Omnibus - anno I - n. 17 - 24 luglio 1937

sesso; credo che in questo taso si finirebbe per far della pubblicità. Bisogna che mroviate Durkc prima che faccia qualche altra sciocchezza •· DAGJ.IOCCHI D'ARGENTO • Se desiderate che non si faccia della ..:.1ttiva pubblicità sulla cosa,, io dissi, "bisognerà cercar di farne subito della buona. Diamolo come introvabile, lasciamo che i giornali pubblichino suoi ritratti e notizie che lo rii;.uardino. È vostro cognato, è un poeta: faranno molto chiasso. Potremo dire che era stato malato - mi avete detto che è sempre stato di salute .-\KDAI un altro telegramma all'agente di Baltimora col numero dei bauli .. Intanto er-a già calata la sera d1 quella domenica, e così la smisi e me ne andai a casa. Mezz.'ora prima che la Colden Gate Trust Company aprisse gli sportelli, la mattina dopo, stavo parlando con Clemcnt, il cassiere. Tutte le tradizionali cautele e i principii dei banchieri, messi assieme, non avrebbero formato un terzo delle storie che faceva quel vecchietto grassoccio e canuto. Ma uno sguardo al biglietto di Axford, • Prego di dare tutta la possibile assistenza al latore•, decise Clement a farsi in quattro per aiutarmi. , Voi avete, o avete avuto, un conto corrente al nome di Jeanne Clark •, dissi io. • Vorrei sapere tutto il possibile a questo proposito. A chi firmava gli assegni e per che somme; ma specialmente da che parte le venh•a il denaro,. Premetti: con un dito roseo un bottone bianco sul suo scrittoio e un giovane dai lustri capelli gialli entrò cautamente nella stanza. Il cassiere scrisse qualche cosa con un lapis su di un foglio di carta, lo diede al silenzioso giovane, il quale scomparve. Tornò quasi subito con un incart~mento che posò sullo scrittoi-o del cassiere. Clement osservò le carte, poi mi guardò. r. La signorin3 Clark fu prèsentata da Burke Pangburn ii giorno sei del mese passato e aprì ~n conto corrente di 850 dollari in danaro. Dopo questo fece i seguenti depositi: 400 dollari il dieci, 250 il ventuno, 300 il ventisei, 200 il trenta e 20.000 il due di questo mese. Tutti questi depositi, eccetto l'ultimo, furono fatti in denaro. L'ultimo era un assegno che ho qui•· Me lo porse. Un assegno della Golden Gate Trust Company: r. Pagate all'ordine di Jeanne Clark ventimila dollari. • (firmato) Burkc Pangburn •· L'assegn? portava la data del due del mese. e Burke Pangburn? » esclamai io con aria stupita. r. Gli accadeva spesso di firmare per somme simili?• r. Credo di no. Ma si può vedere•. Premette un'altra volta il bottone bianco, fece scorrere il lapis su di un 10tro pezzo di carta e il giovane dalla lustra chioma gialla entrò silenziosamente, uscì, entrò, uscì. Il catsier~ guardò fra le e.irte che glì •wevano portato. • 11 primo del mese il signor Pangburn fcpositb 20.000 dollari: un assegno a firma del nostro correntista signor Axford ,. • E quanto ha ritirato la signorina Clark?, domandai. Riprese in mano le carle che riguardavano il conto della giovane. • Ecco qui. Un assegno di 85 dollari all'ordine di H. K. Clute il quindici del mese passatoi 300 dollari il venti, e poi roo il venticinque furono incassati da .. .;i stessa. li tre di questo mese chiuse il suo conto corrente con un assegno a suo nome di 21.515 dollari•. • E questo assegno?, ' • Fu scontato qui, da lei stessa•. Accesi una sigaretta e lasciai che il mio cervello lavorasse attorno a quelle cifre. :"lessuna di esse, tranne quelle firmate da Pangburn e Axford, mi pareva interessante. Il vaglia a nome di Clute - il solo che la ragazza avesse fatto in favore di qualcuno .- quasi certamente era servito per l'affitto del suo appartamentino. "-Riassumendo•, dissi a voce alta: r. il primo del mese Pangburn depositò un assegno di Axford per 20.000 dollari e il giorno dopo diede alla signorina Clark un assegno della stessa cifra: assegno che la giovane depositò subito. 