ultime, doncbbrro c,,crc, programmaticamenthc, teoreticamente. dogmaticamente- e ancora, politicaml·ntc e praticamente - a\'vcrsaric accanite della prima; ma la verità è che collaborano .,trcttamcntr nv,icmè, mal~rado tutte le ,caramucce verbali, e le apparenze e~rcrne. Ba~ta a dimo\trarlo, ad c~cmpio, l'attitudine delle due Internazionali ~ociali,te \<..1llaquestione \ulla quale ha capitolato Blum; la que ..tione del controllo del capitale. Se d è quc- ,;tionc sulla quale e,..,cavrebbero dovuto dar battaglia alla Internazionale ca- ·,italistica, era certamente quc..,ta; per- ..:hé il controllo del capitale è la ba;,c ,tc~,a del programma ~ocialista, minoritario o maggioritario, mcn--cevico o bol~ccvico. riformista o comunista. t la premef..sa sine qua no,i di qualunque programma sor-ialista, Come volete ~- ciahtzare un capitale libero di sé? Ma è oroprio su quc-.ta questione che le due Internazionali f..OC'ialì,tc hanno accuratamente evitato di dar battaj?'lia .!lui "uolo frariccf..e alla lntcma1.ionalc capitalistica. Thorez ha mo1morato, durante la votazione parlamentare del pn·stito, che il partito comuni.-..ta non abbandon'ava il suo programma di nazionalizzazione ; nesimno g_li ha dato retta, e tutto è finito lì. Qualche ~iomo dopo echeggiavano i colpi di rivoltella di Clichy, prova che il partito comunista francese non è nt! morto né in stato di paralisi; la batta- '{lia sulla que~tione del controllo del capitale è dunque stata evitata di propo,.ito d~liherato. Sulla quef..tionc, tanto teoretica quanto pratica, che più di ogni altra dovrebbe stargli a cuore; •mila questione di sapere se in un paese che si vuol condurre, ~e le parole non ~ono delle indec("nti beffe, ad una forma di stretta collaborationc di tutte le clas~i ad un finè unico debba o no esistere una forza incontrollabile, che ,,fugga a tutte le restrizioni e le limitazioni ; su questa questione fondamentale il ..o. ciali!)mo francese, nei suoi due rami, la S.F.l.O. e la S.F.1.C., si è stretto :-elle spalle e ha lasciato piena vittoria al suo vecchio avvcr.:ario. il Capitale. Perché? Sarebbe tempo di ~aperlo. CARLO SCARFOGLIO INVITATOIN au voyage COldE si vtdt, pu soli dunnila e untoquindici franchi, pari a circa millu.:tttcento ltà nostre, pruzo du sfida q11alun7ut concorrtnza, il borghnt di Francia, trasportato, nutr_ito e alloggUJto, pud t/Jtttuart un magnifico t.·1a.gg10 ntl paradiso dn sot.:ieti,tdifùart l'animo _tanto travagliato tra il sl dtl capitalismo na%1onalt t il no dtl comrmirmo 1nternazionalt, partuipart allt ftsU dtl lat.'()ro,usufruirt dtlla gmtal, trotJQta cht fa coincidtrt le vacanze primavtrili col salutart soggiornontl patst senza Dio, e al ritorno magari, ugumdo illustri tsenrpi, dit.,mtart altbre t n'uo pubblicando nri giornali , in bbrtria la t1u1td • su quanto ha t.•istontll'U.R.S.S. Qut1te rit!tlazio11i e r,s,'pisctn%e non comporttlno ombra di /)"icolo td è accutato onnai cht sui t·ari Gidt, Ciline tee., gli addtttl dtlla Gh.:ptu han110ordint di non praticart ancora la cura di cui hanno urufruito i Kutilpo/, 1· Nat.•àset11,tre. Sotto dunque ai r;olenttrosi. Domani foru sarà troppo tardi. UfficioCulti della Ohepeu IN CHE COSA vernmtritt cmuiste la libtrtd rtl1giosa instaurata rn Rus1ia dalla nuot:a co1tituz1011t Jot.:lttica7 L'articolo 1:14 suona così: Allo scopo di aui"turare al cittadini la libertà di coscitnza, la chiesa nttla U.R.S.S. i Jtparata dallo Stato t la scuola dalla cl,itsa. La libutà d1 pro/tsrart culti re- {1!