Omnibus - anno I - n. 1 - 3 aprile 1937

J Al'RILf IH7-XV D ■ NIBUl!I PA()INA tJ tori e di bimbi, una corsa di piedi scal~ su~li ,calini del vicolo che scendeva alla sp1agg1a, e ad ora ad ora, lirvi\sima, la ri..,acca. Per rivedere subito il mare balzò improvvi1;a dal letto: d'e~tate dormi\'a sempre nuda ~otto il lenzuolo. Corse così alla finestra, spalancò le pen.ianc. Il mare era celeste e Ji. ,do fino all'orizzonte come- un immen~ lago; t' qua e là, dove appena ondulava in lente pie• ghe .,i tingeva di larghi riflessi rosa. 11 1;o)e cra 1 già altÒ, ~ul ciglio dell'Appennino. Il frangente era un esiguo orlo perlaceo, un filo bianco contro le grige rocce r i -.as.,i. e Due mesi ancora >, pemò Mari-.a, e due mesi ancora di questa vita beata! Chissà quel povero avvocato com'è andato a finire! > SUL CA.SO MOTTA. Perché, proprio in quel .momento di bcne,;- ,ere davanti al mare placido, roc:.ae azzurro, le e 1 ra tornato a mente il caso dt."11a'vvocato Motta? Chissà. Marisa Porro era giudicata da tutti una ra• gazza molto leggera. ~1a non era vero. Gli uomini avevano per lei press'a poco la ste,sa importanza di un bel bagno, di una buona remata. E così li cambiava. Ma non li cam• biava troppo sovente. Non dava sc~mdali. No~ faceva mai sciocchezze grosse per loro; e h sceglieva, li trattava così bene che neanch~ gli uomini facevano sciocchezze grosse per lei. HO~A.~ZO Lascompadrisuanprofessiomniisltaanese L'avv Cino Motta, giovane e brillante profcs• sionista simpaticamente noto negli ambienti del Foro ambrosizno, è irreperibile da più di un mete. Il 27 giugno u. s. egli si era recato in ferie a Lévanto, presso amici e conoscenti, prendendo alloggio in una pensione. Il giorno seguente cgJj è scomparso. Una signorina rilicdcntc per i bagni pclla pensione, la signorina ~larisa Porro, è l'ul• tima persona che vide l'avvocato: e ciò veno le undici e mf'zzo dr-Ila mattina di domenica 28 giugno. Da quel momento non Ji è più avuto di lui ncnuna notizia, né traccia, né indizio, nemmeno il più piccolo. Da indagini escg\l,itc presso tutte le R Questure e lr tcncnic dei RR CC. risulta che nc,sun albergo del Rc~no può avere ospitato in questo tempo l'avv. Motta. t assolutamente impouibile che egli si 5ia rtca1O all'enero perch~ il suo passaporto, insieme a vari altri documenti per- \onali, fu ritrovato nella Ciimera della pensione a Lhanto. Del resto, quanti cono«:ono l'avv. Motta c\cludono rccisamtntc che egli rimanga volontariamente senza dare notizia di ~. e questo soprattutto nei riguardi della madre, con la quale l'avvocato convi~eva (essendo morto il padre e religio~e le due sorelle), e verso la quale egli si è sempre mostrato figlio affettuosissimo e deferente. e per csprc\SO de,iderio della madre, Donna Costanza Taino di Taino ved. Motta, che noi pubblichiamo, con la notizia della scomparsa, questa fo. tografia del distinto avvocato. Chiunque veda o ricordi di aver visto una persona che riYp<>nda a questi connotali è pregato di darne immediata notizia alla più vicina Autorità. Dal fl. Corriere della Sera >, 2 agosto 1936. CAPITOLO PRIMO I , C". Uff. Dott. Stiffi, Commissario di polizia alla Questura di Milano 1 guardando in un piccolo '!pccchio rotondo, si aggiustò il nodo della farfalla; poi, aperte