11 giorno dopo ella chiuse il suo conto con un assegno di circa 21.000-22.000 dollari,. •Precisamente•, disse il cassi'ere. Prima di andare a Casa Glenton, per chiedere a Pangburn perché non mi aveva parlato dell'affare dei 20.000 dollari, feci una capatina all'agenzia per vedere se fosse giunta qualche notizia da Baltimora. Uno degli impiegati aveva rippcna finito di decifrare un telegramma: Lessi: • Bagagli arrivati Stazione Mt. Royal ottavo giorno. Ritirati stesso giorn,o. Impossibile ogni traccia. Ì'umero 215 :'\'orth Stricker Street è asilo per orfani,. CAPITOLO VI SUONAI per dieci minuti al campanello di Pangburn senza aver risposta. 11 ragazzo dell'ascensore mi disse che probabilmente Pangbµrn quella notte non era rientrato. ~lisi un ~iglietto nella sua cassetta delJe lettere e mi diressi verso l'agenzia ferroviaria dove feci in modo di venir awcrtito se un biglietto Baltimor-a-S3n Francisco, non usato, venisse presentato per il rimborso. Ciò fatto andai all'ufficio delle Osservazioni meteorologiche e presi l'appunto di quanro date nelle quali aveva piovuto di continuo notte e giorno. E col mio appunto andai negli uffici delle tre mag- ~iori agenzie di tassì. Questo stratagemma mi avea servito parecchie volte. L'appartamento della giovane era lontano dalle lince degli autobus, e conta\·o che fosse uscita - o qualcuno fosse andato a cercarla - durante uno di quei giomi di pioggia. In ambo i casi era molto probabile che lei - o chi era andato a cercarla - si fosse servito di un tassì piuttosto che raggiungere sotto la pioggia la linea degli autobus. Il registro delicata - e che si teme sia morto chissà dove o che sia in preda a squilibrio menta!-. Non c'è bisogno di nominare la ragazza o il danaro. Basterà la notizia della sua scomparsa per tenere la gente, e specialmente vostra moglie, lontana dal supporre la verità•· Dapprincipio la mia idea non lo persuase, ma poi finii per convincerlo. Andammo dunque a casa di Pangburn dove Axford, assicurando che avevamo un appuntamento con lui, poté facilmente entrare, cd io con lui. Frugai le stanze centimetro per centimetro, in ogni bu\.'.:,.,, nascondiglio e fessura. Lessi tutto quel che trovai scritto, perfino i suoi manoscritti, e non trovai niente che gettasse una luce sulla sua scomparsa. Mi consolai intascando cinque sue foto- " grafie: ce n'era più di una dozzina. Axford notò che nessuna yaligia o baule mancava dal ripostiglio. Invece il libretto degli assegni della Golden Gate Trust Company fu introvabile. Passai 11resto della giornata preparando quello che volevamo fosse stampato dai giornali, e il mio cx cliente fu trattato· benissimo: prima pagina, articoli e fotografi&. Non ci poteva essere nessuno a San Francisco ad ignorare che Burke Pangburn, cognato di R. F. Axford e autore di Orme sulla rabbia e Altri tJt1'11·, era scomparso - a meno che non volesse o non potesse leggere i giornali. Tutta questa pubblicità diede subito dei risultati. La mattina dopo eravamo informati di almeno dodici persone che avevano visto il poeta smarrito in dodici posti diversi. Poche di queste informazioni avevano l'aria autentica, o almeno credibile; la maggior parte erano ridicolmente assurde. Tornando all'agenzia dopo un'indagine a proposito di una notizia che m.,era scm• brata attendibile - prima di esaminarla-, trovai un appunto sul mio tavolo che mi diceva di chiamare Axford al tdefono. • Potete venire al mio ufficio, subito?• mi chiese quando ebbi la comunicazione. Quando fui fatto entrare nel suo ufficio, con Axford c'era un giovane di circa ventun anni; tipo di damerino impomatato dal petto stretto. • ...E' au t.ana. Il propri,tario • Jopll11, d,no "8t.tlli1101' .. ,• r. Questo è Fall, uno dei mit:i impiegati •, disse A:tford. e Dice di aver viilfo Burke domenica notte,. giornaliero della compagnia dei tassl mi avrebbe svelato ogni chiamata dal suo indirizzo e la destinazione della corsa. L'ideale sarebbe stato che i registri fossero esaminati per tutto il periodo della sua permanenza in quell'appartamento: ma nessuna agenzia avrebbe mai accettato di fare tanto lavoro, a meno che non si trattasse di vita o di