J L CORTILE del Distrt'ttO ~lihtar-e di Roma è l'anticamera della Piazza _ d'.-\r-m1 e dt tutte le caserme italiane: quaiche acacia che non fJ. ombra, and1riv1em di marescialli e di "'ergenti ma~- ~1on, e parole del Duce, dipinte in nero sulla parete di calce bianca e pulita, l'hc accol(t1>no i coscritti. In un anS(olo, un caporale dei carabinieri tuona l'ultimo comando a una -.quadra di ragani. :\Iezz1 soldati e mezzi borghes1. I (anno il tascapane, la borraccia, un bracciale bianco con un numero d1 matricola; m~ i n:stm non sono ancora d'ordinanza: 1knun~1ano a prima vista il mestit're di dli li porta. Sono le reclute dcli.I classe 1916, classe d, ferro, come tutte le altre che l'hanno preceduta e che la seguiranno. I gioYani sono, ora, in libutà e ,1 pos- '\ono sedere in terra, fumare una nazionale e chiacchierare. Aspettano d'essere accompagnati alla stazione per prendere 1 treni che li porteranno alle rispettive destmaz1on1. =--:onsi fanno pre~are per attaccare di- 'ICOrso. Hanno una grn.n vo~lia di rnccontarc, di poter mostrare• l'esperienza acqui- "tala 1n quella prima mezza giornata di vita militare. Il più àllcgro ùi tutti è un bu,ctto, tarchiato, coi capelli ricciuti e lucidi d1 brillantina. C'è h1sogno d1 bersa2licri come me , c1 dice, m1 mandano a Bolzano. mio cognato che è stato lassù con la banda del Dopolavoro mi ha detto che ci si sta bene, specialmente i romani•. Fino a ieri t stato commesso d1 un macellaio, al Testaccio. Era l'amore di tutte le ragaZ7.e, la domemca, quando si metteva il colletto rigido e la ,pilla alla cravatta. :,-.;'o,non mi dispiace lasciare Roma , risponde a una nostm domanda, ma sa, giocavo a pallone coll'"Ard1ta" di S. Paolo, e amici come quelli, a Bolzano, 1100 ne trovo di sicuro•. C'i ,ono anche molti contadini; non si verkognano a discutere con i meccanici, .l(li elettricisti e gli operai df città, anzi parlano d1 mitragliatrici e di mortai d'accompa$(:namento con una precisione che stupisce. Si vede che l'istruttore della premilitare, al paese, è servito a qualche cosa. l,;n i(ruppetto un po' appartato d1 cinque gio"anotti, è già una combriccola di amici: ,i chiamano per nome e si dicono ì'indirizzo di casa. Tutti artiQ;licri , mi dice uno di loro, al 3° pesante campale di Boloj!'.na. Vede che fortuna essere cap1t.ato con questi amici•. C'è un fattorino del telegrafo, due stampatori e un inserviente di un Luna Park. E tu che facevi, a casa? domandiamo al quinto. Il pittore, stavo con mio z10 •. Chissà., che dipingeva? Ce lo spiega subito. .- Ho dipinto tante di quelle pareti e di quei soffim in diect anm, che non se lo immaginano neanche. Sono stato perfino a Littoria a tingere di azzurro I muri delle case coloniche . Gli altri del gruppo lo stanno a <;entire e sono pronti anche loro a raccontare la storia della propria vita. L'no è nato a Bello Horizonte, nel IJrasile, e soltanto da due anni è tornato in Italia. Las:rqiù i ,oldat1 sono ,·esttti di color cachi, come I no~tn coloniali, e devono fare una ferma lunghissima; mio fratello è ancora la~(t1ù, ma appena ritorno a casa io, viene a f\,lma anche lui per fare il militare 1n Italia . Ci dice anche che la sua fid,,nzata ha diciotto ann, e si chiama Francisca. l"l'\d raJ,!at.1.acon dei fianchi cosi. ,cmhra L'ULTIMOBALLODELCOSCR1Tl'O un cavallo , aggiunge infine serio serio. Cn gruppetto di coscritti ch'è lì accanto incomincia a cantare, ridendo: San Franci,ca ... San Francisca .. Ci accostiamo a un gio,·ane alto, biondo, appoggiato con le spalle al muro e un piede sulla \'alii;i:ettadi fibra, lasciata per terra. Ci guarda\'a con aria distratta, poi, alla nostra domanda "Di che paese sei?