2◄ APRILE 1931,XV O ■ NIBUl!I PAGINA 1 '1 I r' I I I ) I Racconfo illedz·fo di' IJ.HlaltJrence O .~ H. sono stanca! • c,clamò Franccs bruseamcntc e )ii la- ,ciò cadere <;ull'erba, vicino alla si('ec. Anne nma~ intcr?etta, ma pc:r un awmo. abituata come era àlle stravaganze della -.on::lla, E di,sc: « Si capi ..ce che \CÌ stanca, dopo quel J)(•' po' di viagc;io che hai fatto ieri. j.k'r venire da Liverpool >. E "i buttò rnll'erba anche lei, a fian- ~·o d,:lla ,ort:lla. Er.t una fanciulla di quattordici anni. pit11a di allcq:ra (aggczza e buon \Cnso. Più adulta, qua(i ventitreenne, Frann:, 11wccc era capriccio"a, lunatica. God('va fama di e,.serc la bellezza della r_aniiglia e la più intelligente di umi i fo'.{li.Ora, con gesti qua,i disperati, si "-lrappava di dO!><iO lr bacche di luppolo nmastc impigliate nelle sue ,·e,ti. Il ~uo bel profilo, coronato di capelli nc1·i, di calda carna~ione, nei toni ro,;;soçupi di una pera, appariva fermo come quello di una ma,chera. Ma la sua esilr mano scura c;1rappava, <,trappava nen·o-.ament<.·. « No. non è: il ,iaggio >, obbiettò di ,e-atto all'ottusa induzione della sorella. Anne la ~uardò interrogativamente. Con le ,ue c;olite arie di piccola presuntuosa crrca\'a d1 <icandaglian._•la strava- ~.111te creatura. :-.fa subito ,i trovò ad affrontare lo sguardo di F'rances; sentì i ,uoi occhi c;curi ,;;fidarla in una fiamma di febbre; e voltò il "iso altrove. FrancC"-.era famosa per i suoi sguardi ,1mpi, ,coperti, che ,concertavano con l.1 loro ,ubitanea ,·iolenza. « Che hai, povera colomba mia car,,? •• chie,e .\nne, stringendo fra le ,ut.· braccia il fragile corpo della c;ordla, duro di ostinazione. France) die' in un ri'ìO sconnesso e n:rcò rifugio sul petto na,centc della placida ra~auina. « Oh. wno soltanto un po' :i;tanca >, 1t101morò. Ed era sul punto di pian1:yre. « t naturale che 1u ~ia stanca ... Non t1 ~l,p<.'ttavi di c:-.~erlo?>. fece Anne, ('J.1ezz("\"Olt'. Era un giocc... consueto fra di loro, , hc .\nnc si comportasse da -:orella maggiore. quasi da madre, con Franc·1·,. ~f., Annc non ave\'a ancora ,;upaato l'ac('fha ri'{idezza della ,;ua intJtta adolescenza; tene-va gli uomini in ronto di c:ro,;-:jcani. Laddovt• France,;, ~01 ,uoi ventitrè anni, c;apeva '{ià che ,·osa fo,sr il dolore. ;ella calma inten,a del mattino la rnmpagna era immota. Ogni co,a per la landa brillava. -.tretta alla propria nmbra, e la collina, sul pendìo, c,alava un taciturno calore. Le zolle torbose, ro,(o cupo, ,t.'mbravano internamente 111 combustione: e le foglie delle querce divt.'ntavano (t'mpre pit'1brune, più brut ,ate. Entro il vcrda~tro fo'{liamc Jont,rnn ri,plrndeva il poco ro':i<.O e arancione del villa~~io. In fondo alla landa i c;alici che se- ~navano il CON> di un ru-:cello <:.iscos- ,no a un tratto in uno <.cintillio di diamanti. \'ento che pa-.;<:ava:un fiato. r\n1w riprese la sua pmizione di prima. Allungò le gambe e si rove-.ciò in c:1embo una manciata di nocciole, piccole co,e che, tra il ciuffo verde pallido