Omnibus - anno I - n. 3 - 17 aprile 1937

t~~ ÒfllCl!i. /'\~ fYV~ .. .... ~ ILIACIDD~ LISBIA NOHAN20 .. L. 10 ~ Questo libro è la ,·ero. storia di un b11eio che un poeta ,:io,aue doman<lò a una don- ~~~lm~~~e de 11 c:::iod•::~;o~cq~!~;Ji:~e : due balleri111d, alto raogo. Appnrteugono a duemila anni fo: ma sono intcres~nti piì1 d1 tanti ballenm modero,. Inoltre non e•~ quello spugimt'nto di sangue V('r cul la storia ,•era ~mò 11s.,omighare a un luguhrt romanzo: e per quanto J>Oi :~~~~•~h: 3~~ 1 :ra stri::savr~ra~l~;è ,:,; ~Pf! Ohi st'n7..asnngue. 11f111tocbr I due protagomsti appartengouo ... Ila. la1inità potreb~ richiarnue spin<'e,011 rcrnmiscen1-e scolasti· cht'. Ci teniamo ad assicurare che rli latino c'è 11ppen11l.'i11di.spensab1leI.l l)(H!lagao,ane d1 cui si tratta enlrtl\'O già nelle scuole con estrema limitazione. Si tratta di un JW>Cfa di merito, e. se si , uole. nuche d1 genio: ma irregolare. L'AC'<'ndcmia d1 I rnn• eia lo n,·rcbbc~lu,o dnl "iliogrembo itincchè .<1ud celt>brt" isli!uto uon accogli<' !òle non I icnii composti. Dante che mcft(' pot•tl c 59p1enli a sedere grini sul H:rde prnto dd suo castello dt'll'intclligenLft, 110n lo 110mmn nemmeno, ;t~ 1 t~~~1c~!~ 1 i t:,:~~n ~pi~~• ~~ 1i~~ : ~~ri 8 [i~n11 11~ 0~if !Jf:;r!, i n:~1g;,o1~~~1h~i scintillò un ,crso che dice in bre,·e ciò che prt'ss·a poco sarebbe così: "L'anima impa- ~~!~-~~asi:1 "~;,i~;:;nJ; ~r~~~ ~i~ 1 • 1 ~~d~~~ l'ia, ,rncbc se non so do,·e andt1re", Ern Catullo> ALfllEOO PANZINI (Dalla Pnwn/1uo/1111 fl\ANCO CIARLA~TINI IL MAROCCO COM'È Voi. CM'I/CAollrzionr "Ttmpo No#ro" di pa&, 168 con J:! illu.,tr. r,wn IP$lu L 10 Che cosa r11.nurno i Maroc::chiniche com- :i~~l~~':;~!0 ~:w:e~r~ te!!r~ 0rr~~~~~ sw.sulti del mondo muwlmauo cootro i francesi ed i molli errori che la democruia repubblicana ha comm<'SSO nel terrilorio 1eeriffiano, oltre che in Algeria e ìn Tuoi· :~ta qr~ 1 n~~ 0ò[ci~~~1~al:ti; 0iu:,\·:r~1~ lica coloniale frauccsc nei confronti della Sirin. volta a prcpnrorc l'autooomia di quel Paese. e nei confronti dei Paesi d1 d1retlo dominio o soggetti a proletto_ralo tnell'Afri• ea del Nord - polillca che m t raucu, si Yuol com;iderare come u110 s,·iluppo di quella inkrna • darà i risultati che si attende il Governo di Parigi. o nou procurerà invece t;2~sFo'"d~~:.'~~~~~rHimo libro dcll'on. 1-'ranco Ciarlantini porta un contributo p~ 1'.ÌOSO alla conoscC"uta della situazione che si va maturando 11C'I MC'<l11crranNO> ccidentale. DAVID GARNETI LA BELLASELVAGGIA DELLAVIRGINIA Voi. delta Collez. "Mfflwa": f>IJll·152 L. 12 Nell'ambiente e con i colori d'un racconto d'ancoture, una pagina d_i9:toria • la prima colonizu1.ioue della Virgu~ia ~ narmta fe• delmt'nfe e rivissuta con rrntu1to profondo e delicato d1 un artista. Ciò che è giunto a noi, è !'a.Ione romantico degli uomini che, dopo lunghe e pericolose na,igation_i, apff:::;ad0e1ia 'fu::: ~:\~e~~':.'j•i~a~!~ i maestosi fiumi, avendo in fondo all'animo il. mira~o dell'oro. Qu1!$la epica de, piomen nnve nelle p,agme di questo romanzo che però mostrflno anche_ il ~o, _~ci~ di_ così bella mcdnglia: gelos,e d1 Ci::p1, m1~ne 11• siche e morali dei coloni. crudellà e mganm contro la buona fede de,:l'Jnd,ani. LE NOVITÀ MONDADORI 11 APRILE 1931~XV O ■ NIBUII PAGINA 4 I (lncltieslcl di "Omnibu•" . 