• risponde: 01 Capranica • con l'aria di chi è: stato sorpreso dai superiori. Ma subito s'accorge che nessuno di noi conta qualcosa, e riprende la sua aria svagata. Cosa facevi a Capranica? '\'iente , risponde ridendo. Come, niente? :\Iio padre ha un orto, io stavo nell'orto e raccoglievo qualche volta l'insalata •. Solo l'insalata?• =--:o.raccoglte,·o anche dell'altro .. Be', e con questo?" =--:o,niente di male, ma c'interessa sapere come passa,·i la tua ~iornata a Capraruca Ma loro chi sono? Giornalisti •. .-\h! be' .. Che facevi a Capranica la domenica?• La domenica facevo il chierico, p0i mi stanca, ... Conobbi una ragazza e non ci sono più andato .. E come s1 chiamava la raqazza? • A(tamennonc •. Agamennone? :\-la è. il nome di un uomo•. ~o. no, è il nome di una donna•. Bella?• A mc mi piace E ades'lo che sei partito, che fa Agamennone? E che ne so!• Il giovane accende una sigaretta, poi lasciando uscire dalle narici due sbuffi dì fumo, agli(iun'te: • Dice che ci manda110 a Bologna e che a Bologna s1 sta bene. :\1io fratello ch'è in Spagna ci ha preso moglie•. E che fa in Spagna, tuo fratello?• Xon li vede i giornali? E tu ci andresti volentieri in Spagna?• Se mi lasciano andare volontario ci vado subito. [o sono religioso. Ha visto le monache che han~o bruciato? Ha \isto sul Suolo ll/11strato, che macello? Sono bestie impunite, mica uomini! Ti piace fare il soldato?• .:\Ii piace perché si \·iaggia e si ,·ede il mondo e si fa una vita au:mwn'tra. I o sono fascista e sono militarista, come ha detto il Due<-, e mi piace, insomma ... • E 1I giovane, a~itando i pugni, f:1 un gesto, come per dire che ne ha poche delle spicce. Silvio Xatucci lo metteranno nei granatieri perché è alto uno e ottantacinque. I-la una maglietta azzurra sotto la giacca blu e i suoi pantaloni di tela non devono essere stati stirati da un pezzo. Gli domandiamo se il servizio militare gli interrompe la carriera. Faccio il meccanico, ho lasciato la bottega a mio fratello. È una bottega verso via Salaria. Tutti quelli che vengono dalla campagna lasciano in deposito le biciclette. Ci sono dei contadini che non hanno il cora~i;:io di andare in bicicletta sino nelle vie centrali. Proseguono con l'autobus o col tram. Alcuni vanno anche a piedi. Così la mia botte~a è sempre piena di biciclette in deposito•· Domandiamo a Silvio '-:atucci se gli pi.-ce la ,ua vita di meccanico. Sl, è un lavoro come gli altri, quello del meccanico. I primi tempi fa male alla schiena. Chi comincia, si ferisce sempre le mani con qualche martello o si schiaccia un dito. ;Via poi è una vita come tutte le altre. lo sto dove è già campagna, e la bottega è come un caffè; ci viene a chiacchierare chi vuole-stare m compagnia senza spendere un soldo•. Egli ha preso ormai gusto a raccontare, lusingato dalla nostra curiosità: Da ragazzino andavo sulla bicicletta di m10 fratello. Un g10mo mi si ruppe lo sterzo e mi si storse tutta la ruota davanti. ~on avevo coraggio di dirlo a mio fratello, che mi avrebbe picchiato, e a forza di fatica sono riuscito ad aggiustarla da me. .