A conferma del carattere di intelligente divulgazione che i due libri vogliono avere, segnaliamo le numerose note dei curatori che illustrano, collegano, spiegano, esemplificano. Un'opera, insomma, meritoria. Ribellarsi é giusto Sartre, Vlctor e Gavi, Einaudi, L. 3.000 S.D. Il vecchio filosofo francese, impegnatosi in prima persona dopo il maggio del '68 nelle lotte rivoluzionarie a fianco dei gruppi, discute con due militanti collaboratori del giornale estremista « Libération • la sua storia politica personale (i rapporti col Pci e con l'Urss soprattutto), i fatti politici di importanza generale (il Cile, il Vietnam ...), ma soprattutto un modo di far politica, un modo di legare le problematiche personali con quelle collettive e in particolare con quelle del proletariato. L'interesse maggiore di questi dialoghi è proprio in questa parte che riguarda direttamente i giovani, mentre lascia insoddisfatti l'abituale rapporto di Sartre (come di tanti) col proletariato: visto come la classe che può salvare l'umanità, ma visto dall'esterno e attribuendogli, in fondo, quei compiti « universali • nei quali la borghesia, come Sartre ben UN CLASSICO AL MESE CASA HOWARD di E.M. Forster, Garzanti « I grandi llbrl "• L. 1.500 Cominciamo questa rubrica con un classico del nostro secolo, di un autore meno noto di altri e per molti lettori ancora tutto da scoprire. L'inglese Forster, di cui Garzanti ha pubblicato di recente due libri postumi che non volle pubblicare in vita perché hanno per tema l'omosessualità (Maurice, un romanzo, e La vita che verrà, racconti, uno dei quali di eccezionale bellezza, L'altra Nave), è autore di un altro grande romanzo, Passaggio in India, ma noi siamo tra quelli che gli preferiscono Casa Howard, un testo più segreto e più complesso anche se meno perfetto. li tema di fondo degli scritti di questo • liberale • è quello del rapporto tra mondi e sensibilità diverse. In Passaggio in India si trattava di due culture, l'inglese coloniale e l'indiana. In Casa Howard, scritto nel 1910, di due aspetti di una stessa classe, la borghesia, rappresentata dagli Wilcox, solidi e ottusi costruttori di imperi, e dalle sorelle Schlegel, nelle quali sono adombrate Virginia Woolf e la sorella che l'autore conosceva assai bene, che invece sono ricche di una sensibilità artistica e umana, di una capacità di autoanalisi e a tratti di analisi, derivata anche dall'origine etnica più contraddittoria, essendo di padre tedesco. Ma i conflitti che oppongono questi due gruppi, e l'imprevedibilità insita nella logica solo sentimentale di certe reazioni (la più adulta delle Schlegel sposerà, una volta vedovo, proprio l'ottuso capofamiglia Wilcox) restano interne a una divergenza di sensibilità pur sempre borghesi, e il romanzo non avrebbe la grandezza che ha se non comparisse un terzo polo, dato dal giovane e povero impiegato Leonard Bast, che ha sposato senza saperlo una ex-amante di Wilcox, la volgare e ansiosa J acky. Gli sforzi di coltivarsi di Leonard e di tener fede a una sua rettitudine, si scontrano con la barriera di classe della borghesia, incrinata soltanto dallo slancio di Helen Schlegel, ma non senza che la tragedia precipiti, con l'uccisione di Leonard da parte di uno dei Wilcox. L'intreccio apparentemente disordinato di questo romanzo, le sue simbologie ricchissime e non sempre controllate, dipendono probabilmente anche dall'impossibilità per Forster, che era un borghese del tipo delle Schlegel, e lo sapeva, di affrontare con lucidità diversa da quella dei sentimenti i conflitti che una società così rigidamente classista come quella inglese gli poneva dinnanzi, ma è certo che pochi altri scrittori borghesi hanno saputo spingersi cosl avanti, a partire dalla cultura e dalla classe che li ha prodotti. Per questo Casa Howard è un classico che ha ancora molto da insegnarci, se non altro perché l'Italia, come ha scritto qualcuno, è