Nuova Repubblica - anno IV - n. 32 - 5 agosto 1956

(122) imol'a. repubblica VESPERI ENZA DEL .FHON iE POPOLAIUJ Gli italiani 11011 hanno djfficoltà a 1·iconoscere ·in sif– fatta posiziono la posiziono dei comunisti aurante la lotta di liberar.ione in Italia; e· più la posizione della « svolta L'ATTIVO E IL PASSIVO di SalP1·110> che quella dei CLN. Si tratta di occupure la po$izione più vicina al dobole i-egime ufficiale, di ,·ac– cogliere e sfl'uttarn tutte le fni-ze dello Stato, di attinu·si la bP.nevolenza dei ceti conservatol'i, di Ìnettere in diffi– coltà su questo' teneno, cOrne e,,.~trernisti, gli altri p,n\jti; e cli i-e~ta1·e alla fine soli padroni del campo, a presidiare 11_110 f,tato debole, la cui !-;OI~ fol'za san\ diventata il pnt·– t1to. che la occupa: la « democnw,ia popolare». · , di ALDO - BENE HAN P.l\'.FfO gli amici• di « Unità. popolarn » a propo,·si di .. iportare alla coscienza degli italiani, • .,e partioolal'mente dei giovani, il dramma spagnolo quel dramma in cui un popolo al nostro assai simile perse, anche per· opera della ti1:annide che allora ci oi.Jpri. meva, la libertl1, e non ha potuto poi· l'iaCquistarla. E' questa opel'a di educazione ci,·ile, e 1~011 si può non con– sentirvj; e non è solo oggetto· di entusiasmi ma di utile meditazione politica. Pel' questo, accedendo_ al cortese j\1vito di e _Nuova Rep_ubblica » e malgrado i numerosi punti di vista che mi separano da « Unità Popolare», assai volentjeri contribuirò alla discussione. li punto su cni ~rorrei portare l'attenzione dei miei lettori è che iJ «:Fronte popolare::. 8pagn<'lo viene spessç> pol'tat_o a esempio, soprattutto da parte· comunisb1., di quella che deve esse1·é .. una viva unità, rivoluz_!onaria e 1nodern.ta. assieme, del le masse popolari. -'7i sono, a que– sto rig~1ardo, molte apparnnze di verità. Il .: F,·onte po– polarn > spag1lolo si ini7,iò corne una difesa elementare contl'O. un goven,10 debole e reazionario assieme. Govemo 'debole, pel'Chè composto cli elemel1ti ete1·ogenei (c011:– prendeva 1·epubblicani laici e una maggioranza della CEDA., una fonniu~ione di desti-a sostanzialmente catto– lico-monaì•chica, decisa a riapl'il'e la strada alle vecchie forme classiche dell'oppressione spagl"lol~. mi-l.itari-tel'l'ie1·e~ clericali); go\'erno reazionario, perchè di fronte alle rivolte che il ritorno al potere della CEDA monarchica aveva P.rovocato, sospese garanzi~. c_gstituzionali, fece intervenire contro i minalori asturiani la legione straniera, soppresse gli statuti delle regioni autonome. Si aggiunga che que– !ita .azione reazion~ria, io, s~ 1lon molto più rilevante di altre Precedenti repl'Cssioni spagnole, acquistava un signi– ficato sinistro in un'-Eul'opa in. cui il fascismo - ancora distinto nelle sottospecie del nazi~mo e del clericofasci. smo - ,era all'offensiva su tutti i. front.i, e che nel 1934, prima delle gion1ate d'ottobre delle Asturie, aveva ·visto il colpo.di_ Stato di Do!Jfuss a Vjenna e le manifestar,ion.i di place de la Conco1·de (G febbraiò) a Parigi. Dunque, condizioni ideali per un'unità repubblica11a e antifascista. E condizioni patticolarmente buone, ri– sultanti dalla varietà degli inleressi offesi, ohe venivano saldati ·assieme dall\:Wversione comune alla reazione. Per fa,·e un esempio, ma decisivo, ricorderemo la posizione del prolet,nialo libe!'tario (maggiol'anza e avanguardia delle classi popolari in Catalogna., Aragona e alcuni lud"gi1i del Levante; ·maggiol'anza sempre considerevole altl'Ove, come tl'a ·gli edili madrileni o i contadini anda– lusi}. Le organizzazioni libertarie