le labbra e stretti i denti, e~minò lo stato delle proprie gengive ; poi ripose lo specchio nel ta,;;chino del gilé ; si accomodò meglio sulla poltrona e finalmente ~i rivolse .1! b11gadicre della squadra mobile che attendeva in piedi pres~ l'uscio, e gli disse: e Gargiulo, fate entrare>. Alta, magra, tutta vestita di nero, con bende e veli neri che le scendevano dal capo ai piedi, entrò una ,ignora anziana. Avanzò lenta, solenne, appoggiandosi con una mano a un ba- \tone nero dal pomo d'argento, e tenendo con l'altra mano alto allo ,guardo un occhialino. -\ttraverso l'occhialino fissò prima il dottor Stiffi, che sedeva in fondo alla -.ala dietro la ,crivania; poi guardò in giro per la -.ala, a destra e a sinistra; ,;;i fennò un istante attendendo che il brigadiere Gargiulo fosse uscito; ripre5e a camminare diritta sul dottor Stiffi fir..::hégiunse a toccare la ,crivania : allora lasciò cadere l'occhialino, mise il bastone sotto il braccio e poggiò sulla scrivania una grande borsa di panno nero. Stringendo nervQ'lamentc con tutte e due le mani la boro::a,e chiudendo gli occhi, come nell' accettazione di un destino, di<.,e con un fil di voce : e Sono la madre dell'avvocato Motta >. Il dottor Stiffi lo o::apeva, ma finse educata -.orpre~a, e s'inchinò sollevandosi appena dalla poltrona: e Onorati,simo. Dottor Stiffi. S'accomodi, ~ignora barone~o::a,prego>. . e Grazie >, di,se la "ignora con voce subito molto più forte: e Lei ha letto questo?.> Cacciate le mani nella borsa, estras~e un giornale, lo ,piegò e lo rni-.e -.otto gli occhi del_ dottor Stiffi fennando l'indice della mano inguantata di nero su un punto preciso della pagina. Ma il dottor Stiffi non guardò nemmeno il giornale; fi-.\Ò la ~i~ora e I~ ~i..~e -.enz'altr~: e fl Corrit-re dr/la Sera d1 1er1. Ne ho ~1à preso visione>. Allora la iignora cominciò a _parlare come còlta da w1 affanno, da un -.mghiozzo im• provviw: e Sono una povrra madre che ha il tormento di questo mi-.tero, che non vive più, che..•giorno e notte non fa più nulla se non prrg:in· p<'rché Iddio le conceda di ,apere 1 almrno \apere, com'è finito. il proprio ~gliolo ... Nulla ;. stato fatto per mdagare ,;,enamentc ql,!1·,to mio:,tcr°:•·· > li dottor St1ffi ebbe un gc'it0 di lieve prote~ta: la signora raddoppiò di forza e d'affanno: e No ... no... nulla. Questa inerzia, quec;ta indifferenza è assurda. A,mrda e colpevole. Il mio povero marito,_ il cornm~ndato~ Motta, come lei -.a, era ma_g1strato, e 10 cap1-.co que; '-lC' co ..c. Non è stato fatto nulla >. Non pote continuare, o,coppiò. a piangere. e ~i abhattè ,ulla poltrona che 11 dottor Suffi non aveva cr..,,ato di indicarle corte,;,emente. Il dottor Stiffi la lasciò piangere qualche momrnto, r poi · e Si calmi, signora. Lei ha p<"rfcttamtnte ragionr. ma -~icalmi. Guardi, lr dirò ~na co,~ : Jr atttorità della Spezia hanno preso 1m~ed1atamentc a cuore il caso del !'iU0caro figliuolo, che rra notoriamente un ottimo giovane r un ottimo italiano, <<:nzadubbio alcuno. Ma, cara signora mia ... >, qui il dot~or Stiffi allargò. I~ hrarcia r tirò un gran ,;,o-.p1ro,e,;,(' le autonta della SJ)f"zianon hanno pro~rguito le ricnche, Jri cono,;,cr il p<·rchc.'.. Mi la<iicidire, la prego. Io umanamente romp1tndo, e giudico naturali\'>imo che ella -.j ribelli a que.