Omnibus - anno I - n. 2 - 10 aprile 1937

IL DELITTO DI CALLE ALCALA I 'I UN CORRIDOIO delle Corte~ il maresciallo Prim, pre- ,idente del Con,iglio, conversava con un deputato repubblicano. l,;n ~orri--0 di cordialità era po...ato fra i corti baffi e la c·orta barba che ombravano il · ,uo volto ~tto al gran naso qua- ,1 ,c.·111ita: dalla partenza per l'e~ilio della Regina habella, ogni CO\a aveva prC\O la piega voluta da lui, e ormai l'oppo,izione dei repubblicani non era più che un chiasso incomodo, ma impotente. L'anno 1870 finiva bene, con l'arrivo a Cartagcna dall'Italia del nuovo Re, fi~lio di Vittorio Emanuele IC, .\medeo di Savoia duca d'Aosta. e Venga dunque anche Usud a Cartagena per ricevere il no~tro nuovo Re!» Quanti deputati repubblicani non avevano finito per aderire alla Ca"'a Savoia tn Italia, e perché non poteva ac• cadere lo steuo anche in Spagna? Ma il deputato ri,;;pme celiando i,u quel Re •Maniero eletto da 191 .d contro 121 no. Continual'ono co.. ì per un poco, nel• 1•andirivieni dei deputati e degli usde• ri, finché il mare,ciallo posò la mano ''iUI riwolto della redingou del suo in• tcrlocutorc, col gcno familiare di quan• do voleva por fine alle udienze. Ora l'e-r1re,\ionc del suo viso era ,evera. e:Abbiate giudizio, perché io avrò la mano molto dura! > « Maresciallo mio», ri'iJ>01iCl'altro con un detto proverbiale del suo pae1ie, e a ognuno di noi deve arrivare il suo ~'iomo di San :Martino! > La vettura prc ..idcnziale attendeva il maresciallo, e la pariglia trottò via, vcr--0 l'abitazione ~ià agitata dai pre• parativi della partenza per Cartagena. Arrivava dunque finalmente dall'Jta. lia il Re, il Re di Prim, el hijo de Prim, dicevano i popolani. La crisi rivoluzio• natia poteva con~ideral"'ii chiusa e Prim trionfava. La ,;oluzione prescelta dalle Cortes f'ra la 'iUa : non la rrpubblica ancora arcrba. non la vecchia dinastia com• prome<;1;a dalle nravaganze di ha. bella II. ma la monarchia tutta nuova e tutta democratica, ben chiu~a negli articoli della co1itituzionc del 16g e nell'autorità del maresciallo Prim. La per• '-Onalità del nuovo Sovrano non gli dava pen,iero: « un bambino con la barba>, aveva scritto da Firenze Ruiz Zorrilla. La riluttanza !ltessa con la quale Amedeo aveva accettato la CO· rona, dopo ~i me~i di trattative, pro• mNteva al maresciallo che nes<.una vo• cazione regale avrebbe contrastato la ,ua dittatura. Sarebbe stato il Riche- !ieu di quel Luigi XI I I di importazione, e avrebbe rigenerato la Spagna, coi mezzi legali finché ba•aano, e quando non bastano, coi randelli anonimi del part,do de la porra. Certo il compito non è facile. Nes• ,uno in Spagna, al di fuori dell'aula delle Cortes dove 1;iedono i I g r deputati che Io hanno eletto Re, accetta il duca d'Aosta. « Non verrà, non verrà, e ~ verrà, ,e ne andrà », canta il ritornello di una altluja ripetuta in tutte le piazze di Madrid. Appena l'elezione è stata proclamata, alti ufficiali e fun• ,ionari hanno dato le dimi~ioni. Gli alcaldes nei loro municipi fingono di ignorarla, i curati carlisti l'accolgono facendo suonare a morto le campane, ~candaliZ7..ati di vedere sul trono di Fi• Jippo Il e il figlio del 20 settembre •· Gli studenti "e la prendono coi