Omnibus - anno I - n. 11 - 12 giugno 1937

PROCESSI CELEBRI NELL' U.R.S.S. bile ! Ma chi non sa che, in Russia, le automobili sono un privilegio dei gros-bonnets, E l'appartamento? ~[a, dunque, la crisi degli alloggi è tale, in Ru~sia, che la semplice promessa di un paio di camere può decidere un giovane del Komsomol.- a tradire la causa della rivoluzione:. :.. ' ' E STATO PUBBLICATO di recente, in varie lingue, il resoconto stenografico dell'ultimo processo di Mosca, quello che va sotto il nome di processo Radek. Si tratta di un grosso volume, quasi mille pagine in ottavo, a dieci franchi. Il modico prezzo dice subito che ci troviamo davanti ad una pubblicazione di propaganda, che ha uno scopo evidente: dimostrare h <legalità> del processo, il fondamento delle accuse in base alle quali dieci degli imputati furono fucilati e vari altri deportati in Siberia, nei campi di concentramento o destinati ai lavori forzati. Il primo processo; quello dei sedici, era apparso scandaloso perfino agli uomini più ligi alla dittatura staliniana. Un senso di orrore si era diffuso in tutto il mondo. Di fatto, il pubblico, quello vero, era stato escluso dal processo dei sedici. Tutti i posti riservati al pubblico e alla stampa erano stati o~cupa!i _da ag~nt_i della Ghepeù e da g1ornahsu uffic10s1. Un solo straniero era stato ammesso, ~ister Pritt, avvocato della Corona di S. M. Britannica, membro del partito laburista e com- ~esso viaggiatore del Kremlino, part_,cola:mente appre~to per le sue qualità d1 « esperto >, d1 persona obiettiva. t a questo avvocato della Corona di S. M. Britannica che il governo di M~sca ricorre per ottener~ dei « paren > sulla legalità dei processi di Mosca; pareri che si leggono, oltre che nei giornali inglesi di estrema sinistra nella Corrtspondance internationale ~ rivista comunista di assoluta ortodossi; .i.taliniana. .Si ~bbe cura:, nel processo dei sedici, d1 ~v1tare 0~1 sorta di fotografie. Perche? Lo dice un opuscolo anonimo Ima si sa che l'autore è l'antico segretario del partito comunista di Germania), che fa parte della collezione Les brochures du Groupe lnternational marxiste-léniniste. e Una sola fotografia avrebbe rivelato il trattamento preventivo al quale era.no stati sottoposti gli accusati». .N"~n si fe~arono qui le « precauzioni > del tribunale speciale. L'atto d'accusa fu redatto alla vigilia del processo e fu comunicato solo all'inizio della discussione ; cinque udienze basL:i.rono a liy_uidare sedici accusati. e Si voglia o no, > commenta l'antico segretario del partito comunista di Germania, « s'impone un confronto fra queste cifre e quelle del processo di Lipsia, detto degli incendiari del Reichstag. A Lipsia, per soli quattro imputati, furono impiegate parecchie settimane. L'istruttoria fu minuta, il contraddittorio drammatico, le difese interminabili. Dimitrov, attuale segretario del Kominterri, fu assolto. A Mosca tutto si svolse nel segreto e in una fretta che tradiva fin troppo la montatura:.. WYCIII1fSKEIWLA VSKI Ma chi sono, poi, ~li accusatori di questi processi moscoviti? Bastano pochi tratti dovuti alla penna dei « fedeli > di Lenin. Ulrich, presidente del tribunale superiore militare dell'U. R. S. S.1 è noto perché porta un'unifonne. Si ignorano i suoi precedenti rivoluzionari. Di altri due giudici militari si sa ancora meno. Di un altro ufficiale, supplente, si i~norano le origini e la provenienza. S1 sa, invece, chi è \1/y. chinski, il