SALARIE STIPENDI La decic;ione del Governo fascista di aumentare i salari e gli stipendi per adeguarli ai nuovi prcai delle cose ha prima di tutto, uno scopo immediato ~ ben definito di giusLzia sociale : mantenere. inalte~ati i_ rapporti reciproci fra le vane classi, ossia man:cncre invariate le loro posizioni rispettive. Si taglia alla radice qualsiasi speculazione. E si evitano, contemporaneamente, gli indebiti arricchimenti dei pochi a danno delle moltitudini lavoratrici. Non è difficile dimostrarlo. Ac;sistiamo, infatti, dall'autunno scorso, per la ripresa economica internazionale e per lo stimolo espansivo conferito alla lira dall'allineamento, ad un cospicuo risveglio degli affari. Le industrie, come dichiarava e documentava giorni fa il Presidente della Confindustria, hanno, in quasi tutli i settori, aumentato il loro 1irmo di lavoro e i loro profitti, di<,tribu1ti o non distribuiti: donde l'aumento con"l:derevole, qua e là ritenuto perfino eccessivo, del corso delle •\lioni. L'agricoltura beneficia gi:t d:1 tempo, traverso la larga p1atìca degli amma-.si ohblii.:-atori a prCzli rimunerativi, ossia attravcr,;o gli ac;.iui--~i in blocco dei princip,•li prodotti da p,--rte delle banche, di una si•uazionc tranrluillante: si p11ò,z1r1i, dire che q••i il n ... veglio degli affari e dei prezzi è stato avvertito e scontato in anticipo. ~frno sostenuta la posizione dell'attività commerciale, dibattuta fra l'aumento già intctVcnuto dei prezzi all'ingrosw e i limiti, più severi, posti all'('-.pansione dei prezzi al minuto. La po,izione è, inoltre. appesantit:i dal non ancor cresciuto potere d'acquist0 dciii" grandi masse dei comuma,, 1 :. Ora, come sempre acr:i.de nelle fa,;i C'idiche di ris\'eglio, il pJ.norama ha p, :- mdice essenziale ia ten,ionc, <,<:mprcpiù pronunri,Ha e 'il'l'!.Jj;re più di1rui.a, dei prcz1i sia all'ingrm<;0 sia .li minuto, sia nti prodotrt ;n genr1e, sia amhe, H'bhene meno. in <:uelli attinC"r:ti ;-.J co~to della vita. Ed è qui, in questa doppia faccia della congiuntura: tono vigormo della attività e incremento dei prezzi, che si radica l'annunciato aumcnto ~alariale. Il quale trova così, nello stesso tempo, le condizioni obbiettive per rcaliz- ·,arsi, e la giustificazione, sociale e umana, della propria realizzazione. Ora nasce ~pontanea una domanE:Jrl I ANNOI, ]11))[, 6, l MAOOIO 1937,IV , , OMNIBUS SETTIMANALEDI ATTUALITÀ POLITIOAE LETTERARIA ESCE IL SABATO I.N 11·19 PAOlNE ABBONAMENTI tu.Ila eOoloole1a-ano L. 461 aeme■tre L. 23 Eetero1 1tu10 L, 70, temutra L. 36 OGNI NOIU:&O IJN1 LIIU Maoo,orlttl, dhego.i • fotografie, aocbe ae o.on pabbllead, noo 1i ni1Lit11.i1cono, Dtrulou: Rom• • Via del Sudario1 28 J.mmiAIJtradone: )fi11no• Piaua Carlo Drba, 6 '5M. .boa. uurtce " ODUIITI " . 11.iJ.a.no f .i1AGGIO 1~37-XV O ■ NIBDi PAGINA 2* «La parola è al consi~Uere de1eiato ... » da: in qu.tle misura si è detc1 minato l'aumento dei prrzzi? Per quel che ri~uarda H costo dc..:lla vita, non ristretto però al solo settore alimentare, i cui prezzi, almeno in oarte, sono rimasti bloccati al settembre u. s.i si può ritenere che l'aumento verificatosi in queJ>t'ultimo periodo SLia fra il 12 e il 15 <'(, Non molto diversa è, fatte larghis,imc medie, la percentuale di cui è, nell'ultimo anno, cre~ciuta l'atti\'ità ddla produzione e degli scambi, ivi compresa pcrè1 l'attività c.