"-! PRI:vll D'APRILE 1831 entra- ~v~ in ~arigi. I~ prin~ipessa Cri- "- .''t~na ~• Bclg1010s0J giungendo di ~iars1~ha d1 certo i1on con la berlina da viaggio nella quale era partita dalla Lombardia nel dicembre 1828 capace all'interno di due letti e Provvista di dietro di sedili per i servi (:Malvezzi: C. di B.), e che era appartenuta al Byron, di cui ancora recava dipinto sugli sportelli lo stemma e il motto, ma neanche con la sgangherata carrozza da nolo che l'aveva condotta a poca distanw dal confine francese pochi mesi prima, all'ora della sua rapida fuga da Genova e del g~ado notturno del Varo; forse viaggiava nella corriera come una borghese qualunque. Chi la vide salire, accompagnata da un giovine di bell'aspctto, che era il suo segretario Pietr<;> Bolognini, munita di scarso bagag~10, ~ so1~rat!U:tto i suoi compagni di v1il.gg10,stipati m quel traballante mezzo di locomozione che già si cominciava a. sostitl!ire con la strada ferrata, non 1mmagmò certamente di trovarsi di. fronte, e addirittura gomito a gomito, con un essere così diverso da un qualsiasi _altro comune mt)rtale; potr:emmo giurare che ne ammirò i grandi e celebri occhi neri, il pallido e altrettanto celebre colorito le mani belli~sime c~e il r!tratto d~ll'Hayez tra- ~ mandò ai posteri, anche magari il portamento e i modi di grande dama ma che non andò più ohre; la pcrson~lità della sconosciuta dovette necessariamente sfuggirgli. Si può anche ammettere che a uno sguardo più attento non dovesse nepp_ur~passa": inos~rvato che gravi pens1en e sentimenti alloggiavano dietro la fronte pura, e semmai troppo vasta per un volto di donna, de!Ja be!Ja incognita, e perfino che quello sguardo estraneo giungesse a indovinare che non erano pensieri e sentimenti, anche gravi, quali di solito una donna cela in .se stessa, bensì. di una natura diversa; ma quale fosse precisamente questa natura non era davvero facile che potesse scoprirlo. Non è avventato supporre che perfino colei che li nutriva non dovette rendersene conto interamente; erano troppi, e molti di essi nuovi, e l'animo irrequieto e la mente . sveglia, avidi di sensazioni intatte dovevano correre dietro un po' all;uno, un po' all'altro, un po' a capriccio, mentre ecco che ad un tratto i sentim~nti prendevano il sopravvento, si sptngevano sino ll diventare addirittura commozione, ed era quando un aspetto del paesaggio, adesso che volgevano verso il settentrione, una curva dolce di. colline alquanto brulle, una estesa pianura senza confine, percorsa da intenninabili file di alberi altissimi e prosperi, di un verde chiaro, mutevole col vento nel vasto fogliame, le rammentavano il paese nativo, aU!.a- ~ore del quale doveva in gran parte dt esserne lontana. Ma al disopra di questa commozione, per estesa che fosse, al disopra anche delle preoccupa• zioni che non le ma11cavano, e come inquiete e incessanti, la viaggiatrice àoveva essere attratta dal miraggio della· città vicina, la quale le offriva in gran copia tutte le seduzioni a cui essa era più sensibile, e se anche non ebbe il presentimento dell'importanza che avrebbe assunta questa città nella sua vita, e che dieci anni dovrebbero passare prima che le fosse concesso di rientrare in patria, durante i quali, salvo brevi intervalli, avrebbe tenuta in essa la sua dimora, è verosimile azzardare che dovette avvicinarlese con la penuasione che la città non l'avrebbe accolta con indifferenza, e che non vi sarebbe passata inosservata, e insieme con il proposito di far tutto quanto stava in lei perché queste previsioni, piutt05to