procuratore generale. e Non ha mai appartenuto al partito bolscevico di prima della guerra. Anzi! Antico membro di un partito nazionalista ; opportunista, ebreo polacco, nemico acerrimo dei bolscevichi e del bolscevismo. Non occorre dire che non ha preso parte alla rivoluzione di ottobre. Tutt'altro! Era nel campo dei bianchi. dove profes.sava le dottrine giuridiche più borghesi. Aderi al bolscevismo a cose fatte, quando tale adesione poteva fruttare onori e prebende. Fu così che, sotto Lenin, di. vcntò pubblico accusatore, servitore umilissimo della Ghepcù e del bene amato dittatore». E:. un bel ritratto. E Zaslavski? E: il capo ufficio della m1mpa giudiziaria. Fu lui che montò il processo dei sedici nella stampa dell'Unione sovietica. \ Lenin lo conosceva molto bene. Lo chiamava cretino, sporcaccione, imbroglione per gli articoli che andava pubblicando nei giornali dei russi bianchi. Attualmente è un fedele di Stalin, un pezzo grosso della Pravda >. E: per rimediare al discredito provocato da questi processi, che il ioverno di Mosca si è deciso alla pubblicazione del resoconto stenografico del processo Radek. « Vedete, :t hanno l'aria di dire i funzionari di Stalin, « quali prove e quali confessioni? ». Senonché l'antico segretario berlinese pubblica, a sua volta, un resoconto stenografico di un altro processo di cui pochissimo si seppe durante le udicn• zc. Si tratta del processo di sette anni fa contro il così detto « partito indu• striale ». Vi assisteva, in qualità di straniero, André Fcrrat, membro del Comitato Centrale del Partito comunista. Era presente anche il senatore comunhta ~·farce) Cachin « che si presta a tutto ouanto gli viene domandato>. ' Racconta il Ferrat che in quei giorni lo Stalin e la sua diplomazia cercavano ansiosamente l'amicizia della Germania. E perché? Perché temevano l'ostilità della Francia, ancora ligia alla teoria del « filo spinato » di Clemen• ceau. Il così detto « partito industria• le :.1 che era accusato di sabotare il Piano quinquennale, non esisteva e scomparve, poi, anche dalle cronache dei giornali di ~osca, subito dopo il processo. ~fa in quei giorni 13 montatura faceva giuoco per impressionare favorevolmente la Germania. Si doveva dimostrare a Berlino che gli uomini di Stato francesi, specie Poin• caré e Briand, organizzavano il sistematico sabotaggio dell'industria sovietica; che impartivano le neces~arie direttive, che se ne occupavano perso• nahnente e direttamente. CONBBIANDE POINCARÉ AL CAJTI: Come sempre, gli accusati confessa. rono ogni cosa. Ed erano ingegneri, professori, economisti, tecnici di valore. M"!-il clou del processo fu l'interrogatorio del professore Ramzin, inse• gnante termodinamica applicata alla Scuola superiore di Scienze applicate di Mosca. Più che un interrogatorio, fu un'amabile conversazione col procuratore Wychinski. « Accusato Ramzin, > _domanda Wychinski, e si dice che vot avete avuto delle direttive precise, c_oncretc, lungamente studiate per organizzare il sabotaggio industriale a danno della costrùzione socialista nell'Unione sovietica. t vero o no? :t. « E. vero». « Si dice anche che queste direttive vi sono state impartite dagli imperialisti francesi. E: vero?». e l!. vero•· « Specifiéatc: chi vi ha impartito queste direttive criminose? ». « Alti personaggi francesi ». « I nomi. Poincaré, per caso?