Omnibus - anno I - n. 21 - 21 agosto 1937

O ■ NIBUS fiAG1NA 8 Il BAIRA■TI rito. Come si fa? La vita non dà una rl.,;:posta a questa domanda, e rim:1ne noiosa e vuota. Ora, da quello che ho capito, la signorina e butta nel vuoto della propria vita > una grande quantità di dolci che ella rosicchia quasi ogni momento, di note musicali che clb. canta quando non ha la bocca piena di dolci, di e: Ahi, ahi, mi perdoni! > ch'ella esclama subito dopo aver pronunciato le sue battute di spirito, e talvolta dopo,uno sbadiglio (segno però che, sbadigliando, ella ha pensato un~ hattuta di spirito contro qualcheduno), di piccoli e costosi oggetti che ella acquista la sera nei negozi, specialmente vecchietti col saio rosso e la barba bianca. Ma tanto materiale ha riempito appena appena il fondo di quel grandissimo vuoto. Eppure l'aspetto di questa ragazza potrebbe ingannare, e inganna, chiunque : al e: Gatto nero>, due sere fa, l'hanno scambiata ... Via, non le dico per qual genere di ragazza l'hanno scambiata. La signorina, narrando l'episodio, ride con le lacrime agli occhi. Ma sono abbagli che facilmente si prendono, quando si dà troppa importanza al . nudo femminile, perché noi uomini, come giustamente dice la Caravae-e-i, siamo più disposti a vedere un' e anima •• un e cuore>, un «cervello:., un e passato > in una donna vestita che in una donna nuda. e: Perché poi, non si capisce•· Via.reggi.o, agosto. ~t-0 ';Ì)i,i;eUo~e, Non mi lascio ingannare dal fatto che questa gente abbia lasciato i vestiti., per attribuirle una vita esclusivamente fisica. Il numero straordinario delle spalle, delle gambe, dei petti, dei piedi nudi non riesce a farmi cadere m un errore tanto grossolano. Se la vita di questa spiaggia si riducesse a una pura e semplice vita di corpi, cosa si potrebbe dire di essa se non che corpi così non ne erano mai nati (ci sono epoche, come la nostra, in cui gli scheletri vengono su assai bene, e la carne li rivene nel modo migliore)? E questi corpi entrano nel mare, escono, si stendono al sole, errano sui pattini tenendo in acqua la punta del piede, si adagiano su materassi di gomma, volano in bicicletta, dormono, si guardano con gli oc:chi assorti le dita tinte di rosso, e con le dita tinte di rosso si dipingono in blu gli occhi assorti, si stropicciano con le labbra le braccia sporche di sabbia, e con le braccia si asciugano la fronte sudata, cantano: e: Vivere! >, ballano. Il rumore più proprio e piacevole di qucs~ corpi, quello che per la selva è il suono delle foglie, credo sia, piuttosto che il riso, lo sbadiglio al so1 le, cosi bene le sue tre note esprimono e propagano la pace che si nasconde sotto le maglie da bagno; l'avvenimento più grosso è la colazione, quando al mattino un peso illimitato di biscotti e di latte entra nelle ravvivate bocche di quei corpi... Ma io sarei un osservatore brutale, se affollassi il mio quadro solamente di apparenza, mentre so che in nessun'aula, in nessun teatro, in nessuna sala di concerti o di conferenze regna, come qui, l'intelligenza. t questa la parola che più si pronuncia, ed è in base ad essa che tutto viene giudicato, respinto o accettato. La signorina R. S. è più intelligente del fratello; questo qui però è e abbastanza intelligente>. Si giuoctt i1 bridge e non il poker perché il primo e è un giuoco che richiede intelligenza>. Lucio d'Ambra comincia ad CMere preferito a Salvator Gotta perché riù e intelligente e ricco di problem >. Quella di Rosetta, che ama le . persone anziane e non i giovani. e: ~ intelligenza>. E se il Commendatore T. non ha gridato, quando ha visto il figlio, inesperto di nuoto, cadere in una buca profonda della spiaggia, è stato perché il figlio era e assai intelligente > e si sarebbe di sicuro salvato. Solo a me è toccata questa parola in senso sfavorevole, quando npn ho saputo riempire i tre quadri rimasti vuoti in un pu.l.de. « Ma lei è cosl poco intelligente?