delle fogli(·, mehtravano il bronzeo qua- ,, ro(eo del guc;cio. Si mi<:e a schiac- ,·iarl<" coi denti e a mangiarle. F'rancec., a capo chino, pareva rivol- ~er(" in mente amari pen<iieri. « Tu cono~ci Tom Smedley >, ricominciò !a ragazzina, cavando dal gu- •CJO schiacciato una magra nocciolina. « Certo che lo conosco>, rispose Franccs in tono vagamente ~rcastico. « Bene, sai, mi ha regalato un coni• ~lio ,;;eJvatico, preso da lui, perché io !o tenga insieme al mio coniglio domc- ,tico ... .f: ancora vivo >. « Ah >. fece Anne, con un disinteresc;e t·olonto d'ironia. « ~ un bel tipo! Da un peu.o non taceva che dire di volenni portare alla J,·,ta di Ollerton. E invece, indovina 1111 1>0.'.. Ci ha portato la c.erva del pa,;;:tore... L'ho visto!>. « Ha fatto il 5uo dovere>, mormorò Frane(•,. o.: rl c.uo do'"ere un corno>, protestò •,1 , •i.:a,.L.ina « E ~licl'ho detto! E gli i1u andw dt·tto che l'avrei riferito a te. t:<l ora. t•cco, te l'ho riferito! ». '>chiaC"ciò f• ruppe coi denti un .litro :_:u<-ciodi nocciola. Tirata fuori la mandorla. Ja ma,ticò wddj<:fatta. e Qur,;to non modifica nulla >, di<.~e Fran('t". " PufJ dar,i, ma è ("erto che io ero funo:-.a ». « Pcrchf? ». e Pc·rd1é ,;i. ~on c.ta bene ch'egli vada a ~pa,;;<..coon una ,;;erva •· e ~[a <..Ìcht- ,;ta bene >, per,istettr Fra1H:e,, ('On fredda ·equanimità. ~ i\'icnte affauo, una \'olta che mi aH·va det10 di \'Oler andare con me >. fr:tnccc; ,coppiò a ridne divertita e ,oJli•vata ad un 1empo. e ;\h, è vC"ro. L'ave\"o dimenticato>, di,c;e. E to~to ,aggiunse: « Che ha dttlO quando tu lo minaccia;ti di raccontarlo a me?>. « I la ri;o e ha detto che non ne 'iare,ti dimagrita dalla pena >. « Infatti>, <-cntenziò, a naso anicciato1 F I ances. Tacquero per qualche istante. Oinanzi a loro la landa. coi ~uoi cardi ri\ccchiti dalle teste bionde, con le ~uc ma'5e di rovi, coi suoi ~iunchi iògua.inali di bruno nello c;plendore del c;ole, pareva irreale. Di là dal ruc;cello comincia\'a la di-.tcsa geometrica delle coltivazioni : bianchi rettangoli di ~toppie d'or-w, quadrati scuri di avena, macchie di pa)tura 1 color cafklatte, -.trisce ros,e di maggese. Popolata di bo,chi, qua e là, e del minu)colo villa~gio, la distesa rimpiccioliva i;!;:radatamcnte. av\·icinando~i alle colline, finché, nel vapore afo~o e nC"ra.str,..non '>i di,;_tingunano pi\1 che i rettangou bianchi delle stoppie d'orzo. « Oh. guarda! c'è una tana di conigli, là >, gridò Arme, d'un tratto. « Stiamo attente se ne vien fuori qu.11cuno. Non muoverti, mi raccom:i.ndo ». Stettero fennc. trattenendo il J'e,piro. Frances intanto os~rvava alcune cose intorno a "é: 11peso delle bacche vt.'rdac.tre di sambuco <.ugli steli purpurei. il luccichio giallo delle mele ,;elvatiche in cima alla siepe e, ai piedi di que~ta, la sonnolenta mollezza delle foglie di primula appiattite contro il ,uolo. o.,. ~ervava. E ogni cosa le appariva im1c.itata, ostile. ~ta ecco, il suo sguardo avvertì un movimento. Era una talpa. Si \postava furti\'amcnte sulla