>. e Sì, Poincaré ». « E Briand? >. ~ Anche Briand :.. « Accusato Ramzin, riflettete. Confermate che Poincaré e Briand vi hanno dato l'ordine di organizzare il sistematico sabotaggio della nostra grande costruzione socialista? >. «Confermo:.. « Ancora: queste direttive le avete avute a mezzo di intermediari? Oppure direttamente? t importante. Sia• te franco». e Direttamente ,. « Bene. A verbale. Vi hanno mandato queste istruzioni per iscritto ... ». «No:.. « Come? E allora? Personalmente? E dove?:.. e A Parigi». « A Parigi? Dunque voi vi siete incontrato a Partgi con Poincaré e con Briand. ln quale luogo? Precisate>. « In un caffè dei grandi boulevards >. Racconta Ferrat che1 a questo pun• to, l'amabile senatore Marce! Cachin fu come preso da un capogiro. Alcune condanne a morte chiusero il processo. Anche il Ramzin fu con• ~annato a morte. Ciò nonostante egli m~gn"' tuttora la termodinamica apphcata alla Scuola superiore di Scienze applicate di Mosca. Questi sono i processi celebri. Ac• canto a questi ci sono gli oscuri, quelli di cui nessuno sa nulla e che sono te• nuti ~elosamente segreti. Per questi non s1 pubblicano, oh no, i resoconti stenografici. L'ultimo di questi processi si è avuto poche settimane fa a Svobodni nell'Estremo Oriente sovietico. Un; cinquantina di imputati. Capo di imputazione : sabotaggio ai danni della ferrovia transiberiana nel settore di J-!abarovs~ dietro istigazione di agenti g1appones1. li collegio militare del Tribunale Supremo dell'U. R. S. S., riunitosi in sessione straordinaria, concluse il processo con quarantaquattro condanne a mor• te, che vennero eseguite subito mediante /uciladone. Si è saputo di questo processo solo pochi giorni fa, e per mezzo della Pravda, che non ha' potuto fare a meno di rispondere ad un articolo del Daily Herald che ne aveva avuta notizia cd aveva segnalato l'avvenimento manifestando tutta la sua indignazione ru.~.s:S~todi giudiziari in uso nel• L'organo ufficiale dei Sovieti, per giustificare queste quarantaquattro fucilazioni, afferma che sulle ferrovie dell'Estremo Oriente si verificano ogni giorno scontri di treni, incendi di magazzini, avarie di merci, sempre ad isti• gazione di agenti giapponesi. La stessa Pravda rivela che tale stato di cose non sarebbe limitato alle ferrovie dell'Ec;tremo Oriente. Numerosi atti di sabotaggio sarebbero stati scoperti di recente anche nella ferrovia del Caucaso scttcntrionalc 1 dove, durante il solo mese di gennaio, si sareb. bero verificati ben diciassette disastri ferroviari con numerose vittime. Men- ~eelÌ,rs;!~~ O~fe 0 n~~rniic~: 11 ~,t~~rb~r:~ ad agenti giapponesi, per iJ Caucaso ~i parla dei dirigenti della ferrovia come di agenti trotskisti, che agirebbero per odio contro Stalin e nell'in• tento di nuocere con ogni mezzo al consolidamento del regime sovietico. I particolari del processo di Svo• bodni confermano le voci di una vasta azione sabotatrice a danno delle ferro"ie sovietiche drll'Estremo Oriente e spiegano le frequenti allusioni della stampa moscovita alle spie cd agli agenti provocatori giapponesi 1 mentre le rivelazioni ccncernenti la ferrovia del Caucaso confennano l'attività delle correnti ostili al regime staliniano, che il Governo di Mosca trova comodo presentare come una congiura che fa capo a Trotski. Ma ~i ha egualmente l'impressione che la gravità degli atti criminosi venga esagerata ad arte allo scopo di giustificare quella spietata « epurazione :t che ha raggiunto le forme più c~udeli. Ed è proprio questa osservazione del Daily Herald che ha