14 APRILE 19J7-XV O ■ NIBUI PAGINA fO .,'tt_· ".·:, -~ I l"~"I tilrl', ,e-dette dov'era!10 già due pcrso- ,w. Rimaneva ancora un po\lO libero, proprio davanti a lei. L'a·1vocato ~lotta avanzò, barcollantlo colle sco.,~e del treno, e quando fu vicino alzò il supplilC ,guardo in volto alla "ignora per riceverne incorag-gbm~nro. E\'-a non rimase insensibile. Rispose allo sguardo. Fis~ l'avvocato alzando le sopracciglia e ,;palancando gli occhi, ..orpre,a e offesa1 come se vedes.,c avanL.are una vecchia conoscenza che in ~e- '{Uito a un grave litigio non si $aiuta più. SUL CA.SO MOTTA L'a, vocato, :mnichilito, riprese il b:1rcollante cammino. Si fermò all'ultimo tavolo, ch'era vuoto. Sedette di schianto, \'Olt:~:cndole spalle a tutto il vagone. Poggiò i gomiti, si coprì gli occhi con le mani, e ripetendosi che tutto era inutile:, che le uniche gioie della sua vita erano mangiare, bere e donnire, a- ,;,pcttando con ansia l'abbondante antipa..,to abitualmente servito sui Vagoni Ri~toranti della Compagnia Internazionale dei Grandi Espre,si Europei. I SALUTI furono rapidi. L'.wvocato Bignami (un vecchietto bianco, scmicalvo, ~labro, dal -iorri"o astutissimo) strinse la mano a :\fotta e parlando in dialetto milane~e gli fece qualche raccomandazione a propo- ,1to dei bagni di mare. Alla fine anche la signorina Cre,;<icvich gli ciiede la mano, ma mollt.·rncntc-, e accennò con le labbra una e.morfia che doveva c,,ere un '°rri~o. In un'altra c.tanza dell'ufficio c'era un'altra dattil~rafa. C'na dattilografa più giovane e meno importantc: Ro,ina. Eia una milanese bruna, piccola, ma ~-ra,;.,;ouella,ma toda, con una boc-- cuctia e due occhietti neri e vispi che ude,·ano -.cmprc. Ro1;ina. per schert0,;;a abitudine. facf'va continue dichiara;rion1 d'amore all'avvocato ~lotta. Si china\'a ,.ulla macchina, e con mille moi1lt.·, e <"on\'0Cetta da bambina: « An•ocato. mi polta ,n-assela al cine? Avvocato. andiamo a ballalr? Avvornto, mi vuole bene? > ~la l'avvO<'ato non ci crcde\'a. Era ..in1ro che Ro~ina volcs~ prenderlo in giro. Si arrabbiava, i;,batteva le conclu- ,ionali ,;uJ tavolo, gridava a Ro-.ina di finirla. di tacere. Ro,ina tomò alla carica anche quella mattina. Appena l'av\'ocato ~fotta entrò nella ~tanza. gli ..altò qua,;i al collo: e Avvo<'ato ! Gioia i-ella! Anch'io vado in fclic oggi! \'ado in frlie anch'io! Pclché non mi polta con lei? > e Come ,;ono maligne- le donne >, pen- \Ò Gino con trhtez?..a, qua,;;i e-on di)perazione. E poiché R0<;i11acontinua,·a a careuarlo, la prc<;;ealla 1,,·ita,e le dicdt una spinta indietro, per ,;taccarla, p<"r allontanarla. ~{a Ro<1inaaveva un grembiulino di -.eta nera finis,;ima; e, \Otto, for,;e rolt;mto delle mutandine di maglia di ..c. ta. Fatto ~ta che l'avvocato Motta, a quel contatto liscio, :ierico. sulla vit..'l molle e ,ulle anche ben to1;pile di Ro- ,.ina, cambiò improvvi,;amente idea: tornò ad affrrrarc la ragazza. e quc,;ta volta per abbracciarla. Ro,;,inawelta ctli ,l{u.. ciò via, e corse all'angolo