QUANDO I FAILCINEMA I RAPPORTI di Giorgio Bernardo Shaw col cinematografo sono stati sempre difficili e, spesso, assai tesi. E la colpa non è certo del cinematografo, •che gli ha fatto continue e ricche proffcrte di amicizia, anche quando più violenti e feroci erano gli insulti di quella mala lingua contro gli uomini e i metodi e la e tirchieria mentale e materiale » del mondo del cinema e particolarmente di Hollywood. Tirchieria? Se qualcuno per un riguardo al nostro nome ci offre duecento, per un bene valutato comunemente cento, e che noi invece valu;.iamo mille, è discutibile se si tratti di tirchieria dell'offerente o non piuttosto di nostra presunzione. Fece il giro dell'America, due o tre anni fa, una storiella, di cui Sam Goldwyn - il produttore americano noto in tutto il mondo per la sua megalomania e per il suo spirito - ha sempre garantito l'assoluta autenticità e che del resto Shaw ha lasciato circolare, come del resto tutte le storielle apolo,. gctiche e denigratorie che lo riguardano. Goldwyn era andato a trovare Shaw a Londra e gli aveva fatto un'offerta regale per la riduzione sullo schermo di e Candida >. Qualcosa come centocinquantamila dollari. Shaw non prese nemmeno in considel'azione l'offerta e chiese immediatamente tre volte tanto. Goldwyn si risentì, anche in nome dell'arte. Lo spettacolo di un produttore cinematografico americano che .si risente in nome dell'arte è di quell.i fatti apposta per eccitare lo spirito di uno Shaw. E infatti lo scrittore si alzò e congedò Goldwyn con una di quelle battute che meriterebbero di diventare immortali se egli non ne avesse pronunciate tante : e Tra voi e me, Mr Coldwyn, c'è questa differenza : voi siet~ interel'.c;atosoltanto all'arte; io sono mtrressato soltanto al denaro>. Certamente c'è almeno un cinquanta per cento di ironia in questa battuta i ma c'è anche un lato di verità, se si tiene conto della fobia di Shaw per quahias.i forma di dilettantismo, e della sua civetteria di voler passare per il migliore amminjstratore del suo ingegno. o, come egli p,referisce, del suo gemo. Nel 1921 1 intimo inimico di Shaw, Frank Harris, gli domandò iJ mo consiglio e la sua collaborazione per una biografia filmata di Oscar Wild . da ricavarsi dal noto libro d.i Harris suJl'autore di Dorian Grey. Per il solo diritto di usare il suo nome nei titoli di testa del film, i produttori offrivano a. Shaw tremila. dollari. AJla proposta d1 Frank Harr~, ecco come rispose Shaw : e Anzitutto io posso, 50)0 alzando un dito, guadagnare cinquantamila dollari per un " film su Oscar Wilde di Bernard Shaw O o soltanto col nome di Bernard Shaw negli annunzi pubblicitari. Ho nel mio cassetto offerte che mi assicurano centomila dollari all'anno per cinque anni, se io la.scio uscire due film all'anno col mio nome. Ognuno può guadagnare tan\o, se rirsce ad assicurarsi il mio nome, che è l'unica cosa che si richiede. Non un mese - talvolta una settimana - passa, senza che qualche letterato nei pasticci non venga a supplicarmi di tirarlo dai guai, scrivendogli una prefazione a qualche suo libro o permettendogli di ricavare un'opera buffa o un film da qualche mia commedia. Se pertanto l'offerta che ti hanno fatto comprende anche l'annuncio del mio nome come collaboratore, o in qual- <fasi altra veste, non se ne fa niente; è un in.sulto per te e un gratuito tentativo di sviarmi :,, {Intendi di traviarmi col cinematografo). Dopo queste e ·mille altre affermazioni del genere è per lo meno curioso apprendere che Shaw ha prew parte come attore e come sceneggiatore a un film ideato e confezionato per l'occuionc delJ'incoronazione del Re d'Inghilterra, da John Dri.nkwater, critico, poeta-filosofo alla Wordsworth e autore di drammi storici, morto circa un mrsc fa. lJ film si chiama e The King's People >, e vi si vedono i tipi e le fi- ~ure più rappresentative dell'Impero britdnnico e quindi anche Shaw. Ma Shaw ha voluto apparirvi a modo suo: <'~li infatti è a colloquio con l'autore del film e fra i due si svolge il seguente dialogo che - ne siamo certi - vale da solo tutto il film : G. B. S. : « Hcllo, John. Di che si tratta?>. J. D. : e Ecco, si tratta dell' I mpcro in~lt"sc. Ho intenzione di farci un film>. G. B. S.: « Troppo tardi, John, troppo tardi. Non avete sentito? L'Impero inglese è morto ed è stato rimpiazzato da una Comunità britannica di Nazioni. Dovete ringraziare l'Irlanda per que~to. :,.loi ci ,;iamo rifiutati di far parte di un vecchio impero, ruffianescam<·nte politico, o di un impero qual- ( Nl!Ol'I FILH ) raLLII D'INVERNO I A FORTUNA di Fred Astaire e Cinger Ro crs è dovuta in gran parte a' fatto che, durante tre quarti almeno di ogni loro film, lo spettatore dimentica ch'essi sono due ballerini e li considera :1ttori, due buoni attori come tanti altri. OEORGEBElLlURD8HJ.W KENTIU:A8818TEAL SUO MLlf Quando improvvisamente la coppia, come a un segnale misterioso, inizia i suoi movimenti e, quasi volando, si separa, si ricongiunge e volteggia unita per lo spazio, si prova senz'altro stupore. L'abilità dei due ballerini è di un genere nuovo e inusitato. La compostezza dei loro moti, la preci-sione dei passi, ha l'esattezza persuasiva di un teorema. Vogliono far dimenticare il loro peso, e ogni loro sforzo è volto alla ricerca di effetti di estrema eleganza, leggerezza, ariosità. A differenza di altri danzatori famosi, non ricorrono a .costumi evocativi, non si ispirano ad atmosfere esotiche e di colore. Il loro hallo è meccanico e moderno; ha preso in prestito dai negri il ritmo, convut. so, preciso, martelJato. I loro piedi battono il terreno con la levità di una macchina da scrivere. Quando il ballo è finito, nessun sintomo di stanchezza e siasi. Ma una Comunità è un'altra cosa. Ogni Nazione che si rispetti può appartenere ad una Comunità di Nazioni. Non dimenticate che Comunità è ora la denominazione ufficiale. Nell'l rlanda l'odio per l'lnghilterra è un sacro odio. Ma esso è compatibile con iJ nostro desiderio di fare un esperimento federativo>. J. D. : e Siete sicuro che è quella la denominazione ufficiale? > G. B. S.: « t nel trattato, mio caro>. J. D.: e Quale trattato? » • G. B. S.: e In Irlanda esiste un soJQ trattato. li trattato che crea lo Stato libero d'Irlanda •· J. D.: e Ah, già. Dimenticavo>. G. B. S.: e t veroJ ahimè i noi irlandesi siamo dimenticati ormai. Lo credereste, John? lo ricordo ancora l'epoca in cui al Parlamento inglese per quarant'anni non si parlò d'altro che dell'Irlanda. E, dopo tutto, allora noi eravamo costretti a batterci 1 come selvaggi. Io ero un uomo interessante soltanto perché ero un irlandese. Ora c_hel'Irlanda è libera e quindi dimenucata, nessuno sa o si preoccupa dj sapere se io sono irlandese o ottentotto. ~oi abbiamo acquistato la