irritato così profondamente la Pravda e gli ambienti governativi. LAMACCHINAPOTOORAPICA 1[a restiamo sul terreno giudiziario. In un altro estremo ang<'lo dell'Unione sovietica, a Novosibirsk, si è svolto, alcuni mesi fa, un altro processo di sa. botaggio, contro dei giovani operai occupati nelle miniere. L'accusato principale era un tale Lconenko, membro del Komsomol, cioè della « Gioventù comunista>. Procuratore generale un discepolo di Wychinski, tale Roghinski. Ecco l'interrogatorio del principale accusato. Roghinski: « Dunque 1 voi facevate un doppio giuoco. Eravate membro del Komsomol e, contemporaneamente, un controrivoluzionario disciplinato che corrompeva, awelcnava 1 dozzine di giovani lavoratori. E: vero? ». Leonenko: « t vero». Roghinski: « Che cosa vi hanno dato per questo? Perché vi siete venduto ai fascisti1 nemici della patria? Che cosa vi hanno promesso Pescekonov e Liacenko? •· Leonenko : « Quando mi sono posto all'opera di sabotaggio nel mio settore mi hanno promesso un'automobile, un appartamento, un fonografo e una macchina fotografica. ~•fa non h•) li;. cevuto che la macchina fotografica ... ». koghinski : e: E voi vi siete vcndulo al Fascismo per una macchina fotografica?! >. Leonenko: « E. così>. Sinistro dialogo! Annota l'antico se• gretario del partito comunista di Berlino : « Leonenko era un giovane che non aveva mai conosciuto il capitalismo. Era nato e cresciuto nel clima bolscevico. Era stato educato dal regime comunista, da quel regime, che, secondo Stalin, attua 11socialismo, diffonde il benessere, una vita lieta e gioconda. Ed ecco che questo povero giovane, che non aveva mai conosciuto né Trotski né Zinovieff, un bel giorno si lascia corrompere da semplici promesse. E quali prome<:~ ! Un'automoLa verità è forse più semplice e pilt profonda. Preferiamo credere che sia stata la promessa del fonografo e della macchina fotografica a decidere quel povero Leonenko. E. infinitamente più umano. Chissà cosa significavano per questo giovane operaio quei due ~ocattoli, chi\Sà a quali fantasie si ab. handonava la sua mente ingenua al pPnSÌ<'ro di potere, finalmente, posseder quako~a che ralle~r:issc la sua vita nelle rare ore di libertà, alla luce del sole, fuori del buio della miniera. t questa inaudita mortificazione dell'anima, è questa. oppressione della per• s0nalità, è questa tetra~gine alla quale il bohcevismo condanna gli uomini, che spiega queste forme di ribellione inconsapevole. E: la vita stessa che si rivolta a Stalin, è questa ansiosa ri• cerca di umanità, di confidenza, di amore fra gli uomini. che è più forte di tutte le epurazioni. Sì, è verissimo. e veri,;simo che in Russia si congiura, si org:mizzano dovunque azioni di <:abotatrcrio. :\fa ~ appunto perché è vero che il regime bolscevico ci appare ogni '{iomo più come la negazione di o~ni umanità. Ma perché non dovrebbe es- ~rc co--ì? M.M. NEVJLLE CHAMBERLA/S 1u(ctde a Baldt:ìn. F1'glìo d, qud Joe (ht fu tra i mìnìstri più. rigìdi dtll' /mµro, t fratti/o di Awttn, morto rtuntnntntt, .Vn,;11/t, al con• trarìo di qutlll suoi familiari, ragg1ut11Jlea carìca di prìmo mutistro. Ntt:illt l un uomo po. sitr'vo, ama lt cifre t lo sanno I mm1bri dtr Co• munì, che hanno ascoltato a lungo lt 1111· rtla• zio,ii mi bilanCI finan2iari .. \1a 110n di rado Ntt:illt si ~,tttt d1t:ago::ioniaddirittura t:irg,liant. In mtz20 allt oridt rtla~1on1 tgll ,a porrt fiori di potsia. E ciò non a caso. Ai giornaluti ha