Questo scrittore che ha I'abitudine di entrare a cavallo nt~lla sua torre maremmana è çuelf o Cioinini autore del nuovo volume 'lrattoria di pae1e L'invitante insegna di questa fra/torta è: QuJ si man~ia alla casareccia e sl beve alla paesana, s'ama alla boschereccia, e si picchia alla maremmana. t questa l'osteria della vera poesia. li volume costa 12 lire A. MONDADORI SPAGNA IN FIAMME Figure, eventi e orrori dalla caduta della monarchia ad oggi. Con 130 fotografie. Lire 4 in tutte le edicole e librerie del Regno. ORRORI E SEGRETI DELLA GHEPEÙ Un drammatico ed impressionante documentar io sulla tenebrosa potenza che domina nella Russia dei Sovieti. Un fascicolo illustratissimo Lire I in ogni edicola del Regno. RIZZOLI&C. EDITORI • MILANO ILMERCURIO cr1naUc1i1 a11ziari1 ConslclloallaGermania LA RIVISTA Thr BanJur ha dedicato un intero fascicolo alla Germania e ai risul• tati del piano quadriennale. Le pubblicazione ~ stata fatta con intenti non eccessiva• mente obiettivi: in sostanza, eua tende a dimostrare che la Germania de .. ·c imputare a se neua e al regime hitleriano i mali di cui soffre. Per esempio: la Germania 1i lagna ddla scarsezza di materie prime di cui dispone: per Tlu Ba"ku queste dogliaru.e non hanno fondamento, percht la Germania, se riducesse i suoi programmi di armamenti, avrebbe meno bisogno d1 materie prime e, conseguentemente, non ne sentirebbe scarsezza. O ancora: la Germania, data la difficoltà di approvvig1onani di materie prime, si è messa riaolutamente sulla via dell'autosufficienza economica; errore grave - secondo Tlu Banker !. pcrcht questa poi i- ::n~8m~~u~~.;zra~i:r;:ir;::~!° d~7::i:~:~ il vero e solo rimedio sarebbe stato, invece, quello della riduzione dei programmi di armamento. Il fascicolo, den10 e voluminoso quasi quanto un libro, t divi10 in vari capitoli: e di questi, tutti, direttamente o indirettamente, conducono alla stessa conclusione, allo stesso consiglio, alla stessa prescrizione, li monito (come, del resto, tutta la pubblicu,one) è caratteristico dello spirito dominante dei paesi che possiedono (The Hatm) verso quelli che non possiedono (The Havei-.ots). In sostanza, i primi dicono ai secondi: • Poicht non avete materie prime, e poiché noi non vogliamo darvene, rinunziate ad arman 11 •· E i secondi ai primi:• Poiché senza materie prime non possiamo vivere, noi ci armiamo per potere averle, un giorno, o perché ,·oi cc le cediate•· La contesa ricorda in modo singolare quella fra gli avari e i prodighi nell'Inferno dantesco: • Perché tieni?> gridano i prodighi, e gli avari:• Perché burli?•. The Banlter segue una variante: .-Perché t'armi?•· E questa è l'unica differenu fra le due situazioni. Le finanze tedesche Comunque, il fascicolo è ricco di notizie e di dati utili e di studi notevoli. Interessante, sopntrutto, il capitolo sulle finanze della Germania dal 1933 al 1937, 11 fatto che la Germania nazional-socialista vsda spendendo somme ingenti per armamenti è universalmente noto. Ma il governo tedesco, dal 193-4 in poi, non ha più pubblicato i bilanci, Conseguentemente non si conosce l'esatto ammontare di quelle spese, e le stime, che ne sono state fatte all'estero, sono state smentite dalle autorità tedesche. In realtà, nessuna di quelle stime era fondata su dati o dichiarazioni ufficiali tedesche, anzi tutte procedevano dalla presunzione che le statistiche finanziarie tedesche fossero inattendibili. L'articolo di The Bankv, invece, t stato rutto redatto sulla ba,e di dati ufficiali tedeschi. Cosi, per la prima ,·olta, aarebbe stato fatto all'estero un calcolo delle spese del Reich • sulla base di dati ufficiali tedeschi•. Riassumiamo lo studio in poch1ss1me parole. 