Omnibus - anno I - n. 7 - 15 maggio 1937

SillONESIKON,LlBEBATADALLAFOLLADEOIJ AJOORATOB.D1AWILLlA.11[WYLER 1,·vo,·1 lf'ILifl PER COLPA. DIDTILLD I E NE ERAVAMO quasi dimenticati, eppure esiste ancora una cinematografia inglese. Malaticcia, dissanguata, senza più voce, ma tutta tesa a restare in vita ad ogni costo. Eravamo, in fondo, abituati a considerare la produzione in• gle~e come un prolungamento di quella americana, ispirata cioè agli stessi in• tendimenti, sia industriali che artistici, ma il film « Men not are gods > (in italiano, a scelta, « Per colpa di Otello> o e La segretaria >), se proprio non ci ha fatto cambiare idea in proposito, tuttavia ci è sembrato per molti lati di- ~ancorarsi dall'inffuenza d'oltre oceano. Tra tutti i film inglesi che abbiamo veduto, è certo il più inglese e perciò il più interessante. Non si creda, pertanto, che l'opera abbia qualità straordinarie. Tutt'altro. Il particolare interesse che ispira è dovuto soltanto al 53.pore lievemente ironico e documentario che hanno certe (;(:Cile,dove sono rappresentati ambien• ti tipicamente inglesi. La trama narra un caso piuttosto vecchiotto e logoro. In un giornale di Lon• dra, appare, firmato da un famoso cri• tico, l'elogio di un piccolo attore, fino allora ~conosciuto. L'articolo è apocri• fo. Colpevole dell'imbroglio è la sua segretaria, che viene senz'altro licen• -ziata. :'via l'attore, che prima dell'arti• colo era con,iderato un vero e proprio cane, si sente talmente rivela_to ~ incoraggiato nella sua arte, che 1Igiorno dopo interpreta e Otello> in modo da entusiasmare gli spettatori. La segretaria, orgo~liosa di aver creato il nuo• vo grande attore, s'innamora di lui. C'è però di mezw Ja moglie, gelosissima del marito, la quale si sente in dovere di intralciare la relazione. La cosa ~embra terminare in un dramma e poco ci manca che l'attore imbestialito fini- ,;;ca per strozzare la moglie mentre recita la parte di Desdemona; ma per fortuna la segretaria si ritira a tempo, e lascia tranquilla la coppia di sposi. 11 lavoro, come si vede, gioca su uno di que~li equivoci, ben noti alla letteratura 'del dopo guerra, fra teatro e vita vita e teatro, attori che recitano nel te~tro e insieme nella vita, finché recitando continuamente, e nel teatro e nella vita finiscono per non raccapezzarsi più e ~mmeuere le azioni più strava: ganti. Miriam Hopkim, nella parte d1 ~egretaria, è come sempre intelligentissima, semihile, tormentata. Al suo fianco, gli altri attori non ci fanno troppo bella figura.Nella finzione cinematografica Otello (cioè Sebastiano Shaw) dovrebbe diventare un grande attore, ma in realtà le co1:;evanno ,divcnamente. Cane era e cane re.sta. Riguardo a Gertrude LawrenC'e, moglie gelo1:;a,la vediamo far di tutto per darsi un tono, ma i risultati restano tmoddi'!facenti. MARIO PANNUNZIO LUl·IlAl IIEB .A.. :H:OLL Y""'v'v"OOD I '\'TRAI nel teatro quando già era finita !a scena. Logan mi disse : « Non conoscete la Raincr? Eccola là in fondo •· Vidi infatti, seduta su una seggiola a sdraio, una piccola donna dall'aria spaurita, che fumava con molta grazia. La mano abbandonata sulla spalliera, si passava la sigaretta fra le dita ncrvmamcnte, guardandosi attorno con aria sospettosa e diffidente. A un tratto, si alzò e cominciò a camminare su e gi1".i a braccia conserte. Sostò un attimo, poi venne dalla mia parte e, avvicinatasi a un opcratorc 1 brontolò in te• desco qualche frase. Potei capire che la signora era molto preoccupata del suo viso e indispettita della truccatura. « :V{i