Omnibus - anno I - n. 1 - 3 aprile 1937

'f ~LOES comincia domani Il NUOVO ROMANZO DELLA VINCITRICE DEL GRAN PREMIO INTERNAZIONALE Editrice GENIO L. 12 ~3 ,.MASCRHIfNA,, per la bellezza femminile Tubo gronde l. 5. - Tubo medio L. 3.50 "MASCHERINA.. i/r.1,.,/,.//,,..tf:m, ~ ~~~ Scttol• norm,le L. 7 .- Ves,110 grande L 5.- Preuo I rlv•ndltotl di tuth1 ll•fi• oppure dlr•H.mffl,. • meuo posi• ,,ccom,nd,1, e senu ,lcun ,umento di ,,,-,, ver-.ndo In qu,111,s/ uffk/o post,le il re/,t/Yo Imporlo 1ul conto corrente 9/2660 lnle11,10 •: cavA. lbeLnoan11ro110 Raffreddori di petto! Applicnll -------- IL THERMOGtNE ovatta che genera calore 3 APRILE 1931•XV 0 ■ NIBVS PAGINA IO litario, l'airone volta l'occhio pollino a quel groviglio di libero amore .., A,;,:;istcttcmai Aleardo Villa agli accoppiamenti di ..,uo suocero? ... .ì',;on lo vogliamo crc:dcre. Pure - ma è tanta l'intuizione degli artisti! - c;j guardi e li bacio > ispirato al Villa dai vc~i . della Agnese, Fra baci e lan1uid, careue e conii V dli no, vòlino rapidi I dì... e !)i di ·a -.e qucll'ampJr.,_\O di due creature, - lui con la chioma abbondante sulla nuca e il baffo vibrante come penna d'uccello eh~ !,i provi al volo, lei come fiore che piega sul gambo - !>i dica se quella scena non ~embra còlta dal ·vero. Quanto ali' effetto e convcrtitorio > che l'amore esercitava su questo bardo peraltro co.. ì tetragono, è un fenomeno che mci itcrebbc u:10 studio a parte. .E. attestato in ogni modo che per virtù d'amore Cavallotti da repubblicano diventava monarchico, da àteo credente: lo sono repi.bblit:ano - e una re1i11a Al .suo dominio doc:ile mi fa; S'ella dall't1llo a mt lo sguardo inchina, Ossequiandola dico: «Maestà_, >. Un eretico son - e un dì per via M'appan.1, bionda una Madonna in cid; Conltmplandola dirsi e Ave Maria> E Jono da quel ziorno il suo fedtl, L'eremo I ~abinetti erano ancora a cas,a, ma già I uso dell'eremo incontrava molto presso i poeti italiani, Cavallotti amò la Donna, ma strano in temperamento di tanto fuoco --- amò anche la montagna, il raccoglimento di un eremo wlitario. Sdraiato sui floridi marzin1 In vetto allo verde collina Che lieta di tralci 1i chino Al bacio del glauco Verban, Rifugio dell'ore più 1orbide, Di sogni dimora ridtntt, Mio t:aro, mio piuiol Da1nentt, Qui un dì l'oue mie pouran. Al campanile di Arona suona mezzogiorno : Cavalloni sbarca dal vaporetto a ruote e con passo d'alpinista si incammina \u per la strada di Dagncnte. La natura canta il suo peana, e i mosconi iridescenti, sonori com<: trottole, pungono la nuca accesa del poeta. In vista del San Carlone, appaiono gli amici con Giovanni Buffi in testa. Come da vent'anni a questa parte, quei buoni villici si guardano l'un l'altro sorridendo, e dicono: e Ma è proprio quello lì Cavallotti, così alla mano, così poco 5olcnne, lui che è amico di tutti i grandi uomini d'Italia? ... Ve'! Ve'!> Terminate le lodi, Lina sbuca tra le gambe degli amici, la cagnetta alla quale Cavalloni ha dato il nome della terza moglie di Cri'fpi. La ca~ctta di Cavallotti è a due piani, verdi le persiane, la grondaia di un bel rosso accec:;o: chi vuol capire capisca. La \aletta da pranzo tutta popolata di piccole CO\e memori e di ritratti di famiglia. Al primo piano, due camerette per gli amici che vengono a trovare il poeta nel suo romitaggio. Al ,;econdo, la camera di Bocelli amico e segretario, quella della figliuola Maria Cavallotti in Villa, infine quella d.i Cavallotti, che serve anche da studio. L'incantesimo del Verbano