~portatrice che nei mesi scor:;i, deprezzata la lira e bloccati i prezzi, ha goduto d'una sistemazione eccezionale e probabilmente pa55eggcra. Parrebbe quindi che, in quanto pc:·- duri abbastanza severa la politica di costrizione dei prezzi interni, J>ia questa la mi~ura intorno alla quale oossa, con equità e <:en1aturbamenti, aggirarsi l'aumento dei salari, che ci si propone di attuare. Quale sarà la portata dell'au:nentl) dei salari e degli stipendi? Esso funzioncrà come un'espansione del potere d'acquisto della massa dei consumatori. Da qui due conseguenze ; una immediata e una mediata. Immediatamente esso tenderà a d:.--- terminarc un certo aumento dei prezzi ultimi, ossia tenderà almeno, in una certa misura, ad annullarsi, ~<.·diat...1.- mente, però, attraver<;0 lo stc'50 aumento dei prezzi ultimi e via via dei precedenti, inciterà una ulteriore espansione della produzione; e que:.ta, nella maggior parte dei casi, si rivolgerà in riduzione dei costi e comcgurnte nuova contrazione dei prcct.i. Ora, pur non tra~urando la ha,;c intcnnedia del probabile aumento dei prCZ7i - e di qui la opportunità della continuata vigilanza su di c<:si- è quest'ultima fa~c ~hc, e~cndo più, duratura, ha maggior unportanza, cd e e55a che sarà bene 3. ver<' soprattutto di mira. Il che vuol dire che, di fronte alla impossibilità di misurare l'aumento salariale con un criterio rigormo, è piutto~to consigliabil<', sempre entro limiti di prudenza, di peccare per eccesso che per difetto: ossia considerare l'aumento dei salari come una vn.sta operazione di credito fatta, travcr~o i salariati, ai, le ste~,,e attività produttrici. Uno sguardo al commercio estero. Se il primo effetto, sia pur contenuto e graduat0, dell'incremento delle mercrdi, sarà una ulteriore tensione dei costi e dei preni interni, ~i avrà una maggiore convenienza da parte nostra a comperare dall'e~tcro cd una minore convenienza dall' estero a comperare da noi. Questo in linea teorica. Ora, non occorre dimo"trarc che tutte e due quc<:tc circostame (!li tenga prrsente l'andamento della bilancia commerciale nel primo bimestre dell'anno, ..1ppcsantita dal fabbi-.ogno eccezionale di grano c~tcro) ~ono assolutamente da evitare. Sarà perciò nccc~~rio, adc(~O soprattutto che il regime delle compen~a,.ioni private e cioè dei premi agli e~portatori è vrnuto a ce~,a,'C, che nell'applicare aumenti maggiori o minori di salario, alle attività di esporta1ione sia r~ervato un trattamento- di relativo fovorC'. Non è certo lm ca\O che, proprio pochi giorni fa, si sia costituito presso il Ministero degli E,teri un Ufficio di coordinamento per le esportazioni, che avrà soprattutto la funzione di a\irnC'ntarc in tutte le direzioni il ritmo di wiluppo. Esso sarebbe, però, destin~to a un rncCe"--;olimitato se non s1 provvedC'N' ad a~,icurarc quello che è l'c• lem<'nto e<:,emiale d'una durt"volc esportazione: i ba,si prezzi inthni, fondati ~u ba~si co~ti di produzione. t una prima g-rande prova, ma ben dC'gna di es'.'crc tentata. Sarà un grand(· collaudo per l'ordinamento corporati\'o. LlJ'NGRI UNA REGIONE che va tenuta d'oc~hio è il ~farocco ~pagnuo. lo. S1 ha un hcl dire:-che le cose , procedono pianl', J.1ggiù, ma non e vero. Intanto c'è