Nuova Repubblica - anno IV - n. 28 - 8 luglio 1956

(118) nuova repubblica 3 FIJNZIONI E PROSI)ETTIVE DI UP Si è riunito a Firenze nei giorni 30 giugn-0 e 1.o luglio il Comitato Centrale di UP allargato ai rappresentanti dei gruppi e ai consiglieri comunali e provinciali eletti. Pubblichiamo il testo de!le mozioni approvate e una sintesi delle posizioni politiche sostenute nel convegno, e apriamo insieme un dibattito interno su funzioni e prospettive del movimento ALLEANZA SO'CIALIST A N ONOSTANTE le diverse esperienze e i diversi suc• cessi elettorali dei nostri gruppi locali, il Conve– gno nazionale di UP ha messo in rilievo la per• manenza di una generale unità d'ispirazione e di pro– spettive, e la coscienza chiara dei compiti da assolvere. Le due tesi organizzative estreme, quella diretta al rafforzamento dell'autonomia del Movimento come fine a se stesso, e quella del!~ sua inevitabile confluenza nel PSI, non sono state praticamente considerate dal Con– vegno: che si è espresso, se così vogliamo djre, per la tesi dell'a·utonomia organ·izzativa ·nell'ambito dello schie• ramento socialista, e non fuori di esso. Il Movimento ha cioè veramente abbandonato le più antiche impostazioni da cui ha avuto origine: quella del gruppo socialista autonomo (e necessariamente polemico verso l'organiz– zazione socialista in atto) e quella del gruppo democra– tico, eventualmente alleato ma esterno allo schieramento socialista. L'autonomia organizzativa è ora chiaramente concepita come autonomia di valori, di posizioni, di tra– dizioni determinate, entro un ambito politico ben prèci– sato; come elemento ben individiwto e distinto di un più ampio schieramento socialista. Alcuni gruppi,· che avevano presentato alle ·elezioni liste autonome, erano naturalmente i portatori della tesi autonomistica più intransigente: ma non è stato diffi– cile per essi riconoscere che un'autonomia esterna al movimento socialista nel suo complesso, come storica– mente si è manifestato e si pone in Italia, non ha senso. D'altronde, i gruppi che avevano sperimentato nelle elez_ioni la tattica di alleanze democratiche sotto· la for• mula di « Rinnovamento democratico », hanno testimo– niato l'impossibilità di dare a questa politica un carat– tere qualsiasi di permanenza, ·ferma restando l'esigenza di tenere aperto lo schieramento socialista, quanto più possibile articolato e «federativo», anche ad esperienze di trasformazione democratica che non si richiamino in modo formale ad ideologie socialiste. · Egualmente generak è apparsa d'altronde la necés– sità di partecipare direttamente a quel nuovo sforzo di elaborazione politico-dottrinale ché emerge dalla cns1 ideologica aperta sul tronco marxista. E' un dato di fatto sentito da tutti che molte delle affermazioni che oggi si cominciano a fare da comunisti e socialisti sono state precedute dalla critica espressa già da tempo dalle po– sizioni socialiste « eretiche », che stanno al fondamento ideologico di UP. E' vero quindi che in questo senso la crisi attuale non ci tocca, il che sta a testimoniare la va– lidità di quella critica. Ma questo non ci esime affatto dall'intervenire attivamente oggi nell'ampio dibattito a– perto, poiché il fatto che i fermenti critici abbiano oggi investito le massicce formazioni politiche può aprire delle prospettive nùove, delle forme nuove di azione politica e di strutturazione organica del movimento operaio, che interessano in sommo grado tutto lo schieramento di si• nistra. Il pericolo di ritenere che, « avendo avuto ra– gione », il nuovo disèorso critico ora in atto non ci toc– chi, è stato chiaramente avvertito· da tutti: è quindi sperabile che un più ampio contributo alla soluzione di così appassionanti problemi sia assicurato per l'avvenire a Nuova Repubblica da tutti i compagni del Movimento. i livelli, secondo .forme ed iniziative da studiare insieme (e sulle quali il suggerimento dei compagni di base sarà prezioso), è apparsa alla fine come la risultante unitaria del dibattito e della volontà dei compagni. La mozione politica finale, presentata da Enzo Enriques Agnoletti, Ric– cardo Levi ed Enzo Paci, cui avevano aderito anche Parri e Qodignol~, è sembrata esprimere felicemente questa unità d'indirizzo. Si deve infine rilevare che qualche incertezza ...