--\ndai da un meccanico che conoscevo e poi ci son rimasto. Già cominciavo a guadagnare bene e aiutavo la famiglia. Siamo quattro fratelli e tre sorelle tutte nu- :ti.i~i~~~ i;~ i: ~,·.·;...' '~1.i ·~·...·.·.1 c·•.: cercbbc fare il corridore. H~ visto i\1ase- . ·. - · ·. · rat1?Era meccanico come me. Anche Bianchi prima di fare le automobili aveva un'officina di biciclette•· Il giovanotto parla con grande sicurezza, come chi sa di avere dinnanzi· a sè un avvenire sicuro, e guarda dall'alto i suoi compagni che lo ascoltano con ammirazione. Si sente un tecnico, un uomo moderno, un uomo che conosce le macchine. I carri d'assalto, i cannoni, le mitragliatrici sono qualcosa a cui si sente, come dire, molto portato; ferri del mestiere. D3lla bicicletta a una umk, per lui, il passo non è lungo, si tratta sempre di macchine; e la guerra, per lm, è una grande gara, un grande cimento m dove si vede chi sa fare meglio•· Un contadino che gli è accanto, l'ascolta a bocca aperta, lasciando le sue grandi mani, pesanti come tena~lie, a ciondoloni. Sta B, immobile, attento, coi suoi grandi occhi verdi sbarrati, senza dire una parola. E più l'altro racconta, più questo resta fermo e fisso. Forse non l'ascolta nemmeno; i suoi grandi occhi non guardano il compagno: vedono la campagna coperta di sole. Sì, i suoi occhi verdi non vedono, e le sue orecchie non intendono: per lui o~s::inessuna parola ha un significato, nessuna cosa merita d'esser vista. Egli ,·ede solo e ancora la sua campa~na e ascolta 11 vasto silenzio dei suoi campi. Lui non è un meccanico, lui non conosce molte macchine, non le vuole conoscere neppure. Poi il gruppo si scioglie, il meccanico finisce di discorrere e ci saluta. Anche il contadino si muo,·e, strisciando le sue grosse scarpe di vacchetta sulla ~hi~ia. E tu , gli chiediamo. • tu sei automobilista? Quello, sorpreso, si volge 1mpaunto, e risponde: • :,,.;-ossignore, io sono di fanteria ...• E resta lì, in attesa di ordini, a guardarci coi suoi occhi chiari. • Bravo, bravo, arrivederci Egli sonide; forse pensa di essenela cavata bene, d1 aver corso un rischio. Io sono di fanteria... Questa frase ci è rimasta nelle orecchie. lo, io sono un povero contadino e sono di fanteria. Farò il mio dovere, io, ma io sono di fanteria perché sono il più zuccone... \'Oleva dirci con quella frase la recluta, e noi ci siamo pentiti di non averlo rincuorato, di non avergli detto: • No, tu sei la nostra cara Italia•· LA PRIMALETTEr.ADELLARECLUTA \ r.J GLI :\Il t..:CCISE senza difficoltà, ~) sbatten.domi forte la testn cont_ro J C, 1 la pietra del lastrico. Ba,ig! D10, i;.,,,_.;_., che sciocca ero stata! Tutto 11 mio odio se ne andò a quel primo colpo; sciocca ero stata a far tanto chiasso per averlo sorpreso con un'altra donna. E ora egli m1 faceva questo ... Bang! Ecco, era 11 secondo colpo, e con esso tutto ebbe fine. La mia