(CONTIN1J'AZ, DAL NUM.ERO PRECEDENTE) VI .\TURALMENTE, articolo primo: e Il signor colonnello Bartolomeo Pergami, barone della Francina, cavaglicre di Malta e del Santo Sepolcro, Scudiere di S. A. R., sarà il Gran Maestro di quest'ordine. I di lui figli, sì maschi che femmine, potranno succederli (sic) e avranno l'onore di portare questo medesimo òrdine di dis.cendenza in discendenza fino all'infinito>. L'insegna dell'ordine è una croce rossa sorretta da un nastro lilla e argento, e per motto intorno alla croce la principessa di Galles KCglie : H oni soit qui mal y perue. Dopo la parentesi esotica, di nuovo l'Italia. La piccola Corte è il Carro di Tespi : ovunque arrivi la principessa col suo seguito, gli abitanti di tutte le condizioni, purché abbiano un abito da sera, sono sicuri di avere il loro spettacolo: a Villa d'Este, alla villa Caprile presso Pe~aro, alla villa della Barona, presso Milano, regalata a Pergami. In teatrini messi su per la circostanza, la principessa cinquantenne esegue danze classiche avvolta in veli inquietanti, o, vestita da Colombina, recita duetti con Pergami vestito da Arlecchino, e ornato degli orecchini di lei. Trofeo del pellegrinaggio ai Luoghi Santi, un eunuco turco che chiamano Maometto si permette lazzi e facezie imbarazzanti. « La nobiltà dei dintorni non interviene alle riunioni, a motivo della grande lilxrtà che vi regna>. "YOU AR:E THE QUEEN!" A metà novembre una gran festa per Santa Elisabetta, patrona in seconda della principessa: pranzo di sessanta coperti, recita di sonetti, e ballo. Nemmeno quindici giorni prima è mona a Claremont, di febbre puerperale, la principessa Carlotta dj Galles sposa di Leopoldo di Sassonia Coburgo, ma la madre apprende la notizia quindici ~forni dopo, dalle gazzette del Lombardo-Veneto. Una parentesi di lutto si apre e si chiude. Poi si ricomincia, ma non più con la. spensieratezza di prima. L'implacabilità del Reggente quando è morta Carlotta ha fatto comprendere a Carolina la sua vera situazione: a Lon• dra la comiderano ormai completamente fuori della Famiglia Reale. Ma da Londra amici fidati e corrispondenti di,creti le scrivono anche che il ve;:chio Re Giorgio, pazzo, cieco e sordo, declina, declina, e che quindi fra poco suo marito salirà sul trono. Anche lei vuol ~alire sul trono : nella corona ella vede in certo senso la sua vendetta, quella che al momento di lasciar l'Inghilterra ,i è ripromessa contro il marito, contro la suocera, contro l'aristocrazia: e Verrà un giorno>, ha detto allora al principe di Gall~, e che voi sarete Re d'Inghilterra, e incoronato come tale: quel giorno reclamerò al vostro fianco il posto che mi è dovuto>. Finalmente, ai primi di febbraio del 1 8-io, a Livorno, il suo maestro di cas..1. si presenta davanti a lei con le lagrimc agli occhi: e Tou are the Queen! The Queen ! Siete Regina! > le mormora in C!-tasi: e dietro a lui fenni sulla toglia della stanza, due inglesi di passaggio si inchinano per primi alla Sovrana discesa nel loro stesso albergo. Colui che saliva sul trono del Regno L'nito non era più il bclli-.-.imo Petronio regale che aveva ,.anzionato con la ,.,ua ,.ut0rità il trionfo dei capelli corti ,, ::irricciati sulla parrucca incipriata: fJig Ben, lo chiamava Giorgio Brummcl, dal nomç della celebre campana di \\'c,;tmimter. E ~cmbrava da\'vero una gro.s"a campana, con quel ~uo corpo dondolante sformato dalla ~ing:uc. dine comro la quale lotta\'ano rnvano le cinture cla~tiche, c;-liartifk: dri ~arIL PROOE880 DI OAROLlllA A LONDRANEL 1820 ti e i complimenti degli amici. Anche l'Inghilterra era mutata: certo, alla Camera dei Comuni sedevano