Libri & Riviste Libro deisogni di Jack Kerouac ed. Sugar, lire 3000, pagg. 224 « Mangio un gran piatto di ogni cosa pensando: "bé, finalmente ho un posto dove pranzare" ». « La mia povera malinconica mamma Angie sta cercando di scendere da un vagone malan• dato, la vedo lungo i binari, porta dei fagotti ... piccola tozza triste ». Questo, esemplarmente, è il tono della gioia e della mestizia espresse da Jack Kerouac negli scialbi frammenti raccolti nel Libro dei sogni: si tratta più o meno di fondi di magazzino, epi• sodi franti e inconcludenti, af. follati, come sempre, di un'aggettivazione eccessiva ma scolastica, tesa a conferire eccezionalità ad esperienze banali (non quotidiane e approfondite dall'osservazione, bensì proprio banali), insieme alla finta coralità dei troppi nomi di personaggi sconosciuti, non presentati né presenti, ma buttati là a conferire esistenza allo scrittore tagliando fuori chiunque abbia intenzione di leggerlo anche con la testa e non solo partecipazione viscerale e simpatia imitativa. Bene: questo è il Kerouac di sempre, l'autore che intorno al 1955 ha rilanciato la letteratura americana dandole una dimensione comportamentale che non aveva mai avuto, ripetendo quindi e superando i fasti del periodo Hemingway-Fawlkner-Dos Passos. E' il James Dean della letteratura, personaggio-artista-simbolo, il Bob Dylan della carta stampata. E i suoi sogni disordinati teoricamente quanto privi di fantasia poetica diventano, immediatamente, « suggestivo delirio onirico» e, addirittura, « auto- >malisi». E' l'ultima speculazio• ne su un fenomeno che deve il suo successo alla situazione su cui ha saputo inserirsi, più che ai suoi propri contenuti. Ma fa situazion.:: è mutat~. e anche se il fascino di Dean Moriarty, ribelle senza oggetto, non è del tutto spento, s1 incomincia ad aver voglia di andare a scoprire che cosa c'è sotto i « grandioso», « tremendo», « pazzesco», «folle», «selvaggio», con le interessanti variazioni di « davvero pazzesco», « davvero folle», « davvero selvaggio». Quale vitalismo reale è espresso da quegli aggettivi e quei latrati allegri? L'effetto a cui Kerouac mira è l'effetto spontaneità, ma spontaneità, in letteratura, non è il contrario di intelligenza, è anzi un faticoso calcolo, un'attenzione a toccare il segno senza parere e senza fronzoli. « Kerouac ha l'aria di pensare che la spontaneità consista nel dire tutto ciò che gli passa per la testa nella successione che più gli aggrada. Non è la parola esatta che egli vuole ma la prima parola, o la parola che più chiaramente si qualifichi come prodotto della emozione e non del pensiero, come ispirata dalla vita e non dalla letteratura, dalle viscere e non dal cervello», con queste e altre osservazioni Norman Podhoretz, tenta, in un saggio contenuto nell'antologia I Beats (Paperbacks Lerici, lire 1.000, vecchio utilissimo libro che sarebbe interessante ristampare), di ridimensionare il fenomeno Kerouac, almeno in letteratura. E' una nobile battaglia che sarebbe bene raccogliere. E lo deduciamo sia da questa ulteriore aria fritta uscita sotto il titolo Il libro dei sogni, sia dal ragguardevole numero di segnalazioni che /ack Kerouac, a dieci anni dall'esplosione del suo mito, ha totalizzato fra i lettori del Referendum Muzak. Lamiavita diuomo di Philip Roth L. R. ed. Bompiani, L. 4.500, pgg. 356. Dopo il LamtJnlc>di Partnoy, confessione sessuale di un piecolo borghese bianco, americano ed ebreo, consegnata alle stampe nel 1970, Philip Roth, che è per l'appunto un ebreo americano, rimanendo ancorato all'autobiografismo intelligente di chi situa se stesso su coordinate storico antropoligiche e non solo intimistiche, si ripropone al pubblico italiano con La mia vita di