Omnibus - anno I - n. 16 - 17 luglio 1937

cs=:::::-~--_CD_~ __ .§)._:---_~_F3 _ ©__ ~_-_CD_" _~_u---=--t::.:.?.__:__u_,:::.$=--:0=-=-Csl::.:...:CD=~ ~) Ul, Burke Pangburn_, era un poeta. Circa due mesi prima aveva ricevuto un biglietto di Jeanne Clark - rimandatogli dalt'ed1tore - che lodava il suo ultimo libro di versi. Volle il caso che Jeanne Clark abitasse a San Francisco, dove viveva anche il poeta. Egli aveva risposto al suo biglietto e ne aveva ricevuto un altro. Dopo un po' di corrispondenza, s'incontrarono. Se la ragazza era davvero eosì bella come egli affermava, dopo tutto non c'era da biasimarlo dì essersene innamornto. :\la, fosse o non fosse, lui la vedeva bella, e ci Sl era attaccato; su questo non c'era dubbio. Quella ragazza v1vcva a San Francisco solo da poco tempo e, quando il poeta la conobbe, abita\·a sola m un alloggio di Ashbury A\•cnuc. Egli non sapc\·a di dove fosse venuta né dovt avesse passato il resto della sua virn. Sospettava, da certe sfumature indefinite e da stranezze nella sua condotta - cose per cuì non sapeva trovare le parole che ci fosse una minaccia sospesa su di lei, e che né il suo passato nç il suo presente fossero esenti da difficoltà. ì\la non aveva la minima idea di cosa potessero essere quelle difficoltà. Non gliene importava. Non sapeva assolutamente nulla d1 lei, eccetto che era bella, che egli l'amava e che ella gli aveva promesso di sposarlo. Poi, il ter,r,o giorno del mese - esattamente 2 t giorni da quella domenica mattina - la ragazza aveva preso il treno lasciando improvvisamente San Francisco. Egli aveva ricevuto un suo biglietto per mezzo di un corriere. Mi mostrò il biglietto, dopo che ebbi insistito fcnnamentc per vederlo. e lessi: Burke, amore, ho appena ricevuto un telegramma e devo partire per l'Est, col primo treno. Ho cercato di telefonarti, ma non mi è riuscito. Ti scri,.,erò appcntt saprò il mio indirizzo. Se qualche cosa (Queste tre parole erano cancellate e si riusciva a discernerle solo con molta difficoltà). Amami, finché sarò di ritorno per sempre con te. La tua Jcanne •. Nove giorni dopo aveva ricevuto da lei un'altra lettera, da Bahimo_r.1, '.\Jaryland. Questa letter~ che m, riusci ancor più difficile leg1,;er'!',diceva: • Mi~ caro poeta, t1 mi sembra di esserti lontana da almr-no due anni e temo che pa<111cràun mese o due prima d1 poterti rivedere. Nen posso dirti ora, ~e, pe,dré sono stata chiamata qui. Certe cose che non si possono scrivere. :\la, quando sarò d1 ritorno, ti dirò tutta la miserevole storia. e Se mi accadesse qualche cosa continuerai ad amarmi ~empre, caro? :'\1a questo è assurdo; non mi accadrà nulla. Sono appena arnvata e sono stanca del viaggio. • Domani ti scriverò una lunga, lunihissima lettera per compcrnmrti di questa. e Il mio indirizzo qui è: 215 1 :'\'orth Stricker Street. t1 Ti prego, caro, almeno una lettera al giorno I La tua Jeanne •. Per nove giorni egli aveva ricevuto da lei una lettera al giorno - due il lunedl in compenso della domenica, m cui non n~ aveva ricevute nesoiuna - e poi le lettere erano cessate. E quelle che egli le mandava giornalmente all'indirizzo: 215, North Strtcker Strcet, avevano cominciato ad essere respinte con la scritta: • sconosciuta•. Aveva mandato un telegramma: lo avevano informato che l'ufficio di Baltimora non era riuscito-a trovare una Jcanne Clark all'indirizzo di North Stricker Strect. A\·eva aspettato tre giorni, di ora in ora, attendendo notizie della ragazza, ma non era giunta una parola. Allora aveva comperato un biglicuo per Baltimora. •Ma•, egli proseguì, e avevo paura d"andarci. So che qualche pena le sovrasta, lo sento, ma io non sono che uno stupido poeta. Non so come comportarmi d1 fronte a un mistero. O non troverei niente o, se avessi la fortuna di capitare sulla traccia giusta, con ogm probabilità riuscirei soltanto a ini:{arbugliare le cose, ad agl{iungcrc nuove complicazioni, forse a rendere ancor piì.1 pericolosa la sua posizione. Non posso andar così a tentoni senza sapere se l'aiuto o la danneggio. È compito per un esperto di queste cose. E cosl ho p!nsato alla vostra agenzia. Sarete cauto, non è vero? Potrebbe darsi - non so - che non desiderasse aiuto di sorta. Può darsi che possiate aiutarla senza che abbia bisoino di saperlo. Voi siete certo abituato a queste cose; potete farlo, non è vero?