(.'bbe amato, se l'orgoglio - simile a un'inutile Ltmpada - accesa vicino a una bara - non avesse vegliato sul suo cuore sterile>, così dice un:i strofa che era la sua vendetta. Lo scandalo venne poi accrc- ,;ciuto da. una delle tante conseguenze che ebbe la pubblicazione dei versi, e fu l'intervento di un italiano amico della Belgioioso, che tentò inutilmente di sfidare a duello il poeta, il quale lasciò cadere la sfida. L'episodio Dc Mussct è uno dei pochi della vita sentimentale della principess;1 che ci siano giunti con una sufficcnte verosimiglianza. Per il re- .sto, allorché si tenti di varcare il limite drlla discrezione, ci accoglie di sovente una grande incertezza, a volte un buio completo. persuadere. Per noi, questo <'pisodio ridesta semmai Jlinteresse intorno t1.1la vera natura dei rapporti tra I.\ Belgioioso e lo Stclzi. Non è for~e vero che b principessa, subito dopo la morte del segretario, scrisse da Locate al Thierry una lcttcr.1 de~olata, dove si po)Sono leggere frasi come b :-.eguente: « Che è succes~o? Chi ce l'h,l tolto? Dio solo lo sa. Io non sapevo di amarlo tanto; e che )a sua vita ('r.1..così str~ttamentc legata . e così necessaria a!Lt mia. Ne ho I,, prova ade'\SO>. Occorre però mettere in guardia il lettore contrn una conclusione troppo facile, rammentandogli l'ardente e spinto fr,lsario in U\O in quell'epoca, cui non -.cmJJre corrispondono ~cntimenti e fatti adeguati, secondo la scmibìlità e i modi di esprimersi d'oggidì. Anche il soggiorno che la principc~<:>,1 fece in Palestina, dopo la c.1duta dt•lla Repubblicd rom:ina, anche le avventure che le toccarono 1 di e,;,;cre pu- '{nalata, fra l'altro, da un servo, rientrano nello schema già st.tbìlito dal prmato, cui appartiene ad esempio la fuga e il gu,1do al ponte del Varo, vent'anni prima. E così i suoi successivi <;0ggiomi a Parigi, dopo quell'ultimo che vide il rumoroso di\sidio col Dc ~fuc.sct. non hanno peso. Si potrebbe azzardare in questo S<'tlso che il ritorno in Lombardi.i fu un vero e proprio addio a Parigi, dando a que:r,to addio il signific.1to di fine della prima parte di .una biogr.tfia, oltre la quale l'interesse ristagna, e quanto può succedere in seguito non aggiunge niente di nuovo,. al personaggio . Cristin,l di Belgioioso morì il 5 luglio 1871. ALESSANDRO BONSANTI AL POLO NORD C IIE COSA i avvrnuto degli aviatori che, nel mar.to Korso, partirono dalla Ruuia verso il Polo Nord con a capo il prof. Schmidt? Non se ne u. più nulla. La spcdizionr a\·e~.il carattere puramente scirntifico. Era composta di quarantadue uomini, di un aeroplano a due motori, e di quauro a quattro. li 19 aprile la spedizione.