no,tra libertà e abbiamo perduta la nostra splendida pubblicità. Ma voi dovete ncordare nel vostro film che l'ultimo atto della vecchia oppressa Irlanda dell'Irlanda di cui tutto il mondo par~ lava, fu di dare, all'infame vecchio imJ)<'ro inglese, un nuovo nome ed un nuovo battesimo». J. D.: e Perché non tornate a vivere in Irlanda? > G. B. S. : « Finché vivo, io sono considerato zero in Irlanda : lì si proibisce alla gente di reggere i miei libri. E poi, io, come voi, appartcn$o a quella comunità altamente selezionata che è al di sopra della nazionalità : il reame dell'arte e delle lettere>. J. D. : « A proposito, che ne è di Candida? Voglio mostrarvi qualcosa. Avete mai visto questo? G. B. S.: « Che cos'è'• J. D.: e Un programma della primissima rappresentazione di Candida. Fu a South Shields nel 1895. Mio padre vi aveva la parte del poeta ». G. B. S.: e Dio benedetto, è proprio co<:Ì ! Ma io non c'":'rO. Io non so dove si trovi South Shields >. J. D. : e E nemmeno io. Ma guarda• te, ecco la prova (dettaglio del programma etc.). Sono passati più di quarant'anni. E oggi Candida riempie un teatro di Londra. Allora voi eravate mezzo secolo in anticipo sul vostro lf'mpo >. G. B. S.: e Niente affatto. t il teatro che era mezzo secolo in ritardo. Voi e Barry Jackson lo avete risvegliato in provincia, Ibsen lo ha risvegliato a Londra. E adesso è al corrente coi tempi. Per trovarvi completamente in ritardo coi tempi non dovete fare altro che entrare nella Camera dei Comuni>. J. D.: e Vecchio anarchico! voi abo• lirt'ste la Camera dei Comuni se lo poteste>. G. B. S.: « Al contrario, io creerei dieci Camere dei Comuni, ma le farei lavorare sul serio. .Ma dunque non leggete i miei libri? Io leggo i vostri maledetti poemi >. J. D.: « lo li leggo qualche volta, e credo che i vostri libri hanno contribuito, come nessun'altra cosa, a dare a Ile donne la loro oosiz.ione attuale nella vita pubblica. Credete che esse la ~anno difendere? :, G. B. S.: e In un c;ensoostile, sì: e~- c;e hanno usato i loro voti per tenere le donn(• lontane dal Parlamento. RicorOINOERROOERSE F&EDA8TA.1RElN "8WlNO TUCE' 1 (R, I, O.) dat<>l'elezione del 1918 quando le donne votarono per la prima volta e travol-.cro ogni ostacolo? Risultato? Una 'iOladonna al Parlamento: Lady Astor. Una donna contro 614 uomini! Pensate! td essa ci entrò soltanto perché nessuna forza al mondo poteva tenerla lontana da un posto quando aveva deciso di entrarci >. In poche battute egli è riuscito a 'M:hcrzare sull'Impero, sulla questione irlanàese, sul \•atro, sulla Camera dei Comuni e sul voto delle donne ; sui problemi, cioè, che a wccarli, fanno generalmente andare in bestia un ingle\C della generazione di Shaw. Cotne contributo a un film celebrativo, non c'è m;1le ! S. O. F. ,~Asso RIIJOTTO L.-1 NAZIONALITÀ dtgl1 attori l conttsa. Di Paul Muni l stato 1critto che è gtorg1ano, franust, t oro l lui cht offtrmo di tJltrt italiano, olmnto d'origine. Ecco come ,\funi lo ha dichiarato ai giornalisti parigini: • A110 padre tra un minatore italiano. ,.