Omnibus - anno I - n. 2 - 10 aprile 1937

IO APRILE {931-XV O ■ NIBIJS PAGINA ) <<• ..l'operaio inglescseivolelnatamente v rslaomecnidtai).).. Inter Miserrimos Peregrinato, Ex Fide Viue11.s.. L fenomeno della disoccUJJa- ,ione, che da alcuni anni ha as- ,unto proporzioni mai immaginate dal mondo civile e che dura purtroppo con una pcrsistcn- ,a sconfortante, non dovrebbe t''i-Sereoggetto soltanto di ricerr he stati:niche.e di a..t.ratte con- :s1dcraz1oni, nelle quali il e meccanismo delle forze economiche > maschera e sopraffà il e materiale umano> che pure esso ,;,tritola o tortura. E poiché si tratta di una grande malattia della società, si potrt'bbe invocare l'esempio della scienza medica ,che dà così grande importanza all'osservazione esatta, minuzio11;a di cia.11;cunmalato, individualmente considerato, prima di ri<iialire ad una e1iologia_ e ad una terapia, che le statistiche potranno poi sussidiare e confem1are. Tuttavia 1 non bisogna dissimularsi le difficoltà e la portata neces'ìariamente limitata di queste e O'ìservazioni cliniche » della di'IOC:cupa:zione. E po:;sibile e~aminare in detta~lio soltanto un numero infimo di casi (che resta tale anche se si raggiunga il totale di alcune migliaia, co'ìa del resto difficilment~ realizzabile} in rapporto alla massa d1 e'ìistcn1,e umane che la disoccupazione ha e spostate > od anche e sconvolte > e che ,;j noverano a decine di milioni. Ogni generalizzazione sarebbe, dunque, imprudente, tanto pili che l'uomo in carne ed msa si sostituisce al coefficiente di una statistica e che la singolarità di ciascuna vichsitudine a,,ume rilievi propri ed assorbe, a scapito dei e sintomi generali >, l'intere,._c perfino del più freddo ~lin_ico della malat~ia _s<?- ciale. E messi d1 fronte al caso md1v1dualc, il sentimento umano clcll'osscrvatore prende il sopravvento e può co- "ì ispirare e dominare il giudizio generale. D'altronde, biso$na pure considerare che molto probabilmente le più tragiche di que~te esperienze non trovano né testimoni né storici, perché esiste il pudore delle grandi ~afferenze, e che v'è nei più infelici la incapacità di trovare un momento di requie in cui possano e raccontar di se stessi>. Thornton Wilder, nel suo e The Bridge o/ San Luis Re y ~ ha pot_uto immaginare che frate Ginepro r_1c~- ,truisca la storia di ciascuna delle vittime che un imperscrutabile decreto dell'Onnipotente :1a fatto pc~ire ne~ cro!- lo del ponte d1 cui trattasi. Ma 11pnvilegio conccs~o al r?man~crc, di_crea: re rii sana pianta 11 destino dei suoi P' tc;onaggi, non è accordato allo storico: quest'ultimo non può operare che su brani d'informazione veridica. Tuttavia, noi pos<iiamo veder _da vicino_ il processo di degradazione d1 alcune v1tr umane, anche ~ ci limitiamo a con- ,iderare frammentariamente quello che richiederebbe una spiegazione di insieme. Esodo Nel 1915, quando le truppe amtriache rioccupavano quella parte della Galizia già invasa dai Russi, un fanciullo quattordicenne, un po'. vag_a_bon_- do si me,cola alla calca dei m1htan. P~nde gu,to al lavoro ed è ficrissim~ di aver da attivare una pompa; ogm macchina nweglia in lui ~n _intere~~ appa,;sionato. Egli fa, quindi, _rap1~1 progrc~,i e a dicias<;,etteanni ottiene 11 brevetto di meccanico montatore. Continua ad i,;truir-,i nella tecnica, gli ingegneri lo prou·ggono, tutti gli vo$1iono bene e gli predicono una magnifica carriera. li giorno ch'egli parte per il reggimento! gli addii "ono pieni. di cffu!',ionc e d1 promesse. e Ahimè, 10 non sapevo che quello era l'ultimo giorno felice della mia vita! > Ritorna nel 1928, fiducio"-0 nelle buone parole che gli erano state prodigate. Ma il suo posto è occupato, non c'è nessun privilegio per lui nello ,;t.ahilimcnto nel quale egli aveva r"-Ord1to, né in altri dello ste-.ir;ogenere. t il calvario che comincia e