oppo,to della ,;t;mza. ridc-ndo come una matta. Si v<•dc,·a che era contenti,;sima. Che a-.pettava. che ,;pera\'a. finalmente! E qualunque altro uomo non .. i sarebbe frnnato. Ma l'avvocato :\1otta (,;bollito il coragt{io che gli avevn dato, lì per lì, il <'~ntatto di quella <.eta sulla carne) fu nprc-,o dal dubbio: e Ro,;ina scherza, Ro,ina si burla di mc ». E ..,j mi"e il cappello. e fuggi. Attraver,;o l'anticamera gridò ,;enza voltar,;i indietro : e Addio, Ro~ina ! :,;i diverta! » Ma appena per istrada, ripensando al contatto del fianco di RO'lina, si i.entì \ubito meno tri;')tc. Si rimi~c gli occhiali. li ,ole inondava IC! vie. Com'era allegra la città: i tendoni bianchi e r~._j dei negozi wentolavano; dalle chiome ancora fre,;;che dei platani cadeva la polvrre dei bianchi fiori; pas,;avano i lunt{hi tram lucidi; e pa~savano le auto- ..pr,Jzzo ~morzando via via l'abbatìnante riverbero dell'asfalto. L' a~•,·ocato :\,lotta. a pas1;;i rapidi, cammmava ,·er.lO la non lontana abita- ;,ione. Attraversando via Ylanzoni, un fattorino del telegrafo, in bicicletta, lo ,;fior<'i: i.i allontanò come una freccia fi,;chiando un motivo di moda. L'avvocato ,i \Orpre,;e a fi,;chie'ttare continu:rndo il motivo. ' Era allegro di partire. Il viaggio, l'arr1,·o. il mare. il mare, le ,;ìgnorine ba- ~nanti, vita di ~pia.~a, vita di libertà: t·ontinue e occasioni ». c- Qul·,ta volta ci riesco>, pcn..,ava. L'anno prcC'edentc aveva avuto il torto di andare in montagna: meno « occa- ,ioni » che al mare. E due anni prima. ;. v<.'ro, era ,;tato al mare. ~1a imicme .dia rnadrr. E poi a quell'epoca non era ancora deci,o a vincere la oropria dcbolnza : a profittare delle e occai.ioni >. \(a ora! Or.,! :\'cli' anticamera Giacomo, il domc- ,tiro, s'inchinò correttamente al frcttolo,o in,grc,;,;;odcll'a,·vocato :\fotta. e DO\ 'è la "ignora? » • Oi sopra>. L'a,vocato :\lotta ,ali ~li ,calini ,1 quat11·0 a qu..1.11roS. ul pianerottolo tro- \·i, l,1 n:cchia governante. Giulia, do,·'è la mamma? > < t-''. di là che le prepara la valigia. ,irrnonno >. r Come?! La valigia non è ancora f.1tta? > e f:: pronta, Gino! > sua madrl' gridò d~dl'altra 'ltanza. Gino 1,,palancò l'u,;cio. \ 'ide ..ua madre- che abba,;~va il c-oJK'r<:hiodella valigia. « Hai me""° tutto? > Sì. Gjno ... "ì, caro ... > « Fai un po' ,·edere ... • r St• u dico che ho me,.,;o tutto! > ~la l'an;ocato ~lotta volle \'eden: La \'ali~a l'ra colma di biancheria. ~fa proprio nel mcz.zo c'era un piccolo quadro. Era voltato contro la biancheria : Gino lo riconoblx lo !)tl""l,o.Era una vecchia immagine, incorniciata e \Otto vetro. del Sacro Cuore di Gesù. Ln tohc dalla vali~ia e lo gettò sul letto. Poi cominciò a chiudere la valigia. L.1 madre. qua,i con rabbia, dis.sr: e Cino!> .:\fa l'av\'ocato continuava a chiudr-- rt.· la vali'{ia. ., Gìno ! Stai attento a quello che fai! Pot1C'\ti anche morire >. « Bell'augurio' Da una madre! :,,.:on c'è male ! > e chiu,;a la valigia si volse pt.'r (tuardarc ,;ua madre, ma non ebbe il corM~J~.iodi alzare gli occhi. « .