Omnibus - anno I - n. 6 - 8 maggio 1937

~ 8 MAGGIO l'1J1,XV o•N1BUI PAGINA 8' ~'-"'""""''""-----•-¼---~--~~----- [DAL NOSTRO INVIATO] Riga, maggio. M A t POI ESATfO che nell'Unione Sovietica si ~a avverato il principio secondo cui ogni lavoratore possiede i soli proventi che gli vengono dal suo lavoro personale e gli sia tolta del tutto la facoltà di giovarsi del lavoro altrui? Facciamo un esempio. La Ghepcù, oltre a essere la molto celebre organizzazione di polizia, è costituita in un sindacato che amministra alcune imprese industriali : i campi sportivi, i teatri, l'Agenzia statale di viaggi (/n- \Ono grandi parchi pubblici dove si trc,vano a pagamento teatri, cinema, sale da ballo e da gioco, palestre ginnastiche), i grandi alberghi, le esposizioni, i teatri, l'Agenzia statale di viaggi (Jnturist). Queste sono tutte imprese ricche, e quando la Ghepeù ha pagato i 11uoicontributi allo Stato, rimane sempre quello che fu dalla sua costituzione: il sindacato più ricco dell'Unione. Già al tempo del razionamento dei generi, i magazzini chiusi della Ghepeù erano i più fomiti: avevano perfino di- )Crete camicie e cravatte, e da ciò distinguevo, mi ricordo, i membri della famosa organizzazione, quando non portavano l'uniforme col classico berretto verde. GKEPEÙ COME SINDACATO Oggi che la nuova borghesia russa può spendere, e senza timore o quasi di inchieste sull'origine dei suoi proventi, il patrimonio di questo sindacato è più pingue che mai. In tutte le imprese della Ghepeù vi sono uomini che lavorano, e oltre a lavorare com• piono servizi di polizia : camerieri e portieri di albergo ; conservatori e cu• stodi nei musei; artisti, maestri, inservienti nei parchi di educazione. Mi chiedo se que~to non equivalga al fatto di servirsi o sfruttare, come si dice in linguaggio marxista, il lavoro delle braccia e della mente altrui. La Ghepeu è ricca, i suoi membri provvini e for• nitl conducono una vita di lusso, mentre l'impiegata dell'Inturist, l'inserviente dell'HOtel Métropole, il maestro di ginnastica o di scacchi del Parco, hanno soltanto il loro salario, e insomma non partecipano al guadagno delle aziende come non vi partecipano gli operai e gl'impiegati di altri sindacati. Su questo salario, poi, i lavoratori devono pagare i contributi sottoscritti più o meno volontariamente e che incidono spe11soil salario fino al 30 o al 40 per cento: sottoscriz:ioni a prestiti di Stato all'interesse del 6 per cento, ciò che è veramente strano per un'economia come- quella sovietica, e per una teoria come quella comunista ; sotto- ,;crizioni per la guerra di Spagna, sottO$Crizioni sindacali, di club, d'educazione dell'infanzia; oltre alla. tassa sul reddito. Tutto questo pagano i sala• riati. Stando le cose a questo modo, ci troviamo di fronte a sindacati compo- ~ti di privati cittadini che si servono e !ii arricchiscono del lavoro di bractia salariate, e se vogliamo spiegar meglio le cose, si tratta di differenti società anonime in cui le azioni dei vari componenti non sono né Un apporto di denaro né una mente direttiva e tecnica: ma benemerenze politiche, privilegi acquisiti non si sa come, a ogni modo di natura aristocratica. l!. vero che Stalin fa una vita modequalche ostinato contadino individuale sul suo campicello: tutto contribuisce a dare l'idea d'una vita accentrata, a rendere più grandi, più sconfortanti e remote le distanz:c, più chiuse e diffe. rcnti le categorie, più limitate le comunità d'un solo mestiere. Lo spettacolo migliore che i bolscevichi possano offrire è quello dei ragazzi. REAZIONE DELLA DONNA RUSSA La comunità sociale sovietica, a un certo punto, oltre che di conferenze, comizi, celebrazioni, ha avuto bisogno di qualcosa che fosse intimo e familiare, per la buona ragione che, abolito l'amore libero (e difatti è ripullulata la prostituzione che soltanto tre anni fa era perseguitata e per cui esiste un istituto di rieducazione pieno di buone intenzioni e di cortigiane finite), soppressa la libertà di aborto, limitata la facilità dei divorzi, la donna russa ha