consolati italiani. Un torrente di ingiurie, di ba.;1;ccalunnie, di turpi incitamenti ~traripa dai giornali di ogni partito. Se El lmparcial ricorda timidamente Emanuele Filiberto, subito El Combate, 10 APRILE 1931-XV O ■ NIBUS PAGINA 7 o El Pen.ranue11lo, o La Rrgenerac1611, fanno dell'eroe di San Quintino un generale qualunque agli 'itipcndi del Re di Spa~a, battez1.ano il nuovo Re « Don ,\lacaro,u Primcro >, ed evoca. no contro di lui i 1iCcoliorgoglio,;;i quan. do la Spa~na mandava in Italia i suoi viceré. 11 marc~iallo Prim tutto questo lo sa, lo vede attraver-,o i mille occhi del. la Gobi" nacion, ma non se ne spa• venta: è un soldato che in una vita drammatica tra')cor1a fra congiure, ri• volte e guerre d'oltremare, si è fatto una p,i.:ologia da condottiere: e Quando il Re (arà arrivato», ha detto. e qui (Ì griderà soltanto viva il Re! Metterò dentro tutti i pazzi che confondono la libertà e il ?rogresw con il di'-Ordine e la licenza. Guai a chi mancherà di ri• ~petto al Re>. Sulla neve rhe fa bianco ;J crepu,;;co• lo di quel giorno di fine dicembre, la carrona del marc1iciallo non fa rumore, il trotto degli zoccoli ferrati si ,morza ; e quando all'incrocio della calle d' Alcalà con la calle del Turco l'equipa~gio ina<iipettatamente si fer• ma, il 1;olo rumore che si ode è quello di un cristallo che va in frantumi. Dai due 3portelli il vi\O del mares.ciallo che si sporge in avanti riceve il vento frcd• do improvvi(o. Tre per parte, sci can• ne di fucile entrano nella vettura, convugono sul petto del marelJCiallo, una voce grida: « Prepdrate, que uas a morir! >, e -.ci fucilate mitragliano il corpo indifeso. ARRIVA IL RE E CO!IÌp, rima ancora che il nuovo Re sbarchi nel vecchio Reame, <rollava il più ,;;olido puntello dell'edificio mes(() su dalla ma~gioranza parlamentare. Era 4ualco,a di più che un presagio, ma n'on bi,ognava c-.agerare : a bordo della fregata Numancia, faticosamente arrivata a Cartagena, le autorità spa• ~nuole trovano parole di ottimi<:.mo intorno al Re venticinquenne che Mcolta senza fuoco e ~cnza convinzione. C'è l'ammiraglio Topete, l'eroe del Callao e di Cadice, coi favoriti come l'ammiraglio Per,ano, e c'è il presidente della Camera, don ~{anucl Ruiz Zorrilla, coi baffi malinconici e la pa• rola vivace: per costoro il delitto di Calle d'Alcalà non è una catastrofe intera. t un pas~aggio pericoloso da attrave~are, ma dopo la strada sarà for')e più agevole, per il nuovo Re e ... per loro, <;enza quell'accentratore amhizioso accanto. L'equipaggio della fregata si dispone -.ull'albcratura, « a riva », per il 1;aluto al Re che sbarca. Fra le tuniche spa• gnuole che circondano il Re, è la tunica italiana del ~eneralc Cialdini: in gioventù, esule dalla patria, il generale ha militato nelle file dei cri1tinos, e poi è stato colonnello e organizzator::- della gendarmeria spagnuola. Conosce uomini e co1;e di Spagna, specialmente ora che sono al potere molti di quelli che allora non andavano d'accordo con la p;endanncria, e non nasconde il suo pes~imi1;mo: < Vo,tra Maestà deve con- ,;iderarsi in Spagna come se fosse alla guerra : ci saranno pericoli a op;ni mo• mento! > La tolda della Numancia prolunga ancora un poco il pas1;ato italiano del