1933: Nel primo anno, il governo hitleriano si trovò di fronte al problema di ridurre la disoccupazione. • Creazione di lavoro• e quindi aumento delle spese per finanziamento di lavori pubblici di 3 miliardi di R. M. (Reichsmark) in confronto col 1932, 1934: Nel secondo anno, lo sfori.o per •creare• lavoro muta direzione e si volge agli armamenti. Quindi, awnento delle spese ~r armamenti di 5 miliardi e ½ di R. M. in confronto col 1932. 1935: Nel quarto anno, l'aumento - sempre di fronte al 1932 - è di 12 miliardi 6oo milioni di R. M. Questi dati relativi alle spese per armamenti acquistano un più chiaro significato se messi a confronto con quelli relativi al totale delle spese statali annuali (in miliardi dt R. M.): 1932-1933 1933-1934 1934- 1935 1935-1936 1936-1937 6,7 9,7 IZ,2 16,7 ,8,8(") (•) dato approssimativo Spuc mihorl 3 5,5 ,o 12,6 Noi non abbiamo la pos.sibilità di sottoporre a una critica accurata questi dati. Desideriamo solo fare due osservazioni. La prima t che l 'autorc dello studio, pur dichiarando eh aver rica\'ato tutti i dati, dei quali si è servito, da fonti ufficiali tcdes.c.hc, non indica neppure una di queste fonti; e ciò inficia gnvemente l'attendibilità dell'intero studio. La seconda è che l'articolista non ha cenuto conto alcuno delle variazioni del valore della moneta, non in termini di cambio, s'intende, ma di potere d'acquisto: e cioè non si è curato di esaminare se con un milione di R. M. 1937 si acquisti lo stesso numero di tonnellate di ferro e di carbone, ccc., che s1 acquistava nel 1932. Facciamo, pertanto, le più ampie riscn·e per quanto riguarda l'attendibilità dello studio della rt\'ista inglese. Il "boy" della casa Morgan Gli uffici della grande casa bancaria J. P. ~lorgan hanno un fattorino. Ne hanno. anzi, molti: ma fra tutti, uno è degno di attenzione, percM si chiama J. P. Morgan. Il suo nome intero è John Pcter Morgan; ma è noto che ne, paesi anglosassoni si usa ridurre 1 nomi alle iniziali; quindi il fattorino si chiama J. P. Morgan come il capo potentissimo della dinastia l\lorgan. La Casa Morgan è un po' ~ccata per qucs1a notevole coincidenza, ed è stata ancor più seccata quando un redattore dt The New l'orker si t pruentato col cappello m mano al fattorino. per fare un'inchiesta. Il ragazzo ha risposto precipitosamente che • non gli era possibile parlare con un giornalista•. Allora il giornalista si è presentato al capo del personale, il quale lo ha accolto con freddezza e gli ha detto che qualsiasi pubblicità rclatlva al giovane Morgan, anche se insignificante, sarebbe riuscita spu,cc\'olc al "ero e proprio J. P. ;\lorgan, e che se la storia fosse andata avanti, il boy sarebbe stato licenziato su due piedi. li giornalista si è ,·end1cato raccontando la s1onclla e ammonendo la Casa ~lorgan con comica ~ravità: • Badate! I tempi vanno mutando. Voi non potete più licenziare un im• piegato solo perché ha un nome buffo. 11 Wagne-r Act probabilmente provvede per cas, simili. E se non pro,·vcde il Wal(ner ACI, provvederemo noi. Tro, cremo sempre dello spnzio per J. P. :\lor.'l'Rn m liUesra n:1rina IL BÀNOBillllEXlLURDA.lllO J. P. KORGANICE'NTRESOTTRA.ELA TESTA .Ù FOTOGRAFI DAVESORRATTER,X.AGNATETEDF.8OODEL OUfEU 1 ESOE OONLA XOGL!E DALL'AULAGIUDIZIARIA.DOVE RA. INTENTATOCAUSAAGRETAGARBO,PER LA RESTITUZIONEDI 1O.~00DOLLARI CH'EGLI PRESTÒALLADIVANEL 1H4 DELMONDO L'ARCIVESCOVO A 1 d~'~f?iR~:~!l~~te::ov~e dft:~: terbury, Frederich Tempie, era piuttosto malandato. Le sue mani tremavano mentre compiva 11 rito prescritto. Quando venne il momento supremo e la corona d, San10 Edoardo gli fu messa nelle mani, a malapena ne poté sopportare il peso. Con !(rande sforzo la sollevò. Ma fu un momento tragico quando gli scwolò dalle mani e cadde sul pa,•1men10. Alla fine fu messa sulla lesta del Re. Veramente era messa all'incontrario, ma nessuno <icne :.accorse, perché tut11 erano emoz1ona1i. •Quattro mesi dopo l'Arci,·ucovo morì •Del resto è inevitabile che l'Arc1\'escovo d1 Canterbury sia un vecchio•. Wl'ISTO, ClllTRCIIII.L(da Co/lin's) LE TASSE NEGLI U.S.A. LE CENTOÌ\111.A persone che sono ora 1mp1e,Qate nel nostro D1par11men10 per le Tasst:, potrebbero (''l'!ctt: ndotle a una p1ccoh<i<.1mapcrccntua1e. Così che noi paJ,?hiamo, oltre alle <iolite ta<.