che non avrà fine: ricerche spo:i~anti, rassegna: :doni ai lavori più umili. Giornate eh digiuno totale e $ettima~c intere pas- ._ate allo ~coperto, C",.aunmento nervoso, avventure inevitabili al vagabonda~gio, prigione, lunghi ;-0ggiorni in o~pcdali molto mal trnutl. In,omma, una c,istenia umana, fra le più promettrnti, &tritolata. logorata in maniera atroce. Durante la gurfra, rrano ~tati evacuati con una con,;idcrcvole parte della' popolazione del « Re~no d, Polonia>, vrN> le provincie interne della Ru,,ia. Dopo la pace di Riga, i bol- ,;rc-vichi li hanno rimpatriati. t una donna di cinquant'anni, con i suoi tre figli, due adulti e una giovanet!a· Sarà un martirio ininterrotto per d1e• ci anni di ,;cguito. Arrivano ktteralmentc nudi, e"auriti dalle privazioni "Opportatc nel par~ dei Sovieti e dalle pcno,e condizioni in cui hanno viaggiato. La p;..,- tria li accoglie, mettendoli in quara~- tena, in un campo di j>.()Jamento, in cui a malapena ci -.i pre(Xcupa di nutrirli e dove il tifo fa ,;tragc. Questo abbrutirsi in luride baracche ,i perpetuerà per me~i, in luoghi differenti. Con una buona volontà, che ha qualCO'-adi miracoloso, ra'ìscgnandosi a tutte le deluc,ioni cd a tutte le s.crvitù, questi rveri diavoli riescono a lil)('- rar,;i e a collocarlii come domestici, come manovali, facendo in seguito tutta una ~cric di me'iticri sempre prccarii. Sono felici di poter e mettere su casa > qua'ìi 'ienza mobili, in una tetra ca'icnna di un infame sobborgo. Ma la disdetta non ce,.,a dal perseguitarli. Uno dei fratelli fa il servizio milita1e e re)ta poi a lungo di5occupato. La madre, avanzata negli anni, incontra difficoltà sempre maggiore nel pro:::ura~i un mezzo di sostentamento. E niente può difendere il poveraccio eh~ vende la sua « forza di lavoro > dalla troppo frequente malafede ~ un eso'ìo padrone ; \Otto il pretesto di fallimento, od anche senza nessun pretesto, ìl padrone d'una bottega riduce il ~alario del giovanotto che h... sunto e stavolta lo e ringra7ja > dichiarando che la cassa è vuota e che non bi'ìogna più contare sul mensile di cui egli ha rimandato di giofno in giorno il pagamento. Un particolare interc5sante: il giovane lavorante di cui tratta,i, si o:;tina a proseguire i suoi -.tudi in una e Scuola di Scier.ze Politiche>. Il pagamento di cia,cuna tassa d'iscrizione esige nuo\'e rinumie e sofferenze ed infine gli accade di non poter ~uperare gli e~ami perché non ha man~iato da quarantott'ore. Evidentemente, è inevitabile che a11a fine egli abbandoni ogni speranza e si la'ici e andare alla deriva>. In un pae'IC come la Polonia, la di- ~occupa21one "ignifica la caduta quasi immediata da una esistenza a mala pena sopportabile in una miseria totale. I particolari che i disoccupati polacchi danno sul loro indebitar-i è una dimostrazione di più dello spaventoso livello di miseria al quale la loro classe sembra votata. Vi ,;ono di quelli che e sono debitori dappertutto > da 36 me~i; ve ne ,ono altri (il 59!ìf:) che hanno cessato di pagare l'affitto e comprano a credito dal panettiere da sei mesi. Intanto, il bottegaio, dando merci a credito, le calcola ad un prezzo maggiore e l'ammontare del credito ~ contenuto in ristretti limiti. Ora, se s1 esaminano quali -.ono le somme che questi sventurati non po,;wno ir;aldare (e che bastano ad avvelenare loro l'e- "istcnza) si può constatare che il 1200 deve più di 500 zloty (circa 1875 lire) mentre il 27% deve meno di 100 zloty (365 lire). . L'a--si\tenza prevista dalla legge e 1 soccoNi delle organizzazioni speciali sono relativamente poco importanti. Su :,56 Jicrsone interrogate, appena 46 (cioè 1'8<1) fanno menzione di questo aiuto. E si capi,.ce: l'as-.istcnza <ociale C! accordata solo per qualche settimana: ora 1 16g (sui 509 che hanno indicato la data dal1a quale rima~ero di'ìOCcupati) non