~arza delle fasciature spiccava, sotto la luce elettrica, abbagliante come il gc1ho. Braccia al colto, stampelle. Quella città addirittura su un altro comincntc, se si vuole, ma roccaforte di Franco, della Legione e dei partiti di duecha, era impazzita dalla gioia. Famiglie o interi parentadi occupavano le tt-rrazze dei caffè, facevano res- ~ intorno ai vassoi d'alpacca, iierviti da camerieri con al collo gli scapolari della Virgen del Pilar, della Virgen de los Remedios, di San Estéban e degli altri santi nazionali. Gli arabi passavano, a frotte. avvolti nei barracani, con il loro sorriso fermo e splendente, la stella verde ricamata sui mantelli. « Viva los moros ! ». e F1ua los moritos ! :t. Gridava la gioventù di Melilla. Quelli, na..,condendo le fasciature <;ottoi barracani, si &chivavano e :;parivano nei vicoletti. E tuttavia avevo ritrovato la Spagna: la Spagna dei Circoli ~1ilitari e Commerciali, dei caffè, •:klle sedie in mezzo alla <"itrada,delle signore vestite di nero e delle ragazze con i fiori nei capelli unti di brillantina e carichi di profumi pesanti. A un certo punto si fece un grande ,.iJenzio · un ~ilenzio tanto fondo che il profumo di quella notte africana, il profumo dt•gli alberi del parco poco distante dal CC'ntro della Ciudadela, profumo di gelsomini e d'aranci, ,;,j fece ,;,trada ,;,ino " me, vincendo il tanfo drll'olio non raffinato di fui è impre- ~nata tutta la Spagna, le sue colonie e i :;uoi protettorati. Gli altoparlanti delle radio, uno per ogni caffè. uno per ogni Circolo, uno o~ni venti metri, tutt'imieme si raschiavano la voce. « El excelcntisimo uiior ge,ieral Don Go11;:aloQue1po de Llano, gobernador de la Andalusia y Jefe del glorioso Ejercito d,•l Sur >, comincia\·~ la !.Ua charla di tutte le sere: « Bue11as noches, u,iores, bucnas noches, seiioras », cominciarono tutt'imieme gli altoparlanti. E la charla sobre la zoma de .\fa/aga cominciò. Mattinataa Cadice L'indomani ero a Cadice. Stesso entusiasmo, o più forte ancora, se si può. Arrivai a Cadice dopo una trasvolata lx•Jli,.c.ima: lo stretto. Ceuta, Gibilterra, navi da guerra, vapori, Almcria, Mal.:t~a, infine Cadice. Il porto gremito di soldati, le navi attraccate. ~ le enormi pile di materiale, c:ata..tc, ca~st·tte. camion appesi alle t?;fll. ~fr la '1picciai abbastanza presto con la Dogana, con la Polizia, con tutto il rc:-.to. ~i trasportai con tutti i ba~agli all'Hòtd dc Francia. Finalmente l'Andalu:;ia. La 'iCcna che mi ,_j pre ..cntò nd patio <;tC'i'iOdell'albergo era la sc- '{ucnte. P,·ima di tutto il patio andalmo. E il patio andalu'-<>è un cortile, p,1\ imcntato di marmo bianco, una fontana parimenti di marmo nel mcz- 'IO. e ~ni coo;a. all'altezza del tetto, ricoperta da una vetrata. Tutt'intorno, a ogni piano, girano k· ~allcric, le balconate in stile arabo. [,e:• pareti sono ricoperte di maiolica: a:;ulcjos, ,i chiamano le piastrelle. ):cl patio una quantità strabocchevole di o;cdie di vimini, di poltrone, di diYani, di tavolinetti. E in un angolo, "cdutè a quelle <"iedie, for~ dicci o dodici donne, vestite di nero, con coccarde monarchiche al petto, tutte intente a cucir<.'