una nota del govc-010 di Burgos alk potenze firmatarie di Algesiras, dei primi del marzo ~cor~o, che denuncia c,plicitamentc degli intrighi e delle agitazioni alla frontiera del protettorato francc .c e :.p, - gnuolo, che avr('hbc unicamente loscopo di pe1metterc alle autorità france:-.i « col prete~to di restaurare l'ordine e di impedire l'allontanamento delle tribù soggette, di invadere la zona spagnuola, violando, in tal modo, tutti gli accordi internazionali in vigore e determinando una situazione pcricolorn per la pace dell'Europa >. Non c'è nulla di esagerato in questa nota del governo di Burgos, perché il « Bollettino interno>, segrctis,,imo, del partito comuni~ta di Spagna del fcbbr:iio ~corso, < riservato csclu,ivamcntc ai militanti, dato il suo carattere clan• destino», come si legge ncll'avvt'rtenza stil fronte,pizio, imparti,c<' al fronte popobr<' di Tangt·r·• le isttu.:::ioni del ca\0, che dchhono CS\tre cst:~uite marcha11do de acuerdo con tl ministro francés. Di rhc ,i tratta? :'\cl lu~lio ,corso il ~ultano del ~tarocco inviava ..11 residcn• te gençrale francc~e una lettera c-hc, dopo varie considerazioni ,ulla situaziom· rccczionalr-, terminava co-,ì : e ~1i rimetto al governo frM1c<:',cp1•r a ..,.icurare la ,;alvaguardia d<'i miei diritti di ,ovranità garantita dai trattati >. Tutto c:iò è molto chiaro. ~lediantc qut•lla lettC'ra, d1.:ttata dalle autorità franc<'si del Protettorato, la Francia voleva ricordare che, <:ccondo i vigtnti trattati, la sovranità del sultano, suo protetto, si e5tendt• anche alla wna spagnuola del ~Iarocco, nonché alla :.tona inter• nazionale di Tangeri. Va ricordato, inoltre, che nei trattati franco-spa~nuoli del 1904 e del 1912 è comacrato l'im· pc-gno dd governv di ~tadrid di non cedere o alienare i 5uoi diritti i.ulla parte di territori « compre.._i nclln. ~ua 1.ona di influenza>. Se ne dc<lurc a Parigi che la Francia ha un diritto preminente a succedérc, eventualnll'nte, alla Spagna nella sua zona marocc-hina. 01 a si domanda : perché questo agi• tar,i del Fronte popolare a Tang<·ri t'. ai confini del Protettorato? Pc-r quak ragione le truppe france~i del .\larocro ,i c,ono ~po!.tatc vcr,o il confine dtlla 1.ona spagnuola? Co~a significano k i,pNioni del Rci.i<lente france~e alle· frontierr? A cosa lllira la prùpag,1nda prc~so gli indigeni del Marocco spagnuolo affidata ai capi del Riff? ;\on i.ono domande ozio'.'e, Giorni fa, a propo~ito d<'ll'accordo italo•jug:o,lavo, il Temps ammoniva la Jugo,lavia a guardar,,,i dall'Jtalia e dalla Gcnnani~, come da e: pericolosi vicini da; denti lunghi >. Chi parla! l'\"dlc vertcn1.e marocchine la Spagna dovette ,empre pi<•garsi alle eo;.igL'O:.tl' francesi. Nel 1902 e~sa stipu!ava con la Francia un accordo indubbiamente vantaggioso, che le assicura\'a un'importante zona del Marocco nella quak erano comprese Fez, Taza e la ,ponda sini\tra dd Schù fino all'Atlantico. Al momento di ratificare :.