\ili pare che si /out in stttt figli. Dico "mi part'' ptrcM dtlla mio famiglia ho ricordi assai va.,hi. ,Wia madrt mori prtst1$simo, crtdo d1 ,parto, t mio padrt non troppo dopo, 1n stguito agli stenti. lo fui tolto dal/a strada, t mtsso in un miuro colltgìo di Oakland, t stato il ttmpo più brutto dtlla mia ttita, 1anto che fuggii. A ®dici anni ero strillone di giornali; poi nu ruai a Los Angtltt d01;emi misi in ttsta di dn:nitart ingtg,uu, Ptr guadagnare, mi rtcai a 1-Iollyt~(>(Ja(ifart la comparsa, t mi distirtsi un giorno cht mi asugnarono una parte diffiolt soltanto ptrchè molto ptrico/o,a. Ora facn'o ,I ,mo mt1t1àt-, e 11t sono conttnto. t un mestitre che mi lascia il tempa l1btro ptr dtdicare qualche ora alla chimica e alla meccanica che sono le mie manie. So che non divtntn-d mai un ingegnere: mi contento ogni tanto di fare l'ingtgntrt nei film•. POLA NEGRI smentisce la notizia di un suo nwovo matrimoni-O. A parte il /arto che l'ttd di qutsta attrice cinematografie.a dtlta primo Hollyu·ood non part tanto matrimoniale, inttrtssa vedere come ctrte notizie lasci'no senza sorpresa I leuon· . .ltggt'T't che Pola Ntgri spo1a, o cht non sposa, l lo nesso ptr llllti, Stampato in ntretto e magari su tre colonne, il nome di quella attrice cintmatografica non incun'osiscenusuno. Si ta che l ancora al mondo, cht la sua fun:,ione i di far parlare di si, che domani patrtm-0 ltggrre di una sua millesima stravaganza. t comt i discorsi fatti t n'fatti 1nfamiglia. Ne11uno li ascolta: chi li fa sa di non tlltTt ascoltato, tpp11rt continua a p..rlart. di disordine. I loro abiti da sera sono freschi e aderenti come all'inizio. In ogni modo, tutta questa bravura, in fondo, finisce per stancare. La trama, che in ogni film dei due ballerini fa da pretesto ai loro saggi, diventa sempre più artificiosa. Sì sa già da principio quante volte Fred Astaire danzerà, si conoscono le espressioni del suo volto ironico e scanzonato, e già ci par di udire la sua voce nelle canzoni che egli rivolgerà alla sua compagna. In e Swing Time > (in italiano « Fol• lie d'inverno >), sempre maggiore appare l'affiatamento della coppia. Come quei due corpi magri ed elastici riescano a volare, fa meraviglia, ma ormai non ci attrae più come una volta. Fred Astaire impersona un ballerino di provincia che sulla soglia del ma• trimonio, ~nvece di sposarsi, prende il treno e va a New York in cerq. di fortuna. L'accompagna un amico prestigiatore. A New York conosce una maestra di ballo, Ginger Rogers. Finge di voler prendere lezione da lei, poi ne diventa il compagno. Attraverso una serie d'avventure eccolo comproprietario di un tabarin ; qui, nelle vesti di un negro, sbalordisce il pubblico con le sue danze prodigiose. Dovrebbe sposare, secondo la promessa, la sua antica fidanzata, Margherita, ma onnai è innamorato di Cinger Rogers, e dopo qualche allegro contrasto, riuscirà a sposarla . Il film, oltre ai due ballerini famosi, ha qualche attore secondario di straordinaria efficacia. Pare impossibile come il cinema americano, piuttosto lento e prudente nel rivelare nuovi attori di prima grandezza, sia così vario e abbondante per quel che riguarda i ge• nerici. e raro che in ogni film non ne compaia uno nuovo, che stupisce per la naturalezza r consumata pratica del recitare. Qui, oltre alla figura del pre• stigiatore, quello stesso attore che impersonava l' impresario teatrale in cGold Diggers >, appare un tipo di padrone di accademia, che non ricol'Qiamo di aver visto prima d'ora, ma, nel poco tempo ch'è di scena,' t-a un modo così sorprendente di parlare e muovere gli occhi, che è:i- fa rimpiangere di non averlo visto in altre interpretazioni. MARIO PANNUNZIO INTIRIIII CON FRED AST AIRE FRA UNA prova e l'altra del nuovo 61m • Shall wc Dance•, Frcd Asta.ire si ripou. In maniche di camicia, con la cnvatta sciolta, siede suJla porta del suo camerino negli studio, della R. K. O. .