3) Pa.rigi, aprile I E, per caso, non ~oppiasse la guerra che è la base del· l'alleanza delle tre Internazio• nah, l' alleanza si scioglierebbe, e I.\ Francia conoscerebbe giorni assai tristi. E stato molto detto che la Francia è un paese ricco, nel quale l'operaio ha un vivere as~ai migliore che in altri paesi europei, nel quale il contadino non cono~c la mi-.eria; che, quindi, la rivoluzione e il comunismo non so• no pcn~abili in Frantia. Molti fran• cesi, incapaci di spiegaNi quello che avviene, mi hanno fatto lo ste~5<>ra• gionamento. Quelli che pen\ano co,ì hanno delle rivoluzioni un'idea clas• \ica, ma falsa. Le rivoluzioni non si fanno per miseria o, se si prcferi~ce, per ragioni economiche; per ragioni economiche si fanno degli scioperi. Le rivoluzioni invece si fanno .sempre per ragioni politiche, e non vi è che una \Ola ragione politica che conduce alla rivolu1ionc; questa è il desiderio che ha una classe di sostituirsi ad un'altra al potere. Questa è la vera lotta d: clas\C; il resto non ne è che l'occa-.ionc, il corollario, o l'accessorio. Bainville ha dimostrato che quando il Terzo Stato france~ ,;i impadronì del potere e\S0 possedeva già tutto il resto i quello chi.! gli mancava era SO· lo il potere. Una indagine appena pro• fonda dimostra che quello che av• viene oggi è analogo. Una clas~ che possiede ormai tutto in Francia, fuor• ché il denaro e il potere, è partita per impadronirsi del potere, ben sapen· do che il denaro segue sempre il po• tere; siamo dunque in un caso di lotta di classe tipica, la lotta di dasM: politica; è impossibile supporre che essa si fermi. Se si trattasse cU una lot• ta di perequazione economica, niente sarebbe più facile che fermarla; basterebbe contentare i bisogni, calmare le mb,cric; ma si tratta di una lotta per la conquista del potere, e la sola cosa che può mettervi termine è la decisione sul potere. Se la classe che detiene ancora in questo momento il potere in Francia, pure avendo già perso il Governo, la borghc:iia del 1793, avesse dovuto vin• cer la partita, avrebbe dovuto farlo in quelle tragiche giornate del 6 Fcb• braio, nelle quali una sua improvvi~ manifestazione di forza sbigottì gli av• versari e mostrò quanto essi fossero in realtà deboli; durante la carenza di potere che seguì le dimissioni di Dala• dier la borghesia francese avrebbe po· tuto rimpadronirsi fermamente del po· tcre. Ma es~a non seppe farlo, e perse il suo momento storico; da allora la sua sentenza è segnata. I Doriot e i Dc La Rocque potranno far degli sfor· zi onesti, ma destinati fin dal principio al fallimento, a meno di errori enormi e imprevedibili in avversari che, in questo campo almeno, sembrano de• cisi a non commettere errori. Ma, si dirà, non ha già il potere la nuova classe, attraverso il Fronte Po. polare? No, non lo ha; essa non ha che il Govcmo, che non copre se non una piccola parte del potere, e non ha nemmeno tutto il Governo, poi che non lo possiede se non attraveNo una coalizione cd una soluzione di compromesso. Quale sia il compromesso, lo a.bbiamo detto; la borghesia fra11• cesc, appoggiata in questo dal capita• lismo internazionale, permette al Fron• te Popolare l'e,ercizio del Governo, purché si tenga alla formula : surlout pas de socialisme. Ma dall'altro canto essa stes'-a accetta un compromesso, ed un compromesso esiziale per le borghe• sie; essa