Omnibus - anno I - n. 7 - 15 maggio 1937

organizzazione sociale e politica esistente fra musulmani e cristiani, costituì il presupposto necessario perché nuclei europei potessero vivere ed esercitare nei paesi musulmani la propria attività. nell'interesse loro e di quegli stessi paesi. Su questo terreno l'Inghilterra è stata veramente larghissima. L'articolo 13 del trattato anglo-egiziano riconosce apertamente che e il regime delle Capitolazioni attualmente vigente in Egitto non è più in accordo con lo spirito dei tempi e con lo stato presente dell'Egitto•· Questa l'origine della Confe1cnza di Montreux, chiusasi la settimana scorsa e che ha sanzionato l'abolizione delle Capitolazioni. Che cosa si è sostituito al regime capitolare? Un regime transitorio di dodici anni, durante i quali i tribunali misti continueranno ad esistere ed eserciteranno, oltre la loro presente giurisdizione giudiziale, la giurisdizione della quale ,ono attualmente investite le Corti con• solari. Inutile scendere ai particolari. Spalleggiato dall'Inghilterra, l'Egitto non si è impegnato a nulla di definitivo. Le formule adoperate dai suoi rappresentanti sono formule di cortesia: il governo egiziano • è disposto•, • non ha difficoltà,, ecc. !:: stabilito che, abolite le Capitolazioni, l'Inghilterra si asterrà da qualsiasi ingerenza per tutto quanto si riferisce alle relazioni fra l'Egitto e gli stranieri, che detengono, fra l'altro, l'assoluto monopolio dell'industria e del commercio. • S. M. il Re e Imperatore riconosce che la responsabilità per la vita e i beni degli stranieri in Egitto incombe esclusivamen• te al governo egiziano, a norma dell'ar• ticolo 12 del trattato. Giusto. Senonch~ una convenzione, annessa al trattato dell'agosto 1936, stabilisce le immunità e i privilegi delle forze armate britanniche. Gli accampamenti britannici saranno • inviolabili,, sotto il controllo •esclusivo• delle competenti autorità britanniche; nessun membro delle forze armate britanniche sarà sottoposto alla • giurisdizione criminale dei tribunali egiziani• né alla • giurisdizione civile• di questi tribunali per questioni derivanti dal suo ufficio, ma spetta esclusivamente all'ambasciatore britannico decidere se la questione è sorta • da un dovere d'ufficio,. Sono dei veri e propri privilegi capitolari che sopravvivono ad esclusivo beneficio degli inglesi. Aveva ragione E. W. Neumann, indiscussa autorità in materia di questioni m~ditcrranee, quando scriveva nel suo libro • Thc Mediterrancan and its Problems • queste profetiche parole:• Rimane il fatto inn~gabile, e rimarrà sempre, che la Gran Bretagna intende tenere i destini dell'Egitto nelle sue mani fino a che il Canale di Suez manterrà la sua importanza politica, strategica e commerciale sul benessere dell'Impero britannico•· Il Neumann è uno dei migliori amici dell'Egitto. PER LE FESTE dell'incoronazi<me di Gior• gio VI, l arrivato nel porto di Southamplon un uomo dal/' aspetto mode,to e rude, tipico dei man·nai britannici. Egli si chiama David Young ed i un discendente degli ammutinati della nave inglete Bounty che nell'opn'le dtl 1 789 sbarc6 nell'isola di Pitcairn nel Pacifico, e vi fece ra.ua. Mr. David Young ne i l'at• tua/e gOf.Jernatore d l ttato invitato anche lui, a Londra, a rapP,etentare i 210 abitanti dell'ùola, tuttì aute,uici pronipoti de/l'tquipag• gio dello Bounty. Prima di sbarcare wt wolo