. a ricamare. a ')fogliare giornali. ~li h<htÒuna occhiata per capire rhc- ,i trattava di gente di qualità: mo- ~li e sorelle di combattenti. Erano tutte b<-lle; tutte linde, le vecchie e le ~iovani. e tutte avevano sul viso una t·spre<:.,;,ioncridente. Da 'iCttc 1tl(·,i aspettavano la fine delb ~uerra, la vittoria finale di Franco, t' l'opportunità di poter tornare alle proprie cas<·. Da ..cttc mesi vivevano in quell'aln<'r~o, con il 'IOio conforto di qualche h.-ttera dw arrivava dal fronte, di qualdw notizia e della loro rrligione. F.r.1110 malagunias, di ~Calaga, pa.s- ,,ne tran·r'lo gli incendi. le <:.trag-i,le fuc il.;zioni. i bombardamenti. Sfug~iP .,i ro...i.,.. lno;ciando le loro case C' i loro h('ni. ma 11011 lr !oro nbitudini. :\'on <"iÌ cloh•vano pili, più non si lamentavano, fo1st• non a\·evnno mai pianto. I loro ,·ohi pallidi ("rano rima~ti -.otto quel fiurnr di c;an~ue lisci comt.: piC'trc ,;,otto lt· ac:qt1c di un torrente. Alcune a,·c- ,-.r.no avuto morto il padre, o il fratello o il marito per m~rno dei rm,;i. Cna. ..i.gnora ,1ve\·a i ,uoi figli dall'altra partt'. t' non ne <:.aprvaniente. 1Utt,wia se nr sta\·ano lì. con il loro ..o.rri,;,o dolce. le loro mani curate. Sorrich-nte ,tatua di pietra. rnncchiata del ,.me;ur dei "acrifizi, la Spa~na ;mende, .i la fint• ddla guerra. St'n1.t imp.azicnza, ctttendna. Era quc•..,toil suo "<'greto? \ ndando alla !>t:izionc n prendere il tn·no per Si,·i~lia la città mi H'nnc inrontm tutta tempestata di manifC"ìti: Baio un cielo df' Imperio La trad1c,on vuefot!. C.,otw un ciclo imperi.tic. la tradizioni· ritorn,1. La Tradizione ritornava, io ,md.Ho ., Sivi~lia. G. G. NAPOLITANO . /' •.Jt' / I I f• .,.~, ,-; ~ , I~ .... ; ·• DOPO LA GARANZIA RUSSA · "In fatto di garanzie, lui non me ne dà molte, ma. posso star sicura che quando ha bisogno di soldi si fa vedere" IL FATTO FRANCO-RUSSO ef&~ ~l!~fi\. p~~ ~~ ~~-.:lr~~ &CONTI FATTI. che cosa ,i è concluso a Parigi durante gli inc-ontri fra Slum e Delbos da una parte e Litvinov dall'altril ~ &:condo il comunicato ufficiale. ~i è ancora una volta constatato e lo !itato amichevole delle relazioni fra i due pae..,i, nonché la comunanza di ~ropi della politica france!.C e della politica dell'Unione \Ovietica. >. Parole d'uso. Ma oltre tale comtatazionc il comunicato annuncia che i colloqui di Parigi hanno servito alle parti per riaffermare « la loro fcdcha al patto che unìsce i loro due paesi ». Questo è già qualche coc;a. Senonché non si pnrla affatto. nel comunicato, di quelle convcf"'nzioni fra i due \lati milg~iori. che dovrebbero portare ad accordi addizionnli di carattere militare. Perché? Perché il ministro della guerrn Daladier vi è risolutamente o,;tile, d'accordo, in tale atteggiamento, con Delboo; e con tutte le correnti mod(T;ltc- del minìo;tero e dello stesso Fronte popolare. Pare che la Russia. dopo tante imistcnze, <:.