sempre, come al tempo degli Stuardi, i deputati dei è borghi da tasca-., i cadetti dei Pari cd i gentiluomini di campa• gna ; ma contro il predominio dì questo patriziato di locupleti agrari urgeva l'insofferenza delle nuove generazioni. Sembrava che le idee giacobine nascoste dal patriottismo durante la guerra contro il nemico ereditario a• ve~ero in realtà progredito nella profondità del sottosuolo insulare: a quattro anni da \Vaterloo, Peterloo, vittoria sanguinosa dei constables di lord Sidmouth sui comizianti di Manche• ster, poi l'attentato al Reggente e il complotto di Cato Street. I radicali erano ancora ai primissimi passi sulla lunga strada che in definitiva doveva ,;boccarc nell'orchidea e nell'imperialismo di Joe Chamberlain : salutavano e la seconda aurora della libertà» nella rivoluzione di Spagna, e nei comizi per la rifonna elettorale citavano Marat, Danton e Robespierre. I whigs affettavano, non senza aggrottar di ciglia, di prender le loro parti ; i tories erano spaventati, temevano per il trono, per la Camera dei Pari, per la Chiesa anglicana. fn circostanze simili, e mentre tutta l'Europa, dalla Grecia alla Spagna, minacciava rivoluzioni e conflagrazioni, il neo Re pensò che l'affare più urgente da risolvere fosse quello della sua posi• zione matrimoniale. Sui giornali era apparsa una lettera aperta della Regina annunciante al popolo inglese il suo ritorno; il Re vi rispose ordinando che il nome di lei fosse cancellato dalla preghiera per la famiglia reale della Chiesa anglicana, e annunciando ai ministri la sua intenzione di arrivare al divorzio. Forte delle testimonianze che il barone Omptcda e il éolonnello Brown gli promettevano, metteva nella sua pretesa una insistenza\ morbosa che inquietava lord Liverpool, memore della malattia mentale del Re suo padre: parlava di abdicare a favore del fra. tello e di ritirarsi a fare il Re dell'Hannover, se non avesse avuto soddisfa• zione. IL SACCO VERDE Lord Liverpool non esitò a riempire il famoso e Green bag >, il Sacco Verde, con l'equivoco incartamento raccattato dalle spie del Reggente sui passi di Carolina e di Pergami, e a de• porlo sul tavolo del Lord cancelliere alla Camera dei Pari, chiedendo in nome del Re che i Pari ne esaminassero il contenuto. Era il 6 giugno del 18"201 e Carolina era arrivata a Dover fin dal giorno prima, accompagnata da un assessore della City1 un mercante di panno chiamato Wood che per principii radicali e per odio alla Corte si era fatto suo campione e suo ospite. Pergami era tornato in Italia, dopo di averla accompagnata fino a Calais, a continuar d:3 solo la parte di barone della Francma. Sul molo di Dover l'attendevano il Lo, d klayor e gli aldumen con le parrucche di gala e le collane d'oro, gli uscieri con le mazze e una carrozza a sei cavalli: sulle facce accaldate che 5trillavano intorno agli \portelli sventolavano bandiere, scritte augurali, fazzoletti, ombrellini e cappelli. Carolina 1 commos-.a, ma pili che commossa stupita e più che stupita esultante di vanità e di maligna rivincita, rispond<'va alle acclamazioni con inchini del capo e onde~giarc di doppi menti 1 e ogni tanto portava il fazzokuino contro le palpcbrC' dipinte e la palma aperta sul tC'llO ,ini~tro. E fu CO'ìÌda Dovrr a Londr.1 e fino all'abita1ionc drll'a'ì-.cssore \\'ood in \layfair: J.1folla 'ìt.KC-a\'ai cavalli della vettura per trainarla sotto gli archi di trionfo di legno e di tap• pczzeria, e i rettori anglicani per amore delle vetrate delle loro chiese sì aff retta vano a far suonare a distesa le camp~ne sulle vecchie torri grigie. Ogni giorno sotto le sue finestre la dimostrazione