duca d'Aosta, la tranquillità del pala1..zoCisterna a Torino, i {?"randigior• ni di Firenze, quando gli spagnuoli sono venuti a offrire la corona di Carlo V, l'entu'iia~mo di Re Vittorio, l'ade'ìione un po' perple$G\ di Giovanni Lan1..a, e alla fine di tutto questo gli addii della popolazione di Spezia e la burrasca nel Golfo del Leone. In uniforme di Capitano generale a grandi riwolti ricamati d'oro sul petto e 1;ul• le maniche, Don Amad~o Primero -,cende a terra, e si ,;epara da tutto ciò. :-:ell'arir.enale è schierato il reggimcntO dì C.:ant..1.bria e pre~enta le a1mi. Il Re guarda con occhi di generale piemontese i lunghi cappotti turch.ini, i cheppì di quei veterani di tutti i pronuncia. mientoJ degli ultimi decenni; e i fanti a loro volta guardano il valoroso ferito di Cmtoza e forse ricordano 1;oltanto che è stato ferito in una sconfitta. I mini.!itri "◊no inquieti, l'ammiraglio To• pcte non vorrebbe che si lasciasse l' Ar· senale. Don José Etchegarray racconta di aver ,cntito nella folla qualcuno domandare: e Quando cominciano gli 1;pari? >. ~a Amedeo rcspin~c tutti i consigli, e a piedi e,ce a visitare la città, in mezzo al popolo che lo stu• porc p('r tanto corag_~io ~emplice fa muto ora più che l'o,;tilità. « Sua Mae• stà ha c~rdito magnificamente »1 commenta il gent'rale Cialdini. li z gennaio il Re giumc a Madrid. li tempo era pcs!limo : le strade coperte di neve indurita, il cielo gelidamente bianco, e il vento della Sierra Guadar• rama carico di brividi e di tri~tczza, che ,cmbrava beffeggiare i pennoni e le bandiere della gala municipale. Pas. ~ava il corteo al suono delle fanfare, fra le 'iciabole snudate, aJ trotto sontuo,;o degli 1iquadroni della Escorta Real. Dietro i cordoni gli individui o- ,tili formavano una folla per ora ,;;o). tanto indifferente: i meno avver'ii non erano che curiosi. 11 Re era a cavallo, -.olo avanti allo stuolo dei generali e dei dignitari, esposto a quel che « di peggio dcll'ostilità-. 1iia.spettavano il generale Cialdini e i mini1;tri. li corteo avanzava lungo la Calle de Atorha. JI popolo guardava quello stranie-ro che veniva a prender possesso del trono antico 1 e lo trovava suo malgrado marzialmente attraente: alto e ma~ro, dritto in ,ella, aveva davvero figura di Re. A quei tempi in cui le grandi barbe avevano ancora il loro fascino, egh ne prc~entava una nera nera. che incorniciava il pallore cereo del suo viso con contra<;to preciso e romantico. Pure, nessuno <;aiutava: e appena l'immagine altera e wlitaria eia pa, ..ata. og;nuno 1it1ovav.1 ,(·11,,1 difh:oltù la ~ua a,·,·c.;r,,;iont·intran,ÌKt·ntl', ~fa n~o la Plaza ~layor, poco pri• ma del palazzo della A udùmàa dt· ulcramar, una donna la-.ciò cadcrl' dalla fine .. tra una ro,a sulla ')tra da; il rigido cavaliere 'ti ,cos'ie, alzò gli occhi, t' !ii tol.,è la grande feluca piumata, col lar- ~o gr.,to tipico che i 'iUOipochi parti- ~iani adotteranno per )alutare « alla Don Amadeo>. Allora qualcuno applaudì. Prima che alle Corte1;, Amedeo volle recar,i alla chic,a di Atot'ha, dove era espo'ita la :-.alma di Prim. tra un do• vere da compiere e anche un compn.'n• dcrc lo stile del pae3e: quc'>to Re che prega davanti alla bara dd suo mini,tro a.,~a..,inato, nella cripta di una chie .. a, fra luce di ceri e ombra di navate, è veramente molto pi\1 spagnuolo del Ca• po ddlo Stato che, un'ora dopo, fa il ,;;uo ingrefii'-0nell'aula delle Cortes ad• dobbate di bianco e nero dal!