i-imasero fuo1·i del < Fronte popolare», che ·aveva carattere «politico» co– m'essi dicevano, è elettorale, ma. la massa. operaia liber– ta,·ia arrdò alle urne a votare per le sinistre repubblicane, cioè pC,· l'amnistia, come gi~ì aveva fatto in molte e molte occasioni;· ma non nel .1934. Nel comitato ufficiale ciel 4:: Fl'Onte popohue » stavano poi assieme i comunisti, diciamo così, ufficiali, e i primi fondatol'i del comunismo iberico, che avevano il loro ca– posaldo nel POU:M (Partito obrero de unificacion marxi– sta). forte specialmente in Gatalogn~, nellfl Jrovincia di I.ericla., e con dirigenti di vaglia, come Maurin e Nyn. La polem.ica tra stalinisti e trnti.kisti si proseguiva irosa nella stampa internazionale, ma )a, strage della genera– zione rivoluzionaria, che cominciò nell'est.ate, semb1·ava ancora in quel momento una eventualità rem9ta. Socialisti e comunisti erano legati da un patto di unità d'a:,;ione, nel quale i comunisti figuravano come j pi,:, deboli degli associati. Leade, dei socialisti era Fra.n~ cisco Largo Caballero, il 4:: Lenin Spagnolo», come a1lo1~a , popolàrmei1te veniva chiamato dai suoi ammiratol'i, che non eran pochi (tra essi il nostro ·ne Rosa);· ·politico ·non p,:ivo di fiuto 1 molto affezionato $.Ila popolarità. tra Je mftSse, rù'a che involontariamente, con la sua posizione Jlella. quale ribadiva continuamente i motivi ma.rxisti ·e quef(i esfremistici della dittaiu.ra proletaria,, minava le lJasi della stessa. coalizion~ politica social--repubbJicana t\lla ·Cj_t1a!El i! suo partito: pattecipava .. T UTTO si presentava· dunque. in ordine per il < Fre~te ;r1<>pula,: »; avversari incerti !!'" divisi, la maggio- 1·an:~a dì .~ssi. piuttosto conservatori che. Jasci$ti o, co– munCJ,lle,, ùomipi d'az.iOne; solido terreno legale e grat_1di 1·ise1:v,e_riyoluzionarie. ] l peso del partito comunista al ... l'interno del < F'ronte po_polare » non era da. poter spa-- . ventar.1:1 (la vitt9r·ia, del < }l ... ronte popolare». diede Joro meno di venti deputali),; le grandi masse lìhel'tal'ie re-- 8tav3inp dj ri.serva. . . E. t,ut.tav,ia, come si provò immediatamente dopo la vjttol'ia ,ele.ttorflle del febb1·aio 1936,. ]a, forza appal'ente J1a:3condeya pil1 di una debolezza. Deb~lezza càpitale, anzituU.o: quella. p.er - la quale il «Fronte» non, aveva scelto il teneno su cui batte:rsi. L'azione parlamental'e? Ma questa pl'esupponeva che si potesse ri(o~·mare e· toner saldamente e fai- ope1:are lo Stato~spagnolo così com'en,, la sua burocrazia, il suo esercito, ecc. Ora erano questi precisame-nte i settori sui quali ·l'i'nfluenza delle sinistre, del « Fronte», era u1inol'e; solo una frazione d'intellet– tuali e di borghesi seguiva le direttive del « FrÙnte >. Le rHorme 1·epubblicane dello Stato e dell'esel'cito opernte da Azana all'inizio della -l'epubbli_ca eran state i-imancg- GAROSCl 11 piano fo applicato per la pi·irna volta in Spagirn, .;.,, nia con metodo e con vjgoi·e e.stremo. P1·ima di tutto bjs 0 - giatc clunp1te- il Jj~!'ioçlo delli-1 ·çEDA; ma rnncoi-i ei-an gnava impedire il mut.an1ento ·1dUciale di regime; ÌJel'r,iò, J·i111asti-~ 1f~cc1:eSceva1)0 'di 1111ovo, mntuc paul'O. , 1·es:riinto il piano anarchico, sa.le al governo Lai·go (!a .. E ·tuttavia, s·e a'nche •si fosse ·pùtuto controllarn quello ballet"O: è l'unità socialcomm'ii::;la che occupa il pl'iiuo Stat'o, qu;;tli .;for~e eyano ·poi eia ih1mettc1·vi? La maggio. pç,sto. A questo ·govemo la Russia concede f 1 assisten:1.a ran:t.a pàl'lamentare non. Confrollava ni!'etu1.1ne'1te le forne di tecnici e d'armi, per contJ-aslar·e la marcia dei marnc- sindacali, .prevalenternente ma:a.