• Prima di rispondergli vagliai nella mia mente 11 compito. 1 due grandi spauracchi nel lavoro d1 un d~lutive rispettabile sono le persone che ti conducono 111 un progetto o in un'azione losca maschcr..ndola come un'operazione legittima, e la persona irresponsabile che agisce sotto l'impulso violento e fantastico dell'illusione, che vuole dar la continuità a un so~no. Quel poeta, seduto davanti a me, che si torceva nervosamente le lunghe dita bianche, era, pcnsa\'O, sincero: ma non ero sicuro dclln su• sanità mentale. • Signor Pangburn •, d1ss1 dopo un po·, e sarei contento di occcparmi di questa cosa per ,•oi, ma non sono sicuro di poterlo fare. L'agenzia alla quale appar- " ...Nel!' dieio di qulla ditta ,ront o.n un.leo... 11 tengo è molto scrupolosa, e, sebbene io creda che questo affare sia corretto, tuttavia io sono soltanto uno stipendiato e devo seguire la regola. Ora, se poteste darci l'autorizzazione di qualche firma o persona altolocata, un qualche noto legale, per esempio, o qualche persona~ECio solvibile, sari:i lieto d1 mettermi al la\·oro. Alt,rimc.nti, temo ... • e :\la io so che è in pericolo!• protestò. • Lo SQ. E non posso andare a sventagliare a tutti i suoi affari personali •· e Mi dispiace, ma non posso mettcnnici se non mi date questa legalizzazione•· Mi alzai. e ~la troverete facilmente moire .agenzie che non siano tanto scrupolose•. l\luoveva la bocca come un bimbo che M( per piangere e strinse il labbro inferiore fra i denti. Credetti che stesse per scoppiare in singhiozzi. Invece disse lentamente: e Credo che abbiate ragione. Se vi dicrssi di rivolgervi a mio cognato Roy Axford, la sua parola basterebbe?• •SI•. Roy Axford - R. F. Axford - era un uomo scaltro che aveva un dito almeno nella metà delle grandi imprese della Costa del Pacifico: e la sua parola venjva considerata generalmente buona per tutto e per tutti. • Se potete mettervi in comunicazione con lui•• difsÌ, e e fare in modo che io possa vederlo oggi stesso, potrò cominciare senza indugio•. Pangburn attraversò la stanza e trasse un telefono dt sotto un mucchio di ornamenti. Dopo un minuto stava parlando con qualcuno che chiamava • Rata•· e È in casa Roy?... Sarà in casa oggi nel pomerig~io? ... No, potresti fargli un'ambasciat::i da parte mia... Digli che gli manderò un signore che ha bisogno di parlargli per un affare personale ... un affare che riguarda me ... e che gli sarò molto grato se farà quel che gli chiedo ... SI... Lo saprai, Rita, ma non è una cosa che si possa dire per telefono... Sl... Grazie•· Rimise il telefono nel suo nascondiglio e si rivolse a mc. " Sarà a casa dopo le due. Ripetetegli quel che vi ho detto e se ha qualche dubbio, mi chiami. Dovrete dirgli tutto; egli non sa niente della signorina Clark ,. Va bene. Prima di andarmene voglio che me la descriviate•· « i:; bella!• egli esclamò. I ,a più bella donna del mondo!• Che bei connotati per una circolare segnaletica! t1 Questo non è proprio quel che voglio. Che età ha?• • Ventidue anni•· e Alte7.za? • e Circa cinque piedi e otto pollici, o forse nove•· • Sottile, media o grassoccia?• e Piuttosto sottile; ma ha... • C'era un fremito d'entusiasmo nella sua voce e temetti che cominciasse una lunga descl'izionc, quindi tagliai corto con un'altra domanda. Il colore dei capelli? Scuri, così scuri che sono quasi neri, morbidi, ricciuti, folti ... t1 I.i porta corti o lunghi? • Lunghi e attorcigliati e... "Gli occhi di che colore?• e Avete mai visto le ct~umaturc dell'argento quando .. Scrissi: occhi gng1. Egh vide e insistette: • No, argento•· Tirai avanti. , Carnagione?