finisce lì. Ma come si fa a dimenticare soprattutto che l'Italia è il paese in cui hanno arrestato generali e capi dei servizi segreti? Che dal '64 ad ora ci sono stati 4-5 tentativi golpisti? Lo ricordano tutti, tranne Bellocchio; lui ,per rendere attuale un film ha messo le divise del nuovo modello, e basta. Giorgio - Il succo del film non sta nei particolari giusti o sbagliati; perché magari « spacci bellissimi » li metteranno pure, o li stanno già mettendo, e in questo Massimo si sbaglia. Ma ha ragione quando dice che è il classico fiore nella merda, la sofisticazione del marciume, perché lo spaccio bello non cambia nulla. Come reagiscono i soldati al film? In sostanza le reazioni sono tutte di rifiuto; infatti lo rifiuta chi ha un minimo di coscienza; e lo rifiuta anche chi ancora non ce l'ha (e sono sempre meno comunque), chi ancora subisce con passività i 12 mesi ed è andato a vedere il film così, senza chiedere nulla a Bellocchio, e forse si diverte per alcune scene, ma si diverte come per i film di Franchi-Ingrassia sui caporali, cioè ride sulle pisciate, la merda, le battute sulla moglie del capitano. I commenti oiù favorevoli dicono « è un film esagerato, ma ci sono alcune cose vere », oppure « è un brutto film, ma fa discutere molto e quindi è da andare a vedere». Non ho sentito nessuno dirne bene. Una cosa bella è quando la moglie del capitano dice la battuta « ma questo è fascismo, etc.» riferendosi alle violenze contro di lei e il soldato-idiota non capisce un cazzo. Quello era un tema da sviluppare, e cioè che il fascismo « grande » nasce da quel fascismo nei rapporti personali (uomo-donna visti come super-maschio e come buco da riempire; su59 periore-sottomesso, etc.), ma Bellocchio era distratto, si vede. Il fascismo che può passare, che poteva passare anni fa in caserma non era mai quello di uscire con la tessera del Msi, ma quello di uscire con l'idea che la umiliazione degli esseri umani fosse normale, e magari giusta. Massimo - Oggi nelle caserme italiane se un ufficiale prende a schiaffi un soldato succede un casino per mesi. Lo diciamo per averlo constatato con gli occhi nostri. E i soldati poi hanno reagito e sconfitto quasi tutto quello che si vede nel film; il « nonnismo » non esiste più; e se un ufficiale o un sottufficiale prova ad « umiliare » un soldato nel modo in cui si vede all'inizio (facendogli gridare 50 volte il suo nome, etc.) il giorno dopo escono volantini, manifesti, scritte in caserma e fuori, magari si fa pure sciopero del rancio, e - particolare secondario, ma da citare - i gavettoni di merda lo fanno a lui (l'ufficiale) e magari la sua macchina si prende un gavettone di benzina (accesa). E gli scioperi del rancio, o i minuti di silenzio sono cose ben più serie, difficili anche, ma comunque sono quasi sempre organizzati, non cabarettistici come quello di « Marcia trionfale». In sostanza il discorso che Bellocchio ha fatto, che nelle caserme è impossibile la « resistenza », persino la « sopravvivenza » individuale, potrebbe essere vero, solo se si dimentica una cosa sotto gli occhi di tutti da 3-'4 anni; e cioè che la « resistenza » e la controffensiva è possibile quando si fa collettivamente, che insomma in caserma si può lottare e vincere; e quindi quella macchina lì (e quel tipo di fascismo lì) non c'è più. Magari ci sono cose più « pericolose», come la ristrutturazione (se passa!), ma è una cosa diversa, molto diversa. Daniele - Bellocchio in sostanza ha fatto un film fuori dalla realtà e i suoi soldati sono (al comico) vecchi come quelli (tragici) di Remarque. Di tutti i film sulle forze armate o sul militarismo (per esempio un film amaro e tremendo come « E Johnny prese il fucile» americano), Bellocchio ha tenuto conto solo delle macchiette di « Arrivano i colonnelli » e di « Patroclo e il soldato Camillone » e i vari Buttiglione. Per esempio « La collina del disonore » di Lumet, che hanno fatto persino in televisione, e che in caserma è piaciuto molto, e che nel finale è ben più giustificato e realista. Anche « Uomini contro » che non è un film eccezionale, di fronte a « Marcia trionfale » è un capolavoro. Il discorso non vale solo per Bellocchio, perché io penso sia un segno chiarissimo di come si siano di nuovo « separati » dalla realtà, e dai sentimenti della gente, certi « intellettuali », il fatto che in Italia non sia stato girato un film su quei temi da anni in prima pagina su tutti i giornali (golpe, lotte dei soldati, movimento dei sottufficiali, etc.). « Marcia trionfale » forse, dico forse, avrebbe scandalizzato qualcuno quindici o dieci anni fa (come magari diede fastidio « La grande guerra » per quel poco di antimilitarismo dissacratorio) no che esca oggi, e che sia una storia in cui tutti, proprio tutti, i soldati perdono, perdono sempre e completamente dice molto su Bellocchio e soci. Certo alla fine il capitano viene ucciso, ma è « irreale ». Il fucile non spara cosciente, ma sembra quasi che spari per caso, o per un fatto personale. Bellocchio non solo non sa che il potere nasce (per tutte le classi) dalla canna del fucile, ma non sa cosa ~a un fucile, perché non sa che cosa è il potere. -+
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