Ì<:.iaras.segnata a rimandare tali inteo;e militari (contemplate, si noti. d,\I Patto fra.nco-(;()vietico) a miglior tempo. Questa la situazione nei suoi termini schematici. Nessun dubbio che la Russia c;egna il pac;<";eQche que:.to accade pt'rché fortissime correnti di pubblica opinione incominciano ., domandarsi in Francia c;e il patto con la Rmsia non co-.titui\ca un errore. Si dirà che questo patto fu opera del Barthou. un comervatorr. ma è facile replicare che un patto con la Ru<;Siaregolato da un go\·erno moderato è coc.a del tutto diver-.a da quella che può es.sere o diventare in un regime come l'attuale, cc;pres- "iom· ·del Fronte popolare. in ..,eno al qu,1IC" i comuni.,ti ec;crcitano un'inAuenza preponderante come- ~i ,·edr ogni ~iorno. SALTA LOCARNO Si pensa in Francia, ne~li ambienti piì1 equilibrati, che dai tempi in cui Cl<:mt'ncenu. enunc:iava la famosa troria dt:I filo di ferro col quale bi'iO(rnava cin.:ondarc la Ru,;,sin. si c;ja fatta molta strada, troppa :;trada. Alla Confcr<"nza di Genova del 1922 la frand:i fu fra i pnesi che moc;¼'ro le maggiori difficoltà ad una ripresa delle relazioni con la Rmc;in. Fu in con,e~uen1a di tJli difficoltà che durante la Confcrenn ~i ebbe la conclu,ione del trattato rus1.()-tcde.,codi Rapallo, rhe contribuì ad accentuare ..,emprc pili I' avvero;ione frane<"~ verso il J;OVP.rno<";Qvictico.Il trattato di Locarno. il br<'ve idillio frnnro-tt'dc..,co. l'entrata della Germania nella S. d. ~- attenuarono la temiont, ma non troppo. Successivamente, fu Brì.r.nd che anche p<'r controbilanciare l'intimità ru"so-tcde<"iCa,ristabilì le relationi diplomatiche coi Sovicti. Come si pa~)Ò dall'mtilità all'alleanz:i odierna nel ~iro di pochi anni' I~ storia recente. Il pili forte im1mho alle relazioni franco-ru,"c v<'nne dalla Polonia. Allorché nell'estate del 1931 furono annunciate le trattati,·e fra la Franci,1 e la Ru,;,c;iaper un patt~ di non ~g~re"- "ione in certi amhienu hance~• \'I fu uno ~•coppiodi indignazione, rivolto innan1i tutto contro Briand. che- fu ron- ,;,1drr,1to poco meno che un traditore dell'alleanza franco-polacca. ~(a ben prc,.to le prote!.te delle dc~tre francc,i dovettero moderar,i di fronte alla con- \ta~azione che le trnttative franco-ru.;.\e erano :itate condotte in perfetto accord,> con la Polonia e precisamente in coordinazione con quelle analoghe fra la Ru,,ia e la Polonia medesima. Si ebbe, anzi, questo fenomeno: che la Polonia, fino allora la potenza più <HltigC'nnanic;ta 1 moderò qt1esto suo atteg~iamento tradizionale, ~iungendo fino alla conclusione di un patto di non a~grr\c.ione con la Germania, di modo c~e la trsta del movimento antigermanico fu presa dalla Russia imieme con la Francia. Ì\on mcrnviglia, dopo ciò, che 'ii ..,ia poi addi\·enuti all'alleanza franco-rus.,a del 2 maggio i935. che ..e- ~na il capovolgimento della situazione del dopoguerra e il ritorno alla situaziom. anteriore alla guerra. Le conseguenze di questo capovol.~imcnto r1on tardarono a far-i "<'ntire nel complicato giuoco delle azioni e reazioni '-ullo scacchiere europeo. Incominciò la Polonia. \·ennero appunto dal paese che a\·eva dato il primo impulo;oal riavvicinamento nella fa..e anteriore, le ri- ~ervc e gli impedimenti alle ulteriori collaborazioni. E se ne compr<"ndono facilmente le ragioni. Faceva comoèo alla Polonia il poter contare sulla neutra• lità rus,;a di fronte alla Germania t' ,ul1:i. neutralità germanica di front 11la Rus'-ia; ma non le conveniva un'alleanza franco-russa vera e propria, che rischiava di metterla al teho posto e qua ..i. di ridurla ad