orgogliose che vanitose, avessero ad avverarsi. Il breve passato di questa donna giovanis~ima 1 di non ancora ventitrè anni, già era sufficente a giustificare que,;ti pensieri femminilmente ambizio"i; era un passato già ricco in cui fclicità 1 soddisfazioni, dolori, delusioni, il buono e il cattivo della vita, avevano già fatto la loro comparsa ora trionfante, ora subdola. Soprattutto le vicende dell'ultimo anno, quando alle preoccupazioni di un:1 vita facile e mondana, si erano uniti e addirittura sostituiti degli interessi e degli impegni politici, facendole balenare dinanzi allo sguardo troppo ammiiato la 1,pcrnnza di adoperare altrimenti, e in che alto modo, il proprio tempo; soprattutto le vicende di quegli ultimi mesi in cui tali speranze già avcv:rno incominciato a realizzarsi, riempiendole l'animo di una febbrile ansia, di un continuo desiderio giovanilmente impetuoso, e talvolta avventato, di adoprarsi con tutte }e sue forre in quanto si era pmposto, le davano il diritto di credere che il suo nome, non meno che la sua persona, fosse già noto nella grande città straniera, e che in esc.a avrr•bbe rappresentato una parte, -;arrbbe \tata qualcuno. Se non proprio con l'animo di una conquist:itrice, la principcs~ di Belgioioso dovette entrare in Parigi con quello di chi sa che un ambiente nuovo può respingerti, dichiararsi tuo nemico, e che occorre fin da principio lusing:irlo nelle sue debolezze, blandirlo. i;>'ahronde, essa doveva ripetersi che possedeva alla propria volta le sue anni, e cioè la sua gioventù, la sua bellezza, il suo gran nome, persino l'aureola tuttora valida in un paese che aveva da poco innalzato le barricate in nome della libertà, di perseguitata dalla polizja più reazionaria dell'epoca; erano anni, ovvero qualità, compresa quest'ultima, di cui si teneva gran conto, nella prima Parigi di Luigi Filippo, ed essa avrebbe saputo adoperarle. Intanto, arrivata a Parigi, e scesa dapprima per pochi giorno ad un albergo della via di Rivoli, la nostra viaggiatrice non mise tempo in mezzo, non rimandò di un giorno i primi p:issi in quei luoghi sconosciuti e di cui non poteva indovinare gli umori; era in possesso di una credenziale per lo storico Francesco Mignet, e si affrettò ad usarne. Ne sperava una presentazione, che ottenne, per il marchese di La• fayette, l'araldo delle libertà repubblicane, ancora sulla breccia, che cinquant'anni prima Qel nostro Garibaldi si era meritato l'attributo altisonante di eroe dei due mondi. Una viaggiatrice d'eccezione Gioventù e be11ezza, un gran nome, un largo reddito e, non ultima dote, l'aureola ddle pcr~ecuzioni di un governo generalmente inviso come il governo austriaco di Lombardia, erano pe:ò tutte qualità, o meglio caratteristirhe, che Parigi conosceva; entro il perimetro sempre più vasto delle sue mura ideali, essa aveva accolto e accoglieva molte altre donne celebrate che potevano rivendicarne di simili per se medesime. Perché colpissero, occorreva dunque possederle tutte in modo superlativo, cd anche occorreva che cia~una di esse si distinguesse dalle caratteristiche di cui le altre donne celehrate cra!10 singolarmente gelose, per scia ir:iteramentc nude le spalle, al quaun che di singolare nella loro appa- dro d1 Enrico Lchmami, dal taglio strarcnza, se non proprio nella sostanza, namente modc:rno, con i soliti grandi cioè per una voglia, spr'iso soltanto per occhi aperti su chi ("Uarda con un'eun tentativo, di essere diverse. E se sprc'ision(.