Omnibus - anno I - n. 10 - 5 giugno 1937

CHNEONSIVEDONO · ~3 ELLA STORIA Naturale di Hollywood c'è una specie o l ,~ categoria ,-ti individui che ~· è chiamata la categoria di « quelli che non si vedono>. All'ingrosso, vi M)OO cotnprcsi tutti i generali, gli ufficiali, i sottufficiali e soldati dello sterminato esercito che agisce dietro le quinte di ogni film e le cui fatt('z.,:csono ,conosciute alla maggioranza dd pubblico: dal produttore al re- ~ista1 dall'opcr.norc agli elettricisti, dallo scrnografo agli attrezzisti. Ma c'è poi un'accezione stretta di « colui che non si vede » e in questa accezione sono comprc,i coloro che non soltanto il pubblico non vede, ma ignora perfino c.:hc <'si.stano: gente piena di fJ.ntasia e di iniziativa che si muove ai margini della vita ufficiale degli stabilimenti; "P<'Cicdi e Corte dei miracol i > di Hollywood che la curiosità o la simpati,t di qualche uportu, porta di tanto in t.111toalla luce. Il re delle barbe F..ccovi L. \V. DJ.wn, o~gi uno dei f>C'ui ~rossi degli studi della e Metro>; è il controllore capo del rcp,Hto e truccature di pelo > ed è l'arbitro supremo in materia. Ma ci fu un tempo in cui egli sbarcava il lunario lavorando a domicilio sino a tard.1 notte, umile e grande artigiano dell'epoca eroica della truccatura di pelo, quando le sopracciglia e i h.1ffi de~li inseguitori di Charlot e le barhe dei pionieri del West mandavano in visibilio le candide platee del. l'q>oca. Dawn ha fatto una splendida carriera, ma egli rimpi:mge quei tempi, qu.1ndo egli stesso non poteva trattcncf'i dal ridere a crepapelle vedendo ,ullo schermo i neri e folti cespugli che cgii avcv.i incollato sulle labbra o •;u/ mento di quei formidabili attori. Allora una barba si faceva con niente: d(•i fili di Cf('spo nero incollati a un pezzo di stoffa, Dawn arrivava a fabbricarne :zoo in un sol giorno. Non si and,tva troppo per il sottile e la parola d'ordini" e a ognuno la sua barba e i .,uoi baffi > non era stata ancora crea. t.t. Oggi la cosa è ben diversa. Dawn ha dovuto mettere al 1:ervizio della sua ('~pcricnza e del suo infallibile istinto in fatto di barbe - anche una buolM doM!di ~tudi per arrivare dove egli i: ,lrrivato. Egli ha studiato ogni gc• nere di barbe, da quelle dei poeti greci e dei legislatori egiziani fino a quel• lt· dei cortigiani della Re~ina Elisa• betta, dei cospiratori ottocenteschi e dei croupius dì .Montecarlo. Oggi 1 du(' baffetti -.triminziti egli è in grado di farli anche in un paio d'ore, ma non di rado occorre una settimana e anche più per crc,:i.re i capolavori più complc\\i. Le misure del viso dell'attor<' sono P,rcr.c tre, quattro, anche sei 1,olt(', cd il colore dei capelli è para• gonato continuamente con quello della barba che si sta confezionando. Tal• volu una barba può essere U!'lata andw due, anche tre volte. Ma sono casi 111:~tirari. Dawn ha la più ricca collc1ionc di barbe che e1:;istain America e fo~ nel mondo. A ogni barba il \UO rartcllino, con l'indicazione dcll',1ttorc che ~e ne adornò e della parte. L' no dei pezzi più preziosi è la barba che C. Aubr<'y Smith, il padre di Giu• lictta, poruva in e Giulietta e Rom('O». Dawn ne è fiero come un col• lczioni~ta di francobolli può essere fie. ro di un francobollo del ~fadagascar del -.c·colo scorso. Il monopolto dei piccioni D.1wn non fa soltanto le barbe, ma le cura anche. A Hollywood, $ebbene in minor numero di un tempo, ci sono ancora molti proprietari di magnifi. che barbe che le sfrutt;rno per vivere. Qu.rndo un rcghta ha bisogno di una dat.t barba "-Corre:l';.tpposito