un'appendice del si- 'itt·m? Parigi-Mosca. ~e andavnno di mrzzc i ~uoi intercs.si e, più ancor~, ii pre..,tigio di cui esc:a è gclo<"ii58irna. Al tempo H<'SSO si rompe\'a quell'equilibrio polacco fra la Germania e la Rm- <:.ia, :il quale Pilsudsky teneva enonncment<:. I o;ucce~ivi atteg~iamenti della Polonia, la politica del ministro Beck. altal<"n<rnte fra Parigi e Berlino, non hnnno .1ltra origine ed altro sig-nificato. I francesi hanno un hcl prec;tare danari alla Polonia per il \UOarmamento; ma la Polonia. a parte c:he non permetterà mai il passaggio di eserciti nmi attraq•r.o il mo territorio, non entrerà mai nt:1 ~iuoc:o franco-sovietico. La politica n'rso Berlino ,..,impatie J. parte), c:ostituic;ff un contrappeso, un modo di es- ,cn· della o;uaautonomia. Poi è .,tata la volta della Germania, chC'ha fatto il colpo re11.1nodel 7 mar1.0 dell'anno ,;corso allegando, fra l'altro, che il patto franco-ru..,,o rompeva l'equilibrio fatico<:.a.mrntc con\Cguito undici anni prima a Locarno. Così <:.alta.va in aria Locarno e non "i riusci\'a, non ,i riesce ancora, a formare- la Locarno numero due. LA FRANCIA ISOLATA La di'lo;oluzione del sistema locami• "ta determina\'a un orientamento tutto nuO\'0 e inatteso da parte del Belgio. Di fronte al pericolo di complica1ioni derivanti dal patto frJ.nco-c;ovieti• co e dall'aso;istenza automatica. esso dichi.-1.ra,·a,per bocca del suo re, che intende-va isolarsi in una neutralità garantita dalle maggiori potenzr, 5enza ,1,.._umerc garanzie di neo;sun genere vrr.,o ~li altri. Si è cercato di c;pie~are questo nuovo orientan.Jnto del ..Belgio con la rina,;,cita delle tendenze gcrmanofile così vive presw i fiamminghi e certo questo elemento psicologico non è eo;traneo a quanto è accaduto; ma la ra~fonc, vera, deci"iva, di tale mutamento va ricercata altrove e, precisamente, nel patto militare franco-sovietico. Anche il Belgio, all'infuori di Locarno, aveva un accordo militare con la Francia; ma tale accordo non faceva che ribadire e rafforzare gli obbiettivi e i metodi di Locarno. Come tale era circoscritto nel quadro di Locarno. Senonché il giorno in cui la Francia si è alleata con la Russia, e in quel modo, e col Fronte popolare al potere e con le ingerenze in lspagna, il Belgio ha 'iCOrto nel suo legame con la Francia un pericolo grave, il pericolo, cioè, di essere coinvolto in conflitti del tutto eo;tranci agli interes,i $UOicd a quelli ste~i della Francia. Ed ha ripreso la sua libertà d'azione. Cltima la Piccola Intesa. Non è vero che la Piccola Intesa si sia disgregata per le machiavelliche inAucme dell'ftalia. Lo dicono a Parigi 1 dove non c;irie- )C:ea concepire una Piccola Inte~a se non agli ordini della Francia nell'accerchiamento della Germania. L.t Piccola Intesa è ritornata alle sue origini. ae;li obiettivi p{"i quali si costituì, lasciando ai singoli compo11enti la ma,;,sima libertà di azione nelle loro relazioni con gli altri Stati '-tilla contraddire, naturalmente, in queste relazioni, àl comune programma 1 che è, tutto sommato, la dife~a dello statu quo territoriale nei confronti dell'Cnghcria e l'oppo~izionc al ritorno de~li Abi;.burgo. E per questo chc nell'ultima riunione del Consiglio della