{iosit la libutà della propaganda afltrrtlig101a sono n·conotciute a tutll , cittadini,. Part un ,Mdtllo d, tolleran::a e non lo J. Non lo i pe,chi la libertà d, •professare• culti rtlil(iosi, cht pUQ anche tu,d11rsi nella stmplice oraziont mtntale, non compqrta, rieetssari'amtntt, q"~lla di dar uta ad ima quals,as, lst1tu~lone tcclesìa1tica, con la relativa gerarcl,ia. Non lo i, perchJ i fin troppo n:idnite il pntJil~io dtll'nui.smo di Jrontt alla Jedt. .Vtlla migliore dtllt ipottsi, ntuazione equit·oca ptr quanti amavano ancora abbandonarsi al/'illunont di un'atttta bntn:ola. A dimpore dubbi, t vtnuta, sotto forma di rtgolammto, l'inttrpretazione ufficiale dell'articolo 114. Orgirno competente pu la dlsnj,l,na dtlla complessa materia religiosa, l l'Ufficro culti dtlla Ghepe:u di J.\10,ca, U istarrzt per la riaptrlrtra di ch,est d0t1ranno, msinne con gli altri allegati,, esstrt corredate dal nulla ostt della locale stz.one dri • Stnza Dio •· AN'NOI, NUMERO1, 3 APRILE 1937-IV OMNIBUS SETTIMANALEDI ATTUALITA POLITIOAE LETTERAJUA ESCE n. SABATO IN 12 PAOINE ABBOIUMl!IITI Italia I Oolo11lt1 atu10 I,. 45, aemuUI L, 23 E,tero I ano L, 701 11m11tre L. 36 OOSI •0■1ao UJU. l,JI.& Jh1101crhtt, disegni I fotografi,, anche " nou pabbllcatl, nou ,i r1nit'.ll1cono, DlrHlou: Rema • Via del Sodarlo, 28 Am.alab1radn• : Kilaao•Piana CarloErba,6 .... J.aoa. UJ.trtce " OIPIBUI " · lllluo O ■ NIBUI PAGINA 2 R• .. - CaprJccio Spaaa,.oa.... VERSO LA GUERRA DEMOCRAZIE responsabili ~ --f< di LLOYD OEOROE --f< r:{ L prova più fedele del peggiorare della situazione internazionale può essere data da una nuda, ma rigorosa esposizione di fatti e di dati. Per comprendere esattamente il colossale piano quinquennale britannico di rjarmo si deve tornare indietro di cinque anni. Cinque anni di confusione diplomatica hanno generato altri cinque anni di armamenti isterici. A che cosa condurrà tutto questo? Le nazioni spendono migliaia di milioni per montare la macchina, il cui solo scopo è la strage in grande. Se questa comincerà quando saranno tutte pronte, allora ci sarà ancora un intervallo di cinque anni fra la confusione e lo sterminio. :\la come e perché il mondo si è cosl ìmprovvisamente trovato di fro~ a questa terribile prospettiva? In quc;ti tempi di vanità cinematografica, i film di ieri sono rapidamente dimenticati. Ma l'ieri è il padre di oggi cd è l'avo di domani. Quali sono i fatti importanti nella evoluzione del riarmo? Il 26 aprile 1932, il signor BrUning, il conciliativo Cancelliere tedesco di allora, alla Confcl"enza per il disarmo a Ginevra, in conversazione con Ramsay MacDonald, Stimson e Norman Davis, fece la proposta che il termine del servizio nella Reichswchr venisse. ridotto a cinque anni e che si permettesse alla Germania di costituirsi una milizia di 100.000 uomini in aggiunta ai 100.000 della Reichswehr. MacDonald e i suoi amici da Parigi a '\Vashington esitarono a concludere un accordo su questa base, tergiversarono, e - in parte proprio per il fallimento di questo negoziato - il conciliativo BrUning poco dopo cadde. Venne, allora, Von Papen. Von Papen crn disposto ad acconsentire ad una transazione per cui si pcnnettcssc alla Germania di tenere una forza totale di 150.000 uomini, Questa fu l'offerta di gran lunga più favorevole che sia stata mai fatta dalla Germania. Di nuovo il Governo britannico, intimidito da quello francese, rifiutò di impegnarsi e discusse di questioni generali, finché l'occasione passò. Allora Von Papen cadde