si rinnovava: e una volta schiuso il balcone dell'appartamento di Wood dietro l'ultimo bacio lanciato da Carolina alla folla, questa passava dall'estasi alla collera, e se la prendeva con chiunque passando non si scopriva il capo per omaggio alla porta della Regina ; le carrozre dei Pari amici del ministero o del Re erano inseguite a sassate, i vetri dei ministeri e pure quelli delle abitazioni dei ministri venivano fracassati, bisognava che cordoni di truppa impedissero con le baionette in canna che i manifestanti arrivassero fin son~ le finestre della Reggia. Energumeni circondavano minacciosi i lords che entravano a Westminster e imponevano di gridare un evviva' alla Regina : lord Landesdale non ne voleva sapere, ma se la cavava lo stesso gridando con voce stentorea : e auguro a tutti voi una moglie come Carolina! » \Vellington era fischiato, e per la prima, ma non per l'ultima volta della sua vita >, perché membro del ministero; e quando Wilbcrforce ebbe l'ing~nuità. di intromettere il suo prestigio d1 filantropo per ottener un compromesso favorevole il più possibile alla Regina, la folla copn di pietre la sua carrozza, gridando : « Nessuna transazione! Viva l'innocente! > Due prelati, due alti magistrati, due d~chi, due marchesi, c:1uattroconti, un visconte e due baroni, Pari spirituali e temporali del Regno, avevano intanto esaminato i documenti del Sacco Verde e concluso che essi « affettavano profondamente l'onore della Regina >. Il 5 luglio lord Livc9""'l, poco convinto, desolato del fallimento d: tutti i tentativi fatti dietro le quinte per persuadere Carolina a contentarsi di fare sul continente la duchessa di Cornovaglia con cinquantamila sterline annue, presentò il bili di accusa, che decretava per Carolina la perdita del titolo e dei diritti di Regina e lo scioglimento del matrimonio col Re, CaroHna accettò con commozione, ma con fermezza, la comunicazione fattale dal messo dei lords: « In questo mondo io non mi incontrerò più col Re, ma spero che ci incontreremo in un altro mondo dove ci sia resa la giustizia che meritiamo! > E si preparò ad affrontare il processo. LETTI DISFATTI Arrivò finalmente il 17 agosto. Il palazzo di Westminster era in stato d'assedio, circondato dai fucilieri scarlatti della Guardia, dagli ussari e dai dragoni chiamati dalle contee. Nella lunga sala rettangolare dei lords i nobili Pari si stipavano sul cuoio rosso dei vecchi banchi avvezzi alle scarse presenze del numero legale. In fondo vi era il trono vuoto sotto il baldacchino a ricordare la perenne presenza del Re, caput et pars Parliamenti, e davanti a questo il Lord cancelliere seduto sul e Sacco di lana > sul quale posano da secoli le basi della giustizia inglese. Le acclamazioni dall'esterno, poi il rullo dei tamburi nei corridoi annunciarono la Regina j al suo entrare tutti i lords si alzarono e Carolina prese posto su una poltrona accanto al trono. Assi'.'ltNte co-.i alle ,.edutc preliminari, alla discussione se lo statuto di Edoardo I I I sulPalto tradimento poteva applicarsi all'adultt~rio della Regina con uno 'itranicro in terra \traniera: ma quando vcnnf il giorno ddl'arrin~a dcll'auornr;• generai non appar\'C. Sir Robcrt Gifford racrontb la storia della vita di lei çome "<' "i :1,·rN' a,,.,i- ,;tito na\CO'i,tOdietro una porla, con l'occhio al buco della (trrarnra. Talvolta i particolari che ~erviva all'attenzione dei lords ,;uscitavano al disopra della curio~ità un'incre'ìpatura di disagio: «~ii accorgo», diceva allora, «che le cose di cui debbo fare il racconto particolareggiato possono far cadere il vostro di'igU1,tOsopra chi le racconta. \la le Vostre