hanno più trovato lavoro dal 1929, 144 dal 1930, 194 dal principio del 193 1. E ve ne sono due che sono di,occupati dal 1921, 11 dal 1925, ccc. Intere schiere di giovani, oziosi contro voF;lia, ,r,;muntip<.'r la fame e lacerati dal ,;cntimcntt1 della loro inferiorità, si tra'ìcinano per le luride 'ìtradc di quei ,inistri quartieri che il turista è c05Ì stupito di trovare a qualche centinaia di metri dall'animazione frivola e dall'eleganza civettuola di cui fanno sfoggio le vie centrali di VaNavia. I poveretti errano finché pos.sono, e ,entono vuoto lo \tomaco e le gambe vacillare. R("\tano a lungo davanti alle chiese, ma non ~embra che la carità cristiana si manifc,ui con qualche efficacia. Riprendono lentamente la via di casa. Vi ritrovano l'orrore dei muri gelidi, del giaciglio immondo. Un irresi~tibilc voglia di ridiscendere nella strada, di fuggire, riprende l'uomo condannato all'inutile sofferenza. "A race" teorici, i manipolatori di « grandi numt."ri > po11;sonodi,cuterc all'infinito, per via di curve e diagrammi, \ugli effetti del progre,'-0 tf'<'nic-o e lo ,postamento della mano d'opera. Ma Enrico che ,i guadagnava la vita a Filadclfia, me\Colando inchio,tri di colori diffc:rcnti; ma Raffaele che rra decoratore a Chi<'ago, non dubitano fhe l' imroduzione di pro('('dimenti mecc-anid li abbia ridotti alla di,occupa7iont·. e Fra la macchina e l'uomo è rome ~<' ci fO'\,c una c-or,;;a (a race) t•d è naturalmente la macchina du· arriva \emprc prima dl'll'uomo. Guardate un po' il ca,o di mio fratello: egli lavorava comr su·itch man ali' officina elettric:a di L. C. C. Lr tr1· ,quadn· che ,_j davano il cambio erano da,.cuna di trcnta,ei uomini. Akuni tt•dr!',chi "°"o v,·nut" a ptrfrzionan· l'impianto. E gli uomini non p<>,"mo m•garf" che il foro lavoro prncedr in modo più facile e "prdito che per I<> innanzi. Soltanto, la $quadra non è più che di quattordici uomini {sono dunque scssanta-.ci uomini su centotto gettati a mare) >. l!:. un licensed riuerman che parla. Morrow, cocchiere a Boston, trasportava il ghiaccio preso nei laghi dei dintorni. La fabbricazione 1dcl ghiaccio artificiale ha reso superfluo questo genere di trasporto e l'automobile ha fatto relegare in rimc,.s,.1.Morrow imirme con i suoi cavalli. E un meccanico di Londra : e Macchine nuove arrivano continuamente dall'America. E quando sono installate, è facile sostituire gli operai specializzati con donne e raf"azzi ~cnza nesmna preparazione. lo mi vedo già nella ncces5.ità di mandar mia moglie a lavorare: ella può guadagnare più di me, nel polito dove io ero impiegato>. Dentro 11 calco Gli operai inglesi hanno avuto la sventura di perdere il posto scivolando lentamente da uno stato relativamente pro:;pcro vcr:;0 le ristrettezze e poi verso la miseria. Uno di loro ci ha mendire che vi sia carestia, ma gli uomini e le donne hanno sempre fame. La strada principale del villaggio con::.erva ancora una q_ualche apparenza di normalità, ma nei quartieri veramente popolari la miseria si mostra in tutto il suo squallore. La di-.occupazione non appare più come un accadente, come una e peste nera > di cui si possa prevedere la fine, ma come uno stato al quale ci si vede condannati a vita. A,coltiamo quest'operaio inglese, un rulllma,i (addetto ai compressori stradali), il quale ha la moglie tubercolotica e tre figli anemici nel tugurio che son costretti ad abitare. « Al principio>, egli ci dice, e dopo che ebbi perduto il posto, mi alzavo di buon'ora ogni mattina per cercar dappertutto di scovare qualche occupazione. Ma non c'è in verìtà nemmeno l'apparcni.a di una possibilità. Nessuno, in nessuna parte ha bisogno di noi ... Io non prevedo altro che la continuazione all'infinito della miseria in cui siamo piombati. Ci prodigano incessantemente delle buone parole, ma nessuno fa la minima cosa per noi >. cupati, è ba:;tato ad inghiottire queste economie. Quc!',to fenomeno non può non avere una ripcrcm\ionc morale, dimoltrando la vanità di sforzi co~ì prolungati e di calcoli che "-.