sento vecchia e brutta! » c- :,clamò. L'altro rispose qualche fra,;c che non capii. Nel frattempo giunse il truccatore, che le ritoccò la pettinatura, le passò la cipria wl volto e le spazzolò le ciglia. Improvvisamente si fece buio, e si udì nel teatro un vociare confuso. Una donna strillò; si intesero dei colpi sordi, poi la voce di Fred Fowlcy gridò: « ~on è niente! Di', Jimmy, attacca il tremila>. Passò un attimo di profondo silenzio, e una voce dal fondo gridò: « ~on at1acchiamo niente! > funi risero. Poi le grandi porte dello studio si aprirono, stridendo sulle rotaie. La luce del giomo inondò il teatro e apparvero allora alcuni uomini rhc, così controluce, ~mbravano rita- ~liati ~ullo (fondo del ciclo. « f:: cominciato lo sciopero! > gridò uno di questi. Fu un colpo di scena. Cli operai, che dovevano certo saperne qualcosa, u'icirono dondolando le spalle e nel cortile ~i intravvide una folla agitata. Nel teatro, qualcuno accese la lampada tascabile. Frcd Fowley, brontolando, prc~e a calci uno sgabello. « Stacca le spine >, si udì gridare,« tu non esci se prima non hai stacc.1tn tulle le spine! > 11 teatro si empì di rumori. « Non si stacca niente! > gridò uno. Poi echeggiò uno schiaffo e cominciò un paraSTELLEA TEATRO A. LOS A!':GELES, in California, il 20 aprile è 1tata data la prima rappresentazione d1 • Tovarich B al Teatro Daltimore. S'era diffusa nella città la voce che tutte le stelle d1 Hollywood sarebbero intervenute a questa recita, e la folla, che voleva usi.51ere all'arrivo delle R:rand1• stars ·, si era assiepata fin dalle prnnc ore del pomeriggio davanti all'ingresso del teatro. Ver'10 le dieci, infatti, è appar&a Simone Simon. La folla le si è lanciata intorno per applaudirla, e a st·tnto ne è stata liberata. La giova.ne attrice francese è svt-nuta. Poco dopo c'è stato un 1ussegu1rsi di arrivi straordinari, fra i quali anche John Darrymore con la moglie, dalla quale aveva già divorziato da due giorni. L'improvviso apparire di que!la coppia ha desiato grande curiosità fra il pubpiglia. Le donne che si trovavano in teatro uscirono in fretta. Luii;;c Raincr era rimasta dh,gustata di tulto ciò; la vidi traversare il cortile cd entrare nel grande bar che guarda il giardino. La seguii. La sala era piena di attori in costume, col viso lustro di vasellina. Solo la Rainer aveva il viso ancora color terracotta, e indossava un leggero abito color canarino, unto nell'orlo della scollatura. Si sedè a un tavolo assieme a Frcdcrick. 11 suo viso era ancora indispettito, e alle domande di quelli che si avvicinavano a lei rispondeva coi gesti manierati di una grande anrice di teatro che continua a recitare anche dopo la rappre~entazionc. Si agitava nervosameme; appoggiata al tavolo, cambiava ogni cinque secondi cli atteggiamento, ora tenendosi il capo con le mani, ora stirando le braccia cd ora facendo crocchiare le dita. I suoi occhi guardavano nel vuoto con catti\·eria. fn quello strano ambiente, dove tul10 può accadere, dalle scene di gelosia, ai litigi per debiti, ai matrimoni e alle truffe, la giovane attrice viennese aveva assunto l'aria di una aristocratica nemica, come ~e volesse rappresentare la parte dell'europea civile caduta fra i h:irbari. .