<' mar,inc degli onorevoli, e giura di e!i\ere fedele alla costituzione del 1869. Purtroppo Amrdeo prc-feriva que!ita ~econda figutaLione: in un pac,;;c rantasio"◊ e aman• te <;olodei colori acce,i e delle ombre tagliate netto, 'iee~lie"a le -.fumature di Lui~i Filippo. 11 quadro del pittore Gi~• bcrt. rhe lo rapprc1ienta in atteggiamf:'n• to amletico davanti alla 1;aJma di Prim, coglie l'unico momento in cui involontariamente egli ha saputo drappeggiar- ,i intorno un'estetica ·a,tigliana. RIDDA DI MINISTERI li maresciallo Serrano, duca della ~orre, che era stato r('ggente del Regno in attC'ia del suo arrivo, acn·ttò di formare un minhtero di conciliazione del quale i due poli erano il ra• dìcale Ruiz Zorrilla e il moderato Don P,·axedes Saga1;ta. Le Cortes co,titucnti, ,ciolte, lac;ciarono il posto a nuove Corte'> dove il ministero ebbe la maggioram:a. D1 fronte alla maggioranza 1;tavano a de!,:tra pochi deputati ,earlisti, a sini- 'itra parecchi rrpubblicani con Emilio Castelar, dai gros(i baffi di sottufficiale e dalla calvizie di intellettuale, un Ca- ,allotti al qual(' il de~tino farà il brut• to 1;cherto di prenderlo in parola e di meuerlo alla prova come uomo di Stato. Era il nemico ufficiale della nuova dinastia : ma oltre a lui i nemici erano tanti e aumentavano ogni gior• no: e Tutti i partiti si riuniranno contro di me straniero >, aveva detto Amc•deo lasciando I' Jtalia; « vado a compiere una missione impos~ibile ». li guaio era d1c1 mentre tutti i partiti e'ìtrcmi gli si riunivano contro in una provvisoria inte,;;a, il partito che avrebbe dovuto soc;tenerlo si divideva e su !- divideva in gruppi avversi intenti ,;oJ. tanto a disputarsi i portafogli mini• 1;teriali. Le illusioni dalle quali Amedeo aveva potuto lasciarsi lu~ingare dopo le elezioni, wanirono presto: la mag· ~oranza si di<;o;ol<;ien « 'ìagastini » e e zornlla111,, mentre Serrano evolveva ver.,o i conservatori. si urtava con Ame• deo del quale non capiva il contegno di• me<:.sodi Re democratico. e rimpicmgcva la candidatura svanita del duc:i di Montpcmier. Poi il signor ~oret ~i dimi,c dal ministero delle Finar.:.:e proclamando che il compito di rim(·ttcrle in ordine era assolutamente al disopra delle for-Leumane. Bersagliato e sbandato, il minhtero di condliazicne affondò. Cominciò allora la ricld., dei mini• steri e delle eleziori. Più di cento pt-'r• sona~gi sfilarono, in un regno di due anni, nelle .sale del palazzo reale p~r prC'1;tare giuramento al Sovrano. Cadeva un ministero: fedele alte rep;olc del gioco imparato fra Palazzo Carignano e Palazzo Madama, Amedeo iniziava le « consultazioni della Coro• na ». Riceveva il presidente del Se· nato, il prr'iidente della Camera dei deputati, i lcadcrs parlamentari. Uo• mini importanti che la storia non ri• corda più ~alivano in coupé alla Plaza de Oriente. Gravemente anali1.zavano col Re PinAuenza del tale, le amicizie del talaltro 1 la sonorità di un nome, le pretese di una vanità insoddisfatta. E il ministero ven. •a finalmente filtrato attraverw queMi accorti dosaggi: mini,tno hm ilL.1.o S.t~.1..t.1, o ~l.,l1.,1mpo. Allora wmv.1110 ,ciolt(· l~· Corti.:,: gli aKt'nti della Gober1wctOn mondavavano i piublos di proml':--,<'l' di durof l' dall<' urnt' u,civa fuori una maf,!e;io• ranza mini,tl.'riall·. Si inau~m•n·a sol1.