> mi ha detto una ragazza, dopo avere scritto a matita, con fulminea rapidità, la parola che si cercava, E cos'è quella che, nel pomeriggio, porta gli uomini a sonnecchiare mentre una interminabile processi()!. ne di donne seminude sfila nella pineta davanti ai loro occhi? InteUigenza, senza dubhio. E nou fa causa dell'intelligenza, o almeno dl'I desiderio di capire a fondo, che taluni giovanotti si portano di volo pn i viali, tenendòle sedute di faccia ,ul manubrio della bicicletta 1 come 1111 libro sopra un le~gio, e guar• dand,,le attentamente in tutta la persona, talune ragazze che del resto hanno un aspetto estremamente espressi• vo, si direbbe in bei caratteri tipografici, e di attraente lettura? E come avrei capito il viso e le moine di una giovane allieva di Firenze, che in avvenire sarà una grande attrice, e oggi abita nella pensione Villa Galli, se anche questa volta non avessi consultato la parola intelligenza? Ella arriva in gran fretta a tavola, e siede rumorosamente, mettendo i piedi con gli zoc. coli l'uno sul piuolo anteriore, l'altro su quello laterale della sedia; poi si tolta e rivolta d'improvviso, quasi qualcuno le solleticasse l'orecchio con una. cannuccia, e nel viso, che è di un ovale perfetto, si copre letteralmente di una nebbia di paura. Che succede in quella giovane donna? e Un fatto di intelligenza >, caro amico. Ella guarda tutto sbarrando gli occhi, perché gli oggetti e i piccoli episodi dell'ambiente le si presentano mostruosamente incapaci d'esser capiti. A questo insieme di cose1 sgraziatamente fuori della portata del suo cervello, ella risponde con boccacce; e se è a destra ch'e11a non riesce a capir nulla, si volge d'improvviso a sinistra 1 e se a sinistra accade la medesima spiacevole cosa, ella si volge indietro; e quando non ne può più tira fuori la lingua, mentre tutte le sue grazie intellettive rinculano come piccolissimi cani di razza davanti a grossi maremma.ai; in ultimo, vinta, scompare, simile ~ una dea ferita, dietro una nebbia di paura e di disprezzo. Naturalmente questo dipendere, anima e corpo, dall'intelligenza ha i suoi gravi sv;mtaggi. Per esempio ne11a vita della sip-norina Caravaggi, non si sa bene come, s'è aperto un vuoto. Ella è molto gaia quando conversa. Gaia? e Un demonio di arguzia>. Le persone che la conoscono ne hanno una tale paura che spesso, quando ella h_a finito di parlare, non sanno cosa n- ,;pondere, perché pensano: e: Le ~ar~- Je, che questa diavola ha detto, s!gn!- ficano quello che comunemente s,gmficano, o significano qualche altra cosa? >. t insomma oltremodo spiritosa, ma per fortuna, quando termina di essere spiritosa, diventa oltremodo squisita e cura, con grande sollecitudine, le ferite che ha aperto con le sue parole. Si precipita a chiedere scusa, con frasi di assai chiara gentilezza, dopo aver pronunciato contro qualcuno battute spesso incomprensibili, ma senza dubbio sanguinose, a giudicare dalla espressione di orrore e di rimorso con la quale la signorina guarda il suo interlocutore. Ma accade spesso che, mentre è seduta sulla spiaggia e grat• ta la saqbia, e