giovane, tenera anima deve aver luccicato al chiaro di luna, un momento; giacché lo vidi alzare gli occhi dal mio corpo m uno sguardo fisso. Ciò mi suggerì un'idea: lo avrei perseguitato ... Tutta la \'ita avevo avuto paura dei fantasmi; ora ero fantasma anch'io. m1 sarei risarcita. Egli mai li aveva temuti; diceva che non esistevano. Oh, ~li avrei fatto vedere se non esi,te,·ano ! John SI era alzato; e sempre teneva lo sguardo fisso davanti a se: lo vedevo chial"'Jmente; e a poco a poco tutto l'odio tornò ad invadermi. Gli andai ,;cino alla faccia con la mia, ma egli non parve accorgersene neanche, continuò a guardare fisso il vuoto da\'anti a sé. Poi cominciò n camminare, e fu come se ,·olesse camminare attraverso me; ebbi paura. Ero ben sciocca, io fant.tsma, ad aver paura del suo corpo solido; ma la paura C così, vitne sempre quando uno meno se l'aspetta; e indietregs;i:iai. mi tirai da pute pa lasciarlo passare. Prima che mi riavessi e lo ses;i:uissi, l'a\'e,·o quasi perduto d1 vista tra le ombre della strada Pure non credo eh 'egli avrebbe potuto sfuf,?~irmi; c'cr.1 sempre qualcosa tra noi che m1 tira,a a lui; e fu senza \'Olcrlo, dirci, che i::-li tenni dietro su per 1 ligh Street, poi giù per Lily Lane. Lily Lane era densa d'ombra: ma 10 poh.•,·o vedere John come alla luce del sole. Ritro\'ai quindi il mio coraggio; affrettai il passo, e lo rag'(iunsi, e andai da\'ant1 a lui, e m1 \'Olta1 aj!'.1tando le rnam, lanciando un suono lamentoso come ho letto che i fantasmi fanno. Egli cominciò allora a sorridere lie,·emcnte, con aria quasi soddisfatt~; ma non sembra\'a che proprio mi vedes'>c. For!lic era la sua tenace incredulità ri~uardo ai fantasmi che gli imptdirn di '"edermi? Uuuh! s1b1la1 tra i denti L:uuh! Assassino! A,sassino!• Qualcuno spalancò una finestra alta. Che accade? gridò la donna. Che accade? Ecco dunque che gli altri potevano udire. :\fa restai muta; non ,·olevo comprometterlo, - non ancora. Ed egli continuava diritto per la sua strada, sorridendo tra s(,-. Era stato sempre senza coscienza, mi dissi: aveva un altro delitto sull'anima, e sorrideva come nulla fosse. :\1a c'era qualcosa di duro in lui, allo stesso tempo. Era strano ch'io fossi un fantasma cosi d'improvviso, quando appena dieci m1nut1 prima ero una donna ,·ivente. Camminavo adesso nell'aria, col vento umido e puro tra le cla,·icole. ~Aah! diedi m un ,·ero grido e m uno ,croscio d1 risa; era cosi buffo! Questo do,·e,·a averlo udito, John .. \.la no, e.'(li si hrnitò a srnhan.: in Pole Street. Lungo tutta Pole Street i platani perde,·ano le foglie: e io Yidi che cosa do,·evo fare. Feci che quelle foghe morte si .sollnassero sui loro orli sottili, come per un n-nto. E lun(to tutta Pole Street le fo~lie lo se~uirono, picchiando sulla strnda con le loro cinque secche dita. :\1a John le l'alpe!(tava, e tirava ayant1; e io lo se- ~ui,·o; percht', come ho detto, c'era tra noi un lc~ame che mi tirava dietro a lui. ~olo una volta egli s1 ,·ohò e pan·e ,·edermi; la sua faccia ebbe un lampo, come se mi ricono!