s'inquadra nella finestra. Cavalletti lo contempla dallo scrittoio. Lavora seduto sopra un piccolo puf, in modo che, afflitto da miopia, possa, senza poggiare il torace allo scrittoio né curvar troppo le c:;palle, tener la testa sui fogli. Veduta dall'altra parte, sembra la testa di un bambino vecchio che fa il còmpito. Di sera una sbevaz.7..atina dal Buffi, poi su, nel lettuccio di ferro, sotto il ritratto di Pinchetti. Chi è Pinchetti? .., Pinchctti Ero un bardo; Giulio era il nomt, Quindici lustri prtmeonlo a sera; Pur sul rugoso fronte non dome L'frt /rtmevano dell'olmo austera: Pos1ò impruando; 1/eriò; dtn.Je: e Tutto è putrrdine! > diut ... e luuife. L'indomani, doccia! L'abitudine della doccia quotidiana, Cavallotti, dicono, l'ha contratta dopo una grave malattia cerebrale, dovuta all'eccessivo ,;forzo della mente durante la composizione di un lavoro letterario. Perduto, distrutto? Non si sa. Comunque, e me..,so in guardia da quel precedente, il poeta rinunc·iò di poi a qualunque sforzo mentale. A Roma, da piazza Rondanini ove abitava nelle adiacenze del Pànteon 1 Cavallotti andava ogni mattina a far la doccia in uno stabilimento idroterapico di via dei Crociferi. ~a a Dagncnte, gli stabilimenti idroterapici dove trovarli? Non ~tabilimcnto dunque, ma una bella sorgente aveva scoperto il poeta, di acqua freschissima, perenne, in località ~ilve~trc e lontana dalle strade battute. Là, nudo come la verità, il soldato della democrazia, l'atleta del libero pensiero sommetteva all'acqua refrigerante il cranio soggetto ai trasporti cerebrali. A pochi pa,;c:;jdalla sorgente, guidata da un piccolo acquedotto tenuto su con quattro forcelle di legno, l'acqua precipita in bel volume da cinque metri di alte1.za. Vicino alla cascatella, Cavallotti, non mai sfornito d'inventiva, aveva rizzato quattro pali e intorno stendeva un lenzuolo dietro il quale si spogliava. Poi, e poiché il suo corpo per quanto lfonino era offe~o dall'aria frizzante, e d'altra parte il vento dei cacumi minacciava, sollevando il lenzuolo, di rivelarlo ai pas'ianti, Cavallotti ft""celevare un baracchino di legno in sostituzione di quel fragile riparo, e a imitazione delle ,;olìtarie, delle tri,;tissime latrine di campagna, Ogni mattina, o frt'ddo o caldo, Cavallotti, S{"- guito dal fedrle Buffi che portava la biancher!a, andava a far la doccia al cospetto, lui libero, della libera natura. ChC' a,pettano i nudisti per onorarequesto prccur\Orc? Sotto Ja frigida cascatclJ~, il poeta restava tre minuti che, orologio alla mano, M.'condo i pren•tt1 dell'idroterapia, Buffi contava rigorosamente, · li :ji gennaio 1898, un cielo plumbeo pC\ava \ulle povere ca\e di Dagnente. Nuvole a brandelli "i appiccicavano ai fianchi della montagna, imploravano una '-O'.'>tau,n po' di ripmo. Poche on• prima di partire J>('r Milano, quindi p<'~ Roma ... C' la morte, il poeta volle ,;ahre a-...,icm<c•ol fcdrlc Boc.:clli al piccolo cimitero ... Era pre,a'{io? Cavallotti si sforzava di \Orridcrt•, ma ,otto qut·lla Iute fallace un vae-o pensiero di morte fluttuava nel -.uo pcn..,iero, un oscuro prc-.entimcnto ... n ferro In bocca A Roma, piazza Rondanini, in casa della signora Teresa D'Anna che lo ama come un fratello, sono quattordici anni che Cavallotti abita la <,tt.''