-Ho cominciato a b•llare in pubblico•, egli mi dice, .. a cinque anni e ho danuto sempre, da allora. Mia 10rell• Adele fu la mia prima e più perfetta compagna. Balltmmo insieme quando e dove potemmo e riuscimmo a dcbutttte in Broadway, quando io non avevo che dodici anni. Poi dovemmo interrompere la nostra carriera per obbedire alle leggi aul lavoro dei ragazzi. Per quattro lunghi anni fummo costretti a rifiutare tutte le offerte d'ingaggio che ricevemmo. Alla fine, nel 1916, fummo giudicati abbastanza robusti per sostenere una tournée negli Stati e nel Canadà. Poi mia torcila si sposò cd io dovetti cercarmi un'altra compagna. • Mi ricordai allora delle lettere che l suoi ammiratori mandarono ai giornali in qucll'occuionc. Dicevano che Astaire non avrebbe mai potuto ritrovare una partntr che aapcssc seguire il mio stile con la steua abilità di Adele. La p·rcscclta, alla Mc, fu Claire Luce eh!, sotto la mia guida, danzò sempre con grazia•. • Dopo il matrimonio di Adele cominciò la vostra carriera a Hollywood, non !: vero?• domandai. Frcd annui: • Veramente•, mi rispose, • desideravo passare sotto le porte d'oro del cinema in qualità di attore e non di ballerino. Fu con riluttanza che mi decisi a danzare sotto l'obbiettivo di una macchina da presa. Comparii sullo schermo per la prima volta in Dann'1/J Lad)• con Joan Cnwford. Adesso, dopo tre anni di lavoro per lo schermo, son.o pcrtuaso che la danza ha più affinità con il cinematografo che con le tavole del palco• scenico. Per esempio, 1nolti dei passi che il pubblico non nota neppure quando sono fatti in teatro, ottengono sullo schermo un effetto straordinario. • ~• il problema più difficile•• aggiunge mentre picchietta il pavimento dì linoleum lucente con i tacchi, • !: trov,,rc un passo nuovo e moderno. Difficiliasimo !: anche, una volta indovir.ato 11 primo modulo dì una danza, eliminare a poco a poco tutti i movimenti superflui. Guardate qui un po' del lavoro ncccuario •· Mi mostra una lavagna dove sono disegnate col gesso delle frcccic, delle crocette, delle linee che s'incrociano, s'incurvano, piegano brusc..ncntc. Astaire mi spiega: .-L'esattezza è necessaria come 1I pane; come per i numeri delle girls bi. sogna essere esatti e gcometricì •. A questo proposito mi dice che le girli non gli piacciono affatto. Scompare tutta l'individualità che !: uno dei fattori principali della danta. Quattro macchinisti, in tuta turchina, rimontano a gran colpi di martello un pezzo di scena. Fra il frastuono, in gran fretta, domando a Fred Astairc quale è la danza che preferisce. • Non ho un tipo di danza di mià preferenza~. risponde, • trovo che il mio ultimo successo è sempre migliore degli altri. Tuttavia mi ricordo delle danze con Adele, specialmente di quelle di The Band Wagon. Ma non c'è una. danza che sia migliore, in senso assoluto, di un'altra: tutto dipende dal danzatore•· li direttore di produzione è arrivato in questo momento; il sonoro, i mnlights sono pronti e Asuire ae ne va sorridendo a rifarti il nodo della cravatta. " Dove sci, Fred ?" chiama Cinger Rogcrs, già pronta a muovere le gambe. MORTON EUSTIS
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