GRETAGARBOE OHARLESBOYERNEL rILl( 11 MAJLI.A WALEWSKA" (}l, O, M,) (Nl!Ol'I FILJII) ,mMlirnl I L FILM e Primavera> (c:Maytime:,, regista Robert Z. Leonard}, si propone certamente un fine didascalico e educativo. L'insegnamento che se ne trae è questo : se siete disposti ad abbandonare il fidanzato o la fidanzata, per darvi all'arte lirica, non lo fate. Tra amore e carriera non si deve scegliere che l'amore. Infatti, nel film1 una fanciulla che stava per abbandonare il fidanzato finisce per riconciliarsi con lui, ed abbandonar~ invece ogni aspirazione alla gloria. Come è avvenuto il miracolo? La fanciulla si è rivolta per consiglio a una vecchia signora amica. e Posso io rinunziare a diventare una Jenny Lind, o una Tetrazzini, o una Marcia Mornay? > domanda angosciata e piangente. e Sì >, le risponde la vecchia signora, e le rivela il suo segreto : è proprio lei quella :\iiarcia Mornay che la fanciulla aspira ad eguagliare. E per convincerla narra la sua tragica storia. Comincia in Francia, al tempo di Napoleone III. In questi ultimi anni il cinema americano si era un po' dimenticato di Napoleone Ili. Se n'è ricordato a tempo i{ regista Robert Z. Leonard e ce lo ha fatto vedere un momento, imieme all'imperatrice Eugenia, durante un gran ballo di corte. Ma non si creda di avere a che fare con l'enigmatico uomo di stato, con l'Amleto della politica, col cospiratore e carbonaro pentito: no. L'Imperatore è invece gra\SOttello, sorridente, '◊ddisfatto, sicuro di sé; guarda con affetto l'Jmperatrice. che timida e modesta gli sorride1 e sembra felice di esc;er lì, circondata da una corte tanto brillante e ve- ~tita a nuovo. Dubitiamo che quell'Jmperatore1 con una faccia simile, avrebbe firmato il trattato di Villaf ranca. Quando :Marcia Mornay, la grande arti~ta, sale in mf>ZZO all'orchestra, e inizia il suo canto, tutti i prec;enti, nella gran \ala bianca e lucida come un torrone, tacciono e ascoltano. Finché :Marcia invita anch'e,;c;i ad accompagnarla in coro, come fanno le nostre divelte di varietà, e la corte a una sola voce la segue. Non canta l'Imperatore, non canta l'Imperatrice, ma si caoic;ce che un certo prurito alla gola debbono sentirlo anche loro. Il successo di 1-farcia è come si immagina enorme. Il suo celebre impresario, il russo Nicolaj Nazaroff, la chiede in sposa. Può dia rifiutare- un simile partito? Accetta; ma quella notte ste,;c;a, turhata e for-.e pentita, rsce di cac;a e si fa ·ondurre in carrozza per IP "trade di Parigi. Attratta dal suono di una musica e di canti giovanili entra in un cabaret del Quartiere Latino, e qui fa conoscenza con un baritono bohémien. Nasce una reciproca simpatia. I due si riveàono, confessano d'amarsi, ma quando si tratta di decidere a scegliere tra la carriera e l'amore, Marcia preferisce la carriera; lascia il baritono bohémie,i al suo destino, e segue l'imprc<.ario russo, diventato legittimo consorte. La scena del distacco avviene durante una festa popolare a Saint-Cloud. Tra alberelli dipinti, cieli di cartone, fiori di carta, cigni che nuotano su ruscelletti artificiali, i due amanti si baciano accostn.ndo appena le labbra per non sporcarsi di cerone. Dopo qualche anno, :'vlarcia1 che è passata di successo in successo sulle platee di tutto il mondo, è invitata al Metropolitan di New York. Quando entra in teatro per le prove, apprende con sorpresa che il baritono che canterà con lei nell'opera e Czaritza > è niént'altri che il bohémien di Parigi. 1 due si rivedono cosi e s'accorgono dj amarsi ancora. :via :"iicolaj Nazaroff è gelosissimo della moglie. Avvedutosi in tempo che le cose si mettono troppo bene tra i due, uccide il rivale con un colpo di rivoltella. Cosa poi avvenga di lui dopo l'omicidio, non sappiamo, perché qui finisce la storia di Marcia Mornay. Per fortuna, giacché il film è durato quasi due ore. :\fotterebbe il conto di parlare a lungo sulla rcgìa di questa e: Primavera>, tra le più scil..cche e disuguali che abbiamo veduto negli ultimi tempi. S'immagini,per fare un esempio,che,a dare il senso della primavera, il regista non ha trovato di meglio che tingere in rosa la pellicola durante le scene all'aperto, nel parco di Saint-Cloud. Sembrava di assistere a un film di vent'anni fa. Tutto è falso, anacronistico, convenzionale. Quale spreco di milioni e di luoghi comuni! L'attrice Jeanette :\.facDonald, nella parte di Marcia Mornay, è come il \alito, o forse più