m ~vr. ID~CBI1il®~~ilWil~~ll I ~ UNA VIGNETTA umori,,,. ('a di un grande ebdomad:::i.rio fr.u"tccse, due tipici partigiani del fronte popolare, di quegli ,;calmanati che affollano il I'rl d'h1u quando tuona Jouhaux o Thorcz, parlano fra loro; e- uno dice all'altro : e Che razza di democrazia quclb. ìnglcsc! Milioni di persone as- 'iistono al pa~saggio del corteo dcll'ln- ('oronazionc, e neanche un pugno alzato ... •· Il pcriodil:o che pubblica la vignetta vuol colpire la di~rdinata democrazia francese, a lode cd esaltazione della ~ana democrazia britannica che ~a conciliare le pilt audaci riforme ~iali <' politiche con la fede monarchica più ardente e il rispetto alle antiche tradizioni. E i corri,;pondenti da Londra dei giornali fr,rncesi di dc- ,;tra, abbagli,ni dalle cerimonie pittorc,;chc e medievali dell'Incoronazione, hanno, nei giorni scorsi, con identiche intcn1ioni, compmto prose quasi liri• che. Esemplare democrazia imperiale, in cui tutto ,i concilia e si armonizza. Edoardo il Confessore s'immede,;ima con Giorgio VI; le Chie~ si confon. dono con lo St,.uo; l'eterna rivolta del. l'India si sposa :ti credo ~ietario i il capo dd governo si romplcta col capo (stipendiato dall'erario pubblico) della oppo-;izionc di Sua ~laestà. Grande popolo quello della Gran Bretagna. Guardate: un Pum1u si ritira, e le folle applaudono entusiaste della sua modestia e della sua pipa; un nuo. vo Premier ~aie alla ribalta e raccoglie gli stessi plausi popolari. Contrasti e lotte di classi? Tutte apparenze; l'idea imperiale concilia tutto. Un marinaio ubriaco e barcollante trova 'ìubito una dama dell'aristocrazia che lo piglia a braccio per aiutarlo a fare la strada; un' incoronazione imperiale precipita nel comune vortice della frenesi;.1 \\'hi• techapd e Pali Mail. Dinanzi al monarca, non il Regno Unito soltanto, ma l'intero Commonwealth> forma un'unità compatta e sen• ,a fessure. Ciò perché il Re d'Inghilterra, non solo come simbolo ma anche come persona fisica (e ben lo si è visto durante la crisi dinastica dello scorso dicembre), è l'unico legame che tiene insieme le membra dcli' Impero. La Società delle n:tzioni britanniche è infatti, secondo lo ~tatuto di \\'tstminster, una società di Stati completamente autonomi e indipendenti, la cui caratteristica è di avere in comune soltanto il Re. COSTITUZIONE FORTUITA Questa singolare organizzazione imperia.le riesce inevitabilmente misterio- ,;a e strana a noi continentali; nondi• meno è una realtà di fatto. Durevole? Salda? Sentite quel che ne pensa Lord Lothian: « La permanenza di una Co• rona comune in un 'ìÌ'ìtcma nel quale un ,olo re deve agire ~guendo i consigli di sci o sette ministeri diversi, dipende dalla posS1bilità in cui ,;i trovano le sei o sette nazioni di dare al re dei consi~li identici, vale a dire dalle loro possibilità di accordo !iìU tutte le que• stioni importanti della politica imperi,\k ... ~fa que<,to appunto è il credo sul quale riposa il nuovo Commonu.·ealth, per il fatto che sono delle democrazi<', che rappresentano la stes.,;a cultura liberale e che sono eguali nei diritti e nei doveri, non possono non dare consigli politici identici al loro re comune. Così deve essere mantenuta la ,mit..