tentato istintivamente di ricostruire il suo regno cui aveva dato tanta mano a distruggere. Di tutto il libero amore è rimasto un lascito miserabile : una donna chiede lavoro a un funzionario, questi promette a condizione che la donna sia gentile con lui, come si dice elegantemente. I fatti si risanno, il fun• zionario è destituito (c'è un'ondata di puritanismo in tutta la Gioventù Comunista che forma il Komsomòl), viene un altro funzionario e fa lo stesso. Così all'infinito. La profonda reazione delle donne ha improntato di sé la nuova civiltà familiare sovietica. Ancora per l'accentramento della vita urbana il vivere è prosta e semplice, ed è questo un ,uo titolo alla stima pubblica; ma è pur vero che la maggioranza dei funzionari sovietici è ricca, conduce una vita non altrettanto semplice e modesta. E costoro devono la ricchezza preci,;amcnte 4 al lavoro di 23.508 imprese industriali, di 5.6o8 cooperative agricole, coi loro nove milioni di operai industriali e i quattro milioni di operai agricoli. C'è miscuo, più persone abitano una stanza con la solita limitaz:ione dei sei metri quadrati per ciascuno; una stanla, per chi la vuole, è un privilc$io costoso e bisogna pagare il fitto anticipato d'un anno agli speculatori dei sindacati e talvolta privati: ma intanro ricomincia una vita familiare. Stalin ha interpretato questa profonda reazione della donna diffondendo dovunque una sua fotografia con un bambino in braccio. La Russia intera ha risposto a questo appello. Lo scorso Natale una campagna dei giornali disse a chiare note che le famiglie potevano, senza perciò passare per religiose, fare l'Albero di Natale, chiamato esattamente così, appunto per dare una festa intima ai ragaz:zi. Si notò quel giorno che gli uffici e le industrie erano più tolleranti negli orari. Non ~i tratta d'un ritorno propriamente religioso; ci vuol _altro : le nuove gcneraz:ioni sovietiche non hanno la più elementare nozione di religione; anz:i, qualche tempo fa, per accertar-i dell'azione che alcuni cittadini sovietici e stranieri avrebbero potuto esplicare per una restaurazione religiosa, la Ghepeù organiz:zò una schiera di donne che, fingendo di volersi mettere in rapporto con qualche aulorità ecclesiastica romana, chiedevano di quali mezzi si potevano valere per raggiungere lo scopo, appunto per esplorare i rapporti e i tentativi che si potevano fare in questo senso. Per ora il fatto della celebrazione dcli' Albero di Natale ha il valore d'un fatto umano, d'un rito intimo cui tutte le società ricorrono a un dato punto, appena le famiglie riprendono un'unità. Nella rovina totale degli anni più crudi, tra le poche compagini familiari che si tenevano insie• me bisogna contare le famiglie ebraiche. Proviene da questi fatti in Russia il fenomeno di certe donne della nuova borghesia che, rovinate dagli aborti legali, dicci o venti in alcuni casi che ho veduto io stesso, cercano ora ragazzi da adottare. Questo nuovo atteggiamento, dopo la violenza del libero amore e del libero aborto, ha guadagnato rapidamente la nuova società. TORNA DOSTOIEVSKI Il linguaggio di molte ragazze oggi è significativo. Ed è proprio di questi giorni il ritomo a un grande 9C.fittore rinnegato e dimenticato fino a ieri, al punto che per visitare la sua casa a Mosca io dovetti fare tre giorni di richieste : Dostoievski, con tutta la sua morale e con tutto il suo cristianesimo slavo. S'è rapprc.,entato L'Idiota ridotto a dramma, in un nuovo teatro d'ar• te, ed è facile sentir dire oggi tra russi che, dopo Pusckin, è que~ta l'opera più significativa della nuova letteratura ru)- -..;a.Al lume di questa nuova morale che scaturi,cc dall istinto più profondo, la burocraz:ia sovietica appare già fradicia. Pe,ché non basta mettere un marxi'ìta in un'amministrazione per vedere le cose andar bene. Come un operaio sele-1.:ionatonon vien fuori altro che dal lavoro di due o tre generazioni ; e di questo si accorgono in Ru~ia ; come un intellettuale e un tecnico sono il prodotto di una ugualmente lunga fatica di generazioni (e di