- arriva all'isola Rodolfo dovr deve restare un intero meu: per il tempo pessimo. Finalmente il 21 maggio uno degli aeropl:rni, che porta con 5': il capO della spedizione e gli scienzio1ti che doYranno restare al polo un intero anno a scopo di nudio - in tuno ouo persone, - riesce .1. sorvolare il polo e ad atterrare su un ghiacciaio distante venti chilometri dal punto matemauco. J\ prof. Schmid1 trasmette per radio la prima sommaria relazione. c: Abbiamo tra- ,corw I~ prime ventiquattro ore sulla stazione polare in prouimità del polo. Abbiamo pianuto cinque tende sul ghiaccio, sono già in funzione il telegrafo senza fili e gli apparec(;hi scit"ntifici. Fa abbastanza caldo. Uodici gr.tdi $Olio zero al sole, Ab· bi.uno !iCaricato una part" dei baga~li. Tutti benissimo. Dopo un lavoro inintn· rotto di ventiquattr'ore abbiamo dormito tranquillamente nei nostri sacchi imbottiti. La no)tra 1tazione non potrà, naturalmente, renare sempre al medesimo punto del polo. Trovandosi su un ghiacciaio, cs,.a si !ipostcrl in \carie direzioni. Con lutta probabilità veno l'America. In ogni caso le o~Sf'rV,\L.ioni sci~ntifichc non perderanno null.i del loro intcreue, perché si estt:ndcranno su un vastissimo raggio polare •· Come vi\·ono • qursti otto uomini? Dalla tenda wno p.tss.1ti alla casa. Una e.Ha tutta smontabile, lunga 3 metri e 70, 1.trga 2,70, alt.t 2. Il tetto e i muri esterni sono dipinti in nero, il che rende la caso1 visibile a distanza e favori,ce, in pari tempo, l'a~- wrbimc,nto dei raggi sobri e il risc.lldamento all'in1erno. Lo scheletro di questa casa è costruito con tubi di durallurninio. Il tetto e i muri sono di caucci\l, rico• pcrti, -1 loro voha, di sacchi di c.:.1ucciù che JÌ gonfiano di aria mediante un 1 pompa. t\l di sopra di qucui sacchi, ddle pelli di renna. Nell'interno, il wffitto r i muri sono ricopri ti da un doppio stra10 di seta Le fine,ue wn fatte di una so~tanza. tra sparente e infrangibile, chr ~i dice sia un IIUO\'O ntrO\'dtO. La CJ\a pC\a in tutto 16o chilogr.:unini. C'è anche una cucino1 con un fornello a prtrolio. Il pNrolio è cu~todito in 6o sacchi di 48 litri da~cuno. L.1 casa, gli strumenti scientifici e i<"pr0\'• \ÌSte pC"r dici-,uo mesi furono, il 1:6 mag- !io, portati dagli altri quattro :11:roplani non .i.ppt""na fo apprt·nato un largo spiauo che S('l'Vl da aerodromo. t.:na stai.ione in ri\a all'isola Dikson è in comunica'lione costante con quella del polo. Le onde cor1e t1asi<1ctlo110 c.);11lc, 25 alle 30 mila parole al giorno. li rnllega1ncn10 C affidato a un ~i,lt•wa <'h 1»-rmeue di ~ostituire in pochi minuti l'app;u ~•, hio di bue con un ahro di risc.-f\·a e, c1uph,, occorrendo, con un altro ,mcora. Gli apparecchi sono alimeniati mediante aocumu1.nori, e queHi, a loro volt.i.. d., una picC"ola sla:.ci(lnc dtttrica tr.bpono1bik, plO\• vi~1a di ,1n motore a vento. Il tutto pc,.i. 50 chilogrammi. Ncll'ncn1uali1à di guo1.sti al motore, la stazione dispone Ji un .altro motore a bcn'lina, e, in c.iso disperato, di un.1 dinamo portatile. Le prime os\Crvazioni h.tnno dato dei risuhati inattesi, almeno per il gran pubblico dei profani Ì'°cl meie di giu~no, ad esempio, la temperatura ~ è mantenuta ad una media costante di due gradi tOltO zero. La più alta è 5aJita fino a un 11:1adosopra :r.ero. li maggior caldo è