<.ea, nche una ,a-.~:i. per mantenere quelli che le fanno paga.re, •Inoltre le ta.sse sugli oggetti che compriamo sono le meno popolari. J nostri cittadini sanno con precisione ciò che pagano per le tasse e sarebbe necessario un referendum per mostrare che il e.osto di quel che acquistiamo non dovrebbe essere aumentato da nessuna imposta. Per esempio, al giorno d'oggi le tasse che s1 aggiungono ad ogni compera vanno dal 20 al 30 per cento. Un paio d, scarpe che e.osta cinque dollari ha su d1 sé almeno un dollaro di tasse. Se pag-hiamo cmquanta dollari al mese d, affitto, vuol dire che, appross1matt\1amente, ven11 o qumd1ci d1 essi rappresentano tasse a!(giunte. E le paghiamo ancora, e continueremo a pagarle•. BERNARD MACFAODP.N (Liberty, 8 maa;~io) 176.000 ZITELLE P~::~'\;~.~~;;~~!;,n~l~:C~tE ~•;,? :: sociazione delle nubili britanniche che hanno wi~ sorpassato l'eti in cui t concesso d1 tro- \1UCmarito. L'associazione ha deciso d, organizzare m questi g1orn1 mntir1gs e cotte, colouali. Una delegazione d1 questa associazione 11 è recata dal ministro dell'lg1cne, 'iir Kmgsley- \Vood, a chiedere una pensione allo Stato per tutte le nubili oltre , 55 anni, il cui numero in ln~hilterrn arriva a 175.000. L'eccesso di popola7.ionc femminile, che è d1 un m;:ione, sia diventando uno dei p1l1 seri problemi dell'Impero lni;,tl(':,e,ma si pcnc;11 d1 risolverlo ricorrendo :.al C:anadà e all'Au• sira.liR, paesi m cu, ,I numero dei cclih1 <.orpassa del doppio quello rcmmm1lc. Vedremo così p1ro,cafi carichi d, :,;11elle~olcare l'oceano e sarà que~ta l'uh1ma e<iprtt<iiont" dell'1mper111l1~moml,{lt''lt' 11■11 IN HEBDOMADE 52 pensieri sulla storia dell'Europa 33. L'impero romano d'oriente, più tirannico e meno efficiente, né potè creare ed esprimere dai popoli soggetti una unità vitale paragonabile a quell~ occidentale, né potè riserbare ad essi una rinascita nazionale, dato che l'evénto storico non sopravvenne a dargli fine, non davvero inglorio~,. p~- ma del totale esaurimento e 1rr1g1d1• mento nelle forme statali anriche proseguite fino al ,453. Che cotesti popoli non ne avessero la capacità, indica che l'azione era reciproca: durò troppo a lunS:O,perché quelli no~ eran fatti per rinàscere; quelli non nnacquero, perché durò troppo. E alla fine fu soppiantato da un invasore non assimilabile, come i turchi, 11a già prima gli arabi erano rimasti inassimilabili dall'oriente vrtodosso, mentre nell'occidente cattolico diedero ad alcune nazioni e a tutta la coltura quei vivi elementi che ognun sa. 34-. Come nessun cristiano pensa che -.i possa dire più di quel che è detto dai Vangeli, senia per questo cre~ere che non vi sia altro da fare che ripeterli alla lettera ; come nessun poeta crede che si possa essere più poeti di Omero e di Virgilio, nessun filosofo più filosofi di Plat0ne e d'Aristotele, ~enza cessar per questo da poetare e filosofare· così la civiltà classica generò e diffuse i'n quella europea lu~e d'~~mpio ideale, senza soffocarla ne ~tenh.rla, come successe della coltura b1iantma, nobile e pia nel culto delle memorie greche, ma che da secoli. non sapeva produrre nulla. E il maggior bene che fece, fu quando legò, morendo colla presa di Costantinopoli, ai latini quel• le poche casse di testi immortali su cui essi riapprescro il greco. 35. Virtù di classici, esempi ideali, proseguire fecondo della tradizione, si sono avverate nella storia d' Europa qua~i in sé e per sé, quasi c<?ntro ~I! uomini contro la natura degli uom1111 e delle' ccxc, nella storia quasi malgra• do la storia, 36. Della Cina e di tutte le sue mirabili cose, so questo solo, che si chiuse dietro una muraglia, inane alla fine come tutti gli altri divieti, 37. Riconoscere alla civiltà d'Europa una qualità tanto eccellente e sola, non ha da persuade:e a orgogl.io sterile e ~ quiete improvv1da 1 ma, m quanto e stata pur opera d'uomini, a venerazione per costoro, e be~ché fosse ~':li?ata dal destino a senso d1 responsab1hta. Grande e gr~ve cosa, dire c~e .