dichiarato tt!1tualmtntt: • lo amo wpraltutto dut co1t: 1 numtri t gli 11cult1 •. LA NUOVA Cost1tu21ont romtna dtl 1923, stampata ,n 124 pagint d1 1-1 m1ll1mttri quadrati eiascuna t 1n caratttr1 larghi un ttr::o di mtllimttro, t nata donata a Rt Carol da un ,niniatun'1ta romnro. Il libro t adorno di. un ritratto dtl sovrano, dtlla grandtz2a di un gr,mo di caffl. li sot;rano potrà stmprt scusarsi dictndo: • La Costitu:.:,ont non la conosco ptrchi non so,io riu1cito a ltggrrla •· IL SALVADOR, piaoliuima rtpubblica dtll'Amtrica Cmtralt drt ha dut m1l1on, di abitanti fra cuolt t b1anch1, pou,tdt un nngolart govtrno. Il prwdmtt .\1ass,m,/iano .\1ar• tint::: govtrna con un pugno d, ftrro cht mm ha prtudenti. Ci tntnt dtscr,tto comt uomo 1traniuimo. t astenilo t 1.Jtgttariano: rnoltrt prrs,gut un idtalt di Stato 1n cui ognuno abbia la sua ttrra t la sua casa. Part che lt entratt dtl piccolo Stato siano sufficinrtì non 1olo al br'/a,iciogovtrnativo, c.M comporta 1pt1t non trascurabili per ,ma m,li:ria prt11dtnz1alt fra lt mtglio organi::::c.tt dtl mondo, ma ancM pu acquistart lt trrrt dti privati cht poi w·ngono dùtrib11itt ai contadini. Altra sìngo/arrtd di qutito patst t la • Cortt dt Chaltco •, cht pi,ì di m1 giudi210 popolart t stmi'altro un suppli::io. Quando un funzionario dit:tnta odio• so, la folla si impadronisct dì lui: prrma gli taglia lt bracet'a. poi, qualora, comt è naturalt, il disgra::iato moJtri di f>trdtrt i stnri, ancht la ttsta. St al contrario il cor.dannato mostrn di rt1isttrt al dolort di 11 atrou amputn::iont, gli tritnt c0ttuua la gra::r'a dtlla vita. IEAN llARLOW,L'ATTRIOEREOENTEJ(ElilTEBOOllPARSAO, OLPADJ'"'NOITAIJANO JfARlHOBELLO PEIISIERI DI WIIISTOIICRIJRCRILL U :,.;. POLITICANTE i.nstabile e ambizioso, - cosi Geoffrey Denms, nel suo famoso Coronatton Commtntary, ha definno Winston Churchill, - \·oltcggiante dall'un pa.tt110 all'altro, estremamente reazionario, primo frutto del primo famoso matri• monio a bue di dollari e di ,nobismo, mezzo straniero e tutto indesiderabile• ... Per una presentazione pub bastare. Winston Churchill, dunque, l'anno scorso. fece una confere,iza a Parigi e, m quella OC· casione, enuncib i seguenti memord,ili ptn• sieri: E,istono attualmente al mondo tre specie di nazioni: quelle che sono governate dai nazi, qutlle che sono governate dai bolsce~ "ichi, e quelle che si governano da se stesse. I popoli di Francia e di Gran Bretatrna apparttngono alla terza categoria. Etsi hanno 1I diritto di scegliere I loro ministri e di cri• ticue i loro funzionari. • Le nostre 11oeietàliberali rappresentano per la dignità umana un progrtsso, che rc,tcrà come il gran titolo di gloria del secolo XIX. • Le democrazie di Francia, d'Inghilterra e d'America s.arebbero abomineYolmeme di• sgraz1att se s1 trovassero, un giorno, sottomesse alla legge bolscenc• o alla legij:enazi•. COMMEIITODI UIIARIVISTACOMUIIISTA TA RIVISTA Com,,mnt-organo dtll'in• .&.I tellettualismo comunista internazionale - Il capo dtlla quale sono Romain Rolland, Andr~ Gide, ccc. - ha dedicato a questi detti memorabili di Winston Churchill una breve ed aspra critica, tutta ispirata - ~ superfluo aggiungerlo - a principi marx1Stici e punteggiata qua e là con citazioni di frasi o di detti di '.