•nnc11wntc la nuova k~i,.Jatur,1. Pa..- :--a,a qualch,· me,e. ma~~ui quakht· '-l't• timana, t' la 111ag~ioranz;1 non (•,i,tl.'va µi1't. E allor,l ,1 ri<.:omm( ia,·a. t' i mi111- ~tri ritirando,1 ;\\'n<lllO diritto alla pen• sionc ,ullo ,tÌpl•ndio mini .. tniale. Qualche volta naturalmt'nte qtH''-lO ri1·ominrit1r(• µt-rpt·tuo infa,tidi,·a, ..pcc1alml'lltc qu.,ndo ,.j comtat;wa dw lo StalO era alla d~iha dd fallinwnto. E allora co1higli di ..nt•tì a11ivavano al Rt·: fare appt•llo ,1i ron,nvatori, nwttl.'r,i alla t1·,t,1 d(·ll't·,ercito prr impor. re numl' <·loioni e fai modificait· da una maggioranu b('n 1011g1.·~nata l'a,- ))urd,1. <.:o,1ituz1om· dt~I '69. For.l', ..e avt·,..c avuto an:anto a ,é il vt'nhio Prim ... ~la abbandonato a ,f ,tl.',so, Amedeo ,.1'coltava tutto 1· tutti, ._e,ua n'-Olv{'r,i, o mt·_c:-lio ri.. oh-..-ndo ,1·mprc di rimanl'rC nella legalità d,·11:i CO!.titu,irnw acn·ttata rou b Corona. Chr avrebbe potuto fare di diver-.o? Prim era morto, e lui ,olo poteva ~arantirgli col <;uopn.•.,tigio l'uhbidicnza clell'escr· cito. Con &..rrano i ,uoi rapporti nano divtntati g-laciali dopo che rrano venuti al potere Zorrilla l" 1 radicali: il mare,t-iallo non veniva più a Cortt, la duche\sa ..ua moglie rifiuta\'a L.t carica di camaraa mayor. Quanto ai conscr• vatori, Amedeo era nella ..,rana po.,izionc di dover diffidare più dei partiti di de'itra C'hl' dei radicali repubblicam•g,~ianti di Zorrilla: eostoro in fin dei conti erano contenti di frequentare una Corte e a modo loro gli erano af • fezionati, 1;ia pure come a un pupiOo col quale ,;;i può fare ogni tanto la vo• ce gros..a ; quelli invece potevano dar- ~li al massimo un appoggio momenta• neo per mettere a posto i 1;ovvcnivi, ma i loro cuori non erano con lui : erano a Parigi con la Regina Isabella e \UO figlio Don Alfonso, o crano ,;;ui Pirenei dove appariva la bandiera di Don Carlos a dare il segnale della ri• volta ai contadini e ai curati. ODIO E MINACCE In 4ue'ite condizioni tutti i presenti• menti sull'impre~a alla quale era 'italo chiamato, apparvero ad Amedeo molto presto confrrmati senza appe11o. E naturalmente gli sorgeva acuta nel cuo• re la no,talgia della sua vera patria, della calma torine1i.C,dei "aiuti deferenti e affettuo~i dei passanti al duca d'Ao,ta nelle belle strade rettilinee. Abdicare, allora? Dal Quirinale la vo• ce paterna ammoniva, di cattivo umore: il Re piemontese che regnava tanto popolarmente sui napoletani non pensava che potcs,;e essere molto più difficile regnare !IUi madrileni. A Madrid Don Amedeo era terribil• mente solo. e Il ,;;olitario del Palazzo d'Oriente •, dicevano u1 lui. La Regi• na Maria Vittoria lo aveva raggiunto coi due principi che un giorno saranno il duca d'Aosta e il conte di Torino, Emanuele Filiberto e Vittorio Emanue. le. Il destino aveva offerto inutilmente a Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna la corona regale. Ella non aveva né il