calda terra ros-.a, fiutando qua e li\, piatta e '\Cura come un'ombra. volta a volta animati,,;;irna e inerte, nel suo andare, com(' un c.imbolo spettrale della gioia di vivere. France,; trasalì. Di ~olito, in quc,;;te occaiioni, chiamava Anne. ai errima cacciatrice di talpe. E avrebbe voluto chiamarla anche questa volta, perch~ uccidesse quella piccola peste di creatura. ~la l'infelicità che occupava il ;uo animo la tntorpidiv.,, la teneva in letargo. Conttnuò dunque a guardare pigramente l'animaletto. Lo vide zamJ)C"ttare, correre attorno, sc-oprcndo le co~ a fiuto, a tatto, estac;iato, nella ma c:-ecità. dal sole e dal calore che ~li accarezzavano - inaudite carcuc - 1I vrntre e il muso. N'ebbe un'acuta pena. « Ohi 1 Fran 1 guarda là una talpa! >. Scattata in piedi, Anne m~ervava la :,,cura bestiola incO\Ciente. E France-.. inquieta per la <:ua~ne, corru~ò le ~opracci'{lia. e ~a non ,;cappa? > free somme,,amente la ragazzina. Le ,i avvicinò furtivamente. La talpa, a tentoni, ~i spostò ancora un poco. E in un attimo la raganina le fu ,opra col pie<:le, <:enza prèmcre. Francc'i o~<.ervava; poté vedere le minu-.cole zampe ro,;;a dibattcr(i come ,e nuota,,ero, il musetto agui1,0 torl't."r(i, ritorcer,;;i, il corpiciattolo wssultare ,otto la ,carpa che lo 1cneva pri- ~ioniero. e L'h. come ~i a~ita ! > g1 idò t.'Ccitata la ragazzina, .1cc1~liando\i per il brivido di quel contatto. E ,i chinò a con- ,idcrare la preda. Franctc; \'edeva ora, di ~tto all'orlo della ~uola, sollcvar ..i le spalle di \'clluto. e le ,-,ampettc ro<:.aremare freneticamente, il mu<..ocieco ,·oltar,i di qua e di là pi\1 che mai implorante. e Ammazzala! > di,se, '{irando"'>i a ~uardarc altro\'e. « Oh. non l'ammazzo, no! > ric;pme Anne. raccapricciata e ridente. e Amin.1uala tu, ,e ne hai voglia>. « Non nt ho voglia » 1 ribattè ~ceca Frann-.. E pa1ve impassibile nella sua deci,;ione. Dopo \'ari tentativi fatti in punta di dita .. l\nnc riuscì ad afferrare la be- ~tiola per la collottola. E quella da\'a mdi("tro col capo, ~batteva a destra e a ,ini,;tra il ,;;uo lungo muso cieco, apriva la bocca in un suo modo oblun~o, ,u una fila di dentini ro(,a. Cieca, frenctica1 la boe-ca ~i torceva e an,imava. Il corpiCtattolo pendeva. greve cd info1mc-, qua,i c;enza vita. ._Che be~tia stizzosa >, oc;~ervò Annc, rie;irando la mano per evitare i denti della talpa. « Co,;;a intendi fame? > chiese Frances a bruciapelo. « Bir;ogna amma7..zarJa.. Sono cmi dannose! La porterò a casa e penserà ad ilmmazzarla il babbo o qualche altro. l\'on me la lascerò scappare >. Avvohe la talp:., alla meglio nel suo fazzoletto e sedette di nuovo accanto alla sorella. &guì un momento di c;ilcnzio, occu1>ato da Anne a reprimere ~li sfor.ti che la bcc;tiola faceva per libcrar,i. « Non mi hai ancora detto nulla di [ìmmy, stavolta>, chic.-se poi bruc.cam<"nte. e \'i siete visti "pcsso a Liver .. 