\ dell'Impero britannico, di questo impero che il sovrano simboleggia ma che non governa>. La spiegazione è chiaris,;ima perché non .1ggiunge nulla ai dati di fatto pre- !li ad esaminare. A un certo momento si pone un credo che, come tale, sostituisce la fede al ragionamento. Le nazioni che compongono il Commonwealth sono tutte democratiche, liberali ed eguali nei diritti e nei doveri; dunque (ecco il credo) devono andare d'accordo, ed i loro ministeri devono dare al loro re comune i medesimi consigli su tutte le questioni importanti. Questa è fede societaria, e spiega in gran parte il « ginevrismo > del governo di Londra; ma chi oserebbe farsene garante per un tempo illimitato? Credete che delle nazioni, per il _solo fatto d'esser democratiche ed eguali, possano andare necessariamente d'accordo? Se così fosse dentro e fuori del Commonwealth, la. formula della pace e del pa~ radiso in terra sarebbe a portata d1 mano di tutti. Eppure, si risponderà, il Commonwealth britannico esiste: forse racchiude in nuce la realtà di domani. Ma consideriamo, innanzi tutto, che il nuovo Commonwealth è di troppo recente istituzione (lo statuto di Wcstminstcr fu approvato alla fine del 1931) per consentire un colla~do de~niti~o, ~ non dimentichiamo, poi, che s1è g1unt1 aJJa eccezionale sistemazione imperiale odierna in seguito a gravi manifestazioni di discordia fra i Dominl e la Madrepatria. Londra, piuttosto che perderli (il ricordo della secessione amcrifana è sempre vivo e ammonitore), ha preferito dare ai Domini l'indipcndenz:t. ~fa queui Dominì, ai quali si è dovuto riconoscere la qualità di Stati indipendenti proprio perché 1'lon approvavano la politica di Londra, in che modo possono rafforzare l'unità dell'Impero? Si è portati a prevedere che la Società delle nazioni britanniche finirà per avere la stessa vitalità dell,t Lcg,, delle n,,zioni. Nell'attc'ìa, ragionare e rottilizzare intorno all'evoluzione costituzionale inglese è fuor di propo,;ito. per la ragionè che il mondo brirnnnico non procede applicando formule e piani razionali. E,;so va innam:i - come onnai tutti sanno empiricamente, affrontando le diffiroltà che via via gli 'ii prc• ,;entano, con provvedimenti e rimedi impo'ìti dalle circostanze. Con1:;idcrate un po' come è nata l'autonomia del governo di fronte alla Corona. :\ un ct.•rto mornentò l'Inghilte1ra ,;i è trovata ad avere un (della c:t~a di llannover) che ignorava la lingua inglese. Dovendo presiedere i! G,\• binetto compo'ìtO di ministri che parlavano tutti una lingua a lui incomprcn,ibile, quel re finì per trov::i~i come « un ,uino in mezzo ai suom •· Si indispettì o ,i annoiò : fatto sta, non trovò di meglio che a,tcnersi dalle 1:;edutc di Gabinetto, il quale continuò a funzionare per ,;uo conto eleggendosi un Pnn11er. Così una circostanza for• tuita produs._e una grande invenzione costituzionale. Que-.ta 1:;cmbra una storiella; invece è 1:;toria. ~la la ~tori:t d'un popolo e le sorti di una nazione non po1:;~no l''-<.ereaffidate interamente agl'incidcnti e ai provvedimenti di fortulla. .. Nes: ,una e,;pericm:a, per lunga che sia, Cl farà ~upcn.tiziosi come i giocatori e ci convertirà a un cr,·do ottimistico. estr,rneo alla ragione. La storia dd1' Inghilterra non è ancora conclusa, e qualche cosa st:t cambiando in seno al gro"o corpo imperiale. UN VINCOLO SUPERSTITE La crisi dinastica dello .;corso dice~- bre, benché ,;uperata come tutte le cn• si di questo mondo 1 no~ è pa-.s~ta senu l.i-.ciare qu.ikhc residuo mqu1ctantc e qualche scalfittura. Non è stata soltanto pericolosa per l'unità dell'Im• pero - come riconosc_e lo stes~ l~rd Lothian, - ma ha evidentemente indebolito l'i')tituto monarchico. Elementi estremisti del Labour Party parlano oggi della monarchia in termini _sc~n• venienti e aggressivi, che orecchie inglesi non avevano mai. udito sinora: un vero scandalo. Il <,1gnor Maxton, uno degli e'ìponenti pili auda~i del partito laburista indipendente, m un recente comizio a