\1adrid e\itò. ~1alc gliene incolse, perché nel 1904 l'entente franco-inglese, sotto gli au,;pici di lord Lan,downe e di Delca.,,é, la- ~ciò mano libera alla Francia in tutto il ~Iarocco. Co,ì la Spagna vide ridotta dall'accordo del 1904 la zona marocchina clw le era stata a~SL'gnata nel 1902. Un'ulteriore 1iduzione doveva subire nel 1912. All'indomani di Agadir la Fran- ' eia si intese con la Germania. ~[a prctt,:-.e un compcn~o per quanto a\·ev,1 dovuto dare alla Germania allo scopo di disinteressarla non soltanto - di• ceva - dalla zona francese del Marocco, ma anche da quella spagnuola. Così la Spagna dovette cederle Taza. ~·c1 1923 ~.fadrid so,;tenne il ritorno di Tangeri alla zona ~pagnuola, ma, pr('muta :rnche dall'Inghilterra, dO\'t't• le aderire alla sua internazionalizzazione. E accettare, in seguito a un brmc0 voltafaccia inglese, la sovranità di un ~ultano che scrive sotto dettatura. ilrandi convitati di Londra: Krichna Shurnshere Jung nahadur Rana con occhiali e pennacchlo. CRONACA:L'INCONTRODI VENEZIA L'INC0:\1'RO di Venezia si~ concluso come 11 pre\·edcv•: e c,oè con la IOJenne conferma della politica di collaborazione 1talo-aus1ril'lca, che trac origine dai Protocoll1 d1 Roma. La stampa 1n1ernn1onale ai ~. poi, dedicata a un lavoro di analisi e d1 esegesi del comurucato finale, soffermandosi con particolare insistenza su due punti d1 eno, e cioè: t) sull'affermazione che la 1is1ema1.ione danubiana non potrehbe utilmente conce• pirsi, n~ attuarsi &enz.1. l'aiiiva par1ecipat1one della Germania •; 2) sull'affermazione che e,·entuali adesioni di altri ~)la11 al siStçnla dei Ptotocolh dt Roma non potrebbero a,·er luogo che aotto determinate cond1z1oni da stab1hrs1 di volta m \'Olta • Il Giornalt d' ltt1lia del 2◄ annunziò anche che i nazu11 saranno chiamati in Austria a dl\'1dere la rc:;ponsabilità dtl Fronte Patnot• t1co, primo passo per una diretta partecipazione al Co\-crno dell'Austria•. Questa affermazione ha 8\'Uto larga eco nella stampa inu.·rnazionale; epperò il Giornale d'Italia, nel sun numero del 251 la ha chianla come segue: Dobbi .mo r1pe1ere ben chiaro che la nostra notizia va riferita non giii alle convenazioni che si sono l>\·ohe il 22 e 11 23 a \'ene1.ia ma ad una situazione interna ddl'Austria, che abbiamo rapidamente illustrata per fissarne il rapporto con gli indirin1 della politica estera . UN DISCORSO DI DELBOS I L SIG.:\OR Dclbo'i ha pronun:.muo un ahro di!oC0rso sulla politica estcr11 della Francia. Lo ria'lsumiamo bre\ inimamente: 1. La Francia vuole fa pace. 2. La Società delle :--:azioni ha a,·uto molti insuccessi, ma questo non de\'e far dimenticare il bene che ha fatto. Senza di essa, che cosa sarebbe di,·entata l'Europa? (Rispondiamo: esattamente quello che è; niente di più, e niente di meno). 3. La poliuca del non-mtep·ento in bpaF;:na, seJ:tuita dalla Francia, è stata molto h1asima1a; ma se la Francia non a\'esse seguilo quella politica, le cose sarebbero andate molto peggio. 4 La Francia '"orrebbc ridurre i suoi armamenti, ma è costrcna ad accrescerli. 5. l..a Francia vorrebbe la libertà des,:li scambi, ma .è costretta a se~uire la politica dell'autarchia economica Fra cosl fitta fioritura di luoghi comuni. cogliamo una confessione: l'errore princip.ilc dei , mcitori •• ha dt>:ttO testualmente Dclbos, consist~ nel rifiutare troppo m teoria per troppo cedere in prauca: a esigenze iah-olta eccesshe in malcria di riparazioni e di armamenti corrisposero inadtmpienu in'{iust1ficate C.:osl, dopo quai.i un ,·enrennio di errori In Franci.t è ridotta a rec11are il mM culpn per boc01 del suo ;\lmistro de2li esteri. IL BELGIO E LOCARNO