Omnibus - anno I - n. 6 - 8 maggio 1937

~ ~ -- - Un abito da passeggio di panno squamato turchino con pettina bianca A\ n_, le lune \:ccch1c ~i f~no le <.:tdlt· c~n le .V<:cchi(' un!fo~1 si_fann? a~iti ~~r ..,j. ~ora. Ci ,iamo ,p1e~at1 malf'? LP: umfonm ce"ano via via d1 ve-.ure 1I m1htare ,I. 111pace e in guerra, pa,,ano nel paradi~ dri;li abiti morti . .., Xon per sempre. S}X'''° fi,;;or~ono, talvolta dopo ,ccoli c. appena rammorbidite, \·anno. le fortunate. a vf'<itirc fonnc meno mmcolo.-..c ma più amoro'ktmente modellate dalla e:razia. ~i-l!'Jb1to da pa,-,eggio che ,o...-ra,;ta que'ita nota. gli amatori di cimeli ~torici, i frequentatori di mu ..<·i ricono,ccrannc il cavallr~~crc di lim•a drl I 795. \{a que,~o viso• tra ,evero e capriccioi-o, q unt'<K"chio qui sourit à travers ses larmes, quc- .,t◊ le~~no broncio di una donna pNma di anima f' dw non amC'rà ~'-'non <'hi sarà degno di capirla, qui•,ta canottiera dalla quale il colombacc in ,picca il volo a pic·nc ali? ... La n·oda di ~l!i, CO'i.Ì varia r r.tranam<:nt<- priva di barriere doganali 'parli,1mo da un punto di vista puraramcntc r,t<'tico,. è la pii: no-.tale;ica di quantl' ri{·ordi la llù'ilr:l m<:moria. Durcna dei tempi? Jnquirtudin(• dr-I domani' e Ango~cia moderna»' La moda rrrca conforto nd pa,..;ato. E torna la canowera ddJo « <,,tupido » rqoo, tornano i grandi ucct.·lh ,:-he dall'alto vigilavano la virtù dcli<' no,tre :1ir-, tornano le maniche a co,cia. Per accentuare jUC• to ritorno, la bella capricciosa poggia, rom(• vt>drtc, il gomito ,.opra 1.111 pila'itro di puri~simo ')tilc liberty. U'" tn· coppie di bottoni chf' punte~giano la pettina bianca, ic;pirtn·bbcro la paz• zia di Charlot. Dd rbto chi di \'Oi. chi di noi rf',isterrbbr alla tentazione di dare una gira~ • .ina a qu(..,ti doldr.,imi bulloni? Abbiamo drtto: maniche a coscia. Intendiamoci. In quelle df"lla bella pa,.,;,c-ggiatric<' rinve sì la manica a co..;cia 1o « a pro,ciutto »,mail raffronto alimtn• taff" ')trid<'), ma pur<' la mc-zzaluna imbottita che \ulla ,palla del fante rattencva la cinghia dello >chioppo. E uno !lChiopJ>(·ttino ,ulla ~palla di <·o!f·i che ci guarda di quas!)Ù1 <,arrbbe il punto finale di un mirabile compie,((). L'a'i"ociazione militarismo-moda ,.j prf"\Cnta ancora, ma ricca di un intrrve-nto nuovo: l'influf'nt.a del pittore. La 'ipallctta eh(• dà t>quilibrio, fien·zza, ,;pavald(•ria alla manica, non vien" din·ttamc-ntc alla « no,tra > pa'i<;.('ggiatricc dalla giubba dd fante, ma attra- \'f'l'-0 i « manichini » di Giorgio de C:hirico. ~{olti pittori italiani i-.piravano la moda frann,e. Quella italiana 'ii Ja,.ccrà nella ~ua aurora i,piran• dai pittori? Gran ",Cgn·to que'ito, garan:1ia di ,ucc(.,.,;"· Gli ,torici della ~oda stanno studiando attualmente l'inflw·nza di "'1arie Laurf'ncin ndl.t rifioritura del cappellino e pa'itorale >, 1I cappellino d'Arc.adia che ha riaccc<-0 tra noi le grazif' di ~frta~ta,.io e_di \\'attcau. La militarità della moda trae s~1...'i0 i'ipiraziou<- dal: 