Signorie debbono convenire che io ,;ono CO'.'itrettoa esporre chiaramente i fatti dell'accusa! > E chiaramente parlò di letti trovati intam e di letti che portavano « le tracce evidenti di aver servito per due per5onc >; di rumori di baci uditi da cameriere in ascolto; di lenzuola esaminate da indiscreti di buona memoria; per due giorni, ché tanto durò l'arringa, guidati dall'eloquenza dcll'attorney generai, i lords si aggirarono fra i mucchi di biancheria sudicia e gli arredi per bagno di una regina e di un sottufficiale. Sir Roben Gilford terminava di par• lare quanào la Regina entrò nell'aula. Voleva assistere alle deposizioni dei testimoni : ma allorché il primo di que~ti apparve alla sbarra (era certo Teodoro ).laiocchì, cameriere a Villa d'Este e nel pellegrinaggio in Terra Santa), si a~z? di scatto, pallidi,;sima, e lasciò prec1p1to~mente la sala: e Theodore! No, noi > la sentirono mormorare i suoi avvocati che non fecero in témpo a trattenerla. Lo sdegno di un'anima per la turpe delazione, ~i affrettarono a spiegare i suoi partigiani inesauribili. Fino ad ora era sembrato che il processo si mettesse male per lei ; ma con la sfilata. dei testimoni si produsse un mutamento in suo favore, e la certezza di colpa che il procuratore generale ;i.vcva ver~ato nella coscienza dei lords fu c.omc diluita da impressioni abilmente suscitate dagli avvocati. Secondo la procedura inglese, i testimoni non potevano dire quello che sapevano, ma dovevano soltanto rispondere alle domande e alle controdoinande dei rap• presentanti delle parti 1 e, in questo caso, anche a quelle che ognuno dei lords volesfe porre. I testimoni citati dall'accma erano tutti di condizione umile, camerieri, marinai mercantili, custodi di ville ; e poi stranieri, italiani, qual- <:hc svizzero o tedesco; ignoravano la lmgua; erano stati minacciati dalla fo(. la al loro arrivo: bersagliati dagli av• vocati della Regina con mille domande cavillose e contorte, perdevano piede, annaspavano fra risposte evasive. L'avvocato Denman ricordava che Shake- ,;peare aveva creato Jago italiano, e J'illU'ìtre Brougham affermava che e se ç'è un paese dove la perfidia è moneta corrente, questo paese è l'Italia del popolo minuto > : aristocratici ed insulari, i lords, più giurati che giudici, non riman~vano insensibili a questi argomenti. Quando l'ultimo teste fu licenziato e la Camera aggiornata a tre settimane per lasciare alla difesa il tempo di prepararsi, il ~linistcro ebbe la sensazione che l~ maggioranza J)?teva sfuggirgli. Cannmg, che nel gabinetto Liverpool era Cavour nel ministero d'Azeglio, proclamava il suo dissenso, e la certezza della sconfitta; offriva di dimettersi e. se ne andava sul continente. L'opinione pubblica era rimasta imperturbata di fronte ai racconti dei testimoni, e più che mai vantava l'innocenza dell'accusa. Le udienze furono riprese il 3 ottobre. Avvolto nella toga che si accordava così bene al suo stile ciceroniano, il capo coperto dall'obbligatoria parrucca col codino (ettecentesco dalla quale spuntavano le fedine del primo '800, Brougham affrontò ad una ad una tutte le deposizioni, citò versetti della Bibbia, paragonò Carolina a Susanna denunciata dai vecchioni perversi, condannò veementemente il e complotto infame> e alla fine, dopo aver lungamente roteato con ampie reticenze sull'attesa dei lordJ, produsse una lettera scritta subito dopo il matrimonio dal principe di Galles a sua moglie, con la quale, poiché « le nostre inclinazioni non sono in nostro potere, e non si può essere responsabili se la natura non ci ha creati per una mutua simpatia>, il marno rendeva alla moglie