un paese che in fatto di distanza culturale tra le classi può avere come rivale la sola Inghilterra. G. F. sa e ha spiegato con la sua opera, è fallita. si è appena so1tratto alla egemonia della piattezza borghese Una rivista di satira politic~. feroce e senza mezzi termini, spesso sgradevole e antipatica; affermazione concreta e « militante • del fatto che la satira o è crudele o non è; o è iconoclasta oppure rassomiglia, inevitabilmente, all'ironia dei giullari contro i signori da cui venivano stipendiati. Da questa consapevolezza è derivata, per il collettivo redazionale, la scelta - che talvolta ha condotto a semplificazioni e a superficialità superflue - di un lavoro interamente alternativo, ma anche - inevitabilmente - marginale e di una posizione politica minoritaria. CaBalà G. F. Centro dl Documentazione dl Pistola, L. 1.000 Dopo molte peripezie editoriali, « Ca Balà • è diventata una rivista trimestrale. Una rivista di satira politica e di umorismo grafico che esiste dal 1971 e che ha rappresentato, sin da allora, il bastione - pressoché unico - di una lotta strenua contro il conformismo e la noia, il perbenismo e l'indifferenza che governano gli strumenti di comunicazione della sinistra, e che uccidono la fantasia e l'inventiva di un movimento che S.D. 49 FRESCHI DI STAMPA Nanni Balestrlnl, LA VIOLENZA ILLUSTRATA Einaudi, L. 3.000 Collage e smontaggio del linguaggio borghese e delle sue menzogne, confrontando la sua violenza e quella della società di cui è espressione con quella dei fatti e delle rivolte proletari. Siamo molto lontani dalla «leggibilità» di Vogliamo tutto. Carlo Glnzburg, IL FORMAGGIO E I VERMI IL COSMO DI UN MUGNAIO DEL '500 Einaudi, L. 3.400 La ricostruzione di una vita appassionante, quella di un'eretico proletario del '500, è anche l'occasione per una straordinaria analisi teorica dei rapporti di oggi tra cultura dei potenti e cultura delle classi subalterne. Tiziano Terzani, GIAI PHONG! LA LIBERAZIONE DI SAIGON FeltrlneUl, L. 3.500 Un giornalista italiano racconta gli ultimi giorni di Saigon, facendoci partecipare a quelle storiche giornate rivoluzionarie con limpida serenità. Un modello di giornalismo contemporaneo, estraneo alle « bravate » hemingwayane e alle mistificazioni borghesi. Peter Handke, INFELICIT A' SENZA DESIDERI Garzanti, L. 2.800 Il più rappresentativo scrittore dell'avanguardia tedesca racconta la vifa e il suicidio della madre, una « casalinga cinquantenne•• dandoci il ritrailo di una vita proletaria offesa e umiliata con un'operazione letterariamente non compromessa. Glullo Sallerno, AUTOBIOGRAFIA DI UN PICCHIATORE FASCISTA Einaudi, L. 2.000 Una gioventù fascista degli anni Cinquanta, fatta di sopraffa. zione, falsi miti e false ribellioni. Dopo un omicidio gratuito e il carcere, Salierno ha conquistato una dimensione politica diversa, riscoprendo le proprie origini di classe e dando un senso rivoluzionario alla propria rivolta. Roberto Faenza e Marco Fini, GLI AMERICANI E L'ITALIA Feltrlnelll, L. 3.500 Sbloccata la possibilità di accesso ai documenti segreti sulla presenza americana in Italia dopo la liberazione, si scoprono le compromissioni e la corruzione di una classe dirigente italiana (industriale, politica, religiosa) che ci continua a tutt'oggi ad opprimere, e sempre, come Lockheed insegna, al soldo degli Usa. H.G. Wells, RACCONTI Garzanti « I grandi llbrl •, L. 1.200 Presentati da Marcello Flores, i racconti di un padre della fantascienza moderna hanno ancora un fascino e una suggestione letteraria e intellettuale di prim'ordine. Maria Occhipinti, UNA DONNA DI RAGUSA FeltrlnelJl, L. 1.300 Un libro dimenticato degli anni '50: le memorie di una donna che partecipò all'insurrezione di Ragusa nel '44 e che ricostruisce una presa di coscienza femminile e femminista a partire dalla cupa realtà di un paese siciliano.
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