permette al Fronte Popolare l'esercizio del Governo, in cambio di una relativa tranquiUità finanziaria; per una tranquillità finanziaria relativa e temporanea lascia che la classe che vuol distruggerla si installi al Go. vemo e da questa sede c,;;cgua la sua conquista del potere. Borghesie che si comportano così sono condannate in antecedenza; perché la lotta per il mantenimento o la conquista del po· tere va combattuta interamente sul terreno politico, a costo di qualunqur sacrificio finanziario. Una borghesia che lascia il potere ad altri per salvar la propria fortuna, perde potere e for• tuna. n Fronte Popolarecondannato Ma anche il Fronte Popolare, nella sua posizione e forma1.ione attuale, è condannato (a meno che la guerra non "iospenda lo sviluppo logico delle situa• zioni in corso) perché si trova in una situazione di comprome\S0 impo~sibile a sostenere lungamente. Venuto al po· tere con un programma di completo rinnovamento sociale, programma tan• to più pericolcxo quanto più indetcr• mitato - des Souiets partout, - potrà DI FRANCIA. il go,·erno di Fronte popolare fcnnan,i non a mezza strada, ma all'inizio del• la strada? No, non potrà; in que,;;ta strada non ci si ferma. Dirà alle mas~e che la sua politica internazionale gli vieta di far del MX.iali5mo? Esso potrà anche dirlo; ma che rhponderanno le masse? Dirà alle masse cht' il programma socialista si esauri<;Ce in una guerra generica, combattuta del resto :ii.ullacarta - poi che l'ipotesi è che la vera guerra non scoppi. o ritardi molto, - contro i fascismi? Le mas\e potranno anche crederlo per c\ualchc tempo; ma per quanto tempo o crc• dcr:rnno? I miglioramenti economici, del resto ~ià a\sorbiti e scontati, non possono avere alcun peso in questo caso; perché, lo abbiamo detto, la lotta che \: svolge in Francia è politica, non economica; le masc;e non sono r.tate chia• mate a combattere per miglioramenti ccono,nici, ma per la conquista del gro,;so esercito, troppo gro:>-.o, e pro• cedono per loro conto al noyautogc. Un effettp del 110Jautage fu COll\tatato recentemente alla riunione dei sinda• cati della Senna i tra la ~rpresa ge• nerale si verificò che mentre non vi era un solo sindacato dichiaratamente comunista, per altro il se<isanta per cento dei capi dei sindacati stessi - molti dei quali cattolici - era compo• sto di comunisti al di~tto dei venti• cinql:'e anni. Tale è il clima di pro• fond1tà in Francia; una prepara1.1onc furio,;a e silenzio,;;a per una lotta es• senzialmente politica, condotta da ge• nerazioni di giovani che hanno f amc di tutto, e che vogliono il potere per• ché il potere è tutto. E Blum crede di poter condurre questo magma alle ne• ccssaric a1monie coi contratti collet• tivi, coll'arbitrato obbligatorio e le quaranta ore di lavoro. Ma, quando anche questa opera sarà compiuta, e tutta la ,;indacalina• Herrlot, il grande escluso potere. Questo è così vero che i loro primi atti sono stati quelli di una vera e propria occupazione dei poteri pub• blicì. Quel periodo è adesso chiuso, ma non è possibile però di considerar. lo che come una prima ondata, alla quale altre non possono non seguir~. Quando alla C. G. T., o negli am. bienti del Governo, si parla di quel periodo, i volti diventano pensiermì, i facìlismi vengono me~si da parte; il periodo \·iene spiegato come una mn.