-si è manifestata nel Convegno in merito alle possibilità di dialogo coi cattolici. Nell'intervento di Codignola, p. es., questo aspetto della generale riorganizzazione della si– nistra è apparso centrale: egli ha ·molto ·insistito sulla necessità di offrire la massima apertura ai fermenti di rinnovamento che agitano le nuove generazioni cattoliche ed ha ricordato al Convegno che questo aspetto della po– litica di UP è- condizionante dell'altro aspetto, di rior– gapizzazione ideologico-politica del settore socialista. Parri invece si è mostrato più riservato, ricordando la difficoltà intrinseca del mondo politico cattolico in Italia di libe• rarsi dalle sovrastrutture clericali che- l'affiiggono. Il éon– vegno si ~ mostrato incerto su questo problema ·di fondo, che, anche per la sua novità., rìchiede evidentemente un più approfondito dibattito, al quale ci auguriamo di po– ter invitare su queste colonne anche alcuni giovani espo• · nenti del pensiero cattolico di sinistra. Infine, il problema sindacale è stato vivamente pre– sente al Convegno, sopr~ttutto attraverso l'intervento di Tagliazucchi. La riorganizzazione della sinistra italian_a sotto la guida socialista non può infatti non porre, con– temporaneamente, il problema di un profondo rinnova– mento dello strumento sindacale, non soltanto organiz– zativamente. Rendersi conto dei mutati rapporti di pro– duzione e di scambio, della nuova realtà economica, dei nuovi procedimenti organizzativi dell'industria moderna, ed adeguare a tale realtà anche lo strumento di lotta sindacale, è il grosso compito che si presenta oggi ai la– voratori italiani, e ai gruppi che ne dirigono politica– mente le sorti. Un dibattito approfondito è stato· rinviato a se.de più idonea, cioè a un con~egno sindacale, di tutto il Movimento (CGIL e UIL) da t,enersi in autunno. Sul probl,~~ delle Giunte, il Convegno .ha ribadito le posizioni già-· espresse in precedenza dal Movimento: Giunte di sinistra dove possibile, con accentuazione .!Kl– cialista; schieramento da DC a PSI, con esclusione dei liberali, negli altri casi. Sui problemi della struttura in– terna del Movimento, che richiede di essere riveduta in conformità alla maggiore· espansione in atto e ai nuovi impegni politici conseguenti alla nostra presenza in oltre cento Consigli comunali, si è deliberata pure per l'au– tunno la convocazione di un'apposita conferenza orga– nizzativa. REVISIONE CRITICA Dopo la conclusione deHa battaglia elettorale e iL recente dibattito tenuto nel Comitato Centrale del Movimento, abbiamo ritenuto opportuno ri– volgere a molti compagni di Unità Popolare 'te seguenti domande: quali sono, a tuo giudizio, !e prospettive immediate di lavoro di UP? quali i mezzi migliori di attuazione della mozione votata dal CC? Pensiamo che la risposta a queste domande potrà esprimere utilmente !e opinioni dei mili– tanti, e contribuire ad approfondire - in unità di intenti - i temi del nostro impegno politico. . Per cominciare pubblichiamo qui un articolo di Franco Ravà. D AL SUO SORGERE ad oggi UP ha avuto di mira un costante obbiettivo: quello dell'allargamento e del rinvigorimento delle forze della sinistra de– mocratica italiana, mediante la realizzazione del più largo incontro possibile fra forze democratiche avanzate e .forze socialiste. A tal fine ha dato fiducia al PSI durante lo svolgersi del suo processo evolutivo autonomo, fino alla comune dichiarazione preelettorale che ne ha sancito una prima conclusiÒne; a tal fine ha concluso alleanze con forze radicali e repubblicane là dove queste hanno accettato di rompe1·e con il quadripai·tito e di considerare il PSI elemento indispensabile di una nuova maggio– ranza. I frutti di tale politica sono stati notevoli ed evidenti. Oggi la situazione è diversa. Il PSI appartiene ormai di pieno diritto allo schieramento democratico, e non vi possono essere democratici o liberali effettivi che non siano disposti ad intraprendere. con esso un lavoro di 2, 5, 10 anni, quanti saranno necessari a realizzare una prima trasformazione strutturale dello stato italiano, tale da tradurre in reale sostanza le formulazioni cli democrazia sociale della nostra costituzione. In questa situazione, quale può essere il nuovo ob– biettivo di UP? Se il movimento si ponesse soltanto unii prospettiva di azione politica a breve scadenza, le con– dizioni sarebbero ormai mature per giustificare una sua confluenza nel PSI; e per certo alcuni potranno sostenere che qvesta soluziono csia b piti conseguente per èh,i con– tinua a rimproverare a· quel pa1-tito di non essere ancora - nonostante tutto - « mutato strutturalmente, orga– nizza,tivamente, come uomini, come possibilità teorica di ricambto ». In effetti, queste persistenti deficienze - che Codignola giustamente rileva -'- non dipendono dagli uomini, ma dalla mancanza di una precisa prospettiva ideologica che dal ripensamento delle formule marxiste, e dal loro adeguamento alla realtà del mondo moderno, derivi nuove e più attuali forme di organizzazione della società. Non è senza significato, a questo proposito, la mancanza, in questi anni, di una capacità di inizuitiva del PSI nei confronti del PCI, e che que_sta iniziativa tanto più facilmente abbia potuto estrinsecarsi in questi (segue a pag, 4, 1.a col.) MOZIONE CONCLUSIVA Il Comitato Centrale allargato di Unità Popolare, nella sua sessione tenuta a Firenze il 30 giugno e Lo luglio, ha preso atto con soddisfazione del!' esito delle elezioni amministrative in Italia, sia per le indicazioni