sorride, e ferisce le nersone con la sua arguzia, e le guarisce con la sua cortesia, alzi un viso disfatto, come se al posto della piccola buca, che ha scavato con le mani e nel cui fondo penetra l'acqua, avesse veduto e: il vuoto spaventoso che ella porta nel cuore >. Il silenzio subito mette i sigilli sulle sue labbra, e tutti gli" amici intorno, presi dal fascino funesto di quel silenzio, tacciono anch'essi. E pensi che tacere, sulla spiaggia di Viareggio, è un'impresa altrettanto difficile quanto parlare in un paese di cui non si conosce la lingua. Perché la società che sbocca in questo mare, essendo quasi tutta lombarda e toscana, della sola parte d'Italia che usi la convenazione, ha dato agli stabilimenti balneari figure di salotti, disponendo in rettangolo le sedie lunghe, in modo che ciascuno, restando comodamente sdraiato, possa avvicinare la bocca all'orecchio del vicino e poi, viceversa, l'orecchio alla bocca: ed è un grave momento quello in cui tutte queste persone non hanno nulla da dirsi perché, disposte come sono nell'atto di chi parla e di chi ascolta, il silenzio fa l' effetto di un, improvviso guasto che riveli la irrealtà della scena... Ma io parlavo del vuoto deJla signorina Caravaggi. Una sera, davanti a uno di quei caffè che sorgono lungo il viale Carducci, e hanno la forma di un palcoscenico, la signorina Caravaggi mi dice lealmente che la sua vita, come la vita di tutte le persone intelligenti, e dunque anche la mia, è noiosa e vuota. Ella non sa come riempirla. Leggere? Scrivere? Viaggiare? Lavorare? Fare sport? Tutto inutile. Forse un figlio potrebbe salvarla. ,Ma il pensiero che non si possa avere un figlio, senz'avere anche un marito, la spaventa. Vorrebbe essere madre, essere una signora rispettata, onesta, e: tenere in società una posizione > più che regolare, e nello stesso tempo non avere maLe scrivo questa lettera per avvertirla, nel caso lei venisse a Viareggio, caro amico, di non lasciarsi accecare dallo splendore delle carni. Ciascuno di quei corpi, anneriti dal sole, contiene i suoi complicati problemi. Basta pronunciare la parola e intelligenza >, come le ho detto, e intavolare una conversazione su questa parola, perché i nudi rivelino i loro see:reti. A volte basta pronunciare a voce . lta una parola come e: senatore> o e eccellenza >, perché un mucchio di sabbia si apra, e ne esca un ventre, e poi braccia, spalle e una testa che non vede perché non ha le lenti. Del resto, se vorrà prestare un po' di attenzione, si accorgerà che perfino le ragazzine, quelle che non sono in grado di parlare, come le signorine loro sorelle, o le signore loro madri, di Salvator Gotta e di Lucio d'Ambra, e in una parola non dedicano molte ore alla e riflessione• e al e pensiero:., promettono tuttavia, jn un modo tacito ma assai netto, che penseranno; e la loro grazia prù1cipale, la loro aria intellettuale, è questa tacita promessa che un giorno penseranno, che fra poco penseranno, che dopo questo mese caldo si metteranno a pensare. Cordialmente VITALIANO BRANCATI P.S. Non credo che, venendo qui, lei abbia bisogno di portue la bicicletta. Potrà affittarla per dieci lire al giorno. Le sarà auai utile un paio di pantaloiii corti. Parecchie persone usano quelli che( port;i.