Omnibus - anno I - n. 8 - 22 maggio 1937

e RACCONTO) EDUCE dalla ba11aglia, il reggimento giunse una sera ai sobborghi di Antioco. La guerra in quei giorni si ìllanguidiva e il nerrùco invasore era ancora lontano. Si poteva fare una 50Sta: la truppa, stanchissima, .;j accarnpò alle porte della città, sui prati, e i feriti furono portati all'ospedale. Poco lontano dallo stradone, ai piedi di due frandi querce, sor"e la $rande tenda bianca del comandante, 11conte Sergio-Giovanni. .z Alzo lo stendardo?:. domandò il ,uo aiutante, incerto. « E perché non dovresti alzarlo? » ri- -.posc 11 comandante,' leggendo nel suo pensiero. « Forse che non abbiamo? ... » M:a non volle terminare la frase. Sulla tenda venne così drizzato lo ,;tendardo giallo dei Sergio-Giovanni, due spade nere e una scure erano ricamate sul drappo. Dinanz.i all'entrata della tenda fu portato un piccolo tavolo con uno sgabello e il comandante vi si sedette, aspeuando la cena. La sera, appena cominciata, era calda, luci temporalesche 'battevano le nude montagne intorno, per la strada bianca ecco avanz.arsì un uomo che ~i appoggiava a un bastone. Era un vecchio, con abiti di altri tempi, ma assai dignitosi; alto C" sbarbato, rustico, di grande fierezza. La polvere lo imbiancava fino ai ginocchi, doveva aver camminato a lun- ({O. Come vide l'accampamento, si guardò attentamente attorno e poi ~i avvi- ("inò alla tenda del comandante. Arrivato davanti al conte Sergio-Giovanni, ~i levò con gesto largo il cappello: « Eccellenza >, disse, e se permettete, vi devo parlare>. 11 comandante, ch'era un gentiluomo, ,i alzò in piedi rispondendo al saluto, ma si capiva ch'era stanco e irritato. Poi si risedette, rassegnato. e Vede quella montagna? :t fece lo •conosciuto additando un grande cono franOlìo verso oriente. « .E: da là dietro che vengo. Sono due ~iorni che cammino, ma se Dio vuole sono arrivato in tc:mpo. Ecco, Eccellenza>, continuò dopo una pausa, « dietro a quella montagna c'è il paese di San Giorgio. Io -.ano il podestà, Gaspare ~elius >. JI colonnello mezzo disattento dondolò su e ~iù la testa come per dire che avt:va capitù. « Siamo tagliati fuori dal mondo, las- 'IÙ >, disse ancora il vecchio, evidentemente animato da una lieta eccitazione. e ;\,fa presto o tardi le grandi nonotizie arrivano lo stesso. L'altro giorno càpita un mercante. "Lo sapete", dice, "che è finita la guerra? JI reggìmento dei Cacciatori fa già ritorno alla pianura, l'ho visto io coi miei occhi". "Finita. la guerra?" diciamo. ·• Finita per ,empre ", dice lui. "E dove scende il reggimento? " dico io. "Ha preso la strada di Antioco", ri- .,po.,de, " fra tre giorni dovrebbe es• v,ci arrivato">. e Ho capito, ma ... :t tentò di interrompere il conte Sergio-Giovanni ; l'altro però era troppo infervorato: c. Si immagini che notizia per noi. Lei lo sa, Eccellenza, che la seconda ~;:ra~;}:~oi~ii,dts~:~f!m1~~ 0 i1èb;~:: tO è rnito, pensiamo, i sot3ati faranno ritorno, con la paga e con le medaglie. Allora progettiamo una gran festa. Io ,cendo ad Antioco a prenderli; la guerra è ormai finita, il signor comandante>, e qui il vecchio sorrise affabilmente, « li lascerà venire. Hanno ben fatto il loro dovere. Due sono morti, anzi, il Lucchini e il Bonnaz, lui li lascerà ben venire ... ~ « ~fa, mio brav'uomo ... > interruppe ancora il colonnello alzandosi in piedi. Il vecchio lo interruppe : « Lo ;o che cosa lei vuol dire, Eccellenza : che non si possono mica congedare così sui due piedi, i soldati. Lo immaginavo fin da prima,anzi.:Ma non vuol dire, non vuol dire. I I reggimento ,1 fermerà bene qualche giorno ad An· tioco. Cì dia quattro giorni di permes- •o, alla seconda compagnfa, lasci che vengano un momento al loro pae,e, qualche ora soltanto, fra quattro giorni ~lieli riporto tutti, parola d'onore». e .