• interrop;ativa, e i capelli neri poi colei che di queste caratteristiche divi<.iin due bande liscie e aderenti alle singolari poteva dar~i siJa.nzio"o e di- tempie, veinita di trina bianca e drapsinvolto vanto di fronte alla eventuale peggiata di bianco, tenendo sulle ginoia e caturazione di un :imhiente br- nocchia le bianche m;rni. B<'lla lo era, gan~ente ~altriff ~I ri~uardo. pote-va se si deve credere- alle testimonianzl" <1A'g-1ungervl1e 111d1scrczioni intorno a che di lei ci hanno la~iato i contemuna sua vit:1 intima interessante e tra- poranri, dalla te~timonianz:1 del conte vagliat:1, i motivi di curiosità, su cui d'Alton-Shée, che l'inC'Ontrò a Firenpotcva fare affidamr-nto. aumcntava110 1.c a un ballo in casa Borghe-.<.',e così rapidamente, cd cs;;a 1>otcva andare at- I~ .de~cri,;~c: « ... fui colpito dall'appatorno sentendosi con ccrtezta pesare nz1one d1 una strana bellezza: il suo addo"'° (!li occhi della ~ente. :ibito nero e rosso rra insieme semplice Queste caratteristiche, possedute in e binarro: i suoi capeJli neri e sottili modo superlativo e 1·c!lc"ingolari d:il natur~ilmentt 011dati1 senza ornamenti: loro modo di cs."('rC e di ,"ltteggiaNi, l.1 fron~e _larga di ~iovane Fausto, le e anche i ~greti, che s'indovinavano sopracciglia merav1gliosamcntc di'iCfac-ilmcnte, di una vita intim,l contra- gnate, i i:;-randi occhi da statua anst:ita, la nostra viat?datricc avcv;1 però tica, uno sguardo misterioso, mentre il diritto di rivendicarli a se stes,;a co- la perfezione del na.~, il delizioso c::ormc porhe altre avrebbero potuto, e· riw ... .,v<'bvano la femminea grazia ... >, f?i:5e per allora nc~suna, in tale quan- a qucll;.1 dcll'Ilcinc. che ne la,;ciò in t1ta e genere; qualora, entrando in Pa- una lettera quec::to ricordo: « ::\1"onho rigi, i ,;uoi prc1.entimcnti di conquista mai _visto niente d'altrctt:into favoloso, fos.c::crostati un frrddo e calcolato pro- poetico, rhc questi neri capelli che si posito 1 non sarebbe davvero 'itato giu- raccol~ono in c::clvai;tg-oende sul p:11sto l'accu"-.'\rla di prcsu01ione. di illu- lore trasparente del volto. li vostro dcrsi sui propri mezzi. volto l'avete rubato a qualche pittura Nata a :Milano nel 1808, figlia del del Trccl'nto, a un v,·cchio affresco di co~te <;ierolamo Trivulzio, sposata a ,cuoia lombarda. fo-sc al vostro Luisoli sedici anni al principe Emilio Bar• ni, o anche, che ,o, alle poc,ie dclbia.no di Bclg1oio,o d'E-.ic·. anch'c..,,o l'Ariosto». giovani'isimo I,,.~nc-hégià in fama di Giovcntl1 e be-Ilena dunqu<' un lar- ~ap~'>trnto seduttOrl·, la nmtra viag- 1-"{ù reddito, e non for,_e anche' un.i vit.1 ~iatnce a.ccoglicva intanto in ,;c su•s.c::a, intima intcrc._s.,.ntc e travagliata 1 se 1.;ola cau.,a della ,;ua nascita e del suo t~nto quattro anni dopo le nozze e~sa matrimonio 1 il lustro di due nomi fra M \Cpara,·a d~d marito e intr<lprcndeva i più famosi dell'aristocrazia Jombar- un viJg~io lontano dalla sua casa, che da; uno di e!-isi,in fama anche oltr'Al- fone essa stes,;a non. aveva stabilito pe, p<.·rl';1ntico avo m,trc-~iallo del R,: quanto durerebbe, però non dovette di Francia. prevedere che durerebbe dicci :i.nni e Il suo matrimonio, che poi doveva ri- più? Senza quella sua risoluzione essultarc effettivamente disgrazi:ito, ave- ~enzialr11:ent~:~m1antica, di di,rerdere va dato luogo a recriminazioni e con- 1 ~ un v~:1gg10 ti dolore di una c::eparatr:asti aryche nell'am~ito della famiglia, zione, d1 cui le contino<..· infedeltà del a1 quali erano stata pretesto i cattivi marito paiono ec::...