- vano in Africa. Un altro consigli l: non ELEGANZA ESTIVA dica mai, altandosi tardi dal letto, di aver passato la notte al e Gatto nero > o alla e Casina delle Rose >: essi erano di moda l'anno scorso. Dica piuttosto di averla passata al e Kunaal > e al e Savoia >. COnversando con gruppi di r.igane, disegni col piede distrattamente sulla sabbia figure poco decenti ; poi, abbassata la testa e accorgendosi di quello che ha fatto, cancelli rapidamente e cerchi magari d; arrossire: le ragazze l'ammireranno sinceramente, sia per il torbido contenuto della sua fanta,ia, cosi torbido e abbondante da rovesciarsi fuori di lei al primo momento di disattenzione, sia per la premura e il candore con cui è corso ai ripari: lei ispirerà.una grande simpatia per i suoi istinti e una grande fiducia per la sua buona educazione. Dica di possedere una villetta a Viareggio. Parli male di Forte dei Marmi. Si mostri infor• mato sugli articoli apparsi nel Corrierç ddla Sera: rimpianga che, tre anni fa, sia stato interrotto il servizio di Cesco Torna.- selli sulla Russia. Quando conversa a quattr'occhi con una signora, parli bene del marito di lei, dica che egli ha tutte le qualità, ma passi subito a parlar male dell'at• tività che egli svolge, specialmente se nell'industria o nel commercio, parli male dell'industriale o del commerciante e si domandi come faccia una donna vivere accanto a un industriale o a un commerciante~ Le accludo alcune fotografie della spiaggia. I MARITI arrivano a Viareggio asciugandosi la fronte e tenenùo la giacca sul braccio. Gli scapoli addirittura della giacca fanno una palla, come se fosse un asciugamano sporco. Uomini affaticati, per il caldo di Fir~nze, Rom.a, Milano, Bologna, e per la noia delle piccole città toscane come Lucca, Pisa, Siena, Arezzo, Grosseto, appena scesi dal treno avrebbero bisogno di refrigerio almeno per gli occhi. Ma le donne che sono in attesa, con la vivezza degli abiti e delle unghie dei piedi accecano più del sole. Le donne alla stazione di una città balneare non sono quelle che upettano a casa chi torna da lavorare. Indossano pantaloni lunghi di seta o cal:toncini di tela: hanno le gambe grossissime: i reggipetti strettis• simi come .se contenes.stro della ,abbia pesante. . Addirittura in Toscana si dice che i treni, in arrivo a Viareggio il sabato sera, viaggiano scoperti: per dare aria alle coma. Eppure chi scende a Viareggio, è contento lo stesso. Perché ormai quui è obbligatorio l'e,.scre contenti. Le donne sono quelle che sono: ma chi scende dal treno con la giacca sul braccio ha il diritto di ammirarle e anche di divertini. E forse non è più nemmeno un diritto; è anzi un dovere ormai. Il divertirsi d'estate invece del riposarsi è un dove.re civile. A costo di stanchezza e di sprecare la salute, il diver: timento ci vuole. Quest'anno da tutte le parti si canta e Vivere >, cd è come l'inno della borghesia balneare. La borghesia che villeggia freneticamente ha il suo inno, e le ragazze che lo cantano si commuovono. Hanno in fondo alla gola un fremito di commOzione. e Vivere > è canzone estiva, frivola e presunt.uosa in1icmc come è frivola e presuntuosa la gente sulle spiagge. Qualche gelataio ha inventato la c.usatina e Vivere >: e Vivere • è la divisa di tutta una società. Anche all'architettura balneare potete affibbiare quel nome: esiste uno stile e Vivere > come già il Liberty e il Boreale. Sulle spiagge, le donne non sanno affatto spogliarsi. Distese sulla rena .con i succinti costumi, risultano per quello che M>no: comunque l'occhio pur se si stanc.i.non è li che si distoglie inonidito. Il peggio accade altrove; a passeggio e nei ritrovi. Non 1i tratta nemmeno di pessimo gusto. Le donne, si sa come sono disposte a conciarsi nelle maniere più