della madre pa• tria, qutsto si,rgo/are perso"aggio si l fatto cogliere dall'obbitttioo dtl fotografo mmtre si lroava il bn-retto in ugno di saluto e con un raggiante sorriJo sulle labbra, Evidenttmmte n-a mollo contnrto di essoe il pn'mo abitante di Pitcairn chefosse mai venuto in Inghiltt:rro. Dopo il pt:rdono, l'o,iore. C'l voluto un secolo e mezzo, ma infine anche l'ultima macchiolina l scomparsa. LE DIVE DEL CINEMA scioperano. ù comparse, qutllt roga.ue che fanno di tutto per apparire un attimr., in primo piano, ,niMt:ciano i produttori. Ad Hollytc:ood. gli stabilimenti Paramount hanno corso il n'schìo di dootT interrompere la lavo-ra::io11dei importantissimi film, perch4 itJasptttatamnrte alcune gi()f)ani ragakze si sono fatte at·anti dicendo di non pottr continuare a p,ettare la IMO opna, ,e "on vtnivano accettate c.n-te condizioni. I direttori di tutti i gra,idi 1tabilimentì cinematografici sono preoccupati di questa no• vità di metodi. E c'l di più. Lo sciopero diviene di moda. Pruto vedremo J\1ima L<Jy, Jum flarlow, Carole Lombard vantarsi dei propri ,mprOflfJisiscioperi. Ct:rtì metodi s0t,'1Jersivi ri• ,chiana sempre più di essere adottati, non Jnr i&opi pratici, ma per snobitmo. Così alcuni atton· si sono dichiarati in favore dei roui, r«andosi perfino in Spagna. Non si tratta "emmnro di astuzia pn- farsi un po' di pubblicità. Il caso è dive-rso: sì tratta dì pn1,•erti• mnrto ingiustificato e gratuito. ALLE TRUPPE na::ionaliste, tntratt a Malaga, si 10110arresi un giovane soldato e una ragazza. Con grande sorpresa il soldato ha dichiarato di essere una donna e di essn-e sortlla della sua compagna. Si tratta di due coraggiose ragazze di ima illustre famiglia spa. gnola. Sorprtse ntl luglio scorso dalla rivoluzione, una di tue, la pirì giot:ane per età, ha indossato w1 abito mmchilt t si ( arruolata. Dopo di cW ha prtsentato ci compagni la sorti/a come sua moglit. Pare che in momenti drammaticissimi, il falso ,,n'litt co,mmista abbia difeso la fafsn consorte con indiso,tibile t:fri. litd. Le due ragazze ha,ino narrato lt loro avVffllurt, dtscrlvnrdo le tn'stissime condizioni di molte giovani spagnole, costrette a dit·tntare a,nanlt di militi rossi. Qt1aJ1dOun milite si in• namora, accado110scene selvaggie. Spesso le due sortllt ttntarono di raggiungere le file dtl generale Qutipo De Llano, ma /se cid ero /X)SSJ.bilpeer quella trat·tt11ta, rtslot:a diffi• alt per l'altra. D ■ NIBUS PAGINA Z ~illffifilillfil ffi Wfil LE DUE SPA<JNE E PARLIAMO della Spagna. Da molto tempo nmand1amo l'adempimento di questo ingrato dovere. Troppe ragioni ca facevano esitare: l'oscurità dei motivi profondi, da cui la tragedia trac origine, la complessità dei problemi internazionali, che vi sono connessi, l'inccrtt'Zza dell'IV\cmrc, e, soprattutto, la terribilità della lotta. Non possiamo rimandare ancora. La tra. gcdia spagnola è, ormai, parte troppo prc• pondcran1c della tragedia europea. E, pro~ priamente, quel che la Spagna è oggi, potrà essere l'Europa domani. E runico insegnamento certo, che si tragga dalla crisi 1pagnola, è che qucll'1m·olucro di uggezu, che si chiama civihà, ~ ben tenue e fragile e che la follia è usa, più vicina a noi d1 quanto crediamo, e può, da un momento all'altro, spezzar le dighe, che secoli di con. v1venu sociale hanno costruite, e irrompere sulla scena del monrio. Il signor Salvador dc Madariaga ha