-.crsetate essenzialprcccdenti dello sposo, ma non è for- mente la cama, viaggio che la conse errato presumere che vi ,;i dovevano du,c::cin giro i?Cr la p<'ni~la a Genova, nascondere questioni d'interesse e per Roma, Napoli e Firenze, quindi a Cidirla apertamente, doveva essc;e st:ita nevra e a Lugano 1 la sua vit:1 sarebbe la ri~chezza della spo!ia a suscitare bra- stata probabilmente diversa da quello mos1e e invidie. Ecco quindi che la che fu. All:1 sua vita sarebbe mancata nostra viaggiatrice rispondeva anche forc::c quell'ultima e tanto importante a quella caratteristica, fra le tante e- carat~eri~tic., _c~e fu l'aureola clellt- per: lcncale, che comi,;tc appunto nella rie-- SCCt~z1onp1oht1chc e della ,ua p,trtec1chezza; a scorrere anche soltanto su- paz1one alle lotte per l'indipendenza ~rficialmente le notizie della ,;ua vit.a, italiana; non iscritta ai carbonari, cosi trovano frequentissimi accenni al mc dovette diventarlo in Roma, quans~o opulento .Patrimonio, di cui fu do frequentò l'ambiente irrt'quieto dei piuttosto prodiga, r non sempre con ~:ipolcon.idi in c~ilio, che si r,1ccoglieva av:vcdutezza, sebbene in ogni caso so4 intorno alla regina Ortensia e ai suoi spm!a ?a ge,nc~~ità_ d'~imo. Che fos- due figli; non lcj!ata ai nomi pili comse g1o".'m~, s è gia visto,""'èsemmai può promc:,si delle rivolte pa<;Satce future; meravigliare che rn.nta giovinezza :in- non emissaria in Svizzera, dove non si d.asse unita così presto a tanta espe- può dire davvero c-he nascondesse i r1enza; ma comunque l'esperienza non propri sentimenti, e di conseguenza $ua,;ta la giovinezza, allorché ha a rhe non costretta a fu<t~ire da Genova dolare con un'indole simile a quella di ve la sua dimora. era sorvegliata giorGristina di Belgioioso, che in ogni tem- r 0° ,.~at:o~:~;d~ ! f:sfr~en~!a c~~~n~/~~ po considerò la vita ancora capace di d. f , sorpresa, di. sensazioni vcrgi~i .. Beli~ d~I o~tun~~v~~~t~,ge~ _Varo, I~ notte lo era, se st deve credere a, ntratt 1 T 1 9' . . 3 , non c~ul~ a che ài lei ci rimangono, dalla minia . .....,. o,on~ e a Mars1vha,_ n~lle quali_ città tura giovanile che le free l'amica F.r- fi_md1_compro~ette~s1 ~,utan?o t fugnec.ta R\si, allieva dell'Haycz dove li g1asc~1 delle nvoluz1om del ?~, e fi~ occhi grandissimi e neri com~ndano ,a nanz~ando la progettata spedizione d1 grazi,l ancora infantile dell'ovale dcli- f;~~c del d8~1, che doveva .muo~e~t': cato del volto, al ritratto dell'Hayez Moden orso BC-1c1ontcmpr:1n.~1 moti I medesimo, c~e largamente pone_ in ri- f ranc-eS: disc~~~aS~ crac /u 'overno salto le mam, la d~stra posata m ab- avrebbe conosciuto ap cdr ~ei~a~i; band~n? ~ul bracciolo dell3: poltrona, dove si rifugiò in c:isa del d qtt d'E ~ (' la sm1stra allargata sopra il cuore al ·ne s. b·t d 1 f . 0 or .s limite della scollatura rotonda che 1Ja- ~'ugus: 10 Th_opo a_ ugad m Franc 1 a1 D prlnclpt EmUlo Btlglo!cao, marito di Crlatb.a (dlpiato di H&JH) , 111 1erry 1 cieco a un anno, né avrchbr a'-('Oltato, dalla viva voce di l';li, degli insegnamenti a cui sarebbe nmast .. 1 fedele; non sarebbe infine entr:ita in P::irigi in 'quei prir:ii di aPrile del 1831. Perché a Parigi f"'ra diretta, oltre che dal desiderio di un:1 citt.\ nuova e famo,a, anche da un <·ompiltl preciso, che era di raccomand:ue alla benevolenza e a!b dif c~:i. del ~ovcrno francc,;c i rifugiati italiani :rntid1i <' recenti, ma soprattutto quei membri del gove~o provvisorio di Bologna che, fuggiti da Ancona, provvisti di passaport• fr:mcese, erano stati fermati e impngionati nell'Adriatìco dalla flotta austriaca dell'ammiraglio Bandiera. Vna vicenda del tutto nrivata e abbast.1112.t("f)mun<',una vicenda doloroc.amcnte intima, sembra quindi aver p~voc~t~, nella vita drlla princ-ipcs.c.a d1 Bclg101oc::od,elle conseguenze di tutt':iltra natura, e improvvisamente di grnndc importanza per lei. Ma dal giorno in cui essa cominciò a diri~ ge1."