Gl.1 A;\lllASCJATORI di Francia e d'lni-:hilterra, a Bruxelles hanno consegnato al ;\lini,tro di:gli es1eri bcll,'ta una nota m cui si dichiara il Bel11:iolibero da oRni obbli~o deri\·ante dal trattato di Locarno, ma 1n cui, nello stesso tempo, si mene in rilic,·o che il Belgio si impegM a difendere l~s.ua frontiera e a rimanere fedele al CM,- ,ianr della Lega. Il lettore potrebbe pensare che, con ciò, la richies1a del 0el~io di essere non più f,!arantc ma solo garantito sia st:ua soddisfa11.1. Jn realtà non è cosl. L'obblis;:o più 1,::rave che incombc,-a al Governo belga per effetto del Trn1tato di Locarno era quello di mettere i porti e il territorio nazionale a dispo1izione dcll'c$ercùo inglese che eH:ntualrnente operasse sul Conuncnt~. Ora il Con,ianr di Ginevra pone a carico dei:<li Siati membri l'obhhgo ddla mutua n,;,;isten7..a.,e all'art. 16, n. J, prescrive che essi debbano prendere le disposizioni necessarie per facilitare il passaRirio attraverso ,I loro territorio delle forze di qualsiasi 51310 membro della Società che partecipi a un ·azione comune per fare rispettare s.:l'101pe.Q:ndi ella Società Pertanto le cose stanno esatt:i.me11te come ieri: il Bel.Q:io (lncbbe donno. ieri, lasciar pa<;:sarc l'esercito inglese e lo do\'1à lasciar pa-.,are domani. La sola differenza è questa: che ieri lo a,·rcbbe fatto passare m nome di Locar-no, e domani lo farà passare m nome del C01.1nant. ,•.• IIVERSARI DIMENTICATI QUALCHE giorno fo, il 19 dello scorso mese, è ricorso il cmquantàSe1es1mo annn ersario della morte d1 l),sroeh. Né la stampa inJ,:le~e. né quella fran~esc se ne sono molto occup,ue. I~ 'at1enz1one cosi dell'una come dell':iltra è interamente assorbita dai due eroi nazionali del momento: Da\"id Joncs detto P:uata e !...ton Blum. L'uno ha \iolato il blocco di Bilbao, l'altro si è fatto - o, mcRlio, si è di nuo\'o f, tto - l'apostolo della prostituzione premat imoniale, del procurato aborto e dell'incuto. IL NUOVODISRAELI NOì': '.\101.TO tempo fa il Timt's dc~ fini l.éon lllum il Oisracl1 della Francia moderna. E certo I due stallsti hanno in comune la qualità di israeliti. :\b non ci sembra che abbiano altro in comune. Ora noi pçnsiamo che non bas1i «:'l'iere un ebreo per essere un Disracli; o - ciò che è lo !ltesso - che non tutti J,:h ebrei siano dei Dn~raeli. C.:omunquc, quel che si può ammct1erc è che un Olum \"Ì\"O \al~a più di un D1sracli morto, anche in oma(?gio a un pro- ,·erhio piuttosto \·olgare, che qui non è 1I caso di citare. E perciò è naturale che la ~tampa europea si occupi delle idee di Bhun sul rnarrimonio. an,:iché dcll'anni\'er"ario delfa morte di Lord Dcaconsfìcld. DELLAFAMIGLIA I L :-:-l}O\ ISSl:\10 D1sracli, dunque, quello v1,·o e d1 nazionah1à francese, m una parola Léon lllum, ha fatto \'arie cose che 11 "ero D1sraeli non avrebbe mai fatte. E, fra l'altro, ha ~critto un libro che non solo il grande Disracli, ma qualunque persona dotata d1 senso comune non avrebbe mai scritto. I.fon Blum ha fauo di più: lo ha scritto e lo ha pubblicato: e orn, che è Presidente del Consiglio, lo ha ripuhhhcato. Questo _libro tra11a se co<ii si può dire della fam1_R:ha.'.