~inui.·:Me o ,.:inarchi_che, in c,hini e, dei legiona1•j, che J'avùn.ione di Mussolini hn tr-a- ogni caso ,classicamente diffide.nti·'dello Stnr·ò; .u;sociarle· a sp91·tato in Spag,~a, su Madrid. Le milizie comuni_::;tP, un'opern di riforma sarebbl;} stata"im; tesa: non: Q1sperata meglio appoggiato e armate (e anche meglio istruite, i11 ma certo difficile. Solo una ·~naggiorau;;a ·c,..npilHa,.cònscia speciali scuole di quad1·i, ché i comunisti non banno lo del pericolo, a,vrebbe potuto compie"ia. :Ma 1·ir)eto-che Ja". stesso l'ispetto per i < CRpi naturali::. degli altri partiti) ca1·atteristica a,utèntica del < Frohte fl•.pol...re 1 ·spagnOlo, · cominciano a. fo1·rna1·e la. spina dorsale dell'ese,·cito J'e– come di quello francese, fu l'Hsse,nZa di qneslrt c01npattezza 1 • pubblicano. La bàUa.glia di Madl'id nel novembl'e J!J3G di questo vel'O e profondo acco.rpo. Il i,e11ti111ent0delle miis- n.1ette iii ombra la Catalogna. '\'inta una battaglia doci- se a. favol'e del « .Frontf popolai·e > c'e1·a, ·si, e esp1·ime\ra siva contro il nuovo COl'jJO di spedizione italiano fasci:-,:ta un bisogno c_oi,:nune; ma ·h, traduzioni 9i' questo·bisog'.no (Guadalajara, mal'ZO 1037) si può prnce<lere alla: Jiqui- comune anda,·;ano ,qua.le in senso i-ivOluzional"Ìo e· qùale dazione· dei nemici interni. Per isp"il'a:,;ione soprnttntto in senso libera,le- ~radizionale, se11za .mediazioni.' dei co1nn11isti, il governo ripor·ta l'Ordine a Barcellona, -facElndovi Cessarn, H danno degli anal'chici, la cfo;t.ribu– zionè ciallenistica dei pote1·ì. ,Segue ·1a·defi=mestrB..½ioneiJi Caballern (a cui danno una mano i moderati sociali:,;ti, corna Prieto), la messa foo.,i· legge del· POUl\f e l'a)-;SI\S– J L RlSULTATO fu c·he ltt p!lltuglia cli~tac cata ai gov!3rno . sinio di N"yn, Ma P1·ioto avrebbe volnlo restaura1·e dav– 've'rn la legalità.- 1·epubblicann, e· anch.'egli vi0ne deft,ne– . ·f-ltr.~fo; 8.1' stìo posto la coµpia l'egrin.Alvarnz' del Vnyo - dà la sua copertura di socialismo «centrista» ai co1111.1- nisli. .E la rivoluzione, combattendo eroica.mente con1ro rinten 1 enfo fascista, ma imbrigliAta all'intèmo nellQ suide mani del partito comunista, 1·esiste con· coraggio fino al c1·ollo finale: cad.uta déllà Oatalogna,"' colpo· di Stato di Sa.sado, e crollo del fronle del centrc;,. dello Stato e del paei-e, la 11ia·ggiol 'tinz.fl ·parlarnentare e· i ministe1·i, si trovò,come isolata ai dl soÌ)rn,d i una· masSa. in ebollii.iorle. -Si è detto che' mimcò al pl'ofu·io · dov~re, perché non fece ·3.rrestare a tempo i ·congiurati Per ...il colpo di Stato e non 'p1·ese a tempo le necessarié• precfl.u– zioni. Si può anche sostenel'e, e non è manéato chi ·10 ha sostenuto, che· fece 1nolto (per esempio i1nmettendo nella polizia del J'ègirhe, la «celere> J"epubblicana o < Guardia. de asalto >, nuovi uomini clela ~i11~:::tra)o an– che che fece troppo, e tfrò la corda., come quando de.' troniz7...Ò il p1;esidente (\ella repubblica, Alcalà Zamo,·a, che a,;,eva certo alcune· colpe ma aveva permesso il ri– toI"no della ·maggioranza rnpubblicana sciogliendo 1~ Ca- . SI PUQ' dire che allo squilibl'io. inerente in parl.,Hw,a mera. La verità è un po' in tutto i fece assieme molto e a_l (: :Fl'Onte popolttl'e »~ i comunisti abbiano ag– spaventosame_nte poco,.fu troppo ~•·dita e inerfe; Pfll'Ché. _giunto un secondo squilibt·io. ln Spagna,si_ fa per la jl ve1·0 centro del < Fronte popohue » e1·a nelle masse e p1·ima .volta quella espel'ienza ehe, in m8.ggiore o mino,·e non ·11 ella 1·8.ppl'èset1tll11Za{Ja1·latne'f1tare. ' 