tutta la sua libertà. Come poteva ora questo marito, dopo di aver vissuto lui stesso come tutti sapevano, chiedere il divorzio? « Nobili lords, vi supplico di riflettere! >, concluse il Cicerone di Edimburgo. e Se condannate la Regina il vostro giudizio si ritorcerà su di voi. Salvate la Corona in pericolo, salvate l'aristocrazia, salvate l'altare. La Chiesa anglicana e il Re hanno voluto che la Regina fosse privata del suo grado, ed ella invece di quel grado ha oggi I~ preghiere di tutto il p~polo. A quelle 10 non aggiungerò le mie, delle quali non ha bisogno. Solo pregherò lddio perché non misuri la sua misericordia a questo popolo secondo i meriti di coloro che lo governano! >. Dopo di lui Denman paragonò Giorgio fV a Nerone, e Carolina a Ottavia, e Lashington invocò la storia, che non offriva _precedenti di divorzio chiesto fra sposi cinquantenni. I lords erano rimasti scossi dalle parole apocalittiche di Drougham, tanto più che k aveva sottolineate opportunamente una g~gantesca sfilata attraverso Piccadilly d1 trenta o quarantamila radicali inquadrati militarmente, con insegne ed emblemi so\'versivi. e :vii rincresce di non poter essere altrettanto certo della innocenza della Regina come lo son.o della inopportunità di questo bill », di• ceva lord Harcwood, conservatore. Un altro impaccio lo creava la clausola di divorzio unita al bili: poteva il Parlamento sostituirsi ai tribunali ecclesia,tici per pronunciare la di,.soluzìonc del matrimonio del Re? L'arcivc-.covo di York, primate o/ E,1,s:land, diceva di no: l'arc1ve~cO\'Odi Canu.-rbury. pnmale of a/l England, diceva di si. J u higs ~i opponevano al compromes.- ,o offerto da lord Liverpool di ~mtituire la. clau-.ola di divor'lio con una. ~empiice 5epara;,ione civile; la Co~tituzione, dil'evano, non ammette una moglie del Re che non 4-iaRegina : se degradate la Regina, non potete ~alvare la sposa. A Carlton Housc il Re era intrattabile : se la prendeva coi ve-- ,;covi che venivano a creare que'.'ltcdifficoltà al vero capo della Chirsa anglicana, e ritrovava le ~uc buone maniere soltanto coi Pari. Il 10 novembre o:i arrivò finalmente. alla votazione, e solo nove voti di maggioranza approvarono il bili: pochi, per prec.cntarlo alla Camera dei Comuni. Lord Liverpool, preparato alla sconfitta, dichiarò immediatamente che il bll{ veniva ritirato. Poi l'u5Ci<:re della Verga nera andò a convocare i deputati dei Comuni, che arrivarono seguendo in tumuJto lo Speaker alla sbarra dei lords, e il Patlamento fu prorogato alla fine di gennaio. "VERGOGNA!" La Regina trionfava .sulle luminarie della capitale, mentre le fiamme di roghi radicali bruciavano in effigie lord Liverpool e i te~timoni d'accma. Xel suo trionfo parve per un momento che qu~to Affare Drcyfuc; al11incontrario, nel quale l'accu\ato doveva e:.- sere per forza innocente, potes,.e finire in una rivoluzione. La Regina indirizzava manifesti e proclami al popolo, parlava di libertà e di diritti conculcati: si sapeva che colui che i5pirava la sua prosa era Guglielmo Cobbett. Ora gli stessi whigs avevano paura : « La monarchia inglese è finita >, sodei1~:\·G~a~d~~a!