Gl.1,;gow, ha detto: « Noi <;0eialisti sapevamo da molto tempo che la monarchia era un'istituzione logora, e che in [nghilterra ~on e~crdtava pili alcuna funzione utile. La crisi dinastica ha dimc,c;trato che avevamo ragione. >'folte per-.one condividono il nostro punto di vista ora che hanno constatato come, senza intaccare minimamente gli interessi nazionali, si può congedi.tre un re allo Mc~1:;mo odo che si licenzia un commes• sor di ufficio, e che lo si può sostituire con la ste'ì'ia facilità con la quale si sostituisce un umile impiegato,. Credete che, un anno fa appena,' si potcs,e impunemente parl~re .a questo modo del e capitello connz10 > dell'Impero? E i comunisti? Questi societari di fresca data non se ne stanno con le mani in mano. Lavorano a corrodere l'Impero in Asia e nei Domini, non trascurano di minare, con industre pazienza, 13. :Madrepatria. Lo ~iope~o degli autobus durante le cenmome dcli' [ncoronazione (fatto grave e senza precedenti in Gran Bretagna) è opera loro. I capi delle Trade Vnions, Bcvin e Citrine, nel loro tradizionale pratici• smo economico, hanno un bel sollecitare - essi, i pacifisti! - pres'ìO l'Ammiragliato, il War Office e l'Aeronautica le ordinazioni di armi, munizioni, navi, aeroplani, maschere antigas, ecc. che si traducono in giornate di lavoro e in aumenti di salari pci loro affiliati. I comunisti, imbattibili nel de~ magogismo economico e politico, rendono loro assai difficile la funzione collaborazionista e conservatrice. Il presidente del parti~o c_omunist_a inglese, signor Harry Polhtt, rn un discorso tenuto pochi giorni or sono al congres...~ del partito, ha annunciato. i! grande ..walto delle masse lavoratrici alle potenze del denaro e della reazione. E poi è passato anche lui all'argomento dell'istituto monarchico deplorando i fasti de!P Incoronazione in un periodo in cui e più di un milio~e e mezzo di disoccupati soffre continue privazioni nelle regioni diseredate>. Quindi e politicamente > ha concluso: e La monarchia è un'anticaglia reazio• naria. I\·on è 50Jtanto un lu~ costosis1:;imo,ma il centro dei complotti reazionari. Es~a è adoperata dal partito cor1servatore ai suoi fini esclusivi. li " circo dello Stato " è, per i conservatori. un pretesto per battere il tamburo di guerra •· Per1:;ine nel mondo la convinzione che il popolo britannico è organica• mente refrattario al -.ocialismo e al comunismo. B una convinzione d'indole « razzistica>, teoricamente insostenibile, e che l'e,;pericnza comincia a smentire. JI comunismo sta piantando salde radici nella terra in cui nacque la prima lntcrnazionalc, e l'ambasciata dei Sovicti a Londra, 'iOttO l'abile guida del signor Maisky, è diventata un cen• tro di propaganda e d'irradiazione intellcttu:tle d'imµortanza tutt'altro che tra-.curabilc. CIVETTERIA POLITICA Fra gli studenti di Oxford e di Ca~- bridgc, l'antipatriottismo e il sovverst• vismo sono di moda. Alcuni ceti aristocratici civettano eleg:tntemente col bolsccvi~mo. e c'è persino qualche e pa• ressa> che si professa comunista convinta. Voi direte che queste manifestazioni sono semplicemente snobistiche; ma l'Inghilterra è l'unico paese nel quale lo snob è una cosa seria. Del resto, a proposito dello snobismo rivoluzionario degli aristocratici, non bisogna dimenticare che il lievito della rivoluzione france'ìC dcli' '89 cominciò a fermentare nei snlotti della nobiltà e nelle anticamere di corte. No: l':.,nticomunismo organico del popolo inglese è un dogma sul quale non si può giurare ciecamente. ~nch~ del popolo americano, stret~o cug~n~ ~1 quello inglc'ìC, ~i vantava 1I