\la non prenderà certo po.sto nella s1ona <lelle lettere accanto ai Trattati di Leon R:nti<ita Alh,m1 o di Agnolo Pandolfin1. AHà un posto a parte: mnlto a parie. I quotidiam h,inno rrnbblit·a10 eqr.itt 1 di questa stupef,1c:.ente pohblicaz11me. Hisuha da dti che il signor Slum vorrtbbc che la donna, prima dd matrimonio, conducesse una vita da scapolo, la sua vita d1 passioni e di avventure•; e che contraesse, nel detto periodo, unioni basate sul desiderio e che non doncbhcro 1opravvi,·ere al desiderio •. Le fanciulle•, ~gli ha ammon1to, abbandonentnno il riparo delle loro famiglie il giorno in cui si sentiranno abbastanz.a mature per volare da sole. Esse ritorneranno dalla casa dei loro amanti con tanta disinvoltura come quando rientrano da uno spetl.icolo di corse o dall'ner prHo un té dall'amica•. Le raga:tu dc.,vrehbero lai.ciani iniziare da uomini di media età, pieni di esperienza e di 1at10 •· (Bella professione quella d, questi uomini d1 media età•!). Quanto alla possibilità che nascano figli, non è difficile, né urtan1e •, scri'"e ancora t1 Presiden1e del Consiglio francese, imparare a non ilvere bambini, più di quanto sia d1f11cile e urtante l'imparare a farne Del re• sto quando le fanciulle di tutte le condizioni 11aranno libere del loro corpo, quando sarà normale e comune che un numero ,a. riab1le di aman(i abbia pr«eduto il marito, il fi~lio naturale sara da quel momento un fenomeno conosciuto o un fenomeno prcvi<ilo in tutte le famiglie /~ crxu maf?nrfi~,! E qui rileviamo solo che non e facile capire che cosa si.1,tnifìch1 pre\'edere il fenomeno del fiRlio nAlurale. Significherà che il marito debba essere preparalo m ogni momento a vedere apparire e :1 rice,ere 1n casa 1 figli che la moglie abbia a\'Uti dagli amanri di numero \'ariabile • di pnma del matrimonio? o significa che il manto debba esser prepardlO a ,eder la moglie fabbricar fiRli con terzi, in costanza di marrimomo? LA pre\e.'!'gem:a non è mai tropp:.11 Quanto all'mcesto, scrive Rlum: lo non ho ma, capito che cosa abbia l'incesto di propriamente rivoltante; e senza ricercare per quale ragione l'incesto, tollerato o prescriuo in certe società, sia considerato un crimine nella nosira, noto semplicemente che è n:nurale e frequente che si ami d'amore 11 proprio fratello o !a propria sorella . E qui 01:ni commento ,rcuas1erebbe. IMMORALISMOE EBRAISMO GLI SCRl1-rOIU dell'Act1on fr-nnrolSt si sono but1a11 con volutili ~u quet:te p.,gine stra,aganti e ne hanno fa110 una questione di antisemitismo: È un htano essenzialmente talmudico, che farà orrore a tum i f~ncesi e a tulle le francesi di spiri10 sano e di animo reti o. Come diee\'a '.\ 1e1zsc.bc, 'l'immoralista paila ': ma un 1mmorali~ta interamente estraneo 111 nostri cos1um1 r ,JSÌ, e as;:i,::iungerò: al senso comune, come l'intendono gli occidentali . In fondo a queste declamazioni,~ il Se'tuenle ragionamento: I .éon Jllum ~ per la prost1tuz1one prematrimoniale, per l'aborto procur-,uo, per la procreazione con chi capita, per l'incesto, «c.; l.éon Blum è un ebreo; dunque l'ehn,ismo è per la pros1iru:r.1one 1 per l'aborto e per l'incesto. Questn metodo di arJ{omentare ci 1,embra stra\·agante quasi quanto la morale di Léon Blum. Conosciamo innumerevoli ebrei d1 ir. reprensibile mor,1lità così nel dominio do!!lla vira pratica, come in quello della co:.cienza e delle idee. l'otrcmmo ai;:giunjlere che se vi è_ una razza presso la quale_ l'istituto della fam1g\1a è tuttora saldo ed 1nta1to, questa razza è l'ebraica. L'anl!St>:mitismo è arido di cuore e futile: nel ragionare. L' n ufficiale ebreo ha tradito? Dunque tutli gli ufficiali ebrc.i tradiscono. Trotski_ è _ebreo) Dunque tut11 gli chrc1 sono bolscench1. Un ebreo predica_ la prostitu7.