Nuova Repubblica - anno II - n. 9 - 5 maggio 1954

!,iamo lieti di potere m11icipa,-e, per gentile concessione della Casa editri– ce "La Nuor1a Italia", la p11bbli– c,,zio11e del primo wpilolo di un 1 ope- 1·a di prossima pubbiicazioue, La guer– ra contro la miseria nel mondo, 1,. 1 i Harold IVi/Jo11. L'A. è uno dei maggiori espo11e11- 1i della sinistra laburista britannica. Ministro nel gabinetto A11lee, egli Ji dimise ùuieme con Aneurin Be- 11an1 nell'aprile 1951, in seguito ti/ disaccordo 111tmife11ato1ifr,1 le due correnli del pa,·JÌ/o sr1llt1polùica fi– nanziaria che il governo avrebbe do- 1,11101eg11fre in co11seg11e11z,1 del gi– ga111escoprogmmma di riarmo. Il 111/i/son,che è teconomist,1 del gruppo bevm1is1,1, er,t perJtlflJO, co– me i 111oicompagni di corrente; che lo 1/orzo fim111ziario reso 11eceuario dal riarmo (ll1rebbe compromeSJo se– riamente lfl con1i1111azio11e di llflfl po– litica economicft socia/isJa in Grm1 Bretagna e nel mondo. Mentre è noia l'impostazione labu· rista, che è stata poi difesa con rigore solo dal Bevmz e dai suoi amici, in base allt1 quale ogni 1fo,·zo ·11acon– centrato a11zil111tos11//'at1uazione del socialismo in Gran Bretagna, meno noia è la seconda pa,·/e del program• ma bevanista, che gli co11sente di ,fuggire al/'accma di propugnare 1111 socialismo nazionale. QueJ/a uconda par/e del program• ma beva11i11a,che il IY/i/Jon difende 11el/' opera che qui presentiamo soJ– tolinea il contrasto esistente fra una politica di intenso riarmo, che esau– risce le ,ùone dei paesi occidentali, e le esigenze di 1111a ricoslft1Zio11eeco– nomica mondiale. Secondo il JJ1/i/so11, anche se l'ultimo comunista esistente nel mondo si com,ertisse (11/a demo– crazia, il mondo continuerebbe ad essere minacciato dalla crisi pilì spa- 11ento1ache lo abbia mai 11Ìinaccia10: l'esaurimento delle sue 1cor/e di ge– neri ali111enJari e di materie prime davanti al ritmo incalzante col quale creice la popolazione. TrallaJi di una ,.;edizione delle dot– trine del Malthus? Ba1la limitare arti– /icialmellle le }l(lJcile pe,· 1/uggfre a q11e1ta minaccia? O ·vi è qualcos'al– tro da fare? Q11e110 è il prmto cen– Jrale del/'oper" del Wil,011. Dopo avere vinto /ti guerra contro !t, mise– ria nel proprio pae1e, il 1ocia/is1110 dei pani più progredili ha forse 1111 compito ancor pitì importante da aJ– so/vere, un dovere etico oltre che eco– nomico, che il 111/ i/son non esita a definire 1111 imperativo cate.gorico: /a guerrft couh'o la miseria nel mondo. P. V. I TERMINI DEL PROBLEMA P ER la grande maggioranza dell'umanità il problema più urgente non è rappresentato dalla guerra, dal comunismo, dal costo della vita o dalle tasse. 1l rappresentato dalla fame. Oltre un miliardo e mezzo di individui, che costituiscono ali' incirca due terzi della popolazione del mondo, vi– vono in condizioni di fame insop– portabile, che si possono definire in termini di una precisa deficienza della loro alimentazione. Questa fame è al tempo stesso effetto e causa della miseria, dello squallo– re e dell ·abbandono nel quale vi– vono. La fame non affligge una ristretta zona' del mondo. B il tema che domina la vita umana in larghi tratti dell"Eu– ropa, del Medio Oriente, dell"Asia, dell'Africa e dell"America meridionale. In seno alle diverse nazioni e soprat· tutto fra una nazione e l'altra