scheda. rio finché trova il suo uomo. In que- )t0 '1-Chcdario i generici sono classificati, a seconda del tipo della barba, in \C.'ttC suddi,•ic;,ioni: c'è iJ tipo patriarcale, il tipo a punta o e Van Dyck », il tipo « Enrico VJ fC >, il tipo e vagabondo di strada>, il tipo fluviale detto altrimenti «bucolico>, il tipo « pio• ni1•ri <lei \\'eH », il tipo decorativo o ;\rradt·mico. ~!a i rappresentanti delle ,•;.1rie ~tto~pecie, diventano sempre più rari, e non è da ec;,cludercche qua_Jcuno di questi tipi di barba scompaia drl tutto fra poco. C'na bella barba non rende più a J lollywood come rend<·v,J dicci anni fa. Una V.rande .spc• ranza na nata nel mondo dei proprie• t,tri di barl:x·, il giorno in cui si ap• pn.·,(' che C.:lark Gable ne avrebbe port.:ata una ma~nifica in un film, « ParneJJ ». in cui egli avrebbe fatto, più del ~,lito, il don Giovanni. L'ora della barh;\ sia,·a dunqur prr c;,uonarc ancora 1.ina volta? ~fa la coci;anon ebbe alcun \"rt~~~ autorevole, ma pili lirico t' il &eu di 1111 Alm 1merlcno In !)o.I11 monra \1 miglior. m.1niu1 di nutini oomttamente. r. ragaua in c:ent~ 11 ITIIIWI1oomttamente, mc,;tiere. anzi l'industria di Archie Beckingsale che vive fittando uccelli e specialmente piccioni. ~folte perso_- ne allevano piccioni per passare 1I tempo. Beckingsale alleva i piccioni perché è pagato per far questo. Ogni qualvolta c'è bisogno di piccioni in un film, si chiama Bcckingsale che ne possiede, si può dire, il monopolio a Hollywood. Egli prende gli uccelli, li porta lì dove occorrono, li mette in libertà e guarda. Non fa altro. ~a ogni ora che passa sono tanti dollari in più che gli entrano in tasca. Quando gli uccelli hanno fatto quello che dovevano fare davanti all'obbiettivo, egli si alza, chiama le sue bestie, chiu• de le gabbie e passa alla cassa. E: semplicissimo. Durante le riprese dell'ultimo film con Ronald Colman, e Orizzonte per• duto >, egli fornì il più gran numero di piccioni della sua carriera e guadagnò parecchie migliaia di dollari : qua1:;i cinquecento piccioni di tutti i generi wolazzarono per due mesi nei ~iardini dove le !ICCnepiù importanti del film erano riprese. « Ma gli uccelli non scappano qualche volta?», è stato chiesto a Beckingsale. Ed ecco la sua risposta degna di Mark Twain: e Certo che alcuni di essi scappano, ma la mia uccelliera non sa che farsene di uccelli simili. lo ho bisogno solo di uccelli sani e di buon senso. Se essi sono cosi idioti da non capi.re quel che perdono scappandosene, ebbene se ne possono andare; non sarò io a soffrire della loro perdita. Ma non sono molti ad andarsene. Alcuni di questi uccelli lavorano per mc da cinque anni. Essi sanno bene che vita da signore conduce un piccione a HollY'vood e prefcri5Cono rimanere. Gli altri che sono venuti dopo, h~nno se• guito l'esempio degli anziani e così si è formata la nostra società, su un piano di libero consenso>. Bcckin~sale cominciò con un picco• lo negozio di bestiole per dive. Poi quando gli studi presero in fitto da lui i primi animaletti egli ingrandì il nrgozio e oggi la sua ditta si fre,ia di auesto pomposo nome: e Hollywood animai rent.1.I .service >. Egli è sp<'cializzato in piccioni ma possiede di tutto: cani, gatti, civette, serpenti, tortore, coccodrilli, falconi, merli, corvi canarini ecc... Beckingsale è cono- ~iuto a Hollywood per le sue bestie e per la sua misoginia. Sulla porta del '-UO 1:1;•rraglioc'è scritto: « Nell'arca di Beckingsale, c'è posto oer tutti meno che per i leoni, le tigri, gli elefanti e le donne>. L'uomo delle chiavi L'uomo delle chiavi, a