• nifestazione impreveduta, che ha 'ì0l'· preso, benché fo~,;e inevitabile; una manifc,;tazione, tuttavia, che non do• vrebbc ript:teNi. Non dovrebbe; ne,. suno però si sente di assicurare che non si ripeterà. I radicali, i depur.1ti della finanza, i Reynaud cd i Caillaux. possono ancora beffarsi, e si beffano in effetti, dei partiti estremi, in parti• colare dei comunisti ; essi sentono be· nissimo che questi giovanetti, imlx·• vuti di cattiva economia e di falsa let• teratura, non hanno nulla dei veri comuni,;ti, e non sono che un partito di manoHa, una sentinella ,;taliniana. in Francia i ma quando i socialisti cs~i stC'ìSÌ, S.F.1.0., C.G.T. o S.F.l.C., vengono interrogati sulle ma\\(', divengo• no improvvisamente pemiero\i, e non scherzano più. Nel momento attua~ tutto quello che e,;si fanno è mettere a profitto la. presenza del Fronte Popolare al governo per ingro~s.are le proprie file. I sociali\tJ ufficiali. e la C.G.T., procc• dono coll'arruolamento \indacalc; le ultime cifre della C. G. T. danno cin• quc milioni di organizzati 1 ma le spe• ranze sono per sette in un avvenire as• sai pro~simo; e la cosa è possibilis\ima, perché la sola pre,;enza d<:I Fronte Popolare al Governo pennette agli or• ganizzatori di render la vita impo~,i• bile a chiunque non si ~indachi. Cono- ,;ciamo que,ti metodi. I comuni\tl )a. <-ciano che la C.G.T. arruoli il 'ìUO zione pensabile sarà fatta, e il 11oyautagt avrà dato tutti i suoi risultati, che cosa faranno a loro volta la S. F. I. O. e la S. F. I. C.? Diranno alle ma\\C che tutta questa preparazione era una burla, e il g,-and jour ancora da venire? Non sembra possibile; ma se lo faranno, ne pagheranno immedia• tamentc la pena. Delle promesse ~no <;tate fatte, e debbono essere mante• nutc. E:. assurdo di arruolare un eM!r· cito di sette milioni di organiz7.ati in un parse che non conta pili di trcn• tott milioni di abitanti, dei quali la metà sono donne e bambini, per no11 fare a~solutamente nulla, o, per man• tenere al potere un Governo di mar• xisti in vacanza di marxi,;;mo. Questi scherzi non po\wno più farsi; e quan• do si tentano, si pagano. Appare Il trotsklsmo In quc,;t'ultima riunione dei sinda• cati della Senna, nella quale il ses• ,;anta per f"nto dei capi dei sindacati rÌ'ìultò composto di comunisti al disotto dei vcnti<'inquc anni, un vecchio sociali\ta, Chalmy, si alzò e deplorò amaramente che una bandiera bianca, ro,;;,;;a e anurra fo\se \tata e~po,ta "'ul banco degli oratori « pour salir notrt chcr drapcau ro11ge >. I comunisti ri• scro, come di un buon maniaco, ma Chalmy non fu messo alla porta. l giovani comunisti si rendono conto che il loro giuoco è pericoloso; che fl('\~uno crede al loro patriottismo, che i vecchi socialisti soprattutto $Ì accorgono bcnis,;imo che non si tratta che di una manovra destinata a mante• nere in vita l'alleanza delle tre Inter• nazionali, la guerra contro i fa,;ci,;mi, e ,;;opraltutto la guerra a favore della Rus,.ia. Questo è tanto vero che quan• do hanno ,...ntato di forzare il giuoco prospettando l'intervento in Spagna ,i <,0no accorti che perdevano Culmineamcnte terreno e altrettanto Culmi• neamcntc hanno abbandonato il tema ~pagnuolo. Es.. i ~tessi ne convengono; perché sono tanto cinici quanto in• tclligcnti. ~{a queste non ~no che manovre, e certamente i comunisti francesi