vi sono profonde differenze nel tenore di vita, nella misura della miseria. Le Nazioni Unite hanno recentemente pubblicato cifre che indicano il reddito individua– le medio per il 1949 in settanta paesi, rappresentanti compJessivamente i nove decimi circa della popolazione mondia– le. Misurate in dollari statunitensi, queste cifre vanno dai 25 dollari pro capite in Indonesia a 1453 dollari ne– gli Stati Uniti. Dodici paesi avevano un reddito individuale medio inferiore ai 50 dollari. Altri diciassette andava-· no dai 50 ai 100 dollari. All'altro ca– po della scala dei redditi, i dodici pae– si più ricchi avevano un reddito indi- o NUOVA REPUBBLICA PAGINE DICULTURA CONTEMPORANEA LA GUERRA CONTRO LAMISERIA viduale medio superiore ai 500 dol– lari all'anno. La Tabella I indica la scala della ricchezza e della povertà nel mondo quel è stata valutata dagli studiosi di statistica delle Nazioni Unite. I dodici /J(lesi /1itì po,•eri, con un terzo circa della popolazio11e complessiva, hanno solo il 4 per cento del reddito com– plessivo. I 1•eutici11q11e paesi più poveri, con oltre la metà della popolazione complessiva, hanno solo il 9 per fen– to del reddito complessi,·o. Gli o/lo paesi più ricchi, con poco pili di "" decimo della popolazione complessiva, avevano il 56 per cento del reddito complessivo. I paesi civili, orgogliosi di quan'to hanno compiuto per abbreviare le di– stanze che dividevano i loro cittadini più ricchi da quelli più poveri, non tollererebbero mai contrasti siffatti frn ricchezza e povertà tntro i loro propri confini: per dei cittadini del mondo questa divisione delle nazioni fra ab– bienti e nullatenenti costituisce un'on– ta ed una sfida. La Tabella J indica come la povertà sia concentrata in Africa, in Asia e nell'America centrale e meridionale. Tutt'e dodici i paesi /1itì /101•eri si tro– vano in queste zone e, di questi dodici, otto sono in Asia. Dei dicù111el/e pae- 1i f,itì /101·eri,do/10 i dodici già men– ziouati, uno si trova in Africa, otto sono in Asia e otto nell'America cen– trale e meridionalt:. Dei dodici paesi f,itì ricchi, otto si trovano in Europa occidentale, due nell'Oceania e due nel– l'America settentrionale. Un simile accentramento di miseria e di ricchezza è un commento a se stante alla facile e compiacente tenden• za di molta gente che vive negli agi dei paesi occidentali giudicando tutto il fermento dei continenti in ebollizio– ne dell"Asia e dell"Africa in termini di manovre comuniste. La farne basta TABELLA I a spiegare i movimenti rivoluzionari· post-bellici dell"Asia e clell"Africa. La miseria e le malattie costituiscono il terreno di cultura nel quale la violen– za e i metcidi totalitari trovano le migliori condizioni di sviluppo. « La fame. che è la conseguenza più negativa della miseria, diceva Lord Bo)•d-Orr, è la causa fondamentale della rivolta degli asiatici contro la dominazione economica delle potenze europee: rivolta, questa, che non può ' essere frenata dai cannoni finché questi popoli rimangano convinti che la loro fame e la loro miseria sono mali inu– tili )) l. Questa miseria non è, come abbia– mo già detto in una nostra opera pre– cedente, dal titolo W"r 011 IV,1111 (Guerra contro il bisogno), un feno– meno nuovo nella storia del mondo. Essa è t0ccata in sorte alla maggior parte dell"umanità nel corso della