-"a cameretta modc<,ta modesta, col c:;uo lettuccio di ferro, un comodino. qu;,lL'autore dell' • Alcibiade• che scdiolina 1 uno scrittoietto, due scaffaletti per i libri. Anche il vitto è poco poco. Cavalloni sta a dozzina. Tutta la vita di que,to grande così modesto è. a dozzina. I du.e pa5ti giornalieri, la signora Teresa gheh computa una lira la colazione, due il desinare. Quando l'onorevole mangia fuori, il pa\tO non gli è me~ in conto, Qualche volta però, distrazione di poeta?, la di\detta non è data in tempo, e l'indomani, nel piccolo taccuino, Cavallotti segna: «Febbraio 2, pranzo (al gatto) L. 2.00». Povero grande! Alla pensione della signora Teresa, l'orario dei pasti trasgrediva alla legge comune : si pranzava a mezzogiorno, si desinava alle sette. Cavallotti mangiava a tavola con gli altri dozzinanti, con Cesare Orsi, con la signora Terc~a, con la servitù della pen~ione. Dopo deo;inare, pas,ava alla Camera per l'ultima posta, poi andava al Caffè Aragno a leggere i gjornali e a bersi il poncino al cognac. Non era mangiatore, ma bevitore intrrpido. Quando il Uoa caricatura del Bardo dl!-e&nata con un sol tratto di penna suo impresario Montecchi gli portava gl'incas"i degli spettacoli, il poeta esclamava : « Perbacco, mi vuol proprio mandare in carrozza ! > Quando Montecchi arrivava a mani vuote, il poeta diceva: « Io sono un musulmano, un fatalista >. Nelle giornate di battaglia politica, quando non gli entrava neanche di far colazione 1 lo tiravano fuori da Montecitorio come uno ~traccio. Non lii coricava ~e prima non avesse segnato sul taccuino la spesa della giornata, dal caffè al giornale e al francobollo. Quanto ai francobolli, fino alla fine del 1897 Cavallotti li collezionò con cura. f!. in casa della signora D'Anna che Cavallotti fu trasportato la sera del 6 marzo 1898. Il cappello a larghe tese glielo avevano posato sulla pancia 1 un fazzoletto annodato intorno alla faccia impediva alla ma1;cella di crollare. M.ezzogiorno era sparato nel cielo scirocco~. Bizzoni e Ta~si uscirono da Montecitorio, ove si erano incontrati coi ~econdi di ~:facola. Ritrovo per le tr.c, a V}lla Cellere, (uori ~orta Maggiore. Bisogna avvertire Felice! Torvi, i due sC'condi alluniano il pa,.!'oOverso piazza Rondanini. ~ucl pa'iticcio, p<'n- ~are ! lo aveva fatto nascere uno scemo che ha per nome un miagolìo : Miaglia ! Mentre passavano via delle Colonncllc, un gatto nero tagliò la ,;,trada da earte a parte. Salirono dalla ~ignora D'Anna: Cavallotti ('ta u..,cito. Tornati gi\11 lo incontrarono in pianct- '" drlla :\faddalena. ;-.;on volle leggere il verbale. e Sta bcnt· 1 <,ta bene ! Quello che avt:tt' fatto voi, è bc;n fatto. Salite lii ca\a. Tornerò fra cinque minuti>. Intorno alle macchie familiari di vino, di caffè e di sugo d'arancia, era una grande affii;,ione di fac-ce. Le mani erano abbandonate sulla tovaglia come fette di prosciutto. Invece di mangiar- ,.j le mani, i commemali si guardavano a catena: l'onorevole Garavetti guardava l'onorevole Aggio, l'onorevole Aggio guardava l'onorevole En~el, l'o1101 e vole Engcl guardava il dottor .\lt:ontenove~i che doveva assistere Cavallotti. Nc,'.)uno fiatava. Il poeta era già morto? Felice entrò e sembrò il ,;ole. In qualunque altra contingenza, la \ignora Tere,a ,;j "arcbbe doluta del ritardo cl.1c aveva scotto il riso - ma quel g1omo... Cavallotti piluccò appena 1 r,ce~e a mutare abito. Sulle scale buie s'imbattè nel dottor Ascemi che veniva a mettere la sua carroz~ a di'ìposizio- ~e, La bimba della portiera piangeva m fondo alle scale. Rinaldi tornò col gu~ntone. C~vallotti ,;alì a provarlo. « Non po!!isoimpugnare la ~iabola ! > disse con dispetto, e attraverso la tavola che avevano dimenticato di spa- ~cchiare, tirò quella enonne mano