1niSu-r·a, abb,imno fatto tutti: quella del partito «:totali- Co$ì, quando si scatenò il (: pi·onunèiamiento », jJ go- tado », che fa. assieme la pa.rte ciel co,u,ervatorf! e del 1·i- . verno p·rese in sostanza un solo provvedimento: quello voluzionario,· del democ1·atico e del machiavellico; è un di non. cedere, e di < sciogliei·e > FesPrCito l'ibelle (credo tratto carattel'istico del comunismo' ( (stalinia.no », e ha non esistano alti-i esempi di simìli decisioni); in realtà, segnato in modo pa1·ticolare il paTtito itaiiano, do\·e del esso si trovò eclissato dalrazidne delle masse, dei partiti resto le condi:t.ìoni cnltul'ali di Granisci e Togliatti, in1- estremi, che con assoluta decisio 116 · cor.t-Mttacarono i pregnat{ di gent.ilianesimo, ne hanl1o favorito lo sviluppo. milita,·i insorti, riuscendo a schjacciarli in molte città. E il partito, da una posizione secondaria, è salito in bre- con l'aiuto degli (: asaltos:, e anche della (:Guardi~ ve a forza dorninante, gonforndos~ di tuHi ·gli attivisti, di c·v·1 » (" ca aQ-.,i.n' ') ·1 · I r f · d t tt tutti coloro a cui ripugna. il salto nel buio e vi p1·cfe- a~c~J'dat~ ar VÙ~~;~re: CUI ea ismo l1 quasi appel' li. O 1·iscono la foua, di molti opportunisti e di molt.a ge11t~ Che cosa sarebbe stato logico fA,i·e, in quelle condi- che chiedeva semplicemente di combattere. Ma non ha. 1 ,itni? Avvicinare la realtà e l11:finzione, ritroval'e sul potuto più esprimere la fol'za. dei pl'in1i momenti; e eia terreno , ·ivolu:t.ional' io quell'equilibrio che non era stato nota1·e in particolare c'è che nel paese classico della possibile sul terreno parlamentare: l.'intei·vento .massiccfo guerriglia ben poca lotta partigiana c'è stata dieho le degli anarchici e il loro ingresso cli pieno dfritto nel linee fasciste e anche dopo (sebbene il' !e'nOmeno sia. < Fronte popOlare » çostituiva ; 111 'esperimento nuovo· nella stato gonfiato jn lib1·i coh1e quello· re'ce'nt'émente· tl'adoUo storia spagnola, e si sai·ebbe dovuto dargli piena effica•. pl·esso Feltrinelli, di Juan Hernanos 1 ·Spay1t<J,·ctandesti– cia. FÙrmalmente, il pi~no· proposto sni primi di agosto na.) . .:Evidentemente, va tenuto canto de-I-la•ferocia della· dai libertari (governo bipartito CNT-UG'f con aggiunta •repressione franchista f. ma fo1·se -ci ha avnto la sua pal'to cli ra.ppi·esentanti dei· partiti e Don· Minuel A zana COJl· la, p.;1-dità di potenziale rivolu7,ion'al'i.o-, la psicologia di servato alla presidenza) ·avrebbe senza dubbio rispec• 1·esistel'e_e durare («:no pasaràn »). che succede a quella chia~o la situazione di fatto. lSe ~ come questa situazione offensiva del primo tempo (<il fascisrnQ non si discute, di fatto avrebbe potuto evolvere in un regime colletti- si schiaccia»; < rinunceremo a tutto, mene <'he alla ,,it- vista e liberale assieme, è problema che sta &ulle ginoc. toria >) ·. chia della Divinità. Logicaniente no, ma Ja !ogica non E' da dire che, con que~to, il < Frente popolare> 11011 è semp1·e ~uida sicura nei meandti della politica,· in cuì andava fat.to! A parte 1a. vanità di critica.re la storit1, le parole significano sentimenti e tradizioni, e non. solo non bisogna. dimenticRre Ja. congiuntura interriazionale, conce:t.ioni; certo, se una simile possibilità fu vicina a cl~e al fronte popola:re diede motivo e origine.' Come per realizzllrsi, non lo fu ma.i come allora .. Quel che si rea- i rivoluziont1l'i italiani prender parte" alla lotta dl libent- li :t.zò in Spagna fu invece una. sorta, di doppio regime, zione era cosa. indispensabile, si pensasse quel che si uno legale (il go.,.