sto– ria, sebbene in alcune zone sia stata REDDITO NAZI01 ALE, POPOLAZIONE E REDDITO PRO CAPITE NEL 1949 A. 12 PAESI 1>tù POVEHI (ron 1111 reddito pro capitP i11fcriorr a 50 dollari all'anno): ] . Indonesia ,2. Cina 3. Corea del Sud 4. Birmania 5. Tailandia (Siam) 6. Etiopia ' 7. Liberia l Ecuador 8, 9, 10 Haiti Arabi., saudita (I) 11. Yemen 12. Filippine 1'utale per i 12 paesi più poveri B. 17 ALTRI PAESI POVERI (e-on un reddito pro capite fra 50 e 100 dollari all'anno): · 13. Afghanistun 14. Pakistan 15. Bolivia 16. India 17. Ceylon .. 18. Repubblica domenicnna 19. Guatemala. 20. Honduras 21. Paraguay 22, 23 I Iran I Irak 24. icaragua 25. El Salvador : l E"itto 26, 27, 28, 29 Giappone. Perù Siria Totale per gli altri 17 paesi. poveri C, 29 PAESI A REDDITO >)EDro (2) (con un reddito pro fra 100 e 500 dollari all'anno): da 30 a 50. capite D. 12 PAESI PIÙ RICCHI (con un redcli to pro capite superiore a 500 dollari all'anno): 59, Paesi Bassi 60. Lussemburgo 61. Belgio. 62. Norvegia 63. Australia 64. Danimarca 65. Regno Unito 66. Svezia 67. Svizzera 68. Nuova Zelanda . 69. Canadà 70. Stati Uniti Totale per i 12 paesi più. ricchi Hcddito 1rn1,ionalc compi. nel 19,JfJ (vnl. in milio1Li di dollini degli 8.ll .) 2:000 12.384 700 I. 612 650 570 62 134 150 240 280 850 18.632 600 3.760 221 ]9,572 487 170 293 110 109 1.450 424 105 197 l.989 8.260 820 340 38.907 5,000 162 5.015 1.898 5.374 2.908 38.922 . 5.426 3.940 1.610 11.797 216.831 298.883 Popolo:-:ion.c (valutazione in milioni di ab. a lll<'tò ciel lflil9) 79,3 463,5 20,2 17,2 18,0 15,0 1,6 3,4 3,8 6,0 7,0 19,4 654,4 12,0 73,9 4,0 346,0 7,3 2,3 3,8 1,3 1,3 17,l 5,0 1,2 2,2 20,0 82,6 8,2 3,4 591,6 10,0 0,3 8,6 3,2 7,9 4,2 50,4 7.0 4,6 1,9 13,5 149,2 260,8 Reddito medio 1)ro CaJ)ite (vt\.Jntuto in clol– lnri d<'J;Cli ~.U.) 25 27 - 35 36 36 38 38 40 40 40 4-0 44 28 50 51 55 57 67 75 77 83 84 85 85 89 92 100 100 100 100 66 502 553 582 587 679 680 773 780 849 856 870 1.453 I 1.146 (1) Dopo il 19l9 la prospol'ità dolJ'At'ablo. saudita è salita bruscamente in seguito a11o sfruttamento 11ctrolifo1·0. (2) Rodesia morld. ($ 101); Brasile($ 112); Mossieo ($ 121); Llbanu ( 125); Turchht ($ 125); Costa Rica($ 125); Gre– cia($ 128); Colombia <S 132); lugosh1'•ia (S 146); Panama($ 183); Cile($ 188); Austrin (S 216); Italia($ 235); Portogallo <S 250); Unlono sudafricana ($ 264); Ungheria ($ 269); Cuba($ 296); Polonia($ 300); U.R.S.S. (S 308); Germania <S 320); Venezuola (S 322); Uruguay <S 331); Argentina ($ 346); Filùanclla ($ 348); Ceeoslovacehia ( 371); Israele <S 389); Irlanda. ($ 420); Islanda ($ 476); Francia ($ 482). 7 aggra\·ata dall'imperialismo economico, dal sistema delle piantagioni e dalla specializzaz°ione nella produzione di un solo genere agricolo o di una sola materia prima minerale. La novità con• siste nel crescente contrasto fra le na– zioni povere e quelle ricche, nella cre– scente consapevolezza ·che è ormai ve– ramente possibile sfuggire a questa mi– seria. Il successo del Cremlino nelle zone arretrate del mondo si spiega molto meglio così che credendo in modo al– quanto ingenuo alla sinistra· efficienza ciel comunismo. Il secolo ventesimo ha capovolto il marxismo: i suoi succes– si non si sono verificati in seno al pro– letariato urbano cui Marx si rivolgeva, ma fra i contadini nullatenenti e le famiglie affamate