uomo, analisi accurata e sottile del rapporto di coppia. La chiave è anche qui psicosomatica: come è stata la masturbazione per Portnoy (indimenticabile la descrizione delle turbe adolescenziali attraverso una sega sulle coppe del reggipetto della sorella), per il protagonista de La mia vita di uomo è il matrimonio, la coppia, il rapporto con la donna che funzionano da accumulo di nevrosi. Il romanzo è costruito su tre racconti lunghi, collegati l'uno all'altro con un artificio: il protagonista (scrittore) rivela nel terzo racconto di aver scritto gli altri due, evidenzia il rapporto fra i personaggi e le persone che glieli hanno ispirati, costringendo gli uni e gli altri a ragionare su se stessi e ottenendo, cosl, oltre ad uno spaccato più ampio delle possibili variazioni sul rapporto uomodonna, anche un impasto di realtà e finzione, emotività e razionalizzazione, molto stimolante. 48 Un libro sicuramente da leggere, anche al di là dei suoi pregi stilistici, per la forza e la volontà di capire che l'autore applica all'analisi dell'amore L'ultima donna, la moglie che non vuol mollare la presa, aggressiva per vendicare tutta la umanità femminile da tutti i crimini di tutta l'umanità maschile, è, nella sua contraddittorietà esemplare: ci irrita perché rappresenta spesso con esattezza l'isterismo della femmina da bar. zelletta, gelosa e truffaldina, sempre pronta :i inscenare suicidi e crisi isteriche per chiedere pietà e amore, sempre pron• ta a vestire i panni consunti della vittima. E l'irritazione si trasforma immediatamente in odio verso lo scrittore che e questo schizzetto sciovinista ha dato dignità di stampa. Ma dura poco: sotto le mentite spoglie di analisi critica del soggette, moglie Roth, in realtà, e volon• tariamente, nasconde un autoaccusa, a sé stesso uomo-collettivo. Alla sua incapacità di amare e quindi di capire, di comunicare con l'altro da sé (cioè la donna). Al suo insopportabile, ma• schile, autarchico narcisisl"IO- . L. R. Italia contemporanea a cura dl M. e P. Pallante, Zanichelll, L. 1.400 li primo volume, 1.800 il ,econdo Due libri di divulgazione popolare sugli anni più recenti della nostra storia, costruiti con un singolare e interessante rnetodo, quello dell'antologia. Un metodo ricorrente nella letteratura - come è noto - ma poco utilizzato nello studio della ~toria, oppure limitato ai soli lavori monografici. Qui, invece, la raccolta di testi (articoli, documenti, libri), copre lo spaLio di trent'anni e un arco policico di autori estremamente vasto, con l'ultizzazione di contributi anche molto diversi per tesi e impostazione, ma tutti utili 11 comprendere, di una fase p0litica determinata, i connotati politici fondamentali, -le· forze ir campo, le prospettive possibili e quelle poi realizzatesl. Il primo dei due volumi copre gli anni che vanno del 1945 al 1958; il secondo dal 1958 al 1969: anni cruciali, sia perché sono quelli che costituiscono il nostro presente, sia perché i rivolgimenti e le trasformazioni nelle istituzioni, nell'assetto sociale e nelle masse che questo periodo ha prodotto non hanno paragoni con i periodi precedenti. I volumi sono divisi nelle seguenti parti: La ricostruzione economica e la stabilizzazione politica (1945-1950); Lo sviluppo repressivo. Gli unni del centrismo (1951-1958); li boom ecor/.Jmico e la crisi. Dal tentativo di involuzione reazionaria al centro sinistra (19581963); La maturità precoce. Il fallimento del/'ipotPsi reazionalizzatrice del centro sinistra (1964-1969). I volumi sono completati da una introduzione ae. gli autori, da una cronologia degli avvenimenti dal 1945 al 1969, da alcune appendid e da una bibliografia suddivi~a per argomenti.
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