Piccob. Intesa è stata respinta la proposta di Praga di estendrrr ~li ac:- cordi attuali ad un patto di mutua a~. ,;htcnn in funzione antigermanica. AL SEGUITO DELL'INGHILTERltA La ,;,cmplicc osservazione dC'lla realtà e più forte di qluhia,i comidera1:ione. Il patto con la Rm<;Ìa ha fatto perder<· .11la Francia tutte le :iue amicizie continentali,. ohblie;andola, in pari tempo, ,1 metter-.1 al <;('guitodell'Inghilterra in una posizione di evidente iiubordinazionl'. E,;,..,a cc-rea di riprendtr,i Javorand<? n P~a~a cd a. Vienna. Dopo avere m111<Lcciatloa Pu.:cob. lntl'"a con lo spauracchio della rcstaurazionl· ab,;,l:>ur- ~ica, contro la quale ba<;tano ~(u ..soli- n! e Hitler, si le\'a a campione dell'ind1pcndenza au<,triac..'lq, uasi <:henon esi- '-te'isc l'accordo austro-tedesco dell' 1 1 luglio 1936. E~trema ri"°r-a, un acCt?rdo economico fra ~li Stati della Piccola Intc~a. l'Austria e l'Ungheria. In. questa direzione si muo\·e Hodza, il mm1:,.tro ceco:;lovacco. E w1 ritorno al ~polto piano Tardicu per la e rko,1ruz1onc • dcll..l Penio;ol.1balcanica. \·era rc!:iurreiione, :,.ul terreno economico dell'nntico Impero absburgico. Chi ci'guadagnercbbe sarebbe Praga. in forza delle economie complementari. E un'a<;- surdità . .Ma siamo sempre nel ~iuoco della Rus!.in. Dietro Prnga c'è ~iosca. Da qualunque parte ~i muo,·a. la Francia non ritrova né autonomia, né libertà d'azione. ~(mca non porta fortuna. Fa paura. NELLA FRA.SCIA merfd,onule so,ro 11umuo11 i profughi Sf>tlflt10ld1'ogm parllto. Tuttal'ia è 1nurn1anu t'edur quali siano i metodi dà rossi nei riguardi dà lom compatrioli profughi. Alcuni d, ns;, /UfJ!1ll dalla Catalogna o dm Paesi Baschi, dau le condù:loni dl'lle ntu) catalane t' basd1t, hanno riu1.:uto ultunamente la lettera che tradu<Ùlmo: Camerata ... (ugru ,iomt t cognome) Il Com,rato Anllfasàsta Spagnolo di questo cireondario lo mt"lta a p.aruc,part olla pross,ma rruniont cht at·rà luogo ,I... (data) al Bar ... , alle ort :10. A partire da questa data, sani considerato come fascista chi non mten.·trrd a qut'lta rwmont. Il Comitato. t accluso il b1Jlltetto d'mgreuo •. EDGARDO H0<n.·er i 11capo dell'l"'ffiào f,- deralt' dl'lle rnchlnt, rr11n111alt1·a, le a dire è ,_lcontrollore d, tutti I delitti cht m:t.•mgono ne, quarantadue Stati nordomerù:am. Con l'amto di alcuni suoi collaboratori Edgardo f-1001:l'r ha compilato una stahstrca cr1m11111alenalitica e ragionata. Risulta eh,, durante il 1936, ,,, t11m gl, Stati l.:niti sono stati commtS1i 1.333.526 delitti, eo11,ma media, d,mq"'• di un dl'litto ogni quaranta mmut,. Sl'n:a contart. 1'111ttt1de, i dl'lrtti sp,Cn"oli, q11rlli che corrilPondono ai. nostri fr"II d1 polli o di bicidntr. Edi:ardo lloo,:er calcola di, sr commettano in. Amtrrca 111f1urto con scauo. og111 di,c, ,mma1, un /,irto umpl,a og11idue mmut,. /11 q11anto poi ai /urtartlli, comt borse1tl(i, uc., uno ogni q11arantauco,rdi. l i. S!G.VOR Rama::zott1_, consigliere muni. cipdlt d, Parr"g,,ha rid11amato l'atun:;1011e dtl Prt/etto della Senna m di un probltma importantissimo: li sesto Circondario 110nha diritto. in stgu1to alla lel(ge dtlle 40 ort, che a qllattro /rmtrali al giorno, mentre il Sindaco ricn.