e gli successe Hitler. Nel piano di MacDonald, che fu presentato alla Conferenza per il disanno il 16 marzo 1933 - ossia subito dopo l'avvento ti potere di Hitler, - si proponeva di fissare a 200.000 uomini la forza dcll'escrc1to tedesco. Il 19 maggio 1933, e cioè due mesi dopo l'avvento di Hitler, il signor Nadolny, delega:o della Germania alla Conferenza per il d1sa1"mo, annunziava la volontà della Gcnnania di accettare quel limite. Egli dichiuò che la Germania era disposta ad accettare il progetto d1 MacDonald non solo come una }>asedi futura discussione, ma anche come la base della convenzione definitiva per 1I disarmo. Non più tardi dell'ottobre 1933, Hitler fece formalmente la seguente proposta: rinunzia da parte della Germania a tutte le armi - cannoni pesanti, aeroplani da bombardamento, sottomarini - alle quali tutte le altre potenze fossero disposte a rinunziare. t ben noto che i negoziaci fallirono in seguito all'accettazione di Simon della proposta francese, secondo la quale la Germania sarebbe dovuta rimanere diStnnata per quattro anni e le altre potenze l'avrebbero tenuta sotto il loro controllo per impedire che cominciasse a riarmarsi, mentre esse avrebbero conservato intatti t loro armamenti. Nell'ottobre del 1933, la Germania, in risposta alla reiezione della sua offerta, si ritirava dalla Conferenza pel" il disarmo, In seguito agli sforzi da parte inglese per persuaderla a tornare, Hitler, il 16 apnlc, annunziava che egli, ora, non avrebbe domandato alcun permesso per costituire un esercito di 300.000 uomini. Al che la Francia si oppose energicamente, e noi inglesi, asscr\'lti come sempre al Quai d'Orsay, I.• appoggiammo . L'offerta di H1t; "r fu fatta tre anni fa. Quando Brilning, or sono quattl"O anni, era disposto ad accettare un esercito di 200.000 uomini, le spese militari della Gran Bretagna erano in tutto di 102 milioni 990 mila sterline. Quando Hitler, or sono tl"Canni, era disposto ad accettare un esercito di 300.000 uomini, la Gran Bretagna stanziava in bilancio per le sue forze tr"restri, navali cd aeree 108 milioni di sterline. Oggi essa si propone di spendere 300 milioni di sterline all'anno in armamenti per un periodo di almeno cinque anni. Se spendesse quanto nel 1932, in cinque anni spenderebbe in tutto per armamenti 500 milioni di sterline. Invece deliberatamente si prepara a spenderne 1 miliardo 500 milioni. I prezzi delle materie prime già aumentano a precipizio. Seguiranno i salari. La spesa si avvicinerà ai due mihatd1, anziché alla previsione odierna. Ciò signitìca la quadruplicazione delle spese militui in tre anni. E gli altri paesi~ Nessuno sa quanto essi spendano. Il fatto più oscuro della situazione è il rifiuto della Germania, della Russia, della Francia e delJ' Italia di fornire alla Società delle Nazioni, per la pubblicazione, qualsiasi dato relativo alle loro spese militari per il 1936. Perciò, l'anno scol"so, non è stato pubblicato l'Annuuio degli armamenti, né lo si pubblicherà quest'anno. Ci sono Governi fascisti in Italia e in Germania. C'è un governo comunista in Russia. C'è un Go\tcmo radicale-socialista in Fl"ancia. C'è un Governo conservatore in Inghilterra. Nel Giappone c'è un Governo politicamente indefinibile. Ma rutti egualmente spendono l'ultimo soldo in armi di guerra. Anche in un paese l"icco, come la Gran Bretagna, un aumento improvviso delle spese annuali di centinaia di milioni è un fatto allarmante: specialmente quando l'aumento sia destinato a scopi di