quei;to si sono rcw conto i bolscevichi quando hanno tolto tutti i divieti che riduceda chiedersi se non sia ingiusto che un lavoratore agricolo abbia minori proventi in natura nelle annate magre o nelle terre improduttive, poiché la sua percentuale di proventi dipende dal raccolto, mentre chi sovrintende non subisce le leggi delle annate e delle terPittori bolscevichi a una esposizione di quadri antlm.illta.risti re cattive. Da ciò la mobilità del lavoratore sovietico il quale, per poco che conosca il suo mestiere, corre da un capo all'altro del continente alla cact. eia d'un ,;alario migliore dove le azien· de, per rag~iungere la quo~a del ~ian? di lavoro, s1 contendono gh operai migliori. Da ciò il di~ordine dcli~ produzione e delle fomuure. Da c,ò anche quell'a11setto ~i ~ittà del lavoro chius_e con le abita7t01ll accanto alle fabbnche, la segregazione degli operai, spes: :,o guardati a vista. Senza contare 1 villaggi composti di operai stranieri coi quali è impossibile ogni contatto .e ogni informazione diretta sulla loro vita di cui sappiamo qualco,;a soltanto atlraverso le testimonianze di qualche transfuga. La Russia è grande. S'incontrano centri abitati a distanza di giomate di viaggio; non esiste ormai più, con la costruzione di centri industriali e di centri agricoli, l'abitato sparso; qualcuno di 'luesti villaggi si ritrova qua e là per la ~rande piana disabitata: le case di legno sono cadenti, l'erba cresce tra sei• cc e selce della piazzetta; e poi nel sud I capi del nuovo militarismo boli:.cevico: Voroscllof e StaUn , vano a paria i figli della borghesia distrutta), cosi un buon funzionamento è un prodotto di civiltà lun_g~ e ~az:iente e tutte le nuove ammm1straz10ni si ~no sempre distinte per fatti di questo genere che son proprii di ql:'ell~ sovietica: malversazioni, concuss1om, corruttela. Gli scandali sovietici più soliti riguardano abusi di pubblico denaro, abusi di potere, prevaricazione della più elementare onestà, e come ntlla più guasta borghesia le donne '-'.; tengono molta parte. Nel mondo occidentale s'è guardato per qualche tempo al fenomeno sovietico come al campo in cui si sperimenta la giustizia sociale. Dopo venti anni di pratica, la Rus11iaha dimostra• to che l'industrialismo porta con "é un M>lotipo di civiltà, e che non rimane se non soccorrere quelli che si trovano al primo gradino della 9eala sociale, aiutarli a salire, e a vivere meglio durante la faticosa ascesa. L'abolizione della carta dei viveri ha intanto portato a questo: che tanto l'operaio povero quanto quello privilegiato pagano il mcde ..i.mo prezzo nei generi d1 necessitd, ciò che ha fatto cadere il ,;cttanta per cento dei lavora.tori sovietici a un livello che for')(! non avevano mai con◊• sciuto prima. li compito nuovo della società sovietica, cutituite le classi, apparse le disparità di fortuna, è di istituire tutte quelle provvidenze che in Europa aiutano i mrno abbienti. t~- -.cndo l'indu'ìtria sovi('tica ai suoi primi pas,i, e nella difficoltà di trovare tecnici e operai selezionati, quelli che hanno un mestiere appena decente for. mano un'aristocrazia operaia, di'ìtinta quanto duemila rubli mcmiii distinguono lo stakanovista dall'operaio comune. Sono distinti perfino nellt' men- ~ operaie, dove si trovano locali ri• ..c.rvati per i più abbicmi, e alla tavola comune c'è appena una zuppa per lrta5chr più povere. Ma ricordo pure che tre anni fa, i treni che all'alba portavano da ~1o,;ca gli operai nc)?:listabilimenti dei dintomi, offrivano uno ~pct• tacolo difficile da wpponare per chiunque; vi ,;j ammucchiava un'umanità in condizioni mi,;crande, C'On la sigar<·tta arrotolata in un pezzo di carta del giomale. E oggi qualche a,pctto d~•lla vita sovietica ricorda certe cose che non sono proprio l'ideale dell'uomo nuovo: anche l'operaio '>Ovicticoao;pctta oggi la sera della paga per prendersi una )bornia di vodka. INCOGNITE DELLA SUCCESSIONE Comincia insomma l'epoca dell'ammimstrazionc pcrwnale, ndla mas\a ,;,j profila lentamente l'uomo <:0l0in lotta coi suoi bi,;,ogni, mentre