\la non è questo che voglio dire ...> tentò ancora di interloquire il Sergio• Giovanni. et un'ahra cosa, la ... :t. e ;'Jon mi dica di no, Eccellenza">. ~upplicò il vecchio, intuendo che l'altro Sta.\'a per dargli un rifiuto, e ho camminato per due $Ìorni apposta. E po,, pensi, a San _Giorgio hanno $'.ià preparato tutto. Simone ha costnmo una specie di arco di trionfo alla porta del paese. Sarà alto più di questa tenda tutto a colori, ci metteranno bar.- di~re e fiori. In cima ci sarà la c;critta... ao;petti, oe fa devo avere qui... l'abbiamo studiata in'lieme ... > e dopo aver frugato in due o tre tasche tirò fuori un pc1.zo di çarta sp.ie~azzata, e ecco qui ... Agli eroi villoricm the ternano_, San Giorgio fiera e riconoscente... e semplire ma mi pare detto bene >. « Ma lasciatemi dire prima una co• .,a ... > fece con voce alterata il comandante. « Siete un bel tipo voi, a ... » e :Mi lac;ci prima finire >, pregò supplichevole il \"ecchio, « e poi si persua: d!'rà che non può dinni di no. Pcn,1 a questi poveri ragazzi, due anni che '>Ono in guc1 ra, sono sta.ti bravi e coraggio,i. pensi che gioia sarebbe. Abbiamo fatto le co:)c sul scrio. Da Contro \·errà la banda i si farà un grande banchetto, io porterò i fuochi artificiali, il Gennari darà in casa sua una fc- :.ta da ballo, ci ~aranno dei discorsi ...». « Ba'lta, basta! :t gridò esasperato il comandante. « ~la non capite che sprecate il fiato per niente? Ma chi vi ha detto che la guerra è finita? > «Come? > fete interdetto il vecchio. « No>, disse seccamente il Sergio• Giovanni con voce dolorosa, e la guerra non è: ancora finita». I due stettero in ~ilenzio, guardando- ..j., per qualche secondo. Strani dubbi si presentavano al oensiero del vecchio. « Ma senta», tentò ancora il podestà di S:m Giorgio, e qui ad Anùoco il reggimento si fermerà pure qualche tempo. Dia ai nostri soldati una licenza, anche due giorni basteranno, marceremo a tutta andatura, faremo a tempo lo stesso, non è poi mica una cota straordinaria andare di qua a San Giorgio dalla mattina alla sera>. « E. impossibile. Sarebbe impossibile anche se la ~uerra fosse finita», fece reciso il comandante, sempre con quel suo tono fondo e doloroso. « La seconda compagnia non è più con me >. Invano egli si illudeva che , .esta spiegazione bastasse. Il vecchio si era sbiancato in volto: e Non c'è qui la seconda compagnia? E sarei venuto per niente? :-Jon fi potrò nemmeno vedere? Sono passati a un altro reggimento? Me lo dica since. ramente, Eccellenza, mi dica dove sono, che li andrò subito a raggiungere, c'è anche mio nipote ... •· « Sono morti >, disse alla fine il co• mandante guardando per terra. Si fece un grande silenzio. Pareva che anche nell'accampamento vicino tutto si fosse fermato. Il vecchio sentiva il sangue battergli con forza alle tempie. Sulle montagne stagnava sempre quella luce temporalesca. Lo stendardo gia). lo pendeva floscio sopra le tende. Il conte Sergio-Giovanni piegò la testa, sembrava affranto, le sue mani appoggiavano inerti al tavolo. « ~forti ... ,. mormorò il vecchio a se stesso con voce spenta, nella sua mente turbinavano i pensieri. Stette irrigiàito per qualdu: minuto, poi un amaro sorriso piegò lentamente le labbra, egli rialzò con fierezza la testa, a voce monotona ricominciò a parlare : « Ecco, ceco, così doveva finire, siccome erano bravi soldati. L'avevo det· to io, al Safron : purché non sia sucCC(SaQualche disgrazia ... glielo avevo detto ... E adesso come faccio a portar la notizia? come faccio a tornare a San Giorgio? > la voce si era alzata, piena di un'irosa diiperazione. e Per la Patria, ci devo dire, ecco l'unica consolazione. Sono