bianca che sembrava quella di un nefritico. La ,ignora Tere..a. ,;;inghiozzava sulle bucce d'arancia. Partito Cavallotti con Ascemi, gli altri, per non d~re nell'occhio, seguirono alla spicnolata. Roma era deserta. Nella sieqa ristoratrice, i funzionari tempravano le fora a nuove fatiche. Fatalità! Per uscire dall'Urbe, ,i co~teggiavano i ciprc-..si del Verano. P_er quella legge inderogabile che i fa1;t1di degli uni converte in divertimenti per gli altri, la proprietaria della villa s:.:elta a terreno di combattimento aveva preparato come per una garden-party I' as\istenza ai feriti. E ~e il sangue \'eniva a mancare? Per la pro~,imità di antichi acquedotti, i rùderi --0no numerosi in quella parte della _Prrne~tina. e 1:ell~ nud~ ~ampa- •~na g1alla.st~a, ~tto. 11 cielo d1 piombo, ~•avano ntt1 come 11lu\tri mendicanti. La contessa si spazientiva: che facevano gli altri? Dal coupi, che in. so- ~t_an,,;., è una bara ritta in piedi e forn.-ra di ruote, \CC5Crogli avversari, neri ("Clf11C \Carafaggi. Sullo spiazzo dietro la cappella della villa, i duellanti furono mes"i di fronte. Quando Bizzoni vide il suo Felice tutto falotico davanti a quel marcantonio dalla spaccata enorme, il suo cuore ~i fece piccolo piccolo. Fu~inato aveva dato l'alt a due assalti. Al terzo, dopo pochisc:;imi colpi <Alt! » grida di nuovo Fusinato. Ca: vallotti ,;j volta : -- Che cos'è? Un fiotto di ,;angue gli sbocca sulla camicia. Non disse altro. Lo adagiarono !opra una '!edia da osteri:1, lo trasportarono nel piccolo oratorio della villa. La punta della sciabola gli era penetrata nella bocca, che per l'affanno tcn~va aperta come un mastino in cor-.a. Tentarono la respirazione artificiale. Capavolsero il corpo come per fargli cacciare i \Oldi dalle tasche. lnutile ! I denti erano inchiodati. Con mosse ondeggianti da scassinatore, Montenovesi cercava introdurre un ferro, rompere la barriera ... e La chiostra dei denti >, avrebbe detto lui. Povero Cavallotti ! Condannapostuma In un castellaccio presso Fondi, cuore della Ciociaria, abita una famiglia di maschi giganteschi, le costoro sorelle alte e cilindriche come torri, la madre antichissima e ~cannellata di rughe come una quercia. 1n questo castellaccio, or non è molto, una sinistra cerimonia notturna fu celebrata tra folgori e tuoni, e dalle finestre, dalle porte, dai camini orrende imprccazion.i si. sparsero nella notte: la famiglia numta a tribunale, proces-.ò l'ex direttore della Gau,etla di Vene~ia e lo condannò a morte. Pronunciata la sentenza, una voce di donna. la madre di quei gigante,;chi ge~tiluomini di campagna, tre volte gndò: - :Viacola! ... Macola! ... Macola! E Macola, che del resto era già morto da parecchi anni, fu gimtiziato in ispirito. Monumento 1906. Milano è in festa. Schianti di o~to~i, tonfi e zum zum di granca~sa con p1am calano dalla stazione \i addensano davanti una faocia anc'ica di muro grigio, dietro il quale il Codice Atlantico rimastica sogni duri come sas5i. Un telone nasconde la « rorpresa » che fa gobba in me7.:7-aolla piazza. A questa e sorpre,;a > 1 cuochi più illustri di Milano, città gastronomica per eccelle01..a, hanno me,so mano. Incetta di uova è stata fatta in tutti i pollai di Lombardia. E quando il telone cade il risultato rifulge in pieno di tanto sb~ttimento di chiare d'uovo. Perché sotto la faccia snasata e ~galigna dcli' Ambrosiana, questo Leonida nudo e con la celata in testa? Sfilano as,;ociazioni e ~alizi al ~uono dei clarinetti, battaglioni sbracati di quell'esercito laico