1>001? >. « L'na volta o due». ri,;posc Franccs. La domanda la turbava, ma lei non lo Ja,ciò vcdt.'re. minimamente. «Come? Non ti sta più a cuor". allora? ». « Credo bene, visto che si è fidanzato>. e Fidanzato? Jimmy Barrass fidanzato? ~on mc lo (arei mai a'ipcttato ! > « Che ci trovi di -.trano? t un uomo come tutti ~li altri ». buttò fuori Francr,. <..Cccamente. Senza levare ~li occhi dalla c.orella, Annc era tuttavia occupata a tenere a bada la talpa. E fu in capo a un momento che disse: « Cc-rto è un uomo come tutti gli altri ... :-.•fa io non mi -.arf'i mai a,;;pettata che ,i fidanza'ise >. « E pPrché? > « Son ro... Que<ila maledetta talpa non vuole 'itar,ene cheta ... Con ehi ~i è fidanzato? > « Come vuoi che lo 'iappia? > « Avresti potuto anche chiederglielo. t. da tanto tempo che lo cono~ci ! Giurcrei che si è creduto in obbli~o di farlo per qul'ila laun..-a che ha pre-.o... Il ,ignor douore in chimica ! > Frances ~,oppiò a ridere \UOmalgrado. « Che c'entra la laurea? > chie,e. e Ah '>0no 3icura che c'entra ... Vorrà -.entil'Si qualcuno ades"-0, m'immae;ino, ed ecco che li è fidanza.io ... Ehi, a po,to, tu! > . In qud momento la talpa era qua!i-1 riu<..citaa libcral'si. Si torceva con frcne,ia. mandava a\'anti c-rndietro l'appuntito capo cieco, mO'\trando la bocca aperta come una piccola bocca di fornace-, e le rugo,,,.e piante delle zampette annaspanti nell'aria. e \'a dentro, a polto ... > fc-cc f\nne, spin~endo con l'indice la b6tiola per ricacciarla nel fazzoletto. In un lampo la bocca afferrò il dito. «Oh! > urlò la ral(azzma. « :-.ti ha mOl"')icata! » La<:ciò cadere a terra la hc\tiola e quC""'>tas, tordita, cicca, andò brancolando attorno. Frances fu per gridare. 5i a,pcttava di wdcrla filar via come una freccia, coml' avrebbe fatto un topo, e invece se ne rc(,tava H, a w.stare in giro. A- \'rebbe \'Oluto incitarla. a scappare. Anne intanto, nella collera, afferrato il ba,tone di Franccs. ,i era fulmineamentt.' dcci)a. nastò un colpo ,ol~ a rovc .., iarc la talpa. France~ rima,e ,convnlta. l;n momento prima la mhcra cosa si a~itava nel <;oie,e ades\o giaceva rn:-raed inerte come un minu\colo sacco vuoto ... Si era vuotata ,en1,a lotta, con un fremito appena. « f: morta! > mormorò in affanno. Anne c;i tohe il dito di bocca per e-.aminare k impronte di (,pillo che i denti drlla talpa vi a\'C\'ano la,ciate. « Sì >. di,;;,e, « è morta, e ne -..ono lieta. Fan molto danno alle campagne, le talpe!> Con quC"sto la \Ua collera wanì. Ora rlla raccoe;-lieva l'animale morto. e Che bella pelliccia! > esclamò soprapcn~iero. e accarezzava la talpa con l'indice, ~ la pasc;ava sulla gota. « Bada! > l'avvertì Francec; d'un trat• to. « \'icn g:iù sangue ... Ti macchi il vestito>. C n rubino ,i era formato aWestremità del piccolo muc;o, stava per cadere. Anne lo scolò sulle campanule. E Frances, in quell'i'itante, ritrovò la <;ua calma. «Eh. <:Ì! Di~ogna amma7..zarle !» dis\e. Al turbamento c;uccedcva adesso nel c.uo animo un1arida indifferenza. Le lucenti mele ,clvatiche, il trepido fogliame ~cintillante dei salici, non avevano più senso ai <,uoi occhi. Qualcosa era morto in lei, e le cose avevano perduto parecchio della loro intenc;ità. So. lo indiffrrcnn si muoveva !i-ulla superficir· dC"lla ,;ua calma malinconia. Si alzò, andò ve1"'0 il rmcello. « Ehi, aspettami! » le .