ieri combatteva pci bi~gni di tutti. Non voglio far<' il no)talgico degli orrori 1>a~,atisol perché sono pa,;sati. Quelli erano e ,iman~ono orrori. Ma in~omma da quei principii caotici si aspettava un'altra umanità e un'altra vita. A conti fatti la Ru,.,..ia vede rinascere la sua nuov..i borghesia, come accadde alla Rivolu• zione france'-«!. E ,;j potre-bbc definire lo stato presente come di lotta tra la cla,;,<;eal potere e il potere dello Stato che _vuole accentrare tutto nelle sue mam. Non bisogna dimenticare che il Par• tito comuni)tai di cui Stalin è il Segretario generale, e che rappresenta 1n Ru .. ,;ia il potere esecutivo, è ~trctto fra due poteri di diver<.a natura: uno è il Comintem, la Terza Internazionale, che '){)\ra~ta lo stesso Stato e lo "tc~- .,o Partito: è una ...,p<"cicdi papato dcll'lnternaz1onale sociali\ta, intcnde11do per papato quello che un tc,npo a• ,-eva autorità sui principati cattolici; l'altro è un potere che proviene diretta• mente dalla \'Ccchia Ru,..~ia. ed è la Polizia, g:à Okrana sotto lo zar, poi Ccka, oggi Ghcpei1. e che è arrivata a prepotei · sullo St:no e il Partito, al punto segnato dalla lotta non ancora conclusa fra quei;ta potente organizzazion" e Stalin. Il quale tende a sottopon dll'autorità del Partito, e dello Stato, infine, la terribile organiz7.azionc, poggiando sul più diretto e l~ittimo strumento di autorità che è l'e11er• cito. I metodi politici della Ghcpeù ~no pressappoco quelli dcli' Okrana, ma li sopravanzano in ferocia. R, <:f• fcttivamentc, il ,·ero e pieno potere c- "ccutivo del bolscevi<.mo, e si dirama tra ~l'indi\'idUi più in...,ospcttati, tra alti.,-.1mi lunzionari, nello <;te1,,..c.,orpo diplomatico. Stalin col nuovo ,tatuto dell'esercito, le modificazioni dell'uniforme, delle paghe 1 tende a fare di e<.• w non soltanto il vero strumento fida• to del ~O\'erno, ciò che in o~ni caso porterebbe una ma~~-iore .,e non proprio assoluta umanità nella vita '-ovietica, ma for._e incomciamente propone la :ma -.ucce,..ione nell'ex-operaio marr~ciallo \·oro~cilov, sua creatura e capo dell'esercito. La distruzione della vecchia clas11e dirigente, la modestissima formazione delle generazioni nuove, non danno molto affidamento per l'avvenire. La vecchia classe portava in sé il pericolo d'un ritorno di Trotski, che ha già dct• to come e saranno vili e arrendevoli le classi dominanti og.l{incll'Ur-s davanti a una nuova ondata rivoluzionaria > · la nuova generazione sarebbe preda fa: cile d'un governo diretto da clementi çorti dalla Ghepeù, che raccoglie anco• ra i pochi supentiti della rivoluzioni.! del 'q. Il senso di tutta la lotta d'oggi nell'UNs si riflette, in definitiva, sulle prospettive della successione. La lotta politica di questi venti anni ha creato un ''.uoto in tutta la classe dirigente sovic• t!ca_.Ed ~ questo il problema dei prossmu anni. CORRADO ALVAR6 I l)rC(cdtn1i articoli dtll' inchini. dtl no1tro in,'ialo •\I "L l..,, R. S, _S. ,en1'anni dopo" '°nO 11a1, p\lb• bhtall nc1 nu.mtn t, J, 4, S d, "Omrubu,". 11■11 IN HEBDOMADE 52 pensieri sulla storia dell'Europa 28. Mi son messo nei panni, se è lecito parlare alla buona e fantasticare in tal materia, del più modesto fra quei patrizi ai quali appartenne un Benedetto, di quei fun7Jonari ai quali appartenne un Ar:nbr~io, ~i quei maestri d'arte del dire a, quah appartenne un Agostino; nei panni d' w1 attivo mercante viagçiatore dell'impero, de! più umile tra l'innumerevole folla degli sch:avi; in quelli d'un lettore del ta:-- do pagano Rutilio Namaziano, poc~ viaggiatore. Ecco latini di lineua, d1 CO'itumc, d'animo non che di governo, ecco latini Reno e Danubio, e Gallia e Britannia e Spagna cd Africa. C~ quanta verità disse il poeta: e ~i gena divenA: ne hai fatta una >: ventà che diventa perfino aggressiva per evidenza, facendosi un confronto anche materi:•- le colle condizioni odierne, quando abbiamo di tanto sveltiti i viaggi, accresciute, matcriafmente, le comunicaz:ioni. 29. Quanto all'oriente, l'unità roma• na vi assunse quella coutenenza che :s'è chiamata coltura 2"reco•romana, e l'av. venire d'un fatto come il cristianesimo. A ciò wn adeguate parole soltanto della forza di quella che disse l'impero preordinato per l'apostolato cristiano. 