\larx. Alla glori6cu:1one del libcralitmo democratico, che Churchill tenta\'& d1 fare, basterebbe opporre, scri,·e lo scrit• torc comUnista, • la magnifica formula di :i..tux: Vn popolo che ne opprime un altro non pub essere libero•· E qui ~ chiaro che lo scrittore comunista confonde la libertà nel senso morale, con la libertà nel senso politico. Aristotele nel Libro V I dtlla Pol1trca affermb categoricamente che fondamento della democrazia ~ la libertà, ma pose in testa al trattato il \'t:rSO che Euripide fa dire a Ifigenia al momento del sacrificio: L'impero dei greci ,ui barbari ,;: imposto da natura•· Col che mostrò di non vedere alcun contrasto fra la !ibt.-rtà dei greci e 11loro dominio sui barbari; e anzi concepl la sog$!:ezione dei barbari CQme 11 naturale compleuunento della libertà dc, greci. '.\Ja lo scrittore comunista non si ferma a quella citazione di '.\larx e ritiene utile 1pingcre l'analisi - dice lui - più avanti. L'errore del hberahsmo •, tgli scri,·e, ~ di aver creduto {o fatto crtderc) che la libertà fosse una proprietà fissa e semplice, connessa all'individuo umano, un "Diritto dtll'Vomo", mdipendtnte dalle condizioni sociali, concesso m via ltg11lat1va a tutti i cittadini. Questa libertà fa parte di tutta una ideologia d1 classe, nata m condizioni ,ronche determinate: l'ideo• logia della borghesia che, dopo di essere ,tata una forza di liberazione - finch~ la borghesia non era al potere e up1ra\'a a pcn·enir,•1, - ~ di,·entata. da quando regna, un mt7ZO per addormentare e ingannare la classe drututa, una trappola per il popolo. una mistificazione da cui la borfi!:hc,ia stessa spesso s1 lascia ingannare. Le libertà democratiche non sono, sotto camuffamenti diversi, che "la libertà per il capitale di schiacciare il la"oro" (Karl '.\farx)•. CIII OOVERNAJIELLEDEMOCRAZIE T ASCIAMO, per un momento, da parie .a.I lo scrittore della Commun~ - torneremo a lui fra poco - e soffermiamoci un istante a esaminare I detta memorabili di Winston Churchill e la filosofia politica di cui usi sono il fiore. Egli, dunque, affermava che alcune nazioni sono go,·crnate dai bolscevich1, altre dai na.z1 (e ci~ da una il1tt politica) e che altre si go\'trnano da sl; e probabilmente credeva di dir cosa brillante, Forte che le nazioni, le quah, a tuo a,-viso, 11 go,·emano d11.s~, non sono anch'eue governate in realtà da una iliu? Se Churchill non si rende conto di questo, cib significa che non ha capito niente del sistema rappresentativo. Molti anni or sono, Vilfredo Pareto scri\'e\'a: • In ogni socittd tsutt una partt tinta o ariJtocrat1ca... E il concetto d1 questa parte eleua è subordinato alle qualità che in essa si ricercano. Vi pub essere una aristocrazia di santi, com ,·anstocr11z1a di briganti; un 'aristocrazia di sc1enzi,ti, un'ariuocrazia di furbi, ecc. Oue poi si considtri qutl compltsso di qualità cl,t /at,oriscono il prosptrart t il dom1nart in una SO<'Jttd,si ha ci6 cht dlrtmo s~npllctmentt una aristoaa2ia o partt tinta. • Tale partt tsistt t.•tramtritt ,n ogni soàttà, t la goorrna, ancht quando oppartnttmtntt il rtggimtnto t q,1tllo dtlla pii) larga dtmocra::ia •. E forse Winston. Churchill sarebbe stupito d1 apprendere che 11Pare10, dopo a\'ere enunciato questo pnncipio generale, lo illustrava con due esempi: quello della Francia e quello dell'Inghilterra; proprio I due paesi, che, sccond~ Churchill., si governano da s~, anzi sono I proto11p1c1 e,empi det paesi che 11 go- ,,ernano da s~. Non m cib, dunque, cons1ate la differenza e la filosofia politica di Winston Churchill ~ alquanto banale. LA L!BERTASECOIIDOCRIJRCRILL SAREBBE il caso di ricordare, a que■to