morte. :'vii fu anzi abbastanza difficile persuaderli a esaminare gli appunti dei commessi nei quattro giorni che avevo segnato. Dopo che ebbi lasciato l'ultima agenzia dei ta.ssl, chiamai nuovamente Pangbum al telefono; ma nessuno rispose. ::vt'infor• mai presso gli A.xford, pensando che il poeta poteva aver pasuto la notte da loro, ma mi dissero che non lo avevano visto. Quella stessa sera, tardi, avute le copie delle fotografie e dei manoscritti della giovane, ne spedii una copia a Baltimora, Poi tornai alle tre agenzie di tassì a ritirare i miei ragguagli. In due agenzie non trovai niente che servisse: gli appunti della terza agenzia segnavano due chiamate dall'appartamento della t.\gazza. In un pomeriggio di pio~gia era stato chiamato un tassì e un passeggero era stato portato a casa Glenton; evidentemente la ragazza o Pangburn. Una notte, alle dodici e mezzo, c'era stata un'altra chiamata; questa volta il passeggero era stato portato al Marquis Hòtel. L'autista che aveva risposto a questa seconda chiamata non si ricordava gran che, quando lo interrogai, ma gli pareva C"he si fosse trattato d1 un uomo. Per il momento lasciai in sospeso questa cosa: il :vtarquis Hòtel non è uno dei soliti grandi alberghi come si trovano a San Francisco, ma è pur sempre troppo grande perché ci si possa andare a esaminare tutti gli ospiti, quando se ne cerca uno. Passai il resto della serata cercando di tronn Pang'burn, ma senza successo. Alle t1 chiamai Axford e gli domandai se sapeva dirmi dove avrei potuto lrovar suo cognato. • :,.J'onlo vedo da parecchi giorni,, disse {1 milionario. r. L'aspettavo a pranzo l'altra sera, ma non è venuto . .:\Iia moglie ha cercato di telefonargli un paio di \'Ohe, oggi, ma senza successo,. La mattina dopo, prima d'alzarmi, chiamai ancora l'appartamento di Pangburn senza aver risposta. Poi telefonai ad .'\.xford chiedendogli un appuntamento per le dieci, al suo ufficio. r. ~on so immaginare cosa possa occuparlo ora,, disse Axford con disinvoltura quaQdo gli dissi che evidentemente Pangburn era assente dal suo apparrnmento fin dalla, domenica. 11 E penso che ci sia poca probabilità d'indovinare. Il nostro Ilurke è un vero randagio. Come ,·anno le ricerche della damigella in pericolo?, • Abbastanza bene per esser sempre più con\'into che non è affatto in pericolo. Ha incassato un vaglia d1 20.000 dolfon, di v_ostrocognato, 11 giorno prima eh scompanre 11. • Ventimila dollari da Burke? Deve essere una ragazza meravigliosa! ;\la dove avrà trovato tanto danaro?• .• Da voi•. Il corpo muscoloso di Axford si drizzò sulla se'tgiola. • r. SL. 11 vostro assegno 11, • >lon gli ho dato nessun assegno». •Dove?, domandai a Fall. Kon era un tono aggressivo il suo: sem- E · I d H )f plic~ment~ stabiliva un fatto. . ~oo~ti: ••.n una, ocan a presso a - • :\:on gh avete dato un assegno d1 20.000 5· · h f I ·) dol~rt 1 il primo del mese?'b -.,.- : A~:: 1::~~:on~e!e L~~~c ,~:~~ parecchie : A1~~;a•, suggerii io, r. sarebbe meglio iolté qtti,. ne:i-~fficio del signor Axford. - fare una scappata alla Golden Gate Trust raCproprf,o h"" 1· d , e c ome u c e o ve este. • ;1:1p~ny .•· . d 11 , ffi . • Tornavo dalla spiaggia e mi ero ferd c~CI minuti opo eravamo ne u CIO mato alla locanda con alcuni amici, a ~ Voerz::n;ivcdere i miei assegni incas- mangiare qualche cosa, quando, mentre sati ,, disse Axford al cassiere. uscivamo, giunsero in automobile il sigt~1p:~~;as:~:;nu~8g~~:::;\::~~~~;\~~~~ ~~~r1:~~~~:~:n~ 1 -n~c::::;:Sd :n:;:~oo:;: li scorse rap:damente finché trovò quello Non diedi importanza alla cosa finché ieri che desiderava. L'osservò a lungo, poi ~:':n 1 :~ i~~iri~;~f1:lid~h~~~:i~:~~ Xr1~~ :: !~~rdd~c~:r:~:~do il capo lentamente mi son detto che ... , • :Vii è assolutamente nuovo•· : ~:it~oc;~:;k ~~a?, tagliai corto. Clemcnt si asciugò la testa con un fazzo- , A che ora?