30. Mi !>Onmesso nei panni, non già di papi e di re, di vescovi e dottori, di abati e <.ignori e gente variamente nobile e illustre, ma, nell'Europa dei ~t·- coli oiù o~uri e travagliosi, nell'Europa p1u tormentata, nredata, pirateggiata, violentata, diroccata, mi '◊n mf'o:.-.onei panni d'un contadino o d'un p~tore rin.,clvato, d'un artigiano, d'un frat<' o d'un frataccio, d'un menestrello o d'un giullare o d'un giocoliere e buffone, d'un mercante girovago, ma• gari d'un bandito. Non dico nelle reggie e nei castelli e nelle abba1:ic e nelle scuole, ma per le strade tanto guerreggiate, nei bo5e111, sull(" piaz1:c umili, in casolari e capanne contadineschi, 3111Jc banC'hine dei porti e fra le ciunne e fra le. solda• ..- glie e fra la gente ste~,;,.'\ fuori ddla lrg_~l', l'antica unità rotta e conculcata e offc~a in tutti i modi e ì più atroci, ,i pt~rpctuava in una rhpondenza dd ,;entimcnto e dell'istinto umano, che nelle dric-.e più :iuperbe <' nelle più umili 11icelt-brava e sublimava in unità co"dcnte di fede, e attingeva ad una università civile e morale. antica e nuova, neHe pila umili coscienze come nelle pili alte. Le condizioni di quell'Europa, quali ci o:.onode't-Critte dagli ~torici. dicono con mmma efficacia quale e di che for• za viva dove,;se es,;erc la rÌ<;pondema di sentimenti e istinti umani nell'univer<.ità europea, te re-;istette a quelle condizioni di fatto e ad una tale distruzione e commistione di genti, che ebbe l'aspetto di una sostituzione di razza. Scnz..'luna tal forza insita e popolare dell'id('ale latino imperiale divenuto istinto delle genti, papa Leone I Il non avrebbe rinnovata e consacrata sul capo di Carlomagno nel Natale dell'Boo la dignità romana imperiale, né pri• ma il goto re degli italiani Teodorico ,-i sarebl:x: a,o:.unto il compito di qu<"il.t romanizz.,;,ione della sua orda, <:hl' riu• o:.cìa lui 111.1L'giordcelle for1:e umane, ma )i comi ,er opera di ,;ecoli ndla civiltà d'Italia e d'Europa. Cote~ta forza s,cortava San Leone Magno incontro a Attila coi (anti del mirncolo famoso. Pem.tndo a che co-.a ~i ridusse, come. e quante volte divenne pura affermazione dottrinale in alto, e puro istinto in basso, si intuisce che viva co<.a dove~sc e\,ere stata l'insopprimibile unit:\ romana 1 -.e rinacque in civiltà europea. 31. Imperi .,imili per va11tità e per unità go\'Cmativa a quello romano, cc ne sono 11tatinel mondo, ma, decadendo e di.,facendosi l'organi,mo politico, rirna ..e.ro di essi o civiltà inerti e difci;c ~oltanto dalla segregazione, finché potè durare. e dall'immobilità, finché l'im• mobilità non palesò che è moto "egrcto nel (Cfl\O dello "Cadimento; o stirpi inette a su,..,istere fuorché numericamente, o nazioni a11servite, o rovine e dc(crti. l.Jno, l'impero ròmano d'occidente, cadde e ,i frantumò, perpetuando la sua civiltà grccoromana in civiltà d'Europa, delle nazioni europee, le quali '-Onooriginali fra quelle del mondo per l'impronta che la tradizione unitaria, a.,~unta, riscos"a, tenuta in vita dalla Chiesa, imp~ ed imprime alla loro diver~ità di stirpe, di politica, di lingua, d'economia, di costume. 32. L'originalità umana non ,i trova nel primitivo o popolaresco dei romanticì, nell'istintivo degli scienziati, o nella purezza e razziale», dove si troverà se mai cosa molto simile o avvicinabile all'uniforme e fissa generalità delle spc• cie animali; ma nella civiltà, che la stimo!~, l'arricchisce, l'approfondisce, travaghandola e trava~liandosi. li trapasso della civiltà antica a civiltà delle nazioni europee, è non solo il più alto e cospicuo esempio, ma l'esemplare supremo ed unico di tale originalità rivivente. e Rinascita :, è una parola che ha il suo significato, stori• camcnte, soltanto conoscendosi come ciò che rinacque non era mai morto. RICCARDO BACCHELLl

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