politiche che il paese ha dato, sia per il contributo e i risultati ottenuti da U~ità Popolare. Constata che le masse elet– torali, con il loro voto, hanno affidato la difesa delle li– bertà democratiche e le_aspirazioni a uno stato socialmente e politicamente moderno ai movimenti socialisti. I risultati elettorali hanno così confermato l'indirizzo politico con cui' Unità Popolare ha pa:rtecipato alla cam– pagna elettorale, e che consiste nel proporre al paese un nuovo schieramento che n~ in'terpreti le necessità vitali, sia al centro che alla periferia. In conseguenza Unità Po– polare si propone di contribuire a costringere la demo– .crazia cristiana a una scelta precisa di programmi e di alleanze. I fermenti in atto nella democrazia cristiana per un nuovo schieramentÒ politico, caratterizzato dalla collaborazione fra le forze cattoliche socialmente avanzate e le forze democratiche e socialiste, vanno infatti, a giu– dizio di Unità Popolare, decisamente incoraggiati. cratiche e istanze socialiste, vede negli ultimi avvenimenti del mondo comunista e nelle loro ripercussioni nel nostrn paese, la conferma della validità delle proprie posizioni. A queste istanze sono sensibili tutte le masse popolari, comprese quelle cattoliche, e da tali aspirazioni nasce la necessità di trovare una piattaforma comune di programma e di azione politica che interpreti le esigenze della sinistra italiana, Il problema della unità· delle forze socialiste va appunto considerato sotto questo aspetto. Non si tratta della ricerca di n1rnve formule organizzative, ma della creazione di un programma, di un metodo e di una azione p9litica da perseguire in comune, ·in stretta- colla• borazione con tutti coloro per i quali il metodo demo– cratico sia parte essenziale del loro credo politico. Il Movimento di Unità Popolare, cosciente delle nuove responsabilità che pesano in questo momento su tutta la sinistra democratica italiana, mentre constata ancora uria volta di poter assolvere la propria funzione soltanto attraverso la p.ropria autonomia, ritiene indispensabile che \e posizioni politiche per cui combatte siano estese a forze politiche assai più larghe, e vede nel PSI lo strumento oggi più idoneo allo sviluppo di tali prospettivè. Per que– sta ragione, ferma la reciproca autonomia, Unità Popolare auspica che siano ulte~iormente potenziati i rapporti di reciproca collaborazione con il PSI, cosciente che non sòlo dal PSI, ma anche dalla consapevolezza politica con ,., Il dibattito politico del Convegno ha investito e lu– meggiato piuttosto altri problemi, che si potrebbero de– finire di schieramento. Sebbene espresse da minoranze minime sono emerse, per es., posizioni di « frontismo di sinistra » ( Grosseto, in parte. Modena), e posizioni di « unificazione socialista» (p. es. Padova), che però il Convegno ha riassorbito con notevole unità d'imposta– zione in una più precisa prospettiva di alleanza sociali– sta. Per quanto riguarda l'unificazione socialista; la ri– sposta dei compagni è stata infa,tti quella di porre il problema sul piano delle effettive scelte politiche e non del mito unificatorio: ricercare unità socialista (prima che unificazione) si è detto, vuol dire ricercare una reale, provata ed efficienté convergenza· dei socialisti (e anche di altre forze; se ci siano) su una politica unitaria di rinnovamento e di trasformazione: solo una seria espe– rienza di lotte comuni può determinare alla fine un pro– blema di strumento comune: anteporre questo a quella può essere estremamente pericoloso. E quanto al « fron– tismo di sinistra », che Morante ha fortemente sostenuto, esso si è rivelato una posizione totalmente isolata nel Movimento, il cui impegno politico lo fa cosciente di dover contribuire alla realizzazione di uno spostamento reale e possibile dell'asse politico italiano, e non di per– seguire affrettate e premature soluzioni unitarie di sini– stra, destinate oggi troppo evidentemente a rafforzare il giuoco conservatore. La prospettiva ·di un rafforz·a· mento dei vincoli politici col PSI, fondato sul rispetto della reèiproca autonomia; di una collaborazione ·a tutti Il Comitato Centrale di Unità Popolare invita pertanto i militanti e i rappresentanti del movimento nei consigli comunali, dovunque non sia possibile una maggioranza di sinistra, a promuovere la costituzione di giunte co• munali che siano espressione di una nuova maggioranza che vada dal PSI alla DC con esclusione del PLI e con un programma di chiara e nuova politica sociale e de– mocratica. la quale le forze vicine al partito socialista sapranno col– laborare con ess.o, dipende il rinnovamento politico del '-– nostro paese. Unità Popolare, che ha sempre affermato come nello stato moderno debba esservi confluenza fra istanze demo• (F.to Agnoletti - Levi - Paci) l o (.) e r ·- a o e ·- (9 r (.) (]) +J o .e ·- C

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