incredibili. Quando c'era la guerra europea, si misero il cappello da bersagliere; venuto Wilson in Italia, si misero al collo la bandier~ americana piena di stelle: oggi portano il berrettino aeronautico; domani chissà cosa saranno capaci di mettersi addosso. Ma in tali casi si trattò semplicemento di frivolità femminile, o al più di pacchianeria; senza contare che le donne m.uchcrate a quel modo 11 ,1pre furono eccezione. Ora il caso è diverso: tutte le donne d'estate finiscono con acconciarsi con i lunghissimi pantaloni o con gli esigui calzoncini. Le gambe delle donne, infine, non le avremmo mai immaginate tanto imperfette. O sono troppo grasse, o miscrC'Volmcnte sili. Le povere quindicenni sembrano trampolieri o cicogne: non sono più le ca.re piacenti fanciulle vicine ad essere donne. Cosl stando le cose, è naturale che l'oc, chio si stanchi come davanti ad uno scherzo della natura. Quasi ci sembra di scoprire neglì occhi delle donne e delle fanciulle di Viare8~io una nascosta ,offerenu. {Jna ragazza in vestaglia, che mostri cam• minando appena la rotondità del ginocchio, attira gli occhi di tutti ; cd è veramente un riposo. Ma ,ono ragazze rarissime: per ognuna di esse hai da vederne duecento delle altre. Una cinquantenne, poi, che passa goffa con le sue gambe scoperte, rattrista come se avessero offesa tua madre. Ma peggio di tutti, e di tutti più ridicoli, sono i poveri vecchi con pino bianco e gli occhiali sul naso. Gente che fino a ieri è andata vestita soltanto di nero; che mai, nemmeno di estate, si era tolta il cappello di feltro, che sòlo, essendo moda generale, adottò la paglietta, oggi viaggia con berrettino di tela, a meua testa, come lo portano i marinai nei lilm americani. Mostrano nei calzoni le gambe ossute e stecchite: il corpo t sperso in un giacchet• tone di lino viola, e quel povero vecchio che potrebbe essere tuo nonno ti viene voglia di offenderlo. Questa è l'aria non della spiaggia, dove la gente bene o male pensa a fare i suoi bagni e a prendere il sole, ma del retro• spiaggia. In tutte le stazioni balnearie ita• liane, a Viareggio, a Ostia, a Rimini, ad Abbazia, si vive ormai soprattutto nei viali del retrospiaggia. Scommetterci che c'è gente che ha toccato !'onde soltanto con 1a punta del piede. Ed è il costume di chi, " qualsiasi costo, pretende il diverlimento. La genlc si vuole divertire: avvezza alla fatica di tutti i giorni, ha finito col credere eh<"tutto al mondo sia fatica; perfino il diver1imcnto. MASSL\.flNO KARAT AGFA LA NUOVA MACCHINA PER PICCOLO FORMATO ALLA PORTATA DI OGNI DILETTANTE La ~ut Agf.1 è una nucchiru a spie~amento autom.1tico. 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I ·•••' 1• uai fot IL J?.ITOJ?.NO DI BEJ?.TOLDO . . . . . . . L.10 LA BELLA STOJ?.IADI"OJ?.LANDO INNAMOJ?.ATO" E POI "FUJ?.IOSO" L. 6 I L C o N T E D I C A V o u I?. L. l!I IL DIAVOLO NELLA MIA LIBJ?.EJ?.IA L. 10 L E G I O N E D E C I M A L. 10 LA VEJ?.AISTOJ?.IA DEI TJ?.ECOLOR.I L. 6 J?.OSE D'OGNI MESE L. 8 LA SVENTUJ?.ATA IJ?.MINDA ! L.10 I o C E I?. C o M o G L I E L. !I VIAGGIO CON LA GIOVANE EJJJ?.EA DIAJ?.IO SENTIMENTALE DELLA GUE/?.J?.A GELSO,MINO BUFFONE DEL J?.E I GIOJ?.NIDEL SOLE E DEL GJ?.ANO IL LIBJ?.O DEI VIVI E DEI MO/?.Tf IL MONDO È J?.OTONDO IL PADJ?.ONE SONO ME! LA PULCELLA SENZA PULCELLAGGIO SIGNOJ?.INE .. IL NUOVO VOLTO D'ITALIA ....i..to,,-'--.,.,._,... ,...;. ; L.10 L. 5 -L. 5 L. 5 L. 5 L. 5 L. 5 L. 5 L. 5 L. 30 A. MONDADOR._I - MILANO

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