>:on vuoi capire », riprese la mamma pili dolcemente. c-Che co,;,a vai a pcn,arc ! Eslote parati, lo ha detto Gc- ,ù. E qu('<;t0 io ti dicevo ». « E va bene. Io ,ono preparatis ..imo. Ciao. mammina >. • Le -.i acco ..tò appena, porgendo una guancia per il bacio di addio. .Ma la madre, con fulminea violenza, lo abbracciò: cingendolo con tutte e due le braccia e stringendolo al seno e baciandolo ripetutamente sulle gu:mcc. L'avvocato provava una confu•,a repugnanza. Oh, potersi sottrarre a quell'abbraccio! Strofinava il na~o \ulle <;palle della madre; vedeva vicinis,imc le picC'ole rughe del ,olito cre~po di Cina nero; ,;enti\'a quell'odore che conosceva co,;;ì bene. odore misto di cre- ~po di C:hina1 acqua di colonia e altro. Sentiva contro il proprio petto palpitare quel grande seno, compatto e morbido come un cu,cino. Ed ecco. avvertì un dolore al cuore, una ~tanchczza: gli occhi gli si cmpirono di lagrirne. Senza pemare, anzi, facendo il contrario di tutto quanto aveva pensato fino a quC'll'attimo, strin,e anch'egli la mamma e rc(tituì il bacio, e pianse. E prima di andarsene, riaperta la valigia. vi ripo,c il quadretto. :\,la quando entrò, seguito dal facchino con la \'aligia, ncll'immcmo atrio della ~tazionc, ~otto le althsimc volte, fra i ma1mi lucenti, le pallidt luci, e la ,·arictà e l'ac;itato \'iavai della gente, non ricordava pili nulla: né Questa né Carla 'né Inrs né la madre né il quadretto; ma ,;i cercava intorno, bramo~ di ,;coç.~ercqualche donna che contraccambia-.se il mo '-gUardo: un incontro, una magia, un'avventura. Oh! notare fin da ora una donna fra cento altre nell'atrio, far\i notare da lei; e poi1 per quella coincidenza che prelude alle for. tune d'amore. ritro,·arla nello str<,so treno! :\laturalmcnte, per non perdere nc-s• ,una occasione, si era rime~so gli occhiali. ;\[a ogni tanto 1 appena vedeva una donna, '-e li toglieva : e- poi sùbito !)Cli rimetteva: tormentato da un'abituale e invincibile alternativa. Senza occhiali non •vedeva bene la donna, se era brutta o bella, giovane o vecchia; ma con gli occhiali tC'meva di apparire troppo brutto e di precluders! co,;ì ogni <;UCCC"O. :'.',l'ellafila allo i;portcllo dei biglietti, poco avanti a lui, s'accorw di una don• na molto alta, molto bionda, molto magra, e non molto giovane : una trdc~ca certamente. Non gli piaceva; ma ~~z~~::: n~in t~~: ~~~o nf\:;:~:~~: c'erano maggiori probabilità che cedcs- "<' alle sue deboli "-eduzioni. E poi, era facili~imo che prende,sc anche lei il diretto per Genova. L'avvocato cominciò dunque a spor- ~er,;i fuori dalla fila, a non perdere pili d'occhio la tedc,ca. La vedeva molto confusamente, co,ì ~en7.'.l occhiali. Ed era meglio: la trovava meno brutta. Non era poi tanto magra. Le gambe. eh, le gambe ... Poi. era clcganti~,ima. E la pelle? Doveva a"erc una pelle straordinaria. ~la la tedet;ca, come giume allo 'iOl">r~ tel10, se ne ritra,;)(' e ~i 'tlJardò attorno •marrita. L'impirgato le ripeteva· « Domodos~ola, numero 14, a d<'~tra, ,i'{no,foa >. e Grazie >, e affannata .. 