~ridò Anne precipitandosi a ,eguirla. Sul ponte, Francr5 ~i fermò a guardare il fangoso letto ro-:,;;a5trotutto calLondra. - Studi di acconciature per l'Incoronazione. pt.·,tato da({li zoccoli del be..,ti,,me. ~o~ c'f'ra più una gonia d'acqua, m.1 ogn! l'0,a manda,·a un ..,ucculento odore d1 ,.,t.·~i·ta:z1one. O pt.'rrhé. ,i chic~e. k• importava. co~ì J><Ko di .\nnc. mentre ..\nnc le ,·olcv~ tanto henc? Perché le importava cosi poco di tutto? ~'on anebbe ,;,aputo dirlo. ma dall'i,olamento di quc<.ta sua ind1fTt·r<.•nzatraeva una ,pccie di o,tinato o~oglio. Pt.'lll'lrarono in un campo dove c:.i vèdt.·va.no allineati mucchi di covoni d'orto. '{rondonti fino a terra di dure ,pi_ghc bionde. La ,toppia era bianca per l'intC'n,ità del calore, e tuua la di-;tesa acciccava. 11 campo vicino appariva inven· morbido. tenero, in una .,econda ,cmina(tiorw, co,pal""'-iOqua e là di trifoglio, dai ro,ei bottoni inca':itonati nel n-rdc-. L1C\e era l'odore, e malato. I.e du~• fanciulle procedevano l'una dietro all'altra; France\ anda"a a\"anti. Pre!-.~Oil cancdlo un i;;iovane falcia.va il fora~gio. \'edendolc avvicina.-.,i intC"rruppc il lavoro e re'>tÒad a,;;pettare tncerto. Fram.:cs era ve)tita di mussolina bianca. Cammina\'a con digmtà, immemore e di..,taccata; e que,ta ~ua mancanza di turbamento, queqo ~uo incedere ,badato, mdi,pcttivano \'i,ibilmcntc il g10,am.·. A l<·i che per cinque anni a- ,·e\ a ilmato il lontano Jimmy ,enza a- \-Crne c:hr un tepido affetto in ricambio, facc\'a, in\'ero, ben poca impres- ,ionc quell'uomo. Di media ,tatura, Tom Snu•dlcy era -.olid,.unentc co1.,truito. La ,ua faccia li- ,cia, cli carnagione bionda .• we,·a prc- ,o il ,oll' in un tono ro,w anziché scuro. e qur~to accentuava la bonarietà t.· la dokl•n,1 del suo a~pctto. D'un anno nì\1 \'ecchio di France'>, egli l'avrebbe coi teggiarn. da un pezzo <:e si fosc;e minimamente mmtrata dis~ta ad accettarc la -.ua corte. In difetto di ciò a\'e\'a ,;;e_guitodi buona vo~lia il suo cammino ,enza storia, frequentando tutte le ragazze che i;;li venh·ano a tiro, ~enza mai contrarre legami o c;ervitù di cuore. Sapeva ,;;oltanto che volev~ una donna. All'a,viC'inarsi delle fanciulle si strinc;equa\i meccanicamente la cinghia dei pantaloni. Con un delizioso e bizzarro ~cmo di -.timolo nelle \'Cne, e~li c;i rendeva ben conto che F'rances era una creatura di rara, delicata specie. Avvertiva come un nodo alla gola davanti a lei. E in quel mattino, ve~tita di bin.nco, r,-:a lo turbava anche .Più del conq1eto. Però tutto rimaneva oscuro e latente nel suo c;pirito piuttosto pratico. Né mai il suo sentimento gli si era chiarito nelln. coscienza, ma.i era divenuto intenzionale. Frances, al contra1io, sapeva il fatto proprio. Sapeva che Tom l'avrebbe amata, adorata, appena lei si mostrasse dic;posta a lasciar<;i amare. Ormai ella aveva perso Jimmy; del che certo non si stru~'{cva. Ma bi\ognava pure che ave~st" qualcosa, da riemnire quel vuo• to. Se non poteva avere l'ideale 1 se era stata delu<:a da quel Jimmy dimostrato<..i, del rec;to, alquanto fatuo, si <:arebbc contentata anche di uno come Tom. Chissà che non finis,e per ric;uL tare un ideale migliore !. .. Continuò indifferente il suo cammino, .