1attualita ~liuca. ~C"Imaggio ?915 apparvero ,ui boulcvard1 penne di bf·r,;aglirri sui capini di Yvonne e ~1 _C.:laudette._Ogg,, il bcrrct½' t del rcqueté dà a qualcht· no,,tra ma')chi<'"tta una spavaldrn_a da_« figlia_ dd rcgg1m<'"nto >. La n_- ~idità df'lla divi,a militare accre~r. per contra"to, la izra11~ f' 11_ morbido_ d~II~ d.on~a. La p1u alta fra Jc donnr, Luigi Puki la chiamava e avvocata» e e 1mpf"'f1f'ra >. D1 lei ,., dice moltre p<>· polannrute: « E (C Clorinda fosse una guerriera, donargli gli iorrà la mia montura, cai{.oni branchi con la bottoniera > O ■ NIBUS PAGINA 1 S E LA llELLA IPPOLIT.\ dc- ..,idc1.1..,,tu. n altx-n, ~Cn<'.tlo~ico, gr;uio~.11nc11tc fìonto di n_omi illu..,tri, <;i ~.m:bbc facile ritrovare le ,;ue antenate: e prima Eva, ostinata a coglici l,t SUJ mela rara. O forse anche Minerva Dea. E quella Faraona che andava a caccia con la barba finta? C Aspa,;ia? E via via una collana di donne ~aggc e folli, dissimili in apparcn1.a, ma legate da una somiglianza sottile, arrivcrcbbo alla nostra Ippolita, discendente ultima, e perfetta. Sono quc11c che, volta per volta, si chiamaron gloria dcll.t loro epoca., o affiiLionc dri loro amici; sono quelle che, nell'ottocento, Thackcray imprigionò in un nome unico, e furono le snob,. Titolo vasto cd ambiguo. Difficili~,imo è dire dove lo ,;nobi,mo incomincia, senza e,,ere ,;forzo, dove finisce, 'ìen1:a e<.:,erecccc,.- 1,0. J<:, come sempre, è questione di proporzioni, perché, mentre la ,;nob modesta, attaccata ad un'originalità minima, ci irrita, la snob grandio,;a cri imrlligente ci incanta. Tale la bella Ippolita. Chi oserà accusarla di vanità o fri\·olezza? Il suo ,nobi'ìmo è autentico, ma squisito, cd ella intC'-"C la sua vita di ogni giorno con trovate minuscole o immcme, nuovi,simc :.empre : questo amore di novità e di ~litudinc la spinge, appunto, ad una continua ricerca di bellezza sconosciuta: è ~cmpre lei a trovare la dauza, la veste, la musica, il poeta che per noi wn rivrla:1ioni ~folgoranti. Co,;ì la sua amicizia per le duchc.!.se la spinge a cono'-ccrc il Gotha, Proust e Yfontesq_uiou; per amor del Balletto ,;ovvcn21ona, ancor <>1?gi,l perduto Nijin,;ky; mentre la sua familiarità con gli sporti\'i rende lei stessa audaci,.sima e bra- \'3, regge fra le mani il \'Olante di una automobìle o di un aeroplano con la g1·.1✓ 1.1 ,pa\·alda che porrebbe nel regger la ruota della Fortuna. Don:iani, la sua sc-ienza del bar si rivelerà mtcra, quando ridendo agiterà i mi-.cugli. La sua intelligenza la fa impe, io.--.l per lanciar fog~i<' e mode tutte ~uc, e doc1it'., per ~cguir <1ucllc dc~li .dt, i. se k ritiene <l<'gne. N"ulla le ,.fugge, e non ,;,j ripete mai. Nessuno la dice orgo~lio~a, perché, da qualche anno, seguendo una legge segreta di amabile umilt.\, conta amici devoti fra portieri d'albergo e marinai. Ella stessa è amica perfetta, e fedele: se sia buona non sappiamo, è cosa che non 'ii sa. !