del solito, leziosa, dolciastra, stucchevole . .Ylaj.!nificacantan• te, è vero, ma attrice mediocre, studiatissima, artificiosa. Sembra che quasi mai debba avere un movimento vero, un'esprcc;sionc spontanea e autentica. Come lei, i\elson Eddy, nuova stella di Hollywood, è mediocre e noioso. Ha la facile, meccanica, boriosa disinvoltura dei cantanti d'opera, ma niente di più. Accanto a loro il grande John Barrymorc rie),(;ea ghiacciare un po' quella atmosfera fe'itosa e vana. Sembra fatto apposta per questa parte di uomo silenzio-;.0,altero, inn,,morato, misterioso. Il suo gusto romantico e un po' teatrale si è rivelato in qualche momento breve, ma intenso. Qui appare più vecchio e più gra\c;o del solito, vestito con abiti prestigiosi, pastrani con pelliccia. ampi mantelli, c;carpctte lucide con tacco alto. Rappre1.,cnta un pcrc;onaegio, insomm,,, in mf'zzo a~li altri che non rapprec;ent;rnOche larve. MARIO PAN"1UNZIO PATRIOTI D'IRLANDA U:-JA PARTICOLARE tencrena continua a mostrare Hollywood per I burrascosi fasti del patriottismo irlandese. Non era ancora spenta l'eco del successo della celebre Spia con Victor ì\lacLaglcn che già si metteva in canuere un'altra pellicola sui moti del 1881, L'Aratro tlt Sulltdi cui molto s•~ parlato, e subito dopo un altro film in cu, Clark Gablc h:1. la parie di Parncll, il misterioso e brillante Pamcll, il partigiano dell'Homc ml,, che dette tanti grattacapi a Gladstone e all'Inghilterra. Naturalmente e'~ anche la complicazione scnt1men1ale per mtcncrire le plauc, ma ~ lo sfondo di quei dicci anni fra i più turbolenti della storia di Irlanda che costituirà per I filo-1rlandesi l'interesse del film. Shaw dice che l'Irlanda ha acquistato la sua liberti ma ha perduto la sua splendida pubblicità, ì\la questa larda gloria degli scherma, non~ forse ancora pubblicità e autentica pubblicità? Al film prende parte anche, insieme ad alcuni vecchi irlandesi contemporanei di Parnell, un auore, Brandon Tynan, che anch'egli ha conosciuto il famoso agitatore. Tynan ~ uno di quegli attori - politici, per cosl dire, - che, nei periodi più agitati, le plebi sogliono accomunare alle loro passioni. c·~ ancora chi ricorda T)•nan in un dramma politico su Robert Emmet, un altro famoso patriota irlandese. Le chiamate all'attore al calare della tela non erano ma1 meno di un paio di dozzine. Implicato nei moti o fattovi implicare dalla polizia, egli emigrò in America, do"e da trent'anni, ammirato e rispetu.to, recita e scrive per il teatro americano. Nel film, Tynan ha la pane del vecchio O'Brien, il membro più anziano del partito irlandese alla Camera dei Comuni, all'epoca di Gladstone. Quando il Premier inglese promette a Parnell che appoggerà la famosa flomt rult, cioè l'autonomia per l'Irlanda, Tynan si alza e rivolge a Punell, e cioè a Clark Gable, un discorsetto enfatico ma abbastanza commovente: • Mr. Parnell, essendo io il membro più anziano del glorioso partito irlandese, e uno il cui padre combatu!: accanto a Robert Emmet, che a sua volta fu a fianco del grande O'Connell e divise con lui la prigione per la libertà JEANETTE MACDONALD MENTRE GIRA• PRIMAVERA" , I dell'Irlanda, posso ben dire che p.:r tutla la vita non ho sognato e aucso che qucs10 giorno. Tanto tempo ho aspettato, troppo tem- • po! Per dicio110 anni è risuonata nei miei orecchi una frase più melodiosa che le più melodiose note dell'arpa colia: "liom~ rul~ per l'Irlanda". Voi l'a\'ete ottenuta per noi, Parnell, e io ormai posso dire come nella Bibbia:" Lascia ora, o Signore, che 11 tuo servo se ne vada in pace, perch~ 1 miei occhi hanno \'ÌSIO la gloria"•· Per tre \•ohe la scena, interrotta dai ainghioz• z1 del venerando Tynan, do"ettc essere ripetuta. E i vecchi 1rhmdesi dei tempi di Parncll, a\"e\'ano tutti le barbe mondate di lagnme. SIC TRANSIT CHE LE GLORIE di Hollywood siano spesso più effimere di quelle stesse del cam-conceno o dello sport è cosa oramai risaputissima. Effimera la gloria delle stelle; figuriamoci po, quella dei capitalisti e fabbri• canu di pellicole, uomini potenti ma per lo più in ombra e conosciuti soltanto a \Vali Strcet e in alcuni ambienti dt Hollywood. Tutta\'ia il nome di William Fox potev• aspirare a stare accanto a quello dei divi più rinomati, m quanto a popolarità. Ci fu un momento, quando la '.