• :;~o S~~~~~oru:i;~~:Òd::1t:~!rij;t~i es~~ • Fra le I I ,30 e mezzanotte•· pere se la sua banca era stata truffata. : ~!I.i I: e::~~~ nella nostra automobile e \~ ~~~:t~a:i~/~:~\ \~:;:varc l'assegno quando giunsero loro. Ad ogni modo sono e Depositato da Burke ,, disse con la ~~i:~~n:~ che non mi avrebbe riconovoce di chi pensa una cosa mentre ne dice un'altra, • il primo del mese•. • Potremmo parlare col cassiere che prese l'assegno di 20.000 dollari depositato dalla signorina Clark? »·domandai a Clement, Egli premette con un tremolante dito roseo uno dei bianchi bottoni del suo scrittoio e dopo un minuto o due entrò un ometto gialliccio e senza capelli. • Ricordate di aver avuto un assegno di 20.000 dollari dalla signorina Clark, poche settimane fa?, gli domandai. r. Sissignore, perfettamente•· • Cosa ricordate in proposito?• • La signorina Clark venne almio sportello col signor Pangburn. Era il suo assegno. Io pensa, che la somma era grossa, ma il correntist3 m1 disse che aveva in conto abbastanza da coprirlo. La signorina Clnrk e il signor Pangburn rimasero là, ridendo e parlando, finché ebbi registrato il deposito a favore della signorina Cl.1rk, poi se ne andarono. E questo è tUllO•. r. Questo assegno•, disse lentamente Axford dopo che il cassiere se ne fu ritornato alla sua gabbia,• è falso. Mn naturalmente io lo pagherò. Voglio che la cosa rimanga tra noi, signor Clement, e che non abbia seguito•. r. Certamente, signor Axford •· Clement era tutto sorrisi e acconsentimenti con quel peso d1 20.000 dollari levato dalle spalle della banca. • Che aspetto 1weva la donna?, • Non so. Non la vidi in viso e non ricordo come fosse vestita, e nemmeno se era alta o bassa,. Ecco quanto il giovane Fall mi poté dire. Dopo a,·erlo congedato, usai il telefono di Axford per chiamare • Wop •, bagnino da Healcy, a North-Deach, lasciando detto 1 che quando• Porchetto, tornava chiamasse •Jack,. Questa era una frase combinata che mi serviva per mettermi in comunicazione C'On •Porchetto• ogni volta che desideravo vederlo senza che nessuno venisse a sapere che ci conoscevamo. • Conoscete la locanda White Shack? • domandai ad Axforcl quando ebbi finito la mia telefonata. • So dove si tre;• a, ma non so di cosa si tratti 11, • È una tana. Il proprietario è Joplin, detto " Stellino ". Un ex pugile che vi investi le sue vincite quando il Proibizionismo fece il gioco di quel tipo di locande. Non è un posto per vostro cogt'iato. lo non posso andarci di persona senza destare l'allarme, Joplin mi conosce bene. Ma conosco un tale che potrà passarci qualche nottata. Forse Pangburn è un cliente assiduo, o addirittura potrebbe aver preso alloggio là. Non sarebbe il primq aiutato da Joplin a nascondersi. Ad ogni modo quel tale che conosco lo metterò a far buona sorveglianza per una settimana e vedremo se trova qualche cosa,. • È tutto in mano vostra». disse Axford. e Trovate Burkc senza scandalo. Non vi chiedo altro•· Dopo di che io e Axford lasci:immo la banca e risalimmo nell'automobile con la quale già eravamo venuti dal suo ufficio. i\la egli non accese subito il motore. Rimase fermo a contemplare con occhio as- CAPITOLO VII sente il traffico di l\lontgomcry Strcet. DALL'UFFICIO di Axford andai dip~i~:s1i;~o /t: :i:;;·i~~: ~~rs~er;~ ~~!~: rettamente ? casa mia; lasciai socsua voce bassa. e Desidero che lo ritro- chi1,1sa la porta d'ingresso e mi viate senza rischiare il minimo scandalo. sdraiai aspettando r. Porchetto, Se mia moglie sapesse tutte queste sto- Grout. Aspettavo da un'ora e mezzo quanrie ... :'\'on deve saperle. Lei che lo crede do egli spinse la porta semiaperta ed entrò. qualche cosa di straordinario! Trovatelo, "I/elio, di che si iraua? 1 · tro\'atclo per me. La ragazza non conta S1 avvicinò a una seggiola, con quel suo più: ma sono convinto che dove troverete fare da rodomonte, e vi si sdraiò appoguno trovcrelc l'altra. Non m'importa del ~ianc~ i p1edl1sulla tavola, dopo essersi danaro e non desidero che facciate qu 3J_ impa ronito e I una scatola d1 sigarette che tentativo speciale per venirne in pos- • 5 - (co11tÙlua) OASHlEL HAM.MET

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