1 allontanò ct·rcando lo ~portello 14. Immediatamente l'avvocato si rimi'I<' ~h occhiali, tro,•ò la tedc..,ca bruttina: ,I C'ompiacquc che c,;,;a parti,sc per Domod,h,;ola an1:ilhé per Gcnovn; e tornò a guardar--i avidamente intorno. ~fancavano pochi minuti alb partc-n- ;,a. Cominciò :1 percorrere il coriidoio r,l.p1d:1mrntei affacciando,.i a ogni u,cio e .~uardando '>C c'era dentro una donna. :--:ci primi due '-COmpar1imenti, niente. :'\'el ter-,.o, ce n'erano due ma ~ià OCC'upate: ridevano e parlavano <·on due ~iovanotti. ;'\cl quarto ... -.ì, nel quarto c'era una don1.1agiovane. ve,;tita a lutto. In fretta in fN>tta ptr pre- , i•nirr altri via(!g-iaton nella ronqui ..t.a d1 poqi atti~ui a donnr e in frena. cn,ì fo"r la donna non aveva il tempo di notare che portava gli occhiali, e poi lui ..arebbe tornato senza occhiali), in fretta depose il cappello )Ul sedile. di fronte alla donna vestita a lutto. E pro- ,e,e;uì nell'affannosa ricerca. In ogni scompartimento dov'era una donna apparentemente ~ola, la\.Ciò un )egi10: nel primo il cappello, in un al• tro i guanti, in un altro la valigia, in un altro la bor-a da avvocato (era vuo• ta e l'aveva portata apposta). , Aveva preso il biglietto di seconda . ~1a, dopo aver visitato tutti i \'agoni di seconda, gituHc :1 un vagone che era metà di seconda e metà di prima. E non ~cppe ~i~terc alla tentazione di guardare anche nelle prime. Le donne presso cui aveva dep,.,,;to un segno la- ,.ciavano molto a desiderare. e già -..i ,entiva imbarazzato nella ,;celta. Chi,;- ,;à che nelle prime ... ln testa al treno, quando .,'affacciò in uno degli ultimi ,;compartimenti di prima, vide una signora vestita di grigio e di viola. PiuttCKto grai;sa; i capelli ~rigi ma il viso ro,;,co; le occhiaie marcate e gli occhi grandi, fermi. qua\i inrbctìti. ,·edere quc,ta donna e optare per lei fu una to,a. Ed era ,ola nC'llo ~compartimento! Bisognava Ia,ciare '.ubito un ~egno. Si accor,;c con spavento chr Ji aveva tutti e~auriti. Tornare indietro a prendf'rli' E ,;e un altro uomo \ubcmrava) Guai. L'avvocato .:\·lotta .. j affacciò al fint."\tnno frattanto, poiché voltava le ,palle alla ,ignora, -,i tol~r furtivamente gli occhiali), chiamò il 'tiornalaio, comprò delle riviste e lt" d<'po,e ,ul di- \'ano di fronte alla ,ignora. La ~uardò un momento. La ,ignora ,;trìngeva k labbra. faceva una piccola ,morfia. pareva ,;eccata. I capelli grigi. Matura: quaran1acinquc, cinquanta. ~{a quel colore ro"('o dC'JI(· '{uancc, quel ,cno \.Olmo, quello ~g~1..r do tra impcriO'io e inebetito ... L'avvocato Ylotta abboz1:ò un mezzo inC'hino alla ~ignora. Per tutta ri,;po,;ta la ~i~nora si voltò, con mo~"a rapida e netta, \'Cr~o il finestrino. L'avvocato non -..i,;coraggiò. Uscì dallo scompartimento. per pa,;,arc a racco~liere la "'ua roba. Il treno intanto ~i era mosso. L'avvocato trovò il controllore e lo av• vertì C'hevoleva pagare la differenn di "ccondi:l in prima. E poi. pcmava, con una vecchia « è più facile >. Era appena tornato, con vali~ia, capt)("llc>, bor"a e guanti. nello scompartiffit·nto della '>ignora dai ca~lli grigi,. e ~ià ..maniava di attaccar d1~cor,o, già ,i torturava l'immaginazione per tro- \'arc un prcte~to. Dl tanto in tanto guudava di <,0ttecchi la ,i~ora: la qualf", immobile e sempre voltata ver'lo il fine,trino, o~ervava ,;fuggire la campagna lombarda. Finalmente: « Vagone Ri~torante ,cric unica! » La ..i~nora prenotò il po,to, e co..,, l'an·OC'ato. LJ,;cito l'impiegato del vagonr ri~torantc. l'av,·o:ato ~cnza riflettere oltre dis\C ad alta voce: e F, \l"mpre bene prenotare ... a ".oltc ti va I.i. e i po,ti wno tutti occupati ... » La ,ignora tornò a voltal">i, con rnoto secco, ,·<'r,o il finc<..trino. I <,uoica1X'lli, t?;rigie ricci, erano raccolti in una p_ic• cola ma..,,;a compatta ,ulla nuca. Stnngcva le labbra con una ..morfia di impazierl✓a. L'avvocato ,i senti la gola arida; (' il cuore cominciava a battert;li forte. Si free animo. e tcnendo~i con tutt'e du<.;' k mani al di, ano continuò: « È vero chr su questo _treno non c'è tanta gente, specie in prnna. ... ma, ,a, a \'O\t(' vanno nel vagone ri ..torantl' anch<' quelli di terza ... è pcrmc:1.w. \Ì, è permr~«> ... e ,;a, allora ... > La -.ignora tirò un bel so,;pirone, forte. lungo, dal ,ignificato rncquivocabilc. L'a\'\'OCato tacque di colpo; pre- ,c una dt·lle rivi,;te che aveva comprato, la spiegò, la alzò cmi da èoprir,i il vi~o. e fece finta di lc-ggc-rt. La ,ua fanta'-ia \'1..'-0cv:,1;cmpre la sit{nora: quella smorfia dura d'impa1icnza e di~gu...to. ;\la abbassando lo ..g-u;1rdo ,otto la rÌ\'i,ta. ~eone dav\'C'rn lr gambe e i piedi della ~ignora: calze dì un ~ric:io brunito che Ja..,ciava tra• ,pari1c il ro..a della pelle; "carprttt" ,:ola, legaC'ci a ,tri,ce intrecciate come l'ini7io..di un coturno. rhe k- "trm~c'Va110 i piedi piccoli e gra'i'-i. Allora '-o,pir<l anche l'a"vo:-~to. E, l'omc , in to da un fa,•:ino, commciù a fi~.. an: 1 pi?di della '-Ì(!nora. · Jnfine la \ig'nora ,i alzò per andare nrl ,·~g-one ri,1orant<'. Gino la ,e~uì da ,·icino. decidendo fermi~,;imamcntc d1 ~C'dcn· .1110qr ..,.o ta\'olo r di altacu1 di,.cor .. o. \lcuni tavoli erano ,·uoti. altn pacLialmenl<' occupati. Gino ,;però chr la ..ig-nnra prendr1,,,;,e po,to a uno di qudli , uot1 ,i\rchbt• ..t,Ho 1>il1facile .111. ,·,,1r• (,1, ·(1 b ,1~nora. ,,.11,.1 <·,i • • * Dopo il caffè ordinò un f!'rnCt doppio. Aveva mangiato molfr•,,.imo, con rabbia, in fretta e ~enza maqicare ; e già ,i sentiva dolere l'occhio e la kmpia destra: la solita nevralgia, la solita indigc~tione. Bevuto il Fcrnet. non SC(>perc,istere alla tentazione: ~i mi~e gh occhiali, ~i volt<). Davanti alla ')ignora, al posto che l'avvocato aveva brama10 1 ,;;ede,·a un centurione della ;\1ilizia: un uomo gio\'anc, alto, rubicondo, allel!'ro, con due occhi ,favillami t· un,1 cl1io,t1a di denti scintillanti. Rid"va. parL'wa forlC' rivolgendo..,i prop1 io alla