sotto l'acqua Ad una profondità fra i 2?5 e i 600 1re1.ri, sì trova una correnle d1 aC'qua calda ncchiuima di ~aie. Al di wpra e al di sotto di tale livdlo la tempnatura i: !.Otto zero. Pa~, così, a!sodato che le acque atl:iintic~e, scoperte da Namen nelle t·streme lautudrni mt·ridionali dell'Oceano Glaciale del :-.ord, arrivino fino al polo r lo 1iicaldino. Pare, inoltre, ine~ua l'affcrmnione di N'amen, secondo il quale la vi1a sarebbe del tutto ancnte nel cenno dell'Oceano Clacialr Attcntr ricercht' ad una profondità di mille metri hanno mostrato l'e)ÌStrn:ra di un'enorme quantità di moUmchi, di larn•, di al· ghe e di .-1acei di un ro~so v:ulatto Le os~n·a.tìoni magnc1irhe hanno pro\'ato che, nella zona polare, l'aqo della bussola ra un angolo qua~i cos1ante di 41 gradi con la linea geografie~ sud-nord. Nes,unJ anomalia. all'infuori di qurua. Viceversa il pendolo offre dei forti scarti nell.t dete1min.t.1ione normale della forza del p<·so. t.:no degli aviatori ha comunicato agli sc-ien1iati della spedizione un'ow·r\'azione curio~a Nell'atmosfera ani ca, fra i 1500 e i 2500 metri esiste una corrente di aria atsai più calda di qu<'lla presso terra. Qu,mdo nell'isola Rodolfo il termo,netro S('gnava due gradi sotto 'lt:rn, a dJemila metri di altezza ne scgna\a dicci sopra zero. L'estate al polo. « L'estate al polo>, dice una co111unica1ionc del luglio, -< è una nebbia cou.rnte, una piogc;ia. fine hnc r poi n('vt" senza. fine, disciolta. Tuuo :.i ,c:oglir Il ghiaccio è lutto cospano di piccoli \aq;hi. La casa si le\·.a su un pit•distallo di neYC, ma per conscf\arlo è necenario rifornirlo ogni giorno di nuova nC've per rimpi:u.zare quella che si scioglie. Bisoq;na andarla a cercare lontano e trasµortar\a con tarrelli. Si è fonn,1to come un m.m: in• torno alla ca,a e stiamo scavando un fos· S.lto per incanalarla e mandarla più lontano. Si traua di spostamenti Jirlu :i; N<'- gli angoli più acquo,i abbiamo 1 0110(·.a.u delle piccole palafitte >. La stazione è in costante comunicaz:ione con l'isola Rodolfo, do\'c un arroplano è sempre pronto agli appelli drgli esploratori, ~ilUati su un '!:hiacciaio che al mo• mento del loro arrivo al polo non avc\'a pi\l di tre metti di spe~sore. Alla fine di giugno il prof. Schmidt, insieme con quattro aeroplani, lil.,dò il polo do\'e restarono solo quattro membri della spcdi:r.ione. Si proponc"a di ritornarvi più tardi, con quanto m·I frauempo avessero potuto domandargli di provvi~te, di riserve, di strumenti. Ma dal 14 agosto si è fatto ~ilcnzio. L<" comunica:zioni tono interrone. Alle ore 15,18 del giorno 14 si comunicava ancor.a: e: Tutto bene, ma si ode male>. Alle 15153 dello stesso giorno il prof. Schmidt non riusciva a raccogliere che questa frase: « Come mi sentite? Un momc,nto. >. Poi più nulla. C. P. I CLASSICI BIZZOLI DIRETTI DA UGO OJ'ETTI t in vendita nelle principali librerie - in dJe superbe edizioniil primo volume delle DPIRDI I LIDPAR a cura di GIUSEPPEDEROBERTIS con 16 illustrazioni fuori testo. J..l COJrTEISJ lDJ!lllDE ANTICJ ••4u 41 Olaumo Ltopardl (ua dell, 16 !Uutrai. del Yolome) F..ooo linalmeo.tt TUTTO IL U:OH.aDI O & 11 DI in UD 10l0 t'Olvm1, In t'Hte ,1,- ra:':.:-~a~!::di pe ;;!!i!:·::~~Xit: 130 p•~ne, do"• l 1enso della Ylta • della ?:~\I IO~~a;::01 ;:!