è I~ nostra. civiltà, da cui avemmo isutuU, dottnne, lingue, tradizione e sangue, e che dobbiamo proseJ?"uriia. 38. Che eredità è quella ch'ebbe l'impero dai popoli che negli evi_prei~torici e<l antichissimi e da tre continenti conversero alle coste del Mediterraneo! L'impero seppe foggiarla a istituto e tramandarla in civiltà. 39. Il cristianesimo allargò la forza della civiltà: all'interno delle genti e nazioni convertite, col chiamare e su• scitare, con idea e fatto superante, anzi sovvertente i con«pimenti dell'antichità, ogni uomo a vita spirituale; al di fuori ~dìe genti antiche e moderne, proponendo un'idea spirituale in cui gli uomini, anche combattendosi fra loro e anche avversando il cristianesimo stesso, non possono né potranno mai più rifiutare di riconoscersi uomini universalmente, ed uguali innanzi a Dio e alla loro coscienza. 40. Nell'età che si suol chiamare « di mezzo >, il vescovato di Roma divenne la Chiesa mediatrice del gran trapasso, nonché conservatrice della coltura e dottrina e dell'ideale antico unitario; l'impero d'occidente divenne il sacro impero; le sue provincie, nazioni; dalla coltura latina sorsero le nuove e feconde letterature, 41. Quel che costa un acquisto civile non è un argomento contro di esso, purché non valga meno di quanto costa. Che le invasioni barbariche, o le scorrerie degli efferati vichìnghi, o dei normanni 1 o la guerra sterminatrice degli arabi e poi dei mongoli e dei tur• chi, fos~ero cose tanto distruttive, ciò dichiara le difficoltà, e dunque il pregio, dell'entrare di stirpi europee ma rimaste es.eluse dall'organismo politico romano, nell'organismo civile europeo; la difficoltà di difendersi da quelle che non vi potevano entrare. ,2. Fino a Carlomagno, il mondo latino <.i difende e accoglie, si riassesta ed assimila. Con Carlomagno si espande, e dopo i due secoli della più vera e nera tribolazione, d'apparente prostrazione e disperata, non arretra né si fcnna più, finché non abbia rimessi i turchi in Asia e conqui,;tati alla coltura a'.1che i. P?POI~ slavi, con che ti arri"a a1 nostri g1orn1. 43. L'incontro ideale della tradizione classica c~cmplare, coll'impeto vitale delle nazioni, è nel fatto l'espre,;sionc umana della maggior forza creati\'a nata al mondo: la storia d'Europa. RICCARDO lJACCHELl,l TUTTALAVITA - le origini, l' adolescenza,gli amori, i matrimoni, i divorzi - della prossima duchessa di Windsor. UNICATRADUZIONE autorizzata del libro di cui in America si sonovendute 700 mila copie in un mese. Conmolte illustrazioni Lire li in ogniedicolao presso RIZZOLl&C EDITORIM• ILANO I PIETRO VERRI DI NINO VALERI è !"opera che vinse il concorso della "Nuova Antologia" per un saggio di storia italiana. Ecco come la commissione giudica• trice . composta di Francesco Ercole, Annil]ale Alberti, Anto• nio Baldini, Pietro Fedele, Hoberto Paribeni. Gioacchino Volpe, Alessandro Luzio • concludeva la sua relazione: ·•Avvince per ampieu..a, solidità, bellezza di composizione, vigoria di pensiero e di stile. La personalità piena di contrasti del Verri. grande statista semirivoluzionario, invasato com ·era da un furore di rinnovamento della stagnante vita spirituale italiana. vi è ri1ratta con tale acume psicologico e tanta vivezza artisti~ da costituire un vero t• gioiello deJla nostra storiografia: un gioiello che p;ella fasci di luce sul '700 italiano e sulle magl,!:iori pcr~onalità dcli' epo• ca ... Si le,zge veramente d" un fiato, con creQcente ammirazione e ~orpre~a, fa grande onore agli studi italiani". Volume della colle:ione "Sette• centesca'' di pa(line 304. co,i 16 illustrazioni fiwri te.Ho, L. 15 A.MONDADORI
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