Hollywood, è Jack Lyons. t il San Pietro della città cinematografica della « Warner Bros. >. E1?linon ha niente da spartire con le riduzioni dei soggetti, con i problemi della produzione o della distribuzione dei film. Eppure, senza di lui, o senza un suo assistente che conosce il suo sistema cd i suoi segreti, gli studi della Warncr non potreb• bero né chiudersi la sera, né aprirsi la mattina. Più di sei mili\ tra serrature e lucchetti obbediscono solo a lui. Egli ha in mente o segnate in un suo pro• digioso registro le combinazioni per aprire centinaia di casseforti e cas• sette dove sono depositate le pellicole, e a lui si rivolgono le stelle e anche i pezzi grossi della ditta, quando si accorgono che hanno dimenticato le chiavi del loro camerino, dei loro tiretti e persino delle loro automobili. ~et suo ufficio, racchiusi in bassi e lunghi annadi sono appesi i grossi mazzi di un centinaio di chiavi ognuno. Egli le riconosce anche all'oscuro 1 al solo toccarle, come un pastore le sue pecore nell'ovile. In media una chiave su sei è perduta ogni giorno. Lyons ha notato che gli uomini le perdono più facilmente delle donne e i giovani più facilmente degli anziani. Quando qualche furto si verifica in un camerino, Lyons interviene e tutta la serie di serrature di tutti i camerini è immediatamente trasfonnata. Alle sette di sera gli studi si chiudono, fatta eccezione per i reparti do• ve si costruiscono le scene, che restano aperti certe volte 24 ore su 24 ore. E dopo le sette, ogni ora, tutti gli uffici sono ispezionati dai poliziotti privati, il che vuol dire che essi aprono e chiudono più di 4500 porte. Quando una chiave è smarrita, Lyons non DCr· de temoo a cercarla. Jn non più di un quarto d'ora ,egli trasforma la serratura. Egli è uno dei più fedeli e vecchi servitori della e Warncr » e ha avuto sempre lo stesso incarico. Cominciò, maneggiando centocinquanta chiavi. Ora ne po\Siede seimila. La porta del suo ufficio ha una serratura che è il suo capolavoro. Si apre con una piccola chiave che pare un gioiello: la chi.\vC' delle chiavi. A.O. ( NlJOl'I FIL/li ) LACANIDNI DEL FIUME NELLA DIFFICILE arte di scaricare i pugni contro il pros~im?, gli attori ame: ricani non hanno nvah nel mondo. S1 veda infatti quel che awiene nel film europeo; quando due pertonaggi, per cuo'. dcbbon venire alle mani, invece di cazzotti se.mbra ti distribuiscano carezze, e nd loro movimenti si scopre quasi il terrore di farsi reciprocamente del male. Se un attore deve cascare per terra s'indovina subito che ha pre10 tutte le misure per cascarci dolcemente, senza fatica e dolore. Tutt'altro avviene nel film d'oltreoceano. Per averne un esempio, nella e Canzone del fiume•, e•~. ira i protagonisti, un vecchietto, che due o tre volte, durante il film, allunga certi cazzotti che fanno volare sul pavimen10 chi gli si para davan1i. Se il vecchio ~ tanto energico e risoluto, t'immagini cosa sarà il figlio, un giovanottone il quale, con un sol pugno, getta, a un certo momento, nel fiume un tale che aveva abbracciato sua moglie, e più 1ardi, in un'osteria di New York, solo contro una folla di avventurieri, si dibatte con una frenesia e una pratica del mestiere da far invidia a un campione mondiale di pugilato. Questi spettacoli di zuffe, parapiglia, cazzottature sembra abbiano un grande succeuo tra il pubblico americano e probilbilmenlc tra quello di tutti gli altri paesi. Ognuno ~ convinto che se l'eroe di un film riesce ad atterrare qualche avversario con la forza dc! propri muscoli, merita davvero le nozze finah con la protagonista. In• San Francisco•, perfino un pastore protestante era boxe11r, e forse proprio quella sua qualità face\·a si che le sue prediche morali acquistassero sugli ascoltatori un certo peso: un peso muscolare. L'ambiente della • Canzone del fiume• (Banjo on my Knee, regia di John Cromwcll) è tipicamente americano. 