\li ~cdci a un tavolo accanto al suo, per o~scrvarla più da vicino. Scoprii che c~1racva1 con due dita, da un grande bicch'.ere appannato, dei pezzeni di c;-hiaccio che ~i passava poi sulla gola e dietro le orecchie. Il bar, intanto, si era animato come una bor~a e la folla premeva contro il banco. gridando. A dire il vero, mai avevo trascorso in uno qabilimento di Hollywood un pomeriggio come quello. '.':on c'era più la monotonia del lavoro ordinato e metodico di lutti i giorni; i vasti cortili de- ~i; s1abilimcnti sembravano grandi piazze in cui si discutesse l'awento di una nuova repubblica; le ultime comparse, gli operai da pochi dollari. e perfino i di~occupati che da mesi attendevano dirtro i cancelli, prendevano parte a quella grand 0 kermesse di Hollywood in i-ciopcro. Non ho preferenze in politica : no,l sono né repubblicano né democratico, blico. Il celebre attore di • Lord Brummell • ha impressionato molte delle sue ammiratrici: il suo ,·i,o è ormai una rovina. Egli sembra U!ICltO da un passato di vizi e di fatiche. La sua aria annoiata e sianca, 1 suoi occhi decorati da due cerchi lividi, hanno rivelato la vera età che quest'uomo era riuscito fino ad oggi a nascondere. :'.'id ridotto del teatro, durante gli inter- ,·alli, tutti questi attori si sono lasciati ammirare. Tu1ti fact-vano ala, con la bocca aperta, al passaggio delle celebrità, e sussurravano cordiali commenti, da,·anti ai sorrisi soddisfatti che Joan Blondell e D1ck Powell offri,1ano agli ammiratori. Anche quando, a spettacolo finito, le amm1ra11ssime stelle uscirono dal tea1ro, si ripeterono le steasc scene. A forza d1 gom111, i di,•i riuscirono a rag~iungere le loro automobili e a partire 1enza concedere autografi. LUISE RAINER Oht.ro-Ooldwyn-lhyer) ma queste giornate che rompono la monotonia dell'ordine quotidiano mi divertono; e quel che più mi ha divertito, quel giorno, è l'aver veduto i dirigenti, che da vent'anni guadagnano somme favolose senza il minimo incidente, impallidire, agitarsi e fuggire sulle loro grandi automobili. In quell'immenso bar, che è una grande retrobottega dell'industria cinematografica, dove tutto si confonde e bolle come- in una pentola, dove l'America è più America che altrove, Lui.se Rainer stava seduta a un tavolo, seguitando a recitare la sua parte di grande attrice europea. Discorrendo con Frederick essa diceva: « Qui non c'è un clima d'arte, tutto è commercio e danaro e la personalità di un artista è sommersa da questa moltitudine assetata di pubblicità, di gloria fittizi4 e di danaro_>. Non udii il seguito di questa conversazione, ma, a tratti, mi giunsero all'o• recchio frasi staccate ch'io ancora ricordo. « La mia sensibilità ... l'interpretazione che redime il soggetto... farsi una maschera con l'anima ... ,. Doris, per fortuna, sbucò dalla folla e tutta ansante si sedè al mio tavolo. « Oh, James, anche voi siete in sciopero?>. « No, i giornali non hanno ancora scioperato>, risposi. « Ah, siete venuto per i1 nuovo astro? >. « Già, eccolo qui accanto». « Queste si, che salvano il cinema! > esclamò Doris indicando la R~incr. « Fra poco Hollywood sarà popolata di educande anemiche, fatte venire dall'Europa ... Adesso è di moda Vienna ... >. « ...Poi verrà la volta di Madrid >, aggiunse James Martm che fino allora era stato a sentire i nostri discorsi. La Rainer, in quel mentre, ,;;j alzò e, preceduta da Frcderick, passò fra la folla, riparandosi il volto con le mani, come per evitare il contatto con quel pubblico. « La signorina se ne va! Non scm• bra un essere· umano: ha qualcosa di sopramyi.turale, un angelo che beve solo la rfgiada delle orchidee .... >, disse con ironia Doris. « Però anche lei, va di corpo! > aggiunse trivialmente James Martin. JAMES W. BELL JOANBLOl!DELE SUOIIARITODIOKPOWELLENTRANOIIEL TEATROBALTtllO&E

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