\letro non era ancor-a quel che è oggi e la • Paramount • ai teneva su un.piano contegnoso, che il nome di Fox s'identificò, nella fantasia popolare, con quello di Holly• wood e del cinema americano. Poi vennero i guai. 01 tutti i grandi produttori di Hollywood soltanto Fox non riusci a superare la bufera della crisi e un paio d'anni fa dichiarò fallimento. La cosa fece un chiasso enorme e il processo fu seguito, almeno ne, primi tempi, con lo stesso morboso mterene del processo '.\lorgan e del processo d1 Al Capone. Intanto la ditta si fondeva con la • XX secolo• e ne \'Cniva fuori la XX secolo-Fax• che è oggi una delle più solid<" organizuzioni di Holly\\ood. E l'altro giorno dopo circa due anni di assenza William FQx è tornato, per così dire, sui luoghi del disas1ro. Sul vasto terreno da lui comperato quui alla "ig,lia del fallimento, ~ sorta la• Città Movi«-tone •, gli stabilimenti cioè della • XX secolo-Fox •. ERli fece il giro dei teatri senz:a.che nessuno dei nuo"i impiegati riconoscesse colui che era stato uno degli uomini più forti dell'industria. Ma più significattvo fu l'episodio del suo arnvo all'aeroporto di Hollywood L'aeroplano fu circondato da fotografi e operatori, che erano in attesa di Loretta Young la quale viaggiava sullo steno appRrecchio. Appena scorta l'attrice, i fotografi si prccipitarono·m meno alla folla dei passeggeri che sc<"ndcvano dall'aeroplano. Un passeggero, credendo di rendergli un servizio, si chinò all'orecchio di un reporttr, e indicando un uomo seno. un po' malinconico, con i capelli grigi, su,- surrò: • Quello li è William Fox •· li rtporter guardò distrattamente intorno e poi di!m· • Wilham Fox? e chi è?• OPERATORI IN SPAGNA I N SPAGNA ci sono falangi di operatori cinematografici. Si può dire che I p,ù provetti operatori di attualità sono oggi nella travagliata penisola, o dalla parte di Franco o da qutlla dei rossi. Le loro impressioni sono quelle del loro obbiett1''0 e i loro film dicono molto più di quanto essi potrebbero dire. Ma qualche volta usi aggiungono anche qualche commento soggettivo a quello obbiettavo della loro macchina da presa. E questi commenti sono assai dcpnmcnu. John Dored e Ludovico Gc1skop, due fra i miglion operatori americani, lavoratori coraggiosi e pieni d1 fantasia, hanno fatto alcune dichiarazioni a, giornali, assai amare. John Dored ha seguito con la sua macchina cinematografica anche le fasi più salienti della guerra d~EtiopiA, compresa l'entrata delle truppe italiane m Addis Abeba. t stato m 1uuo il mondo cd ~ stato anche in molte prigioni per la sua strafottenza nei riguardi della censura. Ha conosciuto anche le carceri spagnole. Durante la rivoluzione russa scgul da vicino gli eventi rivoluzionari più importanti di quel periodo. Eppure, egli ha detto, non c•~ paragone fra la carneficina russa e quella spagnola. Gli aeroplani, le tanlu e la progredita scienza di distruzione, fanno pendere la bilancia dalla parte della Spagna. Ma le dichiarazioni di Geiskop sono molto più impressionanti. Egli era dalla parte dei rosai: • lo non so•, egli ha detto, • ciò che avverrà della Spagna. Il mio compito è di fare dei film. l\.-!a io sono stato in tutto il mondo a fare dei film sui grandi a"'·enimenti e non sono mat stato co!i:l turbato come dallo spettacolo della guena d1 Spagna. A Madrid ho visto dei bambini giocare intorno al ca• davere di un miliziano coperto da un lenzuolo; poco distante la madre dei bambini guardava nel vuoto, indifferente o inebetita. Ogni tanto un bambino ti av\-'icinava al ca• da,,crc, aba"a il lenzuolo, lanciava uno sguardo e tornava a giocare. La madre non ci faceva caso. • Nella strada m cui io vivevo ho conosciuto una ragazza di una quindicina d'anni, molto carina, che aveva il fidanzato nelle milizie rosse. Era un adolescente anche lui; portava fieramente una divisa nuova e guadagna,·• non molto, ma abbastanza per permettersi di sposare la bella. Cn giorno dissi alla ragazza: •''Perché voi due non vi sposate?'' Essa rispose: ''Non possiamo'', e quando le chiesi la ragione essa mi spiegò con un sorriso triste: "Qui non c•~ più nessun prete"•. E Geiskop, che conobbe la Spagna allegra e colonta dell'immediato dopo-guerra, conclude accora.tamente, forse troppo accoratamente: • Personalmente la Spagna è perduta per mc, la Spagna per lo meno che io conobbi una quindicina d'anni fa. Ma io credo che essa sia perduta anche per se stessa . A, O. Abbonamento speciale da oggi al 31 dicembre p. v. L.23
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