1 personaggi sono pc• scatori di una colonia fluviale, gente semplice, nerboruta e spicciativa. Il protagonista, Holley, si è sposato con Pearl, una donna della terra.ferma, contro tutte le abitudini e le tradizioni dei coloni. La sera delle none un ubbriaco offende la sposa, e il marito getta nel fiume il malcapitato. Accade però che il corpo dell'offensore non si riesce a trovare, e Holley, per non cadere nelle mani della polizia, ~ costretto a fuggire. Il giorno dopo l'ubriaco ricompare vivo e sano; ma ormai ~ troppo tardi. 01vers1 anni la moglie auende il mamo. Quando Holley ritorna è CAmbiato, scontento e non vuole più adattarsi alla misera vita di pescatore. Vuol partire, andar lontano. La moglie propon~ di seguirlo, ma Hollcy se ne ,·a, senza d1 le~earl lo sc@'uc,lo cerca, senza però riuscire a rintracciarlo. Sfiduciata, trova lavoro m una ta\'erna come sguattera. Dopo qualche tempo viene nello t1cs10 locale il suocero, il ,·ccchictto cazzottatore, il patriarca della colonia, e anch'egli s'impiega nello stesso locale, come 1uonatorc di un curioso strumento formato da un banjo, piatti, trombette e bottiglie d'ogni grandezza. La donna è promossa da sguattera a can1ante ballerina. Più. 1ardi, quando, dopo molte avventure, il marito f.l· torna e ritrova la moglie, crede ch'ella l'abbia tradito con un fotografo:~ questo _11 mo• mento in cui mostrerà le sue qualità dt pug1latorc. Indignato atterra il fotografo, malmena gli avventori, butta all'aria il locale, fincht viene arrestato. Chi lo libera, mediante una cauzione, ~ una ragatzotta mna• morata di lui da prima ch'egli si sposasse. Siamo al momento decisivo. Divcn1crà Holley il compagno della ragazza? Una l~tta furiosa 1i svolge tra le due donne. Vmce la moglie legittima e affezionata, dimostrandosi, in fauo di muscolatura, degna dello spoS<J. Il marito t'accorge allora d'eucrc ancora innamorato e decide finalmente di restare con lei, e speriamo che questa volta 1ia per sempre. L'eroina del film. la moglie ÌnnRmorata e fedele,~ Barbara Stanwyck. Se gli attori americani si presume debbano essere esperti pugilatori, le attrici invece si vuole che sap~ piano cantare e ballare. Esigenza nuova, degli ultimi anni, che vale un po' per tutte, anche per quelle che s'erano meritate un no• mc grazie 11 qualità più solide. Qui vediamo Barbara Stanwyck, la dolce, timida, illusa cortigiana di • Femmine di lusso•• la_ tenera amante di , Proibito•, nelle ,·csti d1 sguattera, diventar poi, improvvisamente, cantante e "danzatrice. Non ~ a dire quanto sia penoso ,,cderla eseguire, come una Powcll qualunque, i pasti complicati di una danza. In quest'attrice non più giova.ne, dal volto un po' gonfio ed este• nuato, c'è parso di scoprire la volontà capa:• bia di rcs1uere ad ogni costo, 11 desiderio rassegnato di obbedire a qualunque necessità commerciale, anche se fosse costretta a diventare quello che non è mai stata e a rinunziare a quella sua recitazione naturale, cosi dimessa e intensa. t la ,orte, in fondo, di tutte le attrici americane, quando, dopo un passato glorioso, non rinunciano a scomparire. M. P. Scena di 11nAlm dlduoalloo amtrloano In onl •'la.legna l'arte d'iaf\lar1l le oalae,

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