·mbravano così saggi. Poi sono le forLC fisiche dc·l lavorat0rc che "i c,auri~cono nella fatica di tentativi !>Cmprepiù umilianti e più amaramente \tcrili cd anche, naturalmente, a causa della nutrizione e dell'igiene iiC.mprepili trascurate. Infine, è la volontà che s'affloscia e l'uomo diventa privo di ogni energia morale, acccttanrlo ogni decadenza con un fatalbmo rabbioso. L'uomo si sente « ::.qualificato :t. Non ha più po!<itOnella gerarchia sociale e come i suoi vestiti che mostrano la trama, come il suo essere fisico sciuf>ato dalla 'ìtanchezza, la sua e faccia > di cittadino utile, il mestiere che era la sua ra~ione di essere, non sono più che m1,;crabile ciarpame. Niente più ha in sé dig:1ità o interesse, a cominciare dal lavoro. Che importa che queiitO sia gravoso, assurdo, ignobile perfino? Non si tratta d'altro che di acchiappar qualche soldo, di calmare al più presto possibile i crampi della " ...Cl si abitua cosi ad una eslsteo.za da c1t.i scompare ll sentimento della responsabilità ... " (Un disoccupato londinese nell'Eden Park). zionato i gioielli .dei quali sua moglie ha dovuto successivamente disfarsi; un giovanotto di diciotto anni rimpiange la biblioteca (399 volumi) che si è dovuto svendere per fronteggiare i biwgni più urgenti. Il padre di quest'ultimo guadagnava, quando aveva lavoro, venticinque sterline al mese. Nella vita dei disoccupati inglesi, i su"sidi regolari, cono,ciuti sotto il nome (di abba,tanza cattivo augurio) di dole (elemo,.ina), hanno una parte preminente. L'indennità non basta di certo per far vive-re nonnalrnentc una famiglia. In capo a qualche tempo, certe spese per la ca'ìa o per il corredo non po~~ono più e!',,;;errfatte. Tuttavia, ,e ci si intcndr per menare una specie di vita in comunità, tra figli già ammogliati, per esempio, e genitori, con degli adokscrnti che già lavorano, il cumulo delle indennità drgli uni e del ~alario degli altri permette un tenore di vita apprna sufficiente nel quale l'indcnnittl di un di',('){'cupato apporta alla fami- ~lia lo stL'"'° genere di aiuto del prn- ,ionato. Ci 'ii abitua co~ì ad una C'iistl'."nzada cui ,;compare il "entimento della rnponsabilità. Uno ,pirito di mendicità, di cui nella \toria antica appare· più di una traccia, si sviluppa nrl di,ocrupato: egli tende la mano nella ~trada, e mc-ndica, anche quando in P.trlamt·nto od altrove ,_j dovrà fi~- ,arr il suo ,tatuto. A Jarrow ('Jynesidc) il 21 'maggio 1936 la maggior parte delle l,otteghe sono chiu-.e. L'c,i,trnza di qur•.ta povera gente è veramente arrivata al limite estremo. Tutto ciò che v'era di e ,uperfluo > nelle case ~ "tato impegnato o V<'nduto. Non v'~ qua~i più bianch<'ria, i ve~titi "ono in gran parte forniti da opere di carità. Non ,;i può La famiglia si s~retola. Spc'!sO, marito e moglie decidono di affrontare ~eparatamente l'infortunio. Se e ciascuno scg4e la sua strada > sarà forse più facile W\tentani e spostarsi alla ricerca di un impiego. Se vi sono figli, si può affidarli qualche volta ai nonni che una pensione o un pezzetto di terra prc,ervano dall'estrema miseria. Uomo "squalificato" Ma anche quando la famiglia resta unita, è il focolare che finisce col diventare intollerabile. La ca<a sempre più 'ipoglia, dove non si accende il fuoco (il gas e l'elettricità sono stati tagliati) e la credenza è sempre vuota, non rappresenta un rifugio: la si fugge, si rincasa il più tardi po~sibilc. La signora White di Gcry (Chicago) ha due figli: due ra~azzi di 10 e 12 anni. Ella avverte ogni giorno più pungente la Ciua inquietudine per la loro -.orte, mentre aumenta la consapevolezza della 'ìua impotenza ad adempiere a quelli che ella sente e.