so. no eccellenti manovrieri, guidati CO· mc sono dalla Rmsia, la quale a sua volta è fermamente decisa a non com• mettere o far commettere nulla di e• stremo, che possa compromctt<'re la sua attuale intesa con Londra; m;i. l'abilità manovriera non basta a prolungare situazioni di im~-.sibilità. Stalin a Mosca lo sa bcmssimo; ~ che nei partiti socialisti di tutto il mondo sale il disgusto davanti all'ul• tima trasformazione del comuni,mo in una organizzazione di guerra, a scr• vizio, in c:.trema analisi, cli alcune po· t<>nzecapitali\tich('; lo sa, cd è per questo, non per follìa ~anguinaria, che ha proclamato la guerra al trots• ki,;mo. Vi è del trotskismo in Francia? Ve ne è, e più ve ne sarà. Anche di quc• sto argomento i conducenti dei partiti e,.tremi in Francia non parlano volcn• tieri. Se ne parlano è per affermare che i trotskisti non sono che una pie• cola minoranza di ideologi, che ,;;j SO• no attaccati al marciapiede della gran• dc diligenza !"tOCialcomunbta nella sua marcia verso il potere; altri dicono, al contrario, che si tratta di vecchi re- ~idui del socialismo rivoluzionario classico, intignati nel loro attacca• mento all'antimilitarismo, all'antipar• lamentari,mo, ed ali' azione dirett:i.. Ma che vi diano una spiegazione o un'altra, ne parlano malvolentieri, e cercano di evitare o di attenuare l'ar• .gomcnto. La verità è che vi è as~i pili tro~kismo, o sociali<;mo rivolu• ;,ionario, come si voglia chiamarlo, di quello che si dice, e che es-.o rapprC-· ~enta il vero pericolo per socialismi immcn.i m tanti compromcs!ii. La Quarta Internazionale Di una Quarta lnternaz1onalc si è già parlato; e in tutta probabilità vi. vrcmo per vederla. Stalin in Ru,si.1 ha già incominciato a perseguitat"la; non !ii può escludere che la per~ecu1ionc cominci anche in altri paesi, dovun• quc l'ala estrema del socialismo e del comunismo alzerà la testa per richia• marlo alle sue origini. Nessuno fucila più volentieri un sociali~ta di un altro socialista; la II Jnternazionale hd. fuci. lato la lii, la III fucilerà la IV. l': c,tremamente possibile che il Fronte Popolare francese si trovi un giorno J"obbligato a combattere ~u due fronti, contro i movimenti di destra, quali che saranno, colle modifìca1:ioni che avranno subìto allora, e contro la sua propria ala estrema, che ogni giorno più manifesta la sua impazienza di vcde~i legata ad una situazione di collusione aperta col capitalismo, t con un capitali\mO di guerra e di schiacciamento delle nazioni povere: e, da que!"tt0punto di vista, che poi è il solo vero, nessuno dirà che i trotski\ti abbiano torto. Bi\ogna infatti ri• portar~i alla primitiva concezione di Lenin dei doveri del socialismo nell,l vita internazionale, a quella pace di Drcst•L. uvsk che egli volle ad ogni cmto concludere, per disa\lfO'-a che fo._<iC, perché es~a rappresentava per lui il solenne ripudio dei legami coll'im• perialismo anglosassone, la rottura vio• lenta e maestosa col mcrcenari~mo ai quale gli Zar avevano ridotto il po• polo rmso, per comprendere quanto Stalin e i suoi seguaci, i comunisti fran• ccsi, abbiano tradito il vangelo del loro profeta, e quanto abbiano ragione i trotski~ti di accusarli del tradimento. Tali <,Onodunque gli clementi che il Fronte Popolare dovrebbe dominare e condurre ad un fine annonioso ove la guerra