si~1ora della quale l'avvocato vcd('va lt• ,palle rotonde, la nuca, i capelli ri.:ci e grigi "Otto il cappellino ,·iola. Uicch1cri, ,;toviglw, chkchere, pianini tintinna"ano nel fremito ritmico del treno, coprendo a quando a quando la chii:lra. alt:1 voce t il ri\O del ccntunonc. Il vagone era in pl·nomhra; le tcndint' abba,,ate: qua e I:\ il "ùh• filtra\'a: \Ottili ~trati di polvere d'oro. Il mal di t<'\ta aumenta\'a ìrrimediabilmentc-. Onnai avrebbe Ruastato tutto. J .a ~,a. arri"ando a Lé',·anto, magari C''erano ddle belle ra{!az;,r: ma tol m,l.l di te,ta come ,i fa lo ~for'lo di corte,c:giarle? E poi il mal di tt',tn. ,1 vede -..ulla factia. « Sarò ;.rncora pil, brutto, ..arò fuori combattimento ... • E lo tonnentava un nuO\'0 problema : « Come- avrà fatto il centurione ad attac(ar di~ror<-o ron la impa,1;;1bilt•~i- .ctnora dai cape-Ili 2,rigi? Come avrà latM? » Quando la¼'ÌÒ il vagone ri..,tornntc. pa".1ndo davanti al ccnturionr lo guard() con avidità, c-ornc per carpire'li il ',('~u·to cl<'I ~ucce..,,;o.Eh! rerto era bt•i. lo. fonr. ma,;chio, <l.i. irwolto, brillante! ~fa c·hi~~àrhc co~a avrà dttto, alla ,ig:11ora. p(•r attaccar di~C'o1,o? Qualc- ..ar;t ..,ata la prima fra~c? Subito, tac, st·n1a e,ita7ioni: un com. plimt•nto, un complimento ~fon:iato. Ecco, e-c'era riuscito. Eh! sono ahili~- ~imi que.-.t1 dongiovanni ... Lui. l'an·oc;Ho. ave, a sbagliato tattica. Diretti. drci,i bisogna andare con le donn<'. L:na lodl'. un sorri'io, ma({.lli una mc1n,carezza ... eh, sai! e l'affare è fatto. Certo hi~ogna anche av('rci il fi1;;i<.:o. ~la non ba,ta. Ci sono de~li uomini bnitti che rie~cono molti~,;imo. E e-i ,ono degli uomini hclli che invece rir,;~ono p0co. La questione è un'altra. Ci vuole abilità. Tattica. Tattic~. I.' a\vocato 1;;j adagiò nel proprio .,.compartim,.:nto e chiuse gli ocrhi. Pcn,,\\a alla tattica anche per dimt·ntican· il mal di tc,ta. Fi.tCCva caldo. ~i a-..,;opì. Si ri'-C'OS\Cd'improvvi1;;0 : la ,ignora rientrava ,wllo scompartimento. L'a,·- vocato aprì gli occhi ancora in tempo per \'edere il centurione che pro-,ct?;uiva nel corridoio. Evidentemente a,·eva accompa~nato la \ignora fino li, e- ora ..i erano ,cparati. La si~nora I iprec;(' il suo po,10 davano a Gino. Gino ,i ~r11t1animato, infiammato di colpo. « Ora ho capito come b1\◊gna fo1e », ,i di~\C. To,.i;ì nervo,amcnte. E, dato di piglio alle riviste, le porse alla ,i~n<ira <licendolc in fretta, ~enza pen• ~are e accor~endo\i del ~cn,;o delle proprie p:1rolc :iolo all'ultimo momt·nto, man mano che le diceva : e ~li ,cui.1... capisco di aver ..bagliato. \.li ,cu .. i... r.:,pi~co che una ,ignora bella come lei ,i annoia a parlare C'0n u11 uomo brutto <.'Omemc ... ma ecco qua que ..te rivi!)te, le accetti ... > In quC'lla riapparve il centurione con una \';:i.]i~ia in mano 1 cd entrò nello ,<·01110art1mcnto. L'avvocato \i fcrmù netto. La -.i(!llOra non ,'cm mo:-."d: mentre l'avvocato le faceva quel bel madri_~ale, era rima!)ta come se non vcck,;-l~ e non ,cnti,.,c: una ..tatua CO· loratJ. Soni,;c al centurione che, entrato, po,a,·a la ,·aligia ,ull:1 rrticell:'l : e S'acrnmodi, .,'accomodi qui, caro Pinclli ~ > E il centurione sedeva accanto alla si- ~nora. rhc continuava: « Lei era ne110 ~rnIT,partimento in fondo, neh? Pl'n...i rhe io l"ave\'o intravvi\to, quando ~ono ,<1lìta.. ma k-i era in dokl' colloquio con la Tittì che era venuta a ..aiutarlo ... t• io ,a, non volevo ... e poi ho pen ..ato dw ci ,.uemmo 1:t1ovat1 lo \tc..,,o al 1i,torantt· ... A prop<hito, m' t venuta un'idc,1: ade,,;,o che arri,iamo a GL'- nm•a. mandiamo una cartolina alla I'ittì., La mandiamo. n(.'h? > e ~la ccrtamentC', la mandiamo ... > « J: una a Cocci, povero Corci, chr cart) 1 t Quante ri,;ate. ,i ricorda?> l..l con\'cr--azione dur() ,u <Jue,to tono un'altra ora <' me7la: fino al11arnvo a Grnova. E l'av\'OC'ato. per non far la fi~Jra di cv,('rc rntrato in quello •comparti11u;·nto ,oltanto p<'r atta,- <,.\rC' t·m1 l.t ~i~1H11 a. rima~<"tutto il 1nnpo .. -rluto al .. uo po,to. coprcncio,ì gL occhi con ur1a m;"no, ,;~1za perdere una parola del precipitoso ialo o tra la signora e il centurione ~nc,li1 e guar• dando ogni tanto la sign~ra attraverso le dita allargate. « E \'a bene>, pensava, -...Q.Onostante la nevralgia, « va bene : la sig't,ora. e il centurione si conoscevano già pmna. Va bene, il centurione è fidanzato. Va bcne1 la signora è una buona amica. Ma appena scesi dal treno, a Genova, le cartoline alla Tittì e a Cocci e a tutti gli altri, le cartoline ... chissà dove andranno a 'lCriverlc ! > Attraverso le dita l'avvocato guardava la ~i~nora. E poi chiudeva gli occhi, e ~•immaginava una camera d':i.lbcrg<•. a Ge·nova. Aflc 16 e 20, quando il diretto fermò alla t.tazione di Lévanto, la nevralgia persisteva. L'avvocato ~otta l'iCCsedal treno a malincuore, e s'avviò adagio, triste, lasciandosi sorpassare dagli altri arrivati, in gran parte mariti che da ~lilano e Torino venivano a passare la domenica in famitdia. L'avvocato guardò un momento su, al cielo azzurro, al sole alto. Il treno. ripartito, sparito, s'udiva lontanare nel tunnel. ~ella piccola stazione era b brezza languida del pomeriggio estivo, l'odore dc-l mare. L'av\'OCato .\1otta, avanzando lento dietro al facchino con la valigia. so- (pirò. Il mare. la ')piaggia, le allegre compagnie, le ,ip10rine in costume da bagno, la po,sib1lìtà finalmente di avere una relazione ... tutta questa realt.ì. che per lunghe (ettimanc e mbi egli aveva imma~inato e de~iderato: ora. ecco. \lava per toccarla. per nringerla : lr frrie eran ,·enute, e'{!i camminava da\'\'Cro sulla bi:lnchina della \tazione di Lé,,anto. ~la non gliene importava pili niente. Aveva mal di tc,;ta. Avrebbe voluto C"SCIT' a ~[ilano 1 in catia sua. in camera wa. ne-I ,uo letto. al buio, e non pen\are più a niente, e donnire <'o.. ì da non ~entire più il mal di testa, dormire. Certo. ,i per,;uadeva. domattina il mal di te\ta pas,crà. ;\fa gli pa• rr,·a di cattivo au~urio arrivare in