-.,;erernoi doveri di madre : vede i ragazzi deperii e fr1icamcnte per il nutrimento scar- --◊ e maJ,.ano, non può rinnovare il loro guardaroba che ne avrcblx- urgente bi,ogno. Nello stc,;,;o tempo ella ,;i rende conto che "ono in pericolo non 'ìoltanto l'autorità dei genitori e il ri'ìpet• to loro dovuto, ma anche i legami di affetto: i fi~liuoli non ricevono più quello che ~ aspettano dai genitori e in casa non a!<i'ìi,.tonoche a tri'itcna e priva1:ioni. E la co"a più terribile è che un avvenire di paria, di \l>O·,tati,di CCi- "eri vinti in anticipo nella lotta per la vita sembra attenderli. Si è stentato quindici anni per mettere da parte settecento dollari: il primo inverno in cui "i è restati disocfame, di non restar ,;enza tetto la notte seguente. L'inte~rità morale dei disoccupati non puo resistere né alla vita che menano, né all'atrofia progressiva del desiderio ste"so di lavorflre. In ciò, possiamo cogliere una delle ragioni che spingono direttamente alla criminalità ed alla corruzione dei costumi. Un elettricista londinese, senza lavoro da cinque anni, ci ha spiegato come si è dato al furto negli appartamenti. e Non è per vanto che io vi dico questo1 perché veramente non c'è da essere fieri. E non mi comidero un delinquente per natura : conservo degli 5crupoli e non ho mai fatto violen• za ad alcuno. Ma io ero deciso a non morire di fame. Comiderando ciò che ho wffrrto durante questi cinque anni, io mi sento in qualche maniera giusti• ficato se esercito qualche rappre~aglia contro la società. > Malgrado tutte le circostanze che rendono la fatica degli uomini, nell'in• dmtria contemporanea, molto poco rc)ssomigliante allo sport ~ano, allegro e appassionante che William Morris delineava per i produttori de1la sua utopia, il disoccupato non ha che una preghiera, non formula che un voto: e Dat<'C'i lavoro, qualsiasi lavoro! > e spes,;o egli insiste: « a qualunque condizione di pagamento, d'orario, di disciplina>. Privo di lavoro, l'operaio si sente degradato ai ~uoi stcs"i occhi, al cospetto della sua famiglia, davanti a tutta la società rhe lo circonda. Ecco un muratore che ha pa--..~atola quarantina: per ventotto anni ha fatto il suo mestiere. Padre di cinque figli, uomo profondamente religiow. Quando ha perduto il suo impiego stabile è stato sostenuto dalla ft-rma "pcranza che la Provviden7..a non lo avreb1 e abbandonato. Si è poi messo a fabbricare delle "taturttr. ~fa cs.,;c si vendevano abba~tanza male. Sua mo$lie e uno dei figliuoli si sono ammalau. Egli si decide ad andare ad ingaggiarsi alla giornata fra gli \paaatori di nc\'e. Bisogna ('\sere sul po5.to fin dalle due del mattino per avere qualche probabilità di non c~,cr(· preceduto di troppo nella lunga roda dei po,tubnti. In piedi, sotto il freddo intemo, a- ~petta fino alle sci, ora in cui comincia l'in~,1ggio. Ric>tCCa guadagnare 7 zloty e nwao (25 lire circa). Ma è talnwntr l·,tcnuato che non può ripetere la ,t('!<i\aprova di una attesa prolun• gata al gelo notturno. Tenta di mi- ~chiar-.i ai facchini della stazione fer• rovia.rìa : que~to gli frutta dai 2 ai 4 zloty al giorno. Ma la polizia ci ficca il na'io t' non permette di esercitare que~to lavoro che ai portabagagli debitamente iscritti. Adl''-W tutti i figli 'ìOno malati: in casa non c:'è pane, il credito è finito. Ed è Natale. Il dolore di quc.,to uomo pio è reso ancora più atroce dal vedere i suoi in pericolo di morte proprio nel giorno in cui egli era abituato a celebrare con essi la più grande festa dell'anno, la Natività del Signore. E tuttavia, malgrado que!.ta atmosfera deprimente, un operaio « non specializzato> del distretto minerario di ~oinowiez ha potuto redigere una poe• sia abbastanza lunga, che per la gravi• tà quaiii solenne delle :iue cadenze fa pensare ad un inno religioso. n. il lamento di un bimbo che chiede pane ai suoi genitori, è la cupa disperazione del padre e della madre che la disoccupa7ione ha ridotto alla mberia più assoluta e che non asP.ettano più che la morte, come una liberazione misericordiO'ìa. Ma quando manca la ras'ìcgnazione cristiana, l'uomo che si vede messo al bando della società, serua che questa po~~a rimprovera.