<d;i pronrio arbitrio, dal giorno in cui fece la sua scelta in Emilio di Belgioioso, la vit:1 di Cristina Trivulzio appare facilmente nient'altro che unl catena di conseguenze. Una vita umana, nella mag~ior parte dei casi fi.ni- ~ce col determinarsi abbastanza Presto mtorno a un nucleo a cui si rimette o~ni vicenda. che in' quella vita interviene. E anche se vicende straordin:1rie S?V\·olgono e rompono quella unità, s1 tratta comunque di vicende non prcv(•dibili ~Ile_ quali chi le subisce oppone-. una :·rs1stt'nza; finché, pas.s.ate che siano, e probabile che si affretti a ricostruire la propria vita intorno a quel nucleo primitivo. Nella vita della princip<'t$a di Belgioioso sembra invece c~c 01t11ivicc_nda, anche di ljeve peso, sia r:i.pace d1 determinarne il futuro talché ne vien<' come- un senso di vit~ affidata. al caso. E non giova che almeno una. fede, una missione contin.ua e sostanziale quale la sua convinzione e la !-ua opera in favore dell'~nit~1 11ab?iano pcrme:ita quasi sub1to. e m o~nt istante, a disperdere questa 1mpress1one non sfornita di fondame~to. ½'irrequietudine, un bisogno di novità, rimase sempre alle sorgenti del cara~ter~ decis? di lei; la capacità di seguire 1mmed1atamente una pista, per accennata che fosse. ALESSANDRO DONSANTI (continua) IlMEDI INCASA ENCICLOPEDIA D LLSALUH Quest'opera, d'importaou. veramente foodamentale, ba avuto una risooanza mondiale. tanto da essere considerata obbligatoria a bordo delle navi mercantili e da guerra. deUa marina nord 4 amcricana. Essa inaegna, co11 ua.a forma piana e accessibile anche ai profani, l'origine rli ogni malattia; ne indica i sintomi. ne suggerisce i rimedi ed i metodi di cura; contiene i.strui.ioni sui primi socconi e sulla medicina dome• stie.a; istruisce sull'assistenza. ai malati e ai feriti, su.ne cure della bellcu.a e ~Ila persona; consiglia sul• l'allevamento e sulla nutrizione dcì bambini, sullo regole d'igiene per i conva.Jescenti; ha una parte che ri• guatda le malattie degli animali domestici, capitoli sulle piante medicina.li, appendici storiche, culturali, ecc. L'opera ~ stata curata· e adattata alle necessità della vita e dei costumi italiani da un gruppo di medici specialisti, sotto la direzione del Prof.G.AB. A&AZZI DOOD'TI Df IODUIB IPDDDIITUB OLLA. B. 011'1YU11T-l IODICO CAPO I Vl'P'IOU..U. liB'ITilJO DIL OOIIO'lfI Dl IIILilO * IlMEDIC INCASA è. l'enciclopediaIndispensabipleerogni famiglia,preziospaer palestrec,ampdi i gioco,comandi,guarnigioni,cantierilontani daicentriabitati,ecc. • IOIO pa,!no, IOOOlllu1trulonl, Il tavole a colori e in rotocalco (anatomiche o vvlo), .... anlcoll formano l'intera opera che,· suddivisa in sei magnifici volumi di oltre 8oo pagine l' uno, rappresenta. la fonte limpida. e sicura alla quale ognuno può ricorrere per scoprire lo profonde radici delle malattie e perottenere un suggerimento od un &iuto diretti alla. conaervatione o ,J ritrova.mento del maggiore dei beni elargiti alle penone: la salute. * l sci volumi elegantemente rilegati in tutta tela, con scritte e fregi in oro Lire 540 Fa,;ilH.euicni di pa1amento a n·chiuta A.tenti in og-ni capolwogo dì provincia Perordlnulo11I(ntllt o u111110) lndlrlutu t RIZZOELCI.EDITOR Plllll CULO?Jll • - muo
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