morti in battaglia, sono stati degli eroi. Ecco quello che resta. Non è così, Eccellenza? >. Il comandante non nspo~, il suo volto ~mbrava impietrito. « L'arco di trionfo, le bandiere :t, di,. (C ancora con triste scherno il veccnio, « ai funerali potranno servire. I fiori andranno sulle tombe, le metteremo tutte vicine, con delle croci tutte uguali, i più bei giovani del paese. Qui giacciono s-Ji eroi di San Giorgio, sarà scritto all'ingresso. Agli eroi vittorio,.i che tornano>, ripetè Gaspare amaro, « San Giorgio fiera e riconoscente. Almeno questo, Eccellenza, almeno què• sto ci verrà lasciato? > «No•• rispo~e con acredine esasperata il colonnello. « Basta! tacete ! No, già che volete saperlo : no, non lo potrete dire, non sono morti da eroi, sono stati uccisi in fuga, per colpa loro ~iamo stati sconfitti ... :t Gridò tutto questo sfogando un atrocissimo peso, poi per la vergogna abbassò la testa sul tavolo, forse anche singhiozzava, il conte Sergio-Giovanni. ma lo fece in sileniio,chiuso in se stesso. Il vecchio parve finalmente svuotato di vita. e Scusatemi, Eccellenza•, disse piano piano dopo una lunga pausa, e piangeva, e vede, anch'io ... > ~fa non riuscì a continuare. Si ritrasse umilmente indietro, lo si vide allontanarsi a passi strascicati, le braccia gli pendevano morte, una mano teneva ancora il cappello, l'altra tirava dietro il ba~tone. Se ne andò lentamente dalla tenda, s'incamminò per lo stradone bianco, in direzione delle montagne, mentre ormai si faceva buio. Soltanto dopo tre giorni il podestà giunse in vista del suo pae~c sperduto tra i monti. Duecento metri circa prima delle case egli avvistò Jeronimo, l'oste che in.,ieme al cugino Pe:ter sta• va la 1 vorando attorno a delle asticciole piantate ai Jati della via: certo qualch~ preparativo per la grande festa. Lemh1 di stoffa policroma, che da lontano non (j potevano distinguere bene, erano attaccati alle asticciole e brillavano al sole di quella giornata bellissima . A un certo punto, rialzando 11capo, Jeronimo scor(t il podC'Stàche s'awi~i• nava e si mise a gridare, per avvenu_e gli altri. ~fa c'era poca gente. nelle vicinanze. Accorsero, con Jeron,mo, soltanto suo cugino, due ra~azzi di con• iadini e una donna sui cinquant'anni. « E così? » domandò Jeronimo, che sembrava lietissimo, al vecchio 8a~parc. « Sei riuscito a trovarli? Quand'è che arrivano? « E il mio ~fax l'hai visto? > fece in- ,ieme la donna. « Sta bene? Saranno qui oggi? :t Il podestà sedette affranto sull'orlo della strada. Si tolse il cappello, restò per qualche istante ansimando. e ?\'on vengono>, disse poi, piano. « Come non vengono? » chiese Giu- ~eppe. c. E arrivano domani allora? > « !\"eppure domani :t, rispose il P"'· destà. « Non vengono>. e ~[a è assurdo ...> esclamò Jeronimo. « La suerra è ben finita. Che cosa vuoi che nm~mgano laggiù a fare? >. c. La guerra sarà :inchc finita>, disse Gaspare, « ma loro non vengono >. « Parla, allora, che cos'è successo? > domandò con ansia la donna. e: Chi: cosa ti hanno detto, dunque? ». Il vecchio restò alcuni istanti muto, rimuginando in se stesso. « Se ne vanno alla capitale :t, annunciò finalmente. c: Vanno a fare la Guart~a,~~! ~:~n~°P~!