·t glornalmtnte sette domande di sepollllra, con la co11stgucnza di dot:ernt n·ma,rdare tre al giomo dopo, e cosJ t1ia. Spesso si ha cosi, fra la morte te' la s,poltura, un ritardo di ben cinq11tgiorni. Ora una disposi;ionr dtlla P,t/tttura di Polizia ts1"gt ':"inurramtnto dentro le ,18 ore di qllei cadat:t-ri che non abbiano la bara foderata di piombo. Come faranno le famiglit che non ham,o abbastanza soldi (Hr comprare caue impiombate? Oltre a contravt·emre alla ltg((t, si trot:ano costrette a tenusi rn ca.sa Il lor~ defunto in condiwioni igieniche nramnltt' pr,occ,1/>{1nt1. Attiro l'atrm:ione dd Prt/ttto ... PER ASSICURARELAPACE 1937: L'lnl(hilterra s'arma a precipizio, ma la stampa inglese sostiene che gli armamenti inglesi sono soltanto il mezzo migliore per assicurare la pace. La Francia ,•arma o, per dir meglio, dal 1918 in poi non ha mai smesso d1 armarsi, ma la •tampa francese sosuene che gli a1mament1 francesi sono il mezzo migliore per usicurare la pace .. 191-.: l'n nito indietro nel tempo: '"enmr~ anni or sono, esauamentt' il primo agosto 191-., la Francia mobilitava. A sensi delle connnziom franco-russe, la mobilitazione si• gnifica'"a automaticamente la guerra. L'ordine fu lanciato alle 15,H· E subito V1\'iani lanciò un appello alla nazione francese •• in cui dichiarava testualm1mre: La mobilitazione non ~ la guerra. "elle presenti c1rcostanu, essa. al contr.rm, appare come il mezzo m1ghore per assicurare la pace nell'onore•· C'n quarto d'ora dopo il Go"·erno tedesco. a!la sua volta, lanciava l'ordine di mobilitazione e. il giorno successivo, le prime pattuglie tedesche passavano il confine. Il miglior mezzo per assicurare la pace• aveva aj:11to. GUERRAE PROPAGANDA e H r abbia scorso il Romanzo d1 un anno• pubblicato nel numero dell'8 maggio di questo 1o1:iomale,sarà nmas10 stupito di apprendere quali amene idiozie alcuni 1o1:1omali inglesi abbiano pubblicato durante ti conflino italo-etiopico: ad esempio che gh abissini sca\·nano buche. simili -a trappole per gli ammali feroci, e che I carri armati itaÙani v1 cade,·ano dentro e \'eni\ano facilmente catturati; che gli italiani si 1mbatte\'ano in grandi tribù di scunmie e che, a'"endole scambiate per abissini, aprt\"ano contro di e,;se il fuoco. finch~ le ,;c1mm1e li respmge- \·ano e li mette\"ano 1n fu~• a sassate .\la eh, sia abbastanza ,·ecchio per ricordare le idiozie che la stampa francese e mlillcse pubblicò durante la guerra mondiale a scopo di propaganda contro I tedeschi. avrà semplicemente constatato che, da una .1,teneraiione all'altra, mutano le armi, la strategia, la tat1 ii·a e mula la guerra e 11 modo di farla: solo una sola arma non muta: la propaganda $ono state pubblicate delle vere e proprie an1ologie d1 menzo,i;i:ne e di sciocchene apparse 1u1 giornali francesi durante la guerra; t' anche in Germania un giornale d1 ex combattenti, Das Reidubann", pubblicò nel 1930 una raccolta analoga di menzogne e di sciocchene apparse ,;u, giornali tedeschi. t !tuperRuo a$f2iungcre che le menzoime e le sciocchezze tedesche diffen.scono profondamente da quelle francesi. Anche nel mentire e nell'arte d1 essere stupidi si ri\"elano il cara1tere e il genio di un popolo. In sostanza, i giornali