-.ta interprcta- ,iom." le dirò an7i che io lo prevedevo. :Ma, rara ~ignora, viene un momento in cui bi(ogna DI avere la for.ta di guardai e a faccia a faccia la realtà >. e 11a è appunto quello che io vorrei, non capisce?, guardare in faccia la• realtà. Vorrei e non po"'so. Non ,i può. La realtà? Qual è questa realtà? Non esiste, non esiste niente ... nessuna prova, nessuna traccia, niente, ancora non si è trovato niente ... > e Perfettamente. Ma è proprio questa mancanza di tracce che costituisce un fortis5imo indilio di quanto l'autorità opina che purtroppo sia accaduto. Lei, signora, lei prima di tutti noi pema la stes~a cosa. L'avvocato ,uo figlio si è recato ~ rare un bagno di mare c... » «Non è vero!> e Sì, signora.. mi lasci dire : anche lei lo pensa. Solamente che1 in quanto madre, eh ... si ribella a questo pensiero. Lei vuole sperare, sperare ancora, sperare sempre ! E per sperare si attacca a un filo che quasi non esiste! l umano, semplicemente umano: e io m' inchino•· e No, no, non è possibile: se si fosse recato a fare un bagno, tutti lo avrebbero visto... > e Esi~tono, esistevano soprattutto un mese fa, in principio della stagione, chilometri e chilometri di spiaggia deserta: tra Lévanto e Bonassòla, tra Bona~sòla e Framura 1 tra Lévanto e N1onterosso... Andiamo, lei ha letto il r':'-ppor~o.della Spezia, lei già conosce queste indagini ... > e ~fa -.j <r;arcbbero trovati gli abiti! t provato, sì o no, che uscì dalla pensione in abito da passeggio? Dunque, se ave .. ~ fatto il bagno, avrebbe lasciato gli abiti su uno scoglio, dietro qualche cespuglio ... Si è cercato, e non si è trovato niente ... > e Andiamo, signora, via... sono chilometri di scogliera, signora! Oc=orrerebbero 'C)Uadre di agenti mobilitati per settimane, per me!-i interi! E quand'anche le loro ricerche fO'iisero infruttuose, non avremmo nessuna prova, per· ché gli abiti po~no e,se1c ~tali rubati >. La ,;,ignora ricominciò a singhiozzare : fl. Lei non mi capi~c ... no, lei è una persona d'oro, lo so1 l'ho saputo ... una persona d'oro. Ma, vede, ci sono delle co,;e nella vita che le capisce soltanto una madre. Perché non si tratta di capire. Perché una madre le sente, ecco, le sente >. e Ebbene, signora, mi dica pure liberamente che cosa lei sente >. e Questa signorina Porro, per esempio ... > La signora Motta non piangeva più: si era avvicinata al Commissario, e lo fili.~va deci- ~amente: fl.... questa signorina Porro non ha mai subito un interrogatorio regolare. lo lo esigo •· E qui la ,ignora Motta, rizzato fieramente il busto, picchiò la mano aperta sulla scrivania: fl. Pare che si trovi ~empre a Lévanto. Caro dottore, lei ha ancora sua madre, vero? > li dottor Stiffi chinò lievemente il capo in segno di assenso. e Ebbene, allora lei deve \apere che una madre non sbaglia mai. t un intuito misterioso, un dono di Dio. Se insisto sul nome di questa ... donna, non è un sospetto ragionato. t di più. f": così, "a, intuizione. Ma ,;;ento che non sbaglio, ne sono certa. Ne sono così cer• ta ! Del rc~to, Jr mie due figlie... » Si fennò e guardò il dottor Stiffi intentamente come per chiedergli -.e ricordas-;c che le due fi~lie erano monache; e il dottor Stiffi, che capiva e ricordava tutto, assentì chinando il capo con compunzione. e ... Le mie due figlie è un mese che fanno 11pcciali.