\fa non importa, coerente a ,é stcs~a e varia, tenace nel compiere la missione che si è scelta, diffondere il suo ~nobi..,mo interiore. Ci ~cmbra, qualche volta, che sia capace di ogni coraggio, e felice; ma non e \·ero, un coraggio le manca : ri\'clar-,i com'è, esser fiera di sé, capolavoro perfezionato ogni giorno, e non nasconder-,i dietro vacue fra~i di individuali~mo e per:;onalità, ma orgogliosamente gridare: e sì, sotto la utra snob!» Ed una felicità le manca: credere nella durata della sua potenza. Sa come fragile è il suo regno, continuamente rinnovato, e ne intravvede la fine, che sarà quella della sua giovinczza1 quando altre donne, più belle, e non ancor logorate da quest'ansia di meraviglioso che oggi anima Ippolita, b cacceranno spietate nell'ombra, con il loro snobi,mo imuperato e fiammante. Annullata, rinchiu,;a in una casa di pro\ incia, la bella Ippolita sparirà per noi ; e del mondo, che le fu terra di co11qui,;ta,. le rimarranno solo i grandi maga~ines che wcntagliano illmtrazioni e nomi prodigiosi. Leggerà, nei reccnti,'iimi, le imprese delle ri\·ali, fremt·ndone: negli arretrati le sue, con un <.:Orrisoraggiante. Allora finalme-nte, ai familiari annoiati, Ippolita dirà, come ,;j racconta una fiaba, l:i sua parola coraggio,.a: « Qua11do anch'io ero una snob ... » :M. R. I IJLLE TEHRE dell'irnpcr-o ingh:se, ti sole non tramonta rnai. Questo lo ~anno tutti. Pochi sanno però per quale ragione i re d'lngh1herra hanno pc~ na10 ::t riunire sotto un unico sct:t1ro una cosi stemunata estensione di territorio. Pochi 11anno per chi fatica il cacciatore di martore delle n,.c del lago Ontario e il cacciatore di antilopi del Tanganica. Pochi unno per chi milioni di paria si asfissiano in fondo alle miniere, marciscono nell'acqua, bruciano nelle fornaci, s'intossicano nelle officint-. Per questo splendido esemplare di umana ~llezza che potete ammirare qui sopra. Per portare al punto supremo di perfezione questo magnifico prodotto dell'eugcnismo e dell'estetica anglosassone: la Venere Inglese - Venm britannit:a. Studiatevela bene: la dolcezza e profondità dello sguardo dietro il gra;i:ioso strmginaso, la freschezza delle carni SOtl<> il mento a scale, l'ondosa follla dei capelli che si emancipano dal copricapo, l'des.:anza del cappello che arieggia l'elmo da trincea nell'assieme e il pennacchietto da turbante di maragià nella coccarda che lo souasta, la collana di perline, il fiorone sull'abito e la fortunata rosellina che dall'orlo della camiceu:11 occhie1tgia nella belleua netata a not del seno. Cuardate bene questo tipico esemplare dell'egoismo, dell'ottusità, del puritanismo, Jell'ipocrisla, della ferocia britannica, e tante cose vi &&rannosvelate: prima dì tutte, 1 m1ster1 della politica inglese. Un completo azzurro cupo; la. giacca è di crPspo ondulato, la veste è di seta stampata a. motivi bianchi· la. cravatta è di piccbé bianco * A dest . completo turchino dl seta stampata. a foglioline bianche; il colletto e la cra.vatt~ sono di picché bianco ra, u. '

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