~t:ef: 0 :~~~a::~i~ applaudito al passaggio della Regina assolta. Tuttavia i più chiaroveggenti comprendevano che non c'era gran che di sovversivo da temere in un popolo che si esahava tanto per le soni di un;-. Regina. Furono annunciate le feste dcll'Incoronaiionc : gli Operai cominciarono a addobbare \Vestminster e a costruire tribune, e già la gente si affollava a guardarli. La pretesa di Carolina di aver diritto di essere incoronata era re~pinta dal Consiglio privato : sci regine erano state incoronate e sette no, dicevano i precedenti. La lettera al Re con la quale Carolina chiedeva almeno un posto nella cattedrale non otteneva un rigo di risposta. La folla enorme che nrcondava \Vcstminster il mattino dell'Incoronazione vide passare, dopo le sontuose berline della Corte e le scorte delle Life Guards, la celebre carrozza a quattro cavalli, che soltanto pochi mesi prima non poteva apparire nelle f ,trade ~en1,a radunani dietro un corteo, çola e 4-paruta nella ~rrada 5gombra. La Regina in manto di velluto é di ermellino cercava con c;orri"-i <' at• t<:~giamenti maestosi di sue.citare gli applausi dei suoi fedeli. Perchf' veniva a sc:iupan· lo ;,pcttacolo con quel num('ro fuori programma? Si udirono mormorii, ~ibili, e poi grida: « Fuori! Via! Vergogna! >. I ,uoi partigiani non reagivano, imbara7.zali dalla \Ua apparizione perché qua~i tutti avevano assicurato che ella non era donna da eomprometterc la ,ua dignità in una simile manifestazione. La R~gina al braccio di Lord Hood, seguita da )ady Anna Hamilton e dall'a~se<ì<iorc \Vood, ~i pre!I-Cntòa di\'eN' porte della catttdrale. I custodi dd<'- renti la rimandavano alla porta appret\O, f'in... lmcntc, al pas~a~'{io coperto che conduce al Poets cornn, un grande portiere fermò quei e porto• ghcsi ~ d'eccezione. l,;n piccolo grup• po di invitati coi biglietti alla mano 1· di ufficiali in ')Crvizio d'ordine ,ta\.·a a guardare. e Ecco ia vostra Regina>, di~:)(!Hood. e I vo<,tri biglietti -., di~e il portiere. e La Regina non ha hi;,ogno di biglietti! >. c. Abbiamo ordine di non far passarr nes~uno -.cnza biglietto». Dovette tornare indietro, e la folla que!lta "olta si mi"e a ridere. EPIGRAFE IN LATINO Il Re incoronato partì per l' I rlan• da. Fa!itOro, con una mano sul cuore e l'altra a ~orreggere davanti al vi~o sorridente l'occhial:no, il « Primo gentlema,i di Europa > assaporava finalmente la ri,;ncita di tutto il li,·ore dei giorni del proce!IW: la Regina mcs~ alla porta e gli applausi per lui. E non ba,tava ancora: non si era neppure imbarcato, che i corrieri mini,;teriali gli annunciarono che la Regina era malata ... gravemente malata ... morta. ~on ~enza impazienza gli toccò di (0· spendere il viaggio. Tre settimane erano state sufficienti perché l'incoronazione mancata uc<'; de~e Carolina. A Brandenbourg H(.,usc1 do"e ,.j era ritirata, non fece che declinare. :vlorì quietamente, come non aveva viçsuto. Infiammazione visceraJe, di~\erO alcuni medici i cuore, di~sero altri, con miglior suono. « La più grande, la migliore principes~a del secolo», scrisse imperturbabile il Time;. \'olle C\scre sepolta a Brun~wick. sotto l'epitaffio e Carolina, oltraggiata Regina d1l nghilterra », ma il mini• ,;tro inglese ottenne facilmente dal duca di Brunswick un'epigrafe latina do• ve <:.i parlava della Regina, consort<' per grazia di Dio del Re d'lnghiltnra. MA1'i'LIO LvPINACCI MEDITERRANEO· LEVANTE· MAR NERO. ADRIATICO 14 LUGLIO li AGOSTO Preu.i minimi, l•Cl. l. 4410-CI.Tur.L.2700•3•CI.L 1920 OCEANIA CoNn GRAN DE NEPTUNIA ROMA GRECIA· SICILIA - AFRICA SETTENTRIONALE 2 AGOSTO 17 AGOSTO Preui minimi: C\use Unica l. 1550 FERRAGOSTO IN CROCIERA AGOSTO 16 AGOSTO Preui minimi: 1• Cleue l. 1400 • Cleue Turistiu l. 700 CROCIERA IN LEVANTE 28 AGOSTO 9 SETTEMBRE Prezzi minimi: Ciane Unic■ l. 1350 EGITTO PALESTINA GRECIA 2 SETTEMBRE 15 SETTEMBRE Preu.1 m•nimi: 1• Cl. L 2490. Cl. Tur. L 1500 - 3• CL L 1110 "I TA L l !00 S OC I ETA' O I I AV I GA l I ONE INFORMAZIONI E PROGRAMMI PRESSOGli UFFICI SOCIALI E LE AGENZIE VIAGGI A ROMA, VIA DEL TRITONE, 75 TELEFONI 40854. 41429
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