-.simeorazioni e ~arrifici alla Santissima Vergine. Ora bi,;ogna che lei mi dia tutto il suo appoggio. Lei ~a che io sono nnuta GJi da lei, da lei e da nessun altro, per e,presso consiglio di mio zio Sua Efcellenza i~ Generale Bertolctti, e mia cugina la contes-.a d1 Bèura, che è Dama di Corte ... > ~la il dottor Stiffi era già infonnato; e gid e~i--tevano di'lpo'iilioni dall'alto le quali stabilivano punto per punto come doveNi finalmente compiacere la Nobildonna Costanza Taìno di Taìno vedova del fu commendator Eugenio Motta, So),tituto Procuratore Generale alla Corte d'Appello di Milano. PescecantteurnaetollaecqudeiLivorno Liuorno, 3 notte t:n pescecane lungo quas.i tre metri è stato pc· ~cato stamane a cir.ca ,z50 metri dalla spiaggia di Bambolo. La pesca eccezionale è stata effettuata da una imbarcazione del marchese Incisa Antinori. Lt' reti, nelle quali il pesrecane è rimasto impigliato, sono state rf'\<' in,ervibili. Lo squalo ha divorato tutt, i pesci che vi si trovavano. Rimorchialo a riva con cautela, il mostro è stato ucciso e poscia tra- ,portato a Piombino. Oa e La Stampa >, 4 agos.!o 1936. Pescaltiogruiarillepresceonglisquali SutrJ Levante, 4 no1te. t Alcuni pe~catori di Moneglia che la scona not• te approfittando drl mare tranqu_illinimo, 1i sono a:venturati con le loro caratttristiche lampare un po' più al largo del wlito, ~accontano, di ~ver in~ contrato un intero branco d1 peKecan1. Gh squali orrendi mimrava.no, a quanto ci si rifrri~e, fino a quattro e cinque mt'tri di lunghezza. Attratti forse dalle luci delle lampare, non si staccarono dalle imbarcazioni i-e non quando i pe,catori, preoccupati, decisero d1 ri~uadagnarc la riva, rinunciando alla SOLDATI pesca. Tirate su le reti, lurono trovati in vari punti larghissimi nrappi. La notizia ha vivamente impre,(ionato la popolazione e le colonie bagnanti di tutta la Riviera perché è stata collegata senz'altro alla misteriosa scompar,a dell'avv. Motta, di cui si è parlalo su qurste colonne pochi giorni fa. Dal e Corriere della Sera >, 5 agosto 1936. La destarono i soliti due colpi busc;ati all'u-.cio, e la voce della cameriera: e Signorina! , « Va bene >1 rispose Marisa Porro rivoltandosi dall'altra parte, e preparandosi come tutte le mattine a poltrire una mezz'oretta. Ma, stranissimo!, la voce della cameriera continuava : fl. Sono soltanto le sette, signorina >. e: Le ~ette? ! Lucia, sei matta ! > Sorpresa Soltanto quel povero avvocato che le era CO!i.Ì simpatico, così caro; quel pover? avvocato che era forse il primo uomo per 11 quale ella avesse provato qualcosa di diverso, tene· rezza commozione, compassione, chissà ... ebbene: proprio lui era l'unico . epiS?dio ~on tranquillo, non limpido della vita d1 Mans~. Anzi, un episodio quasi drammatico. E lei, che colpa aveva? . Mari-.a Porro sospirò. Andò allo specchio e cominciò a pettinare i lunghi ricci?li bio~di .in: tomo al rosso, gaio volto dai dolci occhi gng1. Il sic;:nor Repetto, proprietario della pen- ~ione Anna Maria, attraverc;ava lo stretto corridoio che dalla cucina mette alla sala da ..... CWunque veda o ricordi dJ aver visto una persona che risponda a questi connotati, .