~rd! ~ll~:a: .'!t; o.no cbt ocnosc-e il 1uo poeta ecme po<:hl oggi 111 Italia, E u1. com di ohiruuio111 il MCOI.IÌOYO!cme,che compNnderà unti f~,:c~r~i, 1,io::":,;u 1 ~•I~;lj~: :1~::, :m·p:vs:J·::~ 0 ;.:c~I=;~: :~~:ed;,~: "Zibt.ldo:ie" • dell"'Epitt(ll&rio", Chlv• derk U teno Yolome 1111 tndJN di bev 100 rt 0:;1:: !::c:l:::• :~;rn!l~r: 1\!!: ff~~:t~o; ~!~I ;.::f!t~ ~:r:!11~1~!c~:~ r:d7~a!r ~! 0::5:f~'.~ 1 :._r1~~0:~~~ ~m~n~• aoe:tt~d!:t:c::,!°r:!: 1 ~' ::~~ idM I e In bre•I c1no.i , in cifre UOYtri la trucriiione q11111to mal limpida ed ••· 1e111ial1d'an.'optr& t d'ou •h1 delle pio. grandi eh• 11 cono1ca110,L'l11d1oe ut& U tre:~.~~l~fl~=O~I: .!~:.• l~J: 1 .. : 0~~~~ EDIZIONE DI LUSSO Oegl\11,ra in ptlle lmpn:ua In oro) L. 40 EDIZIONE RARA ~:m:~':'. ~~gft:d~~~to)~. l•~~~~~a .. 111 r!.1d SONO uscm NELLASTESSARACCOLTAI CLASSICI RIZZOLI 1. TORQUATOTASSO: POESIE A cua di l'ranceaco Flora (1006 pagine, eon 10 illutrulonl). 3. CRONISTI DEL TRECENTO A oua di ~herto P&lDtarocchi (888 p&• gine, C<lll. 6 1llo.1tra11011\)l,i TNcoeuto I il 1600loche ptr l'h.alla preparò td elaborò, talt'olta draminuicomeo.W, Il trapuao da :~~.i~r.tu::1~à -~o~! r:::,c: 11 :: 1aa~:!~ mente. Qui uuaglio trou i11qu1to YOlo.mele te1tlmonlau11 \111medi1i.e dlYerse, 4. MISTICI DEL DUECENTO E DEL TRECENTO A to.ra ~I A, Luutl (1028 p1gt111,cn 12 \IIHtrlllODi), Trattati, Ngo,,, tuta111111t1, sermoni, medlt&1lonl, oc111lden.11onl, le~ ::• f,"';~::pati 11 :~:~;:~!tf:b: 0 d1 r:•~; aut.on, • dlono li Ucu • lo nolgimen10 gtverall dtl poui,ro nollgiwi • mi1tlco di quel doe aeooll, 5. LE PREDICHE VOLGARI DI S. BERNARDINODASIENA A cu.ra di Piero Bug9lllni'<U?6 p.agin,, ooc 9 lll11nr11\0111l.Mirabile ra()(l(l\t& d: 11m, le Ui p~loh1 d1\tt nella Plana del Campo h:i Sitv& l'au.oo H27, Non o'hcr!ttono lo tu.t\O Il Qnu.roc-eot.o co1l compie.i.so,pro!oodo, tocc&utt, 8. LI R1GI DEL SE I CEN T O E DELL'ARCADIA A ou.ra di Carlo Oalc1tern (960 pagine, COII 16 lllottru!oci). 8c110 t'lllt!q111uro poell, dal lllar10.oal Chlabren., dal Camk'e~::.:i~,~d~~~n~',11~n:1 t!"°!\~ tau.li H furono n~ltl h, 1111 IGio t'Ol111111, , in 11 YUt4 proporaiou.L 7. GALILEOGALILEI:OPERE(Voi,1) ~:~~a l~~~!d;~o.Ps~::i. 0 ~1~,t~:i~ 0 ;~ del m1.11lmltl1t.eml", che fl la pl11celebre !:ll: ?fii~o~~~,l,•:•Ù ~B::c~~~o .:~~~~ leggland" i li 11Diloono d11l1Com1t1" che 1I poò ocnslderaf'I come 11 gume del "S:ag. giat.ou"1 le 11M,cuicbe'', cb, COlltito.iacono la prima t.1oria 1ci1ni!fica delle mac- ~:~n: ; :J!~~l; ~,!~;i~j:':~1:i;:i~;: lhl, L'optra 1arà di 2 Yofoml, tNDlRIZU.R.B ORDllfAZIOto. DlRBTTE CON VA~ OLIA O VERSO A.88EONO ALLA OA.SA EDlTRlOE RIZZLOIEC.·MILANO t
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