pubbJj. ca10 tempo fa ncll'Obserr;er un lungo articolo, in cui dimostra\'8 l'origine strettamente spa• ~noia della tragedia attuale. Egli premetteva che entrambe le parti in lotta avevano diritto al rispcllo, se non a11'ammir12:ìone universale. Az.ai'ia era l'uomo d'onore, uno spirito di• sintercssato e ricco di alte doti, il cui amor 111tellecwa/,s per la nativa Castiglia ha ispi~ rato alcune delle più belle pagine della mo. dema prosa •pagnola. Largo Caballero un uomo la cui vita è stata interamente dedicata alla classe operaia; la cui tattica è andata mutando dalla collaborazione opportunistica aotto Primo dc Rivera alla rivoluzione non compromettente sotto la repubblica; ma la cui strategia è rimasta ferma e fedele al credo marxisiico, in una lotta che è durata tutta la sua vita, che è un esempio di pcrse\·eranza, dt disinteresse e di unità d1 propositi, Fninco un soldato esperto, l'uomo della disciplina, ammirato e rispett.ato dall'intero esercito, per le sue qualità d'intelleuo e di bnivura; un uomo che fino allo scorso luglio a\.cva resistito a tutti gli inviti a lanciare di nuovo l'cscr• cito in un'avventura politica, del tutto li~ro da ambiz.ioni poli11chc, dotato d1 un senso alto e chiaro del doHrc e di un patriottismo etemplare. Questi, secondo dc Madariaga, I capi. Guardiamo i gregari. Dall'una parte la gio• vcntù delle classi lavoratrici e un considerevole numero d1 studenti, combattenti con lo splendido coragfi!:iodella gioventù. Dall'altra, volontari di tutte le classi che dai ranghi degli insorti levano il grido: Arriba Fspana, e i cadetti dell'Aldz.ar. Come possiamo noi liquidare - si chicdcV2 dc Madariaga - tanto eroismo, tanta fedeltà a un compito spontaneamente scelto, par• lando con dispregio d1 • plebaglia roua • e di • sghcm ribelli•? Non è forse evidente che, da entrambe le parti, una visione e un ideale avanzano sul fronte delle schiere com• battenti, come le bibliche colonne di fumo sul fronte di Israele? LA COLONNA DI FUMO F IN QUA l'articolo non è che un puc• rile tentativo da parte del signor de Madariaga di mantener buoni rapporti con entrambe le parti. Puerile il fine, puerile l'argomento; il quale, in sostanu, si riduce a questo: chi.';siccome, in Japagna, si combatte con coraggio da entrambe le parti. cosi da entrambe le parti ,·i deve essere un ideale. E dc Madariaga non ai chiede affatto quale dei due ideali sia al giusto e quale l'ingiusto. Ni si chiede se qualsivoglia ideale possa mai valere a far perdonare a un partito o a una fazione orrori come quelli commessi dai rossi per lo meno nella prima fase della guerra civile. In sostanz.♦ dt Madariaga appartiene a quella piccola schiera di intcllc1tuali spagnoli, che hanno cosl validamtntc contribuito a fare scoppiare la tempesta, e che, poi, quando la tcmpe~ _ e scoppiala, si son tnitti da parte, protestando:• Ma noi non ,,olevamo questo!•. Unamuno passò ai nazionalisti e riebbe la cattedra; poi se la fece togliere di nuovo, e, alla fine, è morto. D1 Ortcga y Gasset non si hanno notizie. Dc ì\fadariaga, più duttile e più scaltro, appena comi~ciò la tragedia, se ne andò a Londra; e là rn~gna e scrive articoli, come quello che qui si riassumt, Lo scopo del quale è cosl trasparente, che egli stesso crede necessario domandarne perdono: Mi si perdonerà se dirò che nello stato at. tualc dei sentimenti in lspagna, questo mio riapetto, questa mia simpatia