guerra. Eppure quando due settimane fa sono tornato dalla Giamaica, io non ho avvertito alcun sintomo di protesta popohll"e contro questa enorme spesa. Il laburismo ha convinto se stesso di questo: che esso ama la pace, ma odia Hitler, e che Hitler si arma; che 1-luler ha spazzato il partito socialista in Germania e ha distrutto i sindacati; e che, perciò, natu• ralmente, egli è un nemico da temere, un nemico che sta costruendo un potente esercito e una potente aviazione. Il laburismo, quindi, non è cosl pacifico, come usava essere, e attacca gli armamenti con minore passione e con minore convinzione d, una volta. Si fanno, s'intende, molte critiche ai particolari. Ma si ha l'impressione che il laburismo, se andasse domani al potere, non rinunzierebbe al programma. In Francia Blum il socialista, e, in Russia, Stalin il comunista, creano i loro eserciti e le loro flotte e le loro aviazioni proprio con la stessa sfrenata energia cli I-li• tlcr. Questa è la comune minaccia, Ma quale è la spiegazione del mutato atteggiamento del pubblico inglese? Prima di tutto l'apprensione creata dal riarmo tedesco e dalla minaccia italiana alle nostre comunicazioni marittime nel :V1cditcrraneo. I dati relativi allo sforzo tede• sco, quando furono l"ive1ati per la pnma volta, sembrarono cosl straordinari, che pochi vi prestarono fede. Quando si comprese che essi erano sostanzialmente esatti, ci fu un senso di smarrimento perché ci sentimmo impotenti contro un eventuale attacco aereo. Un uomo ricco, che sia preso da pànico per la sua salute, spende tutto quello che ha per riacquistare fiducia. E cosl una nazione ricca, che tema per la propl"ia sicurezza. non era vero. Ma il Governo aveva bisogno di giustificare la sua lamentevole disfatta diplomatica. Di qui l'impressione, creata deliberatamente, che la nostra flotta non sia pari al suo compito. Questa menzogna costerà al contribuente inglese, solo per quel che riguarda la flotta, centinaia di milioni di sterline. Il compiacimento con cui tutte le classi, nella Gran Bretagna, considerano questa enorme spesa per armamenti ha anche un'altra ragione: è che gli affari si avvantaggeranno della spesa. Le industrie del ferro e dell'acciaio, quelle meccaniche, quella del carbone, le costruzioni in rutti i campi, i trasporti, ecc., si a\'Vantaggcranno direttamente. Per gl'imprcnditori (e fra costoro sono da comprendere centinaia di migliai\l di azionisti) esse significano maggiori profitti o dividendi e un aumento quasi sensazionale del mercato degli stocks; pc!" l'opc!"aio maggiore occupazione e salari più alti. Così la nave europea è comodamente e rapidamente trascinata dal vento del commercio verso gli scogli della guerra. D, LLOYD GEORGE (World Cot,yr16J.1 6y Kin11 Fu1u.re Synd,cate. , t,#f' I' 11'1110di Omnibus). Sortedegli nomini • LORD PONSONBY ha riln.,ato cht se egli viveue 1otto il regime na%ista in Gtrmanra • Jarcbbe in un campo d, conctntrakione comt pacifista e socialista; t se fosse sotto il regime ,ovi·erico, 1artbbt stato fucilato da parecchio tempo, ma ha auic11rato che non avrebbe fatto a/cima confessione. In sostanza, il rtgime nazista t quello sovietico sono agli antipodi, ma rnidtrebbuo onore quasi all'isttuo modo alla t1ecch1afede socialista d1 Lord Ponsonby. Fra i paesi dnnocratici c'l p,ù vanetà. L'tx Regina di Spagna, ptr tsempio, st /otst rimasta a .l.1adrid, sartbbe stata fuci.lata do un pu::o; a Londra, sarà 1n~•itat.aa Corre; e in Francia, l'tslatt scorsa, un bel giorno, ::tlanti e ardtnti camerati la circondarono, lt 1mptd1rono 1/ pasto e ftcuo dell'estbi2iomm10. Dnnocrazia om,àda, dtmocra::ia in marstna, dtmocra::ia ttlbizionista ... Quante specie di dtmocrazit sono ma, a questo mondo! Solo una J~cie i perduta,· quella che Anatole France lodat.