nelle zone poco in– dustrializzate. Le cifre coptenute nella Tabella 1 mostrano che, partendo eia un metro occidentale, il reddito in– dividuale nell"U.R.S.S. ($ 308), nella Polonia ($ 300), nell"Ungheria ($ 269) e nella Cecoslovacchia ($ 371) è assai inferiore ai redditi della maggior parte dei paesi dell"Europa occidentale e del– l'America settentrionale. All'asiatico o all"africano che muore di fame questi raffronti appaiono accademici. Con un reddito medio pro cr1pi1e inferiore a 50 dollari all'anno, o meglio conoscendo le condizioni di vita che queste cifre rappresentano in realtà, la propaganda loquace dei comunisti gli offre un...,eva– sione dalla schiavitù della miseria pri– mitiva. Non spetta agli occidentali, soddisfatti di se stessi, i quali non sono stati capaci di far fronte alla miseria che domina nel mondo, il diritto di condannarli per il fotto che essi bra– mino un_'evasione qualunque, un mezzo qualunque di ottenere un tenore di vita più elevato per loro e per le loro famiglie. « Quando noi americani ci mettiamo a osservare la Russia, diceva String– fellow Bar·r, non vediamo altro che tirannide. Quando milioni di questi disgraziati paria l'osservano, vi vedo– no l'emancipazìone dal proletariato fon– diario e dall'usuraio e la ricostruzione pianificata del loro paese sulla base di una moderna civiltà meccanica. Vi scorgono una possibi I i tà cl i porre fine a una specie di miseria e di dispera– zione che la maggior parte degli ame– ricani non hanno mai veduto. La ti– ran~ide non li spaventa: non hanno mai conosciuto altro. Faremmo me– glio a smetterla di lanciare loro delle parole d"ordine che hanno udito fin troppo, per tentare invece di renderci conto con tutte le nostre forze della loro miseria » 2 • (Cotitintw) 1 Nella prefazione all'opera di Josué de Castro, Geography o/ l-l1rnfH, Londra, Gollanz, 1952, J>. 5. 2 l..el's Joi11 the H11111a11 llace [Uniamo– ci alla razza umanaJ, University of Chi– cago Press, 1950, J>. 4. Vedasi anche ·il De Castro, op, cif':., p. 147: « La rivo– luzione comunista sia vincendo in Cina perché, c1uantunque Ciang Kai-scek abbia un potente allealo con gli S1aii U11iti, i seguaci di Mao Tse-tung hanno un alleato ancor più forte. Qucll'allea10 è la f.:nnc. Per mollo tempo le potenze occidentali avevano ritenuto che la fame fosse la loro alleata, perché uccide\'3 regolarmente alcu– ni milioni di cinesi e così teneva a bada il pericolo giallo. Sta diventando pale,e che avevano torto. Le foi-1:c di Ciang Kai– scek. sono crollate perché egli combatteva a favore del mantenimento della carestia, contro l'interesse del proprio popolo, men– tre Mao Tsc-tung si è sfoi-1.alo di guida1·c il suo popolo verso una l011a 1>er porre termine alla fame ». Vedi pure Ceoffrey Bing, M. P. i11 New Chi11a [Un deputato nella nuova Cina] (Britaio-China Frienclship Assodation, 1953), p. 3: « ... L'esercito che ha sconfitto Ciang Kai-scek è stato essenzialmente co– stituito da una forza contadina. Esso fu reclutato in seno a quelle masse le c:ui esigenze si riassumevano in una sola pa– rola - terra - e che si erano accorte per amara esperienza che qualunque cosa gli ahri pa-rtiti politici avrebbero potuto promettere, i comunisti erano gli unici pronti a cacciare via i proprietari tcrrit:ri ».

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