•" di venir chiamata due ore prima del solito, si svegliò completamente, apri gli occhi, rizzò sul cuscino il capo biondo e riccioluto. e Scusi, !oignorina. Dice così il ,ignor Repetto che avrebbe bisogno di parlarle >. e: Ma che co"a succede? > e Niente, signorina, ha detto ìl signor Re~ petto, niente, che lei stia tranquilla: ma che s1 alzi per piacere e che s1vesta con suo comodo perché ha bi~ogno di parlarle ... ,c'è abbas...o di nuovo un giornali,ta per la storia dell'avvocato ~otta >. ~fari"'a Porro aveva un temp<'ramento molto raro per una donna. Non era impaziente né curio,.a. Finché poteva re-.tava allegra e calma. Era adorabile. Alla c;trana ingiunzione della cameriera non replicò se non: e Va bene, Lucia. Di' al signor Repetto che tra venti minuti sono di sotto •· Ascoltò allontanarsi il passo della carne• ricra, e poi abbandonò nuovamente il capo 1;ul cw,, ino, decisa a poltrire almeno cinque minuti. Cavò dalle lenzuola le gras.~ braccia bruciate dal sole, le levò diritte a toccare coi polsi I<' c;barre di ottone del capezzale. Che piacere quel freddo contro i pohi ! Si stirò in ogni giuntura, nelle spalle-, nella schiena, nelle rrni, nelle ginocchia: felice del proprio corpo rnno, che due mesi di mare e di sole a~ vevano levigato, <iiCioltoe quasi riportato a quella perfezione che i poeti chiamano stato di natura. Sentendo contro la guancia il molle del braccio c:.inistro,vicino alla cicatrice della vaccinazione, cominciò a leccar5i, a succhiar,1. La pelle in quel, punto era morbida come -.eta, e aveva un gmto squi\ito di ~aie. Quando fu stanca di leccar-.i, "i stirò ancora nel letto. Sbadigliò forte, a lungo, con voluttà; e finalmente aprì gli occhi, che lo ..,badiglio aveva riempito di lagrime. Attraveno le la~rime guardò la stanza: quieta, chiara, le pareti a fiorami che illuminava in un canto un raggio di sole. Udiva nel profondo, quieto mattino spar;e voci di pe~capranzo, portando personalmente il vas~io col caffè-filtro. La moglie, una tedesca bionda, alta, gro.,..a e occhialuta 1 gli venne incontro sussurrandogli agitatamente: e l '>ignori Petrella hanno detto a Lucia che vanno via oggi ... > « Co,a? ! > Il ,ic:nor Repetto ~i fermò, spalancando gli occhi come se avesse ricevuto una mazza:a. fl. Questo ai-ticolo del Co"iere li ha ~paventati >, spiegò la moglie, e hanno paura anche loro dei pc~cecani ! > e Accidenti a quell'avvocato! > mormorò il Repctto tristemente; ma si riprese subito e con la sua abituale sicurezza di'i.,c alla moglie: fl. Vai dal Bacicìn, che mi trovi assolutamente delle triglie freschissime, delle orate, dei polipi. Tutto freschissimo. Anche se deve andare alla Spezia al mercato. Digli che si tratta di un'alta personalità milanese. Hai capito?> e prendendo un tono confidenziale: e Bisogna che si Cenni qui a colazione. E al• lora vedremo. Vai svelta :,. Il dottor Stiffi attendeva nella sala da pranzo. Quando vide apparire il signor Repetto col caffè e,;;clamò: e Lei è troppo gentile. Grazie, grazie >. li signor Repctto gli porse lo zucchero e attese in silenzio, in piedi, accanto al tavolino. Dopo un ,orso di caffè, il dottor Stiffi dis-.c: e Di già che lei è così gentile ... c'è qui fuori, alla porta del gi:ardino1 un mio agente, il bri- · gadiere Gargiulo. Se lei potesse ... > e accennò alla ta7.za di caffè che aveva in mano: e: •.