-gli la minima mancanza, è tratto irre-.istibilmente ad amare riAe,.~ioni.Eccone uno che ha cominciato a guadagnarsi la vita a nove anni. Durante la guerra si è arruolato per conqui'ìtarc l'indipendenza alla sua patria: è stato ancora in prima linea quando si è dovuto difenderla dall'inva,ionc bolscevica. E che gli resta di quella libertà per la quale offriva la vita? Affamato, oggetto di pietà o di cli- ~prczzo per i suoi laceri indumenti egli vaga per il viale di Novy Swiat: do\'e i. caffè, inondati di luce, rigurgitano d1 gente ben ve~tita ben pa'ìciuta dall'aria fe•ao~ e spcnsi;rata. Una ter~ ribile convinzione si radica in lui : alla ba.se ~i un tale ordine di cose flOn può esservi che una ingiustizia. ''Infernum rusUcorum" Nel. Durham, vi sono villaggi di mina ton dove la disoccupazione - quasi completa - dura da otto anni. Molti giovani dai I 8 ai 20 anni che non immaginavano nemmeno che si potesse pens_are.ad un alt~o mestiere oltre quello dt rnmatore nc1 cuniculi e nelle gallerie ove i padri e i nonni erano stati impiegati, non hanno ancora e trovato un posto> fin da quando hanno lasciato la scuola. Tuttavia, è piuttosto un senso di rassegna~ionc (ogni giorno più pesante) che s~ nota in questi distretti inglesi (derelr~t areas). Una pigrizia latente è nell'ana: gli ispettori riferiscono di ayer spe~so trovato a letto, di pieno giorno, 1 disoccupati inveterati. Per questi infelici, le ore si succedono alle ore, e sempre vuote, con l'intervallo di una visita agli uffici di collocamento. .A lungo andare, l'energia e l'attitudmc allo ,;forzo non sono più che un vago ricordo: ~a m~glie di un minatore del Derbyshare, d1 ~essantasei anni, dice di suo m:1-ritofdi qua!tro _an~i più gio:1ane di le1: « n questi ult1m1 due anni, egli è completamente cambiato. Non 1.;i lamenta mai, ma io preferirei che lo face~--c... Sarebbe meglio che fossimo morti tutti e due piuttosto che trascinarci così... , « Quello che mi deprime di più > ammette un operaio inglese e è I; monotonia di questa esistenza' a pa,.so cadenzato. Il cibo è così uniforme co• me insufficiente. Detesto di essere inchiodato yer la maggior parte del giorno :1-1.ma~ triste alloggio : niente può s':'\t1tu1re 1I la:'?ro. Ma detesto magg1orment~. le v1s1_tcdel f~mzi_onario della Pubblica Cantà: egh è 1mplacabile e vuole saper tutto. Mia moglie si 5ente ma!e. d?po ogni ispezione. Eppoi, gli am1c1 s1 sono allontanati da noi: sia perché for,_c pensano che noi volevamo sfruttarli, 'ìia perché noi non O'-iamo più di avvicinarli per tema che non pensino questo>. _Un altro operaio inglc"e, un meccanico P:◊.s"i~o alla c~nquantin_a. esprim_r co<-1. 1 _r1,.ultato d1 parecchi anni di tnb0Ja71om : « Per quel che mi riguarda, ~on v~do più la minima pos,.ibilità: ho nnui:iz1~to a_l "ogno di riprendere le occupaz1om e 11 tenore di vita di un tempo e la mia --◊la speranza è di morire al più pre~to. » E mi fermo qui. . « l~/e~num rusticorum >: que,ta è la s1~tcs1 di queste rsperienzc che tentai d1 pr?etrarc, lungi dalle pile di \'Olumi che s1 "ono senza po'>a accumulate intorno al problema della disocrupazio.. ne. E dopo aver riguardato l'a,prtto umano dt.•I fenomeno, rc!ita inconcepibilr che un tale martirio di una pa 1 te cosi comidercvole del!' umanità abbia potuto così a lungo durare a 1oeomo umiliante di quello che do~rebh<- cs- ~ere l'orgoglio e la ragion d'es,;ere della civiltà contempora'nea. LUIGI DE SIMONE

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