(cesse, ma non d1 paura, di trionfo. Tu .,ci corHento di a,·ermi uccisa , pensai ma te ne farò pentire! :\Ja l'odio, d'un tratto, i;,·anì da me. Che razza di cristiana ero, morta già da quind1c1 minuti, e ancora occupata dal pen- '>1e-rodella \ endctta. invece di prepararmi aW'mcontro col Signore! C'na \'OCe entro di me pane dir-e: Lascialo, :.\lillic, lascialo prima d,r s,a troppo tard, 1 Troppo tardi> Certo io potc,·o lasciarlo quando a\'essi ,·oluto. I fanta..,rn1 non rer- <ieQ;uitano 1 , i\'ent1 a piacer loro? Rcnf' a, rei cercato ancora una volta d1 ,;p;nl'ntarlo, poi a\rci lai.ciato pt'nkn·. e .nrc1 pensato a salirl' in Ciclo. Ei:::lis1 fermò, e si YOltò, m1 :1tfrontò in pieno. lo prote!(1 su d1 lui entntmhl· le mani. John! ~ridai. John! Tu te- ne stai li e sorridi, i..-oi tuoi i;i:randi occhi d1 pcsc1.: -.palancati, e credi di aH~rla ,·inta. :\la no, non l'avrai ,·inta. Ti metterò :1 posto 10. lo ti fimrò. lo t1... :\li formai, e ri,;1. Sbatterono pen,iane d1 finestra. Che succede' Che cos'è que!lito chiasso? e via di se'1:uito. Tutti a,·evano sentito; ma lui s1 \"Oltò -.oltanto e riprese a Lascialo, :\lillìe, prima che sia troppo tardi , disse la \"OCe. La ,·oce intendeva dire che lo la,ciassi prima che mi accades,;e di tradire 11 suo -.cgreto. e di macchiarmi col crimme della \"cndetta l'anima. Ebbene si, lo avrei la- ,;cmto. Sr1re1subito ,·olata chritto al Cielo. Spiegai dunque le braccia e cercai d1 alzarrni nell'aria; ma ecco che una forui m1 afferrb come una raffica, m1 strappò, m1 spazzò dietro a lui gi\.l per la strada. Qualcosa si agita\·a m mc che ancora mi lef(ava a lui. Strano come tutti mi credessero una vivente, come io fossi per tutti così ,-era, mentre lui che pur a,·eya ragione di temermi, sembra,·a neanche mi ,·edcsse. E doYe anda\·a, doYe andava per la desolata lun~hczza rettilinea d1 Pole Strcet? S"oltò m Rope Strect \"idi una luce azzurra: era il posto di polizia. Oh Si~nore! pcn!(,11. Ecco che ho fatto! Signore, c~h ,·a a co~t1tuirs11 Tu lo hai spmto a questo , d1s~c l.1 voce. Sc10cca I credt>,·1 che non ti \e• desse? Che ti a,;pettR,1? Che ,ll:ridassc, farnet1t,1s,c d1 1>:1.ur11L>o crcde,·1 un codardo, il tuo John? Orn hai la sua morte '\'o, no! ~ndai. '\'on gli ho mai voluto mail', \na1, mail '\on ,·oglio fargli male, no, pl'r nulla al mondo. Oh, John, non rnt gtuudare cosl ! C'è ancora tempo ... 1cmpo 1 Ej!'.h st,wa sulla porta, m1 guarda\'"a., e 1 poliziotti vennero fuon, ci circondarono. Or,, non c'era più scampo. Oh, John! ,in~hiozzai, Perdonami! '\'on volevo farti m11le! Ero gelosa, John; C stato per questo.. Perché t1 amavo Ancora I poliz1ott1 non badavano a lui. ~ lei • disse uno con rauca -voce profonda. Lo ha fatto con un martello ... Gh ha spezzato il cranio. :\la che faccia ha. Signore! Sembra invasata!• Guardale la testa, povera ragazza. Sembra che abbia cercato d, spezzarsi il cramo anche lei, con quel martello, dopo Allora il ,;ergente si avanzò. Tutto quello che direte ,al"'~ messo a verbale contro di voi John! pian,;i io dolcemente, e ste"i le hr.,ccia, poiché egli mi J(uarda,·;1 con dolcezza, alla fine. \laria Santa!l.sima! • disse uno dc-i poliziotti, e s, fece 11 ,egno della croce. Es-.a lo \·édc! ,on la 1mp1ccheranno , hi!(higliò un altro. \vetc notato in che condizione è, RICIIARD IICGIIES
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