sessivo dato appunto dal « tammurro ». I componenti del gruppo suonano esclusivamente strumenti a percussione e, più o meno tutti cantano strofe che sono o improvvisate o tratte dalla tradizione o da altre tammurriate composte oggi da altri gruppi analoghi. La prima evidente caratterististica della « Zabatta » è l'assoluta assenza di virtuosismo e di professionismo, intesi nell'accezione più deteriore. Il tutto avviene su basi di spontaneità e anche di scarsezza dei mezzi tecnici con tutta l'approssimazione ~he un'affermazione del genere non può evi/are di avere. Non è detto infatti che gli aspetti « tecnici» di un certo fatto music ,le vadano necessariamente rie :reati nel grado di abilità con cui si suona uno strumento o s· canta, soprattutto se lo si fa partendo da parametri precostituiti. Pos. edere una buona « tecnica » può anche significare riuscire a immettere nell'esecuzione un alto grado di energia e di immediatezza tale da essere funzionale a certi assunti che un musicista si pone, per esempio lo effetto del coinvolgimento e della partecipazione del pubblico. In questo senso i nove componenti del gruppo sono « tecnicamente» abilissimi, riuscendo a trascinare il pubblico in un rituale di ballo e di movimento basato, appunto, sulla ripetizione ossessiva di alcuni ritmi basilari quali quelli della « tummurriata » e della « tarantella». Se ciò abbia o meno un valore, si può capire solo contestualizzando di volta in volta il fatto nei luoghi e nelle situazioni in cui avviene. Roberto Renzi Luigi Grechi Intervista Come hai iniziato il tuo discorso di cantautore? « Quando sono arrivato a Milano alcuni anni fa suonavo folk americano. Avevo formato un gruppo con l'Orchestra ma i posti in cui suonavamo hanno tutti chiuso"· Intendi veicolare un messaggio politico attraverso le tue composizioni? « Sono militante Pci ma non voglio fare canzoni politiche. Faccio politica fuori da ogni discorso musicale». Come pensi che si debba realizzare il rapporto con chi ti ascolta? « Ho composto la musica che ora suono per me, quando ancora non si era prospettata la idea di inciderla. In futuro penserò a che fare e che dire per mettermi in un giusto rapporto con il pubblico"· E il pubblico accetta questa condizione, tutto sommato abbastanza frustrante? « La reazione della gente ai miei spettacoli mi ha lasciato alquanto perplesso. Trovavo che gradiva molto di più quel che suonavo. Sono imbarazzato per tutte le polemiche sorte ultimamente intorno ai cantautori. Non so se a ragione o torto la gente preferisce il rapporto che si crea in concerto con il gruppo più che con il singolo musicista ". Che dovrebbe fare, allora, un cantautore? La funzione del cantautore è per me quella del poeta, il voler dare un messaggio poetico alla gente ». Groundhogs Rock inglese Le origini di questo gruppo sono nel blues revival inglese, agli inizi del '67. In quest'epoca il chitarrista Tony Mc. Phee raccoglie intorno a sè tre elementi, un cantante e armonicista, un bassista, un batterista e, per qualche tempo, anche un pianista. Con loro incide • Scratching the Surface ", album di puro rock blues, che segna il suo trapasso alla chitarra elettrica, dopo cinque anni interamente dedicati allo strumento acustico. Di questo periodo rimane come testimonianza un eccellente album di country blues, « Me and the Devii ", inciso con la collaborazione di altri artisti. D.opo • Gasoline ", inciso secc,n\Jo i canoni di « Me and the Devii"• viene pubblicato il secondo album dei Groundhogs, Blues Obituary, con l'organico ridotto a trio. Da qui ha origine il suono assolutamente originale del gruppo, a mezza via fra un rock dinamico e contorto e il blues degli inizi. Tre saranno i caoolavori: Thank Christ for the Bomb, Split e Who Will Save the World, spinti all'improvvisazione ed