·erno e altri organi ufficiali), e uno senza . volesse pensare de.i grandi stati. in lotta, la cui strt\le– giustifìcazioni legali, ma reale: i partiti, i sindacati, i gia dqminava i comitati; così per gli spagnoli Iu in<li– « comiié » con le lor<! milizie:. un regime. di cui possiamo· spensahile lottare, finché fu possibilfl, nel Fronte popolai-e. avere un'idea pensando a·i nostri CLN. In sost:an:u~, ·così facendo, i rivoluz!,onari spagnoli test-i- moniavano che il comunismo < non è tutto»; Che· altre Ma i nost.ri CLN si trovavano, nella condizione di do- forze sono impegnate nella lotta; che ancl 1 e temporanoa- ve1· Tendere fOl'zatamente omaggio al gover1\0 lega.le, .pe1·- mente dominate, possono l'iprendere l'iniziativa. Può dar .. ché questo aveva con sé la. for~a dell'appoggio alleato. si che, qua O li\, siano· schiacciati; ma. è dovuto a chi ha I « comités » spagnoli avrebbero potuto farne & meno, lottato contro il fascismo se c'è oggi un'alternativa flOll solo che si fossero decisi a. dichiaral'e la realtà della si- comunista nel mondo. tu azione; e cioè che la Rivoluzione spagnola non era più Ma le condizioni del fronte popolare sono strettamen- il regi'me dèlla. repùbblica parlamentare, ma un altro. ·se te legate all"esistenza di un fascismo e di una minacci& questo regime fosse· andato troppo in là, e se occorres- fascista sul piano intorna:t.ionale. Altrimenti sarebbe sta- sero promesse di ricondurre in qualche modo alla lega- to un assurdo lottare frontalmente, in un paese come la lità democratica, •è un altro problema.: nel fatto cosi sta-- Spagna, contro la QEDA, la chiesa e reseYcito. Bisognava vano le· cose e non diversamente. Si aveva un bell'andare dividere gli· avversari, radicare qualche riforma nel suolo proclamando che la Repubblica to,llerava tntte le reli- spagnolo, far vivere la democrazi_a. La CEDA ~r sé gioni: tutte le chiese bruciate fino alla frontiera testimo- non era diversa dai tan~i Jugubri tentativi di rea:t,ione niavano del contrario. Si sarebbe potuto anche promet- passati, a cui succedeva un inverso moto pendolare. An• tere di far cessare questo stato di cose, ma per farlo che nell'esercito, parecchi dei s_ollevati e lo stesso Franco cessa.re , bi~ognava prima ·riconoscerlo. Ma a ciò si op- a.vevano avuto simpatie repubblicane. Ma l'ombra ue,·a pose con tutta ]a SUJ- fo1·za l 'organiz:t.azione. della guena fascista ern già sull'Europa; e la risposta era. li partito comunista era stato un fervente sostenitore il Fronte popolare, come lo fu poi, f1;,,ri dagli intE'ressi e del « Fronte popolare».· E si capisce. Ma di fronte al dalle iniziative dei popoli, l'alleanza anglo•rnsso-americana. pel'Ìcolo che un governo rivoluz.ionario - un governo •rrnsportare le condizioni di Fr11nte p... ,polare fuor·i di non di1·etto· dal PC, che el'a minoranza tra le masse ope- quel clima sio-nifica accettare un passivo senza un attivo. raie - si installasse al governo, decise di sostenere in -Si capisce v/ sospirino i comunisti, per i quali l'Ame,-ica ogni modo l'esistenza della 1·epubbHca democratica. Il è fascismo e in fondo anche la democrazia non popolare < Fronte popolare» continua a battersi per la· rnpub-- è fascismo' mentre non è fascismo 1a dittatura. quale c'è blica democratica; la 1·ivolnzione in corso era un fatto oltr·e ~orti~a.. Che possano inclinarvi democrat.ici e so- di emergenza, dovuto alla lotta contro il fascismo si cialisti ·sani di mente, ora che l'ombra del 1948 si allon- sarebbe dCcbo, a fascismo vi1lto, sul da farsi. · tana, non ]o credo.

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