Nella fine del periodo degli attentati o degli assalti squadristici alle scuole hanno trovato il motivo della noia e della degradazione dei sanbabilini di oggi (ma perché è più degradante uccidere un'amica piuttosto che un comunista all'uscita del cinema?) c'hanno spiegato che non avevano altra scelta se non quella della delinquenza comune, dei sequestri, dei furti, dellci spaccio di eroina, ce l'hanno spiegato con il ribrezzo e lo stupore di prammatica: « e questi da dove spuntano? ». Questo quadro, questo stupore-ribrezzo, questa morale, questo dispiegarsi di sentimenti di pietà e di orrore ci lascia perplessi. Perché Invernizzi e De Michelis non sono due pazzi, due « mostri », isolati e unici. Perché il bar Sandrino, il loro ritrovo abituale, come anche i giornali hanno ricordato, è il bar dove De Andreis, del Msi, aveva preso gli accordi con i bombardieri neri, con Loi e Murelli, per organizzare gli I fucl1tl di SanBabila scontri del 12 aprile del '74, e preparare l'uccisione dell'agente Marino con le bombe prese dalle caserme del Car, è il bar dei Manfredi, dei De Antonis, dei Bresciani, dei Vivirito, e di tutti i vecchi terroristi neri « rimpianti », è il bar dove si organizzano i furti nelle pelliccerie, negli appartamenti dei genitori, lo spaccio dell'eroina, il traffico delle armi, è il bar di proprietà di Torti, di quel fascista che si era incatenato in piazza Duomo e che era stato arrestato proprio nel suo bar per possesso di armi, è il bar così ingenuamente frequentato da quella sciagurata Olga. E se ce ne fosse bisogno, le prove del loro non isolamento sono saltate subito fuori, con la carta d'identità di Benincasa, così maldestramente smarrita e altrettanto casualmente trovata e conservata dai due, e su Benincasa non ci possono essere dubbi: •giovane fascista della Giovane I talia e poi del Comitato tricolore nel '70, fratello di 56 Stelio, tuttora iscritto al Msi, quadro intermedio della struttura clandestina di Ordine Nero prima e della Legione Europa dopo, è la chiave non solo dell'episodio del fallito sequestro ma di cosa ci sta dietro. Dietro alla sigla Legione D'Europa, finora poco nota alla cronaca, ma già firmataria di tre attentati nel '74, c'è un'organizzazione fascista destinata sicuramente a diventare famosa. Ha infatti sostituito quella di « Ordine Nero » e ne ha raccolto tutti i componenti, i resti di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale, la struttura compartimentata per nuclei di tre, i legami e la strategia. Finiti per il momento i tempi degli attentati, in preparazione quelli degli assassini politici, l'attività ora è concentrata nello addestramento all'uso delle armi e alla pratica dell'omicidio. Ad Invernizzi e a De Michelis servivano molti soldi, quelli dati dai genitori non bastavano mai, e la stessa cosa vale per tutti gli altri: per questo è necessario reperire molti fondi, per questo è necessaria l'attività di furti, di sequestri, di spaccio d'eroina. Legati alla malavita e al fascismo ufficiale, con cognomi di rispetto Giorgio Invernizzi e Fabrizio De Michelis sono due di loro. Perché s'è detto che la loro era una doppia vita? L'amore dei soldi a tutti i costi, l'odio per il comunismo, il di.sprezzo per le donne e la necessità di sentirsi dei super uomini non l'hanno imparato nelle loro ricche famiglie? L'attività delinquenziale non è congeniale a quella fascista? Di doppio c'è solo il giudizio di parenti e portinai ( « dei bravi ragazzi, amavano musica e pittura ») e il giudizio dei compagni, (prima ancora che una delle loro imprese venisse allo scoperto). Giampaolo Pansa in un fondo del Corriere della Sera ci ha voluto spiegare « come un bravo ragazzo può diventare un assassino », noi come i « bravi » fascisti sono assassini. e
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