~li giume accanto. « Eccovi di ritorno! > dis5e Tom. Ella notò ,ubito quello che c'era c!i malfermo nella ,·oce di lui. «No». ri(,pose ridendo. « Io ,ono ancora a Liverpool >. E il c;ottintcso d'intimità che mie.e in queste parole fece arrossire il ~iovanotto. « Allora voi non siete voi? > e~li osservò. Frances ebbe un tuffo al cuore, nel ~radimento dell'osseniaUone. Lo guardò dentro agli occhi, e per un .-.ccondo fu in perfetta intesa con lui. « Perché, che cosa credete? > di~c;e ridendo. Egh ,j porto la mano al c.tpu~·llo t' lo ~olkvò con un piccolo gc,to chqrat• to. E lei trovo che k piace-va. e hc ]e piacevano 1 ,uoi modi biu;uri, il \UO brio, la \ua ignoranz.1 la \lJ.l lcnt:1, qrc,·r ma;,chilità for-,.t· lt' t•r,rno '-'-'mprt• piaciuti. « Guardate, Torn Smedkv 1 • inter- \'C!lnc a quc,to punto .\nne. « (;na rnlpa ! L'av~·te tro, :i.t.1 morta? > fece lui. « No, mi ha rnor-.icato ,. di,~e .-\~rnt. « Oh. dav\'ero? E \i è port~1to ,·1.1 :! bocconcino? > « No. affatto :t. ErJ. ri,entit,1. b. ia- ~anioa. « i\{a che modo di pari.ne! , protr,tò. « Oh, che vi pi~lia, ade~~o? » e Non pos\O sopportare dw mi parliat•· co-<..ì ! > " Non pot('te? > E~li allungò un'occhi:1.ta ,1 Fr:wce~:, e Non è parlar fine». ,cntl'nz10 co,tei. Fin<.' o non fine, per lri in dTt-t1i cr,t lo \tt'""°· Di <:olito il parl.i.rt· gro,,ola110 la urta\'a. Jimmy cr,1 un gt·ntiluomo. ~fa le importava poro comt• p,ul.i,,e Tom. «Vorrei che parla,tc fine:,. ,og~iun,e. e D.tvvero lo vorreste·? > frct.· lui. to, · cendoc.i inquit.·to b falda (lei cappello. « Dd restO non parlati' m,ìlt-, di ~olito >, di,;;1,elei con un ,orri,o. E cort galanteria un po< o gofT,1 e~li decì,c: e Benr. \'Ogho prtw;.u111icì ! » « A CO'-a?> chic,c lei \'ivanwnH·. e.\ parlarvi fine :t. Franct.'' di\'enne ro,,., di rabbia. un momento piegò il t·apo d.i una part•.·. poi <.coppiò allCJ?:ram<·ntc a I iclere CO· mc se la rude allu,iont.· le fo"-l' dopo tutto piaciuta. « Ehi, badate a quello che dite >, c- ~lamò Anne-, battendo con la mano in amichevole ammoniliow ..· ,ul bnu-- cio del giovane. e Non avrete avuto bi,ogno di dart rnolti di questi colpi alla ,•o'itra talµa, ,;uppongo », fece lui schC"rzo~o. contento di trovar,i (,U un terreno che gli era familiare: ~ ,i -,.trofina\';.1il hracciu. e No davvero ... f: morta al primo colpo! > rispo':>CFrance\, con una petu• lanza che riu<:CÌodio,a a lt-i "ll'"'a. Lui ne approfittò. « Sarc,te capace di fart comr vo\lra sorella, \"Oi? > le chie~'.'. « Non ,o... Se fo,..,j arrabbiata ... >, di'i\e lei, dura. «No?> insi..tcttc lui. cd t·ra tutto tt.'