• sa, il buffet d<'lla stazione era ancora chiu-.o >. Con un c.orriso il ~ignor Repctto s'inchinò: e Ho già provveduto, signor dottore ». e: Mille grazie, allora •· Finì di bere il caffè. Accese una 1;igaretta. E, come riprendendo un di<iilONOinterrotto, domandò: e Ma lei, lei per-.onalmente ... che cma pensa di c1uest'affarc? > « Io non penso niente, signor d,,1ttore; si tratta di un mistero>. e Va bene, ma intendiamoci. Io non le chiedo una ri\posta ufficiale. So benissimo che lei non può darmela. Io le chiedo e sic et simpli• citer > la sua opinione. L'occhio dell'albergatore vede spes~ molto bene. Per esempio, par: liamo di una possibilità che è saltata fuon adesso : questi pescecani? > Il signor Repctto sorrise a lungo silenziosamente, e infine mormorò: . . e ?\on è scrio1 signor dottore, chi• 1 g1or~ah pubblichino storie di quest~ genel~ !. Provi, a domandare qui intomo a chi è manttLmo. Nel nostro mare non esistono pescecani. Non p0"-· sono c"'i!otere.Non troverebbero cibo sufficiente per vivere >. e Mi dica, allora, lei pensa che l'avvocato ?viotta sia annegato?> fl. ~fa \3 •.• io non ho elementi ... > fl. Nrssuno ha clementi. Io le parlo come a un amico. Mi dica ciò che lei suppone >. e Ebbene no. Io non suppongo che l'avvo• cato sia scomparso così. L'ultima volta che fu vi,;to, non scendeva verso il mare, ma saliva verso il monte >. e Ho perfettamente presente qu.esta circostanza. Ma inutile: non è proba tona>. e: Chissà ... > fece il signor Repetto come se meditasse, e poi: e Comunque, che l'avv~cat.o saliva e non scendeva è una cosa certa, md1scutibilc >. e Come?> e Eh, lo sappiamo per testimonian~ di una perwna che, in ca,o, avrebbe avuto ~nteresse a riferire piuttosto la cosa contraria: che scende:-.se al mare >. Il dotto1 Stiffi non battè cìglio1 disse solamente: « A proposito, è sicuro che la sua sig~ora o la cameriera non siano tornate su a spiegare alla signorina Porro ... > e Ho fatto dire che si trattava di un gior• nalista >. e Perfettamente. Mi dica allora una c~a. Per quanto lei ha potuto osservare, che co:1• tegno tiene questa !oignorina Porro? Voglio dire, in-,omma ... che ragazza è? Un.t ragazza seria? > e 1 Iah ! dipende dalle teorie che ,;i ha ... Le ragazze moderne, lei sa! Oh, intendiamoci, qui alla pensione no! Qui non posso dir nulla. Qui si comporta come si deve comportare. Eh altrimenti non la terrei, le pare? Ma è cer;o che la sera alla spiaggia, quando vanno in giro cantando quelle combnccole, sa... e molte volte la mattina, in alto mare, non sola, su una barchetta ... Insomma io, per mio conto, non posso dire nulla. Riferisco la voce pubblica. Riierisco >. S'udì un passo sulla ghiaia del giardino. Il signor Repetto guardò fuori : e Ecco l'ingegner Boselli. lo la lascio>. . e ~i avverta, prima di fare entrare la s1gnonna >. e Non dubiti >. Il -.ignor Repctto usd. E dalla v~trata del giardino entrò un giovane sulla trenuna : alto, pantaloni bianchi, maglietta azzurra a mezze maniche, capelli biondi ben lisciati, corti baffi biondi. Un viso serio e onesto, non bello ma simpatico,, e senza nulla di originale. Era l'~ngeg"cre Nino Boselli di Milano. Il dottor