per entrambe le parti è il modo più sicuro per isolarsi com• pletamentc; perché l'unica cosa che le due parti hanno in comune è l'eguale odio per quel pui;tno di spagnoli che le capiscono tutte e due e che darebbero la vita per una trci:tua d1 cinquanta anni fra le due 1rreconciliabili Spagne •. E anche questa difesa è puerile: perché se è \·ero che lo stato degli animi in lspagna oggi è tale che chi ttnti di tcncrSI a eguale distanza dalle due parti corra il rischio di essere odiato da entrambe, cosi non sarà domani; e quella delle due parti che sarà riu~cita vittoriosa, dovrà pure ricordare che 1n piena mischia il prof. dc ~ladariaga non disconobbe che Az.aòa era l'autore di alcune delle più belle pagine della prosa spagnola moderna, e che Franco era un nobile soldato, dotato di un alto senso del dovere e di un patriotusmo esemplare. Quanto poi alla tat• tica e alla strategia d1 Caballero la distinzione ci sembra sottile: in sostanza, poiché sotto Primo de Ri\·era a ri~llarsi si correvano ri• schi seri, il cosi detto Lcnm spagnolo non si nbcllò, anzi collaborò; e sotto la repubblica, poiché a ribellarsi non si corrc,•a alcun peri• colo, si nbcllb; ma questa - dice dc ì\ladar1aga - era tatttca. La sua stratei;tia rimanc,·a ferma e fedtle a Marx La sola cosa che risulta. cena dalla parte che abbiamo riponata de\l 'anicolo è che de Mada.riaga., Quando scrivev11,non sapeva quale delle due pani avrebbe nnto. E questa in• certezza è la colonna di fumo che marcia in testa alla sua prosa. CASO SPAOIOLO -.,rA VI t una parte dell'articolo di dc .&t'& Madariaga che ci sembra estrema• mente importante e che, se non in• corriamo m errore, sfiora quello che si può dire d nocciolo della crisi spagnola, o almeno uno degli aspetti principali di esso: cd è quella in cui si rivendica l'origine e il carattere strettamente spagnoli della tragedia odierna. Mtuiamo da parte - dice dc Madariaga - tutte le complicazioni e le sopra.urutturc eu• ropce, che si sono aggiunte a quello che fondamentalmente è un caso strettamente spa• gnolo. Certo la Spagna non ~ nella luna, e le ondate del Fascismo e del Comunismo si sono rove:.cia:c sul suo tcrruorio e hanno me• acolato le loro acque rabbiose in questa tcr• ribilt contesa. Ma sebbene le due fonc ne• miche possano avere avuto qualche influenza 1ui movimenti n~ionali in confl1tto, pure esse non hanno agito come modelli che in proponionc relativamente piccola. Allo stato attuale delle cose, la tragedia spagnola sarebbe aV\·cnuta anche se così Lenin come Musso• lini non fossero mai esistiti: le sue fonT\C sono genuinamente nazionali, e si può anche dire che gran parte dt1 auoi aspetti tragici e, in un certo senso, insolubili derivano da qucll'irreduc1b1lc residuo di •ispanismo .., che nitntc: ila da fare col Fucismo, e mente col Comunismo. Come abbiamo premesso, questa parte del• l'articolo colpisce nel segno. Ma de Mada• risga, subito dopo questa intuizione, si perde in digressioni. E si dilunga, per esc:mpio, a dimostrare come la lotta che si combatte in lspagna non abbia niente da "edere con gli ideali anglosassoni di li~n.à e di democrazia. Dimostrazione di cui non è chi non veda la superfluità. Ma non chiarisce affatto in che consista quel!'