- c;od'intere,;sc. « Bene, credo che lo fan·i ,~· lo tr-.::,- va,~i neces,;ario >, ella replicò ancora più dura. Egli fu lento ad affrrrart la 1.:onèi1ionalità della fra.se. E capì male, chie<;e: e :\"on lo tro• vate necessario?> Lei lo guardò con fredda fermezl ... « ~ necessario?> « Suppongo che o;.ì >, replicò lui. volgendo gli occhi altro\'e, ma comcr\';.U do un'aria ostinata. Frances rise. « :-.,fa io non lo ~ento nece~..ario, per me >. disse, con lieve di~degno. « Giù, è vero». Francec; ri<:edi nuo\'o, d'un ri-.o. !.tavolta, sconne.sso. « Lo so che è vero>, dissr. Seguì un imbarazzato \ilcnzio. eVi piacerebbe che ammazza\!li le tal. pe? ~ chiese quindi, accademicamente. « Sono così dannose per le camoagnc ! > egli replicò, tenendo fc:rmo, ccn rancore, sulla propria po-:i1-ione. « Bene, voglio vedere, la p1ima vol• ta che ne incontro ancora una >, fece lei, a guisa di sfida. E. dato di cozzo nello ,guardo di lui, abbas5Ò gli occhi, turbata entro il vi'"o dell'orgoglio. Egli si sentì e.cornata e trionfante e inquieto insieme, <.:omepre- <:Otra le grinfie di un destino. E fu tutta sorridente che Frances lo la,ciò. «Bene>, fece Anne, quando le due -.orelle "i ritrovarono ad andare per le ..toppie dei campi, « sai che non ci ho capito nulla in quello che vi <..ietcdetto tu e Tom?» «Davvero?> esclamò France<: con un ri~olino "i~nificativo. « Davvero ... Ma, ad ogni modo, mi ~embra che Torn sia parecchio meglio di Jimmy, e anche più ... più fine». e Forse>, disse Frances freddamente. E l'indomani, dopo una lunga acca• nita caccia ,egreta, e;-;,5atro,·ò un'altra talpa che e.i ei;tasiava al caldo del ,olc. L'ammazzò, e la c;era, quando Tom venne a fumarsi la pipa, dopo cena, pres-.o il cancello, gliene recò la 1,pog:li~i. « Ecco qui >, gli dis<:e. e Ah! l'avete acciuffata, :> fece lui. prendendo tra le dita il corpiciattolo di velluto 1 e attentamente e\aminandolo. Con questo voleva dis~imulare la trepidazione che lo aveva in\"ac;o. « Credevate che non ne fo"si capace? > osservò lei, e gli era vicini~,ima. col vi~. · « Già, non sapevo>. Ec.,a gli rise in faccia, e fu una piccola ri,.ata strana che le tolse il rc,piro, poiché si c;entiva alTitata, priva di ~ni de,idcrio e gonfia di lagrimc. Ee-li aveva un'aria spaventata, sconvolL1. E Frances gli poc;ò la mano sul braccio . «Vogliamo andare a ,;pac.soinsicmr.., • domandò lui con voce torbida, aff::i.- ticata. Frances voltò via il capo, ridendo a \uc.sulti. Il c;anguc c;alì in lui, imoctuo- "0, po~~cme. E lui c;cppc rec;i<:;tere.~11 lo ~forzo che c;ostcnne lo Jac;ciò abbnt• tuto, in balìa dell'amore selva~~o ::- della tenerena che lo invac;ero a vedere la fra~ile, viva nuca di lei. « Bi<..0~na che andiamo a parlar<.' ,l vo,tra madre >, di~c;e. E a~pettò. pieno di c;offcrcnza, tenendo a freno la pac;sio• ne che lo a~itava. « Sì >, rÌ<iipose lei, con voce morta. :-.Id in quella morte c'era un fremilo di piacere. D. H. LAWRENCE ( Vtr1io,it doll',ngltu di Elio Vittonni)
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