cui, dietro la guida di Cavallotti, il giovine italo regno doveva affidare il proprio destino. Ammiratore di Leonidi e di Alcibiadi gli ufficiali di carriera Cavallotti no~ li accetta• va ,;e non dopo parecchi ~coli di bottiglia, Gusti da bevitore fine. Anche quella giornata pa\SÒ, scese la notte con le sue luminarie di bicchierini alle finestre. E quando anche i bicchierini furon spenti, che rimase? ... Leonida rima,;e, in gonnellino e cinto di nubi tra cui la luna un po' si mo'itra un po' ~i cela. ALBERTO SA.VINI{) ■ PIACt".ASEII --- -vi s AL VAI -LÀ PELLEI COMUNICATO IMPORTANT A datare dal 15 Marzo tutU I prodotU: "PIACCASEI. 1aponl da toeletta e da barba • "JODONT. denUfrlcl In pa1ta, 1apone, ellxlr • "JODERMA. crema da toeletta, cipria, 1apone: meni in vendita in tutta Italia, contengono incluse nelle confez.ioni le "FIGURINE PREMIO TOPOLINO" I Signori Rivenditori che detengono i prodotti sopraelencati non ancora muniti di figurine potranno ottenerne la dotazlo· ne necessaria rivolgendosi direttamente alla Casa produttrice: CHIOZZA & TURCHI Soc. An. · Via G. B.Piranesi 2 · MILANO Pretendete tultl: PIACCASEI • JODONT-;jODERMA conll;urlna"T0POLIN0. Conceulone ~ 'Wolt Di,-.y CASABELLA ~ li 1111!11 Il IICIITIITIII PIIIITIIEIILElllTIIIIIIEITE 111[!111;[. PHIII CAS[l AlAB miii•!• nel 1928, h• conqubt•to In nove •""' [ un• posliione eminente fr• qu•nt' •flre r•negne • di uchilellur• si pub&fic•no In Europ•, O,rell• d•ll•rch. Giuseppe P•g•no, insieme - fino •I l9JS - o1dEdo•rdo Persico, eu• deve consider,mi, piU che un• ru1e9n• d'•rle, un centro vivo di lnlormuioni e di studi: uno strumento di lnoro per 911 •rchllelll, un, guid, del gusto per tulli. Ogni lucicolo è di circ• SO p,19/ne di lesto con gr,ndi iflustruioni e l,1vole di disegni fuori lesto. f Il I dìrell• do1 Emi!I• Rossef!I, occu·p•. un• posizione premi• nenie lr• le nv1lle ded,c,te •' r1Co1moe ,1i l•vori femminili perdie non è un <1/bum in cui si r,cco/9ono ogni sori• di lo1vorf,m• un• r11se9no1selurono1tiufm,1 del gullo moderno. Gli esempi di lo1vorl pub&lico1liin "fili", Mli ori9in<1/i, sono scehi ed e/o1bor1ti n•ll'intenlo di •ccordo1re •nche quut'•rte o1llo sviluppo delle forme nuove. Ogni fo1sclcoloe dì oltre SO p,19/ne di leslo con numerose lotogr•fle, un• gr,nde 1,vol, di d,se9nl e un modello 1o1glio1to. DOMUS inizi•!• nel 192!, h• promosso e condo/lo sotto /,. direzione delf"Ateh. Glo Ponti, ;j rlnnov,menlo de/le trii decor,tlve llo1ll•ne. Per to1nto• "Domus,. i •ulorevolmenle nconosclul• un, /unzione di clv1lt•. Tult• l'abit,ilone e, /,1 v1to1modern•, ,rchltetture, •rredamento d'Interni, mobili, oggelli d •rie, lo1vorl decoro1livl, fer1ero1turo19,lo1rd1·n1e /ior•, vi sono 11/ustr•ti ~.on fol~r•fle e disegni. Ouetlo ur•tlere di inlorm,rlone /,1 ,nche . Oomu_s fo1rMst• degll o1rlislie delle persone colte. Ogni fuckolo e di e •e• 60 p19ine con ISO lotogr,lie e disegni e 1,vole • colori. CONDIZIONI D'ABBONAMENTO l'El UN ANNO, 12 FASCICOll, ITAllA l. 90 · [STERO l. !Xl UN FASCICOLOSE.PARATO l. IO INDIRIZZARE.llCHICSH ALLA EDITORIALE DOMUS VIA O[ TOGNI 23-MllANO CONDIZIONI D'ABBONAMENTO PERUN ANNO, 12 fASCICOU, ITAllA l. 48. ESTERO l. 72 UN fASClCOlO S[PARATO t. 5 l"'JOIRt2ZAR[ RICHl[STC AllA EDITORIALE DOMUS 'VIAO[ TOGNI 23 • MHANO DIRlTTIR[ GliPUNTI CONDIZIONI D' A BBO N AM E N T O PERUN ANNO, 12 FASCICOLI. ITAllA l. 75 • ESTERO l. 110 UN FASCICOLOSEPARATOt.7.3) lNOIRtZZARt RICHIESTCAltA EDITORIALE DOMUS VIA OCTOGN123- MILANO

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