calvm1st1co individualismo; eppure da qualche tempo b vita americana, sia in alto che in basso della scala scx;iale, rivela deviazioni e trasformazioni che l'hanno allontanata di molto dalle sue norme originarie. Non ,;cnza ragione, il Commtern ha creato una attivissima e ricca 'ìCzione per gli e affari ameri• cani>. Di,corrcn<lo della penetrazione bolscevica in Inghilterra, sarebbe ingiusto trascurare le Colonie e i Domini. Non ci occupiamo forse del Commonwealth? Orbene in India, dove la situazione non è ;tata mai pi\1 g,.we di oggi, i progressi del bolscevismo sono sistematici e infrenabili. ~cl Canadà esistono zone che già godono i benefici della dittatura marxista. Nella città di Win• nipeg, ad esempio, è impossibile pubblicare un libro ostile ai Sovieti: il libraio che si arrischiasse a venderne uno - si assicura - vedrebbe immediatamente saccheggiato il proprio ncgcr,io da una banda di comunisti operanti a guisa di gangsters. Nel Sud Africa, la città di Johannesburg è diventata un imponente centro di raccolta di rossi europei, in gran parte emigrati germanici, che si contano a ccntin,,ia di migliaia. Dinnanzi a questi fatti allarmanti, \la immema e sublime l'indifferenza del popolo inglese viziato dall'ottimismo; e i suoi ~overnanti, pur vedendos.i scm: pre più impacciati nei loro mov1ment~ la politica estera inglese non fu m~1 ~osi povera e imprevidente come oggi), coltivano tuttavia l'illusione di una politica unitaria del Commonwealth. Essi hanno lo stesso credo di lord Lothian : perché tanti paesi indipendenti e uguali non dovrebbero andare d'accordo? Ma certo ... Perché i governi di quegli Stati tutti liberi e democratici che sono i Domini non dovrebbero dare al loro comune sovrano, il re d'Inghilterra, i medesimi consigli? Già, è vero. E non viene loro mai in mente che uno di tali governi potrebbe, un giorno, dare al re anche il consiglio di andarsene, oooure non dargli più consie-li di sorta. Ipote,i questa affatto arbitraria se si pensa che il governo dello Stato libero d'lrland .,., assente dalla cerimonia dell'Incoronazione come dall'attuale Conferenza imperiale, l'ha già trasformata in realtà. Intanto la Conferenza imperiale riunita a Londra, per segrete che sian? l~ sue discussioni, lascia trapelare voci dt discordie che si possono armonizzare soltanto con la rinuncia a ogni positivo lavoro. Si ripiega sulla linea del collettivismo negativo. Chi ha sperato in una dçfinizione più precisa e nel rafforzamento della politica estera di Londra in conseguenza. e a conclusione dell'odierna Conferenza imperiale, si disinganm. Il Foreign Office rimarrà ostinatam-,.ite fedele al miracolo dell'azione collettiva proprio per non essere riu~ito a ottenere dall'Assemblea delle nazioni britanniche una deliberazione collettiva su nessuno dei più gravi problemi dell'ora. Quanto potrà durare questa c~isi ~- litica e morale della democrazia britannica lo dirà il futuro. Può essere una crisi; può essere anche un tramonto roseo senza fiamme. GIULIO COLAMARINO ORATRICECOMUNISTA1N JIYDE PARK 18TITUZION1IN PERICOLO STORIE BREVI TURGHENIEF durante i suoi soggiorni a Parigi incontrava tf>tttOBaltunin, al quale n-a ltgat.o da untJ vtcchia amici:iia. Un giorno trovandoti nei preui dd Pantlwln r avnido bisogno di rtcarsi in un pubblico ,abint_ttO di dtun:a vi f11 guidato dal ruo amuo. S, tra,~ tava di un gabi"etto a pagame"to tenuto da ""° vtcchittta. Poi posW un anno. Turghe"ief ,i ritrovc}a andare allo struo gabinttto. C'tra la suua JHcchia, la qualt ttbbnit /out trascorso tanto ltmPo non solo lo riconobbe, ma 01JVicinatagli:ridiue: • Come sta, tignort1 Il ruo amico non ti vede p,ù1 • E imittttte tanto a domandar noli.:·it di Baltum·n cht Turghenief si insospttti. Sapnia bene quale tto«atort fosse. LA vtcchietta alla fine si co,ifid/J:n-a in crtdito di trnita lire. • Gliele tttJtlt prtttatt1 • chittt lo 1crittore stupito. • .Vo prtttatt, 1ignort: tutte consumate qui, ttdte consumate•· UNA ENTUSIASTICA signorn, tt"- tito i\lfox Rtger tuonare meravigliosa• mente la parte dtl piano ntl • Quintttto dtlle Trote• di Schubert, il giQNlo tropo g/1 ntand6 a rtgalare dellt trott. Regn- lt tcriut nngra:ziandola t dicendole che alla pr,ma occasiont, col suo ptrmeuo, avrtbbe suonato il ,\finuttto dli but • di Haydn. 11 IAII DIRNIUTDIT ASSO TEDESCO lVOLTE VOLIAMO soli, a volte J in squadriglie. ~a og~i giorno vor liamo, e quasi ogni volo è un .... combattimento•· Così il famoso asso tedesco Ernst Udet descrive la sua vita di guerra nel libro Vita di tm aviatore. • 28 marzo. Volo con Gussmann. Siamo di pattuglia. t il pomeriggio, tardi,_ e il sole è a occidente. La sua luce abbagliante ferisce gli occhi ... Tutt'a un tratto vediamo un inglese, proprio sopra di n~1.. Egli vola diritto 'SU Gussmann. Questi evita e si butta giù. Li vedo entrambi volare in curve a 300 piedi più in basso .. • Levo la testa pu un attimo e vedo un altro inglese, che mi viene addosso velocemente. ~ lontano non più di 500 piedi. A 250 apre il fuoco. Impossibile evitarlo. Volo contro di lui." Tac-tac-tac", crepita la mia mitragliatrice." Tac•tac-tac", risponde la sua. •Ancora sessanta piedi. Sembra che i nostri aeroplani debbano ad ogni istante cacciarsi l'uno dentro l'altro. Ma egli si slancia in alto, al di sopra di mc. Il battito violento del suo motore mi scuote. Posso sentire l'odore della sua benzina. .. Faccio una breve curva; cd egli mi incalza. Dì nuovo voliamo l'uno contro l'altro, come due combattenti di torneo, con la lancia in resta. Questa volta sono io di sopra. • Un'altra curva. Di nuovo egli è proprio contro di mc, e di nuovo voliamo l'uno contro l'altro. Egli passa su di me a distanza di una mano." 8224°, è scritto a lettere nere sul suo scafo. • Una quarta volta. Le mie mani sono umide. Capisco che quest'uomo combatte per la vita. Lui o io... uno di noi ci resterà. Non c'è altra via d'uscita. • Una quinta volta. I nervi sono tesi fino a spezzarsi, ma la testa è fredda e chiara. Questa volta è la decisiva. Io miro e volo su lui, ~ono risoluto a non cedere di un millimetro, questa volta ... (Come due cinghiali, ci assaliamo l'un l'altro. Se i suoi nervi non si allentano, ora siamo perduti tutti e due. • Egli gira e mi evita. Ma in questo preciso momento· una mia pallottola lo raggiunge. Il suo apparecchio si inalbera, come un cavallo, gira rapidamente su se stesso, e scompare in una enorme spirale. Del fumo e come uno schino di polvere sì levano da terra. Volo due volte intorno CWid•World> al punto in cui egli si è abbattuto. Soldati (Wid, World> A PROPOSITO dtlla signoraSimpson. Domandarono a ,Wolih"t come ,na1 in ceru paui un repott'f)(lgowrnnre dall'dà d, q11attordio an"i, ma no" poteva tPotarti che a diciotto. • Pn-ché ,, rllpost Molièrt, i pùì d,Jfiàlt ttnn- a bada una moglie che un rtgno •· MARCEL PROUST n-a a· mancia larga. Usciva "" giorno dal Rit~ e 1tava per dar la mancia ol port1n-t, quando s'accorit du tra ttn:a soldi. • Prtttattmi cinquanta franchi•, dittt Proust al portin-t, il qualt premurotistimo ti ajfrtttò a conttgnart al romanzitre il dtnaro rich1t1to. Proust prut il biglittto con due dita, r,ngrazi6, e porgtndolo a sua volta al port1tu: •Per uoi•. IL