•optrchi latciava /art a ciaJcuno il mo comodo. ~ rn rn mmm m ~fil~ rn I ~ questa rubrica si puleri di guerra e di ptce: sempre, finchl durerà il giornale. Della guerra, s'intende, di domani, e della pace d'oggi, se pure~ pace questa di cui tncora godiamo, pace piena di sospetti e di ansie: "pace piena d'ombre•, secondo la bcllt puola di Ttcito. Non ~ una mania nostra. Se mai, ~ una mania del mondo. Da venti anni, da quando ~ finita l1 guerra, non si ~ parlato e non ai parla che di guerra. Aprite i giornali, aprite le riviste: non si parla che di guerra. E quando ai parlt d'altro - d'anc, di letteratura, di sport, ecc. - qutti ti ha l'aria di fare pq- gioco, per distrarsi dt quel pensiero dominante: come il giocatore di Pascal, che gioca per non pensare alla propria miseria. Dobbiamo, dunque, parlarne anche noi e abbondantemente. E se ~ coll, meglio parlarne sempre allo stesso posto e sotto lo stesso titolo. Ecco il pcrcM di questa rubrica. Vero ~ che, sebbene tanto si parli di guel"r-a e ,ebbene tanto vi ai pensi, lt guerra non scoppia. Chi scrive queste note, ~ abbastanza vecchio per ricordare che prima del '13, non si parlava mai di guerra e nessuno ci pensava, I Sovrani d~ vari patsi si ,cambiavtno ,,isitc, brindisi e proteste di amicizit, e si chiamavan l'un l'altro • caro cugino:., E tutt'a un tratto la guerra ,coppiò. t' lecito pensare che oggi, giacchi si parla tanto di guerra, lt guena non s.coppierà? t una speranzt o, meglio, ~ una rtgionc di spu-are. Varrà quel che \'arrà. Per conto nostro, non ci contiamo molto. Forse quella ragione di spcnire, che sopn ci è balenata, è men tenue, meno evanescente di quanto a pnma vista possa sembrare. In fondo gli uomini usano non parlal"emolto di quel che sian veramente risoluti a fare. Negli anni prima del 113, il mondo era risoluto a far la guerra: tutti gli accordi necessari erano stati presi, tutti , pezzi del gioco erano tl loro posto. E pcl"cib non II parlava mai di guerra. (Pmsons-y tou;'ours, - disse Gambettt, - n'tn parlons ;'a'ft1ais). Oggi nessun paese è veramente risoluto a far la guerra, E perciò se ne parla ranto. Un giornalista, molti tnni fa, !"accontavt che, nelle guerre civili al Messico, le due pani usavano aprire il fuoco a distanze enormi, ni mai si avvicinavano al punto da potersi ammazzare. li giornalista domtndò t un ribelle il perché di quelle sptratorie inutili; e il ribelle rispose: Por tspantar al enemigo. t unt interpretazione. Se si vuole, una interpretazione alqutnto ottimistica. :,..1a forse non ~ male, al momento di iniziare una cosi fosca rubrica, darsi delle uie di ottimista. Anche perché non mancheranno cc!"tOle occt.s1oni di esser pessimisti. VII OEIIEllALll PESSIMISTA lJ N uomo che non vede certo la ntam rosa ~ 1I Generale Sir Jan Hamihon. Costui, pochi giom1 or sono ha fatto a Manchester un discorso Cl"iticando Lord Grey of Fallodon, che, come tum sanno, era ministro degli Esteri del Regno Unito a.I moJmcnto dello scoppio dellt guerra, e lt sua ptrtccipa.zione alle conversazioni che lo Sttto Maggiore inglese ebbe con quello francese due anni prima della Grande Guerra. • Lol"d Grcy of Ftllodon - ha detto il Generale Hamilton - che spesso vien chiamato "un uomo di