tedeschi brillarono nel forn,ulare proR:ramm1 d1 conquiste e d1 espansione pazzeschi e nel farli appanrt: ai;z:liocchi del popolo tedea.co come di !ltcura e imminente reali.zzaz1one; in,·ece, per ric.chezza di fantasia e per 1mpront1tudine nello sfidare 11 buon senso dei loro lcw,n, i ~iornali francesi superarono, come si suol dire m ger1,:o ,;portivo, ogni record e AOnorimasti ancora. fino a oggi, imbattuti Si ~ don1:o jliunlilere ali 'anno di R:rAz1a 1937 perch~ la stampa in~lese m- ,·entas.se, con le scimmie combauenti a susate contro gli ualiani, qualche cosa che potesse reg:gere il paragone con le ,,orielle del bra\'O carabiniere belga •, del territoriale che ave'"a ,·oglia di ridere o del tenente porta1ore di una lettera. Stralciamo dalle ricche antolol(ie, che abbiamo sotto gli occhi, appunto queste tre storielle, Sono saggi insigni di questa speciale let1eratun1 il tempo non ha per nulla appannaio lo idore della loro idiozia classica. PRIMASTORIELLA S 1:,.: DALLO scoppio delle ostilità, s1 disse che la Cemrnnia, presto o tardi, si sarebbe doYuta 1rovare in Rravi difficolù per scarsezza di \"i,·eri. La ~ente d1 buon senAO pensò che queste difficoltà si sarebbero impo&ee quando il raccolto da qudl'an.no fosse esaurtto, e cioè nella prima\'era dell'anno successivo. ln\"ece si imposero solo quattro anni dopo. \la 1 giornali francesi, fin dal primo RÌomo. annunziarono che la Germania, in fatto di ,·,veri. era già aQ'.liestremi, che , soldati tedeschi si arrende,·ano m massa e che la resa a discrezione per fame d1 tutto 11popolo tedesco era solo una quet11onc di giorni. Ed ecco l'amena storiella che il .\1atm e I' lntraniigrant raccontarono nspetrn·amentc 11 16 e il 17 agosto 1914, cioè appena due settimane dopo l'inizio delle osulttà: 1 AOldati tedeschi s1 arrendono facilmente e in gran numero per fame. E un comunicato ufficiale cita questa frase d1 un bra\"o cara• bimere belRa, che ha i;-ià.,-atto molti prigionieri: "Ormai io non porto più il fucile. lo parto solo con una tartina, la faccio \·edere ai tedeschi. ed e~si, come la vedono, mi 5t'· guono ''. IL TERRITORIALAELLEGRO QL'ESTA SECO~DA storiella è tratta da una corrispondenza dal fronte, che appan·e sull·Jntransigta,11 del 1 dicembre 191;i: L'altra notte, la lanterna per il puntamento dei pezzi, nella direzione dell'obiett1\"0 o della zona da bombardare, ~ stata buttat3 a terra da un colpo di vento. Allora un tcrn10nalc si è offerto ptr andare a rimetterla a posto. Egli è andino. e ha cercato a tentoni il picchetto al quale doYe\·a fi!'!sarla. Alla fine, ha fregato un fiammifero, ha acceso la lanterna e se la ~ posta sul capo, Rridando: " Ci siamo. Fa1e fuoco". :-;eHuno tira, " Fate fuoco. dunque'' Se si tirasse, il disgraziato \"Crrtbbe ridotto in poltiglia. Il territoriale torna, tutto gioviale, presso il pezzo. "Sei pazzo .. , .i:,h dicono i compagni "Ti anemmo portato \"Ìa la testa". E 11territoriale, 1empre sorridendo: ,; Che fa I Purchi s1 rida un poco! " . SOTTOTENENTEGENERALE QL'ESTA TERZA 1toriella è la più bella dt tutte. Mai la fantasia e la_stup1dagume umana si levarono ms1eme a St• m1le altezza. La narrò Ceorges d'Espar~• nt"ll'/n1rans1geant del 3 settembre 1916; cd è merito della rivitta U Crapo1111/ot l'averla raccolta e ripubblicata quindici anni più tardi per la g101a e per l'ammirazione della posterità. Dopo un duro combammento nelle Argonne. un giovane sottotenente andò a portare un plico al l(enerale comandante la divisione. Era una d.:,menica. L'alloi,:s,::io del generale era stato mdi\-iduato dal nemico, e le granate ne avevano persino strappato la tenda. 