• e Perfetta,. e Già, già.. Ma è chiara o scura, colorita o pallida? e Chiara•. e Viso ovale o quaarato, lungo e souile o come?• e Ovale•. t: Il naso? Largo, piccolo, rivolto in su ... • • Piccolo e regolare!• C'era un frermto d'indignazione nella sua voce. e Come si veste? Preferisce colori vivaci o sobriì?• e Belli ... • E poi, come aprivo la bocca per interromperlo, scese dal cielo in terra aggiungendo: • Molto tranquilli .. di solito blu scuro o marrone•. • Che gioielli porta?- • Non le ho mai visto addosso nessun gioiello•. • Qualche cicatrice, macchia?• Il suo sguardo inorridito mi spinse a rincarare la dose: • O qualche voglia o qualche porro o deformità che voi abbiate vista?• Non poté parlare; ma si sfoT"l.òdi negare con la testa. e Avete una sua fotografia?• • SI. Ve la farò vedere•· Balzò in piedi, si aprì il varco fra l'eccesso di mobili che riempi"a la stanza e scomparve dietro una porta celata d,'\ una tenda. Tornò immediatamente con una fotografia chiusa in On.a cornice di avorio intaglia10. Era una di quelle fotografit:: artis1iche, sfumate e nebDiose, non molto adatte per una identificazione. '.\la c'era qualche cosa che mi colpì immediatamente. Quegli occhi li avevo già visti. Non potevo ingannarmi. La mia mente bab..ò alla banda di Turk Street, al Cinese Tai, e a quella raJ{azza dagli splendidi occhi d'argento, scomparsa. Stavo per incontrarla di nuo,·o? CAPITOLO V N0.7'l fasciai capir niente a Pangburn; la persona di Jcanne Clark me ne aveva richiamata un'altra alla memoria: Elvira, seduta tranquillamente sulla 1avola con una rivoltella puntata verso di mc. Mi limitai a dire: ci=; questa la sola fotografia che avete?• •Sl•. • La prenderò con mc e ve la restituirò appena avrò avu1c le copie•· "'No! No!• protestò al pensiero che il viso della donna dei suoi sospiri do\·esse passare per le mani di qualche zoticone. • Sarebbe terribile!• ),la riuscii a farmela consegnare. « E prenderò con me anche qualche sua lettera, o qualcosa scritto dt sua mano•. •Perché?• • Per farne fare delle copie. I campioni della scrittura servono molt1ssimo per ricerc3.re qualche traccia ne1 registri degli alberghi. Anche quando si na,;con~ sotto falso nome, la iente scrive delle note e degli appunti •. Dopo un'altra bauaglia ottenni tre buste e due insignificanti bigliemni tutti con la scrittura angolare della giovane. e Vi sembrava che a\"eS.scmolto danaro?• mi decisi a domandare quando la disputata fotoS(:rafot e I campioni di scrittura furono al sicuro nella mia tasca. • Non so. Non era povera, questo sl; infatti non era costretta a fare nessuna piccola economia: tuttavia non ho la mi- ~::ao i~f~::~ 1 ~: ;n~;::~J~;~: ~ ac;~ ~ corrente alla Coldcn Gate Trust Company, ma naturalmente non so di quanto. «Aveva molti amici qui?• •Anche questa è una cosa che ignoro. Credo che conoscesse poca gente, ma non so che gente. Sapete, quando eravamo assieme non parlavamo mai d'altro che di noi stessi. Avrete capito quel che voglio dire: non c'interessavamo altro che di noi. Eravamo semplicemente ... , Non sapreste dirmi d1 dove 11:eniva, chi era?• • No, queste cose non hanno importanza per me. Era Jcanne Clark e questo mi bastava e Non avete mai avuto qualche rapporto finanziario con lei? Voglio dire: c'è mai stata qualche azione finanziaria nella quale foste interessati 1utt1 e due?• Naturalmente volevo sapere quanto denaro gli aveva spillato. Egli balzò in piedi, .terreo in volto. Poi si rimise a sedere, accasciandosi, e divenne scarlatto. "Scusatemi•, si riprese. «Non la conoscete ed è giusto che esaminiate la cosa souo tutti gli aspetti. No, non c'è mai st11to niente di simile. Temo che perderete il tempo se lavorerete considerandola come un'an 1enturiera. Non c'è mai stato niente di simile. Era una giovane oppressa da qualche terribile minaccia. Qualche cosa che l'ha chiamata improvvisamente a Baltimora; qualche cosa che me l'ha portatJ ,•ia, Danaro? Cosa poteva entrarci il danaro? lo l'amo!