quel- :<• rondizioni. ~ino. l'in'{egner ~1 ino Bo..,elli. era li che aspettava al cancelletto dell'uscita, fra una piccola f~lla di _bagnanti .v~- stiti di bianco e unte ga1e, rosolati 1I viso e le braccia da settimane di sole. L'avvocato Motta, pallido, flaccido, cittadino, vestito di grigio scuro, sentì rrescere il proprio m~gio. L'ingegner Bmclli notò subito l'umor cupo dell'amico, e cercò dissiparlo: « Ora la<;Ciamo le valigie alla pcn- ,;ione e andiamo senz'altro alla spiaggia. Ti metti in costume 1 fai un bagno: e vedrai che~ que,;ta sera sci un altro uomo!» « No. il bagno, è impo~sibile; non mi ~cnto, mi farebbe male >. « \'a lx-ne. ti metterai in costume lo ,;te,;~o, sentirai che sollievo! > « :\ii n1ctterò in costume>. Arrivarono alla spiagif;?'a, scesero per il \Cntiero di assi che difendeva dalla ghiaia l>Cottante, diretti alle cabine. Improvvisamente l'avvocato Motta si fennò: indicò nel gran sole, in mezzo alla ~piaggia, un ombrellone sotto cui eran sdraiati immobili corpi femminili: « Chi wno quelle? > « E. il nostro ombrellone >, rispose l'ingegnere. e ~,fa chi sono quelle ,;ignorine? > « Mia sorella, e tre sue amiche o,piti alla villa ... > c- Le conosco io? » « :\101 non credo. Ma quell 1altra 1 i'ultima a destra, quella col costume ,·erde ... quella la conosci benissimo : è la Porro, quella di quei.t'inverno. > « ~bri..,a Porro., > fece l'avvocato togliendosi gli occhiali. ~ Sì. Mari,;a, Tanto carina .. Anzi, (ta alla tua pensione >. L'ingegner Boselli ripre~t> a camminare ve~o le cabine. L'a\'vocato lo seguì a passi più lenti : il cuore t?:li batteva forte, si r;.entì subito preoccupati,,.imo. Aveva ,-isto ~Iarisa tre o (]Uattro volte-, lo scorso in\'erno, a ~,filano. .;\on aveva avuto con lei nessun rapporto: non av(·va fatto il minimo ap• proccio. 4 - (co11tinua). l\.lARIO SOLDATI Tutti I per•ono,rl • l prHtonoml dtl romon:o ,ono lmma,lnorl. lA ealncld,nH dd nomi ,ono eotuoll. ~IIC/flil' i{{l'J1.HJI OCEANIA CoNrr GRANDE NEPTUNIA ROM A MEDITERRANEO· LEVANTE. MAR NERO, ADRIATICO 14 LUGLIO 11 AGOSTO Preui minimi: I• Cl. l. 4410 · Cl. Tur. L 2700. 3• Cl. L 1920 GRECIA · SICILIA · AFRICA SETTENTRIONALE 2 AGOSTO 17 AGOSTO Preui minimi: Clone Unico L. 1550 FERRAGOSTO IN CROCIERA 9 AGOSTO 16 AGOSTO Preui minimi l• C!oue l. 1400 · Cloue Tun1hce L 700 CROCIERA 28 AGOSTO Pr4lu., mi"1mt: IN LEVANTE 9 SETTEMBRE Ciane Un,eo L 1350 EGITTO PALESTINA GRECIA 2 SETTEMBRE 15 SETTEMBRE Preu.i minim,, l•CI. L 2490-CI.Tur.l.1500·3•CI.L 1110 ~ql T I L I lg S OC I ETA' D I NAV I GA I I ON E INFORMAZIONI E PROGRAMMI PRESSO Gli UFFICI SOCIALI E LE AGENZIE VIAGGI A ROMA: VIA DEL TRITONE, 75 · TELEFONI 40854. 414,9 PERCH ' PERANO IL CHLORODONT? ~I IL DON GIOVANNI Perchè l'alito profumeto ed i miei denti bianchi e soni sono lo bose dei miei succeni. •) CHlORO0ONT, 11 pule dentifrkl• rinfruunl1 ell• menti 11,mine I• brut:1 petin11 gl1\110t1 , rende i deMi b11nch1111mi, 1 volt, r,i, dopo U primo u10. CHLORODONT
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