emblemi di Franco Battlato e Paolo Castaldi alJ'Alberlco di Roma. Nella prima parte del concerto (svolto in questo piccolo teatro che potrebbe essere il fulcro di iniziative nell'ambito della musica contemporanea) Battiato ha improvvisato una lunga opera, coerente, fattiva, con il sintetizzatore Vcs3, eco e radiolina portatile. I limiti apparenti di una simile azione sono nel proporre nulla di sostanzialmen. te •casuale» all'ascoltatore, e nel fare in superficie il verso a John Cage, fautore di un suono a carattere aleatorio fin dai primi anni '60, se non prima. In altre parole, Battiato non dovrebbe affidarsi al caso e proporre in continuazione effetti simili al suono di una contraerea, nè elaborare onde di radioline. Sono effetti che si fanno tanto piu controproducenti quanto più armonico è lo svolgimento di un'opera. Battiato è in un momento difficile, ma non si dimentichi che per arrivare a comunicare in questo modo egli ha rinunciato alla passata sicurezza. Forse è la transizione necessaria per arrivare a comoorre opere acustiche o affidate a mezzi elettronici di ben maggiore sostanza, come già era quasi avvenuto nel suo gruooo « Telaio magnetjDO"· Il pubblico non ha reagito comunque, e dopotutto non era il caso. Battiato infatti è un artista molto sensibile all'avvicinamento del pubblico del pop a una formula musicale più impegnativa, ed el(li è semplicemente in un periodo di ripensamento. Ca. staldi, invece, era in perfetta forma, situazione che ha coinvolto anche la pianista Fausta Cianti, esecutrice delle sue opere. Notturno e Left, composizione di standard pianistici per mano sinistra (eseguite però con entrambe le mani e sottilmente diversa da ogni standard), hanun rock tanto duro quanto insolito. Seguirà la cristalizzazione degli schemi, e « Hogwash " e « Solid" appena raggiungeranno il grado di « buone opere"· Fra l'una e l'altra il chitarrista si dedica all'attività solistica, e torna a suonare il country blues degli inizi del seGong al PalJadium di Roma Con un nuovo organico, basato essenzialmente su violino, sassofono e percussioni, i Gong non hanno entusiasmato nella loro recente tournée italiana. Proponendo l'intero ultimo album « Shamal », il gruppo si è avvicinato a una forma musicale particolarmente fredda e sterile, tanto bella formalmente quanto vuota internamente. I due capigruppo degli anni passati, David Allen e Steve Hillage, (ora assenti dalla formazione) avevano spinto l'espressione del gruppo a un'immediata comunicativa con la gente. Ora i Gong sono un grupp_o mutilato, non tanto per il fatto che stenta a trovare una diversa forma d'espressione (l'ha trovata), quanto perché detta forma tralascia i gusti e le aspettative del pubblico rischiando di diventar « musica per i musicisti ", e neanche per quelli tanto buoni. E' raro veder capitare, con i tempi che corrono, un gruppo di fama più o meno « alternativa » nei teatri italiani. Rimproveriamo il fatto che almeno in queste sporadiche occasioni ci si trovi costretti ad ascoltare musica che non si rivolga direttamente al pubblico ma che preferisca un non ben definito valore este tico alla dinamicità e alla coloritura delle parti. Tutto sommato il concerto è stato abbastanza noioso e deludente, anche se il pubblico del pop, a digiuno da parecchi mesi, ha voluto far eseguire al gruppo due bis. ~~ ... ... no spiegato la perfezione del suo tocco, forse superiore a quello dei più noti colleghi Bai- l lista e Canino. Castaldi ha poi eseguito da solo Esercizio, bra41 no comoosto al limite della follia controllata, e poi il suo Solfeggio Parlante, ispido oltraggio ad alcuni topi da conservatorio. Il pubblico, sconcertato, ha avuto contrastanti reazioni, ma ha apprezzato a fondo l'intelligenza del compositore.
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