• R. F. Axford mi ricevette 111 una stanza adibita a studio, nella sua casa di Russian H1ll: un grosso uomo biondo che, malgrado I suoi quarantouo anni, o giù di lì, non aveva perduto l'aspetto d'un atleta. Un pezzo d'uomo sanguigno coi modi sicuri di chi ha una giustificata fiducia m sé stesso. • Cosa sta combinando il nostro Burkc, adesso?• domandò con aria divertita quando gli ebbi detto cf,i ero. A,·eva una vibrante e piacevole voce di basso. Non gli diedi tutti i particolari. Doveva sposare una certa Jeanne Clark, che tre settimane fa è p.trtita verso l'Est ed è scomparsa improvvisamente. Egli sa ben poco di quella gio"ane: crede che le sia successo qualche cosa e desidera che venga ritrovata,,. Un'altra fidanzata?• r suoi astuti occhi brillarono. E questa volta si tratta di una Jeanne! È la quinta, di quest'anno, per quanto ne so io, e certo cc ne sarà stata un'altra, o due, mentre ero alle Ha.,.,-aii. Ma cosa posso farci io?• Ch ho chiesto una qualche autorizzazione. Non m1 pare che egli sia, nel senso assoluto, una persona completamente responsabile. E mi disse di rivolgermi a voi•. e Avete ragione; infatti non è un essere completamente rc<1~n~ahile •. Quell'~tleta corruRÒ le ci~lia e strinse le labbra per un mOffllen'tO',~.Poi: • Credete che davvero sia capitato qualche cosa alla giovane o che sia soltanto Burke a immaginarlo?• • Due delle sue lettere contengono frasi che possono far pensare a qualche cosa di male• . • E allora fate pure, e cercate di trovarla•, disse Axford. Kon credo che ci sarà niente di male se ritrovale la sua Jeannc. Per un po' di tempo avrà qualche cosa cui pensare. • Burke è sano di mente, sapete, mn è soltanto un po' svanito. È sempre stato di salute molto delicata. Finanziariamente, ha una rendita che gli basta per vivere modestamente con un certo margine per stampare libri di versi e comperare cianfrusaglie per le sue stanze. Si prende un po' troppo sul scrio, si dà troppo aria di poeta, ma in fondo è a posto•. e Allora andrò a,,anti •, dissi, alzandomi. • La ragazza ha un conto corrente alla Goldcn Gate Trust Company, e vorrei possibilmente sapere a quanto ammonta e specialmente di dove le viene il danaro. Clcment, il cassiere, è un modello di cautela, quando si tratta di dare informazioni sui depositari. Se voleste scrivere qualche parola di autorizzazione, m1 rendereste il compito molto più facile•· e Felicissimo,. Scrisse due righe sul retro di un biglietto da visita e me lo diede. Gli promisi che gli avrei telefonato se avessi avuto ancora bisogno di lui, e me ne andai. Telefonai a Pangburn che suo cognato aveva dato l'approvazione alla cosa. Telegrafai all'agente di Baltimora dando tutte le informazioni che a,·cvo. Poi mi diressi in Ashbury Avenue, all'appartamento occupato dalla ragazza. La gerente - una immensa signorina Clute vestita di un frusciante abito nero - sape\'a ben poco, tanto sulla ragazza che su Pangburn. La ragazza aveva vissuto là per due mesi e mezzo: poca gente aveva cercato di lei. Pangburn fu il solo che la gerente mi poté descri, ere. La ragazza aveva licenziato l'appartamento il tre del mese, dicendo che do\'Cva partire per l'Est e le a\"eva chiesto di tenerle i bagagli finché avesse mandato il nuovo indirizzo. Dieci giorni dopo la signorina Clutc a\'eva ricevuto un biglictlo della ragazza che le chiedeva di spedire la posta al 215, Nonh Stricker Strcet, Baltimora, :\laryland. Posta da respingere non ce n'era. La sola cosa importante che riuscii a sapere fu che i bauli della ragazza li avc\a ritirati un furgone \'Crde. Una delle ma~g1ori ditte di spedizioni della città a\'eva appunto i furgoni verdi. Nell'ufficio di quella ditta trovai un ~mico. Un detectit:e, se è accorto, cerca di a~·cr quanu più amici può nelle agenzie d1 viaggio e fra gl'impicgati delle ferrovie. Lasciai l'ufficio çon l'appunto del numero di contrassegno dei bauli. 4 - (co11ti1111a) DASIUEL IIAMMET I a t t e bo zucchero l'alimento più .:radlto plit nutriente p I ù 8 a D O

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