• ispanismo•, in cui egli \'edc - e a ragione - l'origine e la ragione della tragedia odierna. L' ISPAIISMO QUELLO che dc Madariaga chiama re• siduo irrcduc1bilc di • ispanismo• è il carauerc spagnolo, quale e, si presenta attraverso secoli e secoli di una stona dra~ 1matica e glorios.a. Un individualismo un particolarismo eccessivi, fino alla indisciplina assoluta, fino all'anarchi11; una doppiezza e una ipocrisia unza eguale; una crudeltà ferina; un panissitismo inguaribile, l'odio per il lnoro ordinato, l'amore per la razzia e il brigantaggio, sono qutsti i tratti salienti del carattere spagnolo. E, accanto ad essi, capa• cità d1 dedizioni cupe e fanatiche a un ideale, a una fede, o, anche, a una supet$tizionc. Se quei tnini, che si potrebbero dire negativi - l'individualismo anarchico, la crudeltà, la poca laboriosità, - abbia Ja Spagna cristiana e modcma ereditati dalla Spagna musulmana o se, invece, essi siano mali congeniti del popolo spagnolo può esser dubbio. Certo sono costanti nella storia spagnola. La Spagna musulmana si spezzò in una folla di piccoli stati, che si dilaniarono l'un l'altro; e, all'interno di ciascuno stato si dilaniarono tribù e tribù, famiglie e famiglie, prttendcnti e pretendenti. Nello stesso tempo, i reucci cristiani quasi mai riuscivano a tenersi uniti contro il comune ntmico; e persino Isabella e Ferdinando riuscirono a unire le loro fon.e, ma non i loro popoli. Ancora per secoli e secoli dopo di loro, Aragona o Biscaglià, Na. varni o Catalogna difenderanno con accani• mento i loro fut:ros e i loro privilegi. La crudeltà degli emiri t dei califfi, che uccidc,•ano con le loro mani i figli e i fratelli, che facevano ammucchiare le teste dei nemici uccisi e su quei macabri mucchi facevan salire il muezzin a dire la preghiera della sera, passò a un Pietro il Crudele e a un Enrico di Transtamare, che sgozz.ano sotto la tenda, come volq:ui assassini; e passerà ■I Fronte popolare di Madrid, di Oarccllona, di Valenza. Ma il vizio peggiore, quello che creò un abiuo incolmabile fra la Spagna e la moder• nità, fu la inettitudine al lavoro e all'industria, il costume di ,,,vere sulla terni del vicino, la razzia elevata a istituzione, la conqui&ta e la gut";rra cornc mezzi ordinari di vita. I mori erano vissuti per secoli gucrrc,ggiando e razziando i cristiani; poi i cristiani vissero per secoli guerreggiando e razziando i mori; e, quando i mori furono cacciati, guerreggiando in tutta l'Europ11 e portando via l'oro del Mcs• SICO e del Perù. Le lunghe guerre estenuarono la nazione, e l'oro amtricano passò attraverso la Spagna, senza fermarsi, • comt l'acqua sul tetto di una casa•, e andò a fecondare le Fiandre. 11 picaro trascinò per secoli i suoi cenci gloriosi per tutti i campi di batta.glia d'Europa, finché a Rocroi cominciò ad as. salj:giarc la sconfitta. & quando non vinse più guerre, quando non ,·i furono più continenti da depredare, quando non vi fu più gloria, nmascro i ccnci. Così il picaro si tramutò OMNIBUS !!: 1 AN110,. Nllll. 7. , .... oo,o 1937-IV r1 IINIBUS SETTIMANALEDI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE lL SABATO IN 12·16 PAGINE ABBONAMENTI Italia e Colonie i anno L. 45, temeatrt L, 23 Eit.eroi sono L. 70, ,emen~ L, 36 OOJft JIUIIEI.O UNA LIRA Mno1C1rlnl, dlaegni e fotogn6e, anche te non p11bblicau, not1 11 re1m11ilco110, Dlresion.a: Rtima • Vla del 8ndsriti 1 28 lmminl1b'ado11•: Milano• Piuaa Oarlo Erba, 6 Soc. .lnOR. E4itr1ce " onmus" . llllu.o 11 ..._ _________ ...J

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