ÌOne e l'incesto? Dunque tutti ~li ehre1 predicano la prosutuz1one e l'ince•to. Lo schema è sempre lo stessn ?\"oi pensiamo m\ece, che si possa essere cb~i Ano alla punta dei capelli senza prostitwrs1 e sen7a amare d'amore• il fratello o la sorella; che una minoranza, fortunatamente ass;1i scusa dell'umanità, sia dedita ad alcuni di quei p«cat1 non cerro veniali, che Blum esalta cd elog1a, ma che a questa nunornn7.:l appartengano cosi ebrei, come crilltiam; e che, 11cnza dubbio, hl grande magi;t;1oranza del popolo francese accogherà con orrore le idee di Blum sulla famiglia, ma che con orrore non minore le accoglierà la maggioranza dei;t;h ehre,. Tulle verità lapalissiane, ne con,eniamo. ;\la proprio dalla nei.:azionc delle ,·crità più semplici trae alimento la predicll7ÌQne dell'odio fra i;i:li uomini. E ,oJ{liamo es<1.ereJ:ipalissiam fino in fondo. \'os,:liamo esp1imere un ,oto: che l'I 1-mctta una buona \'Oha questo orribile uso di I cndert" .rt"'lponsahile un popolo, una razza, una religione, dei peccali o delle l>tra,·aganzc d1 un ,olo. La Yila t gra\"e, cantò un poeta tedesco: cd è già un j,!-ra,·epuo do,er rispondere d('j propri a1t1 e delle proprie opinioni. (;ua1 ~:11:•_ O~~~f;~~- ;;:;urde~requ~~~!~e 8~ 1 p:~;r~: dei libri ah1u1. INSINCERITÀ DI UN IMMORALISTA M ~ TQR";JA:\10 a_ Blum e alle sue idee ~ul matrimonio. Cerio egli non solo come mmi'ltro e come legislatore, ma anche, an,:i sopratlUllO come p11\alo, ,i guarderà bene dal mettere in pratica le sue ide<: La moglie non dHà certo u1,ato 11naare e \emre dalla casa dc~li 11mant1, come dalle corse o dai tl: delle amiche, né gli aHà fatto il rc_R:alodi uno o più fis,:li n_aturah. E se Dlum ho. delle liQ:lic (non _sappiamo se ne abbia), si può giurue che SI ~ ·arderà ben.:: dall'affidarle alle c-u .,. d1 uomini di media età, pieni di e11pericn~•,: d1 tatto• perché le introducano nel tir0t n10_delle conoscenze e delle pratiche neces- 'larie Al contrario: procurerà di dar loro mani 1, e di dar~liclo benpen,ante e benestante. Ma ciò, in un certo senso, non è che un'ag~ra,·antc dell'immoralità della sun predicaiionc. In fondo l'immoralismo ha questo di comune col soc_iali,mo: lo ,i predica agli altri, ma non lo s1 pra11ea per conio proprio. E chi lo pratica, non lo predica. PESSIMA LETTERATURA l ì\I_MOHAJ.IS;\10! Parla l'immoralista d_1ce l'Aaum fnrnçmu, che. per l'occa~ s1one, non ~i penta d1 scomodare la ~nmde ombra d1 Federico ~ietz!lche. Cra.ndi parole per una piccola sudiceria! Questa non è che brutta lcttcraturn, come se ne scri\·e o o;c ne è scritta m tutti I paesi, come ne scnvevano, una volta, da noi, un ).lariani o un P1t11itrilh, come ne scriveva, una \"f)ha, m Gcrmama, llcmnch ~lann. 01-'m pae'le ha :i~•uto I suoi :\l:mon1 o I woi Piti.Q:rilli. ~on c è da scan<lal1n:ar.1 per questo, .\la ne,;.sun pac.;.c ha fatto di un \l.niant o d1 un Piu1,1.r1lli 11 C,tpO del su<'t Go,·erno. (,: que~to il punto. OMNIUUS
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