St1ffi si alzò e gli andò incontro con grande coi·• dialità: e Egrrgio ingegnere, io sono il dottor Stiffi. La ringrazio di essere venuto subito>. « S'immagini>. fl. Ho letto assai attentamente la sua deposizione. Se non erro, lei era amico intimo dell'avvocato Motta >. e Sì, eravamo compagni di scuola al liceo>. fl. Dunque, le dirò subito ... io non sono ve• nuto con troppa speranza di giungere in chiarct di que,ta scomparsa. Ormai è passato più di un mese, e lei sa meglio di me a che punto ~iamo. Ho letto: lei pensa che il suo amico sia finito annegato. In un certo punto del1a deposizione lei scrive, se non erro, che, dato il suo umore della vigilia noti mi stupirei che egli si fosse recato a bagnarsi in un P.unto deurto della costa, o qualcosa di <iiÌm1le. E. vero?>, L'ingegnere assentì. Il dottor Stiffi continuò: e Ecco, mi spieghi un po' questo punto. Che cosa significa il suo umore della i1ig1lia? > fl. L'ho anche accennato nella deposizione, mi pare. t arrivato qui molto affaticato. Era un sabato pomeriggio. E aveva lavorato tutta la mattina in tribunale. Io lo avevo invitato a pa-s..arc le ferie qui da me, nella mia villa. Purtroppo poi mia sorella aveva invitato una amica e quest'amica aveva portato con sé altre due amiche. Così nella villa non c'era posto, almeno per i primi giorni. Sono andato ad attenderlo alla \tal.ione, al diretto delle 16 e 20. Era partito da Milano alle 1 1 e 55. Si vede che non stava bene perché quattro ore di viaggio lo avevano stancato moltissimo. Siamo venuti qui alla pemione a posare le valige e a fi~-.are la stanza. E poi subito alla spiaggia. Io insistevo perché prende,se un bagno 5enz'altro. Vedrai come ti ripo<iia, gli dicevo; ma non ha voluto assolutamente. Non ha voluto nemmeno mettersi in costume. Stava lì silenzioso, ìn mezzo a tutti... co-.ì, sa, era di cattivo umore. E fol'M! quei bagnanti, tutta quell'allegria gli davan fastidio. La !<oera ca~a mia -.i è ballato fino a tardi. Ed è ~tata la ~tes• (a cosa. Lui balla di rado, è vero. ~1a insomma mi ricordo che c'era una signorina che insi- .-.teva tanto, e lui nossignore. Ci siamo la!iciati alle due di notte sul cancello della mia villa. Lui tornava qui, con altri invitati che abita• vano qui e all'H0tel ~Hranda. Ci !>Ìamo lasciati, dicendoci che ci "aremmo rivi~ti l'indomani mattina alla spiaggia. E poi invece ... non l'ho più rivisto>. Dopo una pausa, l'ingegnere riprese: e Sa, Gino era un carattere un po' strano, un po chiuso. Di questi cattivi umori gliene venivano spesso... e così non ci ho fatto caso>. e Chi era quella signorina che insisteva per farlo ballare? > domandò improvvi-.amentc il dottor Stiffi. « La signorina Porro ... Anzi, abita ancora qui sopra, è quella stessa che ... > Il dottor Stiffi fcnnò l'ingegnere- con un gesto, come a dire che sapeva, poi dom~mdò: e Era molto intimo l'avvocato Motta con questa signorina? > e Si conoscevano appena>. « t sicuro di questo? > « Sicurissimo. Si erano visti a Milano due sole volte lo scorso carnevale. Una volta a casa mia, e l'altra volta si era combinato e ~i era andati tutti as<,Ìeme al cinema >. fl. I:. molto amica di sua sorella la signorina Porro? > 1 - (continua). MARIO SOLDATI

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