punto, il detto di Pascoli: che. molte dispute s1 eviterebbero se c, SI metteue pnma d'accordo sul significato delle parole che si adoperano. Winston Churchill e lo scrittore della Conrmunt parlano entrambi di libertà: ma ~ chiaro che il concetto di libertà dell'uno ~ del tutto differente da quello dell'altro, Per Winston Churchill la libertà consiste nel d1ri110 del popolo d1 scegliere i suoi mm1stri e d1 criticare i suoi funzionari; concetto analogo a quello di Cicerone, secondo 11 quale la libertà consiste nella facoltà del popolo di affidarsi onestamente ai buoni •. E questo è propriamente il principio che il regime rappresentativo moderno spera,a di realizzare. , Ma nt in Roma, né negli Stati mo• demi i fatti seguirono come si sperava; e il popolo. \'Olle più e z:neglio che la semplice fa. coltà d1 scegliere gh ommat1 che lo do\'evano governare• (Pareto). _Per il comunismo, in- \'ece, la. libertà è 11 dmtto del popolo (o del proletariato) di prendersi i beni delle altre classi e d1 goderne. Nessuna parola si presta cosi facilmente ad equivoci come quellrt di libertà; la quale, da sola, non significa niente. ma ha bisogno di un complemtnto; e v1 ha una libertà di opprimere _e una ~ibertà di non essere oppressi, una libtrtà d1 votare e una hbertà d1 mangiare ecc.; e di tutte queste innumerevoli libertà• alcune, più propriamente, si dovrebbero chiamare poteri o diritti. Nel con• cttto inglese di libertà, per esempio, ~ impli• cita la •libertà• dell'Inghilterra di possedere un teno del mondo o di sfruttare le Ind1e ecc., coli come ntl concetto di Aristotele era implicito che I greci dovessero avere l'impero sw barbari. :\la~ naturale che gli indiani in• tendano diversamente. LA LIBERTA SECOIIDOLA " COMMlJlfE " ..... A NON PUÙ ESS.ERE che _argomen• .IT& 10 di riso l 'audac,a con cui la Com• ,nunt, accettando il concetto, diciamo cosi• borghese,, di certe libert\, si. fa a dimourare che quelle libertà esistono m Russia e non esistono in Occidente. Pensate soltanto alla "libertà di stampa"•, si legge nella ,uddetta rivista. • ln principio essa ~ la liberti per ciascuno di stampare cib che pensa. In fatto~ la libertà per coloro, che hanno capitali, di impedire di scrivere a coloro che non pensano come loro, di costringere i giomaltsti e gli scrittori povtri a scrivere contro il loro pensiero, sotto pena di morir di fame, e, con cib, la libertà di avvele• nare impunemente l'opmione pubblica•· Finalmente! c't un paese a questo mondo in cui c•~ la libertà di stampa! e questo paese è la Russia. Ivi ciascuno ~ libero di stampare quel che pensa, ciascuno può criticare il Go- ,·emo e discutere i suoi provvedimenti, eia• scuno pub mettere m dubbio i benefici della. dittatura bolsce'"ica, seni.a ptrcib correre ri• schio di morir di fame o d'altra morte più rapida, n~ di incorrere in altra pena qualsia.si. O libcnà •, dine Madame Rolland, • quanti delitti si commettono m tuo nome!•. Og~i in nome della libertà, non si commettono più delim: solo si scrivono sciocchezze, come quelle della Communt. Ogni tpoca ha il suo sule, e onora a suo modo la libertà. COIICLUSIOIIE E FORSE, bisogna considerare l_a que• suone da un punto di ,·111a più am• pio. In fondo il problcm11. della liber• tà si identifica con quello della convivenza del• l'uomo fOn se stesso, con i propri 11mili, con la comunità; il quale problema ammette, in ogni epoca, tante soluzioni quante sono le provincie del gran regno d1 Dio. Ogni