~;ol':~f:~d1n:' 1 t~:~ sarebbero più capaci di lavorare 1 campi ... :t. « Ma... ma ... ,. obiettò la donna, « verranno bene a salutarci? ... :t. e Mi hanno detto di no, ecco>, aggiunse Gaspare, e mi hanno detto che non farebbero in tempo». In quel mentre sopraggiunse un altro uomo. Era Simone il fale.1,tname. « Hai visto? :t gridò, avvicinando\i al vecchio Gaspare. « Ha.i visto l'arco finito ? Hai visto come è venuto bello? :t. e: Sta zitto>, gli ordinò a bassa voce uno dei rae-azzi }:>resenti. Ma Simone non poteva capire e di~- se ancora, felice: « Vieni iubito a vederlo, Gaspare, e.i ho messo in cima un cavallo dorato e di notte accenderemo le lampade•· « E. stato un lavoro inutile>, fu la risposta di Gaspare, « oramai non vengono più. Se ne vanno alla capita:e, entrano nella Guardia del Re». « Va bene>, insisteva la donna, e ma ci daranno almeno una licenza, torneranno pure a salutarci! > e Loro non me l'hanno detto >, spit·- gò il podestà, « non lo so proprio, però non credo>. « ;\1a, dico», fece il falegname impre~sionato, « l'arco ... allora ... >. « L'arco lo puoi demolire, ecco tutto>, rispose Gaspare con pena. « Te l'ho detto, non vengono>. « :\•fa è solido, sai? Anche i colori resistono. Perché vuoi demolirlo? > ribattè il falegname. e Si può aspettare anche qualche me.se, vuol dire che dopo, quando i soldati verranno, ci daremo una ripassata di colore :t. « Te lo ripeto, è inutile :t, replicò Gaspare. « non vengono, non hai capito ancora? > « Y!a una lettera? > insisteva la donna che non riusciva a capacitarsi, « il mio ~fax non ti ha dato da portarmi una lettera? Non ti ha detto niente? » « Niente >, disse Gaspare. « So;10 diventati tutti superbi, quasi si vergognavano di salutarmi. Del loro pac~c non ci importa più niente :t. « Oh, è: imposs1b11e•, esclamò la dnnna. e Che storie dici ! il mio Max su• perbo ... qualsiaJi altro ma non lui, è sempre stato come un bambino, mi ha sempre scritto quando ... » « Lui come gli altri », ribattè crudelmente il vecchio. e Anche lui è divcn• tata supcrboJ chissà che cosa credono di essere. F, proprio per queo;to che non vengono, la guerra gli ha montato la tCHa, ncn lo volevo dire prima per non farvi dispiacere ... • « ~a pensa ... • disse il falegname, scunt'!ndo triuemente la testa, « pensa ..:he :wevamo messo delle bandiere ilt· traverso la piazza, si era aggiustata la vecchia campana ... >. « Non mi hanno quasi badato>, incrudeliva intanto Gaspare. « "Vi aspettiamo ", gli ho detto, " vedrete che vi divertirete". "A San Giorgio?" mi ha risposto uno, mi pare che fos$C il figlio di Filomena, aveva due medaglie sul petto, "ma non pensarci neanche", mi ha detto, "dobbiamo andare via subito, ci mancherebbe altro", e si è messo a ridere>. Erano un gruppo immobile sulla str~- da e facevano sulla polvere bianca un'ombra sola che si andava allungando via via con il cammino del sole. « Così mi ha detto•, ripeté con ama• rczza il vecchio e gli altri oramai tace.vano. e e inutile aspettarli, non vengono :t, disse ancora, come avesse paura di non essere creduto (e li immagi• nava, intanto, insepolti, in una deserta valletta, distesi qua e là fra gli (terpi e i sassi, tutto un massacro, fra le morte rovine della batta~lia). Il sole batteva frstoso sulle stoffe policrome, sulle bandiere nuove, sul cavallo d'oro in cima all'arco di trionfo. Le ragazze, là in paese, erano ancora af ~ facccndate nei lieti preparativi, stavano raccogliendo i fiori per i soldati, i fiori, gli addobbi, il vino, la musica, C.henon sarebbero serviti mai. « E. inutile>, commentò melancorncamente Jcronimo, rompendo alla fine il silenzio, c. doveva finire così... troppo bravi sono, il Re non li ha voluti Jao;ciareandare, non se ne trovano alt11 di solda ti CO$Ì... :t e Sl :t, approvò il vecchio, e ma si sono montati troppo la testa, non dovevano farlo ... > (dUtesi con la faccia in $iù, che mordono vilmente la terra, e 1 corvi che volano attorno, su quei mor• ti ~nza onore, pieto'IO soltJ.nto il sole che (Calda le ~hienc immobili, asciugando il sangue delle vergognose fe-• rite). GIOVANNI DROGO Qui sopra: un abito da. sera. di pizzo e tulle nero .. In alto: un abito da pomeriggio di crespo azzuno guarnito di pizzo

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