carattere né l'immaginazione di Eugenia de Montijo. Soavemente stanca, viveva esiliata nel piccolo ap• partamento privato che si era fatto ri- <:.crvarcnel pala1..zo. La sua salute mal• ferma 1 1 suoi scrupoli religiosi non le permettevano di esercitare accanto al Re un'azione sociale o mondana. Pas• ~ava nei quartieri poveri, con,;olatrice di molti mali, e fondava istituti di he• neficcnza; ma per indifferenza o ficrez. za serena non faceva nulla per cercare di rompere l'isolamento che circondava il Palazzo Reale, e ncs,;;uno dei suoi sorrisi era destinato a convertire alla monarchia qualcuno dei suoi nemici, come farà più tardi in Italia la Regina :Margherita. I:'. vero che per Donna Maria Vittoria si trattava di convC'r• tire lo ~yobi'imo dei grandi di Spagna e non i convincimenti di un profes,;;ore di università, per giunta poeta. Così la Corte non esisteva per nessuno di coloro che un tempo. grandes Spa~na, 1873: f carUstl interrompono le comunicazioni sulla linea ferroviaria del Nord, In alto: la regina Ma. rla VJttorJa ed U re Amedeo (dall', Illustratlon•). dt· Esparla dc prùnrra clase, col CaJ>C.' copnto da\'anti al trono, ne erano stata agli occhi pa~hi della plebe l'ornamen~ to ..pkndido t·d obbligatoiio: non v1 appariva ìl duca dc l'In[antad?, n~n \'i apparivano il duca di Medina.Si• donia o 4uello di Medina.Coeli Real. Sull'almanacco di Corte l'elenco delle cari, ht· prc"cntava \'Uoti pcno~i. Del re ..to Amedeo aveva rinunciato, a favon.· dl'I Tc,oro, alla li,ta civile, contt·ntando"i dei ,uoi redditi pcr,onali e ai un a,,egno che gli pa.,.,ava Vittorio Emanude. );'e..~uno gli era \tato grato di que,to: quando <•gli ,e ne andava a pa ..,eKgio col rnarche'ie Dragonetti ~r i quartieri popolari fumando il _,u.ov1r: ginia, \aiutando a de ..tra e a 1;in1,;;t1a 1 gruppi "tupiti, rivolgendo qua e_ là la parola ai venditori ambulanti e a1 coc· dlicri. il popolo rimaneva disorientato, gli ari'-tocr~tici sogghignavano e appro• fittavano d1 quel Re a portata di mano p('r moltiplicare gli sgarbi e le villani<·: gli pa!.,avano accanto col di~tinti\'o dai gi~li borbonici all'occhiello, e O'iten:atanwntc non lo saluta\'ano. li Re aveva tuttavia una ~ua discreta rivmcita: la rna immaginr p<"netra- \'él.. chima in cuori femminili, in parerchi di quei palazzi orgogliosi e av• vt>r,i. In molte famiglie della Gran• de::,a il marito era alfomista e la moglie era amedcista fino alle comeguenze c,treme. E Amedeo, che soltanto in qm·'-to, e nel valore militare, as~omi• gliava al padre, avendo però il gusto µiù fine, coglieva ampiamente ore di oblio e di semplice umanità fra le bel• IC' au sein bruni della sua capitale. L'odio dei grandi era tutto gelo. Ma nella plebe dei desperados e degli spo• stati l'odio era torrido. Brontolii mi• naccio5i si faf'evano udire 1 i ,ismografi dcllai polizia registravano moti pro• fondi. Un mcuro bisogno di anarchia tormentava le masse. Nei cuori dpve la religione si era spenta ardeva ancora il fanatismo senza più méta. A questa esigenza di dissoluzione, anche un re evanescente come Amedeo, a• <;tratto simbolo della legalità, appariva un tiranno. Il crimine era dappcrtut· • to: incoraggiato, vantato, a,;;pettato. e ~fodello di vagone ultima