pace., fece proprio questo. E • unt volta fatto questo, una volta che ebbe ,panccipato alle con\'ersazioni navali con la ,Russia, egli mise nelle mani di tltri paesi il •potere d1 t!"ascinarci alla guerra, al loro fian- •co, quando l'o!"a ne fosse suonata. Qutlsiasi milittrc di professione vi dirà che •dal momento in cui i piani di guerra di •un'altra nazione vengono confidati direttamente al vostro Stato Maggiore, l'onore del •vostro esercito è in gioco: diventa difficile •rÌJnane!"e neut!"lli e del tutto impossibile associarsi all'altra parte, Noi abbiamo smesso di fatto di essere 1m- •parz1ali. Noi abbiamo perduta la nostra libertà d1 movimento, Cosi tutto si riduce a questo: noi armiamo m favore della Russia e della Francia e contro , nostri parenti di •sangue, i tedeschi. Tutto questo~ bene, u: vi sorride l'idea di •pranzare in maschera antigRs nel 1938. M1, pe1 conto mio, ,·i chiedo scus.., pcrch~. per tllort, pranzerò in Paradiso . Augurì,uno al Genera.le Hamilton di potere anconi pel" lunghi anni pranzare 1u quc:.ta tcrl"I e ai suoi connazionali - e, naturalmente, anche 11 resto dell'umanità - di non an-r biSO)itr,odi far uso di maschere nel 1938, né negli anni che seguiranno. Questo per quel che riguarda il futuro. Z\.la il genel"alc Hamilton ha parlato anche di cose passate, che ci interessano di più, Dunci,ue Lol"d Grey of Fa.llodon, dice il Generale Hamilton, già fin da due anni prima che l'art fata.le tcoccassc, aveva reso ine,·itabilc lt gucnt per il Regno Unito. Ciò non osttntc - o appunto per questo., - egli è detto (nel suo paese, s'intende) un uomo d, pace•. Ora noi ci domandiamo: se Lo!"d Gl"ey of Ftllodon, che fu • un uomo di pace•, • fece proprio questo• - thil t;tr)' thing, dice il Generale • e cioè preparò la Grande Guerra e rete sicura la partecipazione ad essa dell'Inghilterra, che cosa mai pre_parano gli_ attuali mm1stn di Sua Maestà britannica, a1 qualt, finora, netsuno ha pensato di applicare l'idillico appellativo di • uomini di pace•? MAL!IITESO PERICOLOSO ,. 't del vero e c•~ del falso - o, per lo W meno, dell'arbitrario - in questa interpretazione della politica estera mglcae degli ultimi tempi. Cc.rto l'at_te,llgiamcnto del Governo ingl~c ncgh ultimi 1emp1 ha mcoragg1ato la fatuità e la tracotanza delle sinist!"e m Francia e gli intrighi di RUcrra dei Sovico. Giornali radicali e socialisti, m Francia, sono pieni di csulttnza per la riaunczionc dell'antica alleanza e mostrano di credere o lucitno credere che l'intervento inglese 1ia assicurtto non solo per il caso che la Francia sia aggredita senza provocazione•, ma tnchc per il caso che la Franci11sia trascinata alla guerra dal Patto con i Sovicti. E, senza dubbio, questo fatto, o, meglio, questa credenza - \'era o erronea che sia - tggravt notevolmente i pericoli di guerra. L'lnghiltcrrt favorendo le tpcnnzc che una delle due parti, in cui l'Europa è divisa, riponga nel suo aiuto, affretta lo scoppio della guerra. E que,10~ quel che c'i di ,·ero nell'interpretazione di Garvin. Ma ~ semplicemente un malinteso? E la politica britannica è soltanto ambigua? In alt!"