esterna, sulla quale è in realtà impostata la sua posizione attuale, non scoppiasse, o tardasse troppo a scop• pia re. Una lotta politica aperta, che ha per tema fondamentale la sosti• tuzione di una classe ad un'altra nel possesso del potere; dunque una lotta irnpos.,ibile a chiudere senza una dcci• sione finale. Delle prome~sc fatte aìlc masse, promesse generiche e indctermi• nate, quindi pili pericolose e compro• mettenti, sulle quali è impo,;~ibile tor• nare indietro. Una mistica creata nel paese, mi-.tica di guNra, che non può e~scrc smentita. Dall'altro canto l'im• possibilità di soddisfare alcuno di que• sti bisogni creati, la necessità di chie. dere continuamente una proroga, una pausa, un momento di sosta, un rin~ vio. Può un cervello sano, anche vc,h.1• tamente benevolo, deliberatamente ottimi,ta, immaginare che que~ta situa• zione po,sa es\crc protratta a lungo ~enza conflitto? Ogni giomo che passa nell'equi\'OCO accresce il pa,;;'ìivo della situazione. Non \arebbe stato meglio, cento \'Olte meglio, fare del franco ,o~ ciaJi,;;mo? CARLO SCARFOGLIO C1LASSIC_,I RIZZOLI IJ/RET/1 DA UGO OJETTI f: ap1>enn u-.c-ita l'ottava op('ra dello raccolta, e d~: CASTIGLIONE E DELLA CASA ,\ (LHA 1)1 (,_ l'Rt.170I I\I (M l'A· (,f\t:, (0\ 1, Il LL~TRAZIO\IJ. - I JOIC'H'lt' 111 11111',10 1olumt' lc dut ~~·.~~~;~·!:; 3i 1~ "1ti:1;(,1!:'tdté':,,;~ "'""o I' 11 G11l11(f'O, 1)1 quC',10 PN 111. ptlllllt 1011• ~• d11 11n tr•lo 1n•J('mt C'rt- c:,•,~::•·~r : :r i~-~~~("' ~~m1~1i('!n~~ 1 ,:~ t'lh,i11n1. ron l'ai:,:-111nh1 t.h mOIIC' 111nlm11r " mttt1C' t' n,n lt 1ari•nll dl"1 rn11th1or, 111an<t,Nill1, dtt' mn•lr•no l')n• ronlC'nl11h11ili. di qud finc 1rtrl"if't'. Fr• ~·~,~~'~l1~:1n~~~.'i•rl~K~•~:tr~:~r, 'IU+ polf'mff■ ron 11 \aldo<~. uni dtllcpr.mC' d1 nn C'alloh,o 1111l11no C'Ontro ptOlf'\l■nli c- ollr1mnnt1n1: non_111u U• ~11m1p■ta dal 11b9. Anr-ht" lt' R1rnr drl ('11,11,rliont' -.ono puhhhulr «<"nn1!0 lrc.lt11ont" f'h<" pni ~• a,, 1t"m1. al m■• no~C't1tto ori,;inalt'. E C'Oli q11l"'IC ~1 dilnno •11rf' op('fC'II<" <" lt'Hf'rt dr1 du<" f,~f,~~1,1 11;:~,1:•~~~l:!:;!~'."'' 1n du<" ~fl,:,r, ~~~~=.~i~:()~~~~ i~ :.'~:'~'r 40 f;!~!~:~:~a,::;::,,~~~r:,·::::1 50 In iullc le migliori lìbrcric OPERE DI GIACOMO LEOPARDI lrt- \fll11m1 a cura dt GIUSfPPf Df ROBt"B fl"i - Di qut'~fol)('ra ~• 1>uh• l1h<"hcri un'rdit10flt' • dltjH'flW St'III• manali rh b4 pajl'tn<" l'un■ dd <"o«lo 1h t 1,SO r11,w-un11 :,!J':{!~:~o;;1;,:.":,~°!t!:~rjT:. 60 J1 to aprii• IO \("fldll ■ 1n 11111(" 1, Ni1• C'olf' 111 pnma d,~r~rn,a. • Collezione I GRANDI NARRATORI F. DOSTOIEVSKI UN'AVVENTURA SCABROSA 1\ tr,iou(' dal runo di G. PESE~TIJ. :1~!1"1°~~",1 '.',iol~a~:i;~~~. ~r~~:w:~~ un Oo1101cuk1 p<M"h1u,mo nolo, M- non '""'m"nlt' ,nrd,10, 1n 11ah1no. Il .101nino ~cn110rt' rntla qui tull• 11 ,ua J)Ol<"n1.11d1 •n■lt•I■ d('ll'amma 11ruana. di m1c-rprrlc- dC"ll"an,oSC'ia t'hc non ha oC"•rllJIO. rt.•~t:":m':'~~~· . ~ 1 ~. 0 • •~ .~L 9 In vendiU1 In l•ttc lc libnric RIZZOLI & C. EDITORI l•IAZZA CARLO ERBA N. 6 • Mli.A "i:Q Né di Venere nP di Alarte non si sposa e nor, si parte ... ma si compera il bisettimanale umoristico direuo da MOSCA e METZ scritto e disegnato da gente onesta e perbene {Jjatotdu.. Esce i/ martedì e il vener<lì. in tutta lt,ilia Una copia co3ta ceni. 40

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