ordinamento sociale e giuridico impone una serie di limiti alla astratta libertà dell'individuo. E m questo senso non ci scm• bra sia nel ,·ero il Croce là dove msegna che il Comuni,mo non è già, come si crede per superficiale r1Ae"ione. un semplice ordi namento economico,, ma ~ e la violenta 1m• posizione di quel qualsiasi nuo\'O ordina• mento economico•. La verità è che ogni ordinamento ~ imposto a qualcuno. Quale che tia l'ordinamento, vi 1arà sempre qualcuno che non lo accetteri: una maggionmza, o una mmort.nza, o un gruppo sparu10 di distenz1cnti. E a costoro quell'ordinamento si impone couu,•amcnte. Tutt'altra questione t fino a qual punto i lim1t1, che l'ordinamento segna alla libertà individuale, debbano giungere: questione che ciascun rl!'gime r1sol"e m ragione dei suoi fini e delle sue necessità. t: speuo nella noria, alcuni popoli hanno pagato con sacrifici di libertà quel che hanno guadagnato )n forza ed m spinto nazionale; e altri hanno pagato con la rovina e, spesso, con la schiavitù il loro amore per una libertà tcccssiva e smodata, che talora rasentò l'anarchismo. L'Italiota•• scrisse Mommsen, • ucrificava la sua volontà alla salute pubblica e apprendeva per tempo a obbedire al padre, per sapere più tardi obbedire allo Stato. In una cosl stretta soggezione, pote,·11 sccadere che lo sviluppo dell'indl\'iduo venisse ostacolato e 1 germi delle più belle promesse appassissero; ma l'Italiota guadagnava, in cambio, uno spirno patriottico e nazionale, che il Greco non conobbe mai; e, - solo fra tutti i popoli dell'antich11à, - riuscl a costnure una unità nazionale su una· costituzione la cui base era l'autogoverno, unità nazionale che, un giorno, stabili la sua supremazia non solo su la Grecia - divisa -. ma anche su tutto 11 mondo CO• nosciuto •. Ora, una \'Olta costituito un ordinamento giuridico, sembra che la libertà consista non più nell'ampiezza dell11.sfera che quel limite lascia all'mdi\'iduo, ma nella certezza di quel limite; giusta l'alta parola d1 Treitschke, nella cntt::::a dtl dint10 (Onmm!, La certezza, che 11 cittadino abbia, di non dovete obbedienza ad altri che alle leggi e alle autorità costituite secondo le leggi, di non do•.;ere altre presta• zioni, oltre quelle prescntte dalle leggi, di non potere incorrere in altre pene che non siano quelle pre,•iste dalle legiji; ~ questa la ,·era hbertà. Concetto non filoaofico, ma di mero diritto posn1vo e che pub sembrar filisteo•; e che, tuttavia, ~ la sol• bast sicura di un ordinato viver ci, 1ile. Ora proprio quetta certezza in Ruuia manca del tutto. E il famoso libro di Gide ne~ una pro,·a. E perciò le discussioni della Communt tulla libertà niente altro sono che un vani• loquio. Strana rivi.Jts, codesta, in cui il Comitato diretti\'O pubblica 11 contrario di quello che i membri di esso scrivono uti 1ing11li! Ma, probabilmente, secondo I• Communt 11.nche questo è libertà. OMN18US ANNOI, NUM.11, 12 0100NO 1937-IV OMNIBUS SETTIMANALDEI ATTUALITÀ ,·1 POLIT!OAE LETTERARIA - =I ESCE lL SABATO lN 11·19 PAOINE ABBOII AMEIITI Italia• Colonie:anno L. 46, urnem·• L. 2S Eauro I anno L, 701 11mMir. L. 36 OQII NU■E!lO UNA UR.l lllu01orhtl, dlHgni • fotognfie1 anchl H non pabbllutJ, non li ruthal1cono, Dlr11tont: Rom1• Via del Sadarlo, 28 Tel1fono N. 561.636 A.Juùahtradoat: llllano • Piuu. Carlo Erbi, 8 T11,ronoN, 24.808 Soe. Azl.011O1.Otr1e-1" OIOflllUS" • Jlll.uo

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