Ì termini: si ingannano ,,cramcnte • sinistre francesi nel credersi sicu!"e dell'alleanza inglese? E, conispondcntementc, l'lnghilrerra consena ancora lt sua libertà di movimenti, o i silenzi e le reti~n:tc e l'ambiguità degli uomini di stato britannici mascherano una risoluzione già maturata? È questo il punto. Non abbitmo elementi _pn .scioglicr,i; lo enigma, E forse nessuno li ha 1n Europa ad eccezione di alcuni dei Ministri ingle,i. Si .apri se l'lngh1lterra inte.ndeva intervenire solo quando sarà intervenuta. È l'uso inglese. Tun{ rico!"dano che quando la guerra europea era già scoppiata i tedeschi erano ancora sicuri del non-intervento dcll'Ingh.iltcrra. Cambon. al momento di ritinirc il l)tssaporto, ebbe un drammatico colloquio con von Jagow: e gli assicurb che l'Inghilterra sarebbe intervenuta. Von Jagow sorrise, incredulo e sufficiente, come solo sa esserlo un diplomatico mal riuscito. E l'Inghilterra intervenne. Chi assicura, chi può garantil"c che la storia non ,i ripeterà? CROIIOLOOIA -..yOI non tbbìamo thri clementi che ...... i fttt1 quali si sono svolti finora. Sono qualche cosa per chi sappia intcrroi;i:arli. L1 disponiamo per ordine cronologico. Un professore di storia diceva che la cronologia~ l'unica cosa certa della storia: quando è certa. Il resto, lo aggiunge lo storico futuro; cd~ fantasia. Elenchiamo, dunque, in una brcvissimt tabella, i fatti culminanti di quesra drammatica partita, che da alcuni anni si gioca fra Londra, Parigi e Berlino. E, pc!" incoraggiare i guni med1t11ivi del lettore, seguiamo questo ordìnc: scgnamo a 1inistra i fatti nei quali si concretarono le iniziative diplomatiche tedesche, e t destra le repliche o le contromisure. di Parigi e di Londra. JO gmnaio 1933: Avvento al potere di Hnler. 14 ottobre 1933: La Germania abbandona lt !:,. d. N. tJ gtn,iaio I935: Plebiscito della $arre. 1• mnggio 1935: La Sure si ricongiunge alla Germtnia. 16 mar%O1935: Vieno l"ipristinato il servizio militare m Gcnnanit. 15-~6 morso 1935: Colloqui Simon-EdenH1tlc1"a Berlino. 1 maggio 1935: Patto franco-sovietico. 15 giugno 1935: Accordo navale anglotedcsco. ? mar::o 1936: La ~cnnanit rioccupfl militarmente la Renania.. Jl marzo 1936: Piano tedesco di pace. 1° aprrlt 1936: Lettera di Eden a Parigi (mutufl assicurazione). 6 maggio 1936: Questionario inglese sul Piano tedesco. 2 ago,ro 1936: Jnizi.-tiva francese pc!" il non-mtcn•ento in lspagna. 25 n01:embre 1936· Accordo tedesco giapponese a:itibolsccvico. :z gen11aio I9J?: Gent/tmen'J agrument anglo-italiano. 19 gtnnaio 1937: D1scono di Eden. /tbbraio 1937· Si annunzia il programma mglese di 1iarmamcnto. Dunque, dopo la prima inizittiva tedesca - il colpo del 16 marzo 193♦ - l'Inghihcrrt ,pera ,n una composizione amichevole con la Germania, al di fuori dellt Francia, ,e non alle sue spalle: ~ l'accordo 11a\'ale. In questo prt~O tempo ~ chiaro che I Inghilterra ai d11intcressa della Russia. Dopo il secondo colpo·• - quello del 7 marzo 1936 - l'Ingh1ltcrra non spera più in un acco1do a parte e si stringe alla Francia. Infine, dt-po l'annunzio dell'accordo tedesco-giapponese (25 novembre 1936) la politica inglese si impegna sempre più con la Francia. In 10st~nzo, più la Germ_ania .diventa mintcciosa, p1uRii_armamc_nu bntann1ci aumentano e più l'lngh1ltcrra St strmge alla Francia e' parlt duro a Berlino. Quale è la situazione oggi? Per quel che riguarda la marìna, il Governo ha lasciato diffondere la voce che la ragione pel" cui not non abbiamo veramente impedito al Giappone d1 impadronirsi della :\1anciuna e all'Italia d1 impadronirsi dell'Abissinia, è stata che la nostra flotta non era adeguata a questi compili. Il che, per quanto riguarda l'Italia, RIARMO BRITANNICO. - Giungono sempre nuove reclute nelle caserme. Si può credere che ancora non ci siano impc~ni definitivi? OMNIBUS
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