novità col quale. un signore molto cono5ciuto pen5a dì tornare in patria », era scritto sot• to una caricatura raffigurante una ba• ra nella quale era steso un uomo facilmente identificabile. L'Internazionale alle sue prime anni lavorava in Ca• talogna, e di Barcellona aveva fatto un centro tutto fermentante di agenti 1 di emis,ari, di pistoleros, che vi conveni• vano dai ba\sifondi delle capitali eu• ropee, disperatamente imcguiti dai te• legrammi dei consolati e delle polizie. I supe~titi della Comune di Parigi vi accorrevano a mettere a disposizione dei « compagni > la loro e~perienza. Il Re complicava le difficoltà già gravi con la sua temeraria indifferenza: con il coraggio freddo e mtinato dei fatalisti conservava la sua abitu• dine di uscire 'iOlo e 'icnza scorta. « Se io doves~i dare importanza a tutti gli a~visi anonimi che ricevo, non dovrei più muovermi dal Palazzo>, risponde• va a chi gli consigliava prudenza. COMPLOTTI Un giorno Ruiz Zorrilla, presidente del Consiglio, venne tutto sconvolto a Corte: era stato denunciato un com• plotto per a1;sassinare il Re in calle dc Alcalà, davanti al caffè Forno. Amedeo a"coltò e rispose, impassibile: e La vita del Sovrano deve es~ere ga. rantita dal governo, non son io che debbo guardarmi. OgJ{Ì uscirò a ca• vallo solo, come ho stabilito 1 dando ordine al mio 'itaffiere di tenersi a ccn• to pa<;ir,di a mc ». e Allora noi daremo ordine alla sen• tinella di non lasciar uscire Vostra ~aesrà >. « Eccellenza, in casa mia nessuno comanda, e le confermo che oggi sarò a cavallo dav~nti al Caffè Forno, e vi brucerò il mio virginia fino a ridurne la punta in cenere! :t E così, come aveva promesso, alle due uscì a cavallo, seguito dal solo staffie• re. Passò lungo la calle d'Alca là, e, ar• rivato davanti. al caffè Forno, si fermò, cstra~..e dall'astuccio il virp;inia, lo portò lentamente alle labbra e comodamente lo accese. Non accadde nulla, e questo episodio rafforzò il suo fatali~mo. Continuò a mdrc qu.mdo ne aveva voglia, sen. za avvi1;arc né dell'ora né dell'itinera• rio i fonzìonari addetti alla sua sicurezza. Forse immaginava che la polizia volesse spaventarlo con minacce inesistenti, per persuaderlo a rimanere al palazzo. La sera del 18 luglio 1872, Zorrilla era a pranzo, quando arrivò da lui il mini1;tro Martos. Agitato e commosso, raccontò che una denuncia anonima dava per sicuro l'assassinio del Re la sera steMa al concerto nel giardino del Buen Retiro : e: A qualunque costo :t, supplicò il mini•nro, « ìl Re non deve andare al concerto! > Ma quando Zorrilla gli ebbe riferito le parole di Martos, il Re non volle sentir ragioni : « Uscirò ugualmente, e quena sera sarò al Buen retiro ! » Infatti, verso le nove, le carrozze sco• pcrtc uscirono nella Plaza de Oriente e raggiunsero i giardini, tiepidi nella indolente e calma serata meridionale. I Sovrani ascoltarono il concerto, con• ver-.ando negli intervalli col generale Burgos, che era nella loro vettura. Alle undici e mezzo Amedeo ordinò di tornare alla Reggia. La folla di borghesi eleganti era ri,pettosa 1 e saluta• va al pas~aggio delle carrozze al gran trotto. MANLIO LUPINACCI (la ji,re al prossimo numero).

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