PRINCIPE Di BAGDAD avttta un amico pittore e lo prottggNJa. Un giorno il pittore vnrnt t diut ton angosàa: .. Pnnc,pe, io dtl>bofuggire•. Tanta era la disperazione del giovant che il prinClpt gli rllpott: Prtndi il più veloct dei ,,,,ti cavalli e fuggi lontano•. Cosi fece il giovane. A cavallo lracers6 la pianura t ,t dt1erto t alla fint giunte 111 salvo 111 una piccola città sull' Eu/ratt. I luoghi erano molto belli, td egli tra felice di tuern liberato da un incubo. Ma alle portt dtlla Cittadina «co che incontra la Morte, Vedtndo/o gl, dint: .. Come? Tu non dO'Croitttrrt a Bagdad? • E mentre cosi parlaua lo offtrrd portandolo via. tedeschi, nelle loro divise grigio-verdi, accorrono, e mi fanno segnali e mi lanciano gridi ... ..Nel crepuscolo, scorgo un'ambulanza da campo nei pressi del punto fatale e sospetto che lo abbia raccolto. Chiedo del medico. Nel suo camice bianco, egli sembra uno spettro alla luce abbagliante della lampada, " ~ stato colpito alla testa", mi dice, " ed era già morto quando lo abbiamo raccolto". E mi consegna un portafogli. • Ci sono delle carte da visita, ,. Luogotenente C. R. Maasdorp, Ontario, R. F. C. 4711 • Un ragazzo del Corpo della Rcak aviazione. C'è un ritratto di una vecchia e una lettera: " ...non fare tanti voli sul territorio nemico. Pensa a tuo padre e a mc... " 1. Mi portano il numero dell'aeroplano, che è saltato via. È tutto schizzato di sangue. • Torno alla mia squadriglia. , Bisogna non pensare che una maJr..: piange, per ciascun ..iomo che abbattu,- mo •. E la storia del tenente aviatore ~laasdorp cbpc un segui•?· Lo ha narrato. Der Tfir: mer. Il libro d1 Udct fu letto in tutto 11 mondo e giunse nelle mani della madre di Maasdorp. E il 30 settembre 1936 la povera donna scrisse a Udct la seguente lettera: •Caro Colonnello Udct, , mia figlia m'ha mandato il vostro libro e una copia della lettera che le avete scritta e che .essa ha tradotta ìn inglese per mc. E m1 ha mandato anche la traduzione in inglese del capitolo, in cui descrivete la morte del mio Charlie. La maniera generosa, con cui parlate di lui, ".1i ha commossa profondamente. Che voi abbiate tanto rispetto per il suo coraggio e abbiate incluso la descrizione del suo ultimo combattimento nel vostro libro, varrà a farlo sempre ricordare. e Di una sola cosa sono certa: che se vi fosse sopravvissuto, avrebbe parlato altrettanto nobilmente di voi e del vostro coraggio. 1. Durante tutti questi anni, suo padre cd io abbiamo tanto viaggiato per cercare di sapere come fosse morto e dove fosse sepolto. Quando la guerra fu finita, suo fratello, il Maggiore L. Maasdorp, tentò di trovare la sua sepoltura, ma invano. Vi ho spedito due fotografie di Charlie, che furono fatte nel Sudan, poco prima che egli venisse in Francia, in giugno o luglio l9I7, Aveva vcntitrè anni e tre mesi. .. Io tengo una fotografia di Ch1trlic vi• cina alla vostra: tutti e due cosi giovani, così belli, cosl puri! La mia anima si ribella alla erudcltà della guerra, che porta tanto dolore e tanta infelicità a famiglie piene d'amore! , Mio marito ed io siamo tutti e due vecchi: lui ha ottantasei anni e mezzo cd io ottantatr~ e mezzo, e non posso dirvi quanto vi siamo riconoscenti, ora che, prima di morire, abbiamo letto questa vostra narrazione. Noi vi crediamo un uomo ammirevole e di cuore. eVorrei sapere che età avete, e che differenza ci sarebbe fra voi e il mio Charlic. • Vi sarei grata se mi scriveste poche righe. Scrivetemi in tedesco; qui c'è un amico chC tradurrà per mc. Sinceramente vostra M. MAASDORP •
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