11 racconto, come si \"ede, procede minuzioso e c1rconstanz1ato. Il generale vide un giovane sottotenente fermarsi dmanz.i a lui, il corpo rigido sul1 'attenti, , talloni congiunti. il bnicciQ destro proteso in a,anti, una lettera in mano. Questo atteggiamento così marziale dimostra,a un tale ossequio a1 regolamenti, che 11 generale sa fermò incantato. " lo ,·edo che. ", disse, ma tacque subito, perch~ proprio m quel momento lo scoppio di una granata asporta\"a la mano del sottC'ltenente all'altezza del pugno e la lanciava alla distanza di ,·enti metri ... Ed ceco quel che accadde allora, e che bisognerà scri,erc a lettere d'oro sul ferro. se St racconterà questa storia Il sottotenente abbassò 11 braccio mutilato. marciò ,·eno la sua mano amputata. vi mise sopra il piede per riprendere la lettùa - giacchi le dita si erano rattratte, - si raddrizzò, tornò dal suo generale con lo stesso passo di prima. nello stesso at1egg1amento marziale, e si fermò rigido sull'attenti, , talloni congiunti per consegnare il plico: ma, qut-'ita volta. lo offri con la mano sinistra Solo allora !IÌ accorse di wffnre, e II sentì male MORALE QC'ESTE TRE storielle non sono che un modestissimo sa~gio delle antolog•e r,h i,:uerra. Per più d1 quattro anni ~i -.camparono d1 ~iffane cose e il mondo vi credette. Per dir meglio, il mondo si di..,ise m due pani, delle quali l'una credette all'antoloj!'.ia francese e 1·a1tra alla tedesca. Quale mem,·iglia se la stampa inl(le'le', '"enti anni dopo, ha n.ccontato che I carri armati italiani fìnwano nelle 1rappole per le belve e .::he le scunmie met• tevano 1n fuga gli 11aliani a sassate? t istrutm·o rileggere i 12:iomali dei tempi 1 d1 guerra. Si constata la verità di quel detto che mente \"ali,:a a dare un'idea dell'infinito, quanto la stupidaggine umana. E l'impressione di stupore che proviamo. ogg,, nel leggere quelle stra\aganze di nnt, anni fa ci in!tegna quale impressione pro,·erà chi, fra ,·ent'anni, !lfo.i:,lier¼ 1 nos1ri giomah e leli,l:i;rerJà!cune dc!Je amenità che oi;;iz:s1i stampano. 0:\1:-,:rnus ANNOI, NUIII.9, 29 IIIAOOIO1937-IV OMNIBUS SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITIOAE LETTERARIA ESCE IL SABATO IN 12-16 PAGINE ABBONAMENTI lt11it. I Colon111anno L, 45, Hmettrt L, 23 Estero: anno L, 70, 1emntr1 L. 36 OONl !fD'MERO UIU LlRA lhnoacriul, diHgni e fotogra6t,_ anche ~, non pabblioati, non II rntlta11cono. Dlreslont: Roma . Via del Sudarlo, 28 Telefono N. 561.636 Ammlnl1truio11t: Milano • Piana Carlo Erba, 6 Telt.fonoN. 